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Racconti Cuckold

Clara la moglie ceduta. Giorno 1

By 12 Luglio 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Arrivai puntuale all’appuntamento che il marito mi aveva dato. Un bar anonimo di un distributore di servizio. Scesi dalla macchina, vidi l’audi nera come da descrizione e all’interno il cornuto stava al volante e quell’ombra che intravedevo, Clara, se ne stava seduta dietro in mezzo al sedile.
Mi avvicinai allo sportello del passeggero “Luca?” Chiese il cornuto.
Guardai dentro, vidi Clara nelle sue splendide calze nere e a rete, sicuramente auto reggenti e una magliettina senza reggiseno nascondere due tette meravigliose
“Sono io” dissi ” ciao Clara ti sono mancato?”
La puttanella sorrise
“Entra” disse il cornuto.
Presi posto e cominciammo a parlare di quanto avvenuto il pomeriggio prima
“Direi che sei partito un po’in quarta” disse il cornuto “il lavoro e’ lavoro e non volevamo che Clara si trovasse in situazioni compromettenti”
“Oggi Massimo ha passato tutto il giorno a scrivermi mail, voleva andassi in bagno con lui” disse la cagnetta
“E non &egrave’ tutto” aggiunse il cornuto
“Ho trovato sulla mia scrivania le mie mutandine e un biglietto il quale diceva che ora profumavano anche di sperma”
“E tu le hai annusate?” Dissi senza guardarla
Clara esitò, il cornuto si girò cercando una risposta
“Si che le hai annusate troietta” dissi sorridendo
“Vedi il problema non &egrave’ quello che voi cercavate, io sono solo l’occasione, uno strumento, chissà da quanto tempo la cagna qui dietro voleva farsi fare il culo da un collega qualsiasi” guardavo fuori dal finestrino nel silenzio generale, e notai due tir parcheggiati in fondo all’area di servizio.
“Vuoi che ti dimostro quanto puttana &egrave’ tua moglie? Scendi dalla macchina”
“Che hai in mente?” Disse il cornuto già eccitato
“Nulla di particolare voglio solo convincerti a cedermi tua moglie tre o quattro giorni” nel mentre portai la mano dietro dritta nelle cosce di Clara.
Era umida e con ogni probabilità eccitata ancor prima di arrivare.
Clara chiuse le gambe di scatto “dai matto che fai?”
” pensavo di averti fatto capire che non mi piacciono le mutandine”dissi annusandomi le dita “la tua puttana &egrave’ eccitata” dissi al cornuto “forza scendi dalla macchina e aspettaci qui”
Il cornuto guardò la moglie esitante.
“Clara digli a quel cornuto di tuo marito di scendere, che ora devi fare qualcosa per me”
“Scendi amore” disse la troietta con voce tremolante.
Scesi dalla macchina andai dalla parte del cornuto e aprii la portiera ” scendi da bravo, queste sono le chiavi della mia macchina, semmai avessi paura ti fregassi la tua. Non sarebbe piacevole vedersi fottere la moglie e la macchina nella stessa sera non trovi?”
Il cornuto afferrò le chiavi, io presi posto e misi in moto
“Bene zoccoletta ora vediamo di fartela pagare per la questione mutandine”
“Come?” Disse sorpresa
“Scommettiamo che da domani ti ricorderai di non indossarle più ?”
Feci non più di trenta metri e parcheggiai esattamente in mezzo ai due tir fermi.
Guardai prima un abitacolo poi un altro, in entrambi c’era la luce riflessa di qualche tivù accesa.
“Scendi e vieni al finestrino qui da me come fossi una puttana su”
“Ma che vuoi fare si può sapere?”
Di scatto girai un braccio colpendola col dorso della mano “ho detto che devi scendere razza di puttana! E non devi fare domande mi sono spiegato?” L’avevo afferrata per i capelli, la sua testa inclinata fece segno di si.
Scese e come ordinatole si avvicinò al finestrino.
“Devi piegarti, come una puttana quando c’&egrave un cliente” Clara obbedì.
Una volta piegata con il viso nel finestrino mi abbassai i pantaloni, guardai nello spechietto retrovisore e vidi il cornuto li, se ne stava impalato chiedendosi cosa stesse accadendo.
“Togliti le mutandine ora, nell’esatta posizione in cui sei” Clara obbedì e lentamente si alzò la gonna togliendosi le mutandine
“Dammele” Clara me le porse mentre io tirai fuori il mio uccello.
“Ora massaggialo un po’ ” Clara allung’ la mano iniziando un lento su e giù.
“Anche con l’altra mano da brava”
Quando anche l’altro braccio entro’ dal finestrino presi entrambi i polsi e le mutandine
“Ma che fai?!” Disse Clara provando a divincolarle
“Zitta troietta” e in un attimo Clara si ritrovò entrambi i polsi legati al volante
“Lasciami! Ma che vuoi fare! Lasciami! Lasciami!”
Dalla giacca tirai fuori il mio regalo di quella sera per Clara.
Presi la palla e gliela spinsi in bocca, poi non senza qualche difficoltà visto che la puttana si dimenava, strinsi i lacci dietro la testa. “Buona puttana vedrai ora quanto ti diverti”
Guardai nello specchietto retrovisore, il marito si era avvicinato notevolemte e ora poteva guardare tutta la scena.
Bastarono tre piccoli colpi di clacson perché scendessero entrambi i camionisti. Arrivarono all’unisono, probabilmente già avevano capito aspettando solamente un segnale.
Il primo, un uomo sulla cinquantina quasi pelato e con una pancia pronunciata alz’ la gonna di Clara, il secondo, sulla quarantina nettamente più gradevole del primo,mi chiese chi fossimo
” poche domande, fatele quello che volete” dissi
Il primo stava già palpando avidamente le chiappe di Clara, le aveva tirato su la gonna, e la sua viscida mano non faceva certo complimenti
Il secondo, cominci’ a palparle le tette e non potendo farle uscire tutte quante dalla stretta maglietta, optò direttamente per rompere le sottili spalline.
Clara ansimava con le tette di fuori, in preda alla voglia mista panico. Mi guardava con gli occhi sgranati, provava a divincolarsi dalla stretta del volante non potendo abbassare le gambe e anche quando volle provare a chiuderle, il primo camionista ormai intento a leccarle tutta la figa e il culo, non glielo permise.
Accarezzai il viso di Clara asciugandole la bava che colava di lato alla palla
“Che c’e’ troietta? Hai paura di godere troppo? Non ti piacciono i miei amici?”
Di colpo i suoi occhi sgranarono ancora di più, quel porco l’aveva messo dentro e cominciava a darle dei gran colpi
“Forza Clara fammi vedere che sei la mia puttanella, godi ora”
Le tirai uno schiaffo
“Ho detto che devi godere zoccola!”-“mettiglielo nel culo!” Ordinai al primo camionista, il quale fu spostato bruscamente dal secondo ” eh no caro, ora tocca a me”
Intravidi per un attimo il cazzo del secondo, enorme, largo come una lattina.
Guardai nello specchietto e non vidi più il cornuto. Mi guardai attorno ed eccolo lì, proprio accanto alla macchina, cazzo di fuori intento a segarsi. Non voleva perdersi proprio nulla il cornutone.
Il cazzo del secondo entro’ nel culo di Clara lentamente. Le sue urla furono filtrate dalla palla sordamente, io afferrai il suo visino e cominciai a leccarle la guancia guardando dritto negli occhi suo marito, ora spostatosi di fronte al parabrezza.
“Guardalo Clara, guarda come gli piace che ti fottano a sangue” Clara guardò in direzione del marito quasi supplicante poi chiuse gli occhi nell’attimo esatto in cui tutto il rimanente cazzo del camionista le entr’ violentemente nel culo.
IL primo si segava strizzandole a turno i capezzoli.La palpava e ansimava.
“Daglielo forte” dissi
Clara si abbandonò con tutto il corpo, ormai il suo culo doveva aver ceduto, e il camionista comincio’ a darle colpi violenti e ripetuti. Inarcava la schiena solamente quando il colpo seguiva a ceffoni sulle chiappe, che ormai diventavano sempre più frequenti.
Slacciai la palla dalla bocca di Clara, un rivolo di saliva cadde sulla mia mano “lecca stronza” dissi.
Un mugolio poi un colpo poi uno schiaffone e la sua lingua avvolse la mia mano. Godeva la puttana.
“Brava la mia zoccola” dissi compiaciuto. Slegai i polsi e aprii la portiera, Clara indietreggiò sempre con il cazzo nel culo tenuta per i capelli da quel camionista che non voleva perdersi nemmeno un attimo di quel favoloso culo e continuava a scoparla anche in quello che doveva essere un attimo di pausa necessario per farle prendere in bocca il cazzo dell’altro camionista.
Per i capelli la fece nuovamente piegare, Clara spalancò la bocca e la testa venne presa ora dall’altro compare che a due mani violentemente cominci’ a scoparle la bocca.
“Non aspettava altro” dissi ad alta voce rivolto al marito mentre la moglie godeva quasi soffocando tra un cazzo di un sudicio panzone in bocca e un tubo di carne nel culo.
Il panzone non ci mise molto a venire, vidi la faccia di Clara gonfiarsi dallo sperma “tutto troia, bevila tutta”
Clara fece quanto possibile, quando il cazzo le si staccò dalla bocca sperma e saliva caddero abbondantemente dalle sue labbra.
“Vieni qui ora” dissi al cornuto.
Si avvicinò e con una spinta fu avvicinato alla moglie “leccale la bocca”
Il marito non perse tempo, mentre anche il secondo camionista, instancabile,stava per raggiungere l’orgasmo.
“Vieni in faccia a questi due qui” ordinai.
Mollo’ la presa sul culo di Clara, con un brusco gesto sul capo la fece acquattare puntando il cazzo dritto sul suo viso.
“Forza cornuto segalo sul viso di tua moglie e tu puttanella apri bene la bocca”
Venne a litrate, fiotte di sperma inondondarono il viso di Clara, qualcuna anche sul cornuto.
“Brava ragazza” disse il primo camionista andandosene
“Ottima puttanella” disse il secondo risalendo sul suo camion.
Guardai i due compiaciuto, il cornuto stava limonando sua moglie, quella bocca piena di sperma ormai abbandonata completamente al desiderio.
“Allora cornuto che dici? Posso prendermi tua moglie questo fine settimana?”
Lei mi guardò con quel l’aria da puttana, mezza sorridente, quasi con aria di sfida.
“Sfidami puttana” pensai mentre il marito annui.
Pisciai a lungo su Clara, il suo viso cercando il mio cazzo e quando finì la copiosa pisciata ancora mi guardò sorridendo.
Vieni con me dissi portandola per una spalla nella macchina.

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