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Racconti Cuckold

Le corna estive.

By 18 Luglio 2024No Comments

Mi chiamo Armando, ho 43 anni, sono di media statura, un po’ in sovrappeso, capelli brizzolati ed una dotazione abbastanza nella norma. Da ventun anni sono sposato con Vera, che di anni ne ha 42 È una bella donna mora, con un bel seno grande ed un bel culo che è sempre molto ammirato da chi la guarda. Sessualmente parlando, è una audace porca, che ama il sesso in tutte le sue forme. Le piace molto il cazzo, accoglierlo in ogni buco e, soprattutto, in bocca dove piò godersi e gustare il sapore di una copiosa schizzata di crema. Poco dopo sposati, ho scoperto il piacere di vederla desiderata e, poi, col tempo, anche chiavata da altri maschi. Lei, dopo una iniziale titubanza, alla fine mi ha accontento e cosi, quando capita l’occasione, non si sottrae ad una scopata, a volte finanche imprevista, come lo scorso giugno quando eravamo in vacanza in Corsica. Eravamo arrivati la sera prima e così, il giorno dopo, fatta una bella colazione e muniti di parecchia frutta per pranzo, siamo andati alla ricerca di un bel posticino tranquillo: abbiamo trovato una spiaggetta deserta. Appena giunti, visto che era presente pochissima gente, ben distanziata, lei ha deciso di mettersi in topless. Non l’aveva mai fatto prima. Dopo una decina di minuti, arriva un tizio in canoa e si ferma sulla spiaggia ad una trentina di metri da noi. Guarda, noto che ci osserva e poi se ne va da dove era venuto. Dopo circa una mezzoretta, sempre il tizio della canoa torna, ma stavolta in sella ad una bici. È un tipo dal fisico asciutto e snello con i capelli bianchi, ma cortissimi dall’apparente età di 55 anni. Quando lo vedo arrivare chiedo a mia moglie di non rimettersi il pezzo di sopra, lei mi sorride complice ed ottempera. Il tizio si mette a poca distanza da noi. Cerca il modo di attaccar bottone e noi lo capiamo subito, quando ci chiede se abbiamo un accendino, per fumare una sigaretta, ma noi non fumiamo. Con una scusa mi allontano, per andare alla macchina; sto via soli pochi minuti e, quando torno, mi sembra non sia successo nulla, invece mia moglie mi dice che il tizio le aveva fatto una corte pressante. A quel punto le chiedo se ha voglia di giocare.
«Che te ne pare? Mi sembra un bel maschio! Ti andrebbe di giocare con lui?».
Lei annuisce, ha gli occhi che le brillano. Sono a mille. Mi guarda e, a bassa voce, mi dice di allontanarmi di nuovo.
«Amore, fa un giro, ma non troppo lungo. Voglio sapere che sei ad una distanza che ti consente di guardarmi, così mi sento tranquilla.»
A voce alta, in modo da esser sentito, dico di dover tornare in albergo, perché ho dimenticato di prendere il cellulare. Vado via. Salgo in auto e faccio un breve giro del parcheggio, poi mi posiziono dietro la scogliera che si trova a pochi passi dal nostro ombrellone. Lui non ha perso l’occasione di avvicinarsi subito a lei. Li vedo allegri che se la ridono, lui le guarda i seni in bella mostra. Poi è lei che lo provoca, usando la più vecchia delle scuse.
«Saresti così gentile ma mettermi un po’ di crema sulle spalle?»
Lui ovviamente non aspettava altro. Lei si sdraia e lui subito si inginocchia di lato; è allora che posso notare il voluminoso pacco del tizio. Le spalma la crema, ma, in realtà, le fa un massaggio che scende fin sulle chiappe, appena ricoperte dalla sottile stoffa del costume. Poi lei, con fare da vera troia, si gira e gli sbatte in faccia i seni, belli gonfi e dai capezzoli irti come spini. Lui resta un attimo indeciso sul da farsi: è evidente che non sa se continuare o fermarsi, ma mia moglie gli sorride e lui le schizza addosso una buona dose di crema, fra i seni di mia moglie. A vederla così, sembrava le fosse stata spruzzata una copiosa sborrata, che lui ha sparato sul corpo. Ovvio che, subito dopo, usando entrambe le mani li massaggia e sembra gradire molto. Vedo che indugia sui capezzoli ed il suo pacco, ormai enorme, è a pochi centimetri dalla faccia di Vera, che si morde il labbro inferiore, indice di una forte eccitazione. Per un lungo istante, non succede nulla, lei si gode la stimolazione dei capezzoli, poi solleva una mano e l’appoggia agli slip di lui, che subito, con una mano, lo abbassa, rivelando una verga davvero grossa, anche se non troppo lunga.
«Che bello! Hai davvero un bel tronco di carne!»
Lui sorride, poi le si avvicina ancora di più alla faccia, con quel cazzo che davvero sembra un bel pezzo di carne, troncoconico e duro. Lei lo prende in bocca, mentre lui le imprime il ritmo della pompa, tendendole la testa con una mano, mentre con l’altra le tocca il seno. Geme il porco nel sentire la bocca vogliosa di Vera.
«Che meraviglia! Che gola profonda! Accidenti! Te lo sei infilato tutto in gola! Sei un’esperta bocchinara!»
Lei lo lecca e lui si mette disteso di lato, insinua la testa fra le sue cosce e comincia a darle una sontuosa leccata di fica, che la porta in breve a godere.
Si incastrano in un 69 da infarto. Lei gode e fa godere, incurante se qualcuno possa vederli. Vera ha un orgasmo molto intenso.
«Continua! Non ti fermare, che vengo! Accidenti, sei un demonio! Leccami, che godo! Vengo!»
Lui la lecca avidamente, lei ad un certo punto lo fa rigirare e, stesa di lato, lo invita a possederla.
«Scopami! Mettimelo dentro, che brucio dal desiderio di sentirmi riempire da questa verga cosi grossa!»
Lui si solleva, la guarda e poi la bacia sulla bocca. Limonano un po’, poi lui si inginocchia fra le cosce spalancate di Vera, che solleva le braccia per invitarlo a possederla. Lui afferra la propria mazza e ne struscia la cappella lungo lo spacco della fica di Vera, che geme e brucia di desiderio.
«Mettimelo dentro! Lo voglio dentro! Dai! Scopami a fondo!»
Lui sorride e poi glielo spinge tutto dentro.
«Senti, vacca, come ti spacco un due questa fica sfondata! Sei una troia! Adesso ti sfondo io a dovere! Il cornuto continua a starsene dietro la scogliera e chissà se riuscirà a capire come e quanto te la dilato. Dai, cornuto, vieni fuori, che ti ho visto quando ti nascondevi lì dietro!»
Avverto un brivido strano nel sentirmi dare del cornuto e, soprattutto, per il fatto di esser stato scoperto. Per un lungo istante, resto basito senza sapere cosa fare. È mia moglie che mi esorta a venir fuori.
«Dai, vieni fuori, che son sicura che hai piacere a vedermi scopare. Lo hai sempre desiderato e mai potuto realizzare: questa è la volta buona! Dai, esci e vieni qui!»
Son uscito in preda a sensazioni molto contrastanti.
Mi ha cornificato altre due volte, prima di questa volta, ma sempre da sola, per poi raccontarmi sempre tutto ed io, di conseguenza, l’ho scopata come un pazzo furioso. Questa volta, invece, la vedo in prima fila scopare con un altro e sento, dentro di me, un groviglio di emozioni che si confondono tra gelosia ed una forte eccitazione. Lui la pompa sempre più vigorosamente e poi, quando lei ha un ennesimo orgasmo, si sfila e le sborra sulle tette.
«Adesso ti rimetto la crema, zoccola! Prendi anche questa, così sei più protetta!»
La vedo ricoperta del suo seme e poi lui si allunga e lei gli prende il grosso cazzo in bocca, lo pulisce alla perfezione. Io intanto mi son segato e, appena lei si sfila quello dell’altro dalla bocca, ci spingo il mio con decisione, lei me lo succhia così forte e veloce che, in breve, le inondo la gola.
«Bevi anche la mia, troia! Mi ha fatto impazzire vederti scopare con lui! Sei la mia adorabile puttana!»
Ci scambiamo uno sguardo reciproco e compiaciuto, poi andiamo tutti e tre a far il bagno. Lui si presenta e mi dice che si chiama Mario; restiamo a prendere il sole tutto il giorno in sua compagnia. Per tutto il giorno lei lo ha provocato con atteggiamenti davvero lascivi e, alla fine, prima di venir via dalla spiaggia, lui l’ha scopata di nuovo e ci siamo dati appuntamento per il giorno dopo.
La sera, nel letto, abbiamo fatto una delle scopate più belle della mia vita. Il giorno dopo, Vera ha voluto cambiare spiaggia. Quando le ho chiesto il motivo, la sua risposta è stata semplice e nello stesso tempo bellissima.
«Amo te ed una trasgressione è sufficiente, altrimenti diventa una relazione e poi il tuo cazzo mi ha sempre fatto divertire, quindi, due scopate con lui sono più che sufficienti!»
Quanto amo questa donna!

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