Skip to main content
Racconti Cuckold

LA STORIA DI CARLO E DEBORA

By 29 Gennaio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Tutto &egrave cominciato in ufficio da me grazie alla mia sbadataggine, faccio lavoro di ufficio per una multinazionale e una mattina di giugno, durante una piccola pausa, bevendo un bicchiere di the freddo, a causa di un movimento brusco il bicchiere mi scivolò dalle mani e il the mi cadde sulle gambe, indossavo un vestitino azzurro fresco e carino, alto sopra il ginocchio ma da seduta mi metteva le gambe quasi completamente a nudo. Con un movimento molto veloce riuscii ad alzarmi il vestito senza farlo sporcare con il the, lo alzai quasi tutto, fino agli slip, anche questi azzurri, molto piccoli e quasi trasparenti, e in quel momento aprì la porta Massimo, il mio collega di stanza, da poco trasferitosi qui, alto moro, sempre con la barbetta incolta, un bel ragazzo molto garbato nei modi e mai una parola fuori posto, un po’ più piccolo di me, io all’epoca avevo 35 anni e lui 33, fidanzato da tanti anni e quasi prossimo alle nozze.
Alla mia vista venne colto un po’ da imbarazzo e un pò da compiacimento nel vedermi in quelle condizioni, le mie gambe scoperte fino agli slip che appariva da sotto il vestito, da aggiungere che era estate e i primi fine settimana al mare avevano già dato i loro frutti, in quanto erano belle che abbronzate, la mia pelle con l’abbronzatura assume un carattere e un colore molto particolare. Gli dico di non preoccuparsi che non ero per nulla imbarazzata e gli spiegai cosa fosse accaduto, a quel punto abbassai un pò il vestito, lui gentilmente mi passò dei fazzolettini di carta per potermi pulire le gambe e tutto finì li, ma ecco che appena seduto sulla scrivania mi lanciò uno sguardo accompagnato da un sorriso di compiacimento dicendomi: ‘Beh, comunque complimenti alla mamma’ e qui i nostri sguardi e i nostri sorrisi si incrociarono.
Tornando a casa in macchina continuai a pensare a quanto accaduto e di come mi aveva fatto piacere sia lo sguardo di Massimo su di me sia quel complimento fatto un po’ per caso, ma soprattutto pensai al nostro incrociare di sguardi accompagnati da uno scambio di sorrisi che volevano dire tutto o niente, e che in ogni caso avrei raccontato tutto per filo e per segno a Carlo mio marito. Siamo sposati da 6 anni e non ci siamo mai nascosti nulla e soprattutto per questo il nostro rapporto &egrave sempre andato a mille, quindi era giusto che gli raccontassi tutto, arrivai a casa e seduti a pranzo gli dissi cosa era accaduto, lui ascolto in silenzio e con molta tranquillità mi rispose: ‘visto che &egrave stato così gentile e cortese perché non lo inviti qui un pomeriggio per un the?’ Sorridendo al fatto che il the fosse il filo conduttore di tutto l’accaduto mi convinse ad invitarlo, lo feci la mattina dopo e lui accettò ben volentieri.
Tornata a casa informai Carlo dell’invito e che Massimo aveva accettato e che sarebbe venuto nel pomeriggio a trovarci, a questo punto lui si alzò e prese una busta facendomi vedere cosa aveva comprato, era una di quelle telecamere collegate a un pc che si piazzano in una stanza e con cui puoi vedere dal pc le immagini dal monitor, e mi disse: ‘ Adesso facciamo un gioco, io piazzo questa telecamera li in maniera che non si vede (mi indicò un punto della libreria di fronte al divano del soggiorno), vado in camera da letto col pc e assisto da li alla visita del tuo collega, premetto che sei libera al 100% di fare quello che vuoi e di comportarti come credi’.
A quel punto dentro di me passarono un mare di sensazioni, lo stupore per quella iniziativa, non avevo idea di dove volesse arrivare, se lo faceva per mettermi alla prova oppure la sua intenzione era quella di trasformare in realtà quelle fantasie di cui ogni tanto avevamo parlato e che fino a quel momento erano rimaste tali, fui assalita anche da uno stato di adrenalina in quanto l’idea di quella telecamera e le parole di mio marito mi avevano intrigato e non poco, beh ad essere sincera quelle fantasie erano partite più da me che da lui. Carlo comunque mi spiegò che avevo capito bene e che semplicemente dovevo fare quello che mi andava, aveva anche comprato un vestito da mettere per l’occasione, me lo mostrò e mi chiese di indossarlo, un vestitino corto estivo a fantasia colorato, in pratica bastava sedermi e le gambe si sarebbero scoperte per intero, abbastanza scollato da mettere in mostra il mio decolleté molto generoso, lo indossai e mi guardai allo specchio, mi faceva sentire bella e desiderabile, a questo punto l’istinto e l’adrenalina che mi scorreva per tutto il corpo prese il sopravvento sulla mia parte razionale e accettai la sua proposta.
Massimo arrivò qualche ora dopo nel pomeriggio, jeans e maglietta, anche lui abbronzato e davvero carino, confesso che il mio stato di adrenalina era a mille, quel bel ragazzo seduto accanto a me (adesso posso confessare che mi &egrave sempre piaciuto) e mio marito che guardava dall’altra stanza, non sapevo che fare, ero andata il tilt, mi scusai con lui per mio marito che non c’era, inventai una scusa dicendogli che il lavoro lo aveva bloccato fuori città e che sarebbe tornato solo due giorni dopo. Ci sedemmo sul divano, e parlammo un po’ del lavoro ma poi spostammo la nostra conversazione su quanto fosse accaduto all’ufficio la mattina prima, della mia disavventura con il the, ci sorridemmo sopra ma lui a un certo punto, sfiorandomi le gambe con le dita, mi disse: ‘Debora poi non &egrave che era la prima volta che ammiravo le tue gambe, sai quante volte l’ho fatto quando tu ti alzavi dalla sedia scoprendole sempre grazie ai tuoi vestitini che sembri di indossare apposta?’ Il suo sguardo si posò sulle mie gambe che erano scoperte completamente grazie al vestito che Carlo mi aveva chiesto di mettere per l’occasione, non provai imbarazzo anzi, li per li la mia intenzione era quella di coprirmi ma un leggero stato di eccitazione per quelle sue parole mi portarono a non farlo, anzi con un leggero movimento fatto ad arte le scoprii un po’ di più, capii di essere eccitata e lui uguale. Eravamo molto vicini seduti sul divano, lui non disse più nulla, mi guardò negli occhi con un sorriso, avvicinò il mio viso al suo con un gesto non brusco ma deciso e mi baciò, lui non sapeva che mio marito stesse guardando tutto ma io si, tra l’eccitazione, l’imbarazzo e sapere che Carlo era a pochi metri che assisteva ero arrivata al punto di non connettere più, mi lasciai andare e risposi al bacio, un bacio lungo e passionale, e confesso che la situazione era diventata per me molto intrigante, però nonostante tutto riuscii ad avere la forza di non andare oltre a quel bacio anche se ne avevo una gran voglia, non sapevo come l’avrebbe presa Carlo, non sapevo se a lui la cosa sarebbe piaciuta o se semplicemente mi stesse mettendo alla prova. Massimo si scusò per quello che aveva fatto ma confessò che era da tanto che ne aveva voglia, io gli dissi di non scusarsi perché le cose si fanno in due e che anche io avevo la mia parte di colpa se era successo, lo accompagnai alla porta e ci demmo appuntamento per il giorno dopo al lavoro.
Tornai in casa e andai nella camera da letto dove mi aspettava Carlo, ancora non sapevo quale fosse stata la sua reazione al bacio e per questo ero un po’ in ansia, due erano le cose, o avevo compromesso il nostro legame oppure questo si era trasformato prendendo una strada completamente diversa, esitai un attimo ad aprire la porta facendo un respiro lungo ma appena entrai in camera mi si chiarì tutto subito, trovai Carlo sul letto con il cazzo dritto che se lo menava, senza dire una parola mi metto sul letto anche io e cominciamo a scopare come due matti, l’eccitazione ci aveva preso entrambi e quella scopata fu indimenticabile. Finito tutto rimanemmo distesi sul letto e lui mi disse: ‘Ma come mai non te lo sei scopato, avresti fatta contenta tre persone, io tu e lui’, lo guardai sorridendo e lui continuò dicendo: ‘Beh, a tutto c’&egrave rimedio, se vuoi domani lo inviti nuovamente a casa, vedi che ti risponde e io sarò sempre qui a guardarvi’. In pratica mi stava buttando tra le sue braccia, era evidente che se Massimo sarebbe tornato il pomeriggio dopo non ci saremmo limitati a un bacio. Ma ormai il gioco era partito ed eccitatissima accettai, mi resi conto che era quello che voleva Carlo e in un certo senso anche io e la mattina dopo, infatti, proposi a Massimo di tornare a casa mia nel pomeriggio visto che mio marito era ancora fuori città, non se lo fece ripetere altre volte e concordammo.
Tornai a casa e trovai un pacco sul letto, lo aprii, era biancheria intima che Carlo aveva comprato apposta per farmelo indossare nel pomeriggio, un babydoll blu di pizzo trasparente, autoreggenti velatissime e uno slip a perizoma quasi invisibile, lo provai subito ed era tutto bello, di classe e molto sensuale, mi guardai allo specchio e con un sorriso pensai alla reazione di Massimo alla mia vista, le gambe lunghissime e sode risaltavano con gli autoreggenti, avevo anche calzato scarpe con tacco 12, il seno sembrava mi scoppiasse dal babydoll che era modellato e mi scopriva la pancia, sotto il perizoma trasparente mi modellava il culetto sodo e davanti si vedeva praticamente tutto, ero eccitatissima, completai il mio aspetto cospargendomi di crema per il corpo all’iris.
Massimo arrivò un po’ in anticipo rispetto all’orario concordato, appena gli aprii la porta restò di sasso, ci baciammo subito e lo portai nel salone, poiché la telecamera era già in funzione e Carlo era già in postazione a godersi la scena. Sul divano non parlammo tantissimo, era inutile dirsi qualcosa, già sapevamo quello che volevamo tutti, mio marito compreso, ormai non avevo più i dubbi del pomeriggio precedente ed ero molto più rilassata, cominciammo a toccarci, lui mi baciò il collo e mise una mano sul seno stringendolo forte, io con capivo più nulla gli dissi di alzarsi in piedi, gli sbottonai i pantaloni e glielo tirai fuori, aveva un cazzo bellissimo, grande e già durissimo, lo menai un po’ guardandolo negli occhi e poi lo cominciai a succhiare, l’eccitazione era a mille, vuoi perché mi stavo gustando quel cazzo e di li a poco lo avrei avuto dentro la figa, vuoi perché sapevo che Carlo stava guardando tutto e sicuramente era eccitatissimo anche lui. Non ce la facevo più lo volevo dentro, così feci sedere Massimo sul divano e lo cavalcai, scostai lo slip, presi il cazzo in mano e lo indirizzai dentro il mio buchetto ormai bagnatissimo, il cazzo mi entro subito tutto dentro, cominciai a scoparlo io muovendomi con foga e ansimando, sentivo il cazzo pulsare dentro di me e capii che stava per venire, così lo tirai fuori e lo menai forte, lo schizzo di sborra uscì copioso e gli imbrattò tutto il seno, me lo misi in bocca ancora sporco di sborra e ricominciai a succhiarlo con foga, avevo ancora voglia di scopare e non volevo che si ammosciasse e infatti il mio pompino glielo fece drizzare nuovamente, con il cazzo di nuovo duro mi scopò alla pecorina con colpi lenti ma decisi, era un turbinio di eccitazione alle stelle, la figa sembrava mi bruciasse, in quel momento avrei fatto qualsiasi cosa, lui mi avvisò che stava di nuovo per venire, mi girai e quasi gli urlai di venirmi in faccia, aspettai lo schizzo con la bocca aperta e la lingua tutta fuori, lo schizzo di sborra mi colpì tra il naso e la bocca, lo raccolsi tutto con la lingua e fu bellissimo.
Rimanemmo sul divano senza dire nulla, io con il viso ancora sporco di sperma e lui stanco di quella scopata quasi rabbiosa, mi sentivo una troia ma quella sensazione quasi mi entusiasmava, per la prima volta ero venuta a conoscenza di un mio lato che fino a quel momento era rimasto celato, e questo mi faceva sentire raggiante sapendo anche che tutto era stato fatto con la complicità di mio marito Carlo.
Appena ci lasciammo con Massimo andai subito in camera da letto, avevo lasciato apposta il viso ancora sporco dello sperma di Massimo per farmi vedere da mio marito quanto ero stata troia e mi presentai a lui, mi aspettava con il cazzo dritto, non c’era bisogno di scambiarsi una parola, mi inginocchiai davanti a lui e lo spompinai a fondo fino a farlo venire, anche lui mi venne in faccia e mi ricoprì il viso con una schizzata che sembrava non finisse mai, ancora eccitatissima lo baciai così, e lui rispose eccitatissimo al mio bacio al sapore di sborra.
Quel giorno era solo l’inizio di un gioco non so se perverso ma sicuramente intrigante ed eccitante, un gioco che aveva come protagonisti me, mio marito Carlo e la nostra telecamera.

Leave a Reply