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Racconti CuckoldTrio

Benzina finita e verginità sparita

By 2 Settembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Io, Marco, con la mia ragazza Sissy, bella mora di 19 anni, con cui stavo da tre mesi, eravamo diretti in una estate degli anni 70 in Calabria partiti da Milano con la macchina di famiglia imprestata per l’occasione, una comodissima Citroen Ami 8 break.
Eravamo molto eccitati dal primo viaggio insieme , liberi dalla famiglie, con la tenda ed un canottino a motore.
La calura estiva per nulla mitigata dai finestrini a scorrimento aperti davanti e dietro che facevano circolare l’aria attorno ai nostri corpi accaldati e alle nostre menti innamorate ci faceva sudare e i nostri odori di corpi giovani ci circondavano rendendo eccitante la permanenza a bordo
Tanto eccitante che mentre l’auto procedeva alla sua velocità di crociera di 110 km/h col borbottante motore 650 cc bicilindrico boxer che mormorava e il cambio a cloche sul cruscotto tutto a destra, complici le morbide sospensione elastiche la profilatura tutto sommato aerodinamica e la guida non era impegnativa dato lo scarso traffico del tempo, la mia mano destra correva sotto la minigonna del vestitino di maglina leggera e si insinuava tra le giovani cosce non ancora abbronzate fino a trovare il centro del mondo .
Nella parte Milano Bologna tutta diritta già lei si era lasciata sollecitare fino all’orgasmo, lasciandomi le mani bagnate e con un piccolo aiutino della sua gentile mano sui miei pantaloni alla fine mi ero anch’io soddisfatto inumidendo i jeans da dentro.
Da notare che al momento non avevamo mai fatto l’amore completo ed il petting anche molto intenso era un modo di esprimersi comune tra noi fidanzatini.
Fatto sta che dopo una sosta all’autogrill di Bologna ci rinfrescammo un po’ e iniziammo il tratto Bologna – Firenze dove le curve e la modesta potenza costringeva uno stile di guida accorto e le mani sul volante.
Prima di Arezzo ci fermammo a mangiare un bella bistecca coi funghi ad Incisa Valdarno.
Allora si poteva anche condire la carne e i funghi con il chianti senza troppi problemi di palloncino.
Sotto una pianta all’ombra un po’ di siesta sui comodi sedili ci permisero di scambiare anche qualche bacio e qualche toccatina.
La piacevolezza della situazione ed il senso di libertà, ci indussero a spingerci oltre e la cosa finì in una masturbazione di lei fino al suo orgasmo e in un pompino suo fino al mio.
Soddisfatti riprendemmo la strada e ci fermammo ad Orvieto a dormire.
La notte all’agriturismo fu molto carina e terminò con una bella spagnola al mattino.
Il giorno dopo superammo Roma senza entrarvi dal GRU e ci immettemmo sulla Napoli, e fu qui che successe che non avevo controllato la benzina e pensavo di trovare distributori che invece non trovai e l’AMI 8 si fermò, raggiungendo per fortuna un piazzola appartata all’ombra dietro un boschetto.
Mi diedi dello stupido e Sissy pure, in effetti non avevo confidenza con il segnalatore di livello a cursore che andava sul bianco a poi c’era il rosso della riserva ma in realtà il fondoscala era bianco.
Lei mi guardava ironica e sminuendo al presunta supponenza del maschio disse, se hai combinato il guaio, risolvilo, scavalca il recinto e trova un distributore.
Con 35 gradi e il solleone mi toccò prendere una bottiglia che avevo in macchina e districarmi tra il filo spinato, attraversare un campo di grano tagliato con le spighe recise che mi facevano male ai piedi sotto le superga leggere , percorrere un bel chilometro su un stradina di campagna e poi per fortuna trovai un agricoltore in vespa che mi indicò un distributore Shell a mezzo chilometro.
Feci riempire la bottiglia, da un litro e mezzo e mi feci dare anche una boccia usata da olio da un litro, così con 2,5 di sicuro avrei potuto fare con l’Ami 8 i 30 km che mi separavano dall’area più vicina. Il benzinaio gentile mi diede un bicchiere d’acqua e un sacchetto di plastica e mi incamminai verso l’auto e Sissy, di cui mi preoccupavo che fosse rimasta sola e al caldo.

Tra andata e ritorno ci misi più di un’ora ripassai le strade e il caldo campo, e tornai attraverso il filo spinato strappandomi anche la maglietta sudata e giunsi trafelato all’auto e trovai Sissy appoggiata al cofano col suo minivestito nero che metteva bene in evidenza il seno e le gambe già un po’ abbronzate.
Disse’ sai stavo davanti perché prima mi ero messa dietro e passeggiavo, ma si sono fermati due volte dei tipi e mi volevano aiutare , e mi guardavano con una certa morbosità, ma io ho detto loro che il mio uomo era in arrivo con la benzina e i primi sono andati, i secondi ci hanno messo un po’, dicevano ti teniamo compagnia, ed ho avuto paura che mi facessero qualcosa’ ma per fortuna sono arrivati due poliziotti con la macchina blu e quelli hanno detto ok ci penseranno loro, ciao bella’
I poliziotti volevano darmi loro la benzina, ma io ho detto loro che eri andato a prenderla tu, allora hanno detto, ok, allora facciamo risparmiare lo stato!
E io spaventato mi picchiavo in testa, ‘in che guaio ti ho cacciato, mi spiace tanto’meno male che tutto è andato bene” e lei fece un sorriso malizioso, disse’ si benissimo’ e io non capii subito perché.
Non avevo la testa di mettermi a pensare e mi diedi da fare, tutto sudato, per versare la preziosa benzina nel bocchettone del serbatori con chiave.
Bevetti un litro di acqua calda dalla bottiglia rimasta in macchina e ci rimettemmo in viaggio.
Lei stava zitta. Non capivo se era per la paura corsa o perché arrabbiata per la mia sbadataggine.
Non ci feci caso fino all’area di servizio, dove rifeci il pieno e ci rifocillammo un pò con panini e coca cola che le portai io perché lei non voleva scendere dalla macchina, dicendo che aveva troppo caldo, ma anche in macchina faceva caldo.
Dopo eravamo di nuovo in forma e nel tratto diritto che conduceva a Napoli allungai la mano per entrare di nuovo tra le sue cosce, ma lei me la fermò con la sua. Mi stupii, dissi perché? E lei ‘ma sai, il caldo, sono tutta in disordine, non voglio”
Ma come non vuoi, mi insospettii, e dissi ‘ ma dai! A me piace il tuo odore, quando sei sudata, mi eccita’ , anzi ora mi fermo.’
Avendo il comando io, mi fermai in una piazzola da camionisti e dietro un tir fermai l’Ami8 . Era sera e faceva più fresco, cercai di ritrovare la sintonia, la abbraccia, le accarezzavo le gambe, palpavo il seno sopra il vestitino di cotone, e lei a poco a poco si sgelò, iniziò ad eccitarsi come era solita fare quando eravamo in macchina.
Cercavo di raggiungere la sua fichetta vergine ma che avevo lavorato tanto spesso con le dita che non ero sicuro che la sua imene fosse ancora integra, ma lei mi bloccò la mano e mi guardò negli occhi, poi la lasciò e le mi dita entrarono e fin dove non erano mai arrivate e trovarono un ambiente molto viscoso.
Mi stupii, ebbi subito l’idea di toccare un anfratto che era stato frequentato da poco da qualcosa di maschile e che aveva lasciato un traccia, e insieme una viscosità, che quando ritirai le dita, mentre lei gemeva, vidi arrossate e mi accorsi che le mie dita andavano più in profondità del solito nella sua vagina, ma senza darmi tempo di pensare lei subito si gettò sul mio pisello che era indurito e iniziò un pompino goloso, così goloso che io pur stupito dai fatti narrati non potei resistere e eiaculai in poco tempo nella sua bocca che ingoiò tutto. Ero molto stanco, lei poi mi baciò profondamente in bocca, ma io la guardai stranamente, non riuscivo a connettere le cose evidenti le cui prove mi erano venute ‘ letteralmente- in mano.
Va capito che non la conoscevo da molto, Sissy, mi piaceva da morire, stavo con lei da meno di tre mesi, l’avevo conosciuta a scuola, poi ci eravamo baciati a PASQUA nella terrazza di un hotel in montagna, poi avevo fatto con lei tutte le prime esperienze, limonata al cinema, risalita sotto le gonne, toccatina di pube sulle mutandine, toccatina di fica su un isolotto del Garda, limonate e toccatine mie e lei sega in un bar di piazza castello, prime scopate in tenda, sesso da campeggiatori’per questo avevo idea che se stava con me ero io il suo uomo’ ma dovevo imparare che quel concetto che era per me evidente non lo era anche per le, e alla fine la cosa finì per piacermi.
Lei per la prima volta fece ‘musetto’, bocca stretta, mascelle contratte, occhi duri’come poi avrei capito che era specialista, e con quell’atteggiamento alla fine mi metteva in imbarazzo e riuscivo a rivoltare la frittata, e mi faceva sentire in colpa io per le malefatte che faceva lei, malefatte in realtà rispetto ad un logica di fedeltà ed etica amorosa che, come avrei capito col tempo, lei aveva molto differente da me. (si può fare un paragone con un famoso miliardario e politico con iniziale B. che ne ha fatte di cotte e di crude ma poi si lamentava se qualcuno lo perseguitava in nome di una etica o di una legge che ai suoi occhi non aveva senso, proprio così..).
E così lei era altera e in quella occasione fece il suo ‘musetto’, ed io ingenuo così mi senti in imbarazzo e non ebbi il coraggio di incazzarmi, o peggio schiaffeggiarla e chiederle ‘ma che cazzo hai combinato in un’ora e mezza e con chi, brutta troia”
Balbettai solo ‘ ma ‘ma’cosa..chi..come’io” e lei, con vocina dolce ed ingenua cominciò a raccontare ‘ Sai, mentre eri via, prima che arrivassero i poliziotti, quei due bei ragazzi che si erano fermati, io ho detto loro che stavi tornando, ma loro hanno detto ‘stiamo qui con te che sei da sola finchè arriverà il tuo amico. Entra nella nostra alfetta che ha l’aria condizionata. E allora siamo rimasti lì dietro l’Ami 8 con le luci lampeggianti accese e mi aveva fatto sedere sul sedile di destra, uno, Nico si è seduto dietro, e l’altro, Alberto stava al posto guida. Abbiamo chiacchierato un pò, del più e del meno, poi ad un tratto mi sono sentita afferrare le tette da dietro, era Nico, mi sentivo imbarazzata, ma mi piaceva, l’avventura, poi anche Alberto mi ha infilato una mano sotto la mia gonna e sentì che avevo le mutandine bagnate, poi è uscito ed è venuto dalla mia parte, aperto la porta’.
Si è inginocchiato, mi ha allargato le gambe con l emani e ha iniziato a leccarmi’. ma mentre già stavo per godere Nico mi ha tirato fuori le tette, poi stando sullo schienale ha tirato fuori il cazzo e io brava l’ho preso, poi me lo sono fatta mettere in bocca. La lingua di Alberto guizzava infernale sulla mia fica, accarezzava le mie labbra per poi concentrarsi dove che solo una donna può sapere.
Poi facendomi fretta mi hanno fatto sdraiare e, dopo un intenso bacio, è scivolato sopra di me e mi ha aperto le gambe, e mi mordicchiava il clitoride succhiandolo’. Poi lui mi ha sollevato il mio vestitino leggero, e io mi sono sfilata gli slip, e lui, sempre guardandomi negli occhi e prima che potessi dire di no me lo aveva infilato e mi ha scopato fino in fondo, credo che lì mi si sia rotta l’imene o quel che restava e io godevo , non avevo mai fatto con uno che mi scopava mentre in bocca avevo ancora il cazzo di un altro e cos’ ho perso ogni ritegno e iniziai a gemere e mugolare ‘non riuscivo a trattenermi, non avevo mai provato niente di simile ‘non mi ero resa conto di quello che stavo facendo ‘aprendo per un attimo gli occhi ormai chiusi dall’orgasmo imminente e vedendo quegli sconosciuti su di me, l’unica cosa che avevo in mente era “Penseranno che sono una ninfomane …come farò a dirglielo, a lui non l’ho mai data! come faremo a stare ancora insieme con Piero?” …ma poi di nuovo in trance’non ricordo esattamente cosa dicevo ma ero troppo in estasi e distrutta per pormi problemi. Anzi…Ma non ebbi tempo per pensare ce ricevetti nella pancia il seme di Alberto e quello di Nico sui seni…in viso…’
Io ero sconvolto per questo racconto’stupito di questa risposta ‘ in quel momento divenni consapevole del fatto che avevo di fronte un vera troia’forse una ninfomane’non le diedi tempo a finire che mi catapultai fuori dalla macchina e mi misi a piangere di rabbia e di gelosia, sconvolto da quella sozza storia che mi faceva scoppiare il cuore, ma nel contempo mi veniva anche duro’non resistevo dall’eccitazione sessuale che la gelosia e la morbosa curiosità mi provocavano ed andai dietro un albero piangendo per l’emozione di pensare alla mia ragazza che si scopava quei due sconosciuti. Venni con rabbia differita, non potevo sopportare una cosa simile, lei , la mia Sissy, in un macchina a troieggiare con due maschi’ e per di più degli sconosciuti in autostrada ‘
Per questo pensiero mi vennero dei conati di vomito e mi accasciai contro la pianta. Dopo 10 minuti lei venne vicino ma non come colpevole, anzi, sempre col musetto’ io dissi :’ ma cos’hai fatto ? con chi?’ , dispiaciuto, geloso, non arrabbiato…depresso…ma eccitato. Finito il racconto lei piangeva ‘mi abbracciò, e mi sussurrò’ io non so quante volte sono venuta ma so che mi sono ritrovata con la bocca, il culo e la fica piena di sborra . Cosa dovevo fare?’ Io ero troppo shoccato, ma alla sera, in albergo, mi feci raccontare di nuovo nei minimi dettagli quello che avevano fatto e che vi ho raccontato e le sue emozioni e godimenti e non posso nascondere il fatto alla fine del racconto di questa sua avventura la scopai con entusiasmo,
Ero cuckol e non lo sapevo!

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