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Racconti CuckoldTrio

Complicità e corna

By 22 Agosto 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Alla soglia dei 50 anni alcuni uomini hanno il privilegio di acquisire il fascino della maturità e soprattutto di esserne consapevoli. Alcune giovani donne, vittime di Edipo, sono particolarmente  sensibili a questa caratteristica.

Per lavoro mi capita spesso di girare per il nord Italia e la Romagna è sempre stata una delle mie mete preferite: gente schietta e simpatica, ottima cucina e belle donne.

Alfredo, un bel ragazzo riminese poco più che 30enne, da alcuni anni gestiva l’informatica dell’azienda per cui lavoro ed insieme stavamo sviluppando un progetto che ci avrebbe tenuto impegnati per alcune settimane.

Un pomeriggio, mentre stavamo lavorando, arriva una bella ragazza con i capelli castani, occhi azzurri, un vestitino tipicamente estivo ed un sorriso incantevole. Sorprende Alfredo da dietro con un bacio sulla guancia e poi mi sorride e si presenta: “devi essere Danilo, il collega di Alfredo. Io sono Marta, la sua ragazza”. Alfredo è imbarazzato ma gli dico subito “ma come, viene la tua ragazza a salutarti e non le offri neanche un caffè o una bibita?” Alfredo allora si affretta a chiedere a Marta cosa desideri e poi va’ al bar di fianco a prendere una spremuta con ghiaccio e due caffè per noi. Nel frattempo scambiamo due chiacchere con Marta, ragazza simpatica che mi racconta che lavora nel pubblico, cosa che le consente di ritagliarsi un po’ di tempo nel pomeriggio per andare un po’ in spiaggia. Nel frattempo che Alfredo ritorna ricevo anche un invito a cena. Marta, infatti si affretta a dire ad Alfredo che non sta bene lasciarmi sempre da solo in albergo la sera e che giovedì avrebbe organizzato una cenetta per farmi sentire “a casa”.

Poi prende sotto braccio Alfredo e dopo avere finito la spremuta gli chiede di accompagnarla all’auto. Ci salutiamo e dalla finestra vedo Alfredo e Marta che si baciano prima che lei entri e parta per il suo pomeriggio in spiaggia.

Rientrato in ufficio mi affretto a dire ad Alfredo che se l’invito lo imbarazza trovavo una scusa. “Anzi, sono felice che vieni a cena. Marta cucina molto bene”. Sei fortunato gli dissi, è una bellissima ragazza e cucina bene…..è da sposare…..attenzione a non lasciarla troppo sola in spiaggia!!!”

Alla mia battuta Alfredo si adombrò un pelo ma non ci feci caso.

Giovedì sera arrivò velocemente e mi presentai a casa di Alfredo con una bottiglia di bianco ed un mazzo di rose per Marta. Lei mi corse incontro, prese le rose e mi diede un bacio sulla guancia come se ci conoscessimo da sempre. La cena fu molto gradevole e Marta chiese di me, di mia moglie e della mia vita e così io di loro…..insomma, ci si era presentati bene. Marta, con gli occhi da furbetta mi disse ad un certo punto “certo che con tutte le sere che stai lontano da casa chissà tua moglie come sarà gelosa…..”

Io risi alla battuta e risposi “No, non ha ragioni di essere gelosa perché non ci sono in giro tante belle donne come te…..ma ormai tu sei la fidanzata di Alfredo…..” Mi resi conto in quel momento di avere flirtato un po’ con Marta davanti ad Alfredo e la cosa mi dispiacque e mi scusai…..Marta ridendo disse “ma valà….non gli dispiace mica che altri uomini mi corteggino un po’….anzi…..”

Chiusi lì la conversazione, si era fatto tardi.

L’indomani mi preparavo per il rientro a Milano ma ogni tanto il pensiero ritornava a Marta. Alfredo era carino come al solito e allora ridendo gli dissi“certo che Marta è veramente una forza. E’ talmente cordiale che ieri sera mi sono ritrovato a flirtare con lei davanti a te…..volevo ancora chiederti scusa….anche se lei sostiene che non ti dispiace”.

Alfredo, abbassando lo sguardo rispose “mah, no non è vero che non sono geloso ma si, in verità mi fa’ anche piacere che gli altri uomini la guardino anche perché a lei fa’ piacere”.

 

Partii per Milano nel pomeriggio con il treno. Ad un tratto un sms “ciao Danilo, sono Marta…..ho preso il tuo cellulare dall’agenda di Alfredo…..volevo solo augurarti buon weekend”.  Registrai subito il suo numero e, benedetta tecnologia, mi accorgo che usa whatsup……e le invio un messaggio “non mi dispiace affatto…..devi essere proprio annoiata per ricordarti di me”

Subito una risposta sulla chat “vedo che sei tecnologico anche tu…..sono qui in spiaggia e mi annoio un po’…..ho finito il libro e non c’è gran movimento”.

Non so perché ma questa situazione mi comincia a solleticare e allora faccio un piccolo sondaggio del terreno “se fossi in spiaggia con te non ti toglierei gli occhi di dosso…..sei molto bella”.

Per cinque minuti non succede nulla…..temo di avere un po’ esagerato…..ma poi il telefono vibra “grazie, in effetti ho un bikini che non lascia niente all’immaginazione…e l’ho appena descritto ad Alfredo dicendogli che ci sono dei bei ragazzi che mi fanno la corte…..così stasera farà il geloso”

“strano rapporto avete” – dico io – “anche l’altra sera l’hai sfidato con questo rito……ma davvero a lui piace?”

“quando torni a Rimini?” chiede lei cambiando repentinamente discorso. “Mercoledì mattina sono lì e riparto venerdì”.

Buon weekend allora…..mi dice lei. Ricambio l’augurio e chiudo la conversazione, avendo cura di cancellare la chat.

Durante il weekend ogni tanto mi torna alla mente questa situazione che da un lato mi intriga dall’altro mi disturba. Se non ci fosse Alfredo di mezzo sicuramente ci proverei, Marta sembra veramente una zoccola provocatrice……

Mercoledì mattina, mentre sono sul treno per Rimini, arriva un messaggio su whatsup. “Ciao Danilo. Sei a Rimini stasera allora?” – “Ciao Marta, sto arrivando e vado subito in ufficio. Tutto bene tu?” – “Benissimo, non dire nulla ad Alfredo ma vorrei vederti per un aperitivo perché fra due settimane è il suo compleanno e vorrei organizzargli una sorpresa” – “va bene” – le dico – ci vediamo verso le 18.30 all’Hotel dove scendo di solito, quello vicino all’ufficio”

E fu così che alle 18.30 la trovai con un paio di jeans ed una maglietta che metteva ancora più in evidenza due splendidi occhi…..e quando si voltava un culo da urlo. Me la sarei portata in camera subito……accidenti……

“Senti” – esordisce Marta – “ho visto in questi giorni e poi me l’ha confermato Alfredo che tu sei una persona per bene e che gli sei molto affezionato”. “E’ vero Marta, ma mi spaventa un po’ questa premessa. Ci sono problemi?”. Marta allora ride e scuotendo la testa dice “no, no, nessun problema…..è che ti devo dire una cosa che ci riguarda e che posso dire solo a qualcuno che non abiti qui e che tenga ad Alfredo.”

“Dimmi Marta…ti ascolto”. Marta, schiarendosi la voce e guardandosi intorno comincia a parlare “Vedi Danilo, quando eravamo insieme da poco io ho avuto una storia con un altro uomo. Alfredo lo è venuto a sapere ed invece di incazzarsi, ha preteso tutti i particolari e tuttora si eccita quando ne parliamo. Io non so se questa sua fantasia è vera o meno ma pare che a lui l’idea che io vada con un altro uomo lo faccia eccitare”.per

Ero basito. La guardavo chiedendomi cosa volesse da me e lei, guardandomi negli occhi e capito il mio sgomento proseguì “sto cercando una persona fidata con cui giocare e vedere fino a che punto si spinge la sua perversione. Puoi essere tu questa persona? Ti piaccio abbastanza?”

Le mani mi sudavano leggermente ma soprattutto avevo l’uccello di marmo……”Marta, che tu mi piaccia l’hai capito benissimo…..ma dove vuoi arrivare” Lei risponde “non lo so, cominciamo a giocare e vediamo dove ci porta questo gioco”. “A patto che Alfredo sia d’accordo, non ho alcuna intenzione di rovinare il rapporto con lui”. “Ma certo” risponde Marta “non è questo l’obiettivo”.

L’aria era decisamente surriscaldata. Praticamente ci eravamo detti che avremmo potuto anche scopare ma che dovevamo farlo sotto forma di gioco e con Alfredo consenziente.

“Come vuoi condurre il gioco?” chiesi io…..”non ci ho ancora pensato, volevo prima vedere se tu eri d’accordo….tieni whatsup sott’occhio…..”

Si alzò, mi sorrise ed avvicinandosi mi sussurrò all’orecchio “comunque mi sono accorta che non ti sono indifferente……”. Marta mi faceva ribollire il sangue…..”vedo che non ti sfugge nulla……stasera se il Parroco aveva ragione mi toccherà perdere almeno un paio di diottrie”

Marta rise di gusto….”hai ragione, non ti posso sconvolgere la vita e lasciarti così”…..

Il vantaggio dei grandi alberghi è che puoi sgaiattolare nelle camere senza farti vedere e dopo due minuti stavamo baciandoci in ascensore e poi subito in camera. In quel momento mi ero dimenticato di Alfredo di mia moglie e del mondo intero. Volevo solo questa donna bella e sensuale capace di farmelo venire duro parlando.

Cominciavo a prendere confidenza con un seno non molto grande ma con due capezzoli deliziosi…..che fra le mie labbra erano diventate due punte. Le mani si erano soffermate sui jeans, su un culo che chiamava la sodomia….feci per slacciarle i pantaloni quando lei mi scostò le mani e sbottonò i miei. Il mio cazzo era duro davanti ai suoi occhi, seduta sul letto. Alzò quei bellissimi occhi azzurri e mi ritrovai nel paradiso della sua bocca. Con le mani si aiutava lungo l’asta a masturbarmi dolcemente, dedicandosi al glande succhiando e leccando…e con l’altra mano palpeggiandomi le palle.

Ero in piedi davanti a lei e mi venne istintivo metterle una mano dietro la nuca e forzarla ad ingoiare il mio uccello fino in fondo, quasi a soffocare, cosa che fece con grande maestria con un velo di lacrime sugli occhi azzurri indotte dalla fellatio così profonda.

Mi mancava poco, lei sentiva che stavo per arrivare ed accelerò i movimenti fino a quando il mio liquido si è sparso nella sua bocca e lei, con un movimento del capo, l’ha ingoiato tutto.

Ero devastato, me la volevo scopare ma lei giustamente mi ricordò che tutto questo era solo per salvarmi la vista…..parlammo ancora un poco e le dissi “stasera quando rientri devi cominciare il gioco. Prima cosa devi baciare Alfredo senza lavarti i denti o sciacquarti. Voglio che senta il mio sapore mentre lo baci. E poi stasera non devi scopare con lui”. Marta annuì. Mi diede una carezza mentre mi ricomponevo per accompagnarla alla porta della mia camera d’albergo….come si fa’ con una troia…..e invece era Marta, una splendida compagna di gioco.

 

Alle 20 precise un messaggio su whatsup “l’ho baciato come mi avevi detto…..non si è accorto di nulla”. A questo messaggio non risposi. Ore 21 un altro messaggio “ci sta provando, sono in bagno con una scusa, mi negherò e poi comincerò il gioco”.

Mi chiedevo cosa volesse combinare ma questo l’avrei saputo solo con un messaggio che arrivò verso le 22.30 “vestiti, il cornuto viene a prenderti per una spaghettata di mezzanotte”. Mi affrettai a chiederle che cosa avesse detto ad Alfredo ma non arrivò risposta….. In compenso dopo 20 minuti arrivò Alfredo, uno squillo sul telefono per dirmi che mi aspettava in auto e scesi. Appena entrai in macchina Alfredo non mi guardò in faccia e si limitò a dirmi “però devi promettermi che non lo dirai a nessuno”.

Alfredo era timido e riservato, evidentemente sottomesso a Marta ma desiderava limitare il gioco ad una umiliazione contenuta negli spazi di casa, ed è lì che mi stava portando.

La casa già la conoscevo e quando entrai mi scusai subito per non avere avuto il tempo di portarle dei fiori come l’altra volta. Marta si avvicinò e mi baciò sulle labbra e mi strizzò l’occhio. Poi andò in cucina ed Alfredo era vicino a me. Sapevo che il gioco era cominciato ma non sapevo cosa fosse successo fra loro e la cosa mi dava da fare. Decisi di prendere in mano la situazione e guardando Alfredo gli dissi: “dimmi cosa ti ha detto Marta” Alfredo rispose a voce bassa “che è salita in camera tua, ti ha fatto un pompino, che ha ingoiato fino all’ultima goccia e che le hai detto di venire a casa e baciarmi….e che ti avrebbe invitato a casa questa sera perché vuole che la scopi davanti a me”.

“E tu vuoi che questo accada?” dissi io.

“Sto morendo di gelosia ma Marta è libera di fare ciò che vuole purchè io lo sappia; la cosa mi provoca anche piacere…..so che ti ha detto che ha già avuto un amante…..”

 

Nel frattempo Marta era riapparsa, sorridente, con una maglietta lunga che le arrivava a metà coscia e metteva in evidenza un gran bel culo. Le andai incontro e la chiamai a me con la mano tesa a cercare la sua….si avvicinò e la portai vicino e la bacia, con la lingua, appassionatamente, mentre la mano scendeva lunga la schiena e si fermava sul culo, facendo alzare la maglietta fino a sentire la pelle nuda. La zoccola non aveva più neanche dell’intimo addosso. Le mie dita, continuando a baciarla, si insinuavano fra le sue intimità ed era già fradicia. Lei ansimando si staccò dalle mie labbra ed attraverso uno specchio vidi che guardava Alfredo mentre le mie dita la frugavano ed in quel momento passò la mano sul mio inguine, a cercare di capire se ero già pronto per lei.

 

Alfredo andò in cucina perché suonava il timer….la pasta era da scolare…..e mentre Marta ed io continuavamo a cercarci con le mani e con le nostre bocche Alfredo arrivò in sala con la pasta condita.

 

Marta ed io ci staccammo, i suoi capezzoli bucavano la maglietta…..si ricompose un po’ e si sedette a tavola chiedendoti di aprire e di versare il vino che era in fresco.

Mentre mangiavamo sentii il piede di Marta, seduta dalla parte opposta, fare capolino vicino al mio inguine e poi….”ops Alfredo, mi è caduto il tovagliolo sotto il tavolo, me lo raccogli per favore?” ed Alfredo abbassando la testa vede la scena, si rialza per guardare Marta e poi riscende sotto il tavolo. Vedo Marta chiudere gli occhi, lasciarsi andare ad un gemito mentre sposta in avanti il bacino per facilitare Alfredo nel “recupero del fazzoletto”….e mentre la scena prosegue lei gli dice a voce bassa “bravo, prepara la tua mogliettina ad essere posseduta dal tuo amico”.

La scena ed il piede di Marta stavano facendo il loro effetto. L’erezione era ormai evidente. Alfredo si ricompose e finimmo la cena mentre prendevo in giro Alfredo chiedendogli se la sua pasta avesse uno strano sapore!!!

 

Ci alzammo, con una tensione erotica nell’aria notevole. Marta abbassò le luci e mise su un po’ di musica. Mentre Alfredo spreparava la tavola lei venne da me e guardandomi negli occhi mi disse “Adesso comincia la parte più bella. Tu ti fidi di me? Io di te mi fido….”.  “Cosa vuoi dire?” le chiesi. “Vorrei farlo senza preservativo, li detesto”. In verità non ci avevo neanche pensato al preservativo, non pensavo le cose avanzassero così rapidamente…..”beh, certo che mi fido….io poi saranno anni che non vado con donne che non sia mia moglie” risposi io. Marta, da grande zoccola mi rispose ridendo “e chi ti dice che tua moglie non si faccia chiavare da un altro mentre tu sei in trasferta?”

Porca miseria, che uppercut, non ci avevo mai pensato in verità……e tutto questo non fece altro che aumentare la mia erezione…..

 

Alfredo nel frattempo era tornato…..io cominciai a ballare un lento con Marta e ad un certo punto voltandola la cinsi da dietro accarezzandole i seni, stringendole i capezzoli fino a sentirli bucare la maglietta e poi giù, fino a quella morbida ed umida fessura….lei con le mani cominciò una complicata azione per togliermi la cintura….i pantaloni caddero alle caviglie e me ne liberai in un momento mentre le sfilavo la maglietta dalla testa lasciandola per la prima volta nuda davanti a me. Mi tolsi velocemente la maglietta e rimasi con i soli boxer dai quali svettava la mia erezione. Alfredo era fermo immobile sulla porta della cucina, si toccava la patta dei pantaloni accarezzando la sua eccitazione per quello che stava guardando.

 

Poi Marta si sedette sul tavolo e ordinò ad Alfredo “vieni qui e prepara tua moglie ad essere scopata” Alfredo si avvicinò a lei, si inginocchiò davanti a lei e cominciò a leccarla, dapprima sulla figa e poi sfruttando gli umori che cominciavano a colare, spostandosi anche sul buchino. Marta aveva la testa reclinata indietro ed era appoggiata sul tavolo sui gomiti, i piedi sul ciglio del tavolo in parallelo al bacino, a gambe completamente divaricate per offrirsi al meglio alla lingua di Alfredo.

 

Io guardavo la scena segandomi lentamente. Mi avvicinai e Marta mi afferrò l’uccello rialzandosi dalla sua posizione e con l’altra mano prese per i capelli Alfredo dicendogli “tesoro, adesso devi preparare anche il tuo amico con la stessa devozione con cui hai preparato me” e gli spinse il viso verso il mio cazzo cambiando posizione. Era sempre seduta sul tavolo ma con una gamba dietro il mio sedere mi ed una dietro la schiena di Alfredo….stringendo le gambe stava provocando l’avvicinamento della bocca di Alfredo al mio cazzo. La mia mano aveva cominciato a frugare la figa di Marta, fradica, prima un dito, poi due, poi tre con il police a sollecitare il clito…..e poi Alfredo, che imbarazzatissimo prima guardava Marta e poi me, gli occhi leggermente umidi per l’eccitazione o per un velo di lacrime. Per me l’imbarazzo era altrettanto forte, non avevo mai avuto l’occasione di farmi succhiare l’uccello da un uomo, tantomeno dal marito della donna che stavo per scopare…..ma fu un attimo, ed appena le sue labbra si impossessarono del mio uccello capii che in fondo non faceva grande differenza. Marta ogni tanto si impossessava del mio uccello estraendolo dalla bocca e picchiettandolo sul suo viso. Cominciava quella fase in cui un uomo sente che si deve fermare per evitare di venire velocemente. Marta capiva le cose al volo e disse ad Alfredo di alzarsi, spogliarsi e restare a disposizione.

A quel punto Marta mi cinse con le braccia e cominciò a baciarmi, sempre in piedi io e lei seduta sul tavolo. Vedevo Alfredo nudo vicino a noi. Aveva un cazzo di poco più piccolo del mio ma sicuramente in grado di dare piacere ad una donna. Marta si divincolò da me, si voltò e riposò i gomiti sul tavolo lasciandomi in bella vista il suo gran culo.

 

A quel punto sapevo quello che dovevo fare….ma non immaginavo certo che Marta avrebbe ordinato ad Alfredo “prendi il cazzo di Alfredo e accompagnalo dentro la mia figa”. Alfredo mi prese nuovamente l’uccello, e come se fosse il suo lo preparò alla penetrazione di sua moglie. Le aprì leggermente le natiche con le dita e oplà, il mio cazzo era affondato, con la mano di Alfredo rimasta impigliata fra di noi.

Ero dentro fino in fondo, Alfredo vicino a me che si toccava….Marta che cominciava a gemere in modo forte sotto i miei colpi. Poi guarda Alfredo e gli chiede “ti piace guardare tua moglie che si fa’ chiavare dal tuo amico”. Alfredo non rispose ma accelerò il suo movimento spostando il suo sguardo sulla mia penetrazione.

Marta a quel punto mi dice “mi stai scopando bene ma per dare il massimo devi venire nel mio letto, devi sostituirti ad Alfredo nel nostro letto” e prendendomi per il cazzo mi trascinò in camera sua, seguito da Alfredo al quale ordinò un’ultima cosa: “adesso voglio che lo aiuti ad incularmi. Prendigli il cazzo e fai quello che sai”.

La scena si ripetè con Marta sul letto alla pecorina, io dietro e Alfredo di fianco a prendermi l’uccello e a posarlo sul buchino che piano piano si dilatava fino ad accogliermi fino in fondo. Marta anche in questa circostanza si dimostrò donna di fantasia e grandissima troia. “Alfredo, adesso vai sotto di me come per fare un 69 e leccami la figa…..” e cominciò un 69 in cui lei lo succhiava, Alfredo la leccava ed io la inculavo con le mie palle che sbattevano sul viso di Alfredo.

 

Sentivo Marta venire in continuazione, con spasmi che sembrava mi strizzassero l’uccello. Ad un certo punto, al massimo dell’eccitazione, la presi per i fianchi sottraendola alla leccata di Alfredo, la misi nella classica posizione del missionario e guardandola negli occhi le dissi che era il mio turno di godere. La montai con colpi forti, quasi violenti, lei ansimava e con gli occhi cercava Alfredo, per dirgli che tutto questo era anche per lui. Io capii la situazione e dissi ad Alfredo “ti sto scopando la moglie….vuoi che le venga dentro la figa vero? Vuoi che la inondi di sperma come ho fatto nella sua bocca?

 

Vidi Alfredo schizzare il suo liquido sul viso di Marta, sorridente, ed io mi liberai nella figa di sua moglie con una forza che non ricordavo da tanto.

 

Marta guardò il marito e gli diede un ultimo ordine ”pulisci tutto e bene!!!”

 

Era l’ora che mi togliessi di mezzo, in fondo ero stato il loro gioco per la serata e sicuramente avevano voglia di stare fra loro. Il giorno dopo avrei rivisto Alfredo…..il giorno dopo è sempre il più difficile.

Il giorno dopo con Alfredo fu più semplice del previsto: infatti non si parlò della serata trascorsa, come se non fosse mai accaduta.

Io rispettai il silenzio di Alfredo,  probabilmente in parte dovuto all’imbarazzo ed in parte alla necessità di far passare un po’ di tempo per sedimentare le emozioni.

Marta però non mancò di far sentire la sua voce, con un messaggio via whatsup che mi fece arrossire: “quando possiamo rivederci anche senza Alfredo? Ho una voglia tremenda di farmi riscopare da te…..”. Lasciai il telefono con il messaggio in evidenza sulla scrivania e con una scusa mi allontanai. Vidi Alfredo prima sbirciare e poi leggere con attenzione il messaggio per poi ritornare sul computer dove stavamo lavorando.

Lasciai trascorrere qualche minuto e poi mandai un rapido messaggio a Marta: “io parto domani. Se vuoi passa da me stasera” ed anche questa volta veloce arrivò il messaggio di risposta “Alfredo stasera gioca a calcetto. Dalle 20 alle 22 sarà fuori e poi non è detto che si fermi per una pizza con i compagni. Vieni tu perché lo voglio rifare nel nostro lettone così quando Alfredo torna lo trova già caldo”.

Alfredo aveva sentito l’arrivo del messaggio ma faceva finta di nulla….probabilmente moriva dalla curiosità….ed io attesi qualche minuto per leggerlo per poi, ancora una volta, allontanarmi quanto bastava per consentirgli di leggere il messaggio. Lo vidi sbiancare, poi diventare rosso e poi deglutire più volte…..feci finta di nulla. Poi ricevetti una telefonata sul fisso che mi allontanò dal tavolo per una buona mezz’ora.

Ci si rituffò sul progetto e stavano per arrivare le 17 quando di nuovo si sentì il bip del messaggio “non mangiare, ti preparo io qualcosa di molto energetico per darti le forze necessarie” e la mia risposta non si fece attendere “non mettere pillole blu nel piatto, non servono, è sufficiente che le tue labbra siano all’altezza del mio cazzo e stai tranquilla che l’energia sarà sufficiente”. Ed ancora Alfredo sbirciò il messaggio. Si allontanò per andare in bagno ed io ne approfittai per mandare un messaggio a Marta “ho fatto in modo che il cornuto leggesse tutti i nostri messaggi….spero non ti dispiaccia……”. “Sei un bastardo….si starà facendo delle seghe in continuazione…..”

Cancellai questi messaggi e mi preparai a chiudere la giornata di lavoro.

Nel salutarlo gli dissi “a domani Alfredo, passa una buona serata”. Lui mi sorrise e ci avviammo insieme alle nostre auto.

Verso le 20 mi presentai alla porta e Marta mi aprì. “Avevi caldo mentre cucinavi?” Marta infatti era vestita, per modo di dire, con un tanga ed un reggiseno di un colore blu che richiamava i suoi bellissimi occhi ed un paio di autoreggenti che le davano il perfetto aspetto di una zoccola.

Io ero decisamente casual ma a vederla così la prima cosa che feci fu quella di togliermi scarpe e maglietta restando con i soli shorts. In effetti faceva molto caldo ma l’impressione è che la temperatura doveva ancora salire.

Dopo una breve cena le chiesi a muso duro “sei sicura di non esagerare con Alfredo?”

“io lo amo ma il sesso con lui non è come con gli altri…..lui fa’ l’amore con me io invece voglio essere scopata come una femmina……forse sono io stessa che non riesco ad essere troia con lui come lo sono stata con te. Lui però si eccita a sapere che scopo con un altro……” “Quanti uomini ti sei scopata da quando sei sposata?” “Tu sei il secondo….di cui lui è a conoscenza…..in verità c’è un ragazzo che vedo di tanto in tanto di cui lui non sa’ nulla e non voglio che lo sappia perché è il direttore della banca dove abbiamo il conto che gioca a calcetto con lui…..è stato lui a farmi venire voglia quando mi ha detto che in doccia gli aveva visto un cazzo di notevoli dimensioni”.

“Sei veramente zoccola” e cominciammo a baciarci e poi in un attimo lei mi sbottonò gli shorts e si appropriò del mio uccello “ma cosa te ne fai di un cazzo normale come il mio quando hai a disposizione un cazzone bancario”….

Lei si staccò un momento e disse “perché tu sei un maiale che sicuramente troverà il modo di far sapere tutti i dettagli al mio maritino cornuto che si farà tante seghe pensandoci insieme…..e solo un maiale come te sa come tenerlo sulla corda con stile…..tu non chiavi soltanto me….fai giocare anche lui”.

In fondo la considerazione era vera….non gli avrei fatto leggere i messaggi sul telefono altrimenti.

Ci trasferimmo in camera da letto e cominciai a montarla prima da sopra, poi da dietro e poi dopo averle leccato il buchino la sodomizzai. Mi accorsi ad un certo punto di una cosa che mi fece fermare; Alfredo aveva posizionato una piccola telecamera di quelle wireless e ci stava riprendendo….mentre scopavo Marta, che pensava solo a godere, mi chiedevo se Alfredo stava registrando o guardandosi in diretta la chiavata…..ma che differenza faceva in fondo. Voltandomi verso la telecamera feci semplicemente una cosa: gli sorrisi e gli feci il gesto delle corna. Poi presi Marta per i capelli e voltandola la piazzai davanti al mio cazzo….pochi colpi con la mia mano e la sborra fu sul suo bel viso che, con la bocca aperta, cercava di intercettare gli schizzi.

Alfredo avrebbe materiale a sufficienza per una settimana di seghe.

Dissi a Marta di mandargli un sms con scritto “mi manchi molto. Il lettone è vuoto senza di te”. Marta rise, scrisse e glielo inviò.

 

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