Ci siamo conosciuti che avevamo ventidue anni. Giorgia aveva accennato a due ex fidanzati e quindi non mi stupii, quando notai una certa sua esperienza nel sesso.
Ci amavamo e mentre i mesi insieme si assommavano diventando anni, facevamo bei progetti per il futuro e bel sesso al presente, ma io avevo il mio tarlo, il mio demone…
Col tempo, poco a poco, con successivi aggiustamenti (come da un blocco di legno, colpo dopo colpo, si ottiene una scultura), riuscii a farlo venir fuori.
«Cioè, Giulio, fammi capire… vorresti che lo facessimo con altri… con un’altra coppia???»
«Dai cucciola, non arrabbiarti! Dicevo così per dire! Che poteva essere divertente…
Ma poi, per cominciare, se ti da fastidio che ci sia un’altra… possiamo incontrare singoli, all’inizio tanto per vedere com’è… Poi, semmai…»
Lei si perse a riflettere e dopo un po’… «Cioè… io con degli altri… uno? O magari due… o più?… mentre tu… cosa fai? Mi scopi? Sei tu il mio maschio che concede ad un altro un assaggio del tuo paradiso? Oppure mi scopi, ma ben contento di essere aiutato da un vero maschio per saziare tutta questa femmina che hai??? O ancora: tu, buonobuono, in un angolo, che mi guardi… No! Stai zitto! Lasciami finire, cazzo!… dicevo… che mi guardi mentre lui affonda il suo cazzo rovente nei miei anfratti e ti seghi tutto eccitato?»
Oddio, che casino! Si è incazzata… «Ma no, cucciola, non è così! E’ che… sì, dai.. si parlava…» «Appunto: tu hai parlato ed io adesso ho qualcosa su cui riflettere! Adesso me ne vado a casa e poi ti dirò… Ti chiamo io, non mi cercare!»
Cazzo, cazzo, cazzo! Pensavo di averla persa.
Ho sempre un po’ subito la sua personalità e quindi stavo maledicendomi per averla irritata e forse persa…
Dopo tre giorni «Ciao sono io… Senti: vuoi sempre farlo in tre, con un altro uomo?»
«Beh… dai… mi stuzzicava l’idea, ecco…» «Facciamola breve: vuoi che lo facciamo, sì o no?»
Oddio… la domanda da cento pistole… Decido di buttarmi: «Beh sì, vorrei farlo…» e che dio me la mandi buona!
«Però il tipo me lo scelgo io!!» «Ma certo cucciola, non c’è problema…»
«Guarda che non era una proposta: o facciamo come dico io o niente!» Urca, il solito caratterino! Potevo non dichiararmi d’accordo?
Il sabato sera andiamo a ballare, lei si era messa in tiro, molto arrapante.
Balliamo, ci sediamo, beviamo, poi vedo che si alza per tornare a ballare e faccio per alzarmi.
«No, resta lì: ballo un po’ da sola a vedere se trovo il tipo adatto per far quello che vuoi tu1» e mi sputa quasi in faccia quel “che vuoi tu!”
Mi pianta lì e comincia a ballare e alcuni singoli cominciano a girarle intorno, sempre più vicini ed io ammattisco di eccitazione e gelosia a vedere ed intuire ed immaginare cosa stiano facendole.
Dopo un po’, affannata ma radiosa, viene verso di me tenendo per mano un tizio, più alto e massiccio di me.
Si siedono ancora ridendo sul divanetto e poi: «Amore, questo è Armando: in pista mi ha detto… una cosa e io per accettare l’ho sfidato a ripeterlo davanti al mio fidanzato, a te»
Lui mi guarda, mi valuta e poi decide: «Ho detto a Giorgia… alla TUA Giorgia -e mentre calca il TUA mi scruta, valuta la mia reazione- che voglio chiavarla e metterglielo in ogni buco!»
Sono ammutolito dall’eccitazione: annuisco soltanto.
Lui fa un sorriso da predatore: «Però c’è un piccolo problema: voglio montarmi la tua fidanzata nella mia macchina… conosco un posticino tranquillo a meno di tre chilometri da qui… ma tu in macchina non ci stai!»
Lo guardo con gli occhi rotondi, non so che dire; Giorgia espone la soluzione: «Beh, potremmo fare così: io salgo sulla tua macchina e Giulio ci segue con la sua.
Quando siamo lì, facciamo e poi scendo e me ne torno a casa col mio fidanzato… Ti va?»
Non era rivolta a me, la domanda e difatti fu Armando ad accettare la proposta.
Così dopo un po’ usciamo nel parcheggio e Giorgia viene un attimo da me, mentre sto per salire sulla mia auto: «Allora, amore, sei contento? Tra un po’ realizzeremo il tuo desiderio, sei eccitato?» e allunga la mano «Sì, maialino: lo sei!»
Mi da un breve linguainbocca e poi si gira verso Armando, che la aspetta poche auto più in là.
Poi si ferma e torna indietro, da me: «Ah, per favore: tieni in auto le cose che non mi serviranno, sulla sua…» e mi passa lo spolverino, la borsa e poi si toglie il peri e me lo passa: «Senti com’è già inzuppato? Tienilo tu, che gli faccio una sorpresa!»
Ed io ad annuire come un ebete, col tipo che ci guarda e che probabilmente ha già capito tutto.
Partiamo, io dietro e vedo Giorgia abbassarsi e sparire: “Lo starà spompinando”, penso.
Il cazzo mi fa male da quanto è duro!
Arriviamo nel posto, lui infila l’auto tra cespugli a fianco dello stradello sterrato ed io sono costretto a lasciarla poco più in là.
Mi avvicino e vedo che dal finestrino aperto Giorgia mi mostra, tenuto sulla punta delle dita, l’abitino che indossava in disco: «Mettimi anche questo in macchina, amore mio…»
Ed io torno alla macchina, metto l’abitino dentro e torno da lei, da loro.
Luce interna accesa, si è spogliato anche Armando e, attraverso i finestrini abbassati di appena un dito, vedo il fisico tonico ed un bel cazzo, della categoria del mio, che arriva praticamente ai venti centimetri.
Provo una portiera posteriore, ma è bloccata.
«Amore, Armando te lo aveva detto che in auto non ci stavi…
Dai, stai lì fuori e ci puoi guardare: gli ho fatto promettere che non spegnerà la luce interna… Magari, mentre noi facciamo, tu ti fai un bel segone, eh?»
Ho provato a protestare, ma Armando mi ha troncato sul nascere, minacciando di spegnere la luce interna, se non la piantavo.
E così, guardando attraverso i finestrini, ho visto il tipo che prima si è fatto ancora sbocchinare dalla mia ragazza e poi se l’è fatta venire sopra ed ha cominciato a metterglielo in fica e la mia meravigliosa ragazza che se lo godeva tutto, quel cazzone!
Per me era un delirio: l’acido della gelosia mitigato, quasi annullato dal miele dell’eccitazione e la mia mano che vola sul mio cazzo ed io che sborro… E poi ricomincio e ormai sono in un delirio: dallo spiffero del finestrino, li incito: «Dai amore mio, fallo morire, fatti spaccare dal suo bel cazzo!!! E tu ehm… Armando: piantaglielo nel culo, che le piace e gode come una pazza, vedrai!»
E loro, in macchina, che i limonano come una coppia affiatata e si scambiano la saliva ed i fluidi e lui che allunga la mano, gira la chiave, chiude i finestrini e spegne di nuovo tutto, tagliandomi fuori del tutto e poi lo leva e la mia donna che lo spompina ancora e si abbassa a leccargli i coglioni e poi anche il culo, piegata col suo bel culo verso di me ed io che mi sego, mi sego ancora e poi che si spostano, si girano e Giorgia si mette alla pecorina e il tipo glie lo sbatte nella fica per pochi colpi e poi lo leva, glie lo appoggia sulla rosellina e lei che lo incita: «Dai, porco! Inculami! Fai vedere a quel cornuto del mio ragazzo come si sfonda un culo!!!»
Lo vedo affondare con un movimento unico, mentre Giorgia ha una smorfietta per il dolore, ma intanto io, come mi son sentito definire “cornuto” dalla mia ragazza, ho sborrato di nuovo e dopo essere venuto (così tanto da aver avuto un giramento di testa!) vedo Armando galoppare nel culo della mia fidanzata, tenendola per i fianchi ed insultandoci entrambi, mentre le sborra nel culo.
Giulia subito se lo sfila e ricomincia a succhiarglielo, per farlo ridiventare duro.
«Sei proprio una gran puttana, lo sai?» La mia ragazza interrompe il pompino, gli sorride e ricomincia per un po’, prima di stendersi sul sedile e farselo venire sopra.
Lui subito la inforca e ricomincia a chiavarla con colpi vigorosi, mandandola in estasi ed insultandola.
Mentre sono in pista per la terza sega, sento lui che le chiede: «Vuoi che ti vengo fuori? O prendi la pillola e posso sborrarti dentro?»
«No, no, ti prego: ho dovuto smettere la pillola e sono scoperta Non venirmi dentro!»
Come sarebbe? Ancora ieri l’ho vista prenderla…
Il tipo allora aumenta il ritmo e la profondità degli affondi e poi… «Godo, troia! Ti sborro dentro, così ti ingravido io, non come quel finocchio del tuo cornuto!!!» E con un sordo ruggito lo vedo inarcarsi e sborrare il più a fondo possibile nella fica della mia donna, che viene travolta anche lei dal piacere.
Inutile dire che anche io sono venuto a tempo con loro.
Dopo aver rifiatato un paio di minuti, Armando prende la mia fidanzata per i capelli: «Dai troia, leccamelo tutto, puliscimelo per bene!»
E Giorgia, con un’obbedienza che non pensavo fosse nelle sue corde, si mette lì da brava a leccargli il cazzo e le palle, fino a ripulirlo tutto per bene.
Poi Armando si riveste e alla fine, si allunga e apre la portiera del passeggero: «Dai, scendi, fuori dal cazzo, che me ne vado a casa a farmi una bella doccia…»
E Giorgia, spiazzata dai modi sbrigativi di quello che è stato, fino a cinque minuti prima, il suo amante: «Ma…»
«Ma, cosa? Cosa cazzo vuoi, adesso? Volevi farti sbattere come la baldracca che sei, sotto gli occhi di quel grandissimo cornuto del tuo fidanzato. Adesso hai goduto e quindi, fuori dal cazzo! Avanti, scendi, sciò!»
Poi si gira e mi vede: «Allora, mezzasega! Hai visto come si fa a far godere quella troia della tua donna, adesso? Hai imparato qualcosa, oltre a segarti fino a spellartelo? Dai, che se sei fortunato, tra nove mesi potrai vantarti di essere diventato padre!»
Fa una breve risata cattiva, mette la marcia e va via, sparando pietrisco con le gomme che artigliano la stradina sterrata.
Mi avvicino alla mia ragazza, restata impietrita dopo la rabbiosa partenza del tipo e la abbraccio da dietro.
Lei, dopo un attimo si libera, si gira, posa un momento le labbra sulle mie e mi dice, anche se con un tono quasi affettuoso, scherzoso: «Allora, cornutello… -e fa una risatina-… sei contento, adesso che hai visto la tua fidanzata montata come una troia da un altro? Hai visto come me lo piantava bene dentro, il porco? Bel cazzone anche il suo e me lo spingeva dentro bene ogni buchino, con rabbia e vigore… Ma è inutile che ti racconto, tanto hai guardato tutto e ti sei segato tutto il tempo!
Allora, rispondimi: era quello che volevi? Sei soddisfatto? Hai goduto tanto?» Man nano che parla, il suo tono si indurisce ed alla fine esprime una vena di rabbia assieme ad una forma di compatimento nei miei confronti.
Io, però, sono in estasi sessuale e quindi: «Sì, sì, grazie amore mio! E’ stato bellissimo, eri stupenda!»
«E ti è piaciuto anche se tu non partecipavi, ma guardavi solo, chiuso fuori come un qualsiasi schifoso guardone segaiolo?»
«Sì, sì, tesoro mio, è stato bellissimo, mi è piaciuto da impazzire lo stesso!»
«Uhm… E quindi, ti andrebbe bene, se ricapitasse e rifacessimo alla stessa maniera?»
Potevo forse negare, col cazzo che mi stava diventando di nuovo duro come la pietra?
«Va beh, vedremo, non ti garantisco nulla… Però sai, cornutello… farlo così, in macchina, furiosamente… poi ci sono problemi…»
«Problemi?» «Per esempio, sono ancora tutta sporca… Se vuoi che lo rifaccia con un altro, devi ripulirmi alla perfezione, come ho fatto io con lui…» e si siede sul sedile, con le gambe fuori, aperte e poi si sdraia con la testa sul mio sedile.
Capisco il prezzo richiesto e… e mi inginocchio e comincio a leccarla e, mentre lei mi tiene la testa stampata sulla sua vagina, spinge per far uscire tutto il fiume di sborra che il tipo le ha scaricato dentro. Non posso far altro che ingoiare.
In fondo è un prezzo che posso ben pagare, per rivivere emozioni del genere!
Complimenti per la facile lettura e presa diretta
ciao cara,ho letto attentamente il tuo racconto ad alto contenuto erotico, e debbo dirti, per quanto possa sembrare raro, che…
Davvero incredibilmente eccitante, avrei qualche domanda da farvi..se vi andasse mi trovate a questa email grossgiulio@yahoo.com
certoo, contattami qui Asiadu01er@gmail.com
le tue storie mi eccitano tantissimo ma avrei una curiosità che vorrei chiederti in privato: è possibile scriverti via mail?