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Racconti Cuckold

Elena e Antonello

By 22 Ottobre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Questa e’ la storia di Elena ed Antonello, due coniugi romani che ho conosciuto in maniera a dir poco singolare, e di me naturalmente.

Inizio col dire che spesso vengo contattato via mail da uomini e donne che leggono una mia storia che scatena in loro delle fantasie. La maggior parte identificano nei personaggi femminili o se stesse, nel caso delle donne, o la propria moglie, nel caso degli uomini. Sono soprattutto gli uomini che mi confidano le proprie fantasie e spesso aggiungono il desiderio di vederle trasformate in un racconto.

Tutti loro immaginano di vedere la propria donna presa da altri uomini, amici, sconosciuti, parenti della donna. Nelle loro fantasie il tradimento in genere avviene a loro insaputa, ma poi, per caso, in un modo o nell’altro ne vengono a conoscenza. Sebbene non condivido il loro sentimento, comprendo benissimo che si tratti di situazioni molto eccitanti.

In genere pero’ non riesco a scrivere una storia sulla base della fantasia di un’altra persona. Ci ho provato, ma non viene fuori come dovrebbe.

Poi un giorno ho conosciuto Antonello, o Lello, come si firma. Lello all’inizio mi e’ sembrato come altri gia’ conosciuti. Evidentemente molto su di giri per aver letto una storia di tradimenti, mi scrive una mail per complimentarsi ed aggiunge che nella donna descritta lui vede sua moglie Elena e che la situazione lo ha molto eccitato perche’ ha immaginato che fossi stato io a prenderla a sua insaputa.

Fin qui niente di nuovo, pero’, nella sua mail, Lello aggiunge che gli piacerebbe poter coinvolgere la moglie, che queste fantasie non rimangano solo sue, ma che pero’ ha paura della sua reazione. Per questo ha gia’ escogitato un piano.

Mi chiede di scrivergli una mail, come se io e lui fossimo due colleghi di lavoro, in cui, tra le altre cose, io gli chiedo una foto della moglie senza specificare bene il motivo. In questo modo evidentemente vuole mostrarla a lei e vedere la sua reazione senza pero’ essere minimamente coinvolto.

Col senno di poi, gia’ da questa prima mail si intravede il carattere del cuckold.

Tra le richieste che ricevo, questa e’ sicuramente una delle piu’ strane e senza senso, ma poi in fondo e’ una delle meno impegnative, quindi perche’ no?

Gli rispondo brevemente per ringraziarlo, poi aggiungo che si puo’ fare, senza chiedere grandi spiegazioni. Poi gli scrivo una nuova mail in cui butto giu’ una serie di banalita’ che ci si possono scambiare tra colleghi a malapena conoscenti e per finire la richiesta di una foto della moglie.

Lo stesso giorno mi risponde eccitatissimo, ha fatto leggere la mail alla moglie che e’ sembrata molto incuriosita, che lo ha tempestato di mille domande. Mi chiede di andare avanti specificando meglio i motivi della richiesta.

Nel frattempo mi manda anche la risposta ufficiale. Lui si e’ stretto nelle spalle scuotendo la testa, affermando di non comprendere i motivi di tale richiesta ed ha risposto alla mail, evidentemente di fronte alla moglie, mostrandosi stupito e chiedendo molto remissivamente spiegazioni.

Io rispondo alla mail eccitata chiedendo un aggancio. Perche’ mai dovrei volere una foto della moglie? Me lo chiedo anch’io. Basterebbe un profilo facebook o qualcosa di simile. Questa storia proprio non sta in piedi. Gli domando se nella loro storia recente c’e’ stato un episodio che in qualche modo lo ha colpito e che lui potrebbe avermi raccontato.

Mi risponde che sono stati alle terme in Austria, terme dove si entra solo nudi, che lui ha mandato la moglie da sola.

Allora, sperando di liberarmene definitivamente, rispondo alla mail ufficiale che dovra’ leggere anche la moglie. Scrivo che sono stato anch’io alle terme, che ho avuto un’avventura eccezionale con una sconosciuta. Che ripensandoci non posso fare a meno di ricordare la sua storia, sua moglie da sola alle terme. La donna che ho conosciuto potrebbe essere una come lei e bla bla bla. Spero che il mio esercizio di fantasia sia sufficiente per lui, mando la mail, poi faccia quello che vuole con sua moglie. Io la mia parte l’ho fatta.

Qui invece inizia una nuova storia. Lello risponde immediatamente scrivendo che la moglie e’ molto incuriosita, che lo sta bombardando con mille domande. Sembra un bambino eccitato davanti ad un nuovo giocattolo.

Poi il colpo di scena, circa un’ora dopo ricevo una nuova mail da un indirizzo sconosciuto. Elena, la moglie di Antonello, si presenta dicendo che il marito le ha fatto leggere una strana mail, che e’ riuscita a leggere l’indirizzo del mittente e che vorrebbe delle spiegazioni perche’ il marito non sa dargliene. Scrive che sta scrivendo all’insaputa di suo marito e che smettera’ di scrivere se scoprira’ che io rivelero’ a suo marito il fatto che lei mi ha contattato.

Siccome non mi piace farmi prendere in giro, rispondo immediatamente che se a scrivere a’ Antonello oppure se lui e la moglie si sono messi d’accordo per mettermi in mezzo, devono lasciarmi in pace.

Immediatamente mi risponde con tono stizzito che non accetta insinuazioni di questo genere, che se lo penso veramente smettera’ immediatamente di comunicare.

A questo punto sono ad un bivio. O interrompo le comunicazioni ed evito di perdere tempo, oppure approfondisco la questione. Alla fine decido di correre il rischio. Se veramente Lello e’ uno a cui piace vedere la moglie presa da qualcun altro, forse vale la pena fare un tentativo perche’ io donne che hanno un marito simile ne ho conosciute, ma il loro marito mai.

Da una ricerca veloce in internet risulta immediatamente che all’indirizzo mail di Antonello corrispondono dei commenti lasciati su vari filmati porno in cui, in un inglese zoppicante, afferma che gli piacerebbe vedere sua moglie violata da un estraneo come la ragazza nel video. Altri suoi commenti appaiono su youtube in corrispondenza di filmati amatoriali di massaggi professionali effettuati su ragazze seminude, oppure nel filmato di una ragazza in costume che prende il sole in un prato e di un concorso di miss maglietta bagnata in un villaggio vacanze in Turchia.

In sostanza un voyeur.

Purtroppo anche in corrispondenza dell’indirizzo mail della moglie si trovano commenti simili pubblicati su siti simili. Solo che la data dei commenti e’ piu’ vecchia, evidentemente Lello utilizzava questo indirizzo un po’ di tempo fa.

Sono un po’ deluso. Il possibile aggancio con la moglie e’ sfumato. Non che ci credessi piu’ di tanto, ma una piccola speranza l’avevo. Adesso non sono piu’ sicuro che una moglie ci sia davvero.

Ma nella ricerca salta fuori un particolare interessante. All’indirizzo mail corrisponde anche un profilo su un noto sito di aste on-line. Questo potra’ essermi utile, penso. Ed infatti si dimostrera’ fondamentale.

Non mi perdo d’animo e rispondo ad Elena che le credo, che il suo comportamento e’ tipicamente femminile. E comincio a ricamare una storia sul perche’ volessi la sua foto.

Inizia cosi’ una fitta corrispondenza tra di noi. Io le faccio tanti complimenti, le descrivo la mia attivita’ di scrittore e di castigatore di mogliettine. Lei/lui comincia a descrivere la sua vita coniugale, la scarsa vitalita’ sessuale del marito e la piattezza del loro rapporto. Non posso fare a meno di leggere nelle sue mail la bassa autostima che ha Antonello, il suo bisogno di vedere la moglie soddisfatta e la consapevolezza di non essere all’altezza.

Andiamo avanti cosi’ per un po’ di giorni, ma, a parte la tristezza che leggo nel ritratto familiare che mi vedo d’avanti, mi rendo conto che non stiamo andando da nessuna parte. Non so se Antonello si e’ reso conto che io so che mi sta prendendo in giro. Probabilmente si’, ma penso che questo gioco delle parti sia per lui fonte di grande eccitazione. Chissa’ come si masturba pensando a sua moglie che intrattiene conversazioni del genere con sconosciuti.

Io pero’ sono stufo e non trovo la situazione eccitante. Penso che veramente Antonello vorrebbe farsi trombare la moglie davanti agli occhi, ma non avra’ mai il coraggio di presentarla a qualcuno. Per me e’ diventata una questione di principio, una missione. Devo aiutare Antonello. Ma come potro’ mai trovarlo se non vuole essere trovato?

Per questo ho gia’ giocato il mio asso nella manica. Tanti anni fa Antonello comprava attrezzature fotografiche o qualcosa di simile nel famoso sito di aste on-line. Purtroppo ha commesso qualche errore. Negli ultimi tempi ha cominciato a frodare i venditori. Si faceva inviare la merce e non pagava. Questo si vede facilmente dagli ultimi commenti sulla sua utenza. Evidentemente dopo averne ingannati due o tre, nessuno ha voluto avere piu’ a che fare con lui e la sua attivita’ e’ cessata.

Io ho provato a contattare questi venditori. Ho scritto loro che l’utente che li aveva ingannati tempo fa e’ ancora in attivita’ su altri siti, che compie ancora delle frodi, che io sono una delle persone frodate e che assieme ad altri utenti frodati stiamo cercando di rintracciarlo perche’ lascia sempre delle generalita’ false, e che abbiamo intenzione di procedere penalmente contro di lui appena la sua identita’ sara’ accertata.

Nonostante sia assolutamente vietato chiedere o fornire generalita’ di un utente, la causa della giustizia fa sempre presa, soprattutto nei paesi anglosassoni.

E alla fine… tombola. Uno dei vecchi venditori mi ha risposto. Finalmente sono entrato in possesso delle informazioni che volevo. Finalmente ho un nome, un cognome ed un indirizzo. E sono di una donna… Avere avuto un nome ed un cognome come riferimento e’ stato un gran colpo di fortuna, ma in fondo e’ solo un punto di partenza. Nel caso peggiore potrebbe non portare a nulla. Perche’ mai uno che ha intenzione di frodare delle persone dovrebbe fornire un nominativo vero? Nel caso migliore invece Antonello ha coinvolto davvero la moglie utilizzando il suo vero nome. E non mi stupirebbe se lo avesse fatto a sua insaputa. L’ipotesi piu’ probabile e’ ovviamente una via di mezzo. Antonello aveva bisogno di un nome ed un indirizzo vero a cui fossero recapitati gli oggetti, ma per non farsi trovare avrebbe potuto fornire quello di una conoscente o magari di un’anziana parente.

L’unica cosa certa e’ che il nome in mio possesso non e’ Elena.

Il primo banale tentativo e’ quello di cercare nei social network. Il nome e’ piuttosto comune ma il cognome non lo e’. Questo potrebbe aiutarmi. In effetti le corrispondenze trovate su facebook sono pochissime, ed una cattura subito la mia attenzione. Una donna sui trentacinque, mediterranea, molto piacente. Sul suo profilo poche foto, in cui appare sempre sorridente ed in compagnia di bambini. L’abbigliamento e’ sempre molto castigato. Nessun uomo nelle foto. Gli amici sono pochi, perlopiu’ donne. Sembra un profilo creato apposta per condividere le foto dei figli con le amiche. Niente altro.

Cambio social network. Sui meno comuni nessuna corrispondenza. Provo a scrivere nome e cognome sui motori di ricerca e viene fuori un profilo su badoo. Apro il profilo e mi appare la stessa persona, ma lo stile e’ completamente diverso. Foto in pose aggressive o spiritose, abbigliamento elegante ed anche provocante, qualche uomo e nessun bambino. Il sito e’ frequentato prevalentemente da giovani o adolescenti che postano le loro foto per mostrarsi e ricevere commenti senza nessun filtro. Anche le foto della donna sono molto osservate ed apprezzate dagli utenti, soprattutto uomini, che lasciano tanti commenti, anche pesanti e volgari.

Dedico quindi un po’ del mio tempo ad osservare attentamente le numerose foto del suo profilo. Rimango affascinato da alcuni particolari. Le gambe sono lunghe ed eleganti, la donna deve essere alta piu’ di 1 e 70. I piedi sempre curati e valorizzati con scarpe aperte e tacchi molto alti. Le gonne o i pantaloncini terminano sempre a meta’ della coscia o appena sopra il ginocchio, lasciando visibile le gambe perfette dalla pelle morbida e quasi sempre abbronzata e coprendo la parte alta che evidentemente si allarga verso i fianchi generosi ed il ventre leggermente pronunciato. Le spalle sono dritte e muscolose, le braccia robuste ma slanciate, sempre lasciate scoperte da top attillati o camicie a manica corta. Probabilmente in passato e’ stata una sportiva ma adesso evidentemente e’ completamente assorbita dai lavori casalinghi e dai figli. Le camicie abbottonate fino al collo con sbuffi di pizzo o stoffa, fatte apposta per nascondere, hanno lasciato il posto a scollature generose che lasciano intravedere due seni molto grandi. Il viso e’ molto mediterraneo, la pelle scura, i capelli mossi di colore scuro quando non sono legati si appoggiano sulle spalle. Il naso e’ molto delicato, insolitamente largo e poco affilato si intona perfettamente con la bocca dalle labbra carnose che sembrano nella perenne attesa di ricevere un bacio. Gli occhi marroni chiarissimi, quasi verdi, sono sempre esaltati dal make-up e, quando non sono coperti da occhiali da sole, risultano molto luminosi.

La donna e’ molto attraente ma evidentemente anche molto intelligente. Sa bene quali sono i suoi punti forti e sceglie sempre un abbigliamento e delle foto che li possano esaltare.

In passato doveva essere una donna stupenda, dal fisico impeccabile. E’ facile immaginarla con la vita stretta ed un corpo a clessidra, con dei seni piu’ tonici e meno ingombranti. Gli anni e le gravidanze ovviamente hanno lasciato il loro segno. Adesso ai miei occhi e’ perfetta.

Non mi rimane che scoprire se e’ lei la Elena che sto cercando.
Per qualche giorno osservo il profilo della donna. Durante il giorno niente, poi la sera la lampadina verde si illumina. A quell’ora la rumba e’ gia’ partita da un po’, uomini di tutte le eta’ spinti dagli ormoni e dalla speranza di avventure facili si scatenano sulle chat.

Chi sono io per giudicare? Sono li’ per lo stesso motivo. Il mio problema e’ che a me non va bene una qualunque, sono li’ solo per lei. O meglio, per scoprire se e’ lei Elena.

Vedo che qualcosa sul suo profilo si muove, appaiono nuovi commenti. Mi chiedo quanta concorrenza ho, quanti messaggi in chat stara’ ricevendo in questo momento? Perche’ mai dovrebbe rispondere ad un profilo anonimo e senza foto come il mio?

Per il momento lascio perdere, mi prendo un po’ di tempo per riflettere perche’ la prossima mossa potrebbe essere molto importante.

Non posso esordire con un complimento banale. Devo giocarmi subito la mia carta migliore, qualcosa che mi dica esattamente se e’ lei che sto cercando e contemporaneamente che la colpisca in maniera diretta, che la lasci spiazzata e la incuriosisca, che non le lasci altra alternativa se non rispondere.

La sera successiva il mio piano di attacco e’ pronto. E’ molto semplice e spero sia efficace. Dopo le undici trovo il suo profilo attivo. Tutto quadra, messi a letto i bambini si concede un po’ di svago come del resto faccio anch’io.

Mi prendo il lusso di contattare Antonello. Ormai le nostre comunicazioni sono molto diminuite. Gli mando un messaggio chiedendogli se ci sono novita’ e cosa fa Elena. Lui mi risponde svogliato, da quando le mie conversazioni con la presunta moglie non sono piu’ frequenti e focose come un tempo, ha perso interesse per me. Mi risponde chiedendomi dove sono finito ed alla fine aggiunge che Elena e’ nella stanza vicina, sdraiata sul letto con il portatile sulle gambe.

Perfetto, penso. Adesso vediamo se il mondo e’ davvero cosi’ piccolo. Apro il suo profilo, apro la finestra della chat e scrivo solamente questa frase:

Sei piu’ stata alle terme in Austria?

Aspetto. Non sono piu’ sicuro del mio piano. La finestra della chat mi indica che il mio messaggio non viene letto.

Aspetto. Mi sento nervoso. La mia ricerca e’ stata lunga e contorta e adesso potrebbe rivelarsi completamente inutile.

Dopo una decina di minuti finalmente il messaggio e’ stato letto. Almeno questo. Ma nessuna risposta. Aspetto ancora un po’, poi interrompo la comunicazione. Vengo distratto da altre cose e per il resto della serata mi dimentico di tutto.

Prima di andare a dormire faccio un tentativo e guardo nei messaggi. Mi ha risposto. Apro la finestra della chat, ma non ho il coraggio di guardare. Mi sento un ragazzino idiota. Poi lentamente sposto la mano che copre il testo della risposta. E leggo queste parole:

Ore 00:27: Chi sei?

Ore 00:43: Come hai fatto a trovarmi?

Finalmente e’ lei, l’ho trovata. Elena e’ dall’altra parte della tastiera ma ora devo giocare bene le mie carte. Capisco che non ha senso giocare il gioco di Antonello. Basta storielle inventate e sotterfugi. Decido di raccontarle la verita’ per filo e per segno.

Le dico chiaramente quale e’ la situazione, le racconto del mio incontro con suo marito e di tutto quello che e’ successo. Lei non sembra affatto sorpresa, evidentemente il comportamento di Lello per lei non e’ una novita’. Quando le racconto di come sono riuscito a trovarla invece mi appare molto colpita.

Ovviamente le chiedo se e’ veramente mai stata alle terme in Austria e se mai sia successo qualcosa li’. Effettivamente e’ cosi’, quindi le chiedo di raccontarmi tutto. Con mio grande piacere scopro che Elena e’ una bravissima narratrice e vengo intrattenuto dal suo racconto per il resto della serata.

Senza molti preamboli, arriva direttamente al punto. Mio marito, racconta, mi ha spinto dentro quelle terme quasi a forza. Avrei dovuto immaginare che ci fosse qualcosa sotto. Poi pero’ mi sono detta che dovevo approfittarne, lui si sarebbe occupato dei bambini ed io avrei avuto finalmente un po’ di tempo per me. Certo io avrei scelto qualcosa di diverso. Ma oramai ero dentro.

L’atmosfera era molto calda e rilassante. Silenzio interrotto da una musica distensiva di sottofondo, profumo di essenze. All’ingresso mi consegnano asciugamano e infradito piu’ una chiavetta per un armadietto. L’ordine di non indossare nulla e’ tassativo, mi viene ripetuto piu’ di una volta, evidentemente noi italiani siamo ben noti come trasgressori di questa regola, penso.

Entro nello spogliatoio delle donne, sento sempre delle voci in sottofondo ma intorno a me non vedo mai nessuno, evidentemente le terme sono molto grandi. Mi spoglio, ripongo tutto nell’armadietto, faccio una doccia veloce senza bagnare i capelli. Porto con me solo infradito e asciugamano piu’ una molletta per i capelli. Non faranno storie anche per quella, mi dico.

Finalmente sono dentro le terme. La luce e’ ancora piu’ soffusa, il profumo piu’ intenso, la musica sembra ancora piu’ lontana. Si sentono gocce d’acqua cadere sul pavimento chissa’ dove. Ci sono altre persone ma e’ come se non ci fossero. Si muovono in silenzio come ombre avvolte negli asciugamani, entrano ed escono da alcune porte. Alcuni riposano immobili su dei lettini. Vedo i loro corpi nudi e li trovo piacevoli, naturali, tutti. Quasi per la prima volta mi rendo conto che il corpo umano e’ perfetto cosi’ com’e’, sono i vestiti che ci appesantiscono, ci rendono grassi o tozzi.

A quel punto, mi sento in pace con me stessa ed il mio corpo, sfilo via l’asciugamano che avevo stretto intorno a me per coprire il seno e le mie parti intime, e vado a cercare un posto dove poter godere anche io di questa pace. Seduta su una poltrona sdraio, chiudo gli occhi e mi immergo nei rumori soffici intorno a me. Perdo completamente la cognizione del tempo.

Dopo non so quanto tempo mi risveglio. Attorno a me non e’ cambiato nulla. Vedo delle persone entrare ed uscire da una porta. Decido di seguirle. Sono nel bagno turco, un lungo corridoio stretto a forma di serpente che sembra non finire mai. Qui la luce e’ ancora piu’ bassa, il caldo sembra quasi insopportabile, il vapore e’ denso e non permette di vedere lontano. Su un lato del corridoio un gradone molto alto. Dietro qualche ansa del serpentone ogni tanto incontro delle persone sedute con la schiena appoggiata al muro oppure sdraiate. Continuo a camminare fino a quando attorno a me c’e’ solo vapore e il rumore di gocce d’acqua che cadono. A quel punto mi siedo sul mio asciugamano, appoggio la schiena al muro, tiro su le gambe sul gradone incrociandole e le mani dietro la testa.

Sono di nuovo persa completamente in me stessa quando appare lui uscendo dalla nebbia. Per la prima volta da quando sono qui dentro mi soffermo ad osservare un volto. Un uomo molto alto, sulla cinquantina forse, pochi capelli ricci che il vapore fa sembrare unti, guance paffute e grossi baffi. Sicuramente un tedesco o un austriaco. Il corpo e’ tozzo e peloso, la pancia un po’ gonfia di uno che ama la birra, le braccia forti, evidentemente deve svolgere qualche lavoro pesante. Non ha nessun asciugamano con se’, posso vedere il suo membro piu’ tozzo che lungo ma la cosa che mi colpisce di piu’ sono i suoi testicoli. Grandi e rotondi, fanno fatica a stare tra le gambe. Mentre l’uomo cammina, si agitano seguendo le sue cosce spingendo il membro avanti e indietro. Mi perdo completamente in questa visione, non ho mai visto una cosa cosi’ bella in un uomo che per il resto trovo ripugnante. Mi perdo talmente da non rendermi conto dell’oscenita’ della mia posizione, con tutte le mie parti intime in bella mostra per chiunque sia di fronte a me.

Mi accorgo che dietro quest’uomo ce n’e’ un altro, sbuca anche lui dalla nebbia ma appena mi vede sembra tornare indietro e scompare d nuovo alla mia vista. Mi sono distratta e il primo uomo mi ha superato ed e’ andato oltre ma non faccio in tempo a voltare la testa per cercarlo che sento che qualcuno e’ seduto di fianco a me. Con presa forte e decisa mi spinge leggermente in avanti fino a far cadere le mie gambe giu’ dal gradone fino a terra e con un’agilita’ che non avrei immaginato si infila tra la mia schiena ed il muro. Adesso sento il suo ventre prominente, peloso e umidiccio sulla parte bassa della mia schiena ed il suo membro leggermente appoggiato al solco delle mie natiche.

Faccio per girarmi e guardarlo in faccia, ma senza dire niente mi poggia una mano sulla guancia e, senza sforzo apparente, mi impedisce di voltarmi. Allora faccio per alzarmi in piedi ma, semplicemente poggiando una mano sulla mia spalla, me lo impedisce di nuovo. Mi sembra di essere completamente priva di volonta’, in balia delle sue mani. Che non perdono tempo. Una volta immobilizzata comincia a muoverle sul mio corpo. Dall’ascella al fianco alle natiche, passando vicino al seno si sofferma ad accarezzarlo e con le lunghe dita arriva fino quasi al capezzolo. Con l’altra mano gioca sul collo, sui capelli e sull’orecchio. Come puo’ un uomo, che sembra cosi’ un selvaggio, sapere cosi’ bene come toccare una donna?

Le sue mani sembrano non stancarsi mai. Si muovono decise e delicate lungo il mio corpo, fino al ginocchio poi indietro lungo l’interno della coscia e risalgono sul pube, dove si soffermano a massaggiare i miei riccioli. Accarezzano le miei imperfezioni dovute all’eta’ ed alla gravidanza come se le apprezzassero. Il suo membro adesso e’ cresciuto, prima era poggiato sul solco delle natiche, adesso posso sentirlo nettamente lungo la mia schiena mentre ora i suoi enormi testicoli sono poggiati alle mie natiche.

Poi all’improvviso sembra non essere piu’ soddisfatto da questo gioco. Mi spinge in avanti e sento il membro che scivola sotto le mie natiche. Sento la sua calda cappella appoggiata alla mia vagina. Comincia a muoverlo avanti e indietro. Sento la sua asta pelosa e nerboruta che strofina sul mio ano. Ho perso completamente la mia volonta’ ed ogni minimo pudore. Mi muove a suo piacere come se fossi una bambola.

Anche questo gioco finisce presto. Resosi conto dei miei abbondanti umori, si approfitta di me nel modo piu’ osceno possibile. Mi pende le braccia ed alzandomi me le fa appoggiare al muro di fronte mentre senza gentilezza e senza dire una parola prende il membro e lo appoggia alla vagina ormai oscenamente bagnata. Mi mette una mano sulla spalla e mi spinge verso di lui, impalandomi sul mio arnese in un colpo solo. Avendo capito che avrei gridato, mi mette una mano sulla bocca. Per un attimo rimane li’ immobile, con il suo bastone infilato fino in fondo al mio sesso, sembra quasi che stia cercando la strada per infilarlo ancora piu’ a fondo. Per capire se, rilassandomi, c’e’ ancora un po’ di spazio. Come avevo potuto vedere prima il suo spessore e’ molto piu’ importante della sua lunghezza. Sento tutte le pareti della vagina tirare come se non ci fosse posto per cosi’ tanta carne. Sento i suoi caldi testicoli appoggiati all’interno delle cosce.

E poi inizia la sua danza. Sfila il suo membro con lentezza e poi lo spinge dentro di nuovo con rudezza. Lo sfila di nuovo con lentezza, questa volta stringendo i miei fianchi con tutte e due le mani come per sentire meglio le pareti della mia vagina e poi lo lascia andare di nuovo con un colpo che sembra sfondarmi. E continua, sempre piu’ rude, con dei grugniti selvaggi. Non parla ma e’ come se dicesse di non muovermi e di non lamentarmi perche’ impieghera’ molto a prendersi il suo piacere. Ogni mio movimento o mio tentativo di prendere una posizione piu’ comoda non fa altro che irritarlo e lo spinge a chiavarmi con piu’ cattiveria.

Quando non riesco piu’ a reggermi con le mani al muro e sto quasi per cadere in avanti mi prende e mi appoggia al gradone senza sfilare il suo membro. Ora son accasciata su un fianco e vengo trafitta in posizione diversa. Sento altre zone della vagina strofinarsi sul suo membro. Con una mano spinge le mie cosce una contro l’altra per sentire la vagina piu’ stretta, sembra veramente che si stia masturbando con me.

La sua sete e’ insaziabile e rimaniamo li’ per non so quanto tempo. I miei orgasmi sono difficili da contare e sembrano rappresentare per lui solo un fastidio. Appena passato uno, riprende con piu’ foga in una posizione leggermente diversa. Quando sente che sta per finire mi fa alzare in piedi. La differenza di altezza e’ troppa quindi mi ritrovo impalata sul suo membro bollente. Cerco con la punta dei piedi di raggiungere il terreno ma i sui violenti colpi mi spingono sempre di nuovo in alto. Con una mano sotto il ginocchio piegato mi regge e con l’altra sulla spalla spinge la verga piu’ a fondo in me. Al momento dell’orgasmo mi piega di nuovo in avanti e mi scarica dentro tutto il suo seme cercando di fecondarmi.

Una volta finito mi butta via di lato e si allontana senza neanche degnarmi di uno sguardo.

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