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Racconti Cuckold

MIA MOGLIE IN SPIAGGIA

By 30 Ottobre 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Era una giornata fantastica, dove il sole sembrava accarezzare la pelle regalandomi brividi su utto il corpo.

Mi trovavo in spiaggia, sdraiata sopra un lettino come una lucertola al sole, occhi chiusi, sentivo il venticello passarmi sulla pelle e tra i capelli a rinfrescarmi quel giusto per non sudare. Che bello dicevo tra me e me, devo godermi la vita catturando questi momenti fantastici di goduria, stipandoli nella mente per ritirarli fuori, magari quando non sarò al mare, ma in ufficio, triste e piena di lavoro, giusto per riposarmi un pochino, scaldandomi la pelle in inverno con i miei ricordi. Mentre assaporavo la vita, sento tra le voci di bambini e adulti, una voce gia sentita, familiare. Apro gli occhi e vedo proprio davanti a me un bel ragazzo, alto, moro, occhi azzurri e fisico atletico. Mi accorgo che non lo conosco ma la sua voce mi piace è calda ed eccitante. Lo guardo e mi accorgo che ha un pacco fuori della norma, che di profilo si nota molto di più. Scusatemi, dimenticavo di presentarmi, mi chiamo monica e sono una signora sposata di 49 anni, non molto bella ma carina a dire della gente che conosco. Sono alta un metro e settanta, occhi marroni chiari tendendi al verde, una quarta di seno, un bel sedere, gambe nella media, insomma una signora che se non si veste in un certo modo passa sicuramente inosservata. Mio marito invece 51 anni, un metro e settansei, fisicamente un p’ fuori forma con la sua pancetta pronuciata, capelli…..scusate pochi ma il suo arnese è il suo pezzo forte. Comunque una coppia normale, insieme da 25 anni e oggi in spiaggia. Sono una donna semplice e fedele, anche se negli ultimi tempi il sesso sembra aver dimenticato il nostro letto. Non ho mai pensato ad altri uomini ma quel vedere oggi mi aveva rapita, non riuscivo a togliere gli occhi da quell’enorme pacco. Immaginavo cosa potrebbe esserci stato sotto quel sottilissimo velo di tessuto che nascondeva il suo affare, come frastornata, non accorgendomi che il ragazzo, quell’uomo sui 35 anni, mi stava osservando. Non so quanto tempo sia rimasta ad osservarlo ma quello che mi fece sussultare e avvampare il viso fu che mi accorsi che anch’egli mi stava osservando, tanto più con un ghigno che faceva capire tutto. Mi sentii subito come una scema, non sapevo come nascondere la vergogna in quel momento. Pensai subito allora di celare la mia figuraccia dietro una maschera di indifferenza, cambiando la messa a fuoco altrove. Il danno però era fatto, più che altro la figuraccia, cosa penserà ora di me. Penso ad altro e leggo il giornale che aveva preso mio marito. Non ci penso più. L caldo martella e mi alzo con una bella voglia di una cosa fresca, un gelato. Chiedo a mio marito Sergio se ne vuole uno ma lui dice di no, rimanedo a parlare con il suo amico di ombrellone vicino mentre io mi affretto a raggiungere il chiosco di corsa, per non bruciarmi i piedi sulla sabbia rovente. Arrivo al bar, tiro un sospiro sentendo la frescura del pavimento. è molto affolato di gente che cerca refrigerio, che ride felice, che parla e si diverte. Cerco di arrivare alla cassa ma la folla è tanta e per non perdere il posto ci si stipa sempre di più a causa dei furbetti che cercano sempre di passare avanti alle file che non esistono. è inevitabile che nella folla ci sia qualche contatto, quando sento una carezza sul mio sedere. Penso, sarà un contatto casuale e non mi giro. Subito dopo un altro, penso come prima e continuo nella folla a fare la fila quando poi ne sento un altro ancora un pochetto più insistente, regalandomi però dei brividi sulla schiena, allora cerco di girarmi facendo finta di niente per vedere chi sia, ma la folla spinge e fatico a guardare dietro. La carezza diventa ora lunga diventa insistente e i brividi anche, giro a più non posso la testa per vedere chi sia e con mio stupore riconosco l’uomo dal pacco. Non so cosa fare, la cosa che mi verrebbe naturale fare è girarmi e urlargli dietro la parola “PORCO” ma non ci riesco, sono e comincio a sentire calore nel basso ventre, mi sento il costume bagnato e comincio a vergognarmi. Bloccata nella mente anche dal fatto del piacere che provo e dalla vergogna di essere scoperta per quella che non sono, continuo nel silenzio facendo finta di nulla, sperando che la smetta. No, non smette, continua ad accarezzarmi facendomi morire di brividi dimenticati da tempo. La sua mano scende sempre più sul mio sedere accarezzandomi le chiappe, non so cosa fare, sono in panico, lo stesso che mi obbliaga insieme al piacere a stare zittaea subire inerme quellecarezze del porco. Scende, mi accarezza il costume che separe di un niente la mia patatina, lo sente bagnato. Insiste, mi sento morire da tutte le sensazioni che provo, mi sembra un sogno e insieme un incubo. Ora sposta lo slip e mi accarezza direttamente la mia patatina, quella che fin’ora ha toccato e veduto solo mio marito che è a soli dieci metri da me e che ogni tanto con lo sgurdo mi cerca tra la folla. Questo mi eccita ancora di più, uno sconosciuto mi sta accarezzando la patatina mentre mio marito a dieci metri mi guarda e mi sorride dicendomi di aver cambiato idea e di prendere un gelato anche per lui. Faccio fatica a rispondergli con i gesti e dirgli “OK” mentre mi accarezzano la figa. Ormai il porco capisce che sono inermee di essere in mano sua, senza volontà di oppormi alle sue molestie e ne approfitta. Sento la mia patatina sempre più bagnata e ora un dito tra le mie grandi labbra, bagnatissime, comincia ad allargarle e a massaggiarle all’interno, non capisco più niente e devo resistere alla vergogna di essere scoperta. Colo tra le cosce, non avevo mai provato una goduria del genere, cominciavo a sentirmi porca. Sento il dito ora spingere nonostante io non voglia e stringo leggermente la figa, non ci riesco, spingee supera lultima barricata che pensavo avessi, un sussulto, è entrato nella mia figa. Godo, cerco di rimanere normale mentre mi contorco dal piacere dentro di me provo di quel dito che mi sta scopando la figa e il mio cervello. è fantastico, ho paura che si senta il mio odore, il mio piacere, che qualcuno si accorga di quanto stia succedendo. Un brivido fortissimo mi fa capire che sto godendo come una maiala, sento le mie gambe cedere, ma resisto. Si resisto, devo resistere e non devo dare a vedere cosa stia succedendo. Mi scosto dal porco con un gesto un po rude e senza girarmi facendo finta di niente, mi allontanoda quella folla che mi ha resa felice e che mi ha fatto godere per raggiungere di corsa il mare. Volevo cancellare tutte le tracce sul costume e su di me di quella goduria avuta poco prima. Arrivo in acqua, la sento gelida sullapellee di tutto il corpo. Mi accarezzo tutta ripensando quegli attimi precedenti, mi sento turbata, come mai prima, mi sento porca. Quello che era successo mi faceva sentire una donna diversa, mi faceva sentire “PORCA” dentro. Torno da mio marito, dico che è impossibile oggi andare al bar e che ho preferito per il caldo fare un bagno. Non ho più rivisto quell’uomo che ha cambiato la mia vita. Ho sognato parecchie volte quelle sensazioni vissute e non nascondo che mi eccito da morire quando ci penso e sogno che accada ancora, magari non solo al mare, al mercato, alle poste, …..in ufficio ovunque ci sia la gente, ovunque ci sia un porco sempre pronto come ora lo sono sempre anch’io.

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