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Racconti Cuckold

LARA & MAX, UNA COPPIA … COME TANTE!

By 6 Settembre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

LARA & MAX, UNA COPPIA ‘ COME TANTE!

Mi svegliai per il rumore delle tazzine da caff&egrave nelle mani delle hostesses e per una sottile lama di luce che filtrava dal finestrino; il capitano stava leggendo al microfono l’annuncio di prossimo atterraggio all’aeroporto di Mombasa.
Fui contento di avere sempre dormito durante il viaggio, mi sentivo fresco e riposato, pronto ad iniziare quella che si preannunziava come una bellissima vacanza con Lara, la mia bella mogliettina con cui non facevo più viaggi da almeno 5 anni, cio&egrave da quando era nato Marco, il nostro bimbetto dai capelli rossi.
Lei era lì, al mio fianco, ancora profondamente addormentata, con la testa appoggiata alle mie gambe ed i piedi sul sedile a fianco: in effetti eravamo stati fortunati perch&egrave il volo non era al completo ed avevamo così potuto disporre di tutta la fila centrale dell’aereo. Era bella, giovane e sexy. Nell’occasione si era addormentata senza scarpe e con la gonnellina corta corta, a pieghe, che lasciava ampia veduta delle sue belle gambe.
Da tempo attendevamo questa vacanza a Malindi proprio perché erano anni che non stavamo un po’ da soli ed avevamo una gran voglia di divertirci un po’, magari infilando nel nostro soggiorno anche qualche piccolo episodio trasgressivo, del quale avevamo più volte fantasticato nelle lunghe sere invernali: siamo infatti una coppia decisamente collaudata ed innamorata, al punto che da tempo riusciamo a rendere i nostri rapporti sessuali più vivaci del normale raccontandoci senza inibizioni le nostre fantasie.
Avevamo così pensato tante volte alla possibilità di trasgredire, nel senso di andare oltre il normale rapporto etero che praticavamo ormai da anni. Avevamo fantasticato di situazioni s/m, magari con lei in veste di schiavetta, ci eravamo lasciati andare a lunghi colloqui su chat con altre coppie, pensando come sarebbe stato provare ad incontrarne qualcuna per poi fare sesso a 4.
Avevamo anche provato ad immaginare se ci sarebbe piaciuto inserire un terzo (o una terza) fra noi, e questa era la fantasia più ricorrente.
Per la verità Lara non condivideva la mia aspirazione di ritrovarci in un letto con una altra donna, poiché aveva una decisa e spiccata repulsione per i contatti con altre femmine, e non riusciva proprio a trovare eccitante l’idea che qualcuna potesse instaurare contatti intimi con lei. Preferiva dunque immaginare lo scambio di coppia, con letti ben separati, oppure un gioco con altri maschietti.
All’inizio, ovviamente, l’idea mi sembrò assurda, del tutto contraria alla mia gelosia da siciliano DOC; poi però, con il passare del tempo, accadde qualcosa che mi fece tornare sui miei passi.
Era infatti accaduto che Lara iniziasse un corso di danza latino – americana in una palestra della nostra città e una sera, proprio mentre mi stavo avvicinando a lei con intenzioni ‘chiare’, mi accolse con entusiasmo dicendo che era tutto il giorno che ne aveva voglia, e che non vedeva l’ora di ritrovarsi a letto per ‘strofinarmi’ un po’. Iniziammo così a parlare, ed io le chiesi se vi fosse una ragione specifica di tale eccitazione, se fosse accaduto qualcosa che aveva acceso la sua immaginazione.
Fu in quel momento che le mie fantasie sessuali giunsero ad una svolta: Lara infatti, non prima di svariati ‘ehhm”, ‘non saprei” e sorrisetti maliziosi mi disse che doveva confidarmi una cosa, sperando che io non mi sarei arrabbiato.
Smisi immediatamente di parlare e, con il cuore in gola, le feci cenno di proseguire.
Lara, sempre tra mille indecisioni, finì per dirmi: ”sai, oggi in palestra c’era Joaquim (l’istruttore; n.d.a.), ti ho detto che &egrave bellissimo, che &egrave cubano ed ha un fisico meraviglioso, muscoloso naturale, alto e con due splendidi occhi neri?… bene, oggi era particolarmente in forma, ed in più ‘ mi ha guardato tutto il tempo. Sarà stata la mia tutina nuova, quella che mi hai regalato tu e che mi fa tanto sexy, non lo so’ però sta di fatto che non mi toglieva gli occhi di dosso.’.
Dissi: ‘ed allora, cosa c’&egrave di strano? Sei molto carina, non mi stupisce affatto che qualcuno ti guardi”.
Lei allora, rossa paonazza, disse d’un fiato: ‘Ti ho tradito. Con il pensiero, solo con il pensiero, ma l’ho fatto!’.
Ero allibito ed incredulo: ‘scusa, cosa vuol dire che mi hai tradito con il pensiero? Che senso ha quel che dici? Significa che hai guardato Joaquim e che ti &egrave piaciuto? Me lo hai sempre detto che &egrave bello, non ci vedo nulla di strano! Oppure &egrave accaduto qualcos’altro??
Lei, sempre più rossa: ‘significa che mi sono eccitata guardandolo ballare, che non riuscivo a girare la testa altrove e che”.’.
‘Che cosa?????’, la incalzai concitato.
‘Che quando sono arrivata negli spogliatoi mi sono spogliata, sono andata nella doccia e mi sono masturbata come una ragazzina pensando a lui; ero tutta bagnata e non riuscivo a resistere, così mi sono ‘scopata’ da sola con il tubetto del bagnoschiuma, ed ho raggiunto un orgasmo incredibile! Lo ammetto: ho immaginato di prenderglielo in bocca e di farmi montare da lui, e più lo pensavo più godevo! ‘.
Ero senza fiato. Non sapevo se arrabbiarmi, se ridere o se piangere.
Poi, però, mi accorsi di quella che era la effettiva mia sensazione: avevo il cazzo durissimo, come solo in certe occasioni mi capita, e non mi ero nemmeno accorto che mentre lei parlava avevo continuato ad accarezzarmelo fino quasi a venire.
Le chiesi di andare avanti, di dirmi tutto quel che era successo mentre, intanto, continuavo ad accarezzarla sentendo crescere anche la sua eccitazione.
‘Niente, &egrave successo che sono venuta e quindi ho finito la doccia e mi son rivestita. Certo che”.
‘Che cosa????’ dissi ansimante!
‘che la mia eccitazione era ben visibile già durante la lezione; credo proprio che lui si sia accorto di quel che pensavo e che, magari proprio per questo, abbia finito per non togliermi gli occhi di dosso nemmeno lui! Poi, all’uscita lui era li che mi aspettava, voleva offrirmi da bere ma io, imbarazzatissima, sono praticamente scappata! Amore: ha capito perfettamente che avevo una voglia matta di farmi scopare da lui! Voi uomini non ci mettete molto ad interpretare ‘quei’ pensieri di noi donne’.
Finimmo per farci la scopata del secolo; eravamo entrambi eccitati alla follia dalla situazione che si era creata e che era tale da farci ‘assaggiare’ il gusto della trasgressione senza però metterci completamente di fonte a fatti compiuti. Insomma: era una ‘fantasia vera’ che ci sparava in circolo ormoni a non finire.
Inoltre, avevamo scoperto (o forse ero solo io ad averlo fatto) quale era la cosa più eccitante per noi: un terzo maschio!
Mi resi dunque conto che non era poi così impensabile una ‘trasgressione’ di quel tipo e, nelle serate che vennero dopo, più volte tornai sull’argomento.
Lei si ‘sciolse’ parecchio nei miei confronti, forse perché si rese ben presto conto che le sue confidenze invece che alterarmi provocavano terribili scosse alla mia mente. Mi raccontò dunque che nelle giornate seguenti aveva più volte ripensato a quel fatto, ed ogni volta le accadeva di sentire un particolare ‘calore’ al bassoventre e che la sola idea di Joaquim la faceva entrare in fibrillazione. Si era più volte scoperta a fantasticare sul suo corpo abbronzato, e non negava di aver anche provato ad immaginare come potesse essere il suo cazzo, ogni volta ritrovandosi con le mutandine fradice ed una incredibile voglia di farsi scopare.
Debbo dire che non comprendevo fino in fondo quel che pensava Lara, se cio&egrave si faceva coinvolgere dalla mia fantasia trasgressiva o se semplicemente si eccitava all’idea di farsi scopare da quell’atleta mulatto. Ma decisi che non era importante andare a fondo, bastava divertirsi. E difatti ci siamo divertiti parecchio.
Dovemmo anche affrontare le prime conseguenza di quel che era capitato: Lara infatti mi aveva detto che Joaquim si era ben accorto dei suoi ‘sentimenti’, e dunque si doveva decidere se e come proseguire nelle lezioni di danza.
Tornare, infatti, avrebbe sicuramente creato in Lara un imbarazzo visibile da lui, e non sarebbero mancati rischi di situazioni pericolose.
Decidemmo però che sarebbe tornata e che avrebbe cercato di non andare oltre un certo limite, sempre tenendomi al corrente degli accadimenti. Vennero però le vacanze estive e noi, appunto, eravamo in arrivo a Mombasa.
continua
LARA & MAX, UNA COPPIA ‘ COME TANTE!

‘Il capitano informa i signori passeggeri che tra circa venti minuti atterreremo all’aeroporto di Mombasa. La temperatura locale &egrave di circa 37 gradi e sono le 7 del mattino. Assistenti di volo prepararsi all’atterraggio’.
Come ho detto mi risvegliai con queste parole e, vedendo che Lara continuava a dormire, iniziai ad accarezzarle dolcemente i capelli ed a chiamarla.
Lei girò gli occhi verso di me e disse: ‘guarda che sono sveglia. Quando serviranno il caff&egrave?’
Si alzò a sedere e si aggiustò la gonna; quindi si infilò le scarpe e si diresse verso l’angusto bagnetto dell’aereo senza aggiunger parola.
Arrivati a terra salimmo sul bus che ci avrebbe portati all’hotel sul mare, a Malindi, e ci accoccolammo su uno dei sedili posteriori.
‘Guarda, che colori, quanta gente a piedi per strada,’ guarda le donne con i loro pacchi di stracci in bilico sulla testa’ ‘.
Ero appiccicato al finestrino ed assaporavo le luci, i colori e gli odori che solo quel continente riesce a produrre; sono sempre stato affascinato dal viaggiare e quel che più mi colpisce &egrave ricevere sensazioni nuove dai paesi che visito.
L’Africa mi entrò dentro immediatamente, non appena aperto lo sportellino dell’aereo: una folata di calore mi investì il viso ed un indefinibile odore di chissach&egrave mi invase le narici non abbandonandomi più per tutto il resto del viaggio. Mi sentivo all’estero, lontanissimo da casa, dalle mie consuetudini, ignoto in terra ignota.
In altre parole: completamente libero.
Cercavo dunque di comunicare queste mie prime sensazioni a Lara che, però, assorta nei suoi pensieri mi filava pochissimo. Addirittura non si curava nemmeno di guardare fuori dal finestrino.
‘Che c’&egrave?’, domandai, ‘non stai bene?’
‘No, sto benissimo. Vorrei solo dormire, ho sonno”
‘Allora dormi, ma scusa, stanotte non hai dormito?’
‘Si ‘ no ‘poco ‘ non riuscivo a prender sonno’ poi ”
‘Poi cosa?’
‘Poi ‘ dai .. lasciami perdere, ora dormo una mezzora, poi ti racconto in hotel’
Ero davvero perplesso. Ovviamente non per il fatto che Lara avesse sonno, ma era il suo atteggiamento a crearmi dei dubbi. Dicendomi della sua stanchezza aveva assunto un atteggiamento strano, aveva girato lo sguardo ed evitato di incrociarlo col mio. Era visibilmente imbarazzata.
Ad ogni modo lei chiuse gli occhi e non parlammo più.
Il nostro hotel era bellissimo, direttamente sul mare ed immerso in uno strepitoso parco digradante sulla spiaggia. La nostra camera era divisa in due ampi locali distinti: un salottino con divano, tavoletto in legno e coloratissimo tappeto per terra; una camera da letto con il famoso ‘King size bed’ e diversi specchi alle pareti. C’era poi il bagno, anch’esso molto grande e con una splendida cabina doccia a due posti, chiusa da una porta in vetro opaco che permetteva di intravedere dall’esterno quel che accadeva all’interno.
Dopo aver sistemato le nostre cose ci stendemmo sul letto, completamente nudi in attesa di avviare la nostra prima giornata di vacanza. Io volevo innanzitutto farmi chiarire da Lara quel che aveva accennato a proposito della sua nottata, poi intendevo fare qualche programmino con lei su quel che si sarebbe potuto fare’ ecc, insomma, ero sovreccitato ed iperattivo.
‘Allora, cosa volevi dire prima?’
‘Prima quando?’
‘Dai ‘ in aereo, mi hai detto che mi avresti raccontato il motivo della tua stanchezza”
”ah si ‘ ma no ‘ niente ‘ avevo sonno’ cosa c’&egrave di strano’?’
‘Lara. Ti conosco ormai da anni. Hai qualcosa da dire, avanti’.’
Lei tacque. Mi guardò e non riuscì a trattenere uno dei suoi sorrisetti che sempre preludono a qualcosa di ‘ particolare.
‘uffa, non ti si può proprio nascondere niente, ora ti racconterò. Piuttosto però, prima, dimmi cosa intendevi tu, quando programmando il viaggio mi dicesti che avrebbe potuto esser la volta buona per dare concretezza alle nostre fantasie erotiche’ cosa intendi fare?’
‘Ma non lo so ‘ vedremo. Mi piacerebbe vivere qualche situazione un po’ al di là del limite solito. Però prima dovremo guardarci attorno, vedere che gente c’&egrave, com’&egrave l’ambiente. Poi decideremo”
‘Non svicolare: abbiamo tante volte fantasticato su Joaquim. Se trovassimo un bell’equivalente tu come ti comporteresti?’
‘Mi stai chiedendo il permesso di farti scopare da un altro? Hai già adocchiato qualcuno? Mi sembravi più assonnata che altro”
‘Ma mi vuoi rispondere o no? voglio sapere se sino ad ora hai solo finto o se davvero ti piacerebbe che un altro ragazzo facesse sesso con me. A casa ti sei sempre eccitato ad immaginarmi mentre spompinavo Joaquim, o mentre lui mi scopava in palestra. Se vuoi che passiamo dalle idee ai fatti questa &egrave l’occasione giusta, e le cose non capitano da sole. Occorre creare la situazione.’
Mi era venuto duro. Inutile negarlo, questi discorsi avevano il potere di farmi salire gli spermatozoi al cervello ed impedirmi qualunque tipo di ulteriore ragionamento. Lara se ne era accorta e, per la prima volta, stava spingendo con forza sull’acceleratore.
Mentre parlava, infatti, continuava ad accarezzarmelo e via via che il discorso procedeva mi avvicinavo sempre più all’orgasmo.
Ma non volevo venire. Non volevo farmi fare le corna. Non volevo perdere l’occasione di realizzare la fantasia più eccitante che mai avessi immaginato. Non volevo perderla. Non volevo ‘. Non lo sapevo, cosa volevo.
‘Si. Sono d’accordo.’ Dissi d’un fiato. ‘Vediamo cosa potremmo fare ed io non ti ostacolerò. Ma fin dove vuoi arrivare?’
‘Guarda, tu pensi che l’idea di Joaquim sia solo una fantasia eccitante, un bel gioco ‘da letto’; per me invece non &egrave così. A me davvero piacerebbe farmi scopare da lui, davvero quando lo vedo danzare mi bagno tutta e mi sento avvampare. Ora, se davvero tu non porrai in dubbio la nostra unione, se non ci starai male, io vorrei provare a farmi scopare da qualcun altro. Ovviamente dovremo trovare qualcuno che mi piace molto ed ovviamente tu sarai partecipe del tutto. Però ‘ ecco’ vorrei farlo.’
Il mio cazzo aveva la consistenza della muraglia cinese. Il mio cervello girava ai mille all’ora e non stavo più nella pelle.
Lei se ne accorse e, vista la mia disponibilità ad assecondarla e la mia decisione ad andare finalmente ‘oltre’, sferrò l’ultimo colpo: ‘Poi’ sai’ veramente qualcosa &egrave già accaduto’ ed io la mia scelta l’avrei già quasi fatta’.’
Non svenni solo perché ero coricato. Ma non riuscii a fiatare.
‘intendo dire che ‘ questa notte ”
‘Questa notte cosa?!? Smetti di tenermi sulla corda e dimmi tutto! Mi stai facendo morire!’
‘Va bene. Questa notte tu ti sei addormentato quasi subito dopo cena; io invece non riuscivo a prender sonno e mi sono messa a leggere. Dopo una mezz’ora, proveniente dalle file davanti, mi vedo arrivare un tipo alto 1 e 90, con i capelli lisci e neri, raccolti a codino dietro la testa che mi chiede se può sedersi al mio fianco, nel sedile rimasto libero. Io, stupita, dico che non c’&egrave problema e continuo a leggere. Certo che, però, il tipo non mi aveva affatto lasciata indifferente: era davvero molto bello, proprio il mio tipo, ed indossava un paio di pantaloncini corti che lasciavano vedere due gambe ed un culo da favola. Dev’essere un atleta, uno sportivo, insomma’. Aveva una camicia dalle maniche corte, nera, che metteva in bel risalto il suo fisico scultoreo.’.
‘Vai avanti’.’
‘Bene. Il tipo mi si siede di fianco ed io non riesco proprio a non guardarlo. Faccio finta di leggere ma continuo a far cadere gli occhi su quelle gambe lunghe e muscolose che, sedendosi, aveva scoperto ancora di più. Lui ad un certo punto si alza e, secondo me fingendo di cercare qualcosa, si protende verso il gavone dell’aereo così da lasciarmi rimirare per alcuni secondi il suo culo da favola ed i muscoli posteriori delle sue cosce.
Mi &egrave venuto in mente Joaquim, forse i belli si somigliano tutti un po”’
‘Poi’, cosa &egrave successo’?’
‘Poi si siede nuovamente al mio fianco e, accortosi che continuavo a guardarlo, si volta dalla mia parte e sorrde presentandosi: si chiama Manuel. Io credo di esser diventata rossa come uno scolaretto beccato con le mani nella marmellata; gli ho sorriso imbarazzata ed ho sussurrato: io sono Lara, ciao.’
Pensare che tutto questo mi fosse accaduto al fianco senza che me ne accorgessi, era una cosa incredibile. Avevo la nebbia nel cervello.
‘A quel punto forse lui avrebbe voluto fare conversazione, chissà, però io mi son sentita in terribile imbarazzo ed allora ho chiuso il libro facendo finta di dormire. Ma di sonno nemmeno a parlarne.’
‘Ed cosa hai fatto?? Sei rimasta con gli occhi chiusi da sveglia?’
‘Si. Mi sono un po’ allungata ed ho fatto finta di dormire. Era abbastanza buio, si vedevano solo ombre e questo mi faceva sentire protetta.’ ‘ ‘poi, ad un certo punto, ho sentito qualcosa che sfiorava la mia coscia destra. Sai, in aereo avevo una gonna molto corta che mi arrivava, da seduta, solo pochi cm sotto alle mutandine. Inizialmente ho pensato che anche questo Manuel si fosse assopito, e che la sua mano si fosse casualmente scontrata con la mia coscia; però poi non si muoveva, continuava a rimanere nella stessa posizione e quindi non tardai a capire che era stata messa li apposta.’
‘E non ti sei mossa’???’
‘No. Ero paralizzata dall’emozione. Non sapevo cosa fare: Effettivamente il primo pensiero fu quello di spostarmi, ma poi mi son sentita davvero coinvolta dalla situazione ed ho deciso di lasciarlo fare. Dopotutto stavo fingendo di dormire, quindi lui non poteva interpretare il tutto come mia condiscendenza”
‘O mamma mia. In pratica ti sei lasciata toccare da un uomo che non sono io’.’
”Meglio che mi lasci finire. E ricorda la premessa che ti ho fatto. Siamo qui per divertirci ed abbiamo decido insieme come farlo’..’
Aveva ragione. Non potevo rimangiarmi subito tutto per una strusciatina di coscia. Certo che, però’.la faccenda era ben più emozionante di come la avevo immaginata.
‘La sua mano ad un certo punto inizia a muoversi, e ad accarezzarmi tutto il lato destro della coscia nuda. Io continuo a lasciarlo fare ed inizio a sentire quel ‘calore’ in mezzo alle gambe che ‘ ben conosci’ Lui si fa più audace, inizia a palparmi palesemente tutta la gamba, andando anche sopra, all’interno, muovendo la sua mano dal ginocchio sino al bordo della gonna. Lo fa una volta, due, tre ‘ io non mi muovo. Ero come paralizzata dall’emozione: la situazione mi eccitava da morire perché lui era davvero bellissimo e perché il tutto stava avvenendo nel modo più intrigante possibile.’
‘Quasi senza accorgemene, mi allungo ancora di più sul sedile, come per consentirgli di toccarmi meglio. E questo fa salire ancora di più la mia gonna che a questo punto era ben sopra le mie mutandine. Lui spinge ancora. Ora mi palpa con decisione, con la sua mano stringe la mia coscia, come per sentirne la consistenza, la strofina per bene lungo tutta la sua lunghezza, sino all’inguine, fino a che ‘. con il bordo della mano passa a strusciare sui miei slip, sempre di più’ sempre di più”
‘E tu sempre li ferma, immobile??’
‘Si. Sempre immobile facendo finta di dormire, quindi immobile in modo quasi innaturale. Lui, secondo me, non aveva dubbi sul fatto che fossi sveglia e che stessi godendo come una zoccola a farmi pacioccare”
‘Lui ora mi tocca solo più in mezzo alle mie gambe, attraverso le mie mutandine, e non gli ci vuole moto per capire che’. sono tutta bagnata.
Quindi con un dito mi scosta lo slip ed inizia a sditalinarmi, sentendo chiaramente la mia eccitazione. Infatti, ad un certo punto, smette di toccarmi, ed io ho potuto vedere con la coda dell’occhio che si porta il dito al viso, come per sentire il mio profumo’.’
‘Mmmhh certo che sei proprio una troia’!!!! Vai avanti’
‘A questo punto non potevo certamente più far finta di niente. Mi avrebbe preso per pazza e poi non ce la facevo proprio più a controllarmi. Ero in uno stato di eccitazione da paura, avevo voglia di cazzo’!!!’
‘Allora raccolgo le gambe al petto, quasi in posizione fetale, e mi volto dalla tua parte, porgendogli così il mio culetto che era ormai completamente scoperto dalla gonna salita del tutto.’
‘Lui, ormai certo della mia partecipazione, abbassa le mie mutandine sino a metà coscia ed inizia ad accarezzarmi il culo, con vigore. Con tutta la mano mi stringe le natiche, la passa in mezzo, strisciando le dita dalla mia figa al mio buchetto, spalma i miei umori su tutto il culo, inumidendo ben bene anche il buchetto sino a che, improvvisamente, mi penetra, mi infila un dito nel culo ed uno nella fica, facendomi sussultare vistosamente. Ma al tempo stesso impedendomi di compiere ulteriori movimenti. Ero completamente prigioniera, con quel grosso dito nel culo ed un altro nella fica, ero immobilizzata e godevo come una pazza, sentivo che colavo sulla sua mano e stavo per venire”.
‘Lui continua a scoparmi con la mano, le sue dita entrano ed escono dal mio culo senza problemi, ero bagnata come mai lo sono stata e questo rendeva tutto facilissimo. Credo che ad un certo punto mi abbia messo addirittura due dita nel culo, perché mi son sentita come aperta in due, completamente sua prigioniera, succube, vittima, schiava”
Non avevo parole. Stavo zitto, con il cazzo così duro che sarebbe bastato sfiorarlo per farmi venire. Non capivo davvero cosa stavo provando: quello era il passaggio sessualmente più forte della mia vita, stava cambiando tutto ed io ero preso in mezzo dalla gelosia e dall’eccitazione.
Mi piaceva, però, mi piaceva da morire. E questo mi rendeva assolutamente incapace di reagire e mettere freni alla deriva trasgressiva che stavamo imboccando.
‘Vai avanti’.’ Dissi solo.
‘Sono venuta. Lui l’ha capito e con una mano mi prende per la spalla tirandomi su. Sono di nuovo seduta al suo fianco.
Non sapevo dove guardare, cosa fare. Per un attimo ho pensato a come avrei potuto reagire se mi avesse trascinato nel bagno: da un lato avevo una voglia matta di farmi scopare da lui, con forza, sognavo mentre mi prendeva da dietro, magari in piedi e tenendomi una mano sulla bocca per non farmi urlare’ , in quel momento avrei avuto persino voglia di farmi inculare; dall’altro non volevo spingermi così avanti subito’ avevo paura di quel che poteva succedere.
Ci ha pensato lui a smuovermi. Lentamente, con dolcezza, prende la mia mano destra e se la appoggia sul cazzo. Aveva completamente sbottonato i pantaloncini ed aveva così potuto dirigere la mia mano sul cazzo nudo e duro. Io ero davvero al settimo cielo: era un cazzo bellissimo, duro, liscio, che sporgeva di una bella spanna dalla cerniera. Allora inizio ad accarezzarlo lentamente, dalla base sino alla punta, con movimenti regolari e sempre più intensi. Mi dava emozioni bellissime stringere quella verga tra le mani e’. ad un certo punto non ce l’ho più fatta”
‘ho tolto la mano, ho preso la piccola coperta che la hostess ci aveva dato in dotazione, gliela ho stesa sulle gambe e mi sono chinata prendendoglielo in bocca.
E’ stato bellissimo, l’ho tenuto in bocca almeno un quarto d’ora, senza togliere mai la mia lingua da quel meraviglioso oggetto di piacere che non accennava a diminuire il suo vigore. Con le labbra lo stringevo, succhiavo e baciavo senza smettere’ mi sentivo davvero sua schiava, mi pareva di esser la serva impotente del Padrone che deve servirlo senza dir parola, senza smettere se non ad un suo cenno.’
‘Sono andata avanti così finch&egrave anche lui &egrave venuto.’
‘ ‘ dove’??’ chiesi con un filo di voce.
‘Nella mia bocca. Anche questo &egrave stato molto bello. Mi ha inondata quasi soffocandomi, ma io non ho nemmeno pensato per un secondo a staccarmi. Era un piacere troppo intenso e così son rimasta ferma, passando poi a ripulirlo con la lingua per almeno altri 10 minuti, ogni tanto alzando lo sguardo per incrociare il suo. Ma lui aveva gli occhi chiusi e non mi ha vista.’
‘Mi sono alzata e lui, con un sorriso proprio da Padrone, come salutando la servetta che era stata brava, si &egrave allontanato tornando al suo posto davanti.’
Mentre concludeva il suo racconto Lara mi aveva preso in mano il cazzo, che stava per scoppiare, e con due mosse secche e decise, mi aveva fatto venire.
Finì quindi il suo racconto: ‘Poi basta. Lo ho ancora rivisto mentre scendevamo dall’aereo. Ma scusa, tu proprio non ti sei accorto di nulla????’
‘No, come potevo? Dormivo!’.
‘Voglio dire dopo, in aeroporto, siamo stati in fila alla dogana vicini a lui almeno 20 minuti. Non hai notato come ero imbarazzata e, al tempo stesso, come non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso??? Anche lui mi guardava con insistenza, e guardava anche te che, però’ pensavi all’odore ed ai colori dell’Africa’.”
Mi sentii un coglione, non aggiungo altro. ‘No. Non ho capito niente’
‘Amore mio, sarà meglio che ti svegli un po’, se no andrà a finire che mi porterò qualcuno a letto e lo prenderai nel culo senza nemmeno rendertene conto”
Era il massimo. MI sfotteva anche’
Cosa dovevo dire? Cosa dovevo fare’? Aiuto.
‘Comunque debbo dirti un’ultima cosa.’
‘Ormai”’..’ sussurrai.
‘Lui &egrave qui, proprio in questo albergo. Ovviamente non hai notato che anche in bus era seduto nella fila al nostro fianco, e che ci siamo sorrisi diverse volte.’
‘No. Non ho notato nulla, come devo dirtelo?!??’
‘Peggio per te. Comunque lui &egrave qui ed anzi’ guarda, se vedi la piscina potrai anche vedere lui, &egrave quello steso sulla sdraio con l’asciugamano rosso a righe bianche’guarda!!!’
Lo vidi. Aveva effettivamente un fisico stupendo. Era forse meglio del ‘nostro’ Joaquim.
Io non sapevo se esser felice perché la tanto agognata ‘trasgressione’ era finalmente a portata di mano o se cedere al panico e fuggire.
Rimanemmo. E la vacanza non deluse le attese.
continua
LARA & MAX, UNA COPPIA ‘ COME TANTE!

Ero veramente agitato, in preda ad un misto di eccitazione e paura che non mi lasciava rilassare.
Avevo voglia di andare avanti, di aggiungere nuove trasgressioni alla vicenda che stavo vivendo ma al tempo stesso temevo di ritrovarmi nel bel mezzo di qualcosa che poi non avrei potuto interrompere, che mi sarebbe sfuggito di mano causando enormi danni.
Se infatti fino a quel momento immaginare Lara fare sesso con un terzo era stata una emozione arrapante, ora la questione cambiava. Era a portata di mano e sarebbe bastato pochissimo per viverla davvero..
Ma quali sarebbero stati gli sviluppi? Cosa sarebbe successo? Non correvo il rischio che il mio rapporto di amore profondo per Lara venisse posto in crisi?
Dopotutto compresi che i miei dubbi dipendevano solo dal fatto che non mi era chiaro l’atteggiamento di Lara: non capivo cio&egrave se aveva compreso e condiviso la mia perversione, e dunque godesse nel far partecipare un terzo ai nostri giochi che comunque erano e rimanevano ‘nostri’, ovvero se avesse colto al volo le mie confidenze per lasciarsi andare ad un tradimento che sino a quel momento aveva sempre rifiutato per principio.
Ma ero schiavo di me stesso, delle mie fantasie e, anche volendo, non avrei potuto fermarmi proprio ora. Decisi però di fare quattro chiacchiere con Lara, tanto per vedere se ne capivo qualcosa di più:
‘E così questo Manuel ti piace davvero”
‘Beh, certo che &egrave bellissimo. Avrà dieci anni meno di me ed &egrave sicuramente un atleta. Non avevo mai visto un fisico così perfetto’ sexy ‘ &egrave la prima volta che mi accade. Di uomini nella mia vita ne ho avuti abbastanza, ma non mi era mai successo di vederli solo come ‘oggetti’ sessuali, non avevo mai avuto così forte la voglia di toccarli’ mai mi ero scoperta ad immaginarli nudi, o ‘
Poi, certamente, quel che &egrave successo questa notte &egrave servito ad ‘impostare’ il mio rapporto con lui in modo del tutto particolare. Si &egrave comportato con me in modo -come dire?- autoritario, senza lasciarmi scampo. In quel buio, in quel silenzio mi sono sentita impotente davanti alla sue carezze, non sono riuscita in nessun modo a ragionare, a scegliere se rimanere o meno. Ero preda di quel calore che partiva dal mezzo delle mie gambe e saliva su ‘ Ma non ti arrabbi, vero, se parlo così?’
‘Diciamo che ‘. Ti sei sentita un po’ ‘ troia??’
‘Mi son sentita una schiava, una servetta porca che viene usata. E questo mi ha eccitata come non mai. E poi, comunque, Manuel &egrave davvero irresistibile: come si fa a guardarlo senza immaginare di prenderglielo in bocca? Senza desiderare di inginocchiarsi a suoi piedi e leccarlo dappertutto?’
Mi stavo di nuovo eccitando ‘ impossibile scappare ‘
‘Allora ‘ vuoi che le nostre fantasie invernali ‘ ‘
Non mi lasciò finire: ‘Si. Mi piace, vorrei farmi scopare da lui. Cosa mi dici?’
La troietta sapeva come gestirmi. Mentre diceva queste cose aveva preso ad accarezzarmi il cazzo che era sempre più grosso, ed aveva compreso che, sotto l’effetto dell’eccitazione, avrei concesso ben più di quel che sarebbe stato lecito.
‘Mmhh’ allora facciamo un patto. Ti lascio libera di fare quello che vuoi con un unico limite: io dovrò sempre sapere dove sei. Non dico esser presente per forza, ma sapere dove sei quello si. E poi dovrai sempre raccontarmi tutto, nei dettagli.
‘Ma certo. Dopotutto &egrave un gioco ‘ vero???’
Le donne capiscono più in fretta di noi uomini, non ci son dubbi. Lara aveva compreso le mie perplessità e con due parolette, ed una sega, le aveva messe a tacere.
Ora non avevo più scampo.
Decisi quindi di fare una doccia e di prepararmi al pomeriggio, ad un ‘caldo’ pomeriggio e probabilmente ad una serata infuocata. Avevo bisogno di un po’ di profumo di pino silvestre sulla pelle’..
‘ ‘ ‘ ‘ ‘ ‘
Il morbido accappatoio bianco dell’hotel avvolgeva completamente il mio corpo e le mie emozioni. Stavo per buttarmi sul letto quando, dalla finestra, vidi Lara, seduta sul bordo della piscina, che parlava sorridente con Manuel.
Lui era immerso, con solo le braccia fuori poggiate a pochi centimetri dalle sua cosce; lei stava seduta con solo i piedi in acqua.
Mi sentii fremere dall’eccitazione, e rimasi paralizzato a guardare’
Loro continuarono beatamente a parlare per almeno mezz’ora, poi Lara si alzò e scomparve dalla mia vista. Lui iniziò a nuotare avanti ed indietro nella vasca.
Dopo qualche minuto Lara entrò in camera: era radiosa, allegrissima ed eccitata.
‘L’ho conosciuto ‘ che tipo ‘ visto da vicino, al sole, &egrave ancora più bello!!.. poi &egrave anche simpatico’e sveglio”
‘In che senso??’
‘Nel senso che ha già capito tutto”
‘Capito cosa? Che gli piaci? Cosa c’era ancora da capire, dopo questa notte??’
‘Ha capito che anche tu sei d’accordo. La prima cosa che mi ha chiesto, quando sono arrivata in piscina vicino a lui, &egrave stata proprio quella, se ti avevo raccontato’.
‘E tu’? Mica avrai detto di si??’
Mi seccava esser immediatamente smascherato. Come avrei potuto, ora, guardarlo in faccia senza sentirmi in sudditanza psicologica? Cazzo! Si era fatto fare un pompino da mia moglie ed io, invece che mordergli il collo, stavo li a guardare dalla finestra’.!
‘Certo che gli ho detto di si! La situazione era abbastanza esplicita, e lui &egrave stato subito trasparente nel farmi capire che aveva voglia di giocare con noi e’ soprattutto, di scopare con me’
‘allora’??’
‘Allora verrà qui. Questa notte verrà nella nostra camera’
‘Quiii ‘???!!??’
‘Si, qui. Non hai detto che volevi esser presente?’
‘Si, ma ‘ no’ insomma’ a far cosa??’
‘O dai’ cosa vuoi che venga a fare’ &egrave stato lui a propormelo, Mi ha detto di avere già vissuto situazioni di questo tipo e di conoscere diversi ‘giochetti’ da fare”
Erano solo le 5 del pomeriggio ed io ero già alla mia terza sega. Non sapevo come sarei potuto arrivare sino alla serata e nemmeno ero sicuro che non sarei scappato prima”
‘ ‘ ‘ ‘ ‘ ‘
Bevemmo un ultimo drink e quindi ci avviammo verso la nostra camera.
Era quasi mezzanotte e noi avevamo le pulsazioni a mille.
Durante la cena Manuel non si era visto e noi, ovviamente, non avevamo fatto altro che parlare di lui, pensando a come avrebbe potuto evolvere la nostra nottata.
Entrando in camera misi una mano sotto alla gonna di Lara, e mi accorsi che non aveva gli slip; le passai allora un dito sulla fica sentendola bagnatissima e vogliosa. Mi venne voglia di chiudere la porta a chiave e scoparla immediatamente, ma non lo feci e mi buttai sulla poltroncina del salottino, a fianco della camera da letto.
Tenemmo la luce spenta e ‘ dopo una decina di minuti sentimmo bussare alla porta.
Lara andò ad aprire senza curarsi di far luce e lui entrò salutandola, non vedendo che sulla poltrona, nella penombra, c’ero io. Probabilmente pensò che Lara fosse sola, e quindi l’abbracciò stringendola a se.
Io non dissi nulla, rimasi in silenzio a guardare la scena che si svolgeva a poco più di un metro da me.
Manuel abbracciò Lara cingendole la vita e baciandola sulla bocca; lei non si sottrasse e ricambiò l’abbraccio accarezzandogli la schiena con una mano, poi portandola a poco a poco in basso, sino ad arpionargli il culo con forza. Proprio non resisteva’.
Lui era vestito con un paio di bermuda di lino nero, corte sopra il ginocchio; aveva una maglietta corta ed aderentissima che lasciava intravedere le linee della sua muscolatura del torace e una bella ‘tartaruga’ sugli addominali.
Lara gli fece un cenno (senza togliergli la mano da dietro) e lui, finalmente mi vide.
Io lo salutai, con un fare imbarazzato e sottomesso: ‘Ciao, io sono Max”
‘Ciao, finalmente ti vedo da sveglio” disse con una malizia che voleva evidentemente impostare da subito il nostro rapporto”debbo dire che sei fortunato, hai proprio una moglie deliziosa, non ho conosciuto tante 35enni come lei”
Tentai di fare conversazione, diciamo di avviare un minimo di discorso tanto per conoscersi, ma lui non aveva occhi che per Lara e non si girava nemmeno a guardarmi quando parlavo. Lasciai così che fossero loro a condurre il gioco e, dopo poco, la situazione si sbloccò.
Manuel si voltò verso di me e, con tono che non ammetteva repliche, disse: ‘beh, visto che ti piace guardare ti teniamo qui. Ma dovrai rimanere seduto sui quella poltrona e non muoverti. Chiaro?’
Ero sorpreso e stupito. Per la verità mi aspettavo che la nostra serata si svolgesse con giochetti vari cui avremmo partecipato tutti e tre, che so’ un poker strip’ qualche ballo al buio’ ; invece Manuel assunse immediatamente un tono piuttosto autorevole, e cercò immediatamente di mettermi in minoranza, o meglio in atteggiamento di sudditanza verso di lui.
Devo dire che questo non mi dispiaceva’
‘E poi spogliati completamente, voglio che tu resti seduto a guardarci completamente nudo’ voglio vedere se ti viene duro mentre mi scopo tua moglie”
‘nudo?? Vuoi guardarmi?? Ma non sarai’?’
‘Tranquillo, sono assolutamente etero. Però non mi dispiace sottomettere anche maschietti, e magari farmi fare qualcosa anche da loro’ sai ho parecchia esperienza con coppie come voi ‘ già diverse volte mi &egrave capitato di passare serate di questo tipo, anche perché il mio lavoro consiste nel fare l’accompagnatore turistico a Roma, e mogli troie con mariti cornuti non mancano mai”
‘L’accompagnatore’?
‘Si, ufficialmente sono proprio una guida turistica. Però diciamo che sono noto come’ gigolò ‘ ho anche un sito internet con tanto di book, prezzi ed indicazioni dei servizi’ guarda qui”
Estrasse dalla tasca una specie di rivista, di poche pagine nelle quali comparivano sue foto decisamente ‘forti’: era nudo, ripreso davanti e dietro, in varie pose alcune delle quali piuttosto esplicite nel chiarire quel che si leggeva sotto ‘Manuel, escort for women and couples; master s/m soft’
‘Scusa, cosa significa quel master”
‘Significa che mi piace sottomettere’. adoro trasportare le mie prede in uno stato di totale sottomissione ai miei desideri; e questo sia con le donne che con i loro compagni’.’
Non ero pronto per un rapporto sado maso, e nemmeno per avere ‘contatti’ con uomini’
‘Ovviamente, come vedi, non accetto serate con solo uomini. Mi accompagno spesso con donne sole, magari in viaggio e desiderose di passare una nottata diversa dal solito ‘ oppure con coppie, con le quali ho sempre rapporti solo con la parte femminile’ ma &egrave bellissimo imporre la mia autorità anche all’uomo e, magari, coinvolgerlo in qualche giochetto dal sapore omosex ‘ però deve piacermi, non accetterei mai contatti con persone brutte o troppo avanti negli anni”
‘ma’ allora ‘ vorrai farti pagare’???’
‘Scherzi?? Sono in vacanza ‘ anch’io ho le mie voglie ed anch’io son capace di guardare le donne e desiderare di farmele come tutti gli uomini del mondo’ Lara l’ho notata sin dall’aeroporto e ho subito deciso che avrei fatto di tutto per portarmela a letto’ poi, se la faccenda diventa più ‘spinta’ e coinvolge anche te ancora meglio’ la trasgressione &egrave sempre preferibile alla routine, anche perché nella mia vita di ‘routine’ ne ho avuta tanta’ ed ora desidero cercare sempre cose un po’ al di là della norma’ non mi interessa più la ragazzina con le tette all’insù’ mi piace la 40enne zoccola, con la voglia di cazzo che le trabocca dagli occhi, mi piace sottometterla, vedere il suo culo aprirsi alle mie voglie senza possibilità di sfuggire’. Poi mi piacciono i loro compagni’ che guardano con il cazzo in erezione e soffrono,,, mi piace sottometterli, impor loro tutto quel che voglio ma, come ti ho già detto’ non arrivo mai ad avere rapporti con loro ‘ solo’. Beh’. Vedremo dopo’.. ‘
Certo che era una persona davvero affascinante. Con un carisma che ti bloccava immediatamente e subito ti faceva sentire alle sue dipendenze’ poi sapeva parlare, non era il classico chiavatore con accento romanesco che si incontra nei villaggi, con la catena d’oro al collo’. Era intelligente ed acuto’insomma’ ci sapeva fare’
Intanto Lara stava seduta sul letto e se lo mangiava con gli occhi. Mentre parlava continuava ad accarezzargli la schiena, il sedere, le gambe’ non lo mollava un momento.
‘Però vorrei sapere sin dove vorrai arrivare”
Mi interruppe con determinazione: ‘Dove vorrò arrivare lo capirai presto. Adesso basta con le chiacchiere e stai zitto. Mi sono presentato e da adesso in avanti non potrai più ne muoverti dalla poltrona ne parlare senza prima chiedere il permesso. Nelle mie serate ci sono solo due regole: primo, niente violenza e volgarità esagerate; secondo, faccio quello che voglio sino a quando la Lady non mi ferma. Però a quel punto mi rivesto e me ne vado. Se dunque Lara vorrà interrompere la serata potrà farlo con una sola parola, ma solo lei potrà farlo ed io solo a lei darò retta’ a quel punto me ne andrò. Se tu tenterai di far qualcosa di diverso da quel che ti consentirò sarai severamente punito. Credo non ci siano dubbi su chi sia il più forte tra noi due’..’
Nel dir queste parole mi si avvicinò, mi puntò una mano al torace incollandomi al muro e con l’altra mi abbassò gli slip stringendomi il cazzo con forza, ma senza farmi male.
Mi venne duro nelle sue mani’ e me ne vergognai’ mi sentivo come già aveva detto Lara’ suo schiavo.
L’aspetto sconvolgente era che ‘. la cosa mi piaceva’.!!!
Ma non ebbi tempo di rifletterci troppo su. Lui mollò la presa spingendomi di nuovo sulla poltrona e ribadì il suo ordine:’Spogliati. Completamente.’
continua
LARA & MAX, UNA COPPIA ‘ COME TANTE!

Mi spogliai in silenzio e mi sedetti sulla poltrona.
Ero imbarazzato, anche perché sia Lara che Manuel erano ancora vestiti: lei aveva solo una canottierina corta corta, sopra l’ombelico, gli slip e due zoccoletti con 6 cm. di tacco.
Mi sedetti dunque in preda ad un misto di eccitazione (peraltro ben visibile) e paura.
Nella stanza c’era pochissima luce, poiché filtrava solo qualche raggio della luna piena e, ogni 30 secondi, il fascio proveniente dal faro sul molo, a circa 200 mt. di distanza.
Non era male come atmosfera, anche perché questa illuminazione intermittente contribuiva a rendere più misterioso il tutto, parzialmente nascondendo e poi disvelando quel che accadeva nella stanza.
Manuel si diresse verso la TV e la accese sintonizzandola su MTV, così creando anche un piacevole sottofondo musicale. Si avvicinò a Lara, che nel frattempo non aveva spostato gli occhi da lui, la abbracciò ed iniziò a baciarla, muovendosi come stesse ballando un lento.
Lara aderì completamente al suo corpo, passandogli un braccio attorno al collo e l’altro attorno alla vita, posizionando la mano sinistra sul suo fianco ed accarezzandolo intensamente, piano piano, sempre più in basso sino a posizionare apertamente la mano sul suo sedere.
Lui fece altrettanto e la stuzzicò tirando verso l’alto gli elastici degli slip, così da farli salire scoprendole completamente il sedere.
Si baciavano. E questo mi turbava forse più ancora che vedere quella mano e quelle dita disporre dei buchetti di mia moglie; vedevo le loro bocche unite, le labbra strusciare le une contro le altre in un movimento intenso ed interminabile.
‘Beh ‘ si era parlato di giochi ‘ mi pare che si stia andando oltre’!’
Manuel mi guardò; ‘forse non mi hai capito. Tu non hai diritto di intervenire, di dire cosa possiamo o non possiamo fare. Solo Lara, se vuole, ha il potere di fermarmi e mandarmi via, ma sino ad ora non l’ha fatto’.’
‘Si, va bene ‘ però’ insomma’ Lara, allora vedi tu’ abbiamo detto che era un gioco”
Lei mi guardò sorridendo ” ed infatti sto giocando, Max, &egrave un bellissimo gioco che mi diverte da morire’. Saprò io quando fermarmi, stai tranquillo.’
Capii che ero fatto, che ormai la questione mi era completamente scappata di mano e non avevo più alcuna speranza di riuscire a dominarla.
Nel frattempo Manuel aveva abbassato le mutandine di Lara e si era chinato per togliergliele completamente, lasciandole solo la canottierina ed i sandali. Era davvero sexy in quel modo, lui le stringeva i fianchi e così poneva in bella evidenza quel culetto e quei fianchi che proprio filiformi non erano, ma che avevano una rotondità davvero eccitante.
Vedevo la sua mano accarezzarla senza ritegno, percorrere tutto il sedere, dai fianchi fino al mezzo, Manuel si abbassava e rialzava per consentire alla sua mano di frugare in mezzo alle gambe di Lara anche sul davanti.
Provai una scossa elettrica vedendo come lei si muoveva, con quanta disinvoltura lo toccava da tutte le parti, passandogli le mani sotto la maglietta, sul torace, fuori e dentro i pantaloni che vedevo rigonfiarsi sempre più sul davanti’.
‘Vorrei che mi spogliassi tu’, toglimi tutto”
Lara gli prese i bordi della maglietta e li sollevò sino a toglierla, poi sbottonò i pantaloncini e li abbassò lasciandolo con un minuscolo paio di slip dai quali fuoriusciva, violenta ed incontenibile, una poderosa erezione.
Lei non ebbe esitazioni ed iniziò ad accarezzargli voluttuosamente il cazzo, passando la mano sopra gli slip per poi infilarla dentro e masturbandolo lentamente.
Si abbassò, gli tolse gli slip e glielo prese in bocca, sempre tenendo le mani ben ancorate sul suo sedere; si abbassò a leccargli le palle, gli allargò le gambe ed infilò la lingua sotto. Lo fece voltare e, tenendogli il cazzo con la mano sinistra con la quale continuava a masturbarlo, gli leccò il culo, che Manuel le porgeva piegato in avanti.
Lo fece adagiare sul letto e continuò a spompinarlo con una goduria visibile, trasparente, intensa: sembrava una ragazzina che dopo giorni di attesa, in preda ad un caldo soffocante, finalmente ottiene il gelato che tanto agognava.
Se lo leccava, lo gustava, sembrava volerlo mangiare facendolo entrare ed uscire dalla bocca.
Era in ginocchio a fianco del letto sul quale lui si era steso, ed io dalla mia postazione di spettatore privilegiato potevo vedere il suo bel culone che si apriva e chiudeva a seconda dei movimenti.
Non resistetti e mi avvicinai, passandole una mano proprio in mezzo, sentendo quanto fosse bagnata e vogliosa di cazzo.
Lei mi aveva completamente dimenticato, evidentemente era così presa da quel meraviglioso oggetto di desiderio che aveva perso la cognizione del tempo e dello spazio così che sentendo la mia mano ebbe un sussulto.
Girò la testa nella mia direzione ed anche Manuel se ne accorse.
Si alzò e senza dire una parola venne verso di me; mi prese per un braccio e, come uno scolaretto stupido catturato dal bidello, mi spinse nuovamente sulla poltrona.
‘Lara, dammi una delle tue cinture”
Lei gli diede un nastro di seta nero, che usava con il vestito elegante portato per le serate di gala.
Lui mi alzò le braccia senza che potessi reagire, me le passò dietro alla testa e mi legò i polsi immobilizzandomi.
‘Così non potrai più nemmeno masturbarti’resterai a guardare fino a fartelo scoppiare’.’
Non potevo fare alcun movimento. Le mie mani erano saldamente ancorate dietro alla nuca: potevo ovviamente camminare, ma con le braccia in quella posizione avrei fatto poca strada’
Lui mi prese il cazzo con una mano sentendo tutta la mia eccitazione, lo mosse avanti ed indietro quasi facendomi venire e disse ” non muoverti più’ non vorrei esser costretto a punirti davvero’.’
Guardai Lara con uno sguardo che voleva essere di complicità, o almeno di intesa’. Ma lei girò subito lo sguardo di nuovo verso Manuel e non si curò per nulla di me.
Lui la fece inginocchiare ai suoi piedi e con un fazzoletto la bendò.
Le disse ‘Ora stai ferma anche tu’ non muoverti che voglio guardarti da dietro’ hai proprio un culetto bellissimo’. Tra poco ti insegnerò ad usarlo nel modo migliore’scommetto che Max non l’ha mai fatto’.’
Non mi tenni: ‘No, quello no, E’ ancora vergine”
Lui mi guardò severo, si avvicinò e mi mollò un ceffone che mi fece bruciare all’istante tutta la parte destra della faccia.
Invece che dolore, però, sentii solamente salire ancor più la mia eccitazione’ quel bruciore mi scaldava e mi faceva sentire completamente alla sua mercede’
Del resto alla base del piacere masochista c’&egrave proprio questo, il sentirsi in potere di un altro, completamente deresponsabilizzato di ogni evento e dunque autorizzato a lasciar libero sfogo alle voglie ed agli istinti più reconditi ed incoffessabili.
Probabilmente in altra situazione, nella quale avessi potuto scegliere come e cosa fare, mai e poi mai avrei provato eccitazione a farmi schiaffeggiare in quel modo da un maschio, ma così non avevo vie d’uscita, dovevo sottostare completamente ai suoi voleri
Lui con un gesto mi afferrò una spalla, mi fece inginocchiare ai piedi della poltrona e mi abbassò il busto appoggiandolo su di essa. MI diede uno schiaffone al sedere, così piegato a 90′ e nuovamente me lo prese in mano.
‘Guarda guarda’. Gli piace prendere la giusta punizione dal suo padrone’. Sarà opportuno aumentare la dose ‘ se continui”
Prese due foulard di Lara e me li passò attorno alle ginocchia, legandomi alla base della poltrona.
Ero piegato in avanti, con le mani legate, il culo sporgente ed immobilizzato.
Lara non fiatava.
‘Adesso, visto che sei stato cattivo e dunque non meriti nemmeno di guardare, io e la tua bella mogliettina andremo a farci una doccia, così potrai solamente sentire il rumore della acqua ed immaginare cosa stà succedendo’. Vedrai’. Ti piacerà’.’
Mi piaceva davvero. Spingevo il cazzo contro la poltrona alla quale ero avvinto e godevo come non mai.
Loro rimasero nel bagno una decina di minuti, durante i quali io non riuscii a spostarmi di un cm. Sentivo solamente qualche rumore e qualche mugolio di Lara che contribuiva ad aumentare la mia eccitazione.
Tornarono in stanza e Lara si gettò sul letto aprendo oscenamente le cosce per consentirgli di abbassarsi e leccargliela.
Lui lo faceva con la punta della lingua, passandogliela via via sul clitoride e poi più in basso, le alzava le gambe per baciarle il buchetto e poi con la lingua arrivava di nuovo sul davanti. Con un dito la masturbava vigorosamente, e lei gemeva, si dimenava, sporgeva il ventre a quelle labbra ed a quella lingua che la stavano scopando con forza e determinazione.
Io potevo vederli con la coda dell’occhio ed avrei voluto alzarmi, entrare in scena anch’io. Ma non feci nulla.
Lui le si posizionò sopra ed iniziò a scoparla; lei piego le gambe verso l’alto, per facilitare le sue poderose spinte. Io riuscivo a vedere il sedere di Manuel tra le gambe di Lara che si irrigidiva e rilassava a seconda dei movimenti.
Udivo i gemiti di lei, che a poco a poco divennero urletti di piacere ”siiii’dai, spingi’. fammi venire’.oohhh, che bello’ vorrei non finisse mai”
Lui si alzò e prese Lara per un braccio facendola sedere sul letto; la voltò e la mise alla pecorina iniziando a leccarle il buchetto. Poi le si mise dietro, si prese il cazzo in mano e lo puntò dritto dritto verso’. Beh avrete certamente capito!
Potevo vedere il viso di Lara che, con gli occhi chiusi si era lasciata adagiare sul letto con solamente il sedere sollevato, sporto oscenamente verso il suo stallone. Lui entrò’ con una facilità che mi lasciò stupefatto, ricordando i tentativi che avevo fatto io e che si erano sempre rivelati infruttuosi.
Ma quella volta Lara era eccitata coma mai lo era stata, e qualunque cosa le sarebbe risultata piacevole, travolgente’
Lei, sempre con gli occhi chiusi, aveva una espressione trasognata, quasi sofferente sotto alle spinte di Manuel.
Dopo poco venne.
Le sue urla di piacere divennero sempre più intense, le sue parole più spinte ” siiiii, che bello’.sfondami, voglio sentirlo sino in gola, aprimi tutta’..aaahhhh..
Lui, quando si accorse del suo orgasmo, che ne aveva rilassato la muscolatura, la prese per una spalla, la girò e le mise nuovamente il cazzo in bocca, sino a venire anche lui’
Crollarono spossati sul letto e, dopo qualche minuto si ricordarono di me.
‘E’ stato bellissimo. Passeremo davvero una bella settimana di vacanza” disse lui.
‘si, Manuel, voglio che tu venga da noi tutte le sere’.’
‘Sicuro. Ora però facciamo divertire anche un po’ Max, dobbiamo dargli la patente di cornuto ufficiale”
‘In che senso???’
‘nel senso che in questo posto mi conoscono, son già venuto almeno 5 volte e tutti sanno che mi piace’. Insidiare le belle mogliettine straniere’ho raccontato a tutti il mio mestiere e qualche volta mi hanno anche presentato’. come dire? occasioni di lavoro’ sai non sempre lavoro gratis’.!!’
‘Allora???’
‘Allora adesso lasceremo Max ancora un po’ legato alla sua bella poltrona e noi usciremo, voglio che tutti ci vedano e sappiano chi &egrave la mia bella preda di quest’estate’.’
‘Nooooo. Questo no!!! Voglio ancora farmi vedere in giro!!! Non potete farmi questo’!!!’
‘Dai Max’. &egrave solo un gioco’.’ Disse lei maliziosa.
Uscirono, ed io rimasi a strofinarmi il cazzo contro quella poltrona per almeno un’ora’
continua
LARA & MAX, UNA COPPIA ‘ COME TANTE!

Ero completamente nudo, inginocchiato ai piedi della poltrona alla quale ero legato, ed avevo la faccia sprofondata nel cuscino.
Potevo solo alzare la testa e guardami attorno.
Ma ero solo, nel buio, e dunque mi lasciai andare a mille pensieri.
Rividi il film erotico che avevano appena confezionato mia moglie e Manuel: le mani di lei aprirsi e contrarsi sulle sue natiche muscolose, percorrere la sua schiena con lentezza, come ad assaporarne ogni millimetro per poi spostarsi sul torace e quindi sul ventre, palpando quel plesso addominale da paura.
Ripensai alla sua bocca mentre glielo prendeva, con la lingua lo leccava in tutta la sua lunghezza e con le dita lo accarezzava; si spostava quindi in alto per poi riprenderlo facendolo entrare ed uscire lentamente.
Risentii i loro gemiti, il loro ansimare mentre si trovavano nell’altra stanza, sotto la doccia ed infine la rividi mentre, per la prima volta in vita sua, veniva sodomizzata.
Cosa stavo facendo? Aveva un senso tutto ciò?
Un primo risultato, immediato, era uno stato di eccitazione assolutamente nuovo, mai provato: ero in erezione ormai da parecchio tempo e non potevo concludere masturbandomi perché ero legato, ma al tempo stesso non mi rilassavo perché i pensieri che mi affollavano la mente erano davvero ‘forti’ e, poi, il contatto con il velluto della poltrona mi stuzzicava inesorabilmente e senza tregua.
Non pensavo nemmeno più alle conseguenze di questo fatto, avevo ormai cessato di chiedermi cosa sarebbe successo della mia vita di coppia o come sarebbe stata Lara dopo questa esperienza. Il pensiero della sua eccitazione per un altro uomo ed il vederla tra le sue mani erano una droga troppo forte per la mia razionalità che, ormai, davvero, non esisteva più
Dopo un po’ rientrarono.
Sentii aprire la porta e vidi le loro ombre allungarsi sul pavimento. Non dissero nulla e nemmeno accesero la luce: semplicemente entrarono e si sedettero: lui sull’altra poltrona della stanza, fuori dalla mia visuale, e lei sul letto, proprio davanti a me.
‘Dove siete andati? Cosa avete fatto?’
‘Al bar’ mi rispose Lara ‘siamo stati seduti al bar per tutto il tempo ed abbiamo bevuto una cosa, parlando del più e del meno’.
‘C’era gente? Vi hanno visti?’
‘Ovvio che c’era gente’..ed &egrave ovvio che ci hanno visti”
Si inginocchiò al mio fianco e prese ad accarezzarmi la schiena baciandomi sul collo e dietro alle orecchie.
‘Scusate, ma devo stare in questa posizione ancora tanto? Non sarebbe ora di slegarmi?
‘No’ sussurrò lei ‘il gioco non &egrave finito ed io adesso debbo fare una cosa per Manuel’
‘Cosa vuoi fare ancora?’
‘Sai, Manuel si &egrave un po’ contrariato per come ti sei comportato prima, quando invece che stare fermo come ti aveva ordinato ti sei mosso, sei venuto vicino a noi ed addirittura hai cercato di partecipare. Sei stato proprio cattivello’.’
‘Beh’ in fondo sono tuo marito’ devo esser anch’io parte del gioco’ se no”
‘No. Fin dall’inizio Manuel &egrave stato chiaro: tu devi e puoi solo guardare, ed io sola posso decidere di fermare il gioco. E non l’ho fatto.’
Nel dirmi queste cose continuava ad accarezzarmi la schiena e si era spinta anche più in basso, passandomi la mano sul sedere, in mezzo, titillandomi il buchetto.
Improvvisamente sentii che non erano solo le sue dita a percorrermi il culo, ma c’era anche qualcosa di duro, liscio: ‘Cosa mi vuoi fare??’
‘Adesso capirai: i bambini cattivi debbono esser puniti, ed io lo farò con questo piccolo giochino che ha portato Manuel’
Sentii che quella cosa liscia e dura aveva una punta e compresi immediatamente che si trattava di un cazzo finto, non di enormi dimensioni ma’. era un cazzo!!
Lentamente, ma senza fermarsi, Lara iniziò a torturarmi con questo nuovo strumento di piacere che le aveva regalato il suo stallone e, imponendomi di star fermo, iniziò a spingere, spingere fermamente nel mio posteriore.
Lo sentii entrare e, debbo dire, non provai dolore fisico, ma una vergogna immensa: mi sentivo paralizzato e posseduto come una povera verginella inerme, con mia moglie ed il suo amante che mi guardavano e commentavano tra loro.
Pose quel dildo interamente dentro al mio culo. Poi prese una foulard, me lo passò attorno alla vita, e lo legò in modo tale da impedire che potesse uscire inavvertitamente.
A quel punto si alzò e si allontanò da me: ‘Adesso sei davvero in nostro potere. Non puoi certamente muoverti se vuoi evitare di farti male davvero.’
Nel dire queste parole tornò verso il letto e ricomparve Manuel.
Si posizionarono in modo che il suo cazzo fosse a pochi centimetri dal mio viso: lei si inginocchiò davanti a lui e ricominciò a spompinarlo.
Erano davanti ai miei occhi. O meglio: il suo cazzo e le labbra di Lara, erano davanti ai miei occhi.
Lei lo leccò con bramosia ed ingordigia per parecchio tempo, mentre, intanto, io non potevo evitare di guardare e sentir quel ‘coso’ che mi possedeva, facendomi sentire un animale braccato, immobilizzato e’ inculato!
Improvvisamente Lara smise di leccarlo.
Lui mi si avvicinò, mi liberò e mi sollevò dal cuscino.
Tenendomi per un braccio mi spinse indietro e mi ordinò di rimanere inginocchiato, guardando verso di loro.
Si rimise davanti a Lara e mi disse perentorio: ‘Adesso masturbati. Guardaci e menati il cazzo sino a che raggiungerai l’orgasmo.’
‘Ma’. cosa???….’
‘Non dir nulla. Fallo!’
Ero come ipnotizzato. Mi presi il cazzo con la mano destra e, senza togliere gli occhi dalle labbra di Lara che avevano ripreso a leccare Manuel, iniziai a masturbarmi lentamente.
Manuel mi guardava, ed io provavo una eccitante vergogna ed imbarazzo.
Me lo sentivo scoppiare tra le mani e, dopo poco, venni con un gemito.
‘Adesso vai in bagno, e non tornare fin che non ti chiameremo.
CONTINUA

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