Una signora-per-bene.
Buongiorno Educatore, ho deciso di scrivere la mia storia, dopo averne lette altre postate sulla sua pagina. Premetto che non sono una lettrice assidua di racconti erotici, tutt’altro, ma mi piacciono le storie vere e le confessioni che lei Educatore riporta e sa sceneggiare bene, e spero che lo faccia anche con la mia, che io credo insolita e che invece magari si scoprirà comune ad altre donne.
Mi chiamo Laura, sono una signora Torinese di 45 anni, sposata da 20 anni con due figli grandi, un matrimonio desiderato, pieno d’amore, affetto e fedeltà, ma anche con manifestazioni di gelosia reciproca. Una vita coniugale abitudinaria, ricca di tenerezza e amorevolezza, con qualche piccola incomprensione, sempre superata, questo fino a un anno fa.
Lavoro part time presso un ufficio della città. Mio marito Aldo è un bell’uomo, ha dei bei lineamenti e dei bei modi di fare e risulta subito simpatico, sia agli uomini, ma soprattutto alle donne. Lui è impiegato in una grossa azienda torinese. Siamo tutti e due nativi da generazioni della città.
So che piace a molte donne e più di una ci ha provato, anche amiche, pur sapendo che era mio marito, ma mi è sempre stato fedele, prova ne era il fatto che me lo aveva confidato.
Premetto che io non l’avevo mai tradito, mi appagava quello che mi dava e mi soddisfacevano le sue attenzioni anche intime, anche perché non conoscevo altro e mi accontentavo e mi andava bene, e siamo stata una coppia che tra alti e bassi è sempre andata d’amore e d’accordo.
Tutto il nostro sconvolgimento ebbe inizio circa un anno fa. Una sera mentre guardavamo la tv mio marito mi disse improvvisamente e senza logica di un contesto discorsivo.
” Tu ci andresti con un altro uomo con il mio permesso?”
“Come andresti?… Che intendi dire?” Domandai anni luce lontana dal suo proposito.
“Intendo intimamente… sessualmente…” Precisò.
Rimasi esterrefatta da quella domanda.
“No di certo!” Replicai subito stupita e perplessa: “Sei tu il mio uomo e non vedo perché dovrei andare con un altro!?… Mi basti e mi soddisfi tu!” Precisai completando la risposta.
“No! …Ma io intendo dire…” Disse interrompendosi:” … non hai mai avuto idee, desideri di fare qualcosa di strano, di diverso dal solito ménage quotidiano? “
Lo guardai stupita:
“Ma dici nel modo di vivere famigliare e sociale?” Chiesi ancor più sorpresa da quelle sue domande.
“No! No! Io parlo in ambito sessuale! Trasgredire!” Esclamò forte e deciso tanto che mi preoccupai che i ragazzi non sentissero quella conversazione.
“In ambito sessuale? …” Ripetei meravigliata da quel suo dire:” E che idee dovrei avere? Perché dovrei trasgredire, tu mi basti sessualmente, sei il mio uomo, mi soddisfi! Sai che ho avuto sempre e solo te!” Risposi sempre più stupita da quelle domande che erano estranee alla nostra educazione, cultura e al nostro modo di vivere coniugale.
“No… io intendo idee sessuali!… Fantasie… Non ne hai mai avute? Non hai mai desiderato un altro uomo? “Ripeté ancora.
“No! Fantasie di questo tipo non ne ho mai avute Non ne ho mai avute e non ne ho! “Risposi subito seccata da quel discorso, proseguendo con un pizzico di gelosia:
“Perché tu le hai avute con altre donne?”
“No! Con nessuna!” Ribatté:” Proprio per questo te lo chiedo. Ma è diverso il discorso che faccio, io piuttosto che andare con un’altra donna, preferirei che fossi tu ad andare con un altro uomo, con il mio consenso e davanti a me.” Precisò.
“Ehii dicooo!!? Ma che ti sei ammattito?!” Replicai infastidita:” Non farei mai una cosa del genere.” Aggiungendo.” E poi non mi vanno questi discorsi, queste idee sessuali lì, ho superato i quarant’anni e anche tu e abbiamo due figli che vanno al liceo e poi a me non piace fare, e nemmeno pensare e parlare di certe cose, sono una signora per bene!” Dichiarò.
E con quella frase” …sono una signora per bene!” finii il mio discorso quella sera.
Passarono altri giorni e ritornò sullo stesso argomento, ma cambio approccio, lo fece in modo più soft e sempre nei momenti intimi.
“Non dico che dovresti andare con un altro uomo, ma almeno farti vedere nuda da lui, lo faresti?” Domandò turbato.
“No! “Risposi decisa:” Tu sei l’unico uomo che dopo mia madre, mi ha vista completamente nuda e non mi farei vedere da nessun altro, nemmeno dal dottore.” Precisai.
“Ma nemmeno provare? Non ti stimola un po’ l’idea che qualcuno ti desideri e si ecciti vedendoti nuda? Non hai voglia di fare qualcosa di trasgressivo?” Chiese visibilmente accalorato.
Ecco, pronunciò di nuovo la parola magica.” Fare qualcosa di trasgressivo.”
Gli dissi subito di no, che a me non piacevano quelle cose, erano lontane dalla mia cultura, modo di pensare e anche dalla sua e non capivo come un uomo come lui potesse avere quelle idee assurde.”
Con il tempo prese a fare sempre quei discorsi a letto prima che avessimo un rapporto sessuale e lo vedevo eccitato solo a parlarne, e poi mi prendeva e amava con più foga, e di quella eccitazione che gli dava il parlarmene, ne godevo anch’io indirettamente durante il rapporto…in silenzio. Quei discorsi diventarono più intensi , smise di propormi di avere un rapporto sessuale con un altro uomo e si concentrò nel convincermi ,“solo”, diceva lui ,a farmi vedere nuda da qualcuno.–Insistette nei mesi successivi , ma ebbe sempre il mio fermo e deciso rifiuto ,al punto che mi mise il muso , mi parlava solo per necessità oppure secondo come e dove eravamo ,mi ignorava quasi completamente….–Quel suo desiderio non corrispondeva al mio, ed ero decisa che non l’avrei fatte mai e poi mai … quelle cose che mi proponeva , di farmi vedere nuda da qualcuno che non fosse lui. Mi faceva letteralmente schifo pensarlo, le consideravo manifestazioni da depravati.
Passarono alcuni giorni e un certo punto non ce la feci più del suo atteggiamento superficiale nei miei confronti, lo affrontai direttamente e ci fu una discussione dove gli dissi:
” Ma cosa ti è saltato in mente Aldo! …Sei sempre stato un uomo serio, equilibrato, un marito esemplare e un ottimo padre e ora, dopo più di 15 anni di matrimonio te ne vieni fuori con queste cose…di farmi vedere nuda da qualcuno…ma perché!? Cosa ti succede!?” Chiesi proseguendo: “Io non ho mai fatto niente di simile lo sai e non voglio fare queste cose. Ma perché ti sono venute queste idee strane? …Viziose?!” Esclamai sfogandomi decisa e agitata nel chiarire definitivamente quella situazione:” Spiegami!” Lo esortai.” Come abbiamo sempre fatto tra noi … parlami! …Parliamone! Restare con il muso non serve a niente , non risolviamo i nostri problemi .” Aggiunsi.
E lui, a suo modo come sempre fu chiaro e logico nell’esposizione della sua idea.
“Io ti amo!” Esordì…” Non credere che non ti ami più se ti faccio una proposta del genere …anzi, la faccio proprio perché ti amo di più!” Disse proseguendo: “Nella vita si cambia…anche sessualmente … cambiano i gusti, i desideri, si diventa diversi, si vogliono provare cose nuove, differenti. Si vuol far partecipare di più la testa oltre che il corpo nella ricerca del piacere, si diventa più cerebrali e anche tu sei cambiata … da giovane lo facevi con più passione e ardore, ora sei sempre tentennate…”
Lo interruppi prima che finisse la frase dicendo: “Allora avevo vent’anni! Ora ne ho più di quaranta …” Ma lo lasciai andare avanti.
“Quello che voglio dire…” Proseguì.” È che con gli anni si cambia, di carattere, dentro e anche sessualmente e io voglio provare emozioni sessuali nuove, e voglio provarle con te, assieme a te e non con un’altra donna e tu sai che se volessi non avrei difficoltà a fare qualcosa con qualcuna!” Disse irritandomi e facendomi ingelosire, ma lo lascia andare avanti, volevo vedere dove arrivava.
“Io voglio provare queste emozioni nuove, se è possibile con la mia compagna, la donna che amo, mia moglie! …Teeehh!!” Esclamò con voce alta.
“Cosa vuoi dire con questo? …Che è possibile…o che hai intenzione di farlo con qualcun’altra se io ti dico no?” Domandai.
Non rispose alla domanda o meglio lo fece con intelligenza da quell’uomo che era:
“Io voglio provare queste emozioni con te e solo con te, non con un’altra donna!” Ripeté.
“E in cosa consisterebbero di preciso queste… emozioni? …” Chiesi alquanto alterata, rispondendomi da sola a voce alta:” Dovrei andare forse con qualcuno??”
“No! Assolutamente!” …Rispose sicuro:” Basterebbe che ti facessi vedere nuda… “Aggiunse. “Toglitelo dalla testa!” Esclamai subito senza nemmeno voler sapere altro, o il perché o il per come.
“Queste cose non le farò mai!… Maii!!” Urlai decisa.
La discussione finì lì. “Se li farà passare i suoi musi, i bollori e le sue emozioni …” Pensai:” Figuriamoci se mi faccio vedere nuda da qualcuno per fare piacere a lui.”
Quella richiesta era proprio fuori dalla mia mentalità, da come concepivo io l’essere donna…Avevo una famiglia, ero una moglie e una madre seria e rispettata, figuriamoci se avessi accettato la sua richiesta.
Continuò a tenermi il muso, ma non mi importava, non cedevo ai miei principi, ero ferma e risoluta per il rispetto che avevo verso me stessa, per il mio onore di donna, madre e moglie oltre che per la stima e il decoro che avevo di me stessa.
Passarono i giorni e le settimane e sembrava che lentamente quella idea balzana, si allontanasse da lui, sembrava che la mia determinazione avesse avuto ragione su di lui e di quel pensare. Riprendemmo la nostra relazione sia famigliare che coniugale e anche sentimentale e intima. Iniziammo nuovamente ad avere rapporti sessuali settimanali, con la differenza che prima di praticarlo, voleva vedermi completamente nuda. Non aveva mai fatto così e avere di quelle richieste, se non da sposini e leggendo il disappunto sul mio viso a quella pretesa esclamava sarcastico: “Posso almeno io che sono tuo marito vederti nuda?!”
In quel momento a quelle parole gli avrei tirato in testa la sveglia, ma lo amavo e lo lasciai fare, pensavo:” Manie! Gli passeranno!” Mentre lui osservandomi cominciava a decantare il mio corpo: “Sei bellissima!… Hai ancora un corpo piacente, attraente e desiderabile!”
“Eeeeehhhhhhhhh…siiiiiii!! …Propriooo!!!“Rispondevo io alle sue adulazioni.” Con tutte quelle meglio di me che ci sono in giro!”
Anche se mi facevano piacere i suoi apprezzamenti sul mio corpo (a quale donna non piace essere desiderabile per il suo uomo?), mi davano un po’ fastidio, soprattutto perché non aveva mai fatto così, di comportarsi in quel modo libidinoso, dicendomi anche:
“Vedi! …Se ci fosse un altro al mio posto a guardarti, farebbe come me!”
E mi dispiaceva e turbava e non volevo che si comportasse così.
Passarono i mesi e quel modo di praticare il nostro rapporto sessuale rientrò nella consuetudine coniugale e lo praticavamo sempre con quel metodo, con me che mi lasciavo spogliare lentamente da lui anche davanti allo specchio, come se ci fosse un altro ad osservarmi. Solo che a un certo punto, lui cambiò…diventò frivolo, si curava di più nell’aspetto e nel vestirsi quando usciva o andava al lavoro, facendomi venire strani pensieri di dubbio e di sospetto sul suo comportamento, e là, dove non poterono i miei principi morali, poté la gelosia. Inizia a pensare che avesse un’altra.
Quel periodo tornava a casa sempre più tardi dal lavoro e alle mie domande rispondeva evasivo dicendo che il capo ufficio l’aveva trattenuto per lavoro extra o che c’erano stati dei problemi sul lavoro, io non le credevo, ma lasciavo correre.
A volte lo chiamavano delle colleghe al cellulare, oppure lo vedevo in atteggiamenti scherzosi e confidenziali con loro quando ci incontravamo per strada e questo non faceva che aumentare il mio tormento e patimento, finché un pomeriggio soli in casa, lo affrontai, ci fu una violenta discussione tra di noi, quasi un litigio.
“Da quando in qua ricevi tutte queste telefonate?… E femminili per giunta! “Gli chiesi irata:” E sei sempre in atteggiamenti intimi con le colleghe?… In ordine e profumato?”
“Non sono in atteggiamenti intimi, sono atteggiamenti allegri, scherzosi.” Rispose lui sarcastico, ma presa dall’ira gli urlai:
“Tu devi avere rispetto per meee! Io sono tua moglie, la madre dei tuoi figli, non sono come quelle puttane delle tue colleghe o quelle che frequenti tu!” Esternai rabbiosa…
“Ssshhhhh!!! Non gridare!” Mi disse invitandomi ad abbassare la voce: “Non sono puttane, sono madri di famiglia e mogli come te e qualcuna di loro, con i loro mariti fa quello che io ti ho proposto di fare a te con me.”
“Non ci credo!” Risposi piena di rabbia.
“Chiediglielo se non mi credi!” Rispose lui calmo, di quella sua calma che mi dava i nervi.
“Eh sì perché tu lo sai! …Te lo sono venute a dire a te a che portano le mogli a spogliarsi davanti a sconosciuti!” Ribattei io.
“Lo so!… Ma non perché me lo sono venute a dire loro, ma perché qualche marito me la fatta vedere nuda.”
“Cosaaa!!!…Non ci credooo !” Esclamai con un sorriso irato e pieno di tensione.
Non sapevo più come comportarmi, se era vero o non lo era quello che mi diceva, avrei voluto saltargli addosso e picchiarlo. Ma lui non mi rispose e sorrideva e io in un attimo di rabbia e gelosia, mi avventati su di lui …
” Sei un bastardo a dirmi queste cose… a fatti guardare e fare lo stupido con le altre!” Gli urlai piangendo colpendolo con pugni sul torace. Ma lui veloce mi prese i polsi, me li tenne e mi calmò, facendomi sfogare nel pianto.
Mi sedetti sul divano. Mi resi conto che non mi ero mai comportata in quel modo. Lui uscì di casa arrabbiato, lo chiamai, ma batté la porta e se ne andò. Restai sola a piangere e a smaltire la tensione nervosa che avevo addosso. Quello che mi faceva rabbia, era di più il fatto che lui diceva che le aveva viste nude, anche se in fotografia, piuttosto che l’aver proposto a me di farlo.
Calmata lo chiamai più volte allo smartphone ma non rispose, le mandai un messaggio dicendogli di tornare a casa … che volevo parlargli. Mi rispose con un altro sms, dicendomi che sarebbe ritornato quando mi sarebbe sbollita la rabbia e mi sarei comportata come una moglie. Verso sera quando rientrò, non so come né perché, come una stupida gli andai incontro e lo abbracciai e i con gli occhi lucidi mi scusai di essermi comportata in quel modo. Avevo paura di perderlo, che mi lasciasse per un’altra, lo amavo, ed ero felice che fosse di nuovo con me, che fosse tornato anche se questo significava per me, che mi sarei sottomessa a lui. Lui non disse nulla, ma mi baciò in fronte e io come una brava moglie gli feci il caffè, poi arrivarono i ragazzi… Il nostro litigio era rientrato, ma avevo capito che quella linea di scontro che tenevo, avrebbe rischiato di farci litigare e dividere, lui non cedeva e avrei dovuto cambiare io, prenderlo in altro modo. Mi proposi di provare ad assecondarlo per vedere fino dove sarebbe arrivato davvero.
“Forse poi … al momento decisivo si tirerà indietro…” Pensavo:” … mi impedirà di mostrarmi davvero nuda a un altro uomo, è sempre stato geloso di me e mi sembra strano che sia cambiato tutto assieme. Magari nel pensarlo si eccita, ma nel momento che dovrò spogliarmi veramente, ci ripenserà… e mi fermerà.” Ragionavo, ma mi illudevo.
Dopo aver riflettuto parecchio durante la sua assenza. Un pomeriggio al suo rientro gli dissi:
“Aldo! Io ti amo e anche se sono contraria a queste cose se vuoi ti accontenterò, possiamo provare a fare come vuoi tu, ma sai che mi vergogno, che non mi ha mai visto nessuno nuda oltre che te!”
A quelle parole cambiò subito modo di rapportarsi con me, sorrise.
” Non ti preoccupare per questo amore, non devi fare niente di particolare, solo spogliarti e basta, ci sarò io vicino a te e lui poco distante che guarderà… e nient’altro!”
“Ma lui chi è?” Domandai curiosa e preoccupata.
“Un mio conoscente, non ti preoccupare, una persona a posto, sposata, con figli anche lui, ti guarda solo alla luce dei fari dell’auto e basta. Quando avrai finito ti rivestirai e torneremo indietro, non ti toccherà neanche con un dito. Fammi sapere quando ti senti pronta, ma dimmelo con un giorno d’anticipo che lo avvisò.” Disse e mi abbracciò felice che avessi accettato.
Ma io ci pensai su ancora parecchi giorni, non era facile per me fare quello che chiedeva e dovevo soprattutto persuadermi:
” In fondo quel suo conoscente mi vedrebbe solo nuda, non mi toccherebbe nemmeno. Con tutte quelle che si mostrano mezze nude alla spiaggia e in giro…” Mi dicevo per convincermi ad accettare e giustificarmi.
“E poi mi vedrebbe un uomo solo, in penombra e ci sarebbe mio marito…”
Ci pensai e ripensai, e alla fine decisi di mettere da parte momentaneamente i miei principi morali e il mio orgoglio e accettai. Decisi e glielo dissi. Fu felice nell’apprenderlo:
“Bene amore, organizzo tutto per sabato sera…vedrai che sarà una serata diversa anche per te, ti piacerà e spariranno tutte le tue paure…” Mi rassicurò.” E io sarò sempre al tuo fianco.” Quel sabato sera, mi fece vestire in modo erotico, volle che indossassi la lingerie di pizzo, era eccitato, dovevo piacere ed essere desiderabile, e io mentre mi preparavo mi sentivo turbata, strana, diversa, sentivo di fare violenza a me stessa, ma andai lo stesso per amore e quieto vivere famigliare. Salimmo in auto e partì, lungo la strada gli chiesi:
“E’ lontano?” E sempre più curiosa e apprensiva domandai:” Dov’è questo posto? …È almeno un posto riservato?”
E mentre guidava mi rispose:” È Subito dopo Moncalieri, sotto l’autostrada per Savona, vicino alla tangenziale sud-nord “
“Ma non è pericoloso in quei posti lì!… Ci sarà mica gente? …Io ho paura lo sai!” Esclamai.
“Ma no! È un posto tranquillo e sicuro …abbastanza isolato…” Mi rassicurò:” …è vicino l’area attrezzata del Molinello, adiacente il Po, ma è un terreno privato, non pubblico perciò stai tranquilla non ci sarà nessuno, solo noi e lui.
” Mi fidavo di mio marito, ma ero agitata, tesa, eravamo una coppia sposata e molto conosciuta nel nostro quartiere e il mio timore, più per quello che dovevo fare, in quel momento era dovuto alla preoccupazione che non succedesse nulla e non venissimo riconosciuti o visti da qualche conoscente.
Uscito dall’autostrada girò a sinistra e poi andò sempre dritto per un km circa, poi svoltò ancora a sinistra su una stradina in terra battuta che ci porto quasi a fiancheggiare il Po.
La zona era di campagna e l’auto procedeva lenta in quel viottolo sterrato che fiancheggiava l’autostrada, si intravvedevano e si veniva rischiariti dai bagliori dei fari dell’auto che sfrecciavano sopra. Entrammo in auto in una zona di boscaglia, io non conoscevo i posti, ma lui si, era ben informato e non diceva nulla. Andò ancora avanti e poi si fermò in uno spazio tra il verde a circa 20 metri dai lampioni autostradali che per espansione mandavano la luce anche in quella zona di terreno, e anche se non era molta, ci si vedeva abbastanza bene, quasi come di giorno, ma alla diminuzione di luminosità, quando arrivammo nel posto scelto, sopperì lui con i fari della sua auto.
Fermata la macchina spense i fari, ero emozionatissima, impaurita, agitata e lo ammetto anche turbata. Restammo qualche minuto nella penombra, poi all’improvviso un’auto posteggiata nella parte opposta, poco distante da noi lampeggiò con i fari e mio marito rispose lampeggiando con i suoi. Vidi aprirsi la portiera, accendersi la luce interna dell’abitacolo e scenderne un uomo abbastanza alto. Lo guardai con attenzione al riflesso della luce che proveniva dai lampioni dell’autostrada, era completamente calvo, avrà avuto una cinquantina di anni e si avvicinò a noi lentamente. Era vestito in modo sportivo, jeans e camicia aperta sul torace. Si avvicinò questo tizio, che io non conoscevo, ma mio marito invece si, e molto bene a giudicare dal saluto.
“Questa è mia moglie!” Disse tutto esaltato, abbassando il finestrino elettrico dalla sua parte:” Si chiama Laura!”
“Piacere! Io Sandro!” Rispose quell’uomo senza nemmeno darmi la mano, abbassandosi solo dal finestrino a guardarmi di mio marito a guardarmi.
“Bellissima signora!” Esclamò quel tipo suo conoscente guardandomi. “E’ preparata?” Chiese a mio marito, che rispose:
“Si! È pronta!” Non capendo io in cosa consistesse la preparazione.
Mio marito scese, invitandomi a fare lo stesso. Aprii la portiera agitata e scesi sulla terra e l’erba, mi tremavano le ginocchia. Lui fece il giro dell’auto assieme a mio marito e vennero dalla mia parte e mi osservò meglio sotto la luce emanata dal lampione che arrivava fino li. Ripeté sorpreso:” Veramente una bella signora. Complimenti! Quanti anni ha?” “Quarantaquattro!” Rispose Aldo per me e lui gli rinnovò ancora gli apprezzamenti.
Quella situazione a me dava molto fastidio, mi sentivo come un oggetto e quell’uomo a pelle non mi era simpatico e non mi piaceva, per qualsiasi domanda si rivolgeva a mio marito come se io non contassi nulla. Anche per i complimenti e chiedermi l’età si rivolse a lui invece che a me e questo mi irritò molto, mi faceva sentire un oggetto. E poi gli uomini calvi non mi piacevano, mi davano un senso di viscidità. Ma d’altronde, mi trovavo anche in una situazione nuova per me, che mi turbava molto. Essere lì in campagna con mio marito e quell’uomo che voleva vedermi senza abiti. Era disgustoso ma anche eccitante.
“Questo è un gioco signora!” Esclamò quell’uomo come per tranquillizzarmi:” Dove non si farà niente che lei non vorrà! …E potrai smettere quando deciderà in qualsiasi momento.” Aggiunse e poi continuò:” Atti sessuali ci saranno solo se sarà consenziente.” A quella frase mi risentii e volli mettere subito in chiaro le cose:
” Atti sessuali?!…” Ripetei. “Figuriamoci!” Risposi risoluta:” Non se ne parla nemmeno di queste cose …che io abbia atti sessuali con un uomo che non sia con mio marito, per chi mi ha preso?” Precisai mettendo bene in chiaro la situazione guardando negli occhi mio marito.
“E quando dico atti sessuali intendo anche il toccare o accarezzare.” Precisai.
Aldo intervenne subito:” Stai tranquilla, è un modo di dire…si dice sempre così prima, così poi tutto è chiaro.”
Il chiarimento che non ci fossero atti sessuali se non l’avessi voluti io, mi tranquillizzava perché io non li volevo assolutamente e mai e poi mai l’avrei avuti al di fuori di mio marito. Ma anche se lui mi tranquillizzava e stimolava a provare solo a mostrarmi, ero guardinga. Non avrei mai concesso a nessuno di fare sesso con me in quel luogo, nemmeno a mio marito, nemmeno di toccarmi…con un dito. Ma quel Sandro, osservandomi esclamò:
” Bene, ha le idee chiare ed è determinata la signora!” E io subito pronta risposi:
” Non ci pensi nemmeno a queste cose. Se questa è la sua intenzione se lo scordi!!” Affermai seria. Mi stupivo di me stessa, del coraggio che avevo nel rispondere a quell’uomo e dello stupore che aveva mio marito nel vedermi così risoluta.
“Bè incominciamo!” Esortò Sandro guardando mio marito.
Tornò alla sua auto e accese i fari puntandomeli addosso e dicendo:” Su!!…”
Aldo mi fece un segno verso gli abiti, sussurrando: “Incomincia a spogliarti amore! …Amore!… ” Mi aveva chiamata amore… Mi veniva da ridere, mi chiamava amore mostrandomi nuda a un qualche suo conoscente. Ebbi un momento di incertezza, ero impacciata, mi tremavano le gambe e le mani, per cercare di stemperare la tensione le portai sui capelli passandole su di essi più di una volta, come a lisciarli e pettinarmi con il palmo o con le dita.
Volevo prendere tempo, sperando che succedesse qualcosa che impedisse il mio spogliarmi. Che mio marito si ricredesse. Invece…
Quell’uomo mi fissava negli occhi con libidine, mi imbarazzava e mi metteva soggezione, abbassai lo sguardo al suo, ero smarrita e confusa e seppur tentennante iniziai a sbottonarmi la spallina del vestito, prima una poi l’altra, lasciandolo scendere sui fianchi, mostrando il mio torace con il reggiseno bianco di pizzo traforato. Mi sentivo strana, turbata. Mio marito mi sussurrò di togliere il vestito completamente, ed esitante e piena di vergogna lo feci, iniziando a umiliarmi davanti a quell’uomo e quasi inconsciamente, ma ubbidientemente lo lasciai cadere ai piedi. Restai in mutandine e reggiseno, sopra i sandali con il tacco. Vedevo quell’uomo che mi fissava il pube con sguardo lascivo e libidinoso, probabilmente osservava lo slip traforato bianco, dove si intravedeva lo scuro del mio sesso peloso. Assurdamente e stranamente mi sentivo agitata, eccitata anch’io, il mio respiro era diventato affannoso.
“Bella, sexy ed eccitante!”
Esclamò lui scrutandomi, mentre mio marito sorrideva compiaciuto di mostrarmi, che le piacessi e delle parole che diceva. Stavo scoprendo un aspetto sconosciuto di lui che mai pensavo avesse, quello di provare piacere ad esibirmi. L’eccitazione seppur a ognuno in modo diverso, ci stava assalendo tutti e tre, me compresa e si stava instaurando un’atmosfera strana, lussuriosa. Guardai mio marito, era eccitato nel vedermi così, in lingerie davanti a quell’uomo. Si vedeva il gonfiore del suo pene che spingeva forte da dentro i pantaloni e che lui se lo toccava continuamente con la mano, mi sentii il cuore battere in gola.
Sandro mi disse di togliere anche il resto:” Tolga anche il reggiseno e lo slip signora!” Mi esortò.
Non so cosa mi prese, non avrei voluto assecondarlo e giungere a quello, di spogliarmi nuda davvero, non faceva parte dell’accordo tra me e mio marito, ma capii che faceva parte del suo con quel Sandro.
Per giustificarmi mi dicevo:” Lo faccio per non contrariarlo e litigare.” Ma dentro di me sentivo che non era così, non era per quello.
Mi guardai attorno, solo buio e alberi illuminati dalla fredda luce dei lampioni, ero nervosa ed esitante e dopo una pausa, portai le mani sulla schiena e sganciai la chiusura del reggiseno e una spallina per volta lo sfilai dalle braccia, togliendolo e lasciandolo cadere sull’erba, mostrando per la prima volta il mio seno nudo ad un altro uomo. Ebbi una reazione di eccitazione, i capezzoli si indurirono e diventarono dritti e avevo paura che se ne accorgessero, d’istinto in un momento di pudore portai l’avambraccio sopra coprendolo in modo che non lo notassero…. Ma quell’uomo se ne accorse e mi chiese di togliere il braccio e di farglielo ammirare:” Perché coprirlo signora?… È bello!… Candido, gonfio e materno e mostra che anche lei è eccitata!” Esclamò forte facendomi arrossire.
A quelle parole, avrei voluto sprofondare dalla vergogna. Dioo! Come mi sentii umiliata in quel momento… e avevo paura perché mi sentivo turbata, quel maledetto gioco stava prendendo anche me. Sentii le guance bruciare come il fuoco e avvampare di calore, probabilmente come mi capitava sempre in situazioni particolari di imbarazzo e vergogna arrossii, in viso e in quella situazione iniziai a sudare dal caldo e dalla tensione. Abbassai lo sguardo e potei constatare che quell’uomo diceva la verità. Il seno mostrava i capezzoli rosa, turgidi e dritti, segnale di eccitazione e l’imbarazzo e la vergogna divamparono ancora di più sul mio volto. Come un automa allungai le braccia sui fianchi.
“Tutto! Anche lo slip signora. “Ripeté, con quella voce che mi parse più un comando che un invito.
Esitai. Non volevo, guardai mio marito, non avete idea di come mi potessi sentire in quel momento. Mi morsicai anche il labbro inferiore dalla tensione che provavo a dover far e quel gesto di umiliazione e degradazione fisico e morale.
Mentre quel tipo guardava me, io con lo sguardo, cercai gli occhi di mio marito. Lo osservai silenzioso, credevo che non l’avrebbe permesso, pensavo che all’ultimo momento avesse prevalso il buon senso, un sussulto di dignità, se non altro per il fatto che ero sua moglie, la madre dei suoi figli, o la sua gelosia, il nostro amore. Invece in preda a uno stato di eccitazione che non gli avevo mai visto prima sul volto, mi esortò anche lui:
” Su togliteli Laura!”
Se devo essere sincera esitai molto, per me non era solo l’atto di abbassarmi le mutandine e mostrare il sesso a quello sconosciuto, per me era molto di più, con quell’atto sancivo la fine dei miei principi, della mia moralità, era come se gettassi ai cespugli la mia educazione e cultura. Era qualcosa più di psicologico che fisico, che si rompeva in me, sentivo che quel gesto mi avrebbe cambiata dentro e invece di fuggire, anch’io presa da quell’atmosfera erotica, turbata con uno sguardo arrendevole e un gesto di rabbia, ubbidii.
Portando le mani sull’elastico dello slip lo spinsi giù alle ginocchia e piegandomi in avanti lo portai ai piedi, che uno alla volta tenendomi in equilibrio da sola alzai e li tolsi, restando nuda e lasciandoli sull’erba accanto a me mi tirai su e l’istinto fu ancora più forte di me, inconsciamente mi coprii il sesso con le mani.
“Nooo…! Le tolga signora!” Esclamò ancora quell’uomo eccitato:” Mi faccia vedere la sua bellezza, il suo gioiello più bello e di valore. Quello che tiene sempre nascosto.”
Lo feci, tolsi le mani davanti mostrando il mio cespuglio di peli scuri come la selva che avevo attorno.
“Meravigliosaaa!… Che spettacoloooo! Roba di prima qualità …” Esclamò guardandomi e disagiandomi di più. Avevo vergogna, mi sentivo umiliata e offesa.
Anche mio marito mi osservava eccitato e fiero, si leggeva in viso che era soddisfatto che io piacessi a quell’uomo, che lui apprezzasse la mia bellezza matura e che fossi sua moglie, la sua donna, sua…. Io impacciata e misi e lasciai le mani lungo i fianchi. Ero eccitata anch’io mio malgrado. Come non esserlo in quella situazione?
Lui si avvicinò di più dicendo a mio marito:” Falla ruotare!”
“Girati!” Mi disse Aldo, e io come una stupida, eccitata lo feci, girai su me stessa in modo che quell’uomo mi osservasse meglio da tutte le parti, anche dietro. Ero nuda nella mia vergogna e per estraniarmi da quella condizione fissavo il buio attorno a me.
“Complimenti signora!” Esclamò quell’uomo, è ancora più bella e affascinante di come immaginavo. Ha un corpo maturo, attraente, quasi perfetto!” Disse rivolgendosi a mio marito mentre mi scrutava nelle mie intimità con occhi lascivi e libidinosi, iniziando a descrivermi.
“Ha un bel seno maturo e gonfio, poco pendente e ancora alto, con due bei capezzoli turgidi e rosa che sporgono prepotenti. Lo sa cosa significano?” Mi chiese rispondendosi da solo a sé stesso e a mio marito. “Sono spie di eccitazione!”
Mi sentivo in imbarazzo, sembrava che mi decantasse come se dovesse vendermi o comprarmi, mi osservava e descriveva ad alta voce a me e a mio marito le intimità del mio corpo, il seno, il sedere, il sesso peloso, e Aldo eccitato come non mai ascoltava, fiero ed entusiasta probabilmente di avermi come moglie e che piacessi agli altri, che mi desiderassero.
Mi sentivo accaldata, cercavo di tenere le gambe unite tra loro in un atteggiamento di difesa inconscia, che stupidamente pensavo mi proteggesse da quegli sguardi avidi che violavano il mio corpo, il sesso e la mia anima.
Parlando con mio marito, mentre io ero al buio della sera, ferma e nuda davanti a loro, illuminata dai fari dell’auto di quel Sandro, continuò:
“Belle forme mature, da donna adulta, sono lievemente accentuate quanto basta per renderla erotica.” Aggiunse.” E quel leggero pronunciamento della sua pancetta la rende molto signora, seducente, oscena ed eccitante oltre che indecente e lussuriosa, ma soprattutto sensuale.”
Poi fissando il mio sesso proseguì:
” Sul corpo pallido, risalta un sesso di peli scuri forse ora umidi, arruffati ma regolari tra loro, gonfi e ben curati, più che come un cespuglio come una siepe ben potata!” Disse, e ricordo che quelle parole mi fecero abbozzare un sorriso.
“I fianchi sono armoniosi e curvilinei …” E girandomi attorno continuò:” …proseguono nei glutei formando un bel culo, bianco, alto, pieno e arrotondato. Sei un uomo fortunato Aldo!!” Esclamò:” E lei signora una donna oltre che bella, molto affascinante e desiderabile.” Affermò. Tutto sommato quelle parole mi facevano piacere, le ascoltavo con favore. Nonostante la vergognosa umiliazione che subivo, restavo ferma ad ascoltare quell’uomo, che guardandomi continuava a ruotarmi attorno, scrutandomi nelle parti più segrete, quelle che fino a quella sera erano state viste solo da mio marito.
Se devo essere sincera iniziavo a subire l’influsso negativo di quella situazione e delle sue parole con una forma di eccitazione insieme al disagio che provavo. Guardandomi fisso negli occhi esclamò a mio marito:
“Se posso permettermi, sono sicuro che in mezzo alle cosce è tutta bagnata la tua signora!” Facendomi infiammare il viso di vergogna sapendo che diceva la verità, e per reazione inconscia iniziai a respirare intensamente, affannosamente. Era vero, ero eccitata e mi ero bagnata i peli e tra le cosce, ma non volevo che lo sapessero, inconsciamente lo negavo anche a me stessa.
Chiusi gli occhi e un brivido di timore e piacere mi percorse la pelle dandomi dei fremiti, strinsi le gambe più forte, come a trattenere e nascondere nel sesso, quella forma di piacere che si era formata dentro. Non avrei mai pensato in vita mia di giungere fino a quel punto, che mi si sarei spogliata nuda davanti a uno sconosciuto e soprattutto su iniziativa di mio marito e che ne provassi piacere nel farlo e nel lasciarmi osservare nuda. Ero sbalordita.
Dentro di me si manifestavano emozioni contrastanti, mi sentivo mortificata e offesa, ma anche eccitata e attratta da quella condizione che vivevo. Ero nuda, umiliata e piena di vergogna davanti a quell’uomo e a mio marito.
Lui sì i avvicinò di più mormorando:” Peccato che non si può toccare! La signora non vuole!” Disse rivolgendosi a mio marito che soddisfatto osservava. Trasalii a quelle parole e prima che io dicessi qualcosa fu mio marito stesso a intervenire in mio aiuto.
” Eh no! Solo guardare …” Disse sorridendo rinfrancandomi.
“Già!” Rispose quel Sandro dispiaciuto:” Proprio un peccato non poter accarezzare questa pelle vellutata che freme… ai miei sguardi e all’eccitazione.”
Mio marito si avvicinò soddisfatto dandomi un bacio sulla guancia e dicendomi:” Vestiti pure amore. è tutto finito.” E in quel momento mi sentii vuota.
E mentre raccoglievo le mutandine, il reggiseno e il vestito dall’erba e le sbattevo per togliere la polvere o qualche animaletto se vi si fosse annidato, vedevo che parlottavano tra loro ai margini dell’auto. E poco dopo lui spense i fari.
Mi rivesti in fretta, fui veloce, mutandine, reggiseno e rimisi l’abito, guardandomelo e aggiustandomelo con le mani e mi avviai verso loro. Quando li raggiunsi si stavano salutando, lui mi allungò il braccio.
“Mi dia almeno la mano signora! Quella spero che me la fa toccare …” Mormorò sorridendo rinnovandomi i complimenti per il mio aspetto: “Non solo bella di viso, ma anche di corpo!” Dichiarò. L’allungai, lui la prese, la strinse, la tirò all’improvviso a sé e me la baciò sul dorso con molta galanteria, come si usava una volta. Poi ci salutammo, io e mio marito entrammo nella nostra auto e partimmo.
Mentre rientravamo a casa mi domandò:
” Allora come è andata? Cosa ne pensi? Hai visto che non c’è niente di perverso e da avere paura? Ti ha solo guardata nuda, anzi direi mangiata…ma che dico! Divorata… con gli occhi tanto era avido della bellezza del tuo corpo, moriva dalla voglia di toccarti, accarezzarti, ce l’avrà avuto durissimo e ora andrà a masturbarsi o a chiavare la moglie pensando a te. “Si…figurati!…” Esclamai io con un pizzico di piacere interiore, che non volevo ma involontariamente si manifestava in me.
“Si! Si! “Continuò mio marito:” Vedrai che stasera chiava la moglie pensando a te. Eri bellissima nuda, è restato a bocca aperta, non pensava che eri così sensuale …”
Tutto sommato mi divertiva e mi gratificava sapere che quell’uomo si sarebbe masturbato per me o fatto sesso con sua moglie, pensandomi e un po’ mi eccitava.
“Ma dove lo hai conosciuto?” Gli chiesi.” È un tuo amico che non conosco?”
Fu vago nella risposta, elusivo: “E’ un tipo che frequenta il mio lavoro, una volta parlando, sapendo che eri mia moglie, mi ha detto che eri bellissima e che gli sarebbe piaciuto vederti nuda. Questo anni fa, e ora che è venuta questa voglia di trasgredire in questo modo ho pensato a lui, lo cercato al cellulare gli ho chiesto se era sempre dell’idea di vedere mia moglie nuda e felice si è detto disponibile.”
Credetti a quella storia, anche se poi quando seppi la verità era ben diversa.
Ma mio marito continuò a parlare dicendomi: “E poi devi dire la verità! …Un po’ piaceva anche a te mostrarti a giudicare dai capezzoli turgidi che avevi.”
Restai in silenzio e poi risposi:” Non so come definire il mio stato d’animo ora, mi ha turbato e inquietato molto il modo in cui mi guardava quell’uomo e le sue parole, il dovermi spogliare ed essere nuda davanti a lui, uno sconosciuto. In alcuni momenti mi sono sentita umiliata e offesa da come mi commentava, come se fossi una cavalla da vendere o da comprare, ma un po’ mi sono sentita piacevolmente coinvolta. Se vuoi sapere la verità, mi sono sentita un po’ come una puttana!” Esclamai…
“Ehhh!!!… Che parole grosse!” Rispose Aldo, ma io continuai…
“Sono scossa, impressionata, anche se non lo do a vedere…” Ma lui mi interruppe:
“Sei agitata perché è la prima volta.”
“E’ L’ultima!” Risposi pronta io … “Quell’uomo che mi guardava, mi dava una strana sensazione, di repulsione e di attrazione e questo mi ha spaventata. Ero come ingoiata dai suoi occhi …avvinta… Ho paura a fare queste cose, mi imbarazzano Aldo… e poi non so! Quell’uomo ha un qualcosa che mi inquieta, di viscido … non voglio più vederlo.”
“Ma noooh!” Replicò lui cercando di tranquillizzarmi e minimizzare. “Non crederai davvero di essere una puttana? Solo perché ti sei mostrata nuda a un uomo? È solo una trasgressione che è piaciuta a tutte e tre… Tutto è come prima, tu sei mia moglie, la donna che amo, la madre dei miei ragazzi …e continui a godere del mio rispetto e la mia stima.”
“Si lo so!” Ribadii, anche se mi facevano piacere le sue ultime parole.” Ma mi ha turbato molto, non voglio più farlo.” Aggiunsi decisa.
Inutile dire che giunti a casa, salutati i ragazzi andammo a letto e …. e ci fu un rapporto sessuale eccezionale. Lui era eccitatissimo, mi prese con foga e passione e io pensavo a quell’uomo, al suo sguardo su di me, sulle mie parti intime, alle sue parole e godevo più del solito e meglio …e venni anch’io, ebbi l’orgasmo come era anni che non lo avevo, avvinghiandomi a mio marito e stringendolo a me. Quella sera facemmo l’amore in modo meraviglioso e sapevamo tutte e due che il merito era di quella trasgressione.
La mattina dopo ci alzammo, baciandomi mi strinse a lui dicendomi che avevamo fatto l’amore come non lo facevamo da anni…sorrise, era felice e ne ero soddisfatta anch’io. Provocatoriamente mi dissi che il merito era di quello fatto la sera precedente. Non risposi, ero imbarazzata.
Durante la giornata ero frastornata, era tutto normale, tutto come prima, come se non fosse successo niente e quel tipo chissà dov’era? Pensavo se davvero si fosse masturbato per me, oppure se avesse fatto sesso con sua moglie pensando a me. Mi ritrovai a riflettere, tutto sommato aveva ragione mio marito, non era successo niente di irreparabile, solo che io mi sentivo strana. Se devo essere sincera ero arrabbiata più con me stessa per aver goduto facendo sesso con mio marito pensando a quell’uomo, che a quello che era successo, avevo sensazioni contrastanti, ma in fondo mi era piaciuto mostrarmi e farmi ammirare da lui, sentire quello che diceva sul mio corpo e il modo come lo diceva osservandomi con desiderio.
A me stessa purtroppo non potevo mentire, anche se non lo dicevo a mio marito la situazione mi aveva eccitata. Si era vero, mi ero sentita umiliata, offesa, ma mi era piaciuto essere mostrata.
Passarono molti giorni, mio marito era diventato più tenero e affettuoso nei miei confronti, era felice di quello che avevamo fatto che quell’uomo mi avesse vista nuda, era stata una prova d’amore per lui e tutto sommato con il ragionamento dei giorni seguenti, anche se uno sconosciuto mi aveva vista nuda, non era stata la morte di nessuno.
Spesso per eccitarsi parlava di quell’uomo, di come mi guardava, di come mi desiderava, lo faceva sempre a letto accarezzandomi, finendo per eccitare anche me per poi fare l’amore passionalmente.
Una sera all’improvviso mi disse:” Lo rifacciamo!”
“Che cosa?” Chiesi io.
“Di mostrarti nuda a lui come quella sera?”
“Ma è meglio di no Aldo! Una volta si, ma due no!” Risposi io sincera. Ma lui insistette.
“Dai!! Non c’è nessun pericolo, hai visto anche tu! …In mezz’ora si fa tutto e a me eccita da matti esibirti, far ammirare che bella moglie ho e vedere che ti desiderano, è solo una trasgressione ed eccita anche a te lo so!”
Non mentii, non c’era più la necessità, eravamo molto aperti tra di noi e palavamo liberamente.
“Ma non so!!” … Balbettai indecisa, aggiungendo:” Ma con chi? Sempre con lui?”
“Se vuoi cambiamo con qualche altro…” Rispose.
“Preferisco di no!” Dissi:” Lui almeno sappiamo chi è, un altro no!” Aggiunsi.
E senza aspettare il mio consenso esclamò: “Allora domani gli telefono!”
E con quel pensiero che avremmo rifatto l’esibizione, facemmo l’amore più eccitati e pieni di ardore. Tutto sommato è vero quello che si dice, che trasgredire ravviva il rapporto di coppia, questo lo ammetto, ma bisogna farlo senza inganni.
Il giorno dopo il pomeriggio quando ritornò dal lavoro e ci incontrammo a casa mi sussurrò:
” Tutto a posto amore! Ci rivediamo sabato sera al solito posto.” Ebbi un brivido in quel momento, non sapevo se essere contenta o dispiaciuta, ma vedere lui così esaltato, contagiò anche me.
Il sabato pomeriggio, prima di incontrarci alla sera, mentre eravamo in auto che andavamo al centro commerciale a fare acquisti, mi informò:” Mi ha telefonato Sandro oggi!”
“Sandro chi?” Chiesi io fingendo di non ricordare chi fosse, mentre invece sapevo benissimo a chi si riferiva.
“Il tuo ammiratore!” Esclamò sorridendo.
“Ah! Come mai? Ha cambiato idea sull’incontro? “Dissi sarcastica.
“No assolutamente! Però mi ha detto di chiederti una concessione.”
“A me?!!” Esclamai stupita.
“Si!” Rispose.
“E che concessione vuole da me?” Domandai curiosa.
“Mi ha detto di chiederti se ti lasci accarezzare, solo accarezzare da lui quando sei nuda!”
“Ah nooo!” Esclamai subito staccandomi dallo schienale dell’auto e ruotando il busto verso lui:
” Che se lo tolga dalla testa …finché si tratta di guardare passi, ma farmi toccare o accarezzare da lui assolutamente no, mi fa ribrezzo. E tu cosa gli hai risposto? “Domandai concitata e preoccupata a mio marito.
“Niente! Che te l’avrei chiesto!”
“Dovevi dirgli di no subito, sai che non faccio queste cose e non le farò mai, dovresti saperlo!”
“Ma in fondo cosa c’è di male, ti accarezza un po’ la schiena, le braccia…” Disse lui cercando di convincermi.
“No-o-o-o!!!!” Risposi prima che finisse la frase: “Non mi va essere toccata da un altro uomo e da quello là poi! Vuoi sapere la verità? “Aggiunsi:” Mi fa ribrezzo!… Schifo!… Ecco adesso lo sai!”
“Perché cos’à ? “Mi chiese.
“Perché non mi va come persona e non mi piace fisicamente, ha la faccia da porco, sembra un maiale, poi è calvo, con quello sguardo da perverso …e sai che i calvi non mi piacciono. Diglielo chiaro e tondo … che la mia risposta, la risposta della signora tua moglie è nooo!!”
Aldo si fece serio in viso e continuando a guidare guardando la strada e affermò:
“Il fatto è che lui lo ha posto come condizione per incontrarci, se no non viene, dice che almeno lasciarti accarezzare lo puoi accettare, vederti senza toccarti è una sofferenza per lui, sei talmente bella.”
“Non viene!?… Meglio! …Abbiamo risolto tutto!” Risposi subito io irata con un sorriso freddo:
“Non ci andiamo!”
Non disse più nulla, ma subito ripiombò il silenzio tra noi, l’indifferenza, quasi non mi parlava più se non per le necessità, mi teneva il muso e guidava. A un certo punto non ce la feci più e sbottai:
“Senti mi devi tenere il muso per questa cosa?” Le dissi.
“Non lo capisci, ma per me è importante!” Mormorò lui guardando la strada davanti senza nemmeno osservarmi.
“Ma sì! Lo so Aldo! … Lo capisco e per questo ho accettato di rincontrarlo, ma lo facciamo come l’altra volta, lui sta ben lontano da me e guarda soltanto. Ma farmi toccare, accarezzare noo!!” Ripetei decisa:” Te l’ho già detto, mi dà un senso di disgusto, di viscido quell’uomo.”
Il viaggio proseguì in silenzio, dopo un quarto d’ora arrivammo al centro commerciale senza più parlare. Posteggiammo e scendemmo, andai a prendere il carello per la spesa intanto che lui mi aspettava all’entrata. In quel momento uscì una sua collega che conoscevo di vista, con il carrello pieno di provviste e si misero a chiacchierare pieni di sorrisi. Quando arrivai io, lei mi salutò, chiacchierò ancora un po’ con me e poi se ne andò e noi entrammo.
Anche dentro al supermarket, fu freddo ed evasivo con me, non mi parlava, io sceglievo su uno scaffale e lui andava nell’altro, sembravamo estranei e io che fossi sola li dentro. Prendeva prodotti e li metteva nel carrello senza chiedermi se andavano bene come faceva di solito.
A un certo punto non c’è la feci più, lo chiamai in un angolo e gli dissi:
” Senti!… Deve ancora andare avanti tanto questo tuo atteggiamento? Sono tua moglie, non una estranea, non puoi trattarmi così! …In questo modo!”
“Trattare come? Siamo qua assieme…” Rispose lui facendo l’ingenuo e lo stupito.
“Si, fisicamente siamo qua dentro, ma io qui e tu là e tu non ci sei con la mente e mi ignori volutamente!” Precisai irata.
“Ma va! Lo pensi tu, ma non è vero. Cosa vuoi che faccia? Che ti abbracci qui davanti alla gente?” Mi rispose sarcastico allontanandosi.
Mi venne un nervoso vederlo così superficiale cercando di farmi passare per stupida, che mi prese la bocca dello stomaco e mi fece stare male. Dal nervoso avrei preso il carrello rovesciandole tutto addosso. Ma conoscevo il motivo del suo fare così e mi dicevo se valeva davvero la pena litigare tra noi?
Tesa mi avvicinai, lo presi per un braccio e gli dissi:” Qui no! …Ma quando siamo in auto riparliamo di questa proposta …vediamo! “
Non sapevo più come comportarmi con lui, se cedere alla sua richiesta, accontentarlo.
Quando caricammo la spesa nel bagagliaio e salimmo in auto, ancora nel posteggio gli dissi:
” Lo sai che non mi va fare queste cose che proponi.”
“Lo so, ne abbiamo già parlato all’inizio è inutile ripeterle.” Rispose come scocciato.
Mi feci coraggio e dopo un sospiro chiesi:
” Ma cosa intende quel tipo lì per toccarmi, come? E dove vuole toccare? … Guardandolo in faccia. E mentre accendeva la radio, senza guardarmi disse:
“Ma niente di particolare, quando si arriva al punto dell’altra volta, lui si avvicinerebbe e ti farebbe qualche carezza sulla schiena e sulle braccia, nient’altro! Oppure se vuoi, puoi farti aiutare a spogliarti da lui!” Aggiunse.
” Aiutarmi a fare spogliare da lui?! …Noo!!… Assolutamente…maii!! ” Feci un sospiro e continuai cedendo psicologicamente:” Farò come vuoi tu, mi lascerò accarezzare, ma nient’altro. Però! Voglio essere chiara! Solo sulla schiena e le braccia e basta! Diglielo pure, che non si permetta di fare altro se no le tiro qualche schiaffo.” Precisai.
“Così ha detto anche lui.” Mi rispose.” E poi hai sentito anche tu l’altra volta, è solo un gioco e tu non farai niente che non vorrai fare…” Puntualizzò.
Restai silenziosa, sospirai ed esitante e dubbiosa acconsentì, era un ricatto coniugale e psicologico il suo.
“Va bene!” Esclamai. Aggiungendo:” Sono contraria a questo e lo faccio solo per te, perché so che ci tieni e ti amo, ma solo un paio di carezza sulla schiena e sulle braccia e basta! Nient’altro e solo questa volta!” Precisai. Dicendogli poi di scordarsi di queste esibizioni per sempre che non mi piacevano e non le avrei mai più fatte, né di farmi vedere nuda, né tanto meno farmi toccare e accarezzare da uno sconosciuto, anche se solo sulle braccia e sulla schiena.
“Stai tranquilla…ci sono io con te, e hai visto l’altra volta che voleva fare di più e il fermato. Io sarò sempre al tuo fianco e non ti lascerò un attimo. Comunque lui è una persona a modo, non farà niente che noi non vogliamo…che tu non vuoi …” Si corresse.
Alla mia accondiscendenza cambiò subito d’umore diventando allegro.
A casa preparai la cena anche per i ragazzi, che sarebbero usciti in compagnia, ma alle 23.00 sarebbero rientrati a casa. Cenammo come se nulla fosse, al termine mentre lui guardava la Tv, lavai i piatti e gli preparai il caffè.
Usciti i ragazzi, ci preparammo eravamo irrequieti quella sera, io ero arrabbiata dentro di me, ma anche eccitata, ma non lo davo a vedere e mi vestii come la volta precedente. Cambiai colore della lingerie, misi mutandine culotte invece che slip, ma molto belle e ricamate con pizzo, dello stesso tipo e fattura del reggiseno, e tutto di colore nero, senza calze, faceva caldo. Indossai un vestito leggero, a fiori chiaro, molto sensuale, con spalline strette chiuse a bottone, che coprivano a stento quelle del reggiseno e un paio di sandali chiari ricoperti di strass che le faceva brillare al buio al riflesso della luce.
Con un pizzico di civetteria mi truccai un po’ di più del solito, lui quando mi vide, con i capelli raccolti sulla nuca che lasciavano agli sguardi il collo sensuale, esclamò fiero:
“Sei splendida! Sei bellissima amore!” Quella parola la diceva a sproposito mentre mi portava a mostrami nuda ad un altro, e seppur dentro di me avevo apprensione, ansia e turbamento, esternamente manifestavo un portamento altero, serio.
Uscimmo verso le 22.00 un po’ prima dell’ora dell’incontro, eravamo agitati, inquieti da quella situazione, il cuore ci batteva in gola, tutte due emozionati e in un certo modo eccitati. Partimmo in auto e giungemmo sul posto, lui, Sandro era già là.
Quando ci vide arrivare ci fece segno lampeggiando tre volte e mio marito si fermò con l’auto poco lontano della sua, lui scese e venne verso noi. Scendemmo anche mio marito e io su sua sollecitazione. Quando mi vide restò sorpreso, mi guardò e sorrise:
” Sempre più bella signora Laura!” Esclamò.” Ogni volta che la vedo mi sorprende di più!” Quei complimenti tutto sommato mi facevano piacere.
Si avvicinò porgendomi la mano per salutarmi, io allungai la mia, lui con fare galante la prese la strinse e la portò alla bocca per un baciamano, come aveva fatto quando ci eravamo lasciati la volta precedente.
Sembrava quasi che si svolgesse un rito, loro dopo che lui aveva accesso i fari della sua auto si misero di fianco in modo che la luce mi colpisse pienamente illuminandomi tutta e bene e come se fossero in un locale da spogliarello, Sandro mormorò:
” Su signora, cominci! Oltre le bellezze esteriori che ho apprezzato vedendola arrivare, mi mostri anche quelle nascoste dall’abito, quelle intime. Apra il suo forziere, si spogli, tolga gli indumenti e mi mostri le sue gioie!”
Aveva un modo di parlare che non era volgare, anzi direi romantico se non era per il contesto. Le sue parole furono seguite subito da quelle di mio marito:
“Su Laura! Incomincia.”
La scena era uguale alla volta prima, il semibuio intorno, i fari dell’auto e dei lampioni che diffondevano luce dove ero io, il sottofondo dello stereo dell’auto di Sandro a basso volume, ma udibile che si spandeva attorno con musica dolce e lenta e loro due lì fermi che aspettavano che iniziassi a spogliarmi. Quell’atmosfera contagiò anche me, che non dico di essere stata pienamente eccitata, ma esaltata e accaldata senz’altro.
Iniziai a spogliarmi, sbottonai le spalline e feci scendere il vestito sui fianchi, mostrando con un pizzico di orgoglio il seno nascosto dal reggiseno di pizzo nero. Poi guardandoli, ma con un gesto quasi di sfida verso mio marito, con le mani sui fianchi lo spinsi giù, lasciandolo cadere ai piedi restando in culotte traforate, anch’esse con pizzo nero come il reggiseno, che creavano contrasto con la mia pelle chiara. Ero meno imbarazzata della prima volta e senza che mi dicessero niente, portai le mani dietro la schiena, sganciai il reggiseno, lo sfilai dalle braccia e lo feci cadere a terra sul vestito, mostrando le mammelle grosse e pallide con i capezzoli già eccitati e turgidi come la volta precedente, ma in quel momento non me ne vergognavo.
Anzi inconsciamente e stupidamente ero diventata orgogliosa e fiera che me lo guardasse. Quasi a ritmo di musica, posai le mani sui fianchi e facendole scorrere in basso agganciai con i pollici l’elastico delle culotte e continuai a scendere tirandole giù, prima agli inguini, poi alle cosce e in fine piegandomi con un gesto deciso fino giù ai piedi dove alzandone uno alla volta le tolsi. Mi tirai su nuda, di nuovo senza nulla davanti a quell’uomo, tra sentimenti di eccitazione e di vergogna, umiliazione e di fierezza per il mio corpo.
Ricordo ancora il suo sguardo libidinoso su di me e quello eccitato di mio marito al suo fianco, fissare insistentemente il mio sesso peloso e nello scrutarlo, fare a mio marito i suoi commenti e i mormorii sulla mia fessura dischiusa dall’eccitazione che intravvedevano attraverso la peluria.
Sandro si fece avanti come la prima volta, notai che il suo cranio calvo luccicava del riflesso della luce dei lampioni e dei fari dell’auto, era imperlato di goccioline di sudore dovute all’eccitazione e questo lo rendeva ai miei occhi più sgradevole, e senza che nessuno gli dicesse niente, iniziò a di ruotarmi attorno per ammirare lascivo il mio sedere.
Nonostante il ribrezzo che mi faceva, tutto quello che accadeva inutile nasconderlo, mi eccitava e non potevo celarlo ai loro occhi, ed eccitava anche loro il sapermi eccitata e notare sul mio corpo i segni e la manifestazione di quella eccitazione.
Tremavo, ero in tensione le mie mani strette nel pugno erano sudate, e anch’io come il cranio calvo di Sandro sentivo il sudore colarmi in fronte e sulle tempie, solcare il mio viso smarrito e scendere sul collo o le spalle. Ero accalorata e preoccupata da questa mia arrendevole accettazione, il gioco inconsciamente mi piaceva e ne ero realmente coinvolta dall’atmosfera libidinosa. Sapevo che ero andata oltre a quello che immaginavo e prospettavo. Come donna, moralmente avevo già superato il limite che mi ero imposta, e mi chiedevo dove mi sarei fermata? Cosa mi stava succedendo? Iniziava a piacermi davvero quella situazione assurda e l’eccitazione e la libidine prevalsero sul mio ragionamento e restai silenziosa senza resistenza e ostilità.
Preso oramai dal gioco ed eccitato, mio marito disse a Sandro con voce rotta dall’emozione e dalla libidine:
” Ecco!… Ti offro mia moglie nuda!”
“Bene!” Rispose lui con un sorriso avvicinandosi a me:” L’accetto!” guardandomi intensamente. Osservai mio marito stupita e con lo sguardo di disappunto per aver detto quella frase che non mi piaceva e ritenevo offensiva e umiliante, ma non dissi nulla.
“Sei bellissima con l’illuminazione artificiale dei lampioni e dei fari dell’auto…” Esclamò mio marito avvicinandosi anche lui. Aggiungendo Sandro:” Ha un corpo piacente e armonioso che emana sensualità e desiderio. “Mentre la mia nudità si scontrava con gli sguardi eccitati e libidinosi di mio marito e del suo conoscente.
“Sono sicuro che in mezzo alle cosce è tutta bagnata la tua bella signora!” Ripeté Sandro sicuro di sé come la prima volta.
E chiese a mio marito e non a me il permesso, che lui gli diede con un sorriso e cenno del capo, di accarezzarmi il sesso per verificare se era vero quanto diceva lui, cioè che ero umida tra le cosce. E si avvicinò eccitatissimo. Mi irrigidii nel vedere mio marito arrivare davvero vicino a me:
” Che fai? … Non avrai intenzione di verificare davvero?… Di dare retta a quello là? “Mormorai scandalizzata e incredula. Ma restai ferma e immobile e non protestai quando Aldo, mio marito mi passò le dita sui peli infilando la mano in mezzo alle cosce e muovendola dal basso in alto, accarezzandomela lui, davanti a quell’uomo.
A quel tatto, fui subito colta da una vampata di calore che dal viso mi giunse sul sesso, in vagina, era tutta eccitazione, ero rossa in viso dalla vergogna e per reazione come la volta prima, strinsi le gambe, ma il volto ebbe una espressione di diletto a quel tatto. Ero fremente dalla vergogna e dal piacere che avevo provato a quella carezza sul sesso datami da mio marito davanti a quell’uomo.
Mi piegai leggermente in avanti in un istinto di protezione e mio marito la tolse dal sesso. Mi morsi il labbro inferiore, per non gemere e godere davanti a loro, ero tutta bagnata. Non credo di essermi mai eccitata tanto, prima di quella sera.
Sandro si avvicinò, mi passò il dito sul braccio facendo scorrerlo dall’alto in basso, fino alla mano, quel contatto fu una scossa elettrica, un’esplosione, sentii fremiti in tutto il corpo, partirmi dai recettori cutanei ed arrivarmi al cervello, ero ferma e impassibile, ma al contrario di quello che pensavo, non provavo disgusto al suo toccarmi, ma piacere….
Dalla mano lentamente risalì strusciando la pelle e il sudore fino alla spalla e al collo, passò il dito sopra e avendo il chignon lo girò attorno, fino a portarlo alla gola per poi salire sotto il mento, alzandomelo lievemente guardandomi negli occhi. Non riuscivo a sostenere il suo sguardo ed era tutto molto eccitante e piacevole. Ero umida di umori tra le gambe, sui peli e i capezzoli sembravano chiodi dritti e sporgenti, non pensavo che fosse così bello, provare quelle sensazioni, il calore dell’eccitazione, misto alla vergogna mi strappava emozioni contrastanti dentro di me.
“Ha un bel viso! Superbo e altero!” Disse guardandomi e spingendolo più in alto da sotto il mento con il dito, esclamando ancora:” Meraviglioso!”.
Ebbi un fremito a quello sfioramento, chiusi gli occhi per estraniarmi, non vedere lui, per fuggire con la mente, ma un brivido di timore e piacere mi percorse la pelle al contatto delle sue dita che iniziarono a scendere giù davanti. I capezzoli si indurirono e appuntirono di più, strinsi le gambe più forte, come a trattenere nel sesso il piacere che si era formato dentro e che voleva uscire. Volevo che quell’uomo, Sandro, si fermasse, non volevo che mi toccasse lì sul petto…ma in quel momento non sapevo nemmeno io cosa volessi. Non stava ai patti, le sue dita erano già arrivate tra le mammelle.
Mio marito guardava ma non interveniva e io… io non avevo la forza o forse il desiderio di fermarlo…. Sandro con scaltrezza e abilità, aumentava sempre più il limite della trasgressione, ci portava sempre a fare un qualcosa in più di quello che pensavamo fosse il limite, eravamo già giunti ad un punto che non avrei mai immaginato. Non avrei mai pensato di giungere fino a lasciarmi accarezzare il seno da un altro uomo, uno sconosciuto, eppure mi piaceva anche se mi vergognavo che mi piacesse, ma mi eccitavo. Soprattutto mi vergognavo a sapere che mio marito guardava mentre Sandro mi toccava il seno e che vedesse che mi piaceva sentire le sue dita sopra, le sue carezze….
Scese con le dita sul ventre, vicino all’ombelico, facendomi fremere, sapevo che sarebbe sceso ancora più in giù, forse sul sesso, non volevo che lo facesse ma in quel momento lo desideravo e sapevo che eccitata com’ero non l’avrei fermato, invece, sentii la voce di mio marito dire:” Ora basta! Va bene così!” E aprii gli occhi.
Lui staccò subito la mano bagnata di sudore dalla mia pelle e mi sorrise.
“Vestiti pure Laura abbiamo finito!” Disse Aldo, mio marito.
In un certo senso mi dispiaceva, quell’uomo mi faceva ribrezzo ma mi eccitava anche, ma non dissi nulla. Lentamente mi vestii, avevo il sesso davvero bagnato e anche i peli lo erano.
Li vedevo parlottare tra loro e sorridere, quando finii di vestirmi e mi avvicinai, smisero di parlare.
“Lei è esplosiva signora! Mi scuso se ho ecceduto, ma non sono riuscito a trattenermi, spero che mi perdonerà!” Disse sorridendomi, con il viso e il cranio lucido e sudato.
Guardai mio marito e restai in silenzio.
“Suo marito è fortunato ad avere una donna come lei, bella e attraente.”
Continuò con quelle adulazioni che da come le diceva parevano vere e devo essere sincera, mi facevano piacere. Ci salutammo e salimmo in macchina. Tornammo a casa in silenzio senza parlare.
Giunti a casa i ragazzi erano già rientrati e a dormire, in silenzio andammo in camera e guardandoci ci spogliammo nudi, eravamo eccitati, mi gettò sul letto e penetrò con foga, parlandomi di lui, di Sandro, facendomi godere.
“Se avesse potuto, ti avrebbe chiavata lì, contro la macchina…” Diceva. “Ce l’aveva durissimo che premeva dentro i pantaloni e ora sarà a masturbarsi o a chiavare sua moglie pensando a te , desiderandoti …ahh siiii!!!” Esclamava, facendo godere e partecipe anche a me a quelle sue esclamazioni.
Facemmo l’amore con passione, ma in modo diverso delle altre volte, mi sentivo turbata nel fare l’amore con mio marito e pensare a quell’altro uomo.
Passarono ancora alcune settimane, quello che avevo fatto moralmente mi disgustava, ma sessualmente mi era piaciuto. Ero combattuta dentro di me e mi giustificavo dicendomi:
” In fin dei conti lo faccio con mio marito ed è solo una piccola trasgressione e poi quante donne si mostrano nude senza vergognarsene? Tante… Perché dovrei essere io a pormi problemi che lo faccio in privato e con la partecipazione dell’uomo che amo? “E ancora:” Adesso gli è venuta questa mania, ma tra qualche mese gli sarà passato tutto.”
E ragionavo come faceva mia madre, con un vecchio detto delle nostre parti, pensando:” Se si accontenta si quieta, se no sarà sempre alla ricerca di qualcosa e i mariti bisogna anche saperseli tenere…” E continuavo a ragionare:” … e poi in fin dei conti è un brav’uomo, onesto e attaccato ai figli e alla famiglia, non ci ha fatto mai mancare niente, specialmente a me, non mi ha mai alzato un dito addosso, mi ha sempre rispettata e ci sono uomini che fanno di peggio, che maltrattano le mogli.” GGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGG
E con questi ragionamenti giustificai, accettai e metabolizzai moralmente tutto l’accaduto, le sue manie e le mie emozioni interiori, sia positive che negative.
Una sera, dopo il lavoro, lo vidi arrivare a casa, allegro. Mi fece cenno di andare in soggiorno lontano dai ragazzi.
“Mi ha telefonato Sandro.” Mi sussurrò.
“Ahh!! E cosa dice? “Chiesi vedendolo cosi contento e fingendomi interessata.
“Dice se ci incontriamo di nuovo una di queste sere…”
Guardai mio marito e dentro di me mi dissi:” Di nuovo?! …Speriamo di no …” Ma a lui risposi:
” E tu cosa gli hai detto!”
“Gli ho detto di sì! Ho fatto male? Intanto probabilmente questa sarà l’ultima volta …”
“Oh santo cielo! Finalmente che sia l’ultima.!” Pensai felice.
“L’ultima?” Chiesi fingendo disinteresse.
“Si! “Rispose lui:” Non si può andare avanti così, quello che abbiamo fatto e fatto! La nostra trasgressione l’abbiamo avuta e ora di ritornare alla normalità, alla nostra vita.”
Non gli dissi nulla, anche se non mi aveva interpellata nel confermare l’incontro e tanto meno mi mostrai contraria sapendo già come sarebbe andata a finire se avessi detto no, mi avrebbe tenuto il muso, avremmo litigato e poi alla fine sarei andata lo stesso. Quindi saltai tutte queste fasi e mi adeguai alla sua decisione, con la soddisfazione di sapere che sarebbe stata l’ultima volta.
In fondo stava iniziando a piacere anche a me e ne percepivo il pericolo di quel piacere, ed ero contenta che sarebbe stata l’ultima. “Avevo ragione a pensare che alla fine gli passava.” Pensai fiera della mia strategia verso di lui .
“Però questa volta fatti fare qualche carezza in più! “ Aggiunse :” Tanto dopo non lo vedremo più.”
“Come qualche carezza in più… “ Ripetei sorpresa.
“Si… se ti tocca, lascialo fare!”
Lo guardai e non risposi, anche li avrei voluto dire di no, anche se in fondo mi piaceva come mi accarezzava, ma avevo paura di quel tipo di piacere che reputavo perverso e delle mie reazioni, le ritenevo pericolose per me, ma la contentezza e il fatto che sarebbe stata l’ultima volta, anche se mi vergognavo, mi indussero a non rispondere e non dissi nulla e lui mi sorrise pensando probabilmente: “chi tace acconsente”.
La sera dell’incontro dopo che i ragazzi uscirono ci preparammo, eravamo meno tesi delle volte precedenti, almeno io. Faceva caldo e mi vestii in modo leggero, truccandomi sobriamente. L’incontro avvenne nello stesso luogo e con le stesse modalità precedenti. Quando fummo sul posto, dopo i segnali e i convenevoli, iniziai, sapevo già cosa fare, mi spogliai con malizia e lentamente davanti a loro, sotto gli sguardi libidinosi, con il sottofondo musicale dello stereo dell’auto di Sandro con la portiera aperta, eccitandomi anch’io, oramai mi piaceva mostrare il mio corpo a quell’uomo che lo guardava con desiderio.
Quando fui nuda, lui si avvicinò, mi accarezzò la schiena, dandomi brividi di piacere e io lo lasciai fare.
La portiera della sua auto era aperta e dall’interno usciva la musica dolce di sottofondo. Fece scorrere le sue dita grosse e ruvide sulla mia pelle, sulla schiena e sulle braccia, mentre io eccitata e fremente chiudevo gli occhi o guardavo in giro nel buio lasciandolo fare. A un certo punto mi prese per la mano e mi portò davanti alla portiera aperta della sua auto:
“Si sieda qui signora!” Mi sussurrò con quel suo sorriso libidinoso facendomi segno il sedile anteriore del passeggero, continuando:
” Questa sera voglio accarezzarla bene e deve essere comoda, per questo ho messo un grande asciugamano di spugna sul sedile!”
Guardai mio marito perplessa, ero contraria, non volevo sedermi nella sua macchina, ma Aldo si avvicinò dicendomi:” Si, siediti Laura! Così starai più comoda.”
Sandro esclamò ancora:” Voglio solo accarezzarti e baciarti la pelle e nient’altro!”
“Baciarmi la pelle?!” Ripetei sorpresa e allarmata.
“Si, ma non abbia paura, i miei baci sono come le carezze e nient’altro, solo che invece di sfiorarle la pelle con le dita, lo faccio con le labbra.”
Non avrei dovuto, ma mi sentivo stordita da quella strana eccitazione che avevo addosso e forse dai bicchieri di vino bevuti a tavola cenando, guardai mio marito che era già eccitato e mi esortava a sedermi e visto che lo ero anche io, anche se contraria mi sedetti.
“Brava! Così sarai comoda!” Esclamò Sandro dandomi del tu.
Quando fui seduta strinsi le gambe e lui si sedette sul bordo inferiore del telaio della portiera, con mezzo sedere sul tappetino e le gambe fuori, ruotando il tronco verso di me. Ero tesa ed eccitata e lui prendendomi il piede mi tolse il sandalo e iniziò ad accarezzarmelo, dandomi i brividi, ad alzarlo, portarlo sulle labbra e baciarlo.
Mi vergognavo ed ero a disagio, non avevo mai fatto niente di simile con mio marito… e poi si che mi ero lavata, ma non sapevo se fosse pulito. Ma lui salì con la mano lungo il polpaccio, arrivando ad accarezzare e baciarmi la gamba e poi più su, sulla coscia e seppur eccitata e godente, capivo che si stava spingendo troppo, lo fermai con la mano sulla spalla.
“Nohh!!” Mormorai cercando di allontanarlo.
Si che dovevo lasciargli fare qualcosa di più che le carezze, ma mi sembrava eccessivo che mi baciasse le cosce da voler arrivare agli inguini, ma soprattutto quello che mi turbava e spaventava era che mi stava piacendo e avevo paura.
Lui vedendosi fermare mi rassicurò ridandomi del lei:
” Stia tranquilla Laura, le bacio e lecco solo un po’ le cosce e se vuole… la figa, e nient’altro.”
Sbalordita mi irrigidii, non si era parlato di leccare, tanto meno le cosce e il sesso e non volevo anche se mi piaceva che lo facesse, ma ruppe il mio pensiero la voce di mio marito dietro di lui:
” Lascialo fare dai! In fin dei conti te la bacia soltanto. Queste sono cose che sapremo solo io e te.”
Ero eccitata anche se vivevo quella situazione come un tradimento a mio marito, un inganno. Non so nemmeno io perché tolsi la mano dalla sua spalla e lui per risposta a quel gesto abbassò lo schienale del sedile, facendomi trovare semi sdraiata.
” Così è più comoda e faccio meglio!” Esclamo, spostandosi di posizione e mettendosi all’interno tra le mie gambe in ginocchio sul tappetino, con la testa tra le mie cosce.
Ero confusa, avevo il cuore che mi batteva forte, non avrei voluto, sapevo che mi sarebbe piaciuto poi, ma non riuscivo a ragionare e anche mio marito mi incitava a lasciarlo fare e non opposi resistenza.
Baciò e leccò le cosce anche interne su fino agli inguini senza che lo fermarsi e mi piaceva sentire la sua lingua calda, ruvida e insalivata leccarmi e godevo in silenzio, vedendo davanti a me quando lo guardavo, il suo cranio calvo luccicante e sudato.
Salì con il capo e mise la bocca di fronte alla vulva pelosa, la sfiorò appena con la lingua. Sentivo i peli muoversi al suo respiro affannato sopra di essi e l’alito caldo arrivare sulle mie labbra vaginali e subito avvertii che iniziò a baciarmela, le sue labbra contro i miei peli, premerli, leccarli, baciarli, mentre con la mano mi accarezzava l’altra coscia. Un grande calore mi pervase dappertutto, fremiti che dalla pelle arrivavano al cervello e invece di fermarlo, lo lascia fare … ansimando.
Mi leccò il sesso, come mai mio marito non aveva mai fatto, in un attimo mi portò alle stelle, sapeva leccare da Dio… mi lasciai andare completamente a lui allargando per reazione al piacere di più le gambe permettendogli di essere più comodo con la testa tra loro. Penetrava la vagina con la lingua e in alcuni momenti avevo la sensazione come se me la riempisse di saliva calda, come se ci sputasse dentro, la depositasse e con la lingua la spingesse all’interno. Ma ero godente e non facevo caso a niente.
Continuò a leccarla attorno e dentro tra le grandi labbra oltre che l’interno coscia, che mordeva e baciava. Si spostava veloce con le labbra, mi dava baci sulla pancia per poi tornare sul sesso e sui peli o sulle cosce e fare lo stesso, e allungando il braccio in alto sul torace mi toccava le mammelle, prendendole con la mano accarezzandomele e stringendomele e poi salire e con le dita accarezzare il collo e il viso.
Mi vergogno a dire che mi piaceva anche se ero imbarazzata che me la leccasse, pensavo di averla brutta o che facesse odore e volevo che smettesse e a volte d’istinto chiudevo le gambe per impedirgli di farlo.
Lui staccandosi ogni tanto, iniziò a parlarmi dandomi del tu:
” E’ bella! Hai una bella figa…bellaaa Laura! ” Esclamò guardando anche mio marito: “Dei bei peli soffici e vellutati, ha una bella forma arrotondata e un buon odore di figa. È bella e profumataaaa! Hai il vero profumo della figa eccitata che ha già goduto e anche un buon sapore di selvatico da sentire in bocca.” Disse mentre io semisdraiata con gli occhi chiusi cercavo di estraniarmi. Non rendendomi conto che quell’estraniarmi era negativo e pericoloso, perché mi allontanava dalla realtà che stavo vivendo.
Mi scombussolava e mi scandalizzavano quelle affermazioni fatte ad alta voce a fianco a mio marito che annuiva compiaciuto ed eccitato, però mi piaceva sentirle dire e mi eccitavano quelle parole… e continuai a godere involontariamente …
Continuò con delicatezza dalle labbra vaginali esterne, leccò come se stesse leccando un gelato, a volte con la lingua ben aperta e movimenti lunghi e morbidi, altre con la punta della lingua. Continuò per un po’, molto lentamente e poi aumentò il ritmo e la pressione esercitata, facendomi impazzire dal piacere.
Ansimando e godendo, d’istinto per reazione gli misi le mani sul suo cranio, calvo e sudato e lo accarezzai come se fosse una sfera magica che dava piacere.
A un certo punto con le labbra e la lingua passò al clitoride, soltanto con la punta della lingua, come se fosse una piuma, stuzzicandolo delicatamente per poi aumentare la pressione e succhiarlo e mi fece impazzire di godimento.
In quella situazione, involontariamente iniziai a muovere il bacino sul sedile, godendo di più. Aprivo e chiudevo gli occhi e vedevo mio marito in piedi vicino a Sandro accucciato che mi leccava il sesso e mio marito che ci guardava sorridente ripetendomi:” Lasciati andare amore! Rilassati! …Vedrai che te la lecca bene, ti fa godere, è bravo e capace Sandro!” E in quel momento notai che lui si toccava il sesso nei pantaloni, che probabilmente aveva eretto.
Sandro leccava senza mai cambiare il ritmo, era da impazzire… e mentre lo faceva, accarezzava le cosce, la pancia, su fino al seno, al collo, addirittura ad accarezzarmi dolcemente il viso. Era una esperienza unica e totale che non avevo mai provato prima, godevo con tutto il corpo, godevo in silenzio. Sapeva avere la lingua dura o morbida, vellutata o ruvida al momento giusto. Era splendido. Ero in estasi, ebbi un orgasmo, dove mi lasciai andare e allargai di più le gambe e li si gridai; ansimavo e gemetti a occhi chiusi, semichiusi o guardando il tettuccio dell’abitacolo e non capivo cosa stesse succedendo intorno a me, ma non mi interessava, sentii solo dire dalla voce di Sandro:
” È pronta!”
E presa ancora da quel brivido di piacere avvertii lui smettere di leccare e lo vidi tirarsi con il tronco su di me, mettere il suo viso disgustoso, rosso e sudato davanti al mio cercando di baciarmi, in quel mentre sentii premere forte tra le mie labbra vaginali, capii tardi che era il glande duro della sua asta eretta. Fu questione di secondi, attimi, quando realizzai cosa stesse facendo fu tardi … lui spinse la sua asta di carne dura dentro me e la vulva e la vagina lubrificata dal piacere che provavo e da tutta quella saliva che mi aveva riversato dentro leccandomi mi penetrò facilmente senza resistenza.
In quel momento sussultai e gridai:”Noooooooooooooohhhhh!!!!” Nel sentirlo entrare di colpo, piegai la testa indietro e lui mi baciò e morsicò il mento, leccandomi il collo.
Era entrato completamente in me.
Iniziò a muoversi e non capii più nulla, allargai di più le gambe per riceverlo meglio e bene in profondità, mentre per reazione al piacere che provavo lo abbracciavo, baciavo e stringevo a me… Prendendomi per lo chignon mi tirò a sé, mi baciò sulle labbra, spingendo la lingua forte dentro le mie, le aprì, superò i denti e come una biscia scivolosa si mosse all’interno iniziando a limonarmi. Avvertii la sua lingua calda e viscida all’interno della bocca cercare la mia, insalivarla, succhiarla, per poi sussurrarmi nell’orecchio, in una pausa di respiro:
“E’ da quando ti ho vista la prima volta che non ho desiderato altro che poterti rivedere e chiavarti, sentire il sapore delle tue labbra.!”
Quelle parole, quel piacere fisico, assieme a quello mentale, mi fecero dimenticare tutto in un orgasmo gridato, cosa che non avevo mai fatto in vita mia… mentre lui continuava a muoversi… mi succhiava e baciava sulle labbra e il collo e mi piaceva che lo faceva…Dio se mi piaceva, più che con mio marito anche se lui mi faceva ribrezzo.
Lo sentivo eccitarsi e dentro di me ingrossarsi sempre di più la sua asta e aumentare la sua foga, mi possedeva con passione quasi sbattendomi, leccandomi l’orecchio, dicendomi parole dolci e belle … Dal piacere feci scorrere le mie unghie sulla sua schiena, con pressione, rigandogli la pelle, forse graffiandolo sotto la camicia…mentre sentivo la fragranza del suo profumo sul suo collo e petto, che a dispetto di lui era molto buono e gradevole. Mi passò un braccio intorno alla vita, mi strinse forte e mi tirò a sé, alzandomi quasi di peso, staccandomi dal sedile. Lo sentii tutto dentro in profondità toccarmi l’utero con il suo glande, cosa che mio marito non era mai riuscito a fare e gridai dal piacere nel sentirla battere contro la cervice uterina, mentre lui inizio a possedermi con furia, intanto che io passiva e godente mi concedevo gemente a lui.
Non so quanto durò, persi la cognizione del tempo, forse un minuto o forse dieci e più, so solo che ansimavo e godevo e non vedevo più neppure mio marito. All’improvviso urlò che stava venendo, con colpi fortissimi e profondi che mi alzavano dal sedile e facevano dondolare sia me che l’auto, fece venire anche a me urlando assieme a lui, stretti in un bacio e un abbraccio perverso, con i corpi sudati e avvinghiati a formare un’unica carne sudata.
Lo tirò fuori all’improvviso e mi venne sulla pancia, con getti abbondanti di sperma caldo, mentre io sudata, spettinata senza più lo chignon e rossa in viso godevo ancora…
Mi possedette nella sua auto davanti a mio marito, mentre lui “cornuto” sorridente mi guardava. Girando e abbassando lo sguardo verso la portiera aperta, lo vidi masturbarsi e venire alla mia visione godente a gambe larghe e con il ventre sporco dello sperma di quell’uomo…
Finito quell’essere si tolse da sopra di me e scese. A fatica e tutta intontita mi tirai su aiutata dal braccio di mio marito teso verso me, presi la sua mano e uscii dall’auto, mentre Sandro ancora con il suo coso duro e ritto, che lo sventolava davanti a noi con orgoglio, come un trofeo mi guardava… e sorrideva,
Passato il momento dell’estasi e dell’euforia, mi diressi nuda, scalza e barcollando verso la nostra auto, aprii la portiera e dalla borsetta tirai fuori dei fazzolettini di carta e iniziai a pulirmi il ventre dal suo sperma.
Passato il piacere ero arrabbiata, indignata e offesa, soprattutto con mio marito, mi avevano ingannato entrambi per far sì che Sandro mi possedesse.
Loro tra di loro parlavano, A stento trovai la mia biancheria sull’erba, la sbattei come sempre per togliere qualche eventuale animaletto e me la misi, mutandine e reggiseno, poi il vestito e gli zoccoli, mi misi in ordine i capelli lasciandoli sciolti sulle spalle oramai e non andai da loro, ma restai ferma vicino alla nostra auto ad aspettare mio marito.
Ero smarrita, non dovevo avere un rapporto sessuale completo con quell’uomo, e invece c’era stato e senza protezione e ne avevo goduto ed ero sconvolta per questo, aver provato piacere con lui.
Per la prima volta avevo tradito mio marito e lui lo sapeva, era stato promotore e aveva partecipato.
Messosi a posto anche Sandro, si avvicinò a me assieme a mio marito. In quel momento ero in uno stato d’animo che non saprei descrivere, non sapevo cosa essere, se triste o contenta per l’accaduto. Era stato bello è vero, mi era piaciuto, ma ero stata di un altro uomo che non mi piaceva e avevo goduto con lui, mentre mio marito mi guardava masturbandosi. Ero frastornata, offesa per l’inganno e la trappola tesami.
Sandro si avvicinò, mi strinse in un abbraccio improvviso e mi baciò sulle labbra davanti ad Aldo, che guardava soddisfatto, senza che io dicessi nulla e lo impedissi.
“Spero di incontrarti ancora! Sei una donna meravigliosa, da desiderare sempre e sai fare bene l’amore, ti lasci trasportare.” Affermò. Sorrisi tristemente e lo salutai dicendo:
” Vedremo! …Non so!… Dipende da lui!” Facendo cenno a mio marito che orgoglioso approvò il mio gesto e le mie parole.
“Allora non credo ci saranno problemi, a lui piace vederti chiavata da me. “Replicò.
Mi sentii gelata da quella risposta. Ci salutammo, salimmo sull’auto e partimmo.
Mentre ritornavamo a casa, pensando a quello che era successo, che avevo fatto e subito, avevo gli occhi lucidi, lui lo notò, ma non disse nulla.
Restammo in silenzio per quasi tutto il tragitto e quando arrivammo nei pressi della nostra città, si voltò dispiaciuto ed esclamò con la voce rotta:
” Scusami… ti prego, è stato più forte di me, non volevo certo mancarti di rispetto te lo giuro, è come una malattia quella che mi ha preso, riesco a trovare soddisfazione solo così! Vedendoti posseduta da qualcuno.”
“Mi hai mentito e mi hai ingannata per le tue voglie e i tuoi sporchi giochi sessuali, mi hai fatto possedere da un uomo che mi dava ripugnanza e lo sapevi. Non ti sei preoccupato minimamente di me che ti amavo, che ero tua moglie e tu il solo uomo della mia vita.”
“Hai ragione amore, porremo rimedio, mi dispiace di avverti ingannata, farò in modo che non accada più.”
Con la voce rotta e dondolando la testa le risposi:” Non importa oramai come è stato è stato. Oramai è avvenuto…è accaduto…” Balbettai rassegnata e arrendevole piangendo silenziosamente.
“Io ti amo ancora, più di prima, ti amerò sempre anche se ti ha posseduta lui o ti possederà un altro.” Aggiunse.
Poi sentendomi tirare la pelle dell’addome dallo sperma secco che stava asciugando dissi:
“E senza nessuna protezione! È se è malato?”
“No per questo stai tranquilla, non è malato, m’ha fatto vedere gli esami del sangue prima di incontrarci tutti negativi e poi è sposato con due figli, è una persona a posto…”
Non risposi nemmeno a quella sua precisazione giustificazione.
Giunti a casa mi feci la doccia, mi sentivo strana anche fisicamente non solo psicologicamente, non solo Sandro era stato più bravo di lui a fare sesso, ma era più dotato e spingeva forte dentro e riempiva la vagina con la sua carne e ora mi sentivo come un vuoto all’interno e l’utero intorpidito per i colpi presi. Lui mi aveva fatto godere di più che mio marito e con quel rapporto sessuale con Aldo si era spezzato qualcosa tra di noi, non lo vedevo più come prima, l’unico uomo della mia vita, l’unico maschio!
In bagno feci una lavanda con il tantum rosa, come facevo frequentemente su prescrizione del ginecologo dopo ogni rapporto sessuale con Aldo quando mi sentivo irritata dentro.
Quella sera non facemmo niente, eravamo già esauriti e soddisfatti, io del rapporto sessuale con Sandro e lui della sua masturbazione nel vedermi fare sesso con lui; e andammo a dormire e come le altre volte il giorno dopo era tutto come prima, come se non era successo niente per lui.
La colazione per i ragazzi e poi uscire assieme, ma in me c’era un grande vuoto e si era innescata una grande riflessione su tutto, sulla vita, sulla famiglia, sul sesso e soprattutto su di lui…mio marito e sul nostro rapporto coniugale.
Pensandoci poi con calma e bene, capii che era riuscito nel suo intento. Aveva ottenuto il suo scopo, quello che voleva all’inizio di tutta quella storia farmi andare con un altro uomo. Ricordavo ancora la prima frase di quel discorso quel giorno:” …ma tu con il mio permesso ci andresti con un altro uomo? …” Bene! Ora poteva essere soddisfatto, c’era riuscito, ero stata con un altro uomo e con il suo permesso, con uno sconosciuto scelto da lui, come mi aveva prospettato mesi prima, ingannandomi. Oramai dopo quello che era avvenuto, ero una donna diversa, cambiata, qualcosa si era rotto dentro me assieme alla mia fedeltà e al mio amore per lui. Aveva ottenuto quello che voleva, al prezzo di perdere sessualmente e sentimentalmente sua moglie.
Lentamente giorno dopo giorno, accettavo mentalmente quello che si era verificato e il mio cambiamento, e integravo in me quello che era successo. Lui devo dire che mi restò vicino e pieno di attenzioni, non mi fece mai mancare il suo amore, l’affetto e il sostegno psicologico. Ma io non c’ero più ero un’altra.
Dopo qualche sera su sua richiesta iniziammo a fare l’amore, meglio dire “sesso tra noi”, perché d’amore oramai c’è n’era ben poco da parte mia, le volevo solo bene.
Inutile ripetere che non fu più come prima nemmeno nel fare sesso, se prima lui mi faceva godere e fremere solo accarezzandomi, ora neanche durante l’amplesso godevo. Non lo nascondo anche se era disgustoso e pelato e non mi piaceva, pensavo a Sandro in quei momenti che facevo sesso con mio marito a come mi faceva godere lui dentro l’auto a come mi leccava la figa e mi possedeva con foga e passione, e solo così mi eccitavo e godevo con mio marito.
Ma anche lui per eccitarsi era lo stesso e tornò a parlarmi di Sandro mentre mi penetrava e mi prendeva, mi raccontava cosa vedeva lui dall’esterno e cosa facevo io in auto, e a quelle parole sia io che mio marito ci univamo carnalmente con più passione e foga, e aggiungo depravazione, arrivando tutti e due a godere pensando a quell’uomo.
Accettai questo modo nuovo di fare sesso con mio marito, parlando di Sandro mentre lo facevamo, pensando a lui che mi aveva vista completamente nuda e posseduta davanti a mio marito e tutto andò avanti per parecchie settimane, finché un giorno si presentò mentre cucinavo dicendomi:
” Mi ha chiamato Sandro al cellulare, mi ha chiesto di te, di come stai? Cosa fai? …Avrebbe voglia di rivederti, lui ha detto anche solo per una cena o una pizza…qualche sera, anche senza fare niente.”
“E tu cosa hai detto?” Chiesi.
“Ho risposto che domandavo a te e gli facevo sapere.”
Restai in silenzio a riflettere, mentre Aldo attendeva sull’uscio della cucina, poi dissi quasi con indifferenza:” Si! Va bene per la cena, organizza tu!”
Lo vidi aprirsi in un sorriso e chiamarlo subito al cellulare confermandogli l’incontro per il sabato venturo. Inutile dire che quella cena finì di nuovo al solito luogo con un altro rapporto sessuale in auto tra me e lui, mentre Aldo guardava e si masturbava fuori.
Quella sera feci qualcosa di più anch’io, partecipai attivamente, complice il vino che bevvi di proposito, e alla sua richiesta lo leccai anch’io…glielo presi in bocca.
Ci furono altri incontri settimanali con lui, per parecchi mesi, poi con l’arrivo dell’autunno e l’inverno, non ci incontrammo più al solito posto in auto, ma passammo a casa sua, nel suo letto matrimoniale visto che viveva solo e mio marito mi aveva raccontato delle gran frottole dicendo che era sposato con figli, non era vero niente.
Un giorno in un momento che eravamo soli visto che oramai era diventato il mio amante con il consenso di mio marito, Sandro mi confessò che non era un amico di mio marito, ma un inserzionista di annunci di incontri e che Aldo lo aveva contattato tramite un annuncio su internet che lui aveva messo su alcuni siti porno, con indirizzo email e numero di cellulare, visto che frequentava coppie con il marito disposto a farsi chiavare la moglie.
“Una mattina…” Mi informò:” Sentii il cellulare suonare e trovai dall’altra parte la voce di un uomo, tuo marito, che mi fece una strana proposta, se ero disposto ad aiutarlo a far si che io chiavassi sua moglie, cioè te, anche se lei non era d’accordo. La cosa mi interessò e dopo due giorni ci vedemmo in un bar, dove mi fece vedere sul cellulare alcune tue fotografie, dicendomi che se l’aiutavo, avrei potuto chiavarti…” Continuò. “Mi spiegò la situazione. Mi disse anche che tu eri una donna fermamente contraria, moralista e seria, e che mai avresti accettato una cosa del genere, e su mio consiglio, essendo un esperto di queste cose, decidemmo di partire in modo soft, per gradi, ti avremmo fatta cadere dentro con l’inganno, così elaborammo la strategia degli spogliarelli per indurti lentamente, inconsciamente e involontariamente a eccitarti e finire per darti a me. Elaborammo anche la tattica di farti ingelosire, di tenerti il muso per giorni, per rompere le tue difese e resistenze … e tutto è andato alla perfezione.” Affermò. “E il resto lo sai!” Terminò…
Rimasi sbalordita…incredula a sapere che era stato mio marito l’artefice di tutto e che aveva cercato lui il mio partner sugli annunci porno, all’insaputa da me, studiando un piano che mi avrebbe portata a trovarmi per amore in quella situazione. Altro che casualità, era stato tutto premeditato da lui.
Con Sandro dopo quasi un anno finì, devo dire che sessualmente mi aveva fatto diventare donna completa, integrandomi di tutto quello che non mi aveva insegnato e stato capace di fare mio marito per inesperienza o non conoscenza di tutti gli aspetti della sessualità, soprattutto di come fare godere una moglie, compreso il piacere dei rapporti anali.
Se già avevo perso la stima su di lui per quello che mi faceva fare, persi anche il rispetto che gli portavo per come si era comportato, si meritava di essere cornuto fino in fondo , ma non con degli sconosciuti come voleva lui , che nessuno sapesse niente come con Sandro e continuare a vivere tranquillamente la coppia perfetta e la moglie fedele davanti agli altri, ma con i suoi amici più intimi, i suoi parenti…e così feci , mi lasciai corteggiare segretamente e mi diedi a suo cugino e poi a suo cognato (il marito di sua sorella) , al suo migliore amico e anche al suo capo ufficio e al suo collega dei giri in bicicletta e tutto a sua insaputa . In modo che tutti sapessero quanto troia fosse moglie di Aldo e cornuto lui.
La mia piccola vendetta l’avevo avuta e quegli incontri continuarono, oramai piaceva anche a me farli. Ebbi subito un cambiamento morale e sessuale, mettevamo noi l’annuncio sui siti porno e sceglievamo il partner migliore e ben dotato per me. All’inizio lo facevamo ogni tre quattro mesi, poi gli incontri diventarono mensili infine settimanali e tutti con uomini diversi, ma sempre con il preservativo …
Come dicevo sopra, oramai piaceva anche a me. Tuttavia siamo sempre restata una famiglia a modo, rispettata e formale davanti alla gente e ai figli, una coppia perfetta che appare che si ama, e comunque io sono una buona moglie e mamma che segue la famiglia e lui devo dire a parte questa mania sessuale è un buon marito e padre che non ci fa mancare niente.
Unica differenza da prima è che ora sono più libertina, mi vesto con più malizia e mi trucco vistosamente nonostante i miei quarantacinque anni e ho imparato a guardare anche gli uomini, prima per me erano tutti uguali, esisteva solo mio marito, ora invece quando mi guardano, mi piace sorridergli e se mi va, scoprire e apprezzare le loro qualità… nascoste.
Ringrazio Immoralex per lo spazio concesso a questa vicenda che mi ha cambiato la vita. Ora sono diversa, sono un’altra donna e vedo le cose diversamente, quello che è accaduto mi ha cambiata non solo nell’aspetto, nel vestirmi o truccarmi, ma anche e soprattutto dentro, psicologicamente, nel modo pensare, di desiderare e fare il sesso. Ora apprezzo di più i piaceri della carne.
Non biasimo il mio cambiamento che ha molti lati pratici, positivi e piacevoli, ma il modo come è avvenuto e sono diventata, vittima di un gioco di mio marito che mi ha mutata nel suo percorso e soprattutto di essere stata ingannata da mio marito.
Ma a volte ci penso, se non mi avesse ingannata però, non avrei mai scoperto cosa vuol dire godere veramente e sarei una signora normale, una moglie fedele, ma donna repressa e forse frustrata come molte mie conoscenti e amiche, per questo dopo averlo fatto cornuto con parenti e amici, lo perdonato….
Buonasera. Laura.
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Grazie.
Testimonianza davvero realistica e credibile. Molti si affannano, sempre delusi, a tentare di realizzare il desiderio di diventare cuckold: non conoscono la psicologia femminile e non sanno da dove cominciare per far accettare alla moglie di saltare il fosso. Alla fine, è sempre la donna che prende in mano il gioco ed impara a dirigerlo. Ma un uomo attento e capace di studiarne la psicologia , riesce a trovare la strategia giusta per farle prendere consapevolezza.
Così accadde a me : lui lo psicologo che seppe leggere il mio punto fragile. Poi , io feci tutto il resto: con consapevolezza ed autodeterminazionee sicurezza.
Entrambi contenti! La differenza con questo racconto, tra me ed il mio fidanzatino ( poi mio marito, ancora oggi che siamo maturi) sta nel fatto che mai ebbi relazioni che lui non conoscesse.
Ben scritto, a parte qualche refuso, ritmo della narrazione cadenzato per non renderlo banale o superficiale. L’epilogo, attraverso la narrazione, non è mai scontato e la corruzione della moglie è, spasmodicamente, incombente ma mai scontata.
Molto bello.