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Racconti Cuckold

Quando la moglie decide di lavorare …fuori casa

By 9 Gennaio 2020No Comments

 

“Senti, non so come dirtelo” mi disse un giorno il mio collega Callori “ma c’è qualcosa che ho scoperto per caso che dovresti sapere, secondo me”.
Incuriosito e vagamente preoccupato gli dissi di non fare il misterioso e di vuotare il sacco.
“Beh, insomma, sai… dopo trent’anni di matrimonio subentra la noia, l’abitudine e viene voglia di provare qualcosa di nuovo”
“Eh cavolo, lo so bene” risposi “per me gli anni sono venti ma ormai il sesso è routine. Ma scusa, che c’entra con quello che mi volevi dire?”.
“Il punto è che ho voluto provare una casa di appuntamenti, consigliato da un amico. Posto eccezionale, dal punto di vista sessuale sono tornato alla gioventù!”.
“E allora? Vuoi consigliarmi di andarci anch’io?”.
“No, aspetta. Il fatto è che…”. E fece una pausa imbarazzata.
“Che…? Allora vieni al dunque!”.
“Insomma ho visto tua moglie, in quel posto!”.
“Mia moglie è andata lì per scopare? Dai non ci credo!”.
“No, guarda, hai capito male. Lei era lì…diciamo per lavoro. Era fra le donne a disposizione dei clienti”.
Brividi freddi mi percorsero la schiena in tutte le direzioni. Una notizia così non me la aspettavo, era peggio di una raccomandata dell’Agenzia delle Entrate! Stentavo a crederci e poi, perché? Mancanza di sesso? Beh, la nostra scopata settimanale ce la facevamo sempre, anche se effettivamente era subentrata nel nostro rapporto un po’ di noia. Cinquant’anni io, quarantaquattro lei, due figli alle scuole superiori. Io lavoro per una multinazionale, il che mi permette di viaggiare spesso, anche se dopo la crisi del 2008 gli stipendi sono calati e sono agganciati alla produttività. Lei, Carla, sta in casa pur avendo un diploma di liceo scientifico. 
Ripensandoci, ultimamente si era un po’ lamentata che la tenessi a stecchetto, che dovesse barcamenarsi per arrivare a fine mese con quello che le metto a disposizione. D’altra parte, abbiamo conti separati in banca, non mi fido delle donne quando c’è da amministrare i soldi. Ma con 600 euro al mese, che verso ogni inizio mese sul suo conto, si può vivere benissimo. Poi se vuole una borsa o un paio di scarpe non ha che da dirmelo, le compriamo insieme controllando il rapporto prezzo-qualità, senza problemi.
Insomma, mi dissi, stasera la sputtano e vediamo che si inventa.
Mentre guidavo la mia auto sulla via del ritorno a casa, nella mia mente si succedevano immagini legate a quando avevo appreso dal collega. Vedevo mia moglie, che è una bella bionda, alta più di 1,70 con tutti i giusti attributi, bel seno, culo sodo, gambe lunghe e tornite, alla pecorina su un letto mentre veniva penetrata da un uomo e nel frattempo succhiava l’uccello ad un altro. Poi l’immagine cambiò, e i due uomini divennero di colore, con uccelli lunghi e poderosi. Scopersi che mi stava montando un’erezione solo con quelle fantasie. E prima di arrivare a casa avevo cambiato idea sul modus operandi.
Mi accolse normalmente, ma senza troppo calore. Più tardi, andati a dormire i figli, ci trovammo a letto. Lei indossava una camicia da notte lunga fino ai piedi e gli slip. Cominciai a carezzarle le cosce salendo fino alle natiche. Mi lasciò fare, ma quando provai a sfilarle le mutandine disse:” No, stasera no. Sono stanca e voglio dormire”. Si girò dall’altra parte e spense la lampada sul suo comodino.
Quella notte dormii poco, prima per la notizia che avevo avuto, poi per impostare il mio piano.
All’ora di pranzo lasciai l’ufficio con un permesso e mi recai alla casa per appuntamenti di cui il buon Callori mi aveva dato l’indirizzo. Avevo fissato un appuntamento con la responsabile, “per informazioni”, avevo detto per telefono.
Mi accolse una bella donna bruna, sulla cinquantina, molto truccata e ben vestita. 
La informai chi fossi e subito si mise sulla difensiva: “Sua moglie è maggiorenne e ben consapevole di quello che fa. Non crei uno scandalo! In più non accetto ricatti!”.
Guardi, cara signora, non ha capito niente” dissi ridendo. “Io sono qui per farle una proposta di guadagno. Avuta la conferma che mia moglie diciamo “lavora” qui, e me la ha appena data, vorrei solo fare un accordo con lei…”.
“Sentiamo”.
“Voglio i filmati delle sue prestazioni. Sono sicuro che siete attrezzati con apparati di ripresa, magari anche sofisticati, quindi non chiedo la luna”.
“E in cambio?” 
“Quanto prende mia moglie qui?”. 
Disse una cifra.
OK: in cambio io le pagherò esattamente quanto lascia a mia moglie del suo ricavo complessivo, più 200 euro a filmato per l’incomodo”.
Nei suoi occhi vidi per un attimo i simboli del dollaro ($$) come Paperon de ‘Paperoni, poi provò a rilanciare: “Per 1000 euro le darò la possibilità di assistere in diretta in una saletta apposita che abbiamo qui”.
“La ringrazio per il pensiero, ma sicuramente mia moglie viene qui quando sono fuori per lavoro o quando sono in ufficio fino a tardi, quindi sarebbe difficile organizzare. Ma lo terrò presente per il futuro”.
“Mi raccomando di una sola cosa: niente scandali o vendette violente sulla signora. In fondo per lei è un modo di guadagnare qualcosa”.
“Stia più che tranquilla, non sono interessato a vendette o scandali”.
“Allora” concluse la donna, “Venerdì prossimo avrà il suo primo filmato su chiavetta USB. Giovedì sua moglie è prenotata qui da noi”. Guarda caso proprio durante il mio viaggio in Francia. 
“Passerò sabato pomeriggio, venerdì sono fuori. Intanto grazie”.
“Pagamento anticipato, eh!”.
“Immaginavo” dissi contando un bel po’ di banconote da 50 euro.
Il mercoledì successivo, prima di andare in aeroporto, salutai mia moglie con un bacio e le raccomandai di non stancarsi troppo.
“Tranquillo, con la vita che faccio non mi stanco mai…”

Durante il mio breve soggiorno in Francia unii l’utile al dilettevole, passando le due serate e le due notti con una giovane escort che già avevo scopato in precedenza, una garanzia di piacere e relax. Ma la mia mente era su ciò che mia moglie stava combinando nel frattempo.
Al mio ritorno, il sabato pomeriggio, la trovai in casa con indosso una semplice tuta da lavoro mentre faceva giardinaggio. In tasca avevo la chiavetta USB appena ritirata ed ero curiosissimo di vederla.
“Come va?” le chiesi baciandola.
“Tutto OK, giornate noiose, meno male che c’è il giardino che mi dà qualche distrazione”:
“Beh, ma quando sono fuori trova anche altri modi per distrarti: vai al cinema, a una mostra, a fare shopping. E le tue amiche? Non le vedi mai?”.
“Ma sai, ormai aspettavo il fine settimana per fare qualcosa insieme”.
“Bene, allora andiamo in camera da letto che ho proprio voglia” dissi provocatoriamente.
“Non alludevo a quello, ho le mestruazioni e non mi va. Pensavo a un teatro o a un cinema”.
“Ah, va bene, poi ne parliamo. Io intanto mi riposo un po’, ho del sonno arretrato”. 
E salii in stanza da letto chiudendo la porta. Accesi il mio laptop e inserii la chiavetta.
Apparve una camera elegantemente arredata con un grosso letto a due piazze. Seduta sul letto, mia moglie con autoreggenti nere e una vestaglietta semitrasparente, a gambe accavallate. Entrò un uomo sui sessant’anni, elegante, in completo grigio e cravatta.
Lei si alzò e si mise in piedi di fronte a lui, che disse qualcosa a bassa voce (l’audio non era perfetto, a differenza delle immagini, nitide ed in HD. 
Carla cominciò a spogliarsi lentamente del poco che indossava e rimase nuda davanti all’uomo, a parte i sandali tacco 12 che la rendevano più alta di lui e le slanciavano le gambe, già belle di per sé.
Iniziò una scena surreale: l’uomo, ancora completamente vestito, si sedette sul letto e ordinò a mia moglie di mettersi sulle sue ginocchia, con il viso da una parte e i piedi dall’altra. Il culo era esattamente al centro, bene in vista. E fu esattamente lì che lui comincio a far cadere la sua mano destra, con forza, tanto che il “clack” della sculacciata si sentì distintamente. E seguirono altre sculacciate, con ritmo veloce, a coprire tutta l’estensione delle natiche sode e tonde di Carla. Mi trovai in erezione in pochi secondi: mai lo avevamo fatto, noi…
Quindi non si limitava a scopare, in quel posto, ma era disposta anche a soddisfare le voglie morbose dei clienti.
Quando il sedere di mia moglie fu completamente rosso (avevo perso il conto delle sculacciate, ma erano state almeno una trentina) l’uomo la fece inginocchiare davanti a lui e si aperse cintura e pantaloni. Invitò Carla, con un gesto eloquente, a liberarlo dei boxer neri facendo schizzare verso l’alto un pene di misura ragguardevole, in piena erezione come era da aspettarsi.
Il resto come da copione: mia moglie, sempre in ginocchio, prese l’uccello, lo carezzò per un po’ poi se lo infilò in bocca iniziando a succhiarlo e leccarlo come una vera professionista. Intendiamoci, che sapesse fare bene i pompini lo sapevo da sempre, ma certo vederlo fare in modo, diciamo, professionale, mi fece un cero effetto. Rabbia ed eccitazione al tempo stesso.
Non mi meravigliai più di tanto dell’ingoio che pose fine alla prestazione.
A quel punto l’uomo si alzò, si rimise boxer e calzoni, si sistemò la cravatta davanti a un grande specchio a parete e, dopo aver dato un’ultima pacca su sedere nudo di Carla, uscì dalla stanza.
Spensi il PC e mi trovai fortemente eccitato e con una erezione imponente.
Scesi al piano inferiore e trovai mia moglie sdraiata sul divano del salotto su un fianco, assopita. Mi avvicinai e le sfiorai il sedere con la mano. Ardevo dal desiderio di ripetere quanto avevo visto fare da quel tizio. Ma mi fermò subito.
“Ho detto di no! Oggi no, lasciami tranquilla”.
Decisi quindi di vedere il resto del filmato, non prima di avere fatto una breve sosta in bagno per svuotarmi dello sperma che chiedeva solo di uscire, ripensando alla scena di poco prima.
…continua

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