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Racconti Cuckold

Mia sorella Giuseppina 55 Prima della maturità

By 23 Aprile 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Giuseppina, così bella, così innocente, commette un errore. Pensa che sia tutto finito, ma è in agguato il fato..
Lui vede subito la possibilità di poter trarne vantaggio.
La storia si divincola nei giorni che si susseguono. La piccola giovane Giuseppina non sa cosa le accadrà..
Leggete e scoprirete..

i miei racconti
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Mia sorella Giuseppina 55

Giuseppina e Sara Prima dell’esame di maturità.

NOTA: Racconto liberamente tratto da una confessione di amici…

Giuseppina e Sara hanno chiuso la porta alle loro spalle e si sono rannicchiate nell’angusto spazio. è stata una sfida, l’ultima prova di coraggio prima dell’inizio di una estate folle. Davanti incombeva la maturità e poi, solo vacanza e relax. Tutte le inibizioni che erano state inculcate nel tempo erano state spazzate via attraverso il degrado e le continue umiliazioni. Giuseppina in primis, aveva sperimentato e osato fare negli ultimi 30 giorni più di quanto avesse mai potuto pensare che fosse stato possibile e ora voleva fare una cosa folle con la sua amica, prima che lei si trasferisse per andare all’università.

Sara era la meno esperta delle due ed era a causa di questo che ora stavano avventurandosi in una nuova scoperta sessuale. Fu così, che si trovarono nella buia cabina che odorava vagamente di sperma. Osserva l’amica che con fare esperto, allunga la mano e inserisce le monete che avevano cambiato all’ingresso. Il piccolo schermo TV istantaneamente si accese e selezionato il film, osservano come una donna è alle prese con più uomini che la scopano simultaneamente. Lei stessa aveva il cuore che le batteva impazzito nel petto. Non poteva credere che si fosse lasciata trascinare in quell’avventura e che fosse li in quel momento.

Erano all’interno di un cubicolo in cui davano film per soli adulti. Si chiedeva come Giuseppina fosse a conoscenza di quel luogo; non era facile venire e trovare quel posto seminascosto com’è dietro al supermercato. Era tutto esattamente come le aveva descritto, compreso i fori lungo le pareti e non poteva sapere cosa e chi ci fosse al di la del muro. Poteva essere spiata o spiare o come in quel caso… Osserva il foro ad una altezza adeguata sopra alla piccola poltroncina dove insieme a Giuseppina aveva trovato posto anche se in un modo un poco stretto e scomodo. Ingoia con fatica un poco di saliva e davanti a se, osserva i fori che vi erano anche sulla porta, posti questi a diverse altezze. Non era certa se aveva il coraggio di continuare. Arrivare fino a lì, con le gambe che le tramavano è stata una vera prova di sfida con se stessa, ma ora…

Giuseppina le aveva spiegato come funzionavano le cose nelle cabine. Un dito avrebbe attirato l’attenzione attraverso un foro e se fosse stato toccato, una persona al di la della parete avrebbe spinto il suo cazzo attraverso il foro. Tutto quello che dovevano fare, era succhiare un cazzo ciascuno per superare la prova di coraggio.

Stava realizzando in quel momento, che gli uomini per avventurarsi in quel luogo dovevano essere dei veri animali. Chi veniva in tali posti, in tali luoghi, non importa chi ci fosse al di là del buco. Volevano solo essere soddisfatti e trovare la loro soddisfazione.

Dopo aver fatto un respiro profondo, le ragazze hanno percorso il lungo corridoio tappezzato di poster e scaffali dove pubblicizzavano i film contenuti negli archivi disponibili alla visione. Sempre tenute per mano per darsi coraggio, sono entrate nel cubicolo per poi sedersi sulla poltroncina in attesa di superare la loro prova di coraggio. Guardano poco interessate lo schermo della TV visto che tengono costantemente d’occhio i buchi lungo le pareti.
Negli ultimi anni hanno condiviso molte delle loro esperienze per via della loro grande amicizia che le legava. Insieme hanno anche condiviso la loro prima esperienza lesbica in una notte in cui avevano bevuto troppo ed erano decisamente ubriache.

Entrambi erano alte uguali e solo da quando Giuseppina aveva iniziato a portare i tacchi alti, ella la superava in altezza. Si erano sempre confidate tutto e si erano scambiate spesso i vestiti. Avevano anche le curve ai posti giusti, che spesso esaltavano portando in evidenza allo scoperto l’intimo che i dettami della moda in quel momento esigeva. Solo negli ultimi tempi Giuseppina si era un poco allontanata diventando schiva e introvabile. Dal canto suo invece, aveva trovato l’amore con Michele, il fratello della sua amica e a quanto pare per lei non faceva differenza anzi, le dava consigli su come vestirsi per piacere a lui.

Le uscite a quattro che avevano fatto insieme a Tonino, il ragazzo di Giuseppina l’avevano lasciata un poco allibita, ma non giudicava il loro rapporto, ne il loro amore, ma solo il modo stravagante di comportarsi e di vestirsi di lei. Come in quel giorno di inizio estate, si erano vestite praticamente allo stesso modo. Non si sentiva a suo agio a vestirsi così, ma lo faceva perché sapeva che al suo amore piaceva. Minigonna a pieghe plissettate molto corta, scarpe con il tacco, una magliettina molto leggera che le lasciava scoperta la pancia e un perizoma molto minuto. Giuseppina le aveva consigliato di non indossare intimo, ma non se l’era sentita. Già era stato una vera prova di coraggio affrontare l’ingresso in quel posto, che non se l’era sentita di non mettere nulla sotto.
Ogni volta che lo sguardo spaziava da una parete all’altra, osservava attentamente ogni singolo foro.

Le ragazze non hanno dovuto aspettare a lungo. La tenue luce della TV ha agito come un magnete e sentivano deboli rumori provenire da entrambi le cabine poste ai lati della loro. In cuor suo, Sara sperava che ci fossero i ragazzi che le stavano mettendo alla prova in un gioco erotico quanto mai stravagante. Ha saltato spaventata, quando ha visto un dito uscire attraverso il buco posto all’altezza di dove era seduta. Ha sgranato gli occhi e poi ha guardato la sua amica.

Giuseppina non era molto felice della situazione e come aveva imparato, cercava di trarre il maggior piacere possibile dalle situazioni che ogni volta Tonino la obbligava a superare. Per cercare di incoraggiare la sua amica, le sorride per rassicurarla e al contempo le fa un cenno affermativo con la testa. Con la mano che le trema vistosamente, Sara batte delicatamente il dito del fortunato sconosciuto. Entrambe osservano il biglietto da 5 euri e ne restano perplesse poi lei lo prende. Come ha in mano la banconota, un cazzo nudo attraversa il buco.

Giuseppina poteva chiaramente vedere la sua amica che era nervosa e se le abbracciata fortemente a se. Le ha dato un improvviso bacio sulle le labbra mentre ha allungato la mano e ha preso il cazzo dello sconosciuto. Le ha dato una carezza sulla testa e si sono guardate per poi osservare sbigottita come anche dall’altra parte della parete vi era un dito in attesa. Con coraggio e augurandosi che il proprietario di quel cazzo fosse di Michele, ha sostituito la mano della sua amica con la sua e ha iniziato con alcuni rapidi baci dati alla cappella.

Anche dal lato della parete dove era posta Giuseppina ha visto comparire uno sconosciuto dito e lo ha accarezzato delicatamente attendendo che l’anonimo uomo si calasse i pantaloni. Dopo aver preso anche lei la banconota da 5 euri ha visto comparire un cazzo attraverso il foro. Questo era più grosso di quello che doveva gestire la sua amica, ed ha sorriso perché era di una bella lunghezza e di una adeguata circonferenza, giusto per succhiare.
Dopo che entrambe hanno messo un cuscino a terra, si sono inginocchiate ed hanno iniziato a baciare i rispettivi cazzi.

All’unisono, le due amiche hanno chiuso gli occhi e spostato la bocca in avanti ingoiando il cazzo. Hanno potuto percepire le pulsazioni frementi dell’eccitazione come questi sono stati immersi completamente nelle loro bocche. Giuseppina si sentiva nervosa ed eccitata ed era certa che anche la sua amica lo fosse. Anche se erano costrette a fare quel gioco, voleva almeno per lei in quel momento, trarne il massimo piacere.

Non molto lontano, due persone stavano osservando la scena dai monitor. Erano entrambi soddisfatti per gli angoli delle riprese e guardavano attentamente che la qualità delle registrazioni fosse ottimale e al contempo osservano come le due ragazze avessero due stili diversi e opposti.
Monica ha preferito attaccare il suo cazzo come fosse assatanata. Dopo una certa timidezza e senza tante formalità e mezze misure, ha ingoiato tutto il cazzo che ha potuto. Ogni volta che spingeva la testa in avanti, sbatteva la fronte o il naso contro la parete e più volte ha sentito l’uomo dall’altra parte mugolare quando i denti si sono stretti attorno alla base del cazzo. Ogni volta andava sempre più velocemente lungo la dura asta del cazzo stringendo con quanta forza poteva le labbra e succhiando il più forte possibile. Voleva farlo venire presto e velocemente. In poco tempo i suoni del pompino hanno riempito l’angusto spazio.

Giuseppina ha preferito un movimento lento. Ha iniziato con il roteare la lingua attorno alla cappella dello sconosciuto prima di assaporarne la durezza e la consistenza succhiandolo dentro la bocca. Aveva imparato ad ingoiare profondamente il cazzo e più di una persona, troppi, si erano complimentati con lei e sapeva che la voce si stava spargendo; molte amiche, gelose, l’avevano allontanata. Aveva iniziato a mugolare mentre andava avanti e indietro lungo il cazzo dello sconosciuto e aveva sentito anche la sua amica fare gli stessi versi. Ha appoggiato una mano sul sedere di Sara e lo ha scoperto nudo e poco dopo ha iniziato ad accarezzarle una natica. Ella in risposta, si è spostata quel tanto che basta per contraccambiare il piacere e in breve anche una sua mano era sul sedere dell’amica.

Un lamento all’unisono ha echeggiato nel cubicolo come i cazzi hanno iniziato a muoversi autonomamente in una sorta di scopata. Alle due ragazze era sufficiente restare ferme perché i due sconosciuti si muovevano sempre più velocemente, sempre più eccitati. Mentre Giuseppina continuava ad accarezzare il culo setoso dell’amica, Sara ha seguito il taglio del sedere libero da ogni impedimento ed ha raggiunto le labbra vaginali. Un forte mugolio ha sottolineato il piacere di quella carezza come se c’è ne fosse stato bisogno. L’umidità e il calore che ha scoperto, era il segno tangibile del grado di eccitamento che aveva raggiunto la sua amica e in breve, dopo che le ha accarezzato a lungo il clitoride, le ha infilato due dita nel caldo umido antro della vagina.

Tutto il corpo di Giuseppina fremeva come Sara masturbava con saffica esperienza la sua figa e poteva percepire il piacere montarle dentro e desiderava godere con sempre maggior intensità. Per tutto il tempo non aveva mai smesso di stringere le labbra e di succhiare attorno all’asta dura del cazzo. Di tanto in tanto faceva roteare la lingua attorno alla cappella, ma le spinte erano sempre più veloci. Se non fosse stata eccitata dalle dita della sua amica, poteva percepire le pulsazioni che provenivano dal cazzo e poco dopo un potente schizzo di sperma la colpisce direttamente in fondo alla gola. Sono susseguiti rapidamente diversi fiotti di sborra e lei con esperienza e lucidità, ha continuato a tenere la bocca ben serrata e a ingoiare il tutto rapidamente.

Quasi contemporaneamente, anche il cazzo dello sconosciuto nella bocca di Sara ha iniziato a schizzare il suo seme. A sua volta, ha ingoiato avidamente ogni goccia e prima che questo sparisse, ha tolto la mano dalla fica della sua amica per stringerla attorno al cazzo che stava avvizzendo. Ha continuato a succhiare in questo modo spremendolo delle ultime gocce e sentendo come il proprietario sobbalzasse e mugolasse di piacere.

Giuseppina si era lamentata quando Sara aveva tolto le dita da dentro la figa. Ancora pochi minuti e lei avrebbe goduto. Ora che il cazzo dalla sua parte aveva finito di godere, si volta verso la sua amica e pur restando nella penombra, la guarda e le sorride; si sporse in avanti e le passa la lingua in una lunga e lenta leccata sulle labbra. Erotizzate se non estremamente eccitate, dischiudono le labbra e si baciano con passione. Le lingue roteano e si fondono scambiandosi e condividendo i gusti di uno con l’altra. Quando Sara ha rotto il bacio, si sentiva agitata e in preda a mille sentimenti contrastanti. Si alza in fretta e aggrappandosi alle pareti.
“Andiamo.- Le sussurra.- Usciamo da qui.”

Giuseppina si volta verso il buco e scuote la testa. Il cazzo era ancora lì. Non era così duro come lo era stato inizialmente, ma aveva perso solo una piccola parte della sua consistenza e un piccolo filo, residuo di sperma colava dalla punta.

“Non ancora.- Ride sommessamente fremendo tutta.- Penso che lui ne vuole ancora…”

“Andiamo.- Ribatte Sara tirando per un braccio l’amica.- Abbiamo fatto la prova di coraggio. Dovremmo andare prima che accada qualcosa di brutto.’
La guarda con gli occhi che le luccicano e le sorride con un ghigno che le stravolge la faccia.
‘Tu vai. Io ti raggiungo dopo.’

Era chiaro che aveva strane idee in testa.
‘Non posso lasciarti qui da sola.’

“Va tutto bene. Sto solo andando a succhiargli il cazzo nuovamente prima di lasciarlo. Ci vediamo al nostro posto più tardi.’

Sara esitava, ma ha guardato la sua amica e il cazzo che ancora spuntava dal buco prima di annuire.
‘Va bene, ma fai attenzione.’
La bacia nuovamente sulle labbra prima di correre lungo il corridoio.

Rimasta sola, Giuseppina ha guardato il cazzo con un sorrisetto carico di desiderio e voglia. Succhiare quel cazzo anonimo con le dita della amica che giocavano con la sua vulva, l’avevano portata ad un livello di eccitazione tale che non sapeva se era in grado di rimettersi in piedi. Poteva percepire il calore che le si spandeva per tutto il corpo e la figa pulsare vogliosa. Voleva succhiare quel cazzo ed era stata sincera con la Sara, ma la sua voglia non si fermava solo a questo. Voleva, desiderava rendere nuovamente il duro il cazzo. Era certa che la sua amica non avesse approvato quello che aveva intenzione di fare e non voleva aspettare ancora molto.

Ardeva di desiderio e Giuseppina dopo aver mugolato molto forte in modo che lo sconosciuto la potesse sentire, apre la bocca per ricominciare a succhiare il cazzo semi duro. Ha giocato un poco lappandolo e succhiando alternativamente e in breve è riuscita a riportarlo ad una certa consistenza. Per la sua giovane età, Giuseppina si è meravigliata per la resistenza dell’uomo e per come fosse nuovamente pronto e reattivo il cazzo. Con due dita lo ha strettamente afferrato tenendolo stretto mentre con la bocca vi si dedicava con impegno e amore. La mano libera non è stata inerme. Si è infilata fra le sue gambe e ha iniziato a masturbarsi solleticando le labbra umide e calde della vagina.

Amava sentirsi il cazzo duro e pulsante in bocca. Questo fino a qualche tempo prima non le sarebbe stato possibile neppure pensarlo, ma la cosa che amava di più, era sentirsi la figa piena. Lascia il cazzo umido e luccicante di saliva e lo accarezza. Facendo un profondo respiro, si alza in piedi e si volta. Si piega in avanti e alzando quel tanto che basta la minigonna si sporge all’indietro. Osserva il cazzo pulsare libero e prendendolo strettamente nel suo pugno, se lo guida verso l’apertura della sua calda e palpitante figa.

Si deve chinare leggermente a causa dell’altezza dovuta ai tacchi e allarga le gambe per non piegare eccessivamente le ginocchia. Giocherella un poco con la cappella del cazzo lungo le labbra umide della figa con il chiaro intento di far capire all’uomo al di là della parete cosa gli stava per capitare e al contempo mugola il suo piacere e il suo desiderio.
‘ssssiiiiiiiiiii….’

Dopo essersi regolata correttamente alla giusta altezza, ha abbandonato il cazzo e con un profondo respiro si è impalata lungo il cazzo. La calda e umida figa è scivolata lungo l’asta dura e pulsate del cazzo e oltre a sentire i suoni provenienti ancora dalla televisione, ha potuto udire chiaramente il gemito di gioia inaspettata provenire dall’altra parte della parete. Era certa che un trattamento del genere, in quel luogo fatto da una giovane e bella ragazza come lei non accadesse tutti i giorni e certamente non da una figa stretta.

Giuseppina ha iniziato a muoversi ritmicamente lungo il cazzo e ogni volta le sue chiappe sbattevano contro la parete. Per dar maggior enfasi si spingeva con le mani contro la parte opposto e l’eccitazione era tale, che ben presto sentiva i succhi vaginali scorrerle lungo l’interno coscia. Persa nell’oblio delle emozioni che le provenivano dalla figa, non si era accorta del movimento che vi era stato nel cubicolo di fronte e improvvisamente un cazzo ha attraversato il buco all’altezza della faccia.

Non aveva idea da quanto tempo quel cazzo si ritrovasse lì, si è accorta della sua presenza solo quando lo ha urtato con la guancia. Ha sgranato gli occhi sorpresa, ma non si è tirata indietro. Emozioni sempre più forti la stavano percorrendo nell’animo e si è fermata appoggiando le chiappe contro la parete e lasciando che l’uomo continuasse il sublime e delizioso lavoro. Pur non aver visto il dito e toccandolo, ha afferrato il nuovo cazzo nel suo pugno e non si è lasciata scappare l’opportunità di una doppia scopata.

Sentiva i gemiti dell’uomo dietro di lei e il rumore che faceva quando sbatteva contro la parete. Ha slegato i lacci del top e ha lasciato che le tette le ballassero libere. Le ha accarezzate stuzzicando alternativamente i capezzoli per poi dedicarsi al nuovo cazzo posto di fronte a lei. Intenta com’era a farsi scopare, non le era agevole muoversi, ma ha cercato di succhiare meglio che ha potuto. L’odore era forte, di uomo e questo la inebriava. Si sentiva al settimo cielo e con l’orgasmo che la stava per esplodere nelle viscere.

Si sentiva libera e non vincolata alle manie di Tonino e forse per questo si sentiva ancor più eccitata. Il cazzo in bocca inizia ad eruttare e al contempo un urlo roco sovrasta il cubicolo e tutta l’area. I suoi gemiti si fanno sempre più forti come i movimenti contro al cazzo dietro di lei e in una incredibile onda di calore che la stordita, gode sobbalzando e mugolando. Il cazzo le scappa dalle labbra imbrattandole il viso di sperma e lei urla liberamente tutto il piacere che deriva dal prepotente orgasmo.

Imperterrito il cazzo in lei continua a scoparla e il piacere è tanto intenso che ha l’impressione che la mente lasci temporaneamente il suo corpo. Un grugnito alle sue spalle e poco dopo si sente la figa allagata di caldo e pulsante sperma mentre continua imperterrito a scoparla e facendole raggiungere un nuovo orgasmo.

Calmati un poco gli animi, Giuseppina lecca e succhia il cazzo che ha di fronte per nettarlo e quando oramai sembra che sia completamente pulito, scompare lasciando il buco inesorabilmente vuoto. Dentro di lei, il cazzo è ancora vivo. Ha l’impressione che stia ancora pompando sperma mentre un fiume di brodo vaginale le percorre l’interno delle cosce. Tremante sulle gambe mal ferme, si sposta in avanti e il cazzo fuoriesce con un rumoroso rumore come di gorgoglio. Incapace di restare in piedi, si accascia a terra.
‘Aspetta…’ Riesce a dire in un sussurro.

Si passa la mano sul viso raccogliendo e spalmandosi lo sperma sia sul collo che sulle tette si inginocchia, succhia e lecca il cazzo ancora turgido e pulsante. In questo modo aspira e ingoia le ultime stille di sperma e quando il cazzo viene ritirato dal buco, sente un tonfo come di un corpo esausto che si accascia sulla poltroncina al di là della parete.

‘Grazie… Mille…’ Le dice lo sconosciuto con una voce roca e appena udibile.

Non ha idea di quanto tempo resta accovacciata a terra, ma decide di rialzarsi quando viene colpita da un foglio di carta. Correttamente piegato lo apre e trova un numero di telefono con all’interno 5 euri. Schifata, ricorre a tutte le sue forze mettersi in piedi per poi sedersi sulla poltroncina. Si spalma lo sperma che ha addosso finché questo non si è sufficientemente seccato per poi allacciarsi il top. Si alza e oltre a tremare tutta, si sente mal ferma sulle gambe. Percepisce chiaramente lo sperma dello sconosciuto colarle all’interno delle gambe assieme con la sua ciprigna e scosse di piacere la fanno tremare maggiormente. Si guarda attorno e scorge un rotolo di carta; con questa si asciuga fra le gambe. Aggiustati i capelli annodandoli in una sorta di coda di cavallo, decide di lasciare di corsa il posto prima che qualcun altro venga a cercare un nuovo piacere.

Giuseppina apre la porta e sente che anche nel cubicolo a fianco si apre la porta. Pensava che l’ho sconosciuto si fosse già allontanato e anche se da una parte desiderava conoscere il proprietario del fantastico cazzo, dall’altro ne era intimorita. Dopo un attimo di incertezza e di immobilità, trova il coraggio di uscire e pur non volendolo, si guarda di lato e i suoi occhi incrociano quelli dello sconosciuto.

‘Giuseppina?’

‘Papà?’

* * *
Come ho già anticipato, anche se un poco romanzato, è avvenuto tutto realmente.
Saluto e abbraccio calorosamente con estrema soddisfazione di chi mi ha concesso di rendere pubblica la sua avventura… Usate il preservativo.
* * *
Maxtaxi

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

taximassimo@yahoo.it ‘ mail e msg nelle poche volte che sono collegato.

Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

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