Skip to main content
Racconti Cuckold

Capezzolo retratto 05.2

By 29 Maggio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

i miei racconti
https://raccontimilu.com/viewuser.php?uid=843

Sito preferito: blog
www.erostories.altervista.com/blog/

Capezzolo retratto 05.2

I capitoli precedenti facente parte della stessa saga.
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=17487
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=17565
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=18642
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=18775

un consiglio, leggete il capitolo precedente.
Capezzolo retratto. CAP 05.1
I ricordi di Teresa 1
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=18798

I ricordi di Teresa 2.
Per quando incredibile, i fatti narrati sono accaduti realmente.

_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_

Capezzolo retratto. CAP 05.2 I ricordi di Teresa 2

_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_
Questo è un racconto erotico e di fantasia. Ha delle basi scientifiche, ma che non si sostituisce al vero problema cui demando, a chi soffre veramente di questa patologia, di recarsi dal proprio medico di fiducia e di non fermarsi al primo consulto medico.
_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_

Capezzolo retratto. CAP 05 I ricordi di Teresa 2

Il ragazzo dal nome che non conosco si solleva e si getta pesantemente al mio fianco a terra sul tappeto. Liberata dal suo peso, posso respirare più agevolmente. Tremo ancora per gli spasmi di piacere. Mi guardo attorno e vedo quattro cazzi in erezione segati lentamente dentro ai pugni stretti. Le mani si muovono lentamente e osservo compiaciuta le cappelle violacee e la piccola goccia di eccitazione che esce dal meato. Resto a fissarli uno a uno, ansante e senza forze. Le gambe sono aperte a squadra e ho la figa spalancata e invitante. Sento che mi sta colando qualcosa e ci passo le dita per controllare cosa sia. è una lunga bava bianca mista a sperma e succhi vaginali che mi fuoriesce imbrattandomi anche il sedere. Percepisco chiaramente degli spasmi ai muscoli pelvici che mi erotizzano e sono cosi calda ed eccitata, che la lieve brezza che soffia sul mio clitoride duro ed eccitato mi erotizza facendomi sussultare ed ansimare.

Come in un sogno, uno dopo l’altro mi scopano senza mai farmi cambiare posizione. Non mi sono mossa e non ho mai avuto la forza o la volontà di fare qualsiasi cosa. Ho lasciato che fossero loro a fare tutto il lavoro. Io ho solo goduto il cazzo di turno che mi entrava e mi scopava con gli orgasmi che si sono susseguiti quasi all’unisono con le loro sborrate. Eravamo tutti in una pozza di sudore. Le finestre aperte ci davano un poco di refrigerio, ma il calore dei nostri corpi era intenso. Ero sempre nella stessa posizione. Le gambe aperte a squadra con abbondanti rivoli di sperma che mi colavano lungo il taglio del sedere.

Mi volto a guardare chi era il prossimo e mi ricordo che tutti tranne uno avevano già goduto, ma ho visto ancora cazzi in erezione. Avevo l’impressione che le loro palle avessero abbondanza di sperma e io mi sentivo esausta , ma felice di poterli e doverli soddisfare ancora e ancora. Ero li alla loro mercé e io non facevo nulla per poterlo impedire anzi, mi sforzavo impassibile a restare nella stessa posizione invitandoli a continuare a proseguire ancora.

Il mio compagno di scuola era stato il primo a godermi addosso e l’unico che ancora non mi aveva goduto dentro di me. Mi è salito a cavalcioni sopra il mio petto e non capivo cosa volesse farmi. Era come quando eravamo piccoli e facevamo la lotta e lui saliva sopra di me per bloccarmi. Diversamente da all’ora, in quel momento ero nuda e pur sempre ingenua sui casi della vita.

Si guida il cazzo fra le tette e poco dopo lo sento chiedermi.
‘Premi le tette una contro l’altra.’

Non capivo cosa volesse fare, ma eseguo. Schiacciate queste, mi accorgo che il cazzo rimane bloccato nel mezzo e lui inizia a scoparmi in quel modo. A causa forse dello sfregamento poco piacevole, si ferma e cola una goccia di sputo per poi riprendere con più vigore. In quel momento non stavo provando nulla di piacevole se non un certo fastidio, ma lo lascio proseguire fino a che non mi sborra addosso imbrattandomi il viso, il collo e i capelli.

Ero impietrita. Non sapevo cosa fare. Ero allibita. Avevo visto davanti ai miei occhi il cazzo eruttare e sentivo calore ovunque, mentre la roba bianca mi colava sulla pelle come fossero gocce di sudore.

Mio cugino si avvicina all’altezza del viso camminando in ginocchio e si guida il cazzo verso la mia faccia.
‘Visto che Franco ha detto che sei una pompinara nata, proviamo.’

Il cazzo dal principio ha sfregato sulle labbra e io ho aperto la bocca per iniziare a succhiarglielo e a leccarlo. Ero bloccata sotto di lui e non potevo fare altro che restare ferma. Ogni tanto lui dava qualche spinta eccessiva che mi arrivava in fondo alla bocca al punto che mi sentivo soffocare e non avevo neppure il tempo di mugolare che subito si ritraeva. Praticamente mi stava come scopando, ma in bocca.
‘Siii… Sei la più grande pompinara del mondo!’

Schiacciata com’ero sotto di lui, non ho visto chi si è messo a cavalcioni su di me e ha iniziato a sfregare il cazzo fra le tette come quello di prima, ma un’altra sensazione mi ha fatto fremere.

Ero ancora con le gambe oscenamente aperte, ho sentito una mano delicata accarezzarmi il pube e in mezzo alle gambe. Poi una strana sensazione come di solletico all’interno delle gambe e ho capito che erano capelli che mi stavano solleticando e anche volendolo, non potevo chiudere le gambe. Non ho idea alcuna di chi potesse essere e cosa, ma ho sentito qualcosa di caldo umido che mi toccava e accarezzava lungo l’interno della mia vulva. Ho immaginato che fosse una lingua che mi lambiva le mie doloranti ed eccitate labbra della figa e poi si è soffermato al clitoride. Sentivo l’alito solleticarmelo e mi ha fatto gemere di piacere voluttuario… Di desiderare che continuasse con quella lingua fantastica.

Come lo ha succhiato bloccandolo fra le labbra, sono letteralmente saltata, ma bloccata com’ero sotto i loro corpi, l’unico movimento che ho potuto fare è stato quello di muovere il bacino e mugolare tutto il mio piacere.

La sapiente lingua sul clitoride in breve mi ha portato all’orgasmo e stavo per urlare quando un potente getto mi è colata in gola facendomi letteralmente strozzare. Tremavo, mentre le spinte in bocca si facevano profonde e ogni volta un potente getto di sperma mi schizzava direttamente in gola. Ero completamente in apnea e avevo bisogno di aria. Mi sono dimenata riuscendo a liberarmi per respirare e contemporaneamente ho urlato finalmente tutto il mio piacere.

Godevo sotto lappate violente e delicate date dalla lingua e deliziose succhiate al clitoride. Urlavo, uggiolavo tutto il mio piacere mentre mi sentivo imbrattata dallo sperma in faccia, sul collo, fra le tette. Come il mio delirio è scemato, il cazzo mi è stato nuovamente spinto in bocca mentre un altro ha preso il posto fra le tette e non è passato molto tempo che i due cazzi hanno nuovamente goduto.

Non dovevo essere un bello spettacolo. Ero tutta sporca di sborra che sentivo colare e appiccicare ovunque. Non potevo neppure aprire un occhio perché sentivo che mi colava lungo la palpebra. Ho succhiato il cazzo finché questo non è diventato morbido e dalle dimensioni più contenute e poi sono rimasta ansante a soggiacere sul tappeto in cerca di aria. Poteva cadere il mondo in quel momento ma ero tanto felice che non mi importava più di nulla.

‘Merda ragazzi. Guardate che ora abbiamo fatto. è tardissimo. Dai Teresa. Alzati o tua madre ci mena come arriviamo a casa.’

I ragazzi avevano acceso un’altra sigaretta, ma io non ero in grado di muovermi. Sono stata aiutata a mettermi seduta e mani avide mi hanno accarezzata. Le tette sono state palpate, la figa è stata accarezzata e penetrata dandomi ancora piacevoli stimoli. Dita umide di sperma sono state infilate nella mia bocca e io le ho succhiate e leccate con quella rimanenza di forze che mi sono rimaste. Come se niente fosse una domanda mi ha fatto raggelare il sangue.

‘Dove sono i capezzoli?’

Con l’unico occhio che potevo aprire, guardo e osservo che ci sono due fossette al centro delle vaste areole. Non rispondo. Non avevo mai notato che questo fosse un problema. Ero sempre stata convinta che le mie tette a parte il fatto che erano spropositate ed enormi, fossero normali. Osservo i loro petti e vedo che loro hanno i capezzoli e io no.

Una risata stempera la tensione fra noi.
‘Che scopata ragazzi! Teresa, sei grande. Non ho mai scopato così. Sei la più grande succhiacazzi della terra.’

Sorrido compiaciuta e lo guardo con l’unico occhio che riesco a tenere aperto.

‘Basta, ora! Viene troppo tardi. Dai Teresa che ti devi lavare. Non puoi andare a casa conciata in quel modo.’

Mio cugino aveva ragione. Era sudata marcia e peggio, colavo sperma ovunque. Ho provato a muovermi, ma le gambe non mi sorreggevano. Sono stata aiutata ad alzarmi e sorretta, mi hanno portata al bagno e infilata sotto alla doccia. Non mi c’è voluto molto per lavarmi e una volta rivestita, ci hanno accompagnati in casa in motorino.

è stata un’avventura incredibile. Da non ripetersi. In tre senza casco sul vespino. Quando siamo arrivati davanti al cancello di casa, mio cugino è corso dentro chiedendo se potevamo restare ancora qualche minuto a parlare con i nostri amici. Ottenuto il permesso, siamo restati a chiacchierare o più che altro, a limonare a turno. Le loro bocche si consumavano nella mia mentre le loro mani perlustravano il mio corpo. In breve mi sono ritrovata mezza nuda e i loro cazzi duri premevano all’interno dei loro pantaloni.

‘Visto che siamo nuovamente tutti eccitati. Che ne dici se ci fai nuovamente godere?’

Avevo paura. Eravamo davanti a casa e mi chiedevano di fare all’amore. Avevo una paura folle di essere scoperta, ma ero anche eccitata allo spasimo. Uno dopo l’altro mi sono venuti in bocca e come hanno finito, si sono rivestiti e sono stata costretta ad osservarli andare via mentre io rimanevo sconsolata, eccitata e più bagnata che mai. Potevo sentire le mutandine zuppe, come se mi fossi fatta la pipì addosso.

Tornata a casa, avevo sete e poi mi sentivo che le gambe mi tremavano; mi girava la testa e non ero molto in me. Fortuna che i miei genitori erano a letto e non ci videro rientrare. Mio cugino era tutto un sorriso e io, penso che non ero un bello spettacolo tutta scompigliata com’ero.

Davanti allo specchio mi spoglio e mi guardo. Osservo le tette e noto che non ci sono i capezzoli. Solo due buchetti profondi al posto di dove avrebbero dovuto esserci. Mi palpo e li stringo, ma non escono. Mi faccio male e capisco che non è come schiacciare un foruncolo. Le tette sono fatte di carne anche se notevolmente abbondanti. Mi cambio le mutandine e nel mentre che sono senza mi sento colare in mezzo alle gambe. Tremo ancora per la voglia che ho di godere e mi guardo allo specchio e mi sorrido.
‘Sono una donna.’ Mi dico compiaciuta.

Messami a letto, vengo raggiunta poco dopo da mio cugino ed ero letteralmente in panico.
‘Cosa vuoi?’ Gli ho sussurrato. Se ci avessero sentiti i miei mi avrebbero fatto chissà che cosa.

‘Mi fai godere ancora una volta.’

Non sapevo cosa fare. I miei genitori erano nella stanza accanto. Una sua mano mi ha accarezzato il seno e ho tremato tutta. Le farfalle allo stomaco si sono fatte risentire e avevo una voglia pazza di godere.
‘Ok, ma facciamo veloci e in silenzio.’

Con mio dispiace, non mi ha scopato. Ha voluto che mi mettessi sdraiata a terra e mi ha sfregato il cazzo fra le tette. Mi ha fatto molto male e quando si è liberato, ho sospirato contenta.
Mi sono rimessa a letto e pur dandomi fastidio, non mi sono pulita da tutto il suo sperma che mi era schizzato sul collo e sul petto. Lo sentivo che mi scivolava sulla pelle e fra le tette. Non mi faceva schifo, anzi, mi piaceva. A parte lo sperma che avevo addosso, l’unica cosa che mi era restata era un enorme calore fra le gambe.

Nel buio della mia stanzetta, mi sono accarezzata e non ho idea se ho goduto o se ho continuato a godere per tutta la notte. So solo che quando al mattino mi sono svegliata, avevo le dita all’interno delle mutandine e ho continuato a muoverle finché ho avuto un piacevole lungo orgasmo.
(continua…)

Maxtaxi

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

taximassimo@yahoo.it ‘ mail e msg nelle poche volte che sono collegato.

Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

Leave a Reply