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Racconti Erotici Etero

Esodo estivo

By 26 Luglio 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Siamo in autostrada, sono le 9:30 di un sabato, che mi permetterà di dimenticare la prima settimana lavorativa tremendamente sofferta, dopo quel mese di ferie appena trascorso. Ancora 150 km. per ritrovarmi fra le braccia di quel mare cosi’ amato… Uffa!.. l’attesa mi stressa… in più, mi scappa anche la pipi’!!! Propongo a mio marito una sosta, a una stazione di servizio.’
Finalmente, dopo 20 km. arrivammo a un’area di servizio, notai subito con piacere che era semi-deserta (odio il caos e le estenuanti file). Scesi dall’auto, lasciando mio marito vicino alla pompa di benzina dandogli appuntamento all’interno del grill. L’insegna della toilette, indicava il retro della struttura e m’incamminai. Voltai l’angolo e finalmente vidi la porta d’ingresso, ma… strano, l’indicazione del bagno delle donne o quella degli uomini, non c’era… solo una scritta: Toilette. Pensai subito che l’ingresso fosse unico e che all’interno avrei trovato la suddivisione… e entrai. L’ambiente sembrava deserto, sulla sinistra un lungo specchio copriva quasi tutta la parete e alla base 5 lavandini. In fondo, proprio di fronte a me, seminascosto da un muro, s’intravedeva un orinatoio di quelli a muro tipicamente dai maschi… e sulla destra, 5 porte senza nessuna scritta. Ero indecisa sul da farsi e rimasi ferma per un attimo, per tentare di percepire qualche rumore che mi indicasse la presenza di persone all’interno, ma nulla…l’ambiente sembrava deserto e mi feci coraggio avanzando verso la prima porta. L’aprii, ma era un ripostiglio che conteneva scope, stracci e detersivi…
Passai alla porta affianco, finalmente un bagno!, anche se era una turca… Cavolo!!! la serratura era distrutta!!! e la porta non si poteva bloccare… uffa! … Mentre pensavo cosa fare, mi accorsi che buona parte del rivestimento del bagno, compresa la porta stessa, erano imbrattate da scritte e disegni osceni.Uscii disgustata, Non era possibile farla lì.
Tornai in macchina, ma non dissi a mio marito che mi faceva troppo schifo farla in quell’orribile cesso, perché lui avrebbe risposto che ero troppo schizzinosa.
Credevo che alla fine sarei riuscita a tenerla fino alla fermata successiva.

Passa un’ora e la mia vescica sta scoppiando, ma &egrave troppo presto per chiedere un’altra sosta.
Passa un’altra mezz’ora e io sento che la pipì mi preme sempre più, vuole uscire a tutti i costi, ma io la trattengo. Penso: “Tra mezz’ora gli chiederò un’altra sosta. Lui sa che ogni due ore &egrave meglio fermarsi e rinfrescarsi un po'”.
Passa un’ulteriore mezz’ora e io sto esplodendo: la mia pisciata non può essere più rimandata.
-Appena vedi un autogrill… fermati… mi scappa la pipi’!!!’
Mio marito risponde nel suo solito modo canzonatorio:’
-Ancora? Hai solo 35 anni e mi sembra che hai già bisogno di un tena lady per anziani!
Io non sono in vena di scherzare:
-Senti, lo sai benissimo che una donna che ha partorito ha i muscoli pelvici più deboli, per cui risparmiami le tue battute da quattro soldi e fermati il prima possibile, se non vuoi trovarti il sedile allagato.
Lui si prende paura quando mi arrabbio, gli uomini sono fatti così:
-Ok, ok, non pensavo che fosse così’ urgente. Ho visto che tra 5 km c’&egrave una stazione. Ce la fai a tenerla?
Io non ne ero sicura, ma in quel momento la strada era libera, per cui calcolai che in pochi minuti saremmo arrivati:
-Sì, ma fai in fretta, me la sto facendo addosso!
Proprio nel momento in cui ho pronunciato quella frase, passata una curva, in una zona senza alberi né ripari, il traffico rallenta.
Nel giro di due minuti ci troviamo bloccati nel traffico, in una zona dove non c’&egrave modo di fare pipì senza essere visti da tutti, ed io mi sto letteralmente pisciando addosso.
Dopo mezz’ora di coda il cammino riprende arriviamo in autogrill io scendo dall’auto con una mano fra le gambe nell’altra il pacchetto dei fazzoletti ero super disperata,sono arrivata alla tazza correndo e sgocciolando mi sono mezza pisciata sotto le mutandine erano bagnate, per fortuna i jeans si sono salvato finisco la mia pipì e chiamo mio marito chiedendo di portarmi un cambio e lui ridendo e prendendomi in giro mi porta un paio di mutandine asciutte

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