Noi siamo una strana realtà.
Non siamo una coppia, non siamo compagni, né amici. Forse siamo amanti, o forse no. Di certo siamo un uomo e una donna, con i propri destini, le proprie vite, così lontane e così diverse. Un giorno questi destini si sono incrociati, per gioco, per una sfida’una sfida con sé stessi. Un bisogno, anche. Lui cercava una persona con cui parlare. Con cui parlare di sé, qualcuno che non lo conoscesse, qualcuno al quale mostrare la parte nascosta, così bella e così segretamente celata agli occhi degli altri. Lei cercava qualcuno che la amasse. Qualcuno che la accettasse per ciò che era. Qualcuno a cui mostrarsi senza vergogna, senza riserve. Qualcuno a cui donarsi completamente. Così è avvenuto il miracolo. Le nostre vite, un freddo giorno di gennaio, si sono toccate dolcemente, hanno sentito le vibrazioni. Ci siamo fermati ad ascoltarci, a sentire il messaggio, che già si componeva dentro di noi. Abbiamo cominciato a giocare, lasciando che presto il nostro gioco si trasformasse in una realtà meravigliosa, avvolgente, entusiasmante. Insieme abbiamo cominciato a scoprire una nuova dimensione della vita. Abbiamo imparato ad amarci come ancora nessuno crede si possa amare una persona. Siamo riusciti a scoprirci, piano piano, con dolcezza, curiosità ed amore. Insieme abbiamo scoperto il sesso: così profondo, così incredibilmente reale, passionale, violento e dolcissimo. Ho sentito la sua voce tremare dicendomi ‘piccola, ti amo’. Ho lasciato esplodere la mia passione gridandogli quanto lo volessi dentro di me. Ho goduto del suo ansimare confuso e rapito, mentre sognava le mie labbra su di lui, mentre ascoltava la mia voce calda descrivergli il mio desiderio infinito di appartenergli, di essere sua, completamente.
Ma noi siamo una strana realtà.
Parliamo di noi come se vivessimo quotidianamente il nostro sogno ed in fondo è proprio così. Noi siamo insieme tutti i giorni e con il pensiero tutte le notti. Noi viviamo l’uno nell’altro, tanto da respirarci dentro, così forte da sentirci a distanza, da avvertire nell’altro il bisogno, la gioia, la tristezza. Noi corriamo in aiuto senza che ci venga richiesto; noi godiamo della felicità dell’altro come se fosse la nostra. Noi siamo una cosa sola.
Ma, in realtà, noi non esistiamo. Noi siamo un sogno. Non un sogno della mente, né un frutto dell’immaginazione. Noi siamo il frutto di un sentimento coltivato piano piano, protetto a fatica dalle intemperie dell’invidia e delle incomprensioni. Noi abbiamo fatto germogliare questa meraviglia, delicata e fragile, aspettando che diventasse forte e solida come una roccia. E quando lo è divenuta, abbiamo deciso di diventare reali.
Oggi noi siamo ancora una strana realtà, ma siamo noi.
Oggi noi siamo due amanti completi, vivi, uniti, reali. Un uomo e una donna che si amano follemente, che si desiderano incredibilmente, che bramano ogni momento al pensiero di vedersi, di toccarsi di essere ancora veri. Noi siamo quegli amanti che vivono ad orari stabiliti, che vivono attraverso la chat, il telefono, gli sms, le e-mail e tutto ciò che la tecnologia è in grado di offrire. Noi siamo gli amanti virtuali della nuova epoca. Noi ci amiamo come nessuno può comprendere. Noi ci amavamo ancora prima di incontrarci. Ci appartenevamo già, eravamo già una cosa sola, un’unica splendida realtà.
Oggi siamo ancora separati. Le vacanze estive, gli uffici chiusi per ferie, separano chi vive di giorno. Siamo lontani; viviamo l’estate in una sofferenza infinita, nel bisogno di sentire anche solo per un attimo la voce tanto amata, ricevere un messaggio d’amore di poche parole scritte sul display del cellulare. Trascorriamo le giornate pensando all’amore lontano, accarezzandosi desiderando di sentire la sua mano, anziché la propria, tentare di regalare un po’ di gioia. Quante volte mi sono spogliata ricordando come lo facevo davanti a lui. Quante volte ho osservato il mio viso nello specchio, soffermandomi sulle labbra che lui baciava con passione, con trasporto, senza riuscire a smettere. Ancora risento la sua voce dirmi di avermi baciata poco. Che la prossima volta lo farà di più. Sento le sue mani calde e morbide toccarmi le pelle, passarmi sul collo, scendere sui seni. Le sento chiaramente carezzarmi il desiderio infinito. Avverto ancora il suo respiro sul viso, la sua lingua cercarmi l’orecchio. Osservo i suoi occhi chiusi, nel desiderio di assaporare ogni istante del nostro breve incontro. Ma ora siamo ancora lontani. Siamo sempre lontani, ma ora c’è il silenzio. Un silenzio così glaciale: nessuna telefonata, né un messaggio, ne una mail. La chat chiusa’per ferie. Solo il mio pensiero, il mio ricordo di lui a tenermi viva. Solo la mia voglia, soddisfatta a stento dalla mia mano. Solo il mio pensiero a cercare il suo, nell’oceano del desiderio. Passerà così la mia estate. Lo sconforto mi assale, ma subito dopo l’eccitazione prende il suo posto, se solo ripenso al suo sguardo, alla sua voce calda, a quando richiuse la porta del nostro nido d’amore, abbracciandomi forte, dicendomi che ero finalmente sua. C’è silenzio intorno. Sono sola. Senza di lui manca il colore.
D’improvviso il suono del cellulare squarcia i miei pensieri, tristi e dolci allo stesso tempo. Sgrano gli occhi, incredula. Il suo nome compare sul display. Mi sta telefonando”Afferro di prepotenza il telefono, rispondendo quasi tremando. ‘Pronto..?”’Ciao amore’..’ eccola. La voce tanto amata. Sento le vibrazioni. Esplodono di colpo nella mia mente, cancellando in un istante giorni di solitudine, di sofferenza, di bisogno d’amore. D’improvviso la giornata assume un altro colore. Tutto è vivo, solare, reale. Sento la sua voce dolcissima parlarmi del suo amore per me, del suo bisogno di avermi, della sua mente che cerca i miei segnali. Mi sento sua, completamente. Sono nelle sue mani. Attendo speranzosa di sentire che mi desidera. E non appena formula alle parole tanto attese l’eccitazione invade tutto il mio essere. Mi spoglio in un attimo lasciandomi guidare dal suo desiderio. Toccati, gli chiedo. Passa la mano sul desiderio che hai di me. Toccati anche tu, mi dice. Lo ascolto. Lascio scivolare la mia mano alla ricerca della mia passione che sgorga finalmente libera. L’ho desiderato tanto e finalmente è qui. Mi faccio largo tra i peli bagnati, cercando l’ingresso della mia voglia. Assaggiati, mi dice. Fammi sentire come ti succhi le dita. Ricordi come lo facevo a te? Passo la lingua sulle dita colme del mio sapore. Sento il suo silenzio, intento ad ascoltare il gioco della mia bocca sulle mani. E’ come se sentissi il tuo sapore. Mi tocco ancora, stuzzicando il clitoride che cresce sempre più. Vieni con me tesoro mio, pizzicati, massaggiati, entra con le tue dita proprio lì, dove io passavo la mia lingua, ricordi? E come dimenticare? Sento il suo bisogno di esplodere, lo percepisco nelle mie mani che mi regalano il piacere tanto atteso, lo sento nella sua voce che abbassa i toni, lo sento nel suo respiro che diventa profondo. Vieni amore mio. Io sono lì con te. Vieni’..mentre le mie dita aumentano il ritmo’fino a raggiungere il culmine del desiderio. Sento la sua voce chiamarmi, sento invocare il mio nome, lo sento dire ‘ti voglio’ prima di lasciarsi andare in un orgasmo violento. Il suo grido dolce e liberatorio mi giunge dentro, nell’anima, lo sento dentro di me’.lo sento arrivare, scivolare verso il basso, mi sento scossa da brividi irrefrenabili, che senza tentare di trattenere sconvolgono per un istante la mia mente.
Non c’è barriera, non c’è distanza tra noi. Ogni volta veniamo insieme, come se fossimo uniti.
Ma noi siamo una strana realtà.
Indissolubile’e meravigliosamente vera.
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…