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Racconti Cuckold

In vacanza col marito ( cornuto )

By 2 Ottobre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Partenza per la Calabria, due settimane di vacanza per S. e suo marito M.. Un villaggio turistico in quel di Calabria a 500 metri dal mare, all’arrivo i soliti animatori con il sorriso stampato pronti ad offrirti drinks dal dubbio gusto e ad iniziare a dimostrarti quanto sanno essere rompipalle per lavoro. S. ed M. si vanno a riposare dopo aver liquidato l’animatore loro assegnato, prendono possesso della loro stanza, in fin dei conti questa vacanza nella loro vita routinaria la attendevano da molto, uno svago ogni tanto. M. è un impiegato, esce la mattina torna la sera e nel mentre sta dietro una scrivania ed un vecchio bisbetico che chiama capo, S. è una casalinga, anche una bella donna ma ormai si trascura dietro ai fornelli ed alle pulizie, va a mangiare una pizza ogni tanto con le vecchie amiche di sempre con cui parlano dei soliti irrisolvibili problemi della quotidianità. Il mattino dopo S. ed M. messisi i loro costumi e riempite le solite borse e borsette con dentro dalla crema solare alla settimana enigmistica si recano a prendere il trenino del villaggio che percorre la strada che li separa dalla spiaggia, dove giunti iniziano a guardarsi intorno, ci sono le classiche figure che trovi in tutti i villaggi, lo sportivo, la famiglia, il coatto che non perde mai l’occasione di mettersi in mostra, la bella che se la tira con tutti, gli animatori che ti vengono a svegliare per propinarti il torneo di calcio balilla, di briscola, di calcio, etc. I due vengono avvicinati dall’animatore del giorno prima che iscrive senza ma ne bah M. al torneo per il gioco caffè del pomeriggio, lui non è il tipo che si impone gli tocca starci. La mattina passa con il pranzo e dopo inizia la baraonda del gioco caffè, M. viene sequestrato e S. che vuole prendere più sole possibile per sfoggiarlo con le sue amiche e dare un tono nuovo alla prossima ‘pizza’ che faranno, va a prendere la borsa indossa il pareo e va a prendere il trenino. Ma per con suo disappunto è ormai partito, le toccherà farsi a piedi un bel pezzo di strada ma non può certo rinunciare’ S. si avvia a piedi per questa strada di campagna a tratti sterrata, da lontano vede una specie di banchetto di chincaglieria al lato strada, vi si avvicina (curiosa come tutte le donne) ed inizia ad osservare la mercanzia, del ‘mercante’ nessuna traccia, quando ad un certo punto da dietro un casolare abbandonato lì a pochi metri, ecco apparire il ‘mercante’: un ragazzo di colore, molto alto, con lunghi capelli rasta e dall’aria sorniona che mastica qualcosa, è vestito di bermuda colorati, sandali da mare e una canottiera multicolore’ ‘ciao bella signora, scusa ma stavo mangiando una cosa nella mia casa’ esordisce A. con un sorriso smagliante, ed inizia la solita tiritera con cui vorrebbe venderti tutto perché tutto è bello e tutto ti stà bene, ma S. ringrazia e va per allontanarsi, lei ha un po’ paura quando è sola e preferisce sganciarsi ma A. mentre se ne va, le dice ‘bella signora domani se passi ho cose nuove belle, sarà una sorpresa vieni ti faccio regalo!’. S. pensa che deve davvero esser brutto dover vivere ai bordi della società, in un casolare abbandonato ma come molti di noi conclude che non è colpa sua e tira dritto. La serata passa tra le noiose conoscenze d’occasione che fai in questi villaggi durante il teatrino, il filmino, etc. La mattina dopo ricomincia il tram tram solito, al mare, prendi il trenino, spiaggia, etc., S. va al bar e nota trova A. che stà parlando con la ‘bella del villaggio’, come tutte le donne cerca di ascoltare incuriosita senza farsi vedere, si siede e beve il suo tè freddo pensando a quanto siano stupide certe donne, quando da dietro una voce la chiama ‘ciao bella signora’ non sei passata?!’ è A. che si avvicina sorridente (di cosa poi pensa S.), e si accomoda senza troppi complimenti. ‘io ti aspettavo, ma tu non sei passata, ho roba bella, per te’, S. si sente imbarazzata ‘ma che vuole’ pensa, ‘io ho tanti parei, costumi, roba bella, dai tu aiuta me’ per mangiare! Vieni a vedere, amica bella’ piagnucola A., ‘no grazie devo andare magari domani’ esclama S. che si alza e si avvia verso l’ombrellone, vorrebbe tornare in camera a fare una doccia prima di pranzo, ma M. stavolta l’hanno già reclutato per il gioco aperitivo, che si fa prima di pranzo ovviamente, allora indispettita, prende le sue cose e comunica al marito che lei si avvia in stanza. Ripassa davanti al bar per uscire dallo stabilimento e prende la strada, vista l’assenza del trenino forse già partito per il primo giro di ritorno, ‘allora vieni a vedere, grazie grazie mille’ esclama A. che appare di corsa trafelato da dietro inseguendola, S. non sa che fare, il trenino non c’è è per strada oramai e questo nuovo ‘amico’ sembra non volersi arrendere’ A. sembra molto socievole, parla, scherza e cerca di farsi ben volere, ‘che si fa per due soldi’ pensa S. che almeno pensa ‘non faccio la strada da sola’. Giunti alla bancarella A. insistente inizia a pregare S. di vedere le sue cose, S. forse per tagliar corto cerca di dargli corda per accontentarlo e finirla il primo possibile. A. inizia a mostrare costumi, pareo, occhiali, collane, insomma la solita roba, poi tira fuori un bikini molto mini il classico con perizoma e mini triangoli sui seni, S. tutta rossa e non per il sole dice che certa roba non la mette, ed A. ‘perché? è bello, a tuo marito piacerà’ pensa che sorpresa una bella signora con un bel bikini’. Pensa anche la signora bionda al bar (la ‘fica del villaggio’) lo ha preso, lei dice che così tutto villaggio impazzisce per lei!’. S. a questo sentire, non può far a meno che pensare che stronza sia la ‘fica del villaggio’ e soprattutto chi si crede di essere, solo perché va al mare con il trucco da sera, gli zoccoli trendy ed il costume tra le chiappe, pensa di essere una dea?

( continua )

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