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Racconti Cuckold

Cosce spalancate… intimamente

By 26 Dicembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Distesa al sole coperta solo da quei tre pezzetti di stoffa sottile e aderente Laura si massaggia delicatamente il ventre leggermente incavato, più che un massaggio la sua è una vera e propria sensuale carezza ai miei occhi.

–          Ti senti vuota? – le domando e chiaramente non alludo al cibo.

–          No! – risponde lei con un sorriso – Controllo quanto è calda la mia pelle…

Lascio cadere l’argomento e torno a fissare la risacca.

–          Non mi hai detto nulla di ieri sera… – inizia lei.

–          Tu non ne hai parlato! – le faccio notare

–          È vero… – ammette

Si solleva seduta e cerca la bottiglia d’acqua, beve un sorso quindi si volta verso i miei occhi.

–          Non mi hai mai presa così…

–          Così come?

–          Con… così tanta… violenza. – medita un istante poi aggiunge – Sì, era violenza, non solo passione… Volevi sfondarmi il culo.

–          … vero! – ammetto

–          Non che non mi sia piaciuto, non ti sto dicendo che mi hai fatto male, ma… non ti ho mai sentito così… dietro.

–          Non so perché. In quel momento… è vero, volevo aprirti.

–          … e ci sei riuscito! – confessa lei con un tono di voce decisamente sensuale – Dimmi… ieri ho esagerato, provavi rabbia?

–          Forse, sai che non mi sono capito… – rispondo meditativo.

–          Questo gioco inizia a pesarti? Dimmelo ti prego… io… voglio che siamo complici, non voglio impor..

–          Rilassati, davvero, non c’è problema. Ieri ho come avuto la sensazione che tu volessi essere presa in quel modo, mi pare ti sia piaciuto…

–          Sì! – confida lei distogliendo lo sguardo

Mi accendo una sigaretta, inspiro lentamente, poi torno a fissarla negli occhi.

–          Sai… ho sentito chiaramente quando ti è venuto dentro, sentivo il suo cazzo che pulsava dentro di te. Credo sia questo che mi ha spinto a scoparti il culo in quel modo… – le confesso.

Laura mugola e le s’illuminano gli occhi.

–          Lo hai sentito? Davvero? – domanda incuriosita.

–          Sì, davvero. Non come lo avrai sentito tu, immagino…

–          In effetti mi ha inondata… – conferma maliziosa e sensuale mentre poggia la mano aperta sulla pancia.

–          Hai goduto? – le domando come se non conoscessi la risposta.

–          Sì! Davvero… – chiude gli occhi come per tornare a quel momento – Un piacere molto forte! Mi ha lasciata senza forze…

–          Voi rifarlo? – insisto

–          Non stasera! – risponde immediatamente lei sulla difensiva.

–          No? – mi ostino

–          Lo rifaremo…  se vuoi, ma ti prego non subito!

–          Hai male?

–          Un po’… ma non è questo, non voglio saturarmi di queste sensazioni, voglio godermele con calma… – ammette lei

–          Niente più giochi nei prossimi giorni? – mi prendo gioco di lei.

–          Non ho detto questo!

Laura torna a distendersi al sole, ora il suo viso è rilassato ed il respiro si regolarizza.

–          Non ho capito cosa vuoi dimostrare a quel ragazzo. – continuo mentre mi distendo al suo fianco

–          … che la gelosia non porta da nessuna parte e che deve ammettere con se stesso che lo eccita sapere che la sua, forse, ex ragazza ha scopato con un altro uomo.

–          Mi sembri convinta, come fai ad esserne certa?

–          … il suo cazzo non mente. – risponde lei tranciate.

–          Come fai a essere così troia?

–          … è un mistero anche per me! – si schernisce lei.

Qualche istante di silenzio in cui ci godiamo il sole poi lei riprende:

–          Pensi possa essere geloso di me? – domanda lei seria.

–          Geloso di te? – domando ironico.

–          Sì! Geloso di me, tu credi possa esserlo o diventarlo?

–          Laura, essere gelosi di te significa morire! – rispondo pungente.

La sua espressione mostra una profonda insicurezza, dischiude le labbra come per dire qualcosa, poi rinuncia. Solo un brevissimo istante ma estremamente godibile considerando quanto solitamente ostenti sicurezza. Trattengo a stento un sorriso e le concedo il tempo di riprendersi.

 

–          La gelosia potrebbe nascere dal senso di possesso, non pensi? – domanda lei tornando abilmente ai suoi pensieri

–          Possesso? – domando stupito senza dar voce ai miei pensieri “ e chi sarebbe così demente da pensare di possedere te?”

–          Beh! Mi ha avuta! – insiste lei

–          E con questo? – ed anche qui taccio sui miei pensieri  “scopare con te non significa averti, questo vale per qualsiasi donna ma con te è profezia”

–          Ho accolto il suo seme… – insiste lei – l’ho tenuto nel mio ventre, ha colmato il mio utero, non dirmi che questo non stimola il senso di possesso di voi maschi!

Laura sa usare parole che vanno a stuzzicare corde di competenza d’atavici istinti, per questo mi piace.

–          Lo ammetto, conosci il genere maschile. – e taccio sul reale motivo per il quale lo conosce direttamente connesso al numero di amanti che ha avuto – Ma chi ti dice che siano tutti così?

–          Ho qui dinanzi a me l’eccezione che conferma la regola. – ammette – Ma appunto sei un’eccezione.

–          Quindi sei convinta che lui sia geloso di te? – domando avvinto dal suo ragionamento

–          Sì! – confida lei.

–          Ammesso che il tuo ragionamento sia applicabile anche a lui, cosa hai in mente? – domando incuriosito.

–          Non lo so… – ammette lei.

Laura torna a volgere il viso al sole e distende le gambe che aveva raccolto mentre dialogava con me. So che sta pensando, osservo la sua bocca e noto come le labbra si contraggano. Non riesce a celare le sue emozioni, i suoi pensieri, non ci è mai riuscita. Questo fa di lei una donna incapace di nascondere qualcosa, per questo è diventata ciò che è.

Il “Non so” di Laura lasciava intendere che qualcosa in mente lo aveva. Oppure, semplicemente, avrebbe lasciato che le cose si evolvessero da sole, senza forzarle in alcuna direzione ma cogliendo l’attimo se capitava.

 

 

Quella stessa sera la sto osservando di spalle, mentre con indosso solamente il perizoma, sceglie il vestito da indossare.

–          Indecisa? – domando ma non rivolto all’abbigliamento

–          Sì! Fa caldo ma vorrei… questo, sì!

Si volta e poggia sul petto un abito di cotone leggero scampanato e lungo sino alle ginocchia.

–          Che ne dici? – domanda con un sorriso.

–          Tu stai bene con qualunque cosa! – dichiaro.

–          Grazie! Sei un ruffiano…

Getta la gruccia sul letto ed infila l’abito dalla testa, mentre si volta verso lo specchio. Vedo che armeggia qualche istante con le spalline e poi con la cintura in vita.

–          Come sto?

–          Non te lo avevo ancora visto indosso, certo che scollato è scollato!

–          Sì, un po’ – ammette lei portandosi le mani al seno sollevandolo – Ma non troppo, il giusto!

Considerato che lo spacco sul petto tra poco le arriva sino all’ombelico il suo concetto di “non troppo” e “giusto” è del tutto personale. Obbiettivamente è davvero bella e quell’abito pur nascondendo parte delle sue curve la rende molto sensuale.

Mi avvicino a lei e la sovrasto, abbasso lo sguardo nella scollatura e lei spinge in avanti il seno mentre solleva lo sguardo verso i miei occhi. Porto la mano verso il collo e la bacio sulle labbra, poi con l’indice scorro sulla pelle verso il basso, tra i seni seguendo il tessuto sino alla V dove si chiude e premo il dito sul suo corpo.

–          In effetti ti arriva quasi all’ombelico! – le faccio notare.

–          Ti piace… – costata lei

S’avvinghia a me e mi bacia, la sua lingua s’intrufola nella bocca ed insegue la mia. La stringo a me e il suo pube preme contro al mio. Lei si dimena, si struscia e mi eccita. Un mugolio sottolinea l’approvazione per l’erezione che percepisce sul bacino, allora inizia a spingermi verso il letto dove mi fa sedere.

–          Ti  voglio! – mormora

–          Ora? – domando eccitato

–          Sì!

Laura solleva la gonna e si mette a cavallo delle mie ginocchia, porta il pube contro al mio sesso e torna a baciarmi. Continua a strusciarsi mentre la passione riversata nel bacio sale. Carezzandole la schiena scosto una delle spalline che scende lungo il suo braccio scoprendo un seno che subito viene raccolto nel mio palmo. Aprendo la mano il capezzolo si ritrova tra le mie dita e le stringo. Lei mugola.

 

–          Mi piace! – sussurra

 

Spinge sulle gambe e struscia sensualmente il pube contro di me salendo e scendendo come se fossi dentro di lei. Torna a baciarmi, la sua bocca non si stacca dalla mia mentre la pressione del suo pube diventa sempre più intensa e ritmica. Inarca la schiena per spingersi ancora più contro di me e respira più velocemente.

Sento il suo corpo contrarsi in uno spasmo, la bocca si allontana dalla mia ed i suoi occhi si fissano sui miei, ha le pupille dilatate.

–          Vengo! – il tono di voce è ambiguo, non capisco se è una domanda o un’affermazione.

–          Mi piaci quando godi! – rispondo cavandomela con quest’affermazione.

–          Ho voglia di godere! – mormora lei.

Laura inspira a fondo e serra  gli occhi, tra le mani sento il suo corpo rilassarsi. La conosco e so che sta cercando di controllare la forte eccitazione che prova. Non so se lo fa per riuscire prolungare l’amplesso che desidera o se vuole rimandarlo a dopo cena.

Attendo qualche istante, controllo il suo respiro e come rallenta, poi torno a serrare le dita sul capezzolo chiudendo il palmo della mano sul seno. Lei ha un sussulto ed espira gemendo delicatamente ma non ha altre reazioni, tiene ancora gli occhi chiusi.

La mano che tenevo sul fondoschiena scivola avanti, la spingo sotto la gonna del vestito lungo l’interno delle cosce sino al pube. È calda, ma rimane immobile solo il respiro accelera. Scosto il triangolino del tanga e lascio scivolare leggero il dito sulle labbra della vagina separandole.

–          Sei fradicia! – osservo.

–          Ho voglia, te l’ho detto… – geme lei mentre il mio dito si ferma proprio dinanzi all’ingresso.

Spingo delicatamente e scivolo dentro di lei. Laura geme e spinge il pube in basso.

–          Sei dilatata! – osservo malizioso.

–          … pronta! – conferma lei.

–          Pronta a tutto… – aggiungo ritirando la mano da sotto e dentro di lei.

–          Ridammelo! – sospira lei.

–          Dopo… –  aggiungo mentre le sistemo la spallina che era scivolata giù.

Laura si solleva da me sorridendo, le piace giocare e provare quell’eccitazione così forte che le resterà dentro sino a quando non riuscirà a saziarla. Si china per baciarmi sulle labbra sussurrando che sono un “adorabile stronzo”.

Torna verso lo specchio e si sistema meglio l’abito sul petto, poi solleva la gonna per rimettere a posto il tanga. Nel farlo distende il triangolo anteriore per riposizionarlo e si fissa allo specchio notando la macchia scura sul tessuto.

–          È fradicio! – costata

Elegantemente se lo sfila e lo posa sul mobile dove anche il suo costume attende di essere lavato, poi lascia ricadere la gonna, sistema anche questa e si volta verso di me.

–          Usciamo? – mi sorride – Ho sete… – aggiunge senza specificare di cosa ha sete.

Percorrendo lentamente il sentiero che porta al lungomare Laura cammina avanti a me, osservo la gonna svolazzare intorno alle gambe e mi ritrovo a fare un veloce inventario di cosa indossa: due infradito ai piedi ed un pezzo di cotone scollato sul seno che poi arriva a coprire le gambe appena sopra al ginocchio. Nient’altro.

Come se percepisse il mio sguardo ed i pensieri generati dalla sua nudità sotto la stoffa, Laura si china per raccogliere una pigna di pino marittimo a terra, nel farlo non flette le ginocchia ma reclina semplicemente il busto. Inevitabilmente la gonna si solleva sin quasi a scoprire i glutei e i miei occhi sono catturati dalla forma di quelle splendide gambe.

Raggiunto il mare mi affianco a lei.

–          Adoro i pinoli. – confessa mentre cerca di sgranare la pigna

–          Hai ancora fame? – le domando

–          … un po’! – ammette lei

–          Hai i capezzoli che premono sul vestito tanto che pare vogliano bucarne il tessuto! – Osservo.

Lei sorride maliziosa e con un braccio cinge la mia vita premendosi contro di me.

–          Mi hai eccitata prima.

–          … e come? – domando

–          I tuoi occhi… come hai fissato questa scollatura. La tua mano… come hai sfiorato la mia pelle.

–          E adesso? – domando respirando il profumo dei suoi capelli.

–          Sono eccitata! – ammette candidamente lei.

La abbraccio e, stringendola a me, la guido verso un muretto che separa la spiaggia dalla stradina selciata, il sole è al tramonto e non c’è molta luce. Mi poggio al muretto e la traggo a me per un bacio che lei restituisce con passione.

–          Sei bella! – sussurro fissandola negli occhi.

–          E tu sei eccitato quanto me! – osserva con un sorriso mentre accarezza con la mano il mio pene che preme sui calzoni.

–          E tu sei calda e bagnata! – ribadisco dopo che la mia mano, discretamente si è infilata sotto la gonna per raggiungere la pelle nuda della sua intimità. – Vuoi tornare su? – Le domando?

–          Ora ho sete, portami a bere qualcosa! – mi prega con un tono di voce tanto sensuale da provocarmi uno spasmo al pene.

Contrariamente a ciò che mi aspettavo, sarebbe meglio dire a ciò che lei mi spinto ad immaginare, la serata si concluse dopo qualche bicchiere e tante chiacchiere. Ero confuso, i messaggi di Laura mi parevano espliciti, ero certo che se non avessi deciso di giocare con lei negandole l’amplesso che cercava si sarebbe impalata sul mio sesso alla ricerca del piacere che desiderava nel pomeriggio.

Inutile pensarci troppo, lei è fatta così: se decide di giocare le regole del gioco le conosce solo lei. Non le decide da sola ma ritiene che tu comprenda e approvi queste regole che lei sola ha scelto, senza però sincerarsene, non che non cerchi la complicità. Solo che il suo concetto di complicità è del tutto personale. Chiaramente Laura aveva immaginato un gioco nuovo.

–          Eri molto eccitata prima di uscire… – le domando mentre mi distendo al suo fianco sul letto

–          Lo sono ancora. – confessa lei.

La osservo mentre tira il lenzuolo sino al mento coprendosi , sotto è nuda, come sempre.

–          Ma…? – le domando fissandola

–          Ma, niente! – risponde lei fissando il soffitto.

–          Ok, liberati. – insisto.

–          Di cosa? – domanda lei

–          C’è qualcosa che hai dentro e non tiri fuori. – la bacio sulla fronte – Parla, ti ascolto.

Laura si volta sul fianco e mi sorride. Fissa i miei occhi e continua:

–          Ieri sera… ho provato un piacere davvero… forte, molto forte. Ho goduto… tanto….

–          Ma…?

–          Ma era solo sesso. Puro sesso, pura meccanica del piacere.

–          E ti ha eccitata, ancora ti eccita. – insisto.

–          Sì, molto! – confessa.

–          Eri pronta prima di uscire… – le faccio notare.

–          Lo sono ancora… – ammette lei fissandomi.

–          Quindi? – le domando baciandola dolcemente sulle labbra.

–          Me lo domandi? Ieri sera era sesso… ora voglio amore.

Le sorrido mentre la mia mano scivola accarezzandole il fianco. Sfioro la sua pelle delicatamente e in modo quasi innocente. Lei mi sorride e porta la mano sulla mia guancia.

–          Vuoi darmi amore? – domanda timidamente – Ora?

Non rispondo a parole, anche perché non saprei che cosa dirle. Con le mani la invito a salire su di me e lei accetta. Attendo che si sdrai aderente al mio corpo e l’abbraccio per baciarla. Lei accetta il bacio e sospira quando le nostre lingue si uniscono.

–          Sì, mi piace! – sospira – Mi piace come mi baci, mi piace che mi baci così ed il tuo cazzo non è già pronto…

–          Sì? – le domando stupito.

–          Mi stai abbracciando e baciando e il tuo cazzo non è duro… mi stai baciando con il cuore… – osserva lei.

“Valle a capire le donne” penso mentre si struscia su di me.

In realtà comprendo il suo discorso, per quanto possa apparire astruso alla mente di un uomo riesco a comprendere ciò che una donna bella e sensuale come lei sta pensando.

–          Fai l’amore con me? – domanda con un tono di voce dolcissimo.

Mi bacia con un’intensità tale da farmi perdere poi lentamente scivola giù baciando prima il petto, poi la mia pancia…

–          Ma? – osserva quasi stupita

–          Cosa? – domando con un rantolo

–          Sei eccitato!

–          … e ti stupisci?

–          … e tutta la tenerezza? – domanda lei in tono scherzoso

–          Succhia! – imploro

In quel momento sento l’umido calore della bocca di Laura sulla cappella, un fremito di piacere percorre il mio corpo e spingo in alto il bacino. La sua lingua si muove lenta sul frenulo e succhia ritmicamente. Ci sa fare, sa come donare piacere ad un uomo ed è irresistibile se vuole.

La mano serra con forza l’asta, lei mugola soddisfatta quando solleva il viso per fissare il glande gonfio, lo bacia e scende leccando l’asta sino ai testicoli per poi risalire.

–          Ti faccio venire? – domanda con le labbra poggiate al glande

–          Lo vuoi dentro? – domando strozzando il rantolo di piacere che sorge spontaneo.

–          … non so!

Risponde lei mentre con il pollice stuzzica impietosamente il frenulo e con il resto della mano serra il mio sesso. Sorride e solleva gli occhi sui miei, dischiude la bocca e lascia uscire la lingua per farla scorrere lenta sulla cappella.

–          Non ti rimane molto tempo per decidere! – riesco a sussurrare.

–          … e allora? – domanda maliziosa lei.

Dischiude le labbra mentre il viso cala e le fa scorrere sul glande mentre torna a ingoiare il mio sesso. Ora è più delicato il suo stimolo, sa esattamente dove vuole portarmi. Mi ritrovo ad un passo dall’orgasmo che stento a trattenere per poi sentirlo allontanare. Insiste in questo gioco per un tempo di cui perdo la nozione, il piacere inizia a divenire un “fastidio” tanto è forte la voglia di esplodere nella sua gola.

Soddisfatta da una fantasia che era solo sua si solleva sulle ginocchia e si porta sul mio bacino, con il busto eretto si posiziona sul mio membro e se lo guida dentro mentre cala lenta ma decisa.

Scivolo nel suo ventre, è umida e già dilatata. I suoi occhi non mostrano quello sguardo eccitato che solitamente ha quando è in quello stato. L’espressione è dolce ma seria mentre il ventre è lascivo per come si muove su di me e la dilatazione che sento intorno al mio sesso.

Poggia le mani sul mio petto e si china su di me, mi bacia mentre si muove lenta lasciando uscire quasi completamente l’asta per poi riprenderselo tutto dentro. Sospira di piacere e serra gli occhi, spinge sulle mani e torna su raddrizzando la schiena per divaricare ancora le gambe per spingere il pube aderente a me. Le sono tutto dentro. Ora si muove ondeggiando lenta, preme con forza il pube sulla mia pelle e geme. Il ventre è teso, sento le contrazioni dei muscoli sul palmo della mia mano, ha gli occhi serrati e sul viso un’espressione concentrata, direi di piacevole concentrazione.

–          Godo! – geme quando uno spasmo le fa serrare le gambe sui miei fianchi.

Spingo la mano dal bacino verso il seno e afferro dolcemente il capezzolo destro, Laura freme e inspira a fondo.

–          Vengo! – il suo è un urlo che non riesce a trattenere.

Serra ancora più forte le gambe su di me e reclina la schiena, la pancia è percorsa da veloci contrazioni mentre cerca di muoversi su di me per sentirlo meglio dentro .

Dopo un lungo sospiro crolla su di me e mi bacia, il suo respiro è ancora affannato quando riprende a muoversi. Aderente a me solleva il sedere poi scende scivolando indietro, lascia uscire quasi completamente il mio sesso per poi riprenderlo completamente. La sua bocca non si stacca dalla mia, mi bacia, la lingua cerca la mia. Sento la pressione del seno sul petto, la sua pancia che si stacca dalla mia per poi tornare a poggiarsi.

Non dice nulla, non chiede.

Sento il piacere salire e non cerco di controllarlo. Lascio che mi porti all’orgasmo concentrato sulle sensazioni che tutto il suo corpo dona al mio, mi limito a stringerla con forza quando l’orgasmo esplode tenendola giù per eiacularle tutto dentro.

Lei rimane su di me, continua a baciarmi per qualche minuto. Quando sente il mio membro rilassarsi si solleva lenta lasciandolo uscire, ero così dentro di lei che posso vedere poche gocce di seme colare mentre ruota per lasciarsi cadere sul letto.

Dopo qualche istante ruota sul fianco e avvicina il volto al mio, mi bacia ancora poi torna nella posizione di prima e si solleva seduta contro al cuscino.

–          Chissà se gli è piaciuto? – domanda a se stessa con un sussurro.

–          Te lo chiedi? – domando pensando che si chiedesse se era piaciuto a me.

–          Meglio se lo chiedo a lui… – afferma mentre mi sorride maliziosa.

Il mio sguardo interrogativo trasforma il sorriso in una risata cristallina e dolce.

–          Lo sai che mi piace farlo quando qualcuno mi guarda! – continua.

–          Ti guarda? – le domando stupito – Non mi dirai che…

–          Sì, li ho detto che se voleva guardarmi fare l’amore non doveva far altro che appostarsi  nella veranda o alla finestra stasera.

–          Ed era li?

–          Non lo so, ora chiedo! – afferma mentre cerca sul telefono il numero del ragazzo.

–          Sì! – mi conferma lei dopo un istante.

Si solleva e scende dal letto. Senza mettersi nulla addosso si avvia veloce verso la finestra della veranda, scosta le tende e si ritrova dinanzi il ragazzo, la porta non era chiusa.

Lui rimane immobile a fissare il corpo nudo di Laura, gli occhi scendono dal viso al seno e lungo il busto sino al pube,  poi tornano lentamente su quelli di lei.

–          Ti è piaciuto? – domanda lei sensuale.

–          Sei… – tenta di rispondere lui ma la voce non esce.

Laura gli offre la mano e lo invita a entrare. Richiude le tende e poi si avvicina a lui, tanto vicina da sfiorare con il seno il busto del ragazzo. Lo fissa negli occhi per qualche istante e poi domanda.

–          Ti sei masturbato mentre mi guardavi fare l’amore con lui? – la voce di Laura è eccitata.

–          … no – risponde con un certo imbarazzo il ragazzo.

–          No? – domanda lei quasi delusa.

–          No… è che…

–          Non ti eccito più? – domanda lei.

–          Non è questo…

–          Dimmi! – insiste lei.

Laura si sposta dietro di lui, spinge il corpo contro la schiena del ragazzo e la mano sulla patta dei calzoni.

–          Sei eccitato!

–          Sì! – ammette lui

–          Perché non ti sei toccato guardandomi!

Lei slaccia la cintura e quindi apre i calzoni, afferra il sesso eccitato del ragazzo e lo scappella lentamente. Lo mena dolcemente poi lascia la presa per tornare davanti a lui, porta la pancia sul pene e lo fa scivolare sulla pelle.

–          Hai visto come faccio l’amore io? – domanda eccitata

–          Sì!

Arretra e si accomoda sulla poltroncina.

–          Toccati! – ordina sensuale mentre divarica le gambe.

Il ragazzo afferra il proprio membro ed inizia a muovere lento la mano con gli occhi fissi su Laura.

Osservo la scena curioso domandandomi dove vuole portarlo.

Laura fissa interessata il sesso del giovane, poi porta la mano sulla vagina e divarica le labbra per spingere lentamente un dito dentro. Serra gli occhi e la bocca mostra un’espressione di piacere. Lenta estrae il dito bagnato e lucido, se lo porta alla bocca e lecca lenta.

–          Sa di sperma! – costata – Sono piena, sai! – fa notare a lui.

Sorride senza staccare gli occhi dalla mano del ragazzo che si muove sul proprio sesso.

–          Vieni qui!

Il ragazzo si avvicina a Laura, lei scosta la mano dal pene e lo cinge con la sua.

–          Perché non ti sei toccato prima mentre mi guardavi? – domanda menandolo lenta.

–          Non so…

–          Sei geloso di me? – Domanda improvvisamente lei.

–          … un po’! – ammette arrossendo dopo qualche istante il giovane.

Laura sorride. Si sporge avanti avvicinando la bocca al glande, dischiude le labbra le lascia uscire la lingua per leccarlo, quindi lo ingoia.

Muove la testa avanti e indietro verso il pube del giovane senza lasciar uscire il pene dalla bocca, le guance s’incavano ritmicamente e sicuramente la lingua si muove veloce intorno al glande.

Continua in quel modo per qualche minuto sin che non percepisce il piacere del giovane e arretra lasciando uscire dalla bocca il sesso. Mantenendolo contro le labbra solleva lo sguardo.

–          Non devi essere geloso di me! – pronuncia queste parole con le labbra che sfiorano la cappella. – Essere gelosi di me significa morire… – In quel momento i suoi occhi cercano i miei, la frase l’aveva sentita bene.

Senza attendere risposta torna a ingoiare il pene del ragazzo, ora lo stimola con decisione. Ogni tanto lo lascia uscire per leccarlo soffermandosi sul frenulo poi lo ingoia ancora. Quando sente che lui è al limite torna a muovere la mano lungo l’asta.

Il ragazzo serra gli occhi e geme irrigidendosi. Laura spinge avanti il viso e lo prende sino in gola, poi arretra lenta.

–          Mi vuoi? – domanda con un tono che è una preghiera non un invito.

–          Adesso? – risponde lui stupito.

–          Sì! – sospira lei.

Lei poggia la schiena allo schienale della poltrona mentre scivola in avanti con il bacino e divarica le gambe mostrando a lui la vulva dalle labbra lucide.  La mano scivola sul bacino sino a loro e le divarica un po’.

–          Sono piena… Mi vuoi? – domanda con un tono ora di sfida.

Il ragazzo fissa il ventre di Laura mentre tiene il pene duro nella mano destra,  lei lo fissa negli occhi e solleva il pube. Pochi istanti di muto dialogo e lui si inginocchia tra le sue gambe, avvicina il glande alle labbra che Laura tiene aperte e la penetra senza alcuna esitazione.

Lei lo accoglie nel ventre con un gemito di piacere.

–          Scopami! – lo incita

Lui inizia a muoversi dentro di lei, dopo ogni affondo deciso esce da lei e l’asta del pene è prima lucida poi ricoperta di un liquido gelatinoso biancastro che è un misto del mio seme e degli umori della mia donna. Liquido che al successivo affondo viene raccolto dalle labbra chiuse intorno all’asta e si spande sul pube.

Lei si agita, segue gli affondi con il bacino e lo fissa, non gode anche se prova piacere, è chiaramente eccitata ma vedo che non sta godendo. Aveva portato troppo avanti il ragazzo con la bocca prima, ora lui stenta a controllarsi. Come si accorge che rallenta lei si porta avanti con il busto, afferra i glutei del razzo con le mani e lo trae a se, avvicina il viso al suo e ad alta voce lo incita:

–          Scopami! Dammelo tutto … dai!

–          Sto per venire! – tenta di giustificarsi lui

–          Godi!  – ordina lei sensuale – Ti voglio dentro!

Il ragazzo accelera il ritmo e si spinge completamente dentro di lei, più volte sin che resta dentro ed inarca la schiena.

–          Sì! Riempimi! – geme Laura.

Accoglie tutto il seme del ragazzo, gambe divaricate e pube premuto contro quello del giovane. Il ventre di Laura si gonfia e retrae per le contrazioni muscolari che lei induce per sentire meglio il sesso del giovane, ma l’impressione è che siano le iniezioni di sperma a gonfiarla in quel modo.

La scena è tremendamente eccitante.

Quando lui arretra uscendo lei porta la mano aperta sulla vagina, come per trattenere dentro tutto il seme di cui è piena. Si alza e sorride al giovane.

Sensuale si avvia verso il bagno senza aggiungere altro, pochi minuti dopo l’acqua scorre nella doccia.

Il ragazzo si riveste e dopo uno scambio di sguardi interrogativi esce sulla veranda.

Laura ci aveva stupito ancora una volta.

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