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Racconti Cuckold

CAMY

By 10 Luglio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

CAMY
Essere cuckold è una magnifica ossessione, una ossessione che ti fa perdere la testa e non te la fa più ritrovare. Da quella incredibile vacanza la mia vita è radicalmente cambiata, in tutti i sensi e in tutte le prospettive.
Comincio con le presentazioni. Mi chiamo Francesco, ho 35 anni ed abito a Roma. Sono un libero professionista che lavora in una azienda di servizi. Sono di corporatura snella, alto ma non tanto atletico e nel tempo libero gioco ad hockey su prato. Per tutta la mia vita con le donne sono stato più o meno uno sfigato cronico, un AFC direbbero nel campo della seduzione. Prima di conoscere Camilla, cioè prima dei miei 28 anni, sono stato con pochissime donne, passando lunghi periodi da single per riprendermi da una delusione dopo l’altra! Già a 19 anni, con la prima fidanzatina, ho avuto la mia prima pre-esperienza da cuckold. Lei si era rinchiusa in una stanza ed aveva baciato un altro quando io stavo guardando la tv con altri amici. Da allora in poi divenni estremamente diffidente verso le donne ed ebbi sempre ragione. Anche le altre due fidanzate mi tradirono e mi lasciarono dopo aver confessato le loro malefatte. Tra la mia cerchia allargata di amici cominciò a girare la voce sul fatto che fossi ‘cornuto cronico’, così a 26 anni smisi di dedicarmi all’altro sesso ed iniziò per me un periodo bellissimo, nel quale dopo la laurea in economia cominciai a lavorare per una grossa azienda di servizi nelle telecomunicazioni dove ancora occupo un posto, non di certo importantissimo ma in ogni caso soddisfacente e che mi permette di vivere dignitosamente.
Camilla è di un altro pianeta, è una dea e lo sarà sempre. Sono tre anni ormai che non la vedo e adesso sta con un altro uomo. Chi legge queste parole non può immaginare che cosa sia Camilla e che effetto possa avere sugli uomini. E’ bionda color miele con i capelli ricci, lunghi e cascanti, alta 170 cm e fisico tonico con una terza di reggiseno. La sua carnagione, nonostante gli occhi celesti e i capelli biondi, tende ad essere scura ed olivastra, un contrasto meraviglioso che la rende unica. Adesso ha 32 anni, è biologa in un noto ospedale cittadino, e quando era più piccola ha spesso sfilato in alcune passerelle, senza mai sfondare nel mondo dello spettacolo per le resistenze dei suoi genitori. E’ una donna intelligentissima, acuta, impegnata in politica e amata da tutti.
Come feci nel gennaio del 2007 a conoscerla? In un modo abbastanza semplice, come accade spesso. Amici di amici e via una serata tutti assieme. Era vestita completamente di nero, elegantissima con un cappotto con dei soli fiori colorati di blu. In quel locale romano stretto ed angusto, illuminato solo dalle candele, i suoi occhini azzurri brillavano e accecavano tutti gli uomini presenti. Quella sera, pur restando completamente ammaliato, non le rivolsi la parola, era troppo bella perché mi avvicinassi ed ero timidissimo!
Me ne tornai a casa pensando semplicemente che quella splendida principessa non sarebbe mai sta mia. E invece due giorni dopo, un mio caro amico, parte della compagnia, Fabio, un rompipalle di fatto e di diritto, mi propone l’uscita a quattro. Lui, Elisabetta (la sua fidanzata), io e Camilla.
Io gli chiesi semplicemente: Fabio perché io? E lui mi disse: sei un tipo discreto ed educato, penso che in ogni caso Camilla ti apprezzerebbe almeno come amico, lei esce da una brutta storia.
La serata fu veramente discreta e tranquilla e addirittura feci ridere Camilla, che inizialmente sembrava un po’ triste. Scoprii solo dopo che era per il fatto che il suo ex, un tipo piuttosto burbero, una volta finita la loro storia, aveva iniziato ad inseguirla e minacciarla. Non ci provai minimamente quella sera, né tentai di fare colpo in nessun modo. Camilla, abituata ad estenuanti corteggiamenti, stranamente apprezzò questo fatto. Infatti una settimana dopo Fabio il grande manager organizzò un cinema e fece in modo che io riaccompagnassi a casa Camilla. Il nostro primo bacio fu nella mia macchina, sotto casa di lei. Ricordo che lei era tranquilla e rilassata, per nulla emozionata e mi disse che con me si sentiva protetta e sicura. Inizialmente non ero al settimo cielo come potrete pensare, ma ero incredibilmente teso’ pensavo tra me e me ‘Adesso ovviamente mi innamoro e questa mi molla!’
Mi sforzai in tutti i modi nei giorni seguenti di non richiamarla, ma alla fine il giovedì cedetti e la chiamai. Non credetti alle mie orecchie quando mi disse che anche a lei sarebbe piaciuta l’idea di passare una serata tranquilla per Roma a fare shopping.
Così in maniera soffusa iniziò la nostra storia, ma avevo dentro di me sempre il sentore che lei stesse con me solo esclusivamente perché mi sentiva come un amicone iperprotettivo.
Incredibilmente, a parte qualche flop all’inizio per la mia eccessiva emozione, anche a livello sessuale stavamo abbastanza bene, anche se io sono stato sempre un po’ rapido. La sua sensualità e femminilità a letto erano magnifiche, è stata l’unica donna ad avermi fatto sentire uomo.
Nell’ambito della coppia è stata sempre lei la parte trascinante, ed io ero così succube da pensare solo a proteggerla invece di farla sentire veramente donna. Prima dell’agosto 2010 ebbi il presentimento di alcuni tradimenti, ma senza averne mai la certezza perché avevo paura di indagare.
Nella primavera del 2010 i nostri rapporti, pur vivendo assieme da Natale, si erano ridotti drasticamente. L’ultima volta che feci l’amore con lei, me lo ricordo ancora, era il 16 maggio. In quel periodo viveva costantemente con il suo cellulare, chiamate, smile, messaggini’ aveva iniziato a vivere in un mondo tutto suo dal quale ero assolutamente escluso. Tuttavia decidemmo comunque di organizzarci una vacanza, una piccola vacanza ma veramente con i fiocchi nell’isola di Santorini in Grecia. Quattro giorni in un hotel meraviglioso sulla spiaggia con qualche piccolo tour in barca nelle altre isolette. Nonostante tutto è stata la vacanza più bella della mia vita.
In ogni caso nei mesi prima delle ferie di agosto quel cellulare continuava a squillare e lei, pur non uscendo tantissimo, passava molto tempo su face book.
Alla fine scoprii chi era il suo misterioso corteggiatore. Gianluca, un giovane medico del suo laboratorio, le dava la caccia in maniera estenuante. Avevo saputo da un amico comune che lui la aspettava ogni giorno per fare colazione e che spesso le chiedeva se poteva riaccompagnarla a casa. Il mio amico comune mi rassicurò che lei non aveva mai ceduto alle sue avances perché lo riteneva esclusivamente un simpatico amico. Tuttavia stava sempre a chattare con lui.
Un giorno a fine luglio Camy mi parlò di lui.
– Sai, un mio collega Gianluca è un vero rompipalle, mi chiede come mi vestirò domani a lavoro!
– E tu cosa gli dici? ‘ Risposi
– Nulla’ dimmi tu come vuoi che mi vesta’
Per questo suo comportamento idiota le feci una brutta scenata di gelosia e saltai pure la cena, lei si rabbuiò e nei giorni successivi sembrava triste ed in colpa, anche se stava sempre in chat. Io ero freddo e distante e i nostri rapporti intimi si limitavano a pochi bacetti prima di andare a dormire. Per fortuna, pensavo tra me e me, che la sera del 15 agosto saremmo partiti.
Ero gelosissimo ma strinsi i denti e non le chiesi più nulla. Tuttavia il pensiero di vederla tra le braccia di uno sconosciuto iniziava a non lasciarmi più dormire. Il 14 agosto facemmo le valigie però felicemente e lei era contentissima di partire. Mi colpì molto il suo comportamento di quel giorno.
– Amore mio ‘ mi disse ‘ non vedo l’ora di visitare il vulcano e le rovine minoiche!!!
Io rimasi quasi senza fiato per quel ‘amore mio’ che mancava da tempo e allora la strinsi forte a me ma comunque rifiutò il mio bacio.
Poi mi fece vedere un mms di Gianluca ritratto in posa e in costume da bagno
– Guarda questo Gianluca che ridicolo, mi sta sempre dietro, tutti in laboratorio pensano sia un grandissimo sfigato!
Fui felicissimo di questa frase e l’abbracciai circondandole i fianchi
– E allora scrivigli che è uno sfigato!
– Magari si offende, è un ragazzo sensibile come te!!
– Cosa è il tuo marmocchio?
Lei, presa dalla sfida gli scrisse che era uno sfigato simpatico e che lei sarebbe partita in vacanza e che forse gli avrebbe regalato una foto. Gianluca non rispose probabilmente deluso ed irritato. Camy era felice, forse perché in qualche modo si era liberata di lui e forse aveva convinto se stessa a non tradirmi e se ne era andato il senso di colpa.
Io pensai’ abbiamo fatto pace e questa è la serata giusta! Ma si addormentò come un sasso dopo che eravamo usciti per una passeggiata a prendere il gelato da un ambulante.
Il giorno della partenza ero comunque al settimo cielo, vedevo solo Camy e relax davanti a me, quattro giorni tranquilli e romantici solo per noi due. Preparai le creme solari e mi promisi che a Santorini avrei ripreso il mio allenamento di nuoto lasciato indietro tanto tempo fa. Il viaggio in aereo fu piacevole, Camy scattava fotografie in continuazione. Arrivati in aeroporto quasi stavamo per perdere la coincidenza programmata con il traghetto per la nostra destinazione ma corremmo e ridemmo come bambini con i nostri valigioni e riuscimmo per un pelo a salire. Arrivammo comunque che erano le nove di sera, era un hotel a 5 stelle a dir poco meraviglioso, la nostra camera era a pochi centinaia di metri dalla spiaggia. Anche se stanchissimi ci preparammo, andammo a cenare nell’angolo più romantico dell’albergo e passammo una serata fantastica, quasi ci ubriacammo e di nuovo pensai’ questa è la serata giusta. Ma anche stavolta Camy, dopo alcune carezze sulle sue gambe affusolate, si girò dall’altra parte mostrandomi con indifferenza il suo bellissimo fondoschiena protetto solo da un sottile perizoma viola. Ero frustrato ma dissi tra me e me che era solo una questione di tempo. Il giorno dopo sarebbe stata più fresca ed allora avremmo rifatto l’amore. Quello che successe dopo è raccontato in seguito.

16 Agosto

Era una mattina dolcemente soleggiata. Camy ed io decidemmo di andare a vedere la bellissima spiaggetta incantata di fronte all’albergo a piedi, tanto erano due passi. Dopo una sontuosa colazione continentale ci avviammo verso la hall e uscimmo fuori. L’enorme giardino del resort era stracolmo di piante di tutti i tipi e vi erano alcuni giardinieri che lavoravano.
Poi lo vedemmo, insieme.
Un personaggio alquanto bizzarro a dirsi stava appeso con la sola forza di un braccio ad un grosso ramo orizzontale, con l’altro era intento a staccare un grosso frutto giallo con la mano. Era in equilibrio ad almeno 5 metri di altezza. Era un ragazzo mulatto, non proprio di colore, muscoloso come pochi e con l’agilità di un leopardo. Aveva i capelli ricci e alti alla moda dei giamaicani e stava in boxer e con una semplice maglietta bianca.
– Questo è matto ‘ disse Camy
– Non so come sia possibile stare in equilibrio in quella posizione! ‘ risposi io.
Tutto ad un tratto si lasciò cadere da ramo, rimbalzò elegantemente sul tronco dell’albero e finì in piedi proprio davanti a noi. Era alto quasi due metri e aveva un fisico a dir poco impressionante.
– Ne volete una fetta signori? ‘ Ci disse improvvisamente sbucciando quel grosso limone con un coltello.
– Ma è un limone, sarà aprissimo!!! ‘ gli rispose Camy
– No signorina, non è un limone, ma un cedro, è solo un po’ frizzate ma appena colto è fenomenale ‘
– Ah sì? ‘
– Si lo prenda e poi mi dirà. ‘
Camy prese una fetta di quel frutto dalle sue mani e subito l’assaggiò.
– Ma è buonissimo! ‘
Io ero un po’ scombussolato, quello sconosciuto in un attimo aveva fatto amicizia con la mia fidanzata. Inoltre, notai, nonostante lei fosse vestita in short e canottierina, la guardava dritta negli occhi.
– Come si chiama? ‘ gli chiese Camy
– Robert, Robert Miller ‘
– Piacere, io sono Camilla, Camilla De Baudi ‘ e si strinsero la mano.
Poi si rivolse a me, anche io dissi il mio nome e lui mi sorrise, poi tornò a guardare Camilla.
– Io lavoro qui, sono arrivato da pochi giorni’
Camilla lo interruppe e probabilmente gli fece una domanda che volevo fargli anche io.
– Ma lei come conosce l’italiano?
– Mia madre è italiana, mio padre è di Porto Rico, ho vissuto per quasi sette anni in un paesino nella provincia di Venezia.
I suoi imperscrutabili occhi neri continuavano a trapassarla.
– Ascoltate ragazzi, vedo che siete ben armati per andare in spiaggia! Questo pomeriggio per tutti i clienti del resort ci sarà una lezione di zumba fitness sul palco in riva al mare e siete i benvenuti. Però mi dovete dare conferma tramite sms.
Avevo lasciato il cellulare in camera perché non volevo ricevere telefonate. Come per magia Camy tirò fuori il suo dalla borsa e si scambiarono il numero.
– Francesco e Camilla benissimo!, mandatemi un sms entro le 16.00 così completo le prenotazioni! Buon divertimento!
Si lanciò in aria e risalì sulla pianta dove altri ragazzi, anche loro atletici e muscolosi, tagliavano i cedri. Noi ci incamminammo silenziosi lungo il vialetto che portava al mare. Dietro di noi sulle piante si sentivano risate a crepapelle.
Prendemmo lo sdraio e ci mettemmo uno accanto all’altra mano nella mano e non ci dicemmo niente su Robert. Lei si mise i suoi occhiali trendy ed entrò in uno dei suoi soliti silenzi. Mi rendevo conto in quella bellissima spiaggia quanti uomini la guardassero. Mamma mia quanto la desideravo!! Erano ormai tre mesi che non facevamo l’amore ed era la mia fidanzata. Andai in acqua verso mezzogiorno e cominciai a nuotare di buona lena, osservando sempre Camy a distanza sulla spiaggia con quel suo elegante bikini bianco. La sua non volgarità la rendeva ancora più bella.
Quando rientrai in spiaggia mi accorsi che le si era avvicinato uno sconosciuto e lei mi mandava sguardi preoccupati. Era un signore di mezza età che l’aveva approcciata con discorsi sull’antica Grecia. Nel momento in cui li raggiunsi lui si presentò a me e si dileguò subito. Camilla si lamentò del fatto che l’avevo lasciata sola e che la spiaggia era stracolma di vecchi pervertiti. Allora attuai il piano che avevo programmato la mattina, affittare un quad e portarla in un ristorantino vicino al vulcano a mangiare prelibatezze indigene guardando le rovine di una vecchia colonia minoica. A Camilla piace tanto la storia. Anche lì quando arrivammo, non c’era un solo uomo che non le guardasse il fondoschiena. Però sembrava più allegra e mangiammo e bevemmo tantissimo, improvvisando con un cantore una ballata in quella lingua sconosciuta.
Nel pomeriggio, riportato il quad, preferì rientrare in camera perché faceva troppo caldo invece che tornare al mare. Mi ricordai improvvisamente di Robert e mi dissi: che male c’è, andiamo a questa lezione di zumba, non sarà la fine del mondo e dimostrerò a Camy che io non ho paura degli altri uomini.
Ci facemmo la doccia, separatamente e quando lei uscì mi diede un bacio sulle labbra. Volevo affondare di più ma me lo impedì sgattaiolando dalle mie braccia. Quando uscii dalla doccia io lei era in slip e reggiseno che faceva stretching.
– Camy, se ti va possiamo mandare un sms a quel ragazzo e partecipare alla lezione, conosceremo qualcuno con cui passare la serata!
Lei mi guardò con aria strana, quasi interrogativa.
– Ovviamente glielo ho gia mandato! Forza in spiaggia alle 17.30!
Rimasi stupito, nonostante fosse una donna trascinante mi chiedeva sempre cosa ne pensavo prima di fare le cose.
Ci vestimmo comodi e arrivammo al luogo dove si teneva la lezione. Era un palco il legno dove c’erano circa trenta persone di tutte le età. Robert stava a torso nudo che ballava con dei bambini che gli ronzavano intorno, sembrava un gigante.
– Ci vide da lontano e dal microfono urlò: Ecco a voi da Roommaa’ Francescoooo eeeee’ Camillaaaaaa!!!
E subito esplose la musica intorno a noi e tutti ci mettemmo a ballare dopo che ci aiutarono a salire sul palco. Robert era l’istruttore allora, probabilmente lavorava lì come tuttofare, e date le sue origini caraibiche, non aveva difficoltà a ballare e muoversi in quel modo.
La maggior parte degli allievi erano naturalmente donne ed erano tutte incantate a guardare Robert, Camilla in primis. Per me fu un’ora e mezza stancante ma comunque divertente. Robert stavolta in modo molto professionale si dedicava a tutti indistintamente e non disse quasi nulla a Camilla. Alla fine tutti quanti ci sedemmo in cerchio e bevemmo una meravigliosa bevanda tropicale offerta dal resort. Robert rideva e scherzava con tutti, io ero un po’ esausto. Camilla rideva per ogni cosa che lui faceva. Alla fine ci congedammo e rientrammo in stanza, giusto un’altra doccia per prepararci alla cena-festa organizzata dal resort.
Ricordo che Camilla mi disse, dopo essersi sdraiata un attimo sul letto:
– Sai, invidio quel Robert, sembra vivere come un selvaggio ed ha una energia infinita!
– Anche io ‘- le dissi sommessamente, non sapendo che cosa altro dire.
Camilla si vestì in modo estremamente sexy quella sera, e si guardava allo specchio facendo smorfiette varie. Aveva un abito bianco con i fiori semitrasparente, capelli selvaggi e tacchi altissimi con sandali da schiava. Prendemmo appuntamento con una coppia conosciuta alla lezione di zumba, Matteo e Rita, due sposini genovesi molto simpatici.
Il ristorante era diverso da quello della sera prima, si respirava un’atmosfera di festa palpabile e c’era un frizzante gruppo pop che suonava.
La serata avanzava e si chiacchierava del più e del meno e delle nostre rispettive vite. Anche Rita era molto bella e il suo cinguettare con Camilla le rendeva ancor più appetibili a tutti gli uomini del locale. Era una serata speciale, ogni tanto mi scambiavo qualche bacetto con Camilla e avevo spesso la mano sul suo ginocchio senza che stranamente lei si infastidisse.
Poi dal nulla comparve Robert. Appena lo vidi un nodo mi si formò in gola e non riuscì quasi più a respirare a causa della gelosia. Era elegantissimo, vestito con un abito blu elettrico e una camicia nera tutta aerografata. Passava in rassegna tutti i tavoli salutando le persone, in alcuni si sedeva pure a chiacchierare. Mi chiesi: da quando un animatore turistico si veste in quel modo e saluta chiunque? Camilla era di spalle e non poteva vederlo, io mi irrigidii e continuai a parlare con Matteo. Eravamo ormai arrivati allo champagne e volevo andare via di lì, da qualsiasi parte.
Con la coda dell’occhio vidi che si avvicinava al nostro tavolo, ma non si diresse verso di noi, bensì sul lato di Matteo e Rita. Li salutò affettuosamente, sembrava si conoscessero da tanto tempo, mentre con noi era un po’ più freddo. Appena prese una sedia lo sguardo di Camilla si fece più intenso e arrossì visibilmente. Robert però sembrava molto più interessato a Rita e faceva battutine su di lei continuamente. Ci furono almeno dieci minuti in cui io parlai con Camilla distratta (ascoltava con un orecchio Robert) e Matteo che cercava di stoppare Robert affinchè non rimorchiasse la sua fidanzata. Robert dava quasi le spalle a Camilla.
Camilla quasi si agitò e alla fine strattonò Robert per un braccio e gli fece una domanda che avrei voluto fargli anche io.
– Senti Robert, ma che genere di lavoro fai qui?
– Ehy Camilla, curiosa vero?
– Siiiii!!!
– Sono uno dei soci della catena di Resort, feci un piccolo investimento 6 anni fa quando vendetti una piccola palestra ed acquistai una minima quota della catena. Inizialmente fu difficile ma poi la direzione generale si accorse che da solo io potevo portare tanti turisti. Investii tutti i miei iniziali stipendi sui resort e alla fine mi accettarono al consiglio di amministrazione!!! Adesso ho una quota del 14% su tutti i 20 resort del mediterraneo e li giro tutti per controllare che le cose vadano bene.
– Wowww ‘ disse Camy
Allora non era un giardiniere o un animatore, in pratica ne era il proprietario!!! E Camilla ne era ormai sedotta. La mia gelosia saliva.
Per fortuna Robert ci lasciò soli perché venne richiamato e io e Matteo ci guardammo stupefatti. Camilla e Rita invece continuavano a parlottare, di sicuro di lui.
Finita l’interminabile cena ci spostammo tutti quanti nel giardino con piscina nel quale era stata allestita una discoteca all’aperto. Inizialmente mi divertì pure perché facevo lo scemo con le tipe che mi passavano davanti, nell’intento di far ingelosire Camilla. Ma lei era già in giro ed in pista con Rita. Mi fermai con Matteo a sorseggiare un drink in un chioschetto.
Verso le tre del mattino ricomparve Robert con un boxer aderentissimo rosso e si tuffò come molti altri in piscina. Tutte le donne guardavano lui e solo lui. Sapete che fece? Inizio a buttare tutte le donne in acqua, anche se erano vestite. Camilla e Rita erano sul bordo. Robert afferrò Rita e si tuffò con lei in acqua. Lei fece un urletto, probabilmente perché lui le diede un pizzicotto sott’acqua. Matteo sembrava tranquillo e rilassato, io perplesso perché guardavo Camy sul bordo della piscina che era dispiaciuta per non essere stata la prescelta.
Improvvisamente il dj disse qualcosa a proposito di un buffet notturno e tutti uscirono dall’acqua dirigendosi di corsa non so bene dove. Vidi Robert saltare fuori con un balzo, avvicinarsi a Camilla, abbracciarla con tenerezza e sussurrarle qualcosa all’orecchio. Non seppi cosa ma Camilla prima lo guardò, temevo volesse baciarlo, e invece scoppiò insieme a lui in una fragorosa risata. Poi si staccò da lui e si avvicinò a me prendendomi la mano. Mi sentivo più tranquillo.
La nottata volse al termine e ce ne tornammo in camera con Camilla che saltava di gioia e non capivo perché. Le chiesi
– Camy perché ridi così tanto? ‘
– Perché Robert mi ha detto che non mi buttava in acqua per via del mio vestito trasparente. Ha detto che tutti avrebbero visto tutto’
– Che gentile da parte sua’ ma non mi piace il modo in cui ti guarda’
– Ma se non mi considera nemmeno, secondo me vuole portarsi a letto quella Rita!!
– Non sono affari nostri comunque!
– Sei sempre il solito polemico!!! ‘ Saltò in piedi nervosa ed irritata e sbattè la porta del bagno.
Allora iniziai la mia solita litania di lamentele e di gelosia che lei nemmeno ascoltò. Si affacciò al balcone da sola, in perizoma e reggiseno, e vedevo che sorrideva ad occhi chiusi.
Ovviamente anche quella notte non facemmo l’amore.

17 Agosto

Mi svegliai tardissimo, data l’alba vissuta precedentemente e mi accorsi che Camilla non era nel letto con me. Non mi preoccupai più di tanto, mi feci una doccia e scesi nella hall in costume da bagno per fare colazione da solo. Provai a chiamare Camilla al cellulare ma lo aveva spento. Chiesi alla reception e mi dissero che era uscita in gita con un gruppo. In gita con un gruppo? Ma era impossibile, me lo avrebbe di sicuro detto.
Andai nuovamente in camera a rimuginare. Provai a richiamarla ma assolutamente nulla di nulla. Mi misi i boxer ed per recarmi in spiaggia da solo. Pensavo ovviamente che si fosse appartata da qualche parte con Robert. Provavo insieme una gelosia infuriante ma anche una curiosità ed una eccitazione che al momento non mi sembrava per nulla normale. Allora mi venne un idea. Robert aveva accennato la sera precedente di alloggiare in una suite all’ultimo piano, quindi per forza di cose doveva essere nel nostro bel edificio.
Non so cosa mi spinse ad andare lassù, anzi lo so, la gelosia appunto. Arrivai all’ultimo piano senza che i camerieri e il personale di servizio mi fermassero o chiedessero nulla. C’era una enorme stanza centrale circolare con sole quattro porte che portavano alle suite, tutte numerate. Mi avviai verso la porta di quella che a mio modo di vedere si affacciava con la migliore vista sul mare. Bussai.Subito si sentì un rumore digitale e la porta che socchiudeva. Pensavo fosse Robert e non mi ero di certo preparato la risposta da dargli. Invece aprì una signora sulla sessantina con un paio di occhiali, vestita a tutto punto in tailleur.
– Cosa desidera signore? ‘ in un inglese con una strana inflessione.
– Buongiorno, cercavo il sig. Robert Miller.
– Il sig. Miller è in escursione al momento, ma può dire a me, sono la sua segretaria.
– Non si preoccupi, non avevo più il numero di cellulare e sono venuto a cercarlo per una questione di lavoro..
– Ah, mi lasci il suo nome allora.
– No grazie signora, non si disturbi’ buona giornata ‘ e sfrecciai subito giù verso le scale e verso camera nostra.
Rientrai in camera e mi misi al pc cercando informazioni su face book su Robert e altro che mi potesse dare indicazioni su di lui. Notai senza sorprendermi che Camilla lo aveva tra le amicizie. Mi misi a letto, accesi l’aria condizionata e restai al buio per po’. Solo verso le 17 decisi di andare in spiaggia. Camilla era ancora irraggiungibile.
Presi posto nella nostra postazione e aspettai, ero troppo orgoglioso per andare a cercarli per Santorini come il perfetto cornuto. Chiusi gli occhi e provai a riposare. Avevo in nervi a fior di pelle.
Dopo circa mezzora senti un vociare dietro di me ed una serie di risate. Camilla e Rita si avvicinavano al mare parlando tra loro. Dietro c’erano Matteo ed altri due ragazzi che parlavano probabilmente in spagnolo. Appena mi videro li salutai tutti con la mano e si avvicinarono a me. Mi sentivo più tranquillo sul fatto che Camilla fosse in gruppo e non con Robert. Mi salutò freddamente e se ne andò con Rita a farsi il bagno. Io restai con Matteo che mi disse che la sera ci sarebbe stata una festa in paese e che molti del resort sarebbero andati lì.
Camilla parlava con Rita, restarano in acqua per quasi un’ora e mezza. Quando uscirono Rita esordì:
– Allora tutti d’accordo per andare in città stasera?
– Ma io sono stanchissima Rita, abbiamo camminato tutto il giorno! ‘ rispose Camy
– Su forza che sei bella e giovane e piena di energie! ‘ disse Rita.
Nel mentre facevo sempre più amicizia con Matteo che sembrava dispiaciuto del fatto che non fossi venuto. Mi disse che Robert era stato un po’ impiccione con tutte ma niente di più. Evidentemente anche lui aveva motivo di lamentarsi. In camera con Camilla le chiesi il perché della sua assenza tutto il giorno e lei mi rispose con un sorriso distratto’
– Ma amore tu dormivi!
Decisi di restare silenzioso e di aspettare l’occasione giusta per coglierla nel fatto, anche se ero disperato e non volevo crederci.
Per fortuna in città con noi non c’era Robert e rimasi per lo più con Matteo e Domingo, un ragazzo spagnolo che stava lì in vacanza con i suoi amici. Camilla e Rita invece erano completamente impazzite per lo shopping e le chincaglierie delle bancarelle del posto. Ad un certo punto vidi Camilla in un viottolo che parlava al telefono e rideva divertita. La aspettai e quando riattaccò le chiesi:
– Con chi cazzo eri al telefono?
Prima mi guardò torva, poi con un sorriso ambiguo:
– Parlavo con Robert, mi ha chiesto di restituirgli le cuffie che mi ha prestato durante l’escursione di oggi e dopo le devo lasciare nella Hall.
Non dissi nulla anche perché Matteo e Domingo ci stavano guardando.
Dopo un vorticoso ballo greco di gruppo in piazza mangiammo in un chiosco dove per ogni forchettata c’erano due bicchieri di vino. Con mia felicità vidi che che Camilla si adagiava su di me mezzo ubriaca e chiudeva gli occhi, ma sempre con no aperto per guardare il cellulare. Dopo un’ora di canti e musiche greche folli che non capivo ci alzammo e ci dirigemmo verso la navetta che ci avrebbe riaccompagnati in hotel.
Rientrammo alle tre del mattino e subito mi misi a discutere sulla giornata da schifo che mi ave va fatto passare. Si tolse i vestiti, si tolse il reggiseno ed entrò in bagno. Era bellissima.
Dal bagno mi rispondeva in maniera disinteressata e poco combattiva sulle mie affermazioni.
Non capivo cosa stesse succedendo. Mi buttai sul letto e quando uscì pensai di vederla con un completino per venire a dormire con me, e invece aveva un altro vestitino e mi disse:
– Devo andare a portare queste alla reception, aspettami qui! – e sgattaiolò fuori dalla porta senza che io potessi dire nulla.
Ero convinto che andasse da lui. Aspettai 5 minuti, 10, 20 e poi scesi veramente verso la reception. La incontrai che saliva le scale con un sorriso sulle labbra, aveva un aspetto radioso.
– Dove diavolo eri?
– Alla reception, dovevo solo restituire le cuffie e prenotare l’acquagym per domani! Andiamo a letto su!
Le sue parole ‘andiamo a letto su’ mi risuonarono in maniera formidabile nelle orecchie, ma arrivati in camera ci stendemmo esausti e cominciammo a parlare.
– Non abbiamo quasi trascorso un minuto assieme oggi!
– Tu dormivi e io sono uscita perché me lo ha chiesto Rita! Siamo andati in gita con Robert a vedere le rovine, sono fantastiche!
– Organizza tante cose Robert vero? ‘
– E’ tutto matto, pensa che mi ha confidato che le piace Rita e che vuole andare a letto con lei! Mi manda messaggi per sapere lei cosa ne pensa!
– Cooossssaaa? Ma come si permette, Rita è qui col fidanzato!!!
– A Robert non importa, come guarda le donne lui non le guarda nessuno!!!
Continuai con la mia solita digressione moralistica e Camy mi diede la buonanotte con un bacino sulla fronte. Mi svegliò un paio di volte il suo cell che riceveva messaggini.

18 Agosto

Devo dire che la sera prima, o perlomeno la notte prima, presi un aiutino per dormire. Guardai l’orologio. Le due del pomeriggio e Camy non c’era nemmeno questa volta. Mi svegliai più felice però, adesso sapevo che Robert non voleva la mia Camy e non l’avrebbe di certo presa in modo facile. Questo era più che sicuro. Non la cercai nemmeno al cellulare e scesi nella sala pranzo- colazioni da solo.
Era vestita con una gonnellina bianca, sandaletti, maglietta trasparente verde. I capelli tirati indietro e ricci, il viso radioso ed ambrato e gli occhi azzurri penetranti. Robert pranzava tranquillamente con lei, era in jeans con una camicia bianca aderente. Dalla rabbia la vista mi si annebbiò.
– Ehy Francesco, come mai la tua fidanzata non mangia nulla? ‘ Disse ridendo
Mi avvicinai lentamente al loro tavolo con una espressione incredula sul viso.
– Camilla, cosa fai qui?
– Abbiamo appena finito la lezione, stiamo mangiando un boccone, tu dormivi!
– Questo non vuol dire assolutamente nulla, potevi avvertirmi!!!
Robert continuava a sorridere sornione della nostra discussione sottovoce, come se nulla gli importasse. E in effetti nulla gli importava. Faceva finta di non ascoltare. Sembrava che tutta la sala stesse ad ascoltare noi perché capivano esattamente che cosa stava succedendo. Poi Camilla, guardando Robert e poi me disse:
– Guarda tesoro, Robert in verità mi chiedeva consigli su come sedurre Rita’ e io gli stavo spiegando come fare’
Dentro di me si alternarono tre sentimenti contrastanti, il primo di sollievo perché questo mi dava la sicurezza che Robert non voleva Camy, il secondo di strana eccitazione per via della situazione che si profilava, il terzo di indignazione perché mi mettevo fin troppo bene nei panni di Matteo. Prevalse il terzo sentimento. E sbottai.
– Ma vi sembrano discorsi da fare questi!!! Camilla, adesso basta, Rita è una ragazza fidanzata e da parte tua Robert questo è un comportamento inaccettabile, anche perché sono tuoi ospiti!!!
Ridacchiarono di nuovo di fronte alla mia isteria.
– Adesso basta Camilla, andiamo via di qui!
Feci per prenderle la mano ma si ritrasse subito.
– No!!! ‘ Esclamò.
Improvvisamente Robert assunse un’aria accigliata e mi guardava con curiosità. Non sapevo che fare. Mi alzai dal tavolo in tutta fretta in direzione dell’ascensore, con l’intenzione di fare le valigie, prenotare il traghetto ed un volo per Roma per la sera stessa, per me e per Camilla, o forse da solo.
Arrivato in camera iniziai con furia a farmi la valigia, mettevo dentro le cose senza un senso preciso e dopo dieci minuti crollai esausto sul letto, al buio e con gli occhi spalancati. Sentivo solo un ronzio di voci e rumori girarmi per la testa. L’unica cosa che vedevo chiudendo le palpebre erano le mani di Robert su Camilla. Ribollivo.
Inaspettatamente dopo un po’ di tempo Camilla entrò in camera, aprì le persiane e mi guardò con un’aria indefinibile.
– Che ci fai tutto solo qui? Perché te la prendi così tanto? Che cosa è successo mai?
– Cooommmeeee? Tu sei sempre in giro con quel buffone e io devo stare ad inseguirti da solo come un cane?
– Calmati, non è successo niente, e poi lui dice di volere Rita. A me non mi vuole perché mi vede troppo innamorata.
Disse quelle cose quasi con aria dispiaciuta. Mi infuriai ancora di più.
– Senti, io me ne vado da questo cazzo di posto. Questa vacanza è un incubo.
– Ma che dici, ci stiamo divertendo come matti!
– Tu ti stai divertendo come una matta, io no!!!
Continuavo a sudare freddo all’impazzata e non mi rendevo conto della situazione. Poi, in qualche modo, lei riuscì a sciogliermi. Si distese sul letto accanto a me ed iniziò ad accarezzarmi il viso dolcemente, come faceva all’inizio della nostra storia.
– Dai non fare l’idiota, Robert è un buffone e forse ci prova con tutte, ma non devi assolutamente comportarti così!!
– Però ti piace?!
– E’ un gran bel ragazzo, ma di certo non è il mio tipo!!!
Rincuorato da queste sincere parole mi feci una doccia ed acconsentii di andare in spiaggia con lei a schiarirci le idee. Pensavo che una bella risata avrebbe risolto tutto. Lei si fece una doccia canticchiando. Però fu attentissima quando uscì a coprirsi per bene. Feci finta di non vederla.
Ci dirigemmo affiancati e non mano nella mano verso la spiaggia che, essendo caldissimo, era gremita di persone. Prendemmo comodamente posto sul nostro sdraio, vicino a quello di Matteo e Rita che prendevano il sole beatamente. Li salutammo, ci offrirono un cocktail e parlammo del più o del meno per un po’. Matteo non sospettava di nulla. Mi venne una bella idea.
– Ehy Matteo, che ne dici di una nuotata?
– Amico mio, ho mangiato come un ippopotamo a pranzo, ti raggiungo tra un po”
‘Maledizione’ pensai, piano di sputtanamento saltato in aria. Camy e Rita mi fissavano come se avessero evitato un fulmine. Non capivo guardandole come Robert potesse preferire Rita alla mia Camy. Camy era sinuosa, dorata, eterea ed impeccabile. Rita era sì avvenente con un bel seno, ma aveva della cellulite qua e là ed era visibilmente più grassottella e con i capelli meno belli.
Andai da solo in acqua, un po’ di allenamento non mi avrebbe di certo fatto male.
Mi feci con vigore e con inusuale forza un paio di vasche, passando da una boa all’altra. Poi esausto guardai verso la spiaggia. Vidi Robert che si avvicinava a Matteo e Rita. Ovviamente ero troppo lontano per sapere cosa si dicessero, ma li vedevo ridere tutti quanti assieme. Forse la storia che voleva andare a letto con Rita era solo uno scherzo. Li osservai attentamente, e proprio quando lui faceva per andarsene Camy si rizzò sullo sdraio e gli disse qualcosa. Ma cosa? Lui si inginocchiò affianco a lei e le mise una mano sul polpaccio. Lei non fece alcuna resistenza e la cosa mi fece ribollire in ogni senso. Decisi di uscire subito dall’acqua per andare ad interrompere la loro ennesima discussione, ma quando arrivai quasi in riva Robert si alzò e con fare noncurante si diresse verso gli spogliatoi. Camilla si inforcò gli occhiali da sole come se nulla fosse.
– Cosa aveva da dirti adesso?
Lei sorrise intontita e mi disse:
– Robert ci ha invitati tutti quanti alla serata splash del resort!!!
– E che sarebbe?
Intervenne Matteo:
– Ci si mette in costume, si fa la festa in piscina e poi ci si spara con i fucili ad acqua!!
– Divertente ‘ fu l’unica cosa che riuscii a dire.
Camilla era sempre più indifferente e trasognata e io mi misi sul mio sdraio e finsi di dormire.
Rientrati in camera Camy mi dedicò un momento sexy cercando di scegliersi il costume più adatto, scelse un bikini viola con un tanga mozzafiato. Sarebbe stato facile toglierlo con qui pochi laccetti che aveva. La desideravo da morire eppure c’era qualcosa in lei che mi faceva capire che stava scivolando via. Andammo a cena in costume sul bordo piscina e si preannunciava una serata fantastica per tutti quanti. C’era un gruppo musicale brasiliano con ballerine mozzafiato e una serie di piatti esotici mai visti. Eravamo in un tavolone in otto e gli uomini guardavano tutti le brasiliane. Lo feci anche io per fare ingelosire Camy. Addirittura verso la fine della cena una di loro mi si sedette spontaneamente nelle gambe e mi diede un bacione sulla guancia!!! Robert non si vedeva ed era la cosa in assoluto migliore di tutte. Speravo che non ci fosse alcuna serata splash.
Poi improvvisamente tutte le luci si spensero e dalla folla esplose un urlo di stupore e attesa. Quando 30 secondi dopo si riaccesero successe il finimondo. Tutto lo staff del resort sparava con i fucili ad acqua all’impazzata. Solo allora vidi Robert con il suo costume bianco lanciare un ospite in acqua. Nel mentre due inservienti ci fornirono i nostri fucili e scoppiò una battaglia con spruzzi e lanci di cibo. Due ballerine mi lanciavano della frutta e io risposi loro innaffiandole. Non si capiva proprio nulla, mi nascosi con un gruppetto dietro alcuni arbusti ed iniziai a sparare all’impazzata anche io. Mi accorsi che Camy era sparita proprio quando due tizi mi lanciarono in maniera scomposta proprio nel mezzo della piscina dove galleggiava un po’ di tutto.
Stremato rientrai verso il bordo opposto e mi lasciai cadere sul prato con gli occhi rivolti verso il cielo. Cercavo Camilla e non la vedevo. Robert neppure. Vidi Matteo da solo sull’altro lato della piscina che si tuffava e con un dorso lento mi raggiungeva. Era la mia occasione per parlargli.
Si appoggiò al bordo.
– Senti Matteo, Camy mi ha confidato una cosa strana oggi’
– E cosa?
Presi coraggio e glielo dissi tutto d’un fiato.
– Mi ha detto che Robert è un po’ troppo interessato alla tua fidanzata.
Lui mi guardò e sorrise stupito.
– Porca troia, anche a me Rita ha detto la stessa identica cosa, che gran bastardo!!!
Ci guardammo come deficienti dove erano le nostre donne?
– Vieni, penso io di sapere dove sono’ – e lo condussi verso la hall per raggiungere la suite di Robert. Provai a chiamare Camilla ma ovviamente il suo cellulare squillava a vuoto perché lo aveva lasciato in camera.
Salimmo le scale con la tensione in gola, sapevo già dove andare, nella suite di Robert.
Vedemmo la porta aperta e sentimmo la musica di sottofondo che ne usciva. Entrai per primo e vidi un bel baccano. Ragazzi e ragazze che ballavano e facevano un trenino, ma niente di che. C’erano anche Camilla e Rita, mentre Robert preparava alcuni cocktails. Erano tutti in costume e tutti bagnati. Comunque vista la folla ci rilassammo subito. Robert come per magia ci portò due margarita e li prendemmo sorridendo impacciati. Camy ed una brasiliana salirono su una sorta di cubo al centro di una enorme vasca. Tutt’attorno erano disposti divani e strane opere d’arte greche di imitazione. Ballammo anche noi. Poi presi Camilla da parte.
– Che cosa è questa storia che Robert vuole andare a letto anche con te?
Mi guardò con un’aria divertita ma imbarazzata.
– Probabilmente lui vuole andare a letto con tutte!!! Ahaha
E si rilanciò nella mini pista da ballo a strofinarsi con le altre. Era ormai l’una di notte e la musica venne quasi spenta. Robert salì sul cubo e urlò:
– Ragazzi la festa è finita, non si può fare casino cper gli altri ospiti!!!
Tutti stanchissimi ci sedemmo sui divani di un violetto come il bikini di Camilla. Le brasiliane e il loro ballerino se ne andarono, così come altre due coppie. Restammo in sei sul divano. Robert, io, Camy, Matteo, Rita, ed una coppia di olandesi, Joseph ed Ilde.
Tutti chiacchieravano piano piano, ma Camilla stava vicino a me tranquilla anche se non toglieva gli occhi di dosso a Robert con i suoi boxer bianchi aderenti.
Gli olandesi ci salutarono e rimanemmo in cinque. Guardavo Camilla:
– Ehy amore, vorrei tornare in camera’
Mi guardava, sorrideva e non rispondeva.
– Devo andare un attimo in bagno’ -mi disse,
Si alzò e Robert le guardò spudoratamente il fondoschiena. Rita e Matteo sorrisero tra loro imbarazzati. Improvvisamente Matteo prese Rita per mano e disse:
– Bene ragazzi a domani, a noi ci aspetta una gita in barca di primo mattino!
Rita aggiunse:
– Salutami Camy ciao! ‘ e mandò un bacio a tutti. Uscirono velocemente dalla stanza con Matteo che quasi trascinava la sua donna.
Sul divano c’eravamo io e Robert, Camilla era ancora dentro il bagno.
Trenta secondi dopo sentì la porta che si apriva e lei uscì. Era bellissima. Mi alzai convinto che ce ne stessimo andando e invece con un balzo si sedette nel divano, ma ad una certa distanza da Robert. Mi risedetti con rabbia.
– Restiamo un altro po’, Robert ci deve raccontare come ha fatto a catturare un delfino!!
Camilla si accoccolò a me, Robert era invece rilassatissimo, nonostante dal suo costume bianco sembrasse essere il contrario. Iniziò a raccontare la storia e Camilla era estasiata, aveva comunque un modo divertente di parlare.
Poi quando stava finendo’
– E alla fine lo ributtai in mare e fece uno schizzo terrificante!!! ‘ prese un bicchiere vicino e ne lanciò il contenuto addosso a Camy.
Io ero paralizzato, una strana agitazione al basso ventre iniziava a tamburellarmi.
Camy reagì ridendo e tentò di dargli un calcio nei pettorali, ma lui le afferrò una caviglia e con una forza incredibile la attirò a se. Adesso era quasi in grembo a lui e io li stavo a guardare. Robert la abbracciò e Camy si girò verso di me.
– Vuoi?
Non sapevo cosa dire, la rabbia era passata ed ero impietrito. Non aspettarono risposta e si baciarono come forsennati. La mia fidanzata era tra le braccia di un altro. Lui le cinse i fianchie cominciò avidamente a massaggiarle la schiena. Mi sembrava di assistere ad un film. Le slacciò i reggiseno mentre si baciavano ma Camy non lo lasciò cadere. Anzi si scostò da lui e si mise in mezzo tra noi, guardandomi.
Robert disse qualcosa in una lingua sconosciuta e Camy ridendo come mai l’avevo vista tentò di dargli un pugnetto. Ma lui la tirò verso di sé e ricominciarono a baciarsi.
Era bellissimo e orrendo allo stesso tempo.
Le cadde il reggiseno e la sua terza abbondante venne circondata dalle mani scurissime del mio rivale. Camy gemette. Si baciarono e si strofinarono ancora. Poi Robert le slacciò gli slip e con una sola mano glieli lanciò via. Camy era messa alla pecorina con il suo fondoschiena che era a mezzo metro da me ed intanto baciava Robert. Lei gli tolse i boxer e allora vidi il cazzo più grosso che avessi mai visto. Non sapendo che fare toccai un piede a Camy, lei si girò e mi guardò con compassione. Mi disse:
– Guarda cosa gli faccio!!!
Con un movimento dolcissimo gli sbaciucchiò tutto l’addome e iniziò a dargli bacetti sul pene in massima erezione, poi decise di infilarselo tutto in bocca.
Mi scendevano le lacrime. Robert cambiò espressione e mise le mani attorno ai suoi capelli.
Ad un certo punto sollevò Camy e la girò verso di me. Adesso mi guardava negli occhi.
Lui cominciò a leccarle la passerina in modo delicatissimo e lei si inarcò come mai aveva fatto.
Teneva gli occhi chiusi. Intanto lui le prese i piedini e cominciò a farselo massaggiare.
– Camy perché? ‘ Intanto la mia erezione andava e veniva a piacimento, ero sudatissimo.
– Non sono riuscita a resistergli Francesco, è troppo uomo. E adesso voglio che mi guardi.
Non potei fare altro. Robert intanto mi sorrise in maniera amichevole e si piazzò dietro di lei per penetrarla. Le mise il pene sulla schiena, incastrato sulle natiche e lo fece ondeggiare. Camy era in trance. Poi si scostò dietro e intensamente la fece sua. Presi tra le mie mani il mento di Camy e lei aprì gli occhi.
– Camy, adesso sono tuo.. ‘ ansimò Robert.
Camilla aprì gli occhi e mi guardò lacrimante.
– Aaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!!!! ‘ Fu la sua risposta.
Poi Robert spinse ancora.
– Aaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!!!! ‘ ancora
Era fuori di sé e io pure.
Allora Robert iniziò a martellarla con una forza, ma anche con una dolcezza, che ritenevo impossibile.
Camilla diceva solo ‘ Robert!Robert!
Nel mentre mi alzai dal divano con le gambe tremanti e corsi in bagno. Volevo vomitare. Non avevo nemmeno il coraggio di guardarmi allo specchio. Rientrai dopo un minuto e mi accorsi di avere una erezione pazzesca. Loro adesso erano in doggystyle. Mi acquattai dietro un divanetto per vederli bene e mi tolsi i boxer e iniziai a masturbarmi. Mi segavo con la mia ragazza che si faceva scopare da uno stallone mulatto.
Dopo un quarto d’ora cambiarono posizione, con Robert seduto e Camy che gli appoggiava le parti intime sul viso. Poi scese a sedersi a cucchiaio su di lui con una lentezza esasperante.
– Aaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!! Robert sei il miglior uomo che abbia mai conosciuto ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!
– Anche tu bambina, sei una donna celeste, e mi sto innamorando di te!!!
A quelle assurde parole Camy rispose girandosi e dandogli un bacio appassionato con tanti morettini. Per loro non esistevo. Robert di risposta iniziò a massaggiarle il clitoride. Allora Camy cominciò a scuotersi e ad aprire gli occhi celesti meravigliosi che ha. Mi guardava dietro il divano e rideva. Poi fece una cosa mai vista, squirtò dalla sua passerina un paio di volte ed entrambi risero come bambini.
– Portami in cielo Robert! Portami in cielo!!!
L’orgasmo di Camy era di un altro mondo, io non le avevo mai fatto niente di simile. Quasi quasi dal piacere si staccava da Robert e gli affondava le unghie nelle gambe. Anche Robert aveva perso la sua inflessibilità da porno star e le massaggiava sia il clitoride, i seni e le mordicchiava il collo.
– Robeeeeeeeeeeeeeeeeeeerrrrtttttt!!! Sono ttuuuuuuuuaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhh!!!
– Camilla ‘ sei una’. Prin-ci-peeeeee-sssaaaaaahhhhhhhhhhh!!!
L’orgasmo del mio rivale fu uno tsunami che esplose prima dentro e poi fuori Camy inondandole il ventre e le cosce.
Io nel mentre, con una mezza erezione, venni come facevo da ragazzino guardando le ragazze degli altri come se fossi in un altro universo e in un altro tempo.
– Sei la donna perfetta Camy ‘ disse Robert guardandola negli occhi.
– Tu sei più di un uomo Robert ‘ rispose Camy.
Si baciarono di nuovo, ancora uniti nelle loro carni in un lago di umori mai visto.
Si sbaciucchiarono ancora per qualche minuto, io li guardavo e avevo paura che mi sentissero singhiozzare. Sentii solo Robert dire:
– Francesco è l’uomo più fortunato del mondo Camy!
– Da oggi sono io la donna più fortunata del mondo Robert!

Quella fu la prima delle tre volte in cui fecero sesso prima della nostra partenza, la sera successiva.
Ma le altre storie le racconterò in seguito. Quella notte divenni cuckold e alla fine ne fui distrutto ma felice.
Capii che un cuckold non può scegliere.

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