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Racconti Cuckold

Vocazione cornuto

By 3 Luglio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Vocazione cornuto

Mia moglie Stefania lavora in un grande centro commerciale qui nelle Marche, 38 anni, m. 1,60 per 62 kg, castana, occhi azzurri, 4ta di seno e un culo bello sodo. Tra noi le cose sono sempre andate abbastanza bene, ma sessualmente non e’ mai stata una maiala. Quando si scopava ho provato a farle immaginare il gusto della perversione, magari con un altro uomo al mio posto, ma lei si è sempre dimostrata inorridita ed ha troncato sul nascere ogni mio accenno in proposito.
Ma, dietro mia insistenza, ha cominciato ad accettare queste provocazioni almeno sul piano della fantasia, simulando che al mio posto ci fosse un suo collega che non le è indifferente, tale Giorgio. E, visto che a quel gioco trasgressivo virtuale lei si abbandonava con trasporto, ho cominciato a chiederle di più di questo Giorgio. Ed ho appreso, ad esempio, che lui le indirizza ogni giorno battute a doppio senso e che, in più di una circostanza, lei aveva notato la patta dei suoi pantaloni gonfia di eccitazione.
Da quelle confidenze la mia mente non ha perso tempo ad immaginare già una vera e propria relazione, e difatti, mentre la scopavo, una notte ho chiesto a Stefania di non lasciar cadere le attenzioni del suo collega e di andare un pò oltre. Lei mi chiesto:
“Oltre come?”
Ed io, supereccitato, le ho risposto:
“Perché, la prossima volta che andate a mangiare la pizza, non ti fai accompagnare da lui a casa e, strada facendo, ‘.”.
Lei ha fatto la risentita e mi ha mandato a quel paese, ma l’ho vista eccitata quanto e più di me, ho capito di averla sgamata.
Quando, una settimana dopo, mi ha comunicato che la sera seguente sarebbe andata a cena fuori con i colleghi di ufficio, sono ripartito all’assalto e le ho chiesto sorridendo:
“Immagino già quanto sarai bella e provocante domani sera ‘ vedi non farlo soffrire troppo il tuo Giorgio!….’
Al che mi ha risposto secca:
“Se lo desideri, sì!”
Una risposta inattesa, che mi ha letteralmente scombussolato lo stomaco, provocandomi un’eccitazione violenta che, on appena lei è andata al lavoro, ho scaricato in una maxisega.
Il gran giorno e’ arrivato e, in vista della cena con i colleghi, lei ha indossato un pantaloncino aderente chiaro e una canotta molto aderente e scollata, poi mi ha chiesto maliziosamente:
‘Che ne dici? ‘ pensi che a Giorgio piacerà?’
Ora era lei che andava all’attacco. Ho farfugliato un sì, ma improvvisamente ho avvertito che la cosa cominciava a sfuggirmi di mano. Ho passato una pomeriggio ed una sera in trance. Dopo aver a lungo evocato un a simile occasione, ora la mia Stefania in canotta e pantaloncini si era preparata per bene per far arrapare i suoi colleghi e, presumibilmente, per farsi scopare da uno di loro.
Sono rimasto in tensione per tutto il pomeriggio; prima di staccare in ufficio le ho inviato un sms per pregarla di tenermi al corrente di come si mettevano le cose. La sera a casa ho avvertito la sua assenza, cercando inutilmente di distrarmi dinanzi alla televisione. Ma lei ha tenuto fede al mio invito e mi ha fatto compagnia con i suoi messaggini telefonici.
Verso le 22 mi arriva un suo sms che diceva:
“Sto bevendo troppo, che dici? mi fermo?…. potrei diventare pericolosa ‘. Giorgio non fa altro che guardarmi la scollatura”.
Mi sembrava di essere presente a quella cena. Le ho subito risposto:
“No, non fermarti’. bevi di più e fagli capire che hai voglia di lasciarti andare ‘..”.
Mi ha subito risposto:
“Agli ordini, amore!”.
Ho sentito il cuore battermi sempre più freneticamente ed il cazzo indurirsi all’inverosimile, restando in attesa di sue nuove comunicazioni. Alle 22.45 mi è arrivato un nuovo sms:
“Tra un po’ torniamo ‘. sono molto su di giri ed eccitata ‘. Giorgio lo e’ più di me,’.. se davvero lo vuoi, mi faccio accompagnare da lui”
Con il cuore in subbuglio le ho risposto subito:
“Sì, lo voglio’. e voglio che ti lasci andare senza problemi ‘”
Appena 30 secondi ed ecco la sua risposta:
“Per come sono eccitata gli salto addosso’. ho paura di perdere completamente il controllo ‘.’
Il momento tanto atteso era arrivato. La mia Stefania stava per diventare una troia e con il mio consenso!
Con un’eccitazione arrivata alle stelle, le ho risposto secco: “Non ti fare problemi ‘.. Fagli di tutto e fallo godere come un porco’. Sai che io sono d’accordo.”
La sua ultima risposta è stata tagliente come una spada: “Cazzi tuoi, cornuto!”
Da quel momento è passata più di un’ora, nella mia testa si è scatenata una tempesta di sensazioni mai provate, sono rimasto a letto ad aspettare il suo rientro. Alle 23.30 ho sentito aprire la porta e, subito dopo, ho sentito che veniva diritta alla camera da letto; aveva i capelli arruffati e un po’ sudati, ho notato un sorriso malizioso nel suo sguardo.
Mi si e’ avvicinata e mi ha dato un bacio appassionato in bocca dicendomi:
“Lo senti? questo è il suo sapore!’
La sua mano ha cercato il mio cazzo durissimo e ha cominciato a tirarmelo su e giù. Non riuscivo ad aprir bocca mentre mi segava, mi baciava e mi raccontava:
“Lo hai voluto tu ‘. sono tornata con lui in macchina ‘.. ci siamo fermati in un posto appartato e ‘.. puoi immaginare quel che è successo.”
Con un filo di voce le ho detto:
‘No, racconta, ti prego’.’
“Ci siamo guardati un attimo, lui si e’ avvicinato e ci siamo baciati, la sua lingua mi ha mandato fuori di testa e la sua mano si è subito intrufolata sotto la mia canotta’. non ci ho capito più nulla, gli ho tirato fuori il cazzo ‘. un bel cazzo, più grosso e più lungo del tuo’.. gliel’ho succhiato avidamente dalla cappella alle palle ‘.. era arrapatissimo, voleva scoparmi ‘.. ma gli ho detto di no perché volevo il tuo permesso ‘.. ma ho continuato con la bocca a succhiarlo e pomparlo fino a quando mi ha fatto il pieno in gola con il suo sperma.”
In quel momento, sospinto dall’eccitazione, sono venuto anch’io tra le sue mani, lei si è alzata dal letto ridendo e mi ha detto:
“Vatti a lavare, gran cornuto! ‘. ho capito che vuoi una moglie troia ‘.. ti accontenterò!”
Dal giorno successivo mia moglie è diventata un’altra donna, decisa, spavalda, persino un po’ aggressiva. L’ho vista prestare grande attenzione al trucco ed al look e indossare capi sempre più sexy, ma ho cominciato a percepire anche un calo della sua passione a letto. Quando gli ho esternato le mie impressioni, mi ha risposto seccamente:
‘Di che ti lamenti? ‘. vuoi che faccia la troia con gli altri’ e allora?…..’
‘Sì, ma ti sento un po’ distante’ ti sento un po’ svogliata con me ‘. e poi mi tieni all’oscuro delle tue cose ‘..’
Mi sorride maliziosa:
‘E già! ‘.. dimenticavo che ai cornuti piace godere di riflesso ‘. ti mancano i miei racconti, dì la verità!…. o vorresti che ti facessi assistere, eh?’
Sì, la sentivo reticente, volevo che mi raccontasse tutto delle sue scopate fuori casa. All’idea di assistere non avevo pensato, ma ora il suo accenno mi faceva friggere di desiderio. Glielo dissi subito:
‘Sai che godo tanto a sapere quanto sei troia! ‘. Se poi mi facessi assistere, sarei l’uomo più felice del mondo!…’
Mi guardò con quella sua aria beffarda:
‘Sai, si potrebbe fare ‘. ma devi assicurarmi che poi non dai di testa’..’.
Sono entusiasta dell’insperata disponibilità di Stefania, le do ogni assicurazione, ci accordiamo sul fatto che l’indomani pomeriggio, subito dopo il turno di lavoro, si sarebbe portata a casa Giorgio e che io mi sarei tenuto nascosto senza fare il minimo rumore.
Non ho mai avvertito tanta ansia come quel giorno. Sono rientrato a casa alle 16.30 e sono rimasto in attesa dell’arrivo di Stefania. Col passare dei minuti la mia tensione e la mia eccitazione sono arrivate al massimo. Mi arriva l’sms di mia moglie:
‘Stiamo uscendo dall’ufficio, tra 10 minuti siamo a casa. Mi raccomando!’
Alle 17.15 è arrivata col il suo amico al seguito. Mi ero nascosto in una stanzetta in fondo al corridoio e di lì con l’orecchio teso seguivo i movimenti dei due. Li ho ascoltati parlottare allegramente, poi ho sentito che si sono diretti in camera da letto e che hanno cominciato a toccarsi, a baciarsi ed a spogliarsi.
Come d’intesa, Stefania ha lasciato la porta della stanza accostata, onde consentirmi di guardare dentro lo spiraglio. Mi avvicino a piedi scalzi, mi inginocchio proprio vicino allo stipite della porta, allargo lievemente la visuale per guardare meglio. I due si sono denudati a vicenda ed ora lei si è seduta sul bordo del letto e gli sta praticando un bocchino da favola. Dalla mia posizione vedo lui di spalle come stringe le natiche per il godimento. Ha un corpo atletico, sicuramente più prestante del mio, curiosamente non mi ingelosisco, sono contento per mia moglie.
Quello che mi colpisce è il fare da troia provetta di mia moglie. A ripensare le mille difficoltà che opponeva fino a qualche settimana fa alle mie fantasie perverse, la trovo irriconoscibile. Intanto i due si sono già allungati sul letto. Stefania è supina, ha le cosce larghe e la fica spalancata; Giorgio si sposta indietro e affonda la sua bocca nel cespuglio peloso di mia moglie e comincia a leccarle la fica e succhiarle il clitoride, facendola gridare dal piacere.
‘Ooohhh ‘. Giorgio ” sìììììì ‘.. sei stupendo con quella lingua ” sìììì ”.. aaahhhhh ” così non capisco più nulla”’
Comincio ad eccitarmi, mi sistemo meglio, apro i boxer, tiro fuori il mio uccello e comincio a tirarmelo. Giorgio lecca e succhia come una idrovora, ogni tanto si ferma per prendere fiato e per dire a Stefania:
‘Uuuhhhmmm ‘.. che buono il sapore di questa fica!….. dai, lasciati andare ‘.. fammi assaggiare la tua sborra!’
Non deve aspettare molto, perché dopo neppure 10 minuti Stefania comincia ad agitarsi, poi si inarca e, con un urlo cavernoso, esplode il suo orgasmo nella bocca di lui. Lei tiene ancora per un po’ la testa di Giorgio sul suo pube inumidito dall’orgasmo, poi lo tira più su ed accoglie nella fica surriscaldata la sua asta irrigidita.
Giorgio comincia a pistonarla con energia crescente, mentre lei non smette di lanciare gridolini e gemiti di piacere. Mentre la pompa a fondo, sento Giorgio che le dice ridacchiando:
‘Sai che chiavarti qui, nel tuo letto matrimoniale, mi dà molto più godimento ‘. Penso che, dopo aver assaggiato questo bastone, difficilmente potrai continuare a chiavare con tuo marito’ah ah ah’
E quella troia di Stefania, che sa bene che io sono appostato dietro la porta, gli risponde:
‘Mio marito si accontenta di poco ‘ poi viene subito ‘.. è per quello che mi sono cercato un cazzo come dico io!’.. ‘
Parlano e ridono di me, mi rendo conto della posizione umiliante in cui mi sono ridotto, ma sento anche che il mio godimento cresce nel guardare mia moglie che mi cornifica. Ora vedo che Giorgio intensifica l’affondo e si avvicina all’orgasmo. Guarda negli occhi mia moglie come per sentirsi autorizzato a riempirle la fica. Quella porca lo rassicura:
‘Dai, Giorgio, vai in fondo’.. sì, voglio che la tua sborra mi allaghi ‘. non ti preoccupare, non sono i giorni fecondi ‘. e, se poi succede, tanto peggio per ilo cornuto!’
E’ il culmine dell’umiliazione, dovrei reagire, incazzarmi, andar via; e invece mi sorprendo io stesso a constatare che, anziché offendermi, l’idea di mia moglie ingravidata dal suo amante mi eccita ancor più. Il cazzo tra le mani è diventato un palo rovente, non lo tengo più. Sborro schizzando contro il muro quasi contemporaneamente a quel bastardo di Giorgio che sta sfondando la fica di Stefania.
Per qualche secondo tralascio di guardare nella feritoia della porta e mi dedico a ripulire il muro, il pavimento ed il cazzo gocciolante. Quando riprendo a spiarli, sono distesi l’uno a fianco all’altra, si sbaciucchiano e si scambiano smancerie. Ma le carezze di Stefania devono essere davvero micidiali, perché nel giro di qualche minuto vedo il cazzo di Giorgio inalberarsi prepotentemente, ricevendo subito accenti di compiacimento da parte della troia di mia moglie. Lui la fa girare di spalle e comincia a pomparla da dietro, stringendole le poppe. Sento che lei gli dice:
‘Ehi, fai piano lì dietro, che quel bestione non ci entra nel mio buchino!…’
Giorgio ridacchia e le risponde:
‘Non mi dirai che ce l’hai ancora vergine!….’
E lei, alzando la voce per farmi sentire:
‘Vergine non è, ma sai, il cazzetto di mio marito gli fa appena solletico ‘.. il tuo rischia di rompermi il culo!’
‘Lasciami fare ‘. sarò delicato, vedrai’.’
Si capisce che quelle di mia moglie erano solo perplessità apparenti, tant’è che, in men che non si dica, la porca si è già messa a pecora e con le sue stesse mani si allarga le chiappe per facilitare l’azione di Giorgio che la ingroppa. Lui la carica con grande impeto, lei strilla per il dolore ma lo incita come una puttana:
‘Sìììì ‘.. daiiii ‘.. sfondamelo ‘.. sììììì ‘. violentami ‘.. aaahhhh ” sììììììì ”.. sei un montone ”.. e io sono la tua giumentaaaa!!!….’
E’ una scena di sesso sfrenato che ha l’effetto miracoloso di farmelo rizzare di nuovo. Mi accorgo di immedesimarmi tanto nel cazzo di Giorgio quanto nel culo di Stefania. Sono stato sempre preso dal senso della perversione, ho faticato tanto a convincere mia moglie, ma non avrei mai sospettato di poter vivere una tale trasformazione mentale ed emotiva.
Ormai ho la testa in confusione ed il cazzo nuovamente in eccitazione galoppante. Giorgio stantuffa a ritmo crescente il culo di mia moglie, lei geme e strilla e accompagna i colpi che riceve con la frenetica attività delle mani con cui si masturba oscenamente la fica. Nella stanza riecheggia il rumore del bassoventre di lui che si abbatte sulle chiappe di lei e si diffonde quell’odore un po’ acre dei corpi sudati e delle secrezioni inguinali di entrambi.
Ancora gemiti e grugniti strozzati, poi l’ultimo assalto e il grido vittorioso di Giorgio che, mentre scarica una nuova sborrata nel canale posteriore di Stefania, urla:
‘Aaahhhhh ‘. sììììì ‘.. ora ti ho marchiata per sempre ‘.. sei mia, miaaaaa ‘. e non potrai più fare a meno del mio cazzooooo!’
Trascinato da quel clima infuocato sborro anch’io riversando nelle mani il residuo seminale dei miei coglioni. Mentre i due si rilassano dalle loro fatiche amatorie, mi rialzo e mi ritiro in punta di piedi nel mio nascondino, restando in attesa che i due si rimettano in sesto ed escano di casa.
Quando, a tarda sera, ci ritroviamo in casa, Stefania mi chiede con aria entusiasta:
‘Sono stata brava, amore?’
Le sorrido, la bacio sulla guancia:
‘Sei stata grande, perfetta!’.
Tutto è andato come da programma, non c’è che dire, ma, ora che lo spettacolo è finito, un filo di tristezza mi prende lo stomaco.

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