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Racconti Trans

NAPOLI-ROMA andata e ritorno!

By 15 Aprile 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Ieri giornata soleggiata e in autostrada provavo una necessita’ di sentirmi libero : guardavo la strada avanti, il sole splendente e avrei voluto fuggire via. Suona il cellulare e mi avvisano che non era necessario che mi recassi in studio ed avrei potuto dedicarmi ad altro. Dedicarmi a cosa ? A me stesso ! Ignoro lo svincolo della tangenziale e proseguo dritto per Roma. Mi torna in mente la magnifica scopata con Luana, quella trans di Frosinone che mi ricorda tanto la Valentina di Crepax. Poi la mia mente vola altrove. Inizio a fantasticare su un personaggio della rete molto discusso, una persona di cui non circolano foto, ma di cui si elogiano continuamente le doti umane ed equine. Sandra : ho il suo numero perche’ mi ero promesso che almeno una volta nella vita avrei dovuto farmi fare il culo dalla trans piu’ dotata di Roma. La chiamo e fisso un appuntamento per mezzogiorno e mezzo. Gia a telefono mi sembra gentilissima :
“Sanrdra…buongiorno tesoro ! Ti ho svegliata ?”
“Ciao ! Ma che ore sono ?”
“Le undici e mezzo … svegliati dormigliona che sto venendo da te. Vengo da Napoli e ti giuro che vengo solo per te : sono un pellegrino del tuo cazzo !”
lei scoppia a ridere “Non ricevo prima di mezzogiorno e mezzo. Dai vieni che per te ho un trattamento con i guanti… ”
Con un quarto d’ora di anticipo sono da lei. La avviso e intanto aspetto al bar sotto il suo palazzo ; dopo un po’ mi manda un sms “Sali sono pronta”
Mi apre la porta e io mi intrufolo nell’appartamento, mi giro e davanti ai miei occhi appare lei in tenuta da combattimento : una trans bellissima, bionda meshata, con gli occhi felini e le labbra carnose, altissima sui suoi tacchi vertiginosi, mulatta con due seni grossi e capezzoli all’insu’, era completamente nuda, aveva solo una catena dorata che sapientemente si intrecciava sul suo corpo, intorno ai seni, intorno al collo, giu’ all’inguine. Una mistress. Belle tette, culo grosso e tondo alla brasiliana, ma i miei occchi si sono sgranati su quel cazzo tanto decantato : era a riposo ma comunque protagonista della scena. Sandra ha il cazzo piu’ grosso che abbia mai visto in vita mia : le arrivava quasi a alla fine del femore, quasi al ginocchio, le palle pendule sparivano dietro a quell’enorme ammasso di carne che in circonferenza superava la larghezza di entrambi i coglioni. Sono rimasto davvero impressionato, non ho detto una parola, avevo lo sguardo allibito e iniziavo a pensare di aver fatto una cazzata ad andare li’ da lei.
“Che c’e’ sei rimasto deluso ?”
“No pensavo forse che e’ troppo anche per me…”
“Non ti preoccupare. So io come usarlo, vieni spogliati che te lo faccio assaggiare.”
La camera e’ ben arredata, un etno-chic molto rilassante, sottofondo chill-out, luci tenui e pornazzo sul plasma. Al muro una enorme collezione di CD ed oggetti di varia natura : spada samurai, statuette di legno, sentivo le vertigini, l’atmosfera si faceva surreale e se tentavo di riallacciarmi alla realta’ il mio primo pensiero era che a breve mi sarei trovato col culo fracassato da quella enorme mazza. Mi spoglia lei, lentamente, intanto mi mordicchia le orecchie e mi sussurra parole di conforto : il mio sguardo era sbarrato nel vuoto mentre le segavo quel manico che cresceva tra le mie mani fino a raggiungere una durezza allarmante. In circonferenza non riuscivo a cingerlo da parte e parte e intanto pensavo al diametro risultante del mio buco del culo, quella cappella grande quanto una pallina da golf coronava una mazza mostruosa, una menomazione una proboscide leggermente curva verso il basso dura come marmo, sproporzionata, fori dalla natura. Siamo nudi in ginocchio l’uno di fronte all’altro, io col suo cazzo in mano e lei col mio, la mia bocca vicino al suo orecchio, il mio orecchio nella sua bocca,
“Non ti preoccupare cucciolo faccio piano piano, a me piace dulce dulce, ti apro tutto il culetto amore, ti faccio sentire il cazzo in culo”. Mi prende per i capelli e io per gioco oppongo resistenza,
“Apri la boccuccia, mangia il mio cazzo, sentilo com’&egrave buono” vedo davanti ai miei occhi quel mostro che si avvicina alla mia faccia ed intanto ne comincio a sentire l’odore, pungente, l’odore della pelle mulatta intrisa di una crema idratante, alla fine chiudo gli occhi e la mia prima sensazione nell’accogliere il suo pene in bocca era quella di star succhiando il cazzo di un cavallo. Il suo corpo ormai era un’astrazione, esisteva solo il suo cazzo. Ne accoglievo a mala pena la punta, sentivo la mandibola slogarsi per far spazio : proprio non ci riuscivo a prenderlo in bocca, mi sentivo soffocare e gli occhi mi strabuzzavano dalle orbite. La sua vena sadica cominciava a farsi sentire … dolce dolce un corno : aveva cominciato ad affondare, mi fotteva in bocca con colpi secchi e profondi. Alzo lo sguardo ed in tv Suzanna Holmes sfondava il culo ad in ragazzetto :
“Non ti preoccupare, tra mezz’ora potresti prendere anche il suo cazzo senza sentirlo nemmeno, ora ti allargo per bene, ti rompo il buchetto, ti sfondo il culo !”
Prende il Luann e mi comincia a massaggiare, mentre carponi sul letto tento di succhiarle il cazzo lei in ginocchio comincia ad aprirmi con un dito, poi due, altro Luann :
“Amore sei pronto ? lo vuoi il cazzo dentro ?”
Inebetito non rispondo e mi stendo pancia sotto. Dallo specchio di fronte la vedo dietro di me col cazzo in mano che guarda il mio culo. Si leccava le labbra, doveva essere davvero arrapata : mi appoggia il cazzo tra le natiche e si stende sopra di me , sento le sue tettone premere dietro la schiena e la sua lingua intrufolarsi nel mio orecchio, mi massaggia i capelli come si fa con un animale domestico, era un massaggio tenero, quasi un saluto, un ultimo saluto prima di compiere qualcosa di atroce. Mi graffia leggermente con le unghie percorrendo tutta la schiena. Mi infila nuovamente le dita in culo cercando di dilatare al meglio il mio sfintere, poi si ferma, interrompe quegli spasmi che mi rimbombavano nella testa e capisco che sta ponendo la giusta attenzione per penetrarmi. Sudo freddo. Capisco che sta per accadere ma mi prende di sorpresa lo stesso perche’ quando appoggia la sua cappella sul mio buchetto avevo come l’impressione che fosse un ginocchio. Solo alla prima pressione capisco che non mi aveva penetrato col ginocchio : quella era la sua enorme cappella che aveva strappato il mio buco dilatandolo oscenamente e facendomi provare una fitta lancinante. Sentivo la muscolatura intorpidita, le pulsazioni di dolore mi stavano torturando, il dolore era insostenibile e proprio non sono riuscito a trattenermi da urlare e piagnucolare, ho tentato di divincolarmi sortendo un ulteriore effetto negativo : per non uscire dal mio corpo Sandra ha assecondato il mio movimento ma dosando male lo spostamento … mi e’ entrata tutta in corpo. Ho sentito quel bastone impalarmi come un condannato a morte, centimetro dopo centimetro sentivo il suo cazzo sfasciarmi il budello, lo sentivo nel culo, nella pancia, temevo il peggio, avevo paura che mi lacerasse internamente, mi sentivo pieno di cazzo, mi sentivo un calzino penetrato da un piede.
“Hai sentito la mia capocchia ? Amore ti ho appena sfondato il culo, senti tocca con le mani, senti ora quanto sei largo, senti il tuo buco sfondato, dammi la mano, devi toccare, senti quanto cazzo hai preso in culo, e’ tutto teso! ” Mi prende la mano e me la porta dietro a farmi toccare il suo cazzo piantato nel mio corpo, sento la muscolatura anale essersi assottigliata come un velo attorno alla circonferenza del suo pene, era tutto dentro e lo sentivo premere fino in fondo. Sentivo ancora un forte dolore, di solito e’ una sensazione iniziale, di solito poi fa spazio al piacere : stavolta no, stavolta il dolore non era ancora andato via, Lo sentivo ancora come un intruso e non un organo ormai integrato in me. Era rimasta ferma per tutto il tempo col cazzo piantato fino alla base ne mio culo. Non mi ero ancora abituato che all’improvviso una nuova sensazione cominciava a sconquassarmi : aveva cominciato a muoversi. Aveva cominciato a pompare. Lentamente, ma faceva in modo che il suo cazzone uscisse completamente dal culo per farmi sentire sfondato nuovamente ad ogni affondo. Centimetro dopo centimetro sentivo la penetrazione ogni volta come se fosse la prima. Sentivo il mio ano richiudersi quando usciva e sfondarsi nuovamente ogni volta che entrava, sentivo un treno percorrermi il culo ogni volta che affondava. Il capolinea era la mia cavita’ anale che sara’ diventata piu’ profonda di almeno una decina di centimetri. Non si era accontentata : voleva sentirmi ancora piu’ rotto in culo e percio’ mi aveva infilato un braccio sotto il bacino e tenendomi per il cazzo mi ha tirato su facendo mettere a pecora.
“Apriti bene le chiappe, voglio cavalcarti col cazzo in culo, apri cosi’ ti rompo meglio, allargati il culo”
Il mio culo ormai era a brandelli, ma non che si fosse abituato, era impossibile, sentivo sempre l’enormita’ del suo cazzo dentro e sapevo che quella sensazione non sarebbe svanita per tutta la durata dell’amplesso. Intanto avevo smesso di piagnucolare e cominciavo a gemere : grave errore. Dietro di me aveva cominciato a pistonarmi un martello pneumatico ad una velocita’ pazzesca, con movimenti secchi e rapidi, facendo in modo che subissi tutta la pennellata. Il suo bacino era in terremoto ed e’ stato allora che ho sentito il mio buco, gia’ troppo dilatato dalla circonferenza, ho sentito il mio buco stracciato di suoi movimenti. Sono scappato in avanti a quattro zampe. Era troppo. Non ho resistito. Lei rideva compiaciuta
“Vatti a rinfrescare ci fermiamo ma solo cinque minuti”
Volevo morire…mi chiudo in bagno e spengo l’incendio sul mio buchetto. Tento di spremermi per far uscire qualcosa che eventualmente fosse sfuggito al clistere ma mi accorgo che il mio spremermi non sortiva alcun effetto. Ero gia’ dilatato oltre misura e le contrazioni su quel muscolo ormai non avevano una risposta di output. Mi tocco e mi rendo conto del danno appena subito. Il mio ano era come prolassato. Mi aveva proprio sfondato. Torno in camera e ci accendiamo una sigaretta. Hopo aver fatto un paio di tiri mi chiede in tono provocatorio
“Allora ? Come ti senti ? Da adesso in poi ti tocchera’ dover fare 400 km ogni volta che vorrai sentirti penetrato…”
“Avevi detto che avresti fatto piano…guarda che hai combinato!”
Prende la sigaretta e la butta insieme alla sua, si mette un preservativo e mi ‘inguacchia’ di nuovo col luann
“Vieni amore ora ti penetro a pancia su che voglio guardarti in faccia mentre ti rompo, ti infilo il bastone fino alle palle, e ti faccio un regalino per premiare tutta la strada che hai fatto…”
Mi mette un cuscinone sotto al culo e mi tiene per le caviglie, mette i miei piedi sotto le ascelle, a fianco alle tettone, tenedomi col culo aperto all’aria. Entra decisa sapendo che ormai avrebbe incontrato poca resistenza. Di nuovo una sensazione mai provata. La cappella entra con uno schiocco e quel rumore tipo di una bottiglia stappata mi lasciava presagire una rottura irreversibile. Entra per tutta la sua grandezza, completamente, spingendo anche quando ormai fuori dal mio culo erano rimasti solo i coglioni. Mi stava trapanando ed io avevo come l’impressione che stesse disordinando tutti i miei organi vitali : lo sentivo nella pancia, mi premeva sullo stomaco. Era tutto dentro e con le prime pompate mi sentivo spaccato in due. Le sue mani intanto mi accarezzavano le gambe, mi strizzavano forte i capezzoli, mi graffiavano il torace. Ero in estasi. Avevo gli occhi chiusi quando in preda al piacere ho schizzato tutta la mia sborra: uno zampillo a singhiozzi, il primo schizzo e’ volato alto perfettamente verticale, si e’ come sospeso a mezz’aria per proseguire discendente e spalmarsi sulla sua tetta sinistra. Si e’ messa a ridere mentre mungeva gli altri tre, quattro fiotti che mi sono rimasti sulla pancia. Ero esausto. Sandra ha sfilato il cazzo da mio culo dandomi un immenso sollievo, un senso di liberazione : sentivo il mio culo aperto. Avevo l’impressione che il diametro del mio buchetto fosse rimasto invariato anche quando non c’era piu’ il cazzo dentro
“Tieni amore prendi il mio latte, guarda il mio piacere, ti sborro in faccia piccolo !”
Prontamente prendo il suo cazzone e lo inclino verso il basso, giusto il tempo di segarlo due o tre volte e lo sento pulsare nella mano e schizzare fiotti densi e biancastri sul mio petto. Il suo latte era caldo, i suoi gemiti assordanti. Stava godendo come un animale. Finita l’estasi mi si accascia addosso e teneramente mi bacia il collo.
Mi sono rinfrescato in bagno, abbiamo parlato un po’ del Brasile e ci siamo fumati una sigaretta insieme. L’ho salutata con la dovuta ammirazione per una persona cosi’ bella e dai modi cosi’ gentili.
“Guarda in giro … sicuro che non hai lasciato niente ?”
“Ti ho lasciato cio’ che rimaneva della mia verginita’…non ti basta ?”
E scoppiamo a ridere … Mi sono rimesso in macchina alla volta di Napoli col culo rotto sul sediolino che mi faceva un male cane…

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