Aveva conosciuto quel professore all’ultimo esame di università.
Lui, sessantacinquenne di bella presenza, si era dimostrato essere molto interessato a lei fin da quel primo giorno di una sessione estiva di esami, che, complice il caldo torrido, avevano fatto optare per la mia futura moglie a vestirsi con un lungo e fresco vestitino accompagnato da capelli raccolti in una bionda coda e sandali eleganti.
Seduti uno di fronte all’altro si perdevano talvolta in chiacchiere, tra una domanda d’esame e l’altra dimostrando il professore un crescente interesse per mia moglie contraccambiato dalla simpatia che quell’uomo le suscitava, oltre a un certo feeling intellettuale reciproco.
Fu così che, dopo aver preso il massimo dei voti, il professore la invito’ per un caffè, cosa che la mia futura moglie accettó di buon grado per il pomeriggio del giorno stesso.
Il professore fu molto cordiale e le propose di redigere la tesi nella sua materia, sarebbe stato molto contento di seguirla in quella tesi di ricerca disse, e mia moglie con grande naturalezza accetto’.
Ricorda che non noto’ mai particolare malizia in quel professore, con il quale nei mesi seguenti instaurò un rapporto continuativo di studio e ricerca, si sentivano spesso e lui non mancava mai di consigliarle cosa e come dovesse scrivere, quali ricerche approfondire, insomma: un rapporto allieva-maestro che a lei piaceva molto, la valorizzava e le faceva sognare un brillante futuro accademico.
La tesi era ormai finita e il professore invito’ mia moglie a casa sua per la revisione finale.
A mia moglie quella proposta sembrò un po’ strana, si erano sempre visti a ricevimento nel suo ufficio, ma non ci fece più di tanto caso e subito accetto’.
Quella sera d’autunno si vestì con una maglietta di cotone, una gonna di jeans e calze color scuro, degli stivaletti neri, mise del rossetto e un po’di ombretto a risaltare i suoi occhi azzurri, sciolse i capelli e usci’.
Aveva 28 anni, splendida in tutta la sua fresca bellezza, le tette sode e piene un culo pieno e tondo e, più in generale, un corpo ancora pressoche’ inviolato, visto che era stata solo con due ragazzi appena.
Suonó alla porta del professore e la porta si aprì. Il professore la aspettava con una musica jazz in sottofondo che arrivava dal salotto, era molto elegante nonostante non avesse la giacca, la fece accomodare in salotto e le porse un calice di vino.
Della cucina arrivavano i profumi della cena, i due colloquiavano sul divano, mia moglie seduta sul divano stesso, il professore sulla poltrona di fronte a lei.
Mia moglie teneva il calice tra le mani di fronte alle gambe, parlavano del giorno dell’esame, della rifinitura della tesi, a quel punto il professore prese i fogli e li dispose sul tavolino di fronte a mia moglie.
“C’è questa parte che dobbiamo assolutamente cambiare” le disse alzandosi, sedendosi vicino a lei e indicando con le dita una parte del foglio.
Mia moglie poté’ avvertire distintamente lo sguardo del professore sul suo corpo non appena si protrasse in avanti, le pareva avesse inspirato profondamente per sentire il profumo dei suoi capelli ma non ci diede molto peso e quando il suo sguardo cadde in direzione dei suoi seni, penso’ che alla fine fosse una cosa normale, alla fine tutti le guardano sempre le tette quando potevano.
Il professore verso’ un altro calice di vino e il suo sguardo si faceva più intenso, mia moglie lo guardava negli occhi non senza qualche imbarazzo, il professore aveva iniziato a complimentarsi sul suo lavoro svolto.
“Sei stata davvero eccelsa sai?” Disse
“Stavo pensando che l’anno prossimo una volta laureata potresti farmi da assistente..ti piacerebbe?”
Mia moglie non poteva credere a quello che aveva sentito, era il suo sogno, tutto quello che voleva era intraprendere la carriera universitaria.
“Sarebbe bellissimo professore!” Gli disse sorridendo “e sono molto onorata di questa proposta”aggiunse
“Persone come te non si trovano facilmente sai? Da subito ho capito il tuo valore e penso che si potrebbe instaurare davvero un bel rapporto tra noi..”nel dire questo il professore sorrise e mia moglie non poté far altro che sorridere di rimando.
“Sai però che purtroppo gli assistenti non guadagnano molto e ti serviranno anni di studio e sacrifici per raggiungere i tuoi traguardi” le disse versando un altro bicchiere di vino.
“ si lo so professore, ma è il mio sogno, e sono disposta a tutto per realizzarlo” disse innocentemente la mi futura mogliettina.
“Proprio tutto?” Disse il professore fissandola negli occhi e appoggiando la sua mano sul suo ginocchio.
“Ma…professore..”si sorprese mia moglie
“Se ti offrissi uno stipendio, diciamo un lauto stipendio…”disse con la mano aperta sull’interno coscia e avvicinandosi a lei “saresti la mia assistente preferita…” aggiunse baciandole il collo d’improvviso e salendo velocemente con la mano lungo la coscia “ vedrai che carriera ti faccio fare” e la bacio’ in bocca.
Complice il vino e la sorpresa del momento, mia moglie non fece nulla, la mano del professore era ormai in mezzo alle sue gambe e la lingua nella sua bocca a cercare la sua
“Così brava, lasciati andare..” disse il professore entrando con la mano lungo le cosce, scostando le mutandine, e iniziando a accarezzarle la fighetta
“No professore la prego..” disse mia moglie senza troppa convinzione. Era bagnata, le gambe restavano aperte, il professore era oramai su di lei.
Le tolse il maglioncino senza troppe resistenze e si precipitò sui suoi seni che iniziò ad agguantare e leccare. Le tolse il reggiseno trovando due capezzoli duri e turgidi che a turno leccava e succhiava
“La prego…”ripeteva mia moglie ora ansimando.
In un attimo il professore le tirò’ su la gonna tastandole le cosce il sedere.
Leccandole le tette le tiro’ giù le calze quasi a strapparle, mise nuovamente la mano tra le cosce e comincio’ a masturbarla
“Professore no…la prego..”
Le mise ancora la lingua in gola tirandosi fuori l’uccello e in un attimo comincio’ a frugarlo contro le sue mutandine.
“Sei fradicia puttanella” le disse strappandole il perizoma
Il cazzo si strusciava ora direttamente sul suo clitoride, il professore lecco’ la guancia di mia moglie e entro’, in un colpo secco, la mano sulla sua bocca a tenerla chiusa per poi infilarle due dita “succhiale cagna”. Cosa che mia moglie fece.
Cominció a scoparla freneticamente e velocemente “avanti puttana fammi sentire quanto ti piace” le diceva.
“Senti quanto e’ stretta questa fighetta da puttana..non prendi abbastanza cazzo eh?”
Mia moglie provo’ invano a chiudere le cosce, il professore le afferro’ entrambe le caviglie e la giro’ supina.
Comincio’ a scoparla tenendola per i capelli “avanti troia, fammi sentire quanto ti piace il mio cazzo” le disse dandole ampi colpi unite a forti sculacciate sul sedere.
“La vuoi la lode puttanella?” Le disse appoggiando il cazzo sul buchino
“No professore la prego li no!” Disse mia moglie cercando di divincolarsi
“Dove vai puttana, vieni qui” le disse afferrandola con una mano sulla bocca, allargandole le gambe con le sue e premendo con la cappella sul suo buchino.
Mia moglie emise un grido strozzato nella mano del professore quando il suo cazzo comincio’ a farsi strada dentro al suo culo.
“Senti che stretta che sei zoccoletta”disse ansimando il professore e entrando poco a poco fino a quando mia moglie non si ritrovò’ tutto il suo cazzo dentro di se’.
Sentiva tutto il corpo del professore sopra il suo, la sua lingua le stava leccando l’orecchio, mentre il ritmo dei suoi colpi continuavano ad aumentare.
“Godi troia” le disse “me lo scopo per bene questo bel culetto e tu ora sei mia, la mia puttana”.
Mia moglie venne in un grande orgasmo strozzato dalla mano del professore “così puttana, lo sapevo che ti piaceva” le disse dando forti colpi fino ai coglioni.
Mia moglie non opponeva resistenza, si faceva scopare il buchetto pressoché vergine godendo come non pensava si potesse godere, quando il professore la rigiro’.
“E adesso vediamo se hai capito di chi sei tu” le disse ricominciando a scoparla alla missionaria, nella fighetta fradicia e bollente.
Le mise la lingua in bocca a cercare la sua, poi a leccarle le guance e di nuovo la bocca “sei proprio uno spettacolo” le disse aumentando il ritmo della scopata.
Mia moglie prego’ di non venirle dentro “no professore la prego” , cosa che il professore non senti’ “oh si invece puttanella”- “no la prego dentro no” -“tutta la devi prendere puttana” disse con un grugnito che copri’ i “noo” di mia moglie poi si adagio’ sul suo corpo col cazzo ancora dentro di lei.
Lei rimase con lui sopra quasi esanime, si riprese dopo alcuni istanti e sgattaiolo’ via dal corpo del professore, si rimise i vestiti “lei è’ un porco” disse andandosene di fretta,
“E tu sei la mia assistente da oggi” le disse il professore “domani ti aspetto nel mio studio”.
Il racconto nasce dall'unione di alcune esperienze sessuali e relazionali che ho vissuto. Celeste esiste, ma non è quello il…
Pazzesco..sarebbe bellissimo approfondire la sua conoscenza..
Mi piace pensare sia un racconto reale..se ti andasse di parlarne scrivimi a grossgiulio@yahoo.com
Molto interessante, è realtà o finzione? Dove è ambientato?
Felice che le piaccia. Le lascio il beneficio del dubbio…