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Racconti Trans

ISEI DESIDERI DI SIBA

By 15 Aprile 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Ero un ragazzo di ventidue anni, e vivevo ancora con i miei genitori. Non avevo una fidanzata, non ne ho mai avuta una. Lavoravo in un’azienda come disegnatore. Lavoravo molto, era l’unico mio sfogo per distrarmi da una vita pacata e noiosa. Uscivo poco, avevo pochi amici, forse perché mi sentivo diverso, non mi sentivo io, ma non sapevo ancora perché.

Un sabato mattina di una giornata d’estate, camminavo per il centro della mia città. Non avevo una meta precisa, non avevo pensieri in testa. Passo vicino ad un venditore ambulante che mi ferma dicendomi di comprare qualcosa. Sentendomi toccare esco dal mio stato di isolamento, lo guardo e gli dico che non volevo comprare niente. Lui insiste, dicendomi che mi faceva un buon prezzo su qualsiasi cosa che volevo.
Guardo senza nessun interesse la merce esposta e vedo una bottiglia rossa con dei disegni, tipo dei tribali. Penso che visto che tra pochi giorni &egrave il compleanno di mia madre potrebbe essere un regalo originale da portargli. Dico all’ambulante che prendo la bottiglia, lui mentre l’avvolge in un foglio di giornale e la mette in un sacchettino mi dice: ‘QUESTA TI CAMBIERà LA VITA!’. Pago e me ne vado perplesso, pensando alla frase dell’ambulante.

Arrivato a casa, saluto i miei e vado in camera mia. Scarto la bottiglia e la guardo. Non &egrave male, un po’ sporca ma simpatica. La poggio sul comodino e mi distendo sul letto. Dormo e la frase del venditore mi riecheggia nella mente: ‘ Questa ti cambierà la vita!’. Mi sveglio di soprassalto, guardo la bottiglia, la prendo in mano e cerco di pulirla con la manica.
Di colpo dalla bottiglia esce un lampo accecante, sento un profumo esotico e sento qualcuno parlare. Non capisco più niente, non so cosa fare. Dopo qualche decina di secondi mi calmo e cerco di riflettere. Davanti a me c’&egrave una bellissima donna, bionda con un fisico da urlo, vestita con abiti arabi, tipo odalisca.
Sono come intontito, non riesco a dire una parola. La guardo solamente. Finalmente riesco a capire cosa sta dicendo: ‘Mi chiamo Ziba, grazie per avermi liberato, sono molti anni che sono qui dentro. Sono un genio e sono qui per esaudire sei tuoi desideri, quindi quello che tu desideri per me &egrave un ordine.’
Li per li non so cosa dire, lei &egrave li che aspetta.
Poi penso che un mio desiderio da molto tempo &egrave avere una casa tutta mia. La guardo ancora e le dico: ‘Desidero una casa tutta mia’ lei risponde: ‘Ogni tuo desiderio &egrave un ordine!’ e mi ritrovo all’interno di una casa bellissima, arredata, con tutto quello che si può pensare. Mi siedo sul divano e dico a Ziba che può , per il momento, andare. Lei prima di scomparire mi dice ‘Quando tu desideri una cosa, io la esaudisco, ma cambia solo quella parte della tua vita, il resto non cambia niente, quindi tu da adesso abiti qui, ma il resto &egrave tutto uguale’ e scompare.
Sono disteso sul divano, mi sento molto rilassato, come non mi sono mai sentito da anni. Vado in bagno e mi guardo allo specchio, mi osservo, non mi vedo nell’immagine riflessa. Corro in soggiorno, afferro la bottiglia, strofino, esce Ziba ‘Voglio essere veramente io!’. Sento un brivido che mi corre per il corpo. Mi guardo: capelli lunghi rossi e ricci, due tette che ad occhio dovrebbero essere una quarta, ‘Non ci posso credere, sono una donna!!!’. Corro in bagno, sullo specchio grande, mi guardo: corpo statuario, quarta di seno, gambe slanciate, culo sodo e alto, occhi verdi, un viso bellissimo. Però in mezzo le gambe, sotto i boxer vedo una strana protuberanza. Tolgo i boxer ‘ MISERIA, altro che donna, sono una TRANS!!!’.

Non ci posso credere, una trans, e che trans, bellissima. Mi guardo a lungo, mi piaccio molto. Sono nudo, anzi nuda, con molta tranquillità vado in soggiorno. Ziba &egrave in piedi al centro della stanza, mi sorride, la guardo sorridendo ‘Grazie adesso mi sento io’, lei ‘Ogni tuo desiderio &egrave un ordine, negli armadi ci sono vestiti e scarpe, ma ricordati, &egrave cambiato solo il tuo corpo, ora ti chiami Eva, il resto della tua vita &egrave uguale’ e scompare.
Sono al settimo cielo, decido di uscire. Vado in camera eguardo negli armadi: minigonne, calze, pantaloni, top, intimo e un sacco di cose sono disposti in due grandi armadi.
Non ho avuto nessuna esperienza con vestiti femminili, quindi molti non sapevo nemmeno come si indossavano. Scelgo un paio di jens blu scuro con una farfalla nella tasca dietro, una cintura bianca e un top bianco con un grande fiori davanti. Sono ancora nuda i vestiti, sul letto, manca l’intimo. Nei cassettoni ci sono un sacco di completino,: reggiseno, perizomi, neanche uno slip. Prendo un perizoma color carne e relativo reggiseno. Indossando il perizoma sento la parte più fina che mi entra nel solco delle chiappe. Mi guardo allo specchio e non posso che notare il mio magnifico culo. Mi piego bene il cazzo indietro, non mi ero resa conto di quanto grosso fosse, di sicuro in erezione supera i 20 cm di lunghezza e i 5 cm di diametro. Un mostro.
Con molta fatica indosso il reggiseno, non l’ho mai fatto, ma dopo qualche tentativo ci riesco. Ora i jens, sono molto attillati e avita bassa, la cintura e il top li indosso senza problemi. Mi guardo allo specchio, sono bellissima, provocante ma sobria allo stesso tempo. Mancano scarpe e borsetta. Dietro la porta c’&egrave un enorme scarpiera. Ci sono almeno 50 paia di scarpe: decolt&egrave, sandali, stivali, saboto, zoccoletti, tutti con almeno dieci centimetri di tacco o zeppa. In basso tre paia di ballerine e un paio di scarpe da ginnastica. Decido per un paio di sandali con cinghietta alla caviglia etacco 12. li indosso senza problemi però faccio fatica ad alzarmi. In equilibrio precario faccio qualche passo. Cammino per casa. Dopo qualche minuto cammino già con disinvoltura. Prendo una borsa grigia dall’armadio, dentro trovo portafoglio, carta d’identità, patente e cellulare. Ziba pensa proprio a tutto.
Mentre sto per uscire, penso che non ho una macchina. Corro in soggiorno, afferro la bottiglia, strofino. ‘Vorrei una macchina, bella, adatta al mio corpo’. Ziba sorride. Vado in garage e vedo una bellissima Spider decappottabile nera. Sono felicissima, salgo e parto.
Non &egrave molto facole guidare con i tacchi, ma prendo subito confidenza con la macchina. Arrivo in centro, parcheggio. Cammino lungo i viali alberati.
Guardo in giro incuriosita. La città sembra diversa, invece sono io ad essere cambiata, mi sento finalmente nel mio corpo.
Camminando passo davanti ad un gruppo di ragazzi, mi guardano con la bava alla bocca e appena li supero sento un fischio di apprezzamento. Mi sento proprio a mio agio.

Ricordatevi, mancano ancora tre desideri, a presto altri episodi.
Scrivetemi: monicarosa86@yahoo.it. Aspetto mail de sorelline trans che mi raccontino la loro storia per scrivere dei il più possibili reali. Aspetto anche critiche o suggerimenti”’eva

Sto camminando ormai da un paio di ore, senza accorgermi del tempo che passa. Ormai &egrave quasi buio, cominciano a farmi male i piedi e comincio ad vere fame. Decido di tornare in macchina.
Arrivata a casa mangio qualcosa e mi distendo sul divano. Sono rilassatissima. Senza pensarci comincio a toccarmi il seno attraverso il top, i capezzoli diventano subito turgidi. Comincio ad eccitarmi e toccami la patta. Le mani si muovono da sole, sono come ipnotizzata. Mi tolgo jeans e top e comincio a fermi una sega, mentre con l’altra mano mi porto una tetta alla bocca e succhio con avidità. Ho veramente un cazzo enorme, mostruoso. Sento che stò per venire, alcuni schizzi di sperma arrivano fino alle tette. Mi sento compiaciuta.
Vado in bagno e mi faccio un idromassaggio. Ormai e mezzanotte. Massaggiata dalle bolle d’aria penso a tutto quello che &egrave successo. Sarebbe bello anche cambiare lavoro. Mentre penso al lavoro che vorrei fare mi faccio un’altra sega da favola.

La mattina dopo mi alzo tardi, sono ancora nuda. Sono andata a letto nuda. Mentre faccio colazione prendo la bottiglia e chiamo Ziba: ‘Vorrei essere la proprietaria di un negozio ben avviato di abbigliamento e intimo!’ ‘Il tuo nuovo negozio &egrave in centro, vicino alla tua vecchia casa, si chiama Eva’s dress, hai una dipendente, Anna, che lo gestisce in tua assenza’, ‘Ti ringrazio, pensi proprio a tutto’.
Vado in bagno, mi guardo, vorrei truccarmi ma non so da dove cominciare. Meglio che chieda ad Anna, quando vado in negozio. Passo ai vestiti, vorrei osare un po’. Minigonna a pieghe nera, maglietta scollata rosa, calze a rete nere, decolt&egrave tacco dieci rosa.
Indosso il tutto, ho serie difficoltà con le calze, ma riesco ugualmente a metterle, mi pettino con qualche colpo di spazzola deciso, prendo una borsetta rosa ed esco.
Il negozio &egrave molto bello, addirittura con parcheggio privato. Entro e vedo Anna al bancone intenta a servire una cliente. &egrave una bella ragazza, sui 25 anni, bionda, occhi azzurri, vestita in maniera sportiva ma elegante. Mi avvicino a lei, Anna mi sorride compiaciuta, sembra che mi conosca da sempre. Comincia a raccontarmi di come &egrave andata la mattinata. &egrave molto disinvolta, ogni tanto mi lancia un’occhiata provocatoria. Beviamo il caffé e parliamo del più e del meno. Mi &egrave molto simpatica. Prima di andare via le dico che può chiudere prima e che l’aspetto a casa mia appena finito perché ho bisogno di un aiuto. Giro ancora per un’oretta per la città poi vado a casa. Pranzo e mentre sto mettendo via i piatti sento suonare il campanello. &egrave Anna . Le apro, la faccio accomodare, e le chiedo se può insegnarmi come truccarmi e vestirmi. Lei sorride e dice :’Per prima cosa spogliati, voglio vederti nuda’. Io con molta titubanza mi spoglio e non appena tolgo il perizoma Anna si fionda sul mio cazzo sgonfio. Ora capisco gli sguardi in negozio.
In pochi secondi il mio cazzo &egrave durissimo, io mi strizzo i capezzoli e mi lecco le tette. Anna stà facendo un pompino da urlo. Non resisto e le sborro in bocca. Mi siedo sul divano e lei me lo ripulisce per bene. ‘Adesso possiamo cominciare’ mi dice, io ho le ginocchia che mi tremano ancora per il pompino.
Andiamo in camera ed Anna mi spiega come indossare reggiseno, calze, reggicalze, body, corpetti e un sacco di altre cose che non immaginavo nemmeno che esistessero. Passiamo al trucco: matita, mascara, rimmel, fondotinta, rossetto ed e-lyner. Imparo in fretta, sono molto soddisfatta. Sono ancora nuda, prendo Anna per una mano e la porto in camera: ‘ Adesso per ringraziarti, ti scopo per bene!’, lei mi guarda e le si illuminano gli occhi. Comincia ancora a lavorare di bocca, fino a che il mio cazzo non viene di marmo, allora la prendo , la spoglio lasciandola in intimo. &egrave veramente bella, la metto a 90 e comincio a leccarle il solco delle chiappe. Le tolgo il perizoma e dopo aver bagnato per bene il mio dito con la saliva, comincio a forzarle il buco del culo. Lei comincia a gemere, un dito, due, tre dita, &egrave pronto. Punto il cazzo sullo culetto, e con un colpo secco faccio entrare tutti i 20 i centimetri. Lei lancia un urlo, ma le afferro con gli indici i bordi della bocca a mo di morso e comincio a scoparle il culo come fosse una cavalla. Geme dal piacere. La scopo ancora con maggior impeto, godiamo come matte. Dopo qualche minuto di questo trattamento tiro fuori il mio cazzo dal suo culo che resta ben aperto. La distendo sul letto e porto le sue gambe sopra le mie spalle. Con un colpo di reni la penetro di nuovo, ma questa volta nella sua bellissima e strettissima fighetta. Gode come una vacca. Veniamo insieme, le crollo sopra e ci distendiamo sul letto. Vedo la mia sborra uscirle dalla figa. Lei si gira e mi pulisce per bene il cazzo.
Sono esausta. Sono le diciannove e trenta.
Sveglio Anna e le dico:’Visto che mi hai aiutato e mi hai fatto passare un bellissimo pomeriggio di sesso, mentre mi vesto e preparo la cena, puoi farti un bagno nella vasca idromassaggio’ lei non dice niente, mi bacia in bocca e va in bagno.
Mi metto un baby-dool rosa, corto con i bordi di pizzo. Calzo un paio di ciabattine rosa con il pon-pon davanti e vado in cucina.
Preparo il tavolo e la cena, chiamo Anna. Si presenta in cucina solo con un asciugamano addosso che le copriva a mala pena il culo. Ceniamo in silenzio scambiandoci sguardi provocatori.
Finito lei dice:’Fatti una doccia, io sistemo qui e ti aspetto in camera’. Corro. Mentre mi lavo mi massaggio tutto il corpo, soprattutto tette e cazzo, mi asciugo, mi spalmo una crema idratante su tutto il corpo e vado in camera. Lei &egrave distesa sul letto tutta nuda che mi attende, mi stendo accanto a lei pensando alla bellissima notte di sesso che ci attende.

Mancano ancora due desideri, aspetto suggerimenti. Scrivete a monicarosa86@yahoo.it
Un bacione, eva.
Ormai sono passati un paio di giorni dalla mia trasformazione, mi sento a mio agio, sono molto rilassata, mi sento me stessa.
Con il negozio va molto bene. Passo intere serate con Anna a scopare.
Ieri mi sono svegliata presto, perché avevo deciso di andare in negozio ad aiutare Anna.
Quando &egrave suonata la sveglia, mi sono fatta una bella doccia rinfrescante, spalmata la crema idratante alla vaniglia su tutto il corpo, soprattutto sul cazzo e sulle tette.
Mi sono fatta due belle trecce alla pippi calzelunghe, un velo di fondo tinta, e-lyner, mascara e un rossetto rosso fuoco. La scelta degli abiti &egrave stata molto più complicata camicetta bianca leggera, cravatta lasciata un po’ aperta, minigonna a pieghe nera, calze al ginocchio a quadri nere e bianche e un paio di occhiali con lenti chiare neri. Dimenticavo, perizoma nero con un coniglietto davanti e niente reggiseno. Mancavano scarpe e borsa decolt&egrave nere tacco 12 e borsa a tracolla tipo studentessa. Guardandomi allo specchio mi sono piaciuta molto, sembravo una collegiale molto porcella.
Anna vedendomi entrare in negozio quasi non gli prendeva un colpo. Mi ha dato un bacio lunghissimo in bocca e con una mano mi toccava le tette. Ho dovuto staccarla altrimenti ricominciavamo. Abbiamo aperto e io sono andata alla cassa per sistemare il bancone. Anna di soppiatto mi &egrave arrivata da dietro e si &egrave messa sotto il bancone, in quel preciso istante sento la porta aprirsi ed entrano due signore. Sento Anna che mi abbassa il perizoma, per fortuna che il bancone era alto e mi arrivava sopra la vita. Le due signore guardavano un po’ in giro e Anna comincia un pompino che quasi non ce la facevo a restare in piedi, &egrave bravissima. Devo trattenermi dal gemere, i capezzoli sono diventati come ch’iodiche spingono sotto la camicia, si vede chiaramente che sono senza reggiseno. Le due signore vedendomi al bancone vengono verso di me, e mi chiedono se posso aiutarle a cercare un completo. Ho paura di aprire bocca, ho paura che al posto delle parole escano gemiti, le ginocchia mi tremano per il piacere. Le signore aspettano una risposta, notano i capezzoli e si scambiano uno sguardo di sconcerto. Io non so come sono riuscita a parlare :’arrivo tra un attimo, intanto guardate quello che vi piace’ non faccio a tempo a finire di parlare che vengo , &egrave un orgasmo infinito, non smetto di sparare sperma nella gola di Anna. Non riesco a trattenermi e con voce pacata sussurro :’ AHHHH!!’, le due signore mi sentono e mi guardano perplesse.
Anna pulisce bene, mi ripiega il cazzo nel perizoma e mi sistema la minigonna. Corro a servire le clienti. Quando le due signore escono Anna si avvicina e mi dice in un orecchio:’ la tua carota sapeva da vaniglia’ e mi fa l’occhiolino, io le mando un bacio con la mano e torno dietro al bancone.
Il pomeriggio sono andata a casa prima, ero stanca morta. Mi sono fatta un bagno tonificante e ho indossato un vestitino leggero che a mala pena mi copriva il sedere ed un paio di ciabattine con tacco 5, mi distendo sul divano e prendo sonno. Non so quanto ho dormito, sento suonare il campanello. Era Anna. Entra con passo deciso e mi dice:’ adesso giochiamo’ e mi fa vedere un borsa. Non so cosa vuole fare, non &egrave mai sazia di sesso. Dalla borsa tira fuori una benda e me la mette sugli occhi. Il mio cazzo comincia a diventare duro. Sento che poi mi prende le mani e me le porta dietro la schiena e mi mette delle manette. Sono eccitatissima.
Mi fa abbassate e poggiarmi sul bracciolo del divano. Così messa ho il culo ben in mostra. Comincia a massaggiarmi il buchino. Ad un tratto però sento una fitta tremenda ai capezzoli, sembra che qualcuno me li stesse mordendo, stringendo sempre di più. Anna mi infila due dita nel culo, sento freddo, di sicuro sarà lubrificante. Poi una fitta al culo, deve essere un dildo di gomma. Comincia a muoverlo e il dolore si trasforma in piacere, persino i capezzoli non mi fanno più male.’preparati questo &egrave il più piccolo, ne ho altri 6 più grandi’, temo al pensiero del dolore e il piacere che proverò. Uno dopo l’altro entrano tutti, all’inizio mi fanno male poi gemo per il piacere.
L’ultimo, il più grosso, mi ha fatto urlare, ho sentito i muscoli dell’ano cedere sotto il colpo di Anna. Una volta tutto dentro Anna mi toglie la benda ‘adesso ti tolgo le manette e il cazzo dal culo te lo togli te, cosi vedi quanto &egrave grosso e senti il culo rotto’. Appena mi libera le mani mi tocco le tette, ecco cos’erano quelle fitte, mi aveva applicato delle clips, tipo morsetti a coccodrillo. Le lascio li e passo al culo. Non appena tocco il dildo ho un sussulto; &egrave enorme, di sicuro avrà un diametro di sette cm. Lo tolgo lentamente, mi tocco il buco, &egrave dilatato al massimo, ci passa quasi una mano.
Sorrido a Anna e la bacio a lungo. Poi la guardo negli occhi, le faccio vedere il maga dildo, e me lo rimetto nel culo. Entra con facilità. Mi rimetto il perizoma e le ciabatte. Anna mi sorride:’ sei proprio una gran maiala, e anche rotta in culo’, ‘mai più di te’ ‘hai ragione. Mi accorgo che sul divano c’&egrave una chiazza di sperma, sono venuta senza accorgermi. Andiamo in cucina, cammino quasi in punta di piedi, il dildo mi tiene le chiappe stra aperte. Anna &egrave dietro di me e ride come una matta ‘sembri una papera da come cammini’, io con uno sguardo terrificante.’ Vedrai questa notte cosa ti faccio, domani non riuscirai nemmeno a sederti!’ lei con un sorrisetto malizioso mi da un lungo bacio in bocca e mi dice:’ non vedo l’ora, eva’.

Mancano ancora due desideri, aspetto suggerimenti. Scrivete a monicarosa86@yahoo.it, ringrazio tutti quelli che mi hanno scritto, un altro racconto &egrave gia pronto.
Un bacione, eva.
L’altra mattina mi sono svegliata con una voglia grandissima di fare qualche cosa di strano. Era come avessi un fuoco dentro di me. Mentre facevo colazione ero molto agitata, ero ancora nuda cercando di farmi passare le mie voglie. Non riuscivo a trovare pace, allora mi sono decisa e ho perso la bottiglia chiamando Ziba. Con molta impazienza le ho detto:’ voglio passare una settimana provando esperienze ed emozioni particolari e mai provate’ lei sorridendo in maniera provocante mi dice:’ ogni tuo desiderio &egrave un ordine!’. Tutto ad un tratto non vedo più niente e quando i miei occhi ricominciano a vedere mi trovo con le mani legate dietro la schiena, alle caviglie delle catene che mi impedivano di fare passi lunghi, completamente nuda solo con un pezzo di stoffa che ricopriva la mia intimità e un po’ le chiappe. Ero tutta sporca, tutt’intorno solo sabbia e qualche rovina. Ero insieme ad altre donne, anche loro legate, degli uomini con dei bastoni hanno cominciato a spingerci dentro ad un carro trainato da due cavalli neri. Non riuscivo a capire dove ero e cosa mi era successo. Dentro il carro c’era il posto a mala pena per restare in piedi. Ci hanno trasportato per un giorno intero fermandoci solo un paio di volte a dei pozzi dove le guardie ci hanno lanciato un paio di secchiate d’acqua, e abbeverato i cavalli, sicuramente tenevano di più a loro che a noi. Verso sera arriviamo in una grande città, in stile arabo, con cupole e oro ovunque. Il carro ferma dietro un palazzo, ci fanno smontare e mentre sto per scendere un uomo con la barba nera e lunga mi da uno strattone e mi tira in fianco al carro, senza pronunciare parola mi piega a 90 e senza il minimo riguardo comincia ad incularmi selvaggiamente. In suo aiuto arriva anche un’altra guardia, mi fa aprire la bocca e mi infila il suo cazzo. Provo dolore al buco del culo e faccio fatica a respirare visto che non posso usare le mani per spompinare, però il mio cazzo diventa duro ugualmente. Vengono insieme, io per non soffocare devo mandare giù tutto. Soddisfatte le loro voglie, le due guardie mi portano insieme alle altre donne. Aprono la porta e mi spingono con violenza dentro, io non potendo fare grandi passi, cado sopra le altre donne. Le guardie se ne vanno e chiudono la porta. Faccio fatica ad alzarmi, siamo ancora tutte legate. Nell’alzarmi lo stracciocce copriva il mio cazzo si sposta e le altre donne vedono il mio membro ancora in erezione. Una di loro senza avviso ci si fionda sopra e come assatanata mi comincia a spompinare. Sono molto agitata e vengo copiosamente in bocca della donna, che beve tutto e pulisce bene. Dopo un po’ siamo tutte tranquille, abbiamo fame e sete, &egrave un giorno che nessuno ci da mangiare.
Sentiamo aprire la porta e vediamo quattro uomini che portano due grandi contenitori rettangolari e li posano in terra. All’interno dei contenitori c’&egrave acqua sporca e una specie di sbobba con delle verdure e chissà cos’altro. Per la fame tutte ci fondiamo a mangiare, non potendo usare le mani, siamo tutte in ginocchio e con la faccia in quel pastone che mangiamo come animali, come maiali. Mangiamo e beviamo, poi stanca mi distendo su un mucchio di paglia e mi addormento.
All’alba delle urla ci svegliano, veniamo portate in una stanza dove una per una veniamo lavate con un getto d’acqua. Io prima di essere lavata ricevo lo stesso trattamento della sera prima: vengo rombata sia in bocca che nel culo. Questa volta godo di più e senza nemmeno toccarmi. Veniamo portate all’esterno, in una grande piazza, ci sono decine di palchi dove su alcuni ci sono donne e uomini legati. Veniamo fatte salire su uno di questi palchi e ci vengono appesi dei cartelli con dei prezzi. Adesso capivo, eravamo delle schiave al mercato degli schiavi, ero incredula. Il mio prezzo era di 10000 denari, le altre arrivavano al massimo a 6000 denari. Sotto di noi uomini e donne ben vestiti urlano numeri e prezzi. Ero molto contesa, almeno una decina di persone mi volevano comprare. Dopo alcuni minuti io e la donna assatanata di sesso veniamo comprate. Io per il triplo del mio prezzo. Ci vengono tolte le catene alle caviglie e portate in un grandissimo palazzo in città. Li veniamo lavate e finalmente ci vengono liberate anche le braccia. Degli uomini con aspetto molto femminile ci massaggiano con olio profumato e creme. Veniamo vestite come delle odalische: grandi pantaloni di seta, un reggiseno bellissimo con brillanti e gemme. Io ero tutto in blu, la mia compagna in rosa. Veniamo truccate, pettinate e ci viene messi una specie di collare con dei campanellini. Siamo scalze e in fine ci vengono smaltate le unghie di mani e piedi. Alla fine ci spiegano che siamo state da un ricco sultano per essere la sue concubine, gli uomini che ci hanno preparato sono eunuchi, uomini castrati e addestrati per servirci come principesse. Veniamo portate in una bellissima stanza piena di tappeti e cuscini di seta e una piscina al centro. Conosciamo le altre 18 concubine del sultano. Erano tutte bellissime, di ogni razza, con dei corpi statuari. Sono tutte molto disponibili e ci accolgono benissimo. Sono tutte curiose nel vedermi, vogliono sapere della mia particolarità. Quando spiego cosa ho in più di loro , diventano impazienti. Mi prendono, mi spogliano, alcune cominciano a leccarmi il culo, altre i seni, una mi bacia e due cominciano a spompinarmi. Mi sento una dea, sembra di essere in paradiso. Godo tantissimo, sanno come fare contento un uomo o nel mio caso una trans. Quando sto per venire entrano nella stanza due guardie restano sorprese di quello che vedono. Mi stappano al piacere e mi portano in una specie di camera di tortura. Sono passata dal provare piacere estremo a paura. Mi fanno distendere su un tavolo e mi spiegano che devono impedire che le altre che le altre mi facciano provare piacere, solo il sultano può farlo. Mi infilano un tubicino nel cazzo fino ad arrivare alla vescica, capisco che &egrave un catetere. Poi mi mettono una specie di slip, di ferro e cuoio, con un buco dietro e un buchino davanti, fanno passare il tubetto nel buco davanti e lo bloccano con una cintura e un lucchetto. Mi ritrovo costretta a pisciare attraverso un tubicino, non posso nemmeno toccare il cazzo. Mi riportano nella stanza, all’entrata mi fanno piegare e mi infilano nel culo un dildo di 20 cm e 4 di larghezza e anche questo viene bloccato. Le mie compagne sono stupite dal trattamento che ho ricevuto, siamo tutte tristi. La settimana passa tranquilla, non posso godere. Vedo il mio cazzo solo una volta al giorno quando mi lavano, il dildo nel culo viene anch’esso cambiato ogni giorno aumentando sempre le dimensioni. L’ultimo giorno mi viene messo uno di 30 cm e 10 di diametro. Mi faceva camminare in punta di piedi tenendo la schiena incurvata per evitare di impalarmi. Il pomeriggio vengo chiamata e vengo portata dal mio padrone, il sultano. Arrivata dentro la stanza resto stupita da quello che vedo,. Un uomo di colore, muscoloso, ogni muscolo perfettamente definito, alto di sicuro un paio di metri, capelli cortissimi. Nel vederlo mi sciolgo come un gelato al sole. Mi viene in contro e mi prende per le braccia alzandomi come fossi leggera come una piuma. Mi alza fino a vederlo dritto negli occhi e mi bacia con la lingua. Sono una bambola nelle sue mani, non riesco più a muovermi. Provo un piacere mai provato. Sempre tenendomi sospesa mi porta fino al letto e mi distende, per poi strapparmi in reggiseno. Comincia a succhiare i miei seni con avidità , come un bambino in cerca del latte dalla mamma. Ho i capezzoli duri come il marmo, sono soprafatta dal piacere. Dopo qualche minuto mi fa alzare e si tira giù i pantaloni, non credo a quello che vedo un cazzo di 40 cm e 15 di diametro, un palo, anzi una colonna. Prende il lucchetto che chiudeva la mia cintura di castità e con un colto lo rompe come fosse di carta, con dolcezza mi leva la cintura e il catetere. Sono tutta nuda e nelle sue mani. Mi chiede di leccargli il cazzo, non riesco nemmeno a farlo entrare in bocca, mi soffoca. Non oso pensare a dopo. Dopo qualche minuto di leccata del cono, il mio padrone mi gira e dolcemente comincia ad accarezzarmi. &egrave incredibile come un colosso così muscoloso e rude possa essere così tenero. Provo un piacere immenso, sa dove accarezzare e dove farmi provare piacere. Dopo un po’ mi stavo quasi addormentando, allora il mio gigante mi prende, mi fa girare e comincia a massaggiarmi il buco del culo. Ormai dopo una settimana di sollecitazioni con dildo di dimensioni crescenti ha raggiunto una buona capacità di penetrazione. Il sultano comincia ad infilarci un dito. Subito provo un brivido, &egrave molto lento nei movimenti. Quasi non mi accorgo che ormai &egrave arrivato a tre dita. Il quarto lo sento appena. Mi sussurra:’ adesso forse posso farti un po’ male’. Sento forzarmi il culo con tutta la mano, comincio a provare dolore. Ormai anche il pollice &egrave dentro. Il sultano mi dice: ‘adesso conto fino a tre poi infilo tutta la mano completa. Uno, due’ ‘ non dice nemmeno tre, io caccio un urlo di dolore. Ho la mano di un gigante infilata nel culo. Lui &egrave fermo e aspetta che mi passi un po’ il dolore. Dopo un po’ ormai il mio culo si era abituato alla mano, allora lui comincia a fare avanti e indietro con il pugno chiuso, comincio a genere di piacere, un piacere che fino a quel momento non avevo mai provato. Sento che stò per venire, e anche lui se ne accorge, lentamente mi sfila la mano, se la pulisce e mi mette a 90. ho una paura incredibile, con quel palo mi arriverà fino in gola. Lentamente sento che il suo cazzo si appoggia al mio culo e spinge. Con un braccio mi tiene per il collo, e con le ginocchia mi tiene appoggiate le gambe al bordo del letto. Sono immobilizzata e incapace di regiare. Lento e inesorabile il suo cazzo entra dentro di me, &egrave entrato solo in parte e già mi sento piena. Ormai ho il culo pieno di lui, ma non accenna a fermarsi, sento le budella che brontolano, si muovono, e cercano di risalire e fare posto fare posto a quella colonna. Finalmente dopo un tempo che per me era infinito sento le sue palle, grosse come uova appoggiarsi alle mia chiappe. &egrave tutto dentro , io non riesco a raddrizzare la schiena, sembra che mi sia arrivato in gola. A questo punto comincia a scoparmi il culo strizzandomi forte i capezzoli. Non so per quanto tempo, so solo che io sono venuta almeno cinque volte provando un piacere incredibile. Finalmente sento un fremito, come una bambola mi prende, mi giara e me lo infila, quello che ci stava, in bocca, dopo pochi secondi lo sento venire. Una serie di getti incredibili mi riempiono la bocca e gola, io continuo a inghiottire per non soffocare però mi ritrovo sempre la bocca piena. Non ho più fiato, avrò bevuto un buon mezzo litro di sborra. Finalmente me lo tira fuori e me lo fa ripulire. Io non riesco nemmeno a pensare eseguo e basta. Sono esausta, come lui. Prima di uscire mi solleva, mi bacia appassionatamente e mi lancia sul letto. Per la prima volta in vita mia mi sento vulnerabile come una bambina. Sul letto mi addormento, e mi sveglio a casa mia, sul mio letto. Non riesco a capire se era stato un sogno poi sento il sapore di sperma in bocca e il buco del culo dolorante, allora capisco che era tutto vero.

Manca ancora un desiderio, aspetto suggerimenti. Scrivete a monicarosa86@yahoo.it, ringrazio tutti quelli che mi hanno scritto.
Grazie a nabou-1686 per l’idea.
Un bacione, eva.

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