“Distenditi, appoggiati qui” mi dici invitandomi ad allungarmi sulla panchina e appoggiare la testa sulle tue gambe.
Un gesto semplice. Una posizione comoda. Per passare un’oretta all’ombra a prendere il fresco.
Parliamo. Di questo, di quello, della città, dell’aria…
Poi il tuo sguardo corre dal mio viso al mio corpo. E la tua mano non riesce a stare ferma. La sposti sul mio corpo. Ti allunghi per percorrermi. Come ingorda la mano scorre dal collo al seno alla pancia all’inguine alle cosce e torna su. Indecisa su dove fermarsi. Affamata delle mie curve. Bramosa del mio calore.
Il tuo sguardo muta. Il mio sguardo muta.
Ti pieghi su di me e mi baci. “Ti voglio” sussurri tra le mie labbra.
Famelica frenesia di un bacio profondo. Già dice tutto di noi. Affamati l’uno dell’altro. Tesi nella ricerca di sensazioni che ci riempiano.
La tua mano scivola dentro i miei fuseaux. Le tue dita scivolano dentro il mio corpo.
Gemiti scivolano dalla mia bocca alla tua.
“Ti voglio” sussurri tra le mie labbra staccandoti.
Mi giro un po’. Mi strofino sul tuo corpo. Sbottono i jeans. Ti faccio mio.
Su una panchina. All’ombra. Godendoci il fresco… ci siamo goduti noi.



Entrambe le possibilità sono valide: in entrambi i casi, se ci pensi, riemerge la nostra morale cattolica (anche se non…
Sono arrivato ad un bivio: - lasciare evolvere gli eventi fino al degrado delle mogli, quindi dare ai mariti solo…
Wow, sei arrivato già al quarto capitolo: fantastico, posso chiederti perchè ti sei bloccato? Forse con l'evolvere della storia diventa…
Molto bello
scusa, al quarto sono bloccato!