Ho pianto
sui tuoi riccioli profumati,
morbidi e dorati,
su braccia di fata
e spalle eburnee,
forgiate dal fuoco
per il piacere di Venere.
Ho pianto su aureole rosa,
su gambe di giovane donna,
attorcigliate a un’illusione,
su caviglie leggere e senza veli,
su palpebre socchiuse,
quasi per accarezzare un sogno,
il mondo era triste tutt’intorno,
le mani,
le labbra,
la bocca
facevano a girotondo,
in un groviglio di sensazioni
palpitanti e frementi,
avvolte da due belle trecce ardenti.
Allora,
l’ultima parola affettuosa
non bastava a consolare
l’immenso!
Ah, lacrime di passione,
come un manto di foglie
ormai morte
sulla pelle bramosa,
bagnata dalla rugiada
dei sensi!
Ho pianto,
ho molto pianto,
come la pioggia dopo il lampo,
per le tue gioie sublimi,
per i tuoi capelli ora biondi, ora corvini,
per i sentieri e i destini
di due amanti felici.



La storia è interessante, la continui?
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