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Racconti Erotici Etero

Per Silvia

By 8 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Quello che sto per raccontarvi &egrave una storia vera che mi riguarda e il racconto di questa vicenda lo dedico alla mia dolcissima amica Silvia perch&egrave pensando a lei mi &egrave tornato alla mente questo episodio …..

Dovete sapere che io ho una carissima amica che chiameremo D. La conosco da diversi anni , abbiamo lavorato assieme per un paio d’ anni e io la avevo addestrata al tipo di lavoro che facevamo . Ora lei non lavora più con me in quanto aveva poi ricevuto delle offerte da un altra ditta e li si &egrave fatta onore e ha raggiunto una posizione invidiabile. Dentro di me penso di avergli quindi insegnato tante cose e che se lei poi ha avuto delle soddisfazioni professionali importanti &egrave anche un po merito mio che, a malincuore perch&egrave mi lasciava, la ho comunque spinta fortemente ad accettare quella offerte e la ho sostenuta nei momenti di dubbio che ti prendono quando devi affrontare delle possibili svolte nella propria vita.

Per farvi capire come lei &egrave vi dico che fisicamente &egrave una ragazza molto bella , ha 30 anni ed &egrave bionda coi capelli lunghi , assomiglia molto a quella cantante di nome Anastasia . Ha un carattere molto deciso , fantasioso, forte , ma allo stesso tempo &egrave anche dolce e romantica . Un bellissimo carattere insomma .

Era febbraio di due o tre anni fa . Era arrivato il giovedì grasso e la nostra ditta, come tutti gli anni, era chiusa di pomeriggio , lasciava i dipendenti liberi per poter portare i figli alle varie sfilate di carnevale . Lei si presentò verso la tarda mattinata nel mio ufficio e mi chiese se andavo con lei nel pomeriggio ad una manifestazione in un paese vicino dove suonava un gruppo di musica latina del quale lei conosceva i componenti. E’ lei che mi ha fatto scoprire quanto sia bella la musica latina e i balli latini . All’ inizio ad essere sincero non avevo molta voglia di andare in quanto in queste manifestazioni carnevalesche c’&egrave sempre casino e si finisce per tornare a casa coperti di schiuma da barba che i ragazzi spargono sui presenti ( e non si può nemmeno menarli perch&egrave sono ragazzi…) . Lei insist&egrave e allora accettai . Tanto , mia moglie lavorava e non avevo nulla da fare il pomeriggio e quindi ero solo . Per poter partire presto e anche per farmi convincere accettai di andare a mangiare a casa sua . Lei era felice di andare a questa manifestazione ma ebbi la netta sensazione che voleva che andassi con lei perch&egrave non voleva andarci da sola , forse per evitare di incontrare da sola un tipo di quel paese con cui aveva avuto in passato una storia un po burrascosa e quindi voleva sentirsi protetta. Comunque a me andava bene, perch&egrave io ero molto attirato da lei e l’ idea di stare con lei fuori dal lavoro mi piaceva proprio.Mangiammo e poi lei si preparò . Si vestì normalmente , ma poi si mise una parrucca nera , che la rendeva molto sexy. Il nero faceva risaltare l’ azzurro chiaro dei suoi occhi , era veramente affascinante coi capelli neri . Arrivammo in quel paese , dove la festa in piazza era già cominciata Ricordo che ci avvicinammo al palco dove suonava quel gruppo di musica latina e la cantante salutò al microfono la mia amica. Ricordo che avemmo addosso gli occhi di tutta la piazza quando lei ricambiò il saluto sbracciandosi per salutare la cantante. Dentro di me speravo che tra quella folla non ci fosse nessun vicino di casa …. altrimetni il mio tranquillo menage familiare avrebbe corso qualche rischio…. Passammo un paio d’ ore con la mia amica che ogni dieci metri veniva fermata da qualche sua amica e con cui si fermava a chiacchere . Dopo un po iniziò la inevitabile sfilata di carri con annesso casino e schiamazzi dei ragazzi e bambini mascherati. Decidemmo di allontanarci ed andare in qualche posto più tranquillo , anche perch&egrave lei continuava ad incontrare persne coosciute ed era un po stufa di questo . Andammo in un bar per prenderci qualcosa di caldo , era febbraio e faceva freddo malgrado il timido sole della giornata. Lì io incontrai un amico , e non nascondo che ebbi qualche imbarazzo in quanto lei era veramente sexy e capivo lo sguardo curioso del mio amico che con gli occhi sembrava chiedermi se lei era la mia amante segreta… Ce ne andammo , erano ormai quasi le quattro del pomeriggio ed era stato un pomeriggio intenso , avevamo riso e ci eravamo divertiti molto. Sulla via di casa passammo vicino ad un lago e le chiesi se voleva vederlo, anche per fare due passi tranquillamente , dopo tutto il chiasso e l’ allegria del pomeriggio. Lei accettò volentieri. Arrivammo al lago . Faceva freddo . Ci incamminammo lungo le rive . Era completamente ghiacciato . Quel lago ha la caratteristica che d’ inverno non prende mai il sole a causa di una piccola montagna che lo sovrasta e quindi d’ inverno &egrave un posto veramente freddo . C’erano dei ragazzi che ci camminavano sopra , li vedevamo al centro del lago. Lei mi chise di andare anche noi a passeggiare sul ghiaccio . Ero un po titubante , ma le dissi di si . Camminavamo con cautela, per non finire col sedere sul ghiaccio e le chiesi di darmi la mano . Questo di sicuro peggiorava la stabilità del camminare , ma avevo un folle desiderio di sentire la sua mano , il suo calore . Mi diede uno sguardo un po malizioso ed accettò . Ricordo che la presi per mano e ci avviammo lentamente verso il centro del lago , con passi cauti , timorosi che la superficie di ghiaccio non reggesse . Pensavo che se cedeva il ghiaccio io ero spacciato in quanto non so nuotare , ma questo rischio in qualche modo mi eccitava , mi eccitava l ‘idea di rischiare assieme , tenendosi per mano . Ogni tanto si sentiva il rumore di sassi lanciati da dei ragazzi sulla superficie ghiacciata nel silenzio che ci avvolgeva. Il rimbalzare di questi sassi fa un rumore sordo che si propaga su tutta la superficie del lago. Era freddo , lei aveva addosso una pelliccia ed io un giaccone pesante , avevamo entrambi dei guanti tranne che sule mani che ci stringevamo . Avanzavamo nel silenzio e le nostre mani calde che si stringevano mi davano un senso di calore che mi arrivava al cuore e mi evocava desideri dolcissimi . Ricordo che ad un certo punto guardammo la riva e decidemmo che ci eravamo spinti troppo lontani e la cosa poteva essere troppo rischiosa . Eravamo fermi ; dalle nostre bocche usciva il vapore fatto dal respiro nella fredda aria che c’ era attorno. Attorno il silenzio e la timida luce del sole si rifletteva sulla neve delle montagne attorno rendendo tutto soffuso, gelidamente soffuso. Il silenzio era la cosa che più mi colpiva . Lontani dalla riva eravamo soli , lei ed io . Eravano l’ uno accanto all’ altro , mano nella mano . Mi decisi , era tutto il pomeriggio che volevo farlo , mi misi davanti a lei e mi avvicinai per baciarla. Non ero molto deciso , non capivo se la cosa avesse potuto in qualche modo compromettere il nostro rapporto d’amicizia o se era la cosa che anche lei aspettava da tanto. La sua mano nella mia , le strinsi la schiena con l’ altro braccio e avvicinai la mia bocca alla sua e la baciai . Credo che lei lo aspettasse . Non fu un bacio rubato , lei “partecipò” , ma non fu un bacio appassionato , in entrambi vi era lo stupuore di aver fatto qualcosa che era nell’ aria ma entrambi non sapevamo se era bene fare. Dopo questo bacio ci gurdammo negli occhi ed io provai un brivido vedendo quegli occhi azzurri scrutarmi , restai alcuni secondi ad osservarli e poi d’ istinto la strinsi lentamente a me in un abbraccio . Con la mano le tolsi la parrucca nera e appoggiai il mio volto nei suoi capelli mentre lei appoggiava la sua testa sulla mia spalla nell’ abbraccio. Restammo così per alcuni secondi interminabili e bellissimi . Attimi infiniti in cui tutto avrebbe potuto avere termine , attimi in cui il tempo si era fermato , per lei ed io. Quanto avevo desiderato quel momento ‘ Quando ci staccammo ci guardammo di nuovo negli occhi che erano in entrambi pieni di dolcezza e languore , vidi nei suoi il desiderio, il bisogno di dolcezza ed io dentro di me tremavo dal desiderio di averla, di coprirla di altri mille baci . Ma lei , sempre stringendomi la mano si staccò ed ebbe un momento di esitazione. Dopo un primo momento in cui lei forse avrebbe voluto andar avanti in quelle dolci effusioni, mi chiese di riavvirci verso la riva alla macchina e di accompagnarla a casa ‘.

Per vari motivi non vi fu seguito a quell’ episodio , principalmente perché lei si era messa assieme ad un ragazzo e dentro di se non voleva altri coinvolgimenti affettivi. Ma il nostro rapporto di amicizia &egrave andato avanti anche dopo , spesso ci vediamo la sera o andiamo a pranzo assieme. Si sposerà il prossimo anno probabilmente con quel ragazzo . Lui non lo sa , ma nel cuore di lei c’ &egrave un piccolo posto anche per me .

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