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Racconti Erotici Lesbo

A studio

By 14 Novembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Ormai erano andati tutti a casa, lo studio era deserto, stavo approfittando per riordinare le mie carte, quando la porta si aprì ed entrò una donna, era alta quanto me,una gonna grigia con sopra un cardigan blu ed una camicetta bianca. Mi chiese se c’era l’avvocato e io l’informai che era troppo tardi e le studio era chiuso, mi parve dispiaciuta e mi disse che voleva solo delle delucidazioni su una pratica che avremmo dovuto discutere a giorni, lei faceva parte del gruppo di avvocati difensori insieme all’avvocato per il quale lavoravo. Aveva un’aria così dispiaciuta che mi offrii di aiutarla per quanto possibile, &egrave vero che sono solo una segretaria, ma la mia laurea in giurisprudenza qualche cosa mi ha insegnato. Presi la cartella contenente gli atti, lei si sedette di fronte a me mentre io cominciai a sfogliare la pratica, mi chiese alcune carte e quando le trovai lei si alzò e si spostò al mio fianco per leggerle insieme a me. Percepii subito il suo profumo speziato e dolce, leggemmo insieme, lei si chinò ancora di più verso di me e sentii la pesantezza del seno contro la spalla, il suo viso era vicinissimo al mio, sentivo il profumo del suo rossetto, ascoltavo la sua voce che leggeva ma non capivo le sue parole, ero completamente presa dal desiderio di lei. Fui io ora ad accostarmi a lei, la mia guancia era vicina alle sue labbra, ero tentata di voltare il capo e poggiare le labbra sulle sue ma avevo paura della sua reazione poi sentii la sua mano sfiorare la mia, non capivo se voleva voltare la pagina o se anche lei stava avendo le mie stesse reazioni. Sentivo il suo alito dolce sul viso, chiusi gli occhi e voltai il capo, le mie labbra sfiorarono le sue, con un fremito sentii il calore della sua pelle, ci guardammo negli occhi, lei sollevò una mano per carezzarmi la nuca, schiusi le labbra e sentii la punta della sua lingua entrare fra le mie labbra, dolce e fresca. Chiusi gli occhi e mi rilassai, fu un bacio lungo e delizioso, dopo che la sua lingua ebbe esplorato la mia bocca fu la volta della mia esplorare la sua, era dolce, arrendevole ma nello stesso tempo sapeva guidarmi al piacere. Ci staccammo affannate, lei mi asciugò con le dita un rivolo di saliva che mi bagnava il mento e mi invitò ad alzarmi, come fui in piedi sentii le sue mani sui seni, mi sorrideva e intanto lasciava andare le mani aperte sui miei seni, avevo i capezzoli duri come marmo, le poggia le mani sui fianchi e le offrii di nuovo la bocca, ci baciammo ancora intensamente, le sue mani non si fermavano un attimo era un continuo impastare i miei seni con movimento circolare. La allontanai da me, andai alla porta la chiusi a chiave, la presi per mano e senza parlare la portai nello studio dell’avvocato, verso il grande divano di pelle nera, la tenni ferma davanti a me, ci guardammo negli occhi deglutendo dal desiderio, le infilai le mani sotto la maglietta, la sollevai in alto, sopra la sua testa, lei mi aiutò sollevando le braccia, la maglietta volò via e davanti ai miei occhi sbocciarono i suoi seni, bianchi, turgidi, percorsi da leggere vene azzurrine, i capezzoli ritti svettavano sulle areole scure. Mi liberai anch’io della maglietta, lei mi aiuto a liberarmi del reggiseno, mi avvicinai a lei volevo sentire il contatto della sua pelle, i miei seni si schiarirono contro i suoi, i capezzoli si sfiorarono, li sentii inturgidirsi quasi dolorosamente. Lei mi allontanò con delicatezza, abbasso il capo e sentii le sue labbra sulla pelle, la lingua sfiorò un capezzolo, la bocca si applicò a ventosa sul mio seno e succhio con forza, lecco, morse, mentre io lasciavo andare il capo all’indietro. Poi fu il mio momento, presi i suoi seni fra le mani e affondai la mia bocca nel mezzo, leccai la sua pelle morbida, morsi i capezzoli, prima l’uno poi l’altro. Ancora non avevamo detto una parola, ansimando in silenzio, ci liberammo degli ultimi indumenti, al contrario di me che ero completamente depilata, lei aveva un delizioso ciuffetto di peli morbidi e già bagnati di desiderio, vi posai la mano sopra a palmo aperto, spinsi lei allargò le gambe, infilai le dita fra le grandi labbra, erano morbide e delicate. Tolsi la mano e me la portai alla bocca, leccai il suo sapore, lei mi spinse sul divano, si posizionò con il capo fra le mie cosce e sentii subito la sua lingua eccitarmi il sesso, era agile e sapiente, sapeva bene dove darmi piacere, leccò l’interno, sondò nella mia intimità, trovò il clitoride turgido, lo accarezzo con la lingua poi lo prese tra le labbra quasi mordendolo, gemetti ‘Vieni vieni qui anche tu ti voglio’
Istintivamente assumemmo la mia posizione preferite, io sotto di lei con una gamba poggiata alla spalliera del divano la sua testa stretta fra le mie cosce, lei sopra di me anche lei a cosce aperte offerta alle carezze della mia lingua, sentii le sue dita seguire la lingua, presi a carezzarla anch’io con insistenza, i nostri respiri divennero più intensi, sentivo l’orgasmo salire alto, il piacere ci arrivò insieme con un brivido sentii i suoi umori sgorgare mentre e li staccava il capo dalla mia fessura e veniva singhiozzando, ma volevo che anche il mio orgasmo arrivasse ‘no tesoro, non smettere ti prego adesso, adesso’..’ La sua lingua riprese sapientemente a leccarmi e eccolo arrivare prepotente, l’orgasmo di squasso il corpo, mi irrigidii nel piacere, non so se gridai ma fu un piacere sconvolgente, poi tutto finì in tremito. Rimanemmo così per qualche minuto, le si sollevò, eravamo ambedue imbarazzate di quanto era accaduto, raccogliemmo i vestiti e ci rivestimmo i silenzio, poi ci guardammo in viso e un sorriso ci accolse entrambe, mi avvicinai a lei le presi il viso fra le mani accostai le labbra alle sue, la baciai dolcemente ‘E’ stato fantastico’ ‘ Anche per me’.

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