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Racconti Cuckold

Sara e Salvo

By 19 Gennaio 2024One Comment

Questo racconto è frutto di fantasia.

E’ sera, Sara ed io siamo a letto e ci stiamo coccolando: abbracci, carezze, baci. Sono i gesti abituali fra coniugi uniti da molti anni di matrimonio. Nel momento in cui ci stiamo baciando profondamente in bocca Sara mi prende la mano e la porta sul suo sesso: non è un gesto inusuale, tuttavia, da un po’ di tempo, questa sua presa d’iniziativa mi meraviglia. Comincio ad accarezzarle il pube, gioco con i suoi riccioli, lei apre un po’ le gambe e mi sussurra:
“Toccami dentro”.
Sono ancor più meravigliato e, seguendo il suo invito, infilo il dito medio nella vagina che trovo insolitamente scivolosa e molto umida. Le sussurro in un orecchio:
“Cosa hai fatto oggi, porcellina?”
Mi risponde con un sorriso
“Mi sono fatta riempire da Salvo, non era questo che volevi?”.
Effettivamente in mattinata Sara mi aveva detto che Salvo la stava corteggiando con insistenza e che, parole sue, aveva l’impressione che le sue attenzioni si sarebbero, presto o tardi, trasformate in qualcosa di più concreto. E ricordo anche ciò che le avevo detto:
“Beh, che male c’è, se lui ci prova e a te fa piacere scopatelo!!”
“Sai, stamani mi ha invitata in macchina e siamo andati in una stradina fuori mano; lì abbiamo cominciato a limonare e non c’è voluto molto per passare a qualcosa di più “profondo”. In breve, mi sono trovata col suo cazzo tra le mani. Sai, è enorme, mi ha lasciata veramente sbalordita, lo stringevo a stento con una mano ed è stato naturale chinarmi e baciarlo. Era splendido, duro, già umido del suo liquido prespermatico, non ho resistito, gliel’ho preso in bocca e gli ho fatto un pompino suntuoso fino a farmi sborrare in bocca. Superfluo dire che ho ingoiato tutta la sua sborra”

Io, in fondo in fondo, sono un voyeur e nel sentire il suo racconto mi eccito: il mio cazzo si indurisce, lei se ne accorge e me lo afferra e comincia a scappellarlo.
“Come al solito ti stai eccitando, vero? Sei il mio porcellino che gode nel sentire che la sua donna si è fatta scopare e … altro da un altro uomo, vero?”
“Si, è vero, mi piace sapere che hai goduto con un altro uomo, che ti ha riempito la fica di sborra e che magari ti ha anche inculato”
“Vieni amore, leccami la fica, senti che sapore ha”
Non mi faccio ripetere l’invito, mi abbasso e metto la testa tra le sue cosce, le bacio la fica ed infilo la lingua tra le sue grandi labbra.
“Bravo, così, infila la lingua più a fondo e suggimi!”
Eseguo in preda ad un furore erotico, esploro la sua fica in profondità ed aspiro. Ecco, lo sento, ha un sapore leggermente aspro, è la sborra che l’altro le ha iniettato. Il mio cazzo è durissimo, devo fare uno sforzo per non sborrare.
“Ti piace vero porcellino? Sai me ne ha iniettata tantissima, sembrava non finire mai, mi ha proprio riempita. Era un toro ed io mi sono sentita come una vacca alla monta. Ma tu non devi essere geloso, io ti ho pensato mentre Salvo mi stava montando e sai cosa ho pensato? Che tu saresti stato contento di vedermi, lì sul letto con le cosce spalancate e quel toro di Salvo che mi riempiva la pancia col suo enorme randello ed io che lo incitavo:
“Si, si, ancora, più in fondo, riempimela, rompimi la fica, dammelo fino ai coglioni!!!”
E lui che rispondeva:

• “Sei proprio una puttana cui piace il cazzo e che gode nel cornificare il marito, vero? Dovresti vedere adesso la tua fica come è slabbrata, il mio cazzo te l’ha riempita completamente, Godi, godi troia, adesso ti riempio di sborra calda!”

Io sono completamente perso nel succhiare la sborra dalla sua fica, mi piace, godo nel sentire il gusto del seme che il toro le ha scaricato in pancia. Ne ho la bocca piena, mi tiro su e la bacio passandole un po’ della sborra, ci baciamo strofinando le labbra piene di sborra sulle guance, sul collo, sugli occhi.
“Vuoi sapere il resto tesoro?”
“Si, si ti prego raccontami”
“Dopo che lui mi ha sborrato in bocca io avevo voglia di monta, voglia che lui mi ha letto negli occhi e che lo ha spinto a dirmi:

“andiamo a casa mia, ti riempirò con calma”

Arrivati a casa sua (sai bene che è vicina) ci siamo spogliati e ci siamo gettati l’uno nelle braccia dell’altro. Ho sentito il suo enorme cazzo appoggiarsi sulla mia pancia, la cosa mi fatto squagliare: ho sentito la mia fica che gocciolava. Poi lui mi ha fatto girare e di nuovo si è appoggiato e stavolta ho sentito il cazzo nel solco delle chiappe e lui

“lo senti? Senti com’è duro? Sai che tra poco te lo infilerò nella fica e te la sfonderò?”

“Si, lo so, ma cosa aspetti, riempimi!!!” mi ha buttata sul letto, mi ha spalancato le cosce poi si è preso il cazzo in mano e me lo ha strofinato tra le grandi labbra inumidendolo del mio liquore poi, finalmente, me lo ha affondato con un sol colpo. Ho sentito quel grosso randello affondare nella mia vagina, l’ho sentito scendere sempre più profondamente fino a quando ha toccato il fondo. L’affondo mi ha lasciato senza fiato ma stavo godendo in modo incredibile, gli ho passato le gambe attorno alla vita e l’ho tirato verso di me dicendogli:
“Come sei grosso e duro, fammi male, rompimi la fica, sfondamela, così, così, di più, muoviti”
Lui ha cominciato a muoversi avanti e indietro con ritmo crescente mentre io sbattevo la testa da una parte all’altra del letto. E lui

“ti piacerebbe che tuo marito ti vedesse così, piena del mio cazzo?”

“Si, mi piacerebbe, mi piacerebbe che lui fosse sotto di me e leccasse i coglioni al toro che gli monta la moglie!”

Io sono eccitatissimo, Sara mi sta descrivendo una scena che molte volte abbiamo immaginato durante le nostre scopate. Sara, che ha sempre una mano sul mio cazzo, si china e gli dà dei bacini sulla cappella leccando le grosse gocce di liquido che sgorgano dal meato poi apre la bocca e mi pompa.

“Ma se era così grosso non ti ha fatto male?” le sussurro.

“Stupidino, macchè male, mi fatto bene. Mi ha fatto sentire veramente femmina: ho provato una sensazione primordiale, dettata dall’istinto, quella che spinge la femmina a scegliere il maschio più forte, quello dominante, che non chiede ma prende con la forza. Ho vissuto una situazione “animalesca”: il maschio che monta la femmina per assicurarsi la discendenza e la femmina che sceglie il maschio dominante per avere la certezza che la sua prole sarà forte!! Salvo mi ha martellato con il suo grande cazzo senza badare a me, senza pensare se provassi piacere o dolore. Ad un certo punto si è irrigidito ed ho sentito il suo cazzo pulsare, ho capito che stava sborrando, allora l’ho tirato ancor di più a me con le gambe e l’ho incitato:
“dai … così… così…. vieni, vienimi dentro, sfondami l’utero e fammi impazzire”
Lui mi ha stretto i capezzoli tra le dita facendomi godere all’istante mentre sentivo distintamente i fiotti di sborra che mi stava iniettando”

“Ti amo, lo sai, ma tu mai mi hai fatto sentire così femmina. Sai, noi donne siamo strane: apprezziamo molto l’amore romantico (come il tuo) ma, a volte, desideriamo ciò che ti ho descritto: la dolce violenza, il maschio che ti sbatte sul letto, ti monta e ti riempie con la sua sborra, senza nulla chiedere!!!”

Sara riprende il pompino che ha interrotto per raccontarmi la monta di Salvo; naturalmente io sono eccitato più che mai e non resisto al calore delle sue labbra e della sua lingua.
“Si amore, continua così, succhiami, fammi sborrare …ecco … vengo, vengo!!!!!”
e lei sfilandosi il cazzo dalla bocca:
“bravo, godi, godi nella bocca della tua vacca, riempila con la tua sborra calda…. “
Il piacere, fino allora controllato, esplode con forza e mi scarico nella sua bocca. Al termine lei la apre e mi fa vedere quanto è piena della mia sborra poi si avvicina e mi bacia in bocca passandomi la sborra, ci succhiamo in modo altamente lascivo.
Stiamo abbracciati, in silenzio, dopo il duello erotico di poco prima; Sara mi accarezza il cazzo ormai moscio e mi dice:
“Quello che ti ho raccontato non è tutto. Io, dopo la monta, avevo ancora voglia di cazzo. Sai tesoro, io sono abituata alle tue dimensioni, che non sono di certo paragonabili a quelle di Salvo, ed essere stata penetrata da un cazzo come quello ha scatenato in me una libidine mai provata prima. Salvo era sdraiato al mio fianco (come te, adesso) col cazzo moscio ma ancora di notevoli dimensioni. Gliel’ho accarezzato un po’, poi sono scesa con la bocca ed ho iniziato a baciarlo e leccarlo. Gli ho preso amorevolmente in mano i grossi coglioni, glieli ho leccati, glieli ho presi completamente in bocca, poi sono passata alla cappella: l’ho scappellato e l’ho ripulita dalla sua sborra che ho succhiato ed ingoiato guardandolo negli occhi. Non c’è voluto molto tempo per vedere il suo cazzo indurirsi ed erigersi nuovamente maestoso, l’ho circondato con entrambe le mani ed ho iniziato un movimento di su e giù, abboccandolo ogni tanto”

“Non sei ancora sazia? Non ti è bastato farti riempire la fica di sborra? Ne vuoi ancora, vero troia?”

Il suo linguaggio volgare, l’avermi dato della troia, non mi ha infastidito, anzi mi ha fatto nuovamente provare la sensazione che ti ho già descritto: femmina a disposizione del maschio. Sempre guardandolo negli occhi gli sussurrato “Fammi il culo, voglio provare ad essere inculata, voglio sentire il tuo palo che mi allarga il culo e che vi sprofonda fino alle palle, voglio sentire la tua sborra calda che mi riempie l’intestino.”
E lui:
“perché dici “provare ad essere inculata”? Tuo marito non te lo ha mai fatto?”

“No, ci ha provato qualche volta ma il suo cazzo non è mai riuscito ad aprirmi lo sfintere. Il solo pensiero che stava per inculare la moglie lo faceva sborrare e quindi …. io lo consolavo: “non abbatterti amore, vedrai la prossima volta ci riuscirai”. Ma ora che ho provato il tuo palo ed ho visto quanto è duro ed ho gustato la tua dolce violenza, ora lo voglio in culo, dai prendimi, inculami, sfondamelo!!!”

• “Cazzo, un culetto vergine, e la troia che mi chiede di sfondarglielo. Aspetta un momento, prendo qualcosa che renderà più piacevole l’inculata”

Si alza, va in bagno e ritorna con un tubetto di crema, ne spreme un po’ nella mano e se la spalma sul cazzo poi mi fa voltare e ne versa sul mio culo. Quindi, di nuovo sul letto, si mette in ginocchio con le spalle al muro.

• “adesso inculati, io non farò niente, dovrai essere tu stessa a piantarti il mio cazzo nel culo”

Lo guardo con desiderio, il cazzo eretto e duro in attesa del mio culo, mi metto gattoni e comincio ad arretrare verso di lui finché sento la cappella che si appoggia sul buco. Allora comincio a spingermi indietro con sempre più determinazione: lo voglio, voglio sentirlo entrare. Continuo a spingere, sento che la cappella pian piano si apre la strada finchè lo sfintere cede e la cappella viene addirittura inghiottita. Soffoco un urlo dovuto alla penetrazione ma l’idea di avere la cappella nel culo mi fa fremere di desiderio. Mi spingo ancora indietro e lo sento, sento il palo che affonda lentamente nelle mie viscere e finalmente comprendo ciò che alcune mie amiche mi avevano raccontato a proposito del sesso anale, che dava una sensazione diversa e più intensa rispetto alla classica scopata, ti faceva sentire veramente femmina dominata dal maschio.
La crema ha svolto la sua azione, la penetrazione non è stata dolorosa, anzi. Mi rivolgo a Salvo e gli dico “ ti sento, sei enorme ma mi piace, sfondami” e lui:

• “Dovresti vederti, due bellissime chiappe spalancate, un culo pieno di cazzo, sei splendida; dovrai raccontarlo al cornuto! Dovrai dirgli che hai goduto col cazzo nel culo. E ora te lo darò fino alle palle”

Mi afferra i seni da sotto e, usandoli come maniglie, mi attira a sé, sento come un risucchio e il mostro sparisce completamente nel mio culo, sento i coglioni rugosi che si appoggiano alle mie tenere chiappe e godo gridando il mio piacere: Dai Salvo, dai, sfondami, allargami il culo, fammi godere di culo, sborrami dentro, fammi un clistere col tuo piacere.
Salvo, grugnendo, comincia il suo movimento di inculata, io appoggio la testa sul materasso, lui infila la mano sotto di me e raggiunge il clitoride, lo prende tra due dita e lo strapazza. Una staffilata di piacere mi scuote mentre sento i suoi fiotti inondarmi il culo. “Così. Così, bravo, continua, sento la tua sborra calda, è bellissimo, non ti fermare, voglio essere riempita, fammi tua. Lo dirò al cornuto che mi hai fatto godere col culo e che mi hai riempita anche lì.

Il racconto altamente erotico di Sara anziché farmi incazzare (si è fatta inculare mentre io non ci sono mai riuscito) mi ha fatto nuovamente arrapare e Sara me lo fa notare: “ti piace sapere che oggi pomeriggio Salvo mi ha inculato e mi ha riempito di sborra, vero? Vedo che il tuo cazzo è di nuovo rigido, non lo puoi negare”.
Le rispondo che si, è vero, sono un cuckold, mi piace che la mia donna goda con altri. Lei mi prende il viso tra le mani, mi bacia e mi dice
“Amore ora puoi incularmi anche tu, il cazzo che Salvo mi ha infilato in culo ha certamente reso più morbido il mio sfintere ed il tuo cazzo riuscirà a penetrarvi. Su, vieni e inculami a fondo. Io penserò che sia Salvo!!!”

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