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Racconti Cuckold

A Concetta piace grosso

By 23 Agosto 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Tratto da Antica Grecia

http://anticagrecia.community.leonardo.it/

A CONCETTA PIACE GROSSO

CAPITOLO 1

Tutto ebbe inizio primavera dell’anno 1997′.

Io mi chiamo Concetta Candela. Sono nata e vivo in un piccolo paesino a metà strada tra Napoli ed Avellino. sono una professoressa e lavoro facendo l’insegnante, educo in un istituto superiore di una vicina cittadina in provincia di Napoli.
Sono nata il 16 agosto del 1953, quindi all’epoca dei fatti ero una splendida 44enne!!!
Sono alta un metro settanta, sono di corporatura piuttosto magra, ma non troppo! Diciamo che ho le curve ai punti giusti, ho una terza di reggiseno, due belle gambe ben tornite che terminano con un sedere ancora sodo, che spesso cattura le lubriche ed indecenti occhiate di più di un uomo, ho i capelli che tengo acconciati a caschetto e che sono di color rame, ho gli occhi verdi. Tutti dicono che dimostro meno degli anni che ho.

Mio marito si chiama Elia D’Anna, all’epoca di fatti aveva 49 anni quarantasette

e fa il preside di una scuola media, che non è la stessa dove io insegno. Elia mio marito è alto circa un metro settanta ha i capelli scuri e gli occhi scuri, non posso dire che Elia sia molto bello; ma ormai siamo sposati da quasi trenta anni. Di Elia posso affermare che non è molto bello e in realtà non si può dire che sia oltremodo dotato.
Nella scuola dove io insegno, c’era all’epoca il professore di ginnastica di nome Luigi, tra l’altro altro abita non molto lontano da casa mia ed ovviamente conosce mio marito.
Luigi non è bellissimo ma sa come trattare una donna. Luigi é alto circa un metro ottanta ha una corporatura aitante, gli occhi scuri e un fascino niente male. Sì Luigi è un bell’uomo virile di tipo mediterraneo con molto fascino.

Luigi ha qualche anno più di me e di mio marito, ha oggi cinquantotto anni(51 all’epoca dei fatti) Luigi, è sposato con una donna che forse sessualmente già all’epoca non riusciva più a soddisfarlo.

Luigi era all’epoca il prof. di ginnastica dell’Istituto , inoltre Luigi abitando vicino a casa mia, conosce bene mio marito, anzi sono amici.

Spesso ci recavamo insieme a scuola ora con la mia auto, una cinquecento di colore verde, ora con l’auto di Luigi, una Lancia delta anch’essa verde.

Luigi più di una volta, ci ha provava con me, spesso nei corridoi ho sentito la mano di Luigi mentre discretamente mi palpava il mio fondoschiena, quest’atteggiamento di Luigi mi ha provocato dei turbamenti. A volte invece quando salivo sulla sua auto per andare a scuola, con la scusa di controllare se la portiera dell’auto era aperta, Luigi n’approfittava per strusciare con il dorso della sua mano il mio seno.

Di queste circostanze ne ho parlato con Elia, mio marito il quale all’inizio mi ha dissuasa dicendo che forse sarà stata una mia impressione e che mi ero certamente sbagliata.

Io quando sono sola con Luigi, continuamente, mi sento il bersaglio della sua bramosia e delle sue voglie, avverto le sue occhiate concupiscenti e mi sento turbata, spesso avverto un piacere sottile pervadermi il corpo.

Questa piacevole sensazione l’avverto perché mi rendo conto di quanto piaccia a Luigi e di quanto lui mi desideri.

Finalmente arrivò un pomeriggio in cui Elia, Luigi ed io; andammo in un boschetto a fare un po’ di moto. A fare qualche esercizio per rinvigorire il fisico era Luigi il quale spronava Elia e me a fare un po’ di movimento; Luigi confermava che il moto ci avrebbe fatto bene, dando vigore e tonicità alle nostre membra.

Quel pomeriggio mentre mio marito era intento a fare degli esercizi di ginnastica ad una certa distanza da me, Luigi ne ha approfittato di quella circostanza e del fatto che Elia da dove era non poteva vederci

Luigi con la scusa di farmi provare un nuovo esercizio ginnico, una prima volta si è strusciato contro di me. Ho avuto la netta sensazione che Luigi aveva strusciato intenzionalmente il suo sesso contro le mie cosce, questa circostanza di avere sentito nettamente il sesso di Luigi contro la mia coscia mi ha elettrizzata e mi ha turbato profondamente.

Era la prima volta che provavo un contatto del genere, cioè che prendessi coscienza di quanto fosse eccitato Luigi, sì di quanto l’avessi eccitato io.
Quel pomeriggio, non avevo reagito; anzi avevo subito passivamente l’avance di Luigi. Luigi dopo essersi accertato che dove eravamo non potevamo essere guardati da Elia, approfittando del fatto che io gli davo la nuca.

Luigi mi ha attirato dolcemente ma al contempo con una certa decisione contro di se, Luigi ha strusciato intenzionalmente il suo sesso contro il mio culetto, mentre con le labbra Luigi mi sfiorava la nuca, dandomi quasi un timido bacio, dopo mi ha comunicato sei sempre una bella fica.

Quella circostanza mi elettrizzò a sentirmi attirata verso Luigi, a percepire il suo corpo che si addossava al mio.

In quel momento ho capito che il sesso di Luigi è fuori del comune, molto più grande di quello di mio marito, è qualche cosa che toglie il respiro.

Quello che mi è rimasto impresso di quel pomeriggio é di avere avuto la netta sensazione che il pene di Luigi sia davvero grosso; altro che quello di mio marito! Da quel momento mi ha preso una voglia matta di provarlo.

La sera parlando a casa con mio marito gli riferii della prima circostanza; vale a dire che Luigi approfittando di farmi provare un nuovo esercizio di ginnastica, mi avesse attirato contro di se strusciando il suo sesso contro una mia coscia.

Riferii a mio marito che quel pomeriggio ebbi la percezione che Luigi in mezzo alle gambe dovesse avere un attrezzo diabolico che mi turbò per la sua grossezza. Io di uccelli così non avevo mai immaginato che potessero esistere e fino a quel momento.

Posso affermare che fino allora non incoraggiai mai Luigi e fino a quel giorno non pensavo di concedermi a lui anche se lui’ anche se le sue velate proposte non mi lasciavano certamente indifferente anzi tutt’altro.

Riferii in casa di quest’ultimo episodio ad Elia mio marito, mentre gli descrivevo i fatti, non mi sfuggì un lampo di concupiscenza negli occhi di Elia, mentre con le parole, lui cercava per l’ennesima volta di dissuadermi affermando che probabilmente mi ero sbagliata e che quello che mi sembrava di avere sentito appoggiarsi contro alla mia coscia, non era il fallo di Luigi.

A detta di Elia mio marito, quella cosa che avevo sentito strusciarsi sulla mia coscia, forse era qualche cosa che poteva avere in tasca Luigi, magari una torcia elettrica.

Quella sera e fino a che non andai a letto, mi sentii elettrizzata, e galvanizzata. Poi quella sera andando a letto avevo ancora la dolce sensazione di quando quel pomeriggio, Luigi mi aveva attirato a se facendomi aderire il suo bastone contro il mio culetto.

Quella sera però non ero eccitata solo io, quella sera era su di giri pure mio marito Elia, una volta a letto, lui prese dal cassetto del comò un vibratore, che negli ultimi tempi era diventato un mio dolce compagno di giochi.

Una volta che fui stesa supina, con il dildo che già sentivo vibrare nella mia intimità, rivolgendomi ad Elia gli proferii: supponiamo che ora ‘ lui ‘ sia Luigi ‘ tu ‘ tu cosa faresti ?
Mio marito rosso per l’eccitazione e per darsi un certo contegno diede un timido colpetto di tosse nervosa, poi mi rispose: ma non so forse guarderei, sì mi piacerebbe vederti come sei brava anche con Luigi. Anzi mi piacerebbe vederti ‘ se sei più brava a darti da fare con Luigi ‘ o con me.

A sentire quelle parole uscire dalla bocca del mio legittimo consorte mi sentii pervadermi come da una staffilata di sottile piacere. Trovai naturale chiedere ad Elia: davvero Elia ti piacerebbe guardarmi mentre un altro mi chiaverebbe? Elia oppure ti ecciteresti nel vedere un altro mentre si trastulla tra le cosce della tua dolce mogliettina? Ti piacerebbe Elia vedermi; mentre mi concedo voluttuosamente ad un altro uomo senza ritegno donando tutta me stessa, senza alcun’inibizione?

Elia, forse pregustò già il dolce piacere della trasgressione. Elia, con un filo di voce, rotto dal piacere, come in un dolce e languido soffio; mi rispose alitandomi un sì carico di lussuria. La risposta di Elia fu un sì carico di lascivia a dolci ed inattesi giochi anche proibiti che avrei potuto provare in un futuro, mentre il mio legittimo consorte si sarebbe eccitato guardandomi mentre forse tra le braccia di un altro uomo avrei potuto trovare il piacere del peccato.

Il mio legittimo consorte mi diede il suo assenso in modo totale senza alcun veto, rifiuto od impedimento, o restrizione con un sì denso di lussuria.

Intanto nella mia mente iniziavo ad associare l’idea che il vibratore che in questo momento stava dolcemente sollazzando la micina, era il sesso di Luigi, tutto questo mi fece avere delle forti scariche d’adrenalina.

Io iniziavo a mordere il piacere e mio marito vedeva chiaramente in che stato d’eccitazione ero.
Elia a bruciapelo mi chiese: Concetta ma secondo te il cazzo di Luigi com’è? E’ realmente grosso? E’ grosso come il dildo che in questo momento ti sta prendendo.. oppure è ancora più grosso?

Elia aveva preso il vibratore e lui stesso me l’aveva posto delicatamente in mezzo alle cosce, io fin da quel momento, anche in considerazione degli eventi vissuti con Luigi quel pomeriggio; nella mia mente avevo idealmente associato quel dildo al cazzo di Luigi.

Ad Elia tra un gemito e l’altro, risposi che il cazzo di Luigi per quello che avevo avvertito doveva essere ancor più grosso del fallo che in questo momento mi stava lussuriosamente e perversamente dilettando, facendomi provare delle dolci sensazioni. Ed è sicuramente il triplo del tuo!…., aggiunsi
Guardando lo stato d’eccitazione in cui versava Elia fu a questo punto che domandai ad Elia se a lui avrebbe potuto fare piacere guardarmi mentre mi stavo concedendo a Luigi e fino a che punto.

Elia con la voce rotta dall’emozione, con la voce tutta tremante mi rispose se tu Concetta avresti deciso di concederti a Luigi; io sarei disposto a tutto ‘ sì diventerei il tuo schiavo più devoto, sarei disposto a qualsiasi cosa per questo.

Avuto l’assenso di Elia ebbi un orgasmo liberatorio, il mio corpo fu squassato da dolci tremiti, ormai avevo la sicurezza e la benedizione dell’appoggio totale del mio legittimo consorte.

Quella sera la mia immaginazione si mise a cavalcare e cavalcò tanto quanto il desiderio di essere cavalcata da Luigi. A questo punto pensando che in mezzo alle mie gambe c’era Luigi a farmi e non il vibratore, chiusi gli occhi e nel momento sublime dell’acme del mio piacere, mentre il corpo era sconvolto dal dolce tremore della lussuria nel momento dell’estasi finale, sussurrai più d’una volta il nome di Luigi, senza ritegno e senza vergogna.

Dopo che venni, quella sera venni intensamente come mai mi era capitato prima d’ora, aprii gli occhi e vidi Elia che si stava lustrando gli occhi. Il suo cazzettino di appena dieci centimetri era tutto ritto e congestionato dall’eccitazione, il sesso di Elia poverino era duro fino allo spasimo e sembrava che dovesse esplodere da un momento all’altro.

Stavo ancora provando gli ultimi cavalloni del piacere squassarmi il corpo, presi in mano il cazzetto di mio marito, ma bastò un timido su e giù che mi trovai la mano imbrattata dal suo seme.

Trovai naturale chiedere ad Elia: ti è piaciuto?

Molto fu la sua risposta.

Poi chiesi ad Elia: ti è piaciuto vedere che questa sera a farmi provare il paradiso sia stato Luigi?

Sì.. sì moltissimo fu la risposta di Elia, anche se preferisco vedere Luigi in carne ed ossa mentre è tra le tue cosce e ti fa gemere dal piacere. Il tuo piacere sarà pari al mio piacere.
Poi Elia continuò: il piacere di Luigi sarà grande quando lui sarà dentro di te. Il suo piacere sarà quanto il mio che vi starò guardando.

Poi Elia guardandomi languidamente con gli occhi pieni di lussuria mi bisbigliò: mi piacerebbe davvero che le tue fantasie ‘ che poi sono anche le mie si concretassero.

Da quel giorno trascorsero due settimane tutte le volte che incontravo Luigi da sola avevo una strana sensazione, mi sentivo le gambe molli, il respiro greve e mi sentivo pervadere da un sottile piacere che partendo dal ventre s’irradiava e mi prendeva tutto il corpo, donandomi delle meravigliose sensazioni, mi sentivo blandita.

Luigi quando mi guardava mi sentivo stranamente arrossire’ non dalla vergogna ma dal piacere. Sì avvertivo quel piacere sottile che mi stava prendendo. Con la mente, avevo ancora il dolce ricordo di quando Luigi quel giorno nel boschetto mi attirò dolcemente contro di se facendo aderire il suo nodoso bastone al mio sederino.

Intanto stavamo andando verso la metà di Aprile. Questo era il periodo; in cui si fanno le gite scolastiche. Un giorno Luigi mi comunicò che in concomitanza della prossima gita scolastica che si sarebbe manifestata andando a Roma, lui essendo stato delegato dal preside a coordinare la gita, lui Luigi; avrebbe dovuto discutere con me su alcuni dettagli della gita medesima.

In forza di questa circostanza Luigi invitò mio marito e me una sera a cena fuori.

Quella sera mi truccai in modo sobrio ma elegante, magari forse un po’ civettuolo, volevo che quella sera fosse una serata speciale per Luigi, per Elia e per me.

Per quella sera avevo acquistato un coordinato in pizzo di colore blu notte, il reggiseno era a balconcino, indossavo un tanga e l’idea che in mezzo al mio solco c’era un’esigua fettuccina di stoffa mi galvanizzava, le calze autoreggenti in tinta completavano la biancheria intima.
Come vestito, dal momento che quella sera saremmo andati a cena, in un ristorante in città e non in paese indossavo un vestito da sera di colore blu notte, con uno spacco laterale, una volta seduta, lo spacco si sarebbe aperto mostrando le mie calze autoreggenti fino alla fascia in pizzo elasticizzato.

Un paio di scarpe con i tacchi a spillo completava il mio vestiario.

Luigi quella sera, arrivò a prendere mio marito e me sottocasa con la sua Lancia delta di colore verde.

( continua )

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CAPITOLO 2

Dopo che Luigi arrivò a prendere mio marito e me sottocasa con la sua Lancia di colore verde.

Salii in auto, Luigi mi fece accomodare al suo fianco, Elia mio marito si sedette, sul sedile posteriore mettendosi al centro. Da quella posizione, Elia poteva vedere sia me che Luigi.

Una volta che Elia ed io, prendemmo posto in auto, Luigi come il solito esternò: Concetta se permetti controllo se hai chiuso la portiera dell’auto, lo sai che è difettosa, non vorrei che si aprisse.

Io avvertii il corpo di Luigi avvicinarsi a me, mi sentii elettrizzata, quando Luigi ritrasse la mano dalla portiera, avvertii che intenzionalmente Luigi strusciò la sua mano sul mio seno, apportandomi un certo turbamento.

Dopo Luigi ritrasse la sua mano; dopo averla strusciata ancora intenzionalmente sul mio seno. Elia mio marito forse con la voce resa leggermente tremante dell’emozione che stava provando si rivolse a Luigi comunicandogli: sei veramente sicuro Luigi di avere chiuso la portiera? Poi Elia con la voce sempre rotta dall’emozione continuò: sai Luigi, non vorrei che la portiera si aprisse, mettendo a repentaglio Concetta.

A sentire quelle parole, apparentemente innocenti e proferite da mio marito, mi sentii presa da una vampata di lussuria. Avendo vissuto quella circostanza di prima, mio marito se n’era veramente reso conto, ed ora voleva che Luigi ripetesse quanto aveva fatto prima, con la speranza che Luigi strusciasse ancora intenzionalmente la sua mano sul mio seno.

Luigi, si rivolse ad Elia e rispose: se vuoi Elia posso controllare nuovamente. Proferì Luigi abbozzando un simpatico sorriso all’indirizzo di mio marito.

Luigi allora, si piegò nuovamente in avanti e rivolgendosi a me comunicò: in fondo ha ragione Elia è meglio sempre controllare ed essere sicuri che la portiera sia chiusa.

Luigi mentre diceva questo si addossò verso di me e controllò la portiera, in modo più sfacciato che prima; Luigi forse sentendosi istigato da mio marito, mentre ritrasse la mano mi toccò ancor più sfacciatamente di prima il seno, mentre Luigi mi riservava questa palpatina all’indirizzo delle mie tette.

Luigi sempre tenendo con indifferenza la sua mano sulle mie tette, si volse all’indietro piegando il capo e ad Elia proferì, sì la portiera è chiusa in modo corretto, mentre Luigi proferiva questo ad Elia, sentii che Luigi, mi strizzò delicatamente un capezzolo, quasi fosse un tacito segnale per future emozioni per me.

Quella circostanza in cui con la scusa di controllare la portiera, Luigi avesse intenzionalmente palpato con la mano il mio seno, anzi aver vellicato lievemente un capezzolo, proprio sotto gli occhi di mio marito, dove noi tutti sapevamo dell’intenzionalità di Luigi. Tutto questo mi eccitò ancor più facendomi provare delle dolci e forti sensazioni.

A quel contatto ‘ sì a quel contatto un po’ sfacciato ed impertinente, fatto proprio sotto gli occhi di mio marito il quale nulla aveva proferito, anzi sembrava consenziente.

Mi sentii di fuoco, ebbi l’impressione che le mie gote avvamparono dal rossore. Luigi mi sorrise, forse nella penombra si era reso conto di avere suscitato in me delle emozioni, forse delle dolci e piacevoli tentazioni. Quanto a me, girai la testa all’indietro; vidi che Elia, mio marito, che aveva abbozzato un dolce sorriso quasi fosse un tacito assenso.

Durante il tragitto per andare al ristorante più di una volta, con la scusa di cambiare marcia sentii la mano di Luigi sfiorarmi le gambe, inoltre ricordo bene che prima di arrivare si portò una mano sulla patta dei pantaloni facendomi vedere il suo sesso ingrossato’si era eccitato solo a vedermi’ queste situazioni mi piacquero facendomi pregustare l’anteprima della serata.

Il viaggio, fu abbastanza breve e mi turbò piacevolmente. Giungemmo a Napoli. Luigi si diresse verso il ristorante più esclusivo della città.
Una volta che entrammo nel ristorante, il maitre invece di accompagnarci nel salone dove c’erano parecchi commensali, ci fece accomodare in una saletta.

La saletta, era illuminata da luci soffuse, al momento eravamo gli unici commensali presenti in quella saletta.

Dopo avere preso posto a sedere, Luigi si sedette di fronte a me, mentre mio marito, prese posto di fianco Luigi; venne un cameriere ed accese due candele che erano sul tavolo, poi smorzò ancor più le luci delle appliques, la saletta adesso era quasi illuminata dalla luce delle candele poste sul tavolo.

Il gar’on c’indicò la strada per andare alla toilette, qualora ne avessimo avuto di bisogno.

Luigi attese che il gar’on si ritirasse. Poi Luigi platealmente rivolgendosi ad Elia ed a me ci comunicò: questa sera questa mano ha provato delle sensazioni così piacevoli; sarebbe un delitto per me andarla a lavare. Mi sembrerà di commettere una profanazione sì un sacrilegio.

Luigi stava comunicando questo, quando mi abbozzò l’occhiolino.

Mio marito Elia, Luigi ed io sapevamo dell’intenzionalità di Luigi su quanto espresso il senso era chiaro e palese a tutti.

Io mi sentii infuocare dal piacere, l’idea che quel commento un po’ osé da parte di Luigi fosse stato fatto davanti a mio marito, mi aveva resa euforica, portandomi un piacevole senso d’eccitazione. In fondo prima di questa sera, Luigi mai aveva fatto o detto qualche cosa alla presenza di mio marito che avrebbe potuto essere un approccio più o meno velato.

L’improvviso interesse per Luigi nei miei confronti fatto anche alla presenza di mio marito, questa circostanza forse la capii dopo qualche giorno.

Dopo qualche giorno, infatti, cercavo un pacchetto. Giorni prima ero andata a fare la spesa con l’auto di Elia, nei sedili posteriori avevo riposto i sacchetti della spesa, dopo qualche giorno in casa cercavo una confezione di saponette che avevo acquistato. Non trovandola in casa pensai che la confezione fosse caduta sull’auto di Elia, per questo motivo entrai nell’auto di Elia. Guardai per terra nei sedili posteriori dell’auto. Lì per terra vidi sia la confezione delle saponette e vidi anche una rivista aperta in una pagina. Istintivamente fui attratta dal titolo del reportage, in cui c’era scritto: l’amante, scopre il marito di lei, a guardarli.

Lessi l’articolo il fatto di cronaca narrava che l’amante aveva scoperto il marito della lei mentre li guardava, poi l’articolo, narrava il fatto fin nei minimi dettagli, senza però comunicare i nomi delle persone. Leggendo l’articolo, era come se fosse l’esaltazione all’adulterio e quanto fosse stato piacevole per il marito assistere alle prestazioni della moglie con l’amante.

Dal momento che in quei giorni Luigi ed Elia erano andati due o tre volte via in macchina insieme. Ipotizzai che Luigi una volta entrato in auto di Elia, magari andando da qualche parte, che Luigi vide la rivista e probabilmente commentò con Elia quel fatto di cronaca. Dal momento che Elia in quel periodo fosse particolarmente stimolato sì eccitato, immaginai che i due amici avessero commentato il fatto.

Elia lo conoscevo bene. Ero sicura che Elia a Luigi, mai avrebbe detto: che avrebbe goduto nel vedere la propria moglie tra le braccia di un altro. Ero altresì sicura che Elia, avrebbe potuto commentare: che poteva essere piacevole pensare che la propria moglie fosse oggetto d’approccio da parte di un altro uomo.

Con questa seconda ipotesi, sarebbe stato quasi un tacito e velato assenso a Luigi nel corteggiarmi, anche se non fosse stato esplicitamente palesato da parte di mio marito Elia.

Tornando alla circostanza della cena che ci approntavamo a degustare al ristorante dopo che Luigi mi fece l’occhiolino, davanti a mio marito, iniziò quasi una serie di circostanze che a mio avviso furono un crescendo di situazioni trasgressive.

In effetti, quelle furono delle circostanze improprie. Non successe che Luigi mi mise le mani addosso toccando la mia pelle. Luigi quella sera si limitò qualche volta a toccarmi solo attraverso il vestito. Per quella sera quello che mi esaltarono furono i discorsi, allusivi e trasgressivi, e poi ebbi l’ebbrezza che Luigi mi fece il piedino, dopo Luigi forse fu ancor più audace e licenzioso.

Fu mentre stavo gustando le prime forchettate quando avvertii un piede sfiorarmi il mio, sentii dapprima l’insistenza di quel contatto, poi ebbi la piacevole sensazione di sentire il piede inguainato dalla calza, mentre mi strusciava la gamba.

La sensazione che provavo era molto piacevole, immaginavo che fosse Luigi; anche dai sorrisi che mi volgeva. Volendo avere la conferma di questa circostanza, portai il tovagliolo alla bocca. Dopo essermi pulita, distrattamente, lasciai cadere il tovagliolo e mi chinai, per raccoglierlo, facendo quest’operazione, mi accucciai mettendo la testa sotto il tavolo.

Vidi che Luigi si era tolto le scarpe, quando Luigi pensò che potessi scorgerlo, mosse velocemente un piede quasi volesse mimare il saluto che si fa con la mano, questa sorta di saluto Luigi anziché con la mano lo fece col piede.

Dopo, quando riemersi da sotto il tavolo, Luigi abbozzò un sorriso ambiguo.

Dopo un po’ sentii nuovamente il piede di Luigi mentre delicatamente mi stava toccando le gambe. Quella situazione, vale a dire, quella di sentirmi al centro di quelle attenzioni particolari da parte di Luigi, che era celata ad Elia mio marito; mi diede delle piacevoli sensazioni a livello emotivo.

Luigi era conscio che io mi ero resa conto che era lui a fare l’approccio con il piedino. Durante quella piacevole sera, avevo continuato a ridere gaiamente alle battute di Luigi. Io poi non avevo tolto il piede di Luigi, anzi stavo subendo passivamente l’approccio di Luigi. Dedussi che questa circostanza stimolò maggiormente Luigi.
Quella sera Luigi fu particolarmente coinvolgente sia con le barzellette che con le battute salaci.

Arrivammo al dolce e il cameriere ci servì la pastiera Napoletana. Io stavo gustando già il primo boccone, quando Luigi sempre più intraprendente risalì con il piede su lungo le mie gambe.

Ora avvertivo il piede di Luigi insinuarsi tra le mie cosce, la circostanza, mi stava eccitando da morire, ed io non facevo nulla per dissuadere Luigi da fare quello che stava facendo tra le mie cosce. Sì dal fatto che Luigi, aveva abilmente insinuato il suo piede tra le mie cosce ed ora era a pochi centimetri dalla mia intimità.

Luigi, abbozzando un sorrisetto di circostanza, guardandomi dritta negli occhi e facendomi provare un po’ di soggezione mi comunicò: adesso é giunto il momento del dolce non è vero Concetta?

Ora i miei sentimenti erano chiaramente in conflitto tra loro. Io se avessi seguito il sentimento del perbenismo, dell’ipocrisia, dell’essere bigotta. Da com’ero stata allevata, dalla rigida educazione ricevuta fin da giovanetta, mi sarei comportata in un certo modo, in altre parole avrei dovuto scacciare il piede di Luigi.

Io invece, dovevo dare ascolto al mio cuore, a quello che mi suggeriva in questo momento. Io in quella circostanza, avrei dovuto dare spazio ai miei istinti. Sì i miei istinti, che da sempre erano stati repressi. In quella circostanza, mi sarei comportata diversamente. Avrei così dato spazio alla realizzazione più completa e più totale del mio essere donna, di farmi sentire una donna ancora bella e piacente che stimolavo interesse e piacere negli uomini.

In quel momento mi sentivo dolcemente circuita da Luigi, anzi mi sembrava di essere stata messa piacevolmente al centro delle lascive attenzioni di Luigi,

Allora, avrei voluto toccare con la mano il piede di Luigi, che ora era lì in mezzo alle mie cosce, quasi contro il mio inguine, il piede di Luigi iniziava a procurarmi un piacevole stordimento, iniziava a farmi provare delle struggenti sensazioni che in tanti anni di matrimonio mio marito, mai mi aveva fatto provare.

Allora avrei dovuto prendere con la mano il piede di Luigi, dapprima accarezzarlo e poi portarlo io stessa contro la mia passerina, che sentivo pulsare sempre di più, alla ricerca di quegli stimoli peccaminosi. Quegli stimoli indecenti, ma che già tanta gioia iniziavano a donarmi, che avevo immaginato col pensiero e che ancora non avevo conosciuto e provato.

Io non feci nulla di tutto quanto avevo pensato, mi limitai ad allargare un poco le cosce ed abbozzai solo un lieve sorriso all’indirizzo di Luigi, ora lui poteva supporre immaginare, che forse gli si sarebbe dischiusa una nuova porta e che sarei potuta essere pronta ad accettare senza riserve le sue peccaminose quanto mai perverse attenzioni.

( continua )

Tratto da ANTICA GRECIA, il forum cuckold con tantissimi racconti ed esperienze reali

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