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Racconti Cuckold

Il premio Femmina

By 31 Luglio 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono dinanzi allo specchio ipnotizzata dal mio seno che s’intravede sotto la camicetta trasparente e mi chiedo per quale motivo dovrei abbottonarla considerato che non nasconde nulla. La corta gonna nera è stesa dinanzi a me, senza staccare gli occhi dalla mia immagine riflessa la prendo e la indosso. Mi guardo e slaccio tutti i bottoni che chiudono l’ampio spacco. Infilo una mano sotto il tessuto e la apro scoprendomi completamente il pube. Mi piaccio!
Mi sento eccitata dalla mia stessa figura, dal seno che spinge sul velo, dalle mie gambe nude, sono sicura che gli piacerò.

Sono il premio Femmina!

Un gioco nato per vincere la noia di una serata troppo ‘formale’, un diversivo scherzoso sta per divenire una morbosa realtà. All’inizio nessuno lo ha preso sul serio ma poi’

Eccomi qua, femmina e pronta a recitare sino in fondo la mia parte .
Scendo le scale e vado verso la cucina, non mi raccapezzo ancora in questa casa ma il percorso l’ho memorizzato per non rischiare di perdermi nell’eccitazione che si sta impossessando del mio corpo. Lui è lì che mi attende, colui che mi ha vinto ieri sera. Sono il suo premio, la femmina che gli si concederà completamente. Ora!

– Sono il tuo premio Femmina! ‘ questa è la frase convenuta.
– Beviamo qualcosa. ‘ propone lui.

Da come mi guarda capisco che non si aspettava di vedermi. Il mio abbigliamento non lascia dubbi sulle mie intenzioni: voglio giocare sino in fondo. Ingoio un sorso di vino dal bicchiere poi mi alzo e mi avvinghio a lui, lo bacio mentre m’infila una mano sotto la gonna aperta.

– Non perdi tempo! ‘ mi fa notare.
– Non ho tempo! ‘ rispondo

Non so perché ho risposto in quel modo ma inizio a spogliarlo. Bacio il suo petto, mordicchio i capezzoli intanto accarezzo il pacco che sta sotto i calzoni. è già eccitato e la cosa mi stuzzica, scendo lentamente, sempre baciandolo, e gli slaccio i calzoni. Il membro scivola fuori maestoso ed invitante, pronto per me. Lo bacio, lo lecco e lo ingoio. Ci siamo scambiati poche parole e sto già con il suo sesso in gola, mi sento concretamente vacca e questo stimola la mia fantasia. Ci metto tutta la passione che conosco nel succhiarlo e ne percepisco i primi risultati sulla lingua mentre penso che non sarà poi tanto brutto recitare la parte del premio Femmina questa volta.
Lui mi fa alzare e mi spinge contro il tavolo, mi slaccia la camicetta ma non la sfila, mi accarezza il seno e me lo bacia. Io stringo il membro con la mano e ne percepisco le pulsioni di desiderio. Lo voglio anche io e quando mi stende sul tavolo perdo la ragione, mi porto il pene sul pube ancora protetto dagli slip e me lo strofino sul tessuto.

**
Laura ha la schiena appoggiata sul bancone della cucina, le gambe a terra leggermente aperte e la schiena splendidamente arcuata, si offre al suo conquistatore mentre gli lecca le dita della mano che ha sulle labbra. Il suo viso mi fa capire che, oramai, non ha più il controllo delle proprie azioni, quando è in questo stato ha un solo obiettivo: il piacere. Deve soddisfare la sua voglia in ogni modo, ad ogni costo. Brandisce il membro e se lo strofina sul pube, sopra gli slip e si lascia accarezzare il seno. I suoi gemiti sono invitanti ed eccitanti, pare completamente abbandonata agli eventi, senza propria volontà; è un corpo desiderabile da cui trarre piacere. Lui scosta leggermente gli slip di Laura e punta il glande sulla morbida peluria del pube ma non può penetrarla in quella posizione nonostante lei spinga in avanti il bacino, allora si limita a stuzzicarla.
Laura non resiste più, lo fa stendere al suo posto e si pone dinanzi al membro, lo mena, lo accarezza, lo stringe con forza tra le mani. Lo studia a lungo ammirandone la consistenza e la lunghezza, quindi avvicina il viso e lo ingoia lentamente. Aspira con forza mentre scende sino a prenderlo nel profondo della gola. Torna su e lo lecca avidamente prima di tornare ad ingoiarlo. Insiste in questa micidiale sequenza sin che lui non l’allontana dopo averla afferrata per i capelli, si alza e si pone dinanzi a lei, la fa appoggiare al bancone della cucina e le solleva una gamba prima d’avvicinare il pene al suo corpo. Appena spinge in avanti il bacino la penetra senza difficoltà, le entra dentro mentre lei scivola in vanti per farlo sprofondare sempre di più. Si muove senza troppe attenzioni, spinge con forza il membro nel ventre di Laura che geme ad alta voce, lei pare sciolta dal piacere e prende tutto quello che le viene dato.
Cambiano posizione per richiesta di lei che vuole farsi montare, così ha detto!
Lei s’inginocchia a terra e solleva il sedere in attesa. Si fa penetrare poi prende a muoversi in controtempo a lui roteando il sedere in modo tanto sensuale che pare già in preda ad un orgasmo, ma sta semplicemente godendo nella posizione che meglio di tutte la fa sentire preda di un uomo.

**

Mi sta montando come un vero animale, il suo arnese mi scivola dentro tanto velocemente che quasi non lo sento uscire per poi rientrare, è una presenza costante in me ma sono troppo eccitata per sentirlo bene. Ad ogni affondo mi fa sobbalzare in vanti, il seno pare impazzito nella sua danza. Mi piace essere presa da dietro con questa violenza, mi eccita pensare a cosa sta entrando in me e come, ma voglio sentire di più. L’eccitazione ora non mi soddisfa più.
Come se mi leggesse nella mentre lui scivola via dal mio ventre e mi aiuta ad alzarmi. La dolcezza di questa mossa è subito contrastata dalla violenza con cui mi fa piegare nuovamente sul tavolo della cucina, questa volta a pancia in giù. Senza che riesca a capire le sue intenzioni mi ritrovo con due dita nella micia che frugano all’interno. Lui è davvero bravo, arcua le dita in modo da premere sulle pareti interne della vulva e stimolare con forza i miei punti più sensibili, se continua così mi fa venire in pochi istanti. Voglio fermarlo ma non riesco a far altro che godere. Rimango immobile con il fiato corto a gustarmi la sua mano, mi porta al limite dell’orgasmo poi la sfila via!
‘Bastardo!’ sussurro mentre ansimo disperata.
Ma la sua intenzione non è quella di farmi soffrire: immediatamente sento un dito tornare nella mia femminilità ed un altro spingere sul buchino dietro. Mi penetra contemporaneamente il sedere e la micia, spinge con forza e mi ritrovo le sue dita completamente dentro allora impazzisco.
Lo prego di non fermarsi, di continuare, di farmi godere. Sento il piacere crescere sempre di più, sento l’orgasmo avvicinarsi’ ma questa volta sono io a fermarlo. Non mi bastano le sue dita.
Ora voglio qualcosa di più grosso dentro di me!

**

Laura è fuori di sé, ha sul viso l’espressione goduta delle grandi occasioni. Fa stendere a terra il suo occasionale amante e gli si pone sopra, in piedi con le gambe aperte. Si lascia ammirare per qualche istante poi scende, cala sino a porre la vagina sopra il pene, attende che lui lo posizioni poi scende decisa sino in fondo. Lo prende dentro ansimando mentre attacca la sua danza preferita, descrive ampie orbite con il bacino mentre sale e scende ripetutamente. Ha gli occhi chiusi ed è completamente concentrata, regola il respiro con la penetrazione e le ritmiche contrazioni del bacino. Ora è una macchina da piacere, quando entra in questa condizione può venire quando vuole. Se prolunga l’azione è solo per gustarsi a fondo l’amplesso.
Pare incredibile che il suo corpo così magro sia in grado di accogliere dentro di sé tutta quella carne, eppure il membro scivola in lei bagnato dai suoi stessi umori, la vagina si apre e lo circonda alla perfezione in un morbido abbraccio prima di farli provare l’umido calore del ventre. Il bacino si gonfia leggermente quando lo ha tutto dentro, gli addominali si contraggono e lei inspira. Si riempie i polmoni d’aria poi si solleva e lo fa uscire espirando. Sposta il pube in modo da farlo puntare lungo le pareti quando si muove e gode!
Poi Laura fa qualcosa d’inaspettato; si solleva sino a farlo uscire del tutto e sussurra all’uomo qualcosa del tipo:’Devi cogliere tutto del tuo premio Femmina!’
Sempre restando su di lui sposta il bacino, porta il sedere sopra il pene e cerca di scendere. La vedo serrare gli occhi per il dolore poi spalancarli quando riesce a prenderlo nelle viscere. Rimane immobile per qualche istante poi torna muoversi.
Il suo corpo pare avvolgersi intorno al maschio che ha sotto, si spinge con forza verso il basso per farsi letteralmente sfondare da lui, così impalata gode ancora più di prima, se mai fosse possibile. Quando raggiunge l’orgasmo urla ma non si ferma, continua a saltare su quell’asta di carne come se da questo ne dipendesse la sua stessa vita. Gode sino in fondo di quella presenza poi si lascia cadere su di lui senza, però, farlo uscire.

– Mi hai avuta completamente’! ‘ riesce solamente a dire

Dolorante ma appagata si solleva da lui ma non si alza in piedi. S’inginocchia ed attende.
Lui comprende, ha ancora i testicoli pieni e vuole svuotarli.
Si pone dinanzi a lei e spinge il membro nella sua gola.
Laura succhia voracemente e ben preso il suo viso si riempie di seme. Continua a leccarlo mentre lui gode, lascia che il liquido seminale le coli sul viso, sul seno e sul corpo. Si lascia marchiare dal suo odore rispettando sino in fondo il ruolo di Femmina.

**

Sento il suo seme colare sulla mia pelle e la cosa mi piace, sono un po’ dolorante ma languidamente appagata. Non mi aspettavo di riuscire a godere in questo modo grazie ad uno stupido gioco, ma ora ne sono felice. Mi rialzo e chiudo la camicetta, sento il tessuto appiccicarsi al liquido seminale che ho sul seno e questo mi fa tornare alla mente cosa ho appena fatto. Mentre mi allaccio la gonna osservo i miei slip a terra, li raccolgo ma non li indosso. Torno in camera senza degnare di uno sguardo l’uomo che mi ha appena avuta. Ho fretta di tornare su, voglio ancora godere ma con il mio uomo adesso.

Una storia di Laura e Luciano M.

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