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Hangover – la punizione del giorno dopo

By 17 Novembre 2021No Comments

Toc Toc…

Era la seconda volta questa settimana che non si presentava a pranzo.
Anche i nonni, che erano scesi una settimana in Salento per andare a trovare la famiglia che si trovava là in vacanza, ci erano rimasti male.
Quasi tutte le sere, o meglio notti, tornava a casa tardissimo, spesso completamente ubriaca.

Giulia era una diciottenne parecchio restia alle regole e alla disciplina, tant’è vero che anche quest’anno a giugno era stata bocciata in quarta superiore ma in una maniera o nell’altra riusciva sempre ad aggirare le sue colpe, soprattutto davanti ai genitori che ormai stanchi e inermi davanti a questi comportamenti avevano un po’ perso le energie per star dietro alla figlia disobbediente.

Sua sorella Viola, 6 anni più grande, non era mai stata un fulmine di guerra a scuola, ma in una maniera o nell’altra se l’era sempre cavata, fino a che da un paio di anni a questa parte aveva trovato qualcosa che davvero le piaceva. Dopo un anno di scienze politiche buttato alle ortiche si era iscritta ad infermieristica, un corso di laurea piuttosto impegnativo ma che la faceva sentire importante.

Anche Viola, così come i genitori, era parecchio irritata dal comportamento di sua sorella Giulia e dopo l’ennesima figuraccia della sorella nei confronti dei nonni decise che era ora di fare qualcosa.

Finito il pranzo sulla bellissima terrazza vista mare della loro casa di vacanze, decise di comune accordo con Floriana, sua amica storica, anche lei in vacanza ospite a casa loro, che avrebbe fatto una bella ramanzina alla sorella. Floriana non poteva che essere d’accordo con lei, sapendo bene quanto le ragazze di quell’età potessero essere indisciplinate. Entrambe le ragazze si incamminarono verso la camera della diciottenne che era proprio a fianco della cameretta di Floriana e bussarono.

Giulia con la voce che sembrava arrivare dall’oltretomba, chiese chi era.

– Giulia, sono Viola, posso entrare?

Ma che voleva, perché la voleva disturbare?

– Si, entra entra..

Tirò fuori la testa dalle coperte, e vide entrare in camera sua Viola e Floriana. La sorella la incalzò subito.

– Perché non sei scesa a pranzo? I nonni ci sono rimasti male…
– Scusami ma ho fatto tardi e sono stata male… ho vomitato…

Viola che già era seccata si arrabbiò ulteriormente sentendo per l’ennesima volta questa storia.

– Sarebbe bene che iniziassi a comportarti più civilmente e da persona matura!
– Viola non rompere dai… sono in vacanza!

Cercò di tagliare corto Giulia, coprendosi di nuovo la testa col lenzuolo.
Viola invece non era per nulla dell’idea di tagliare corto anzi, più Giulia faceva così, più la rabbia cresceva!

– Anche se non te lo meriti ti vado a prendere qualcosa per farti stare meglio! Tu Floriana aspettami qui.

– Viola non serve davvero…

Non fece nemmeno in tempo a finire la frase che Viola era già uscita dalla stanza.

Immaginava cosa le sarebbe spettato, come già successo in situazioni simili, la sorella le impartiva sì qualcosa che la facesse stare meglio, ma si trattava sempre di iniezioni o clisteri! Era sempre stata in intimità con lei, non era certo una questione di imbarazzo, ma certe pratiche proprio non le amava, come quelle dolorosissime iniezioni di vitamine!

Il tutto era iniziato proprio da quando aveva iniziato a frequentare quel corso di laurea.

Per ogni piccolo problema Viola si offriva sempre di aiutare la sorella o le amiche, ma sempre con pratiche piuttosto imbarazzanti o dolorose.

Sembrava quasi che ci avesse iniziato a prendere gusto.

Un gusto un po’ sadico che notava principalmente quando le praticava quelle punture.

Floriana, rimasta finora in silenzio in camera con lei, le disse che avrebbe fatto meglio a seguire le indicazioni della sorella e di non protestare inutilmente. Aveva visto Viola poche volte così arrabbiata, ma non sapeva ancora che intenzioni avesse con la sorella.

Giulia si limitò ad annuire con il capo nascosto dalla coperta di cotone, pensando che forse qualcosa che la tirasse un po’ su, male non le avrebbe fatto.

La conferma arrivò insieme allo stupore di Floriana.

Viola fece ritorno in camera con in mano un cestino dentro il quale vi erano alcune siringhe e dei medicinali.

Floriana non credeva ai suoi occhi, le avrebbe fatto delle iniezioni? Proprio davanti a lei, o le avrebbe chiesto di uscire?

Non era la prima volta che vedeva fare una puntura e ne aveva pure ricevuta una dall’amica, ma mai aveva assistito a due iniezioni sul sedere di una ragazza circa coetanea delle sue alunne.

Floriana stava iniziando la carriera di docente e durante alcune supplenze si era trovata davanti ragazze dell’età di Giulia senza un minimo di disciplina, che spesso si sarebbero meritate delle belle punizioni per essere rimesse in riga. Spesso infatti Floriana aveva fantasticato pensando ad alcune di quelle ragazze punite da lei o qualche professore più anziano.

Viola ruppe il silenzio e riportò entrambe alla realtà.

– Giulia visto che hai vomitato ti farò una iniezione di Plasil e una iniezione di multi vitaminico. Ti aiuterà a tirarti un po’ su.

Floriana non credeva alle sue orecchie, avrebbe visto quella ragazzina diciottenne ricevere due iniezioni proprio davanti a lei?
Non era tanto l’iniezione in sé ad eccitarla ma piuttosto l’idea che Giulia dovesse riceverle proprio davanti a qualcuno.

A Giulia in effetti era capitato solo una volta di ricevere una iniezione davanti ad una amica e questa cosa l’aveva un po’ imbarazzata, ma sapeva che erano tra donne e decise di non protestare ulteriormente.
La preoccupava di più l’idea del dolore.
Mentre Giulia rimaneva nascosta sotto le coperte, vestita solo con una canottiera e un paio di mutandine, Viola appoggiò il tutto sul mobile della camera per iniziare poi la preparazione delle due siringhe.

Floriana invece non perdeva un movimento della sua amica, essendo particolarmente attratta dalla sua professionalità e guardando quelle due siringhe pensò che come punizione era proprio particolare, ma non le sembrava particolarmente severa. Non aveva mai pensato a procedure mediche come punizioni, aveva sempre immaginato la classica sculacciata vecchio stile.

Ad un tratto come dal nulla le venne in mente di aver visto nel bagno un clistere, di quelli di una volta.

L’aveva visto una mattina nel mobile sotto il lavandino mentre cercava altro e subito si era incuriosita. Chi lo usava in vacanza? Viola? Quell’oggetto l’aveva davvero incuriosita.

Era bianco con una lunga cannula leggermente curva, probabilmente usata in origine per lavande vaginali. Quella sì che sarebbe stata una punizione per Giulia. Le era capitato parecchi anni prima di ricevere un clistere, tuttora si ricordava quanto fosse stato imbarazzante, ma allo stesso tempo, in effetti, si ricordava di essere stata molto meglio una volta fatto!

Cercò di non farsi sfuggire quella ghiotta occasione e mentre guardava l’amica togliere l’aria dalla prima siringa, picchiettandola leggermente come da procedura, le propose la sua idea.

– Viola, sai cosa potrebbe essere utile a Giulia per riprendersi?

– Cosa?

Chiese Viola incuriosita e sempre aperta a consigli.

– Un bel clistere! La aiuterebbe a liberarsi di tutte le porcherie che ha bevuto.

— Scusami ma l’ho visto in bagno l’altro giorno e ci ho pensato!

Disse timidamente quasi a scusarsi di aver ficcato il naso dove non doveva.

Appena sentita quella parola Giulia tirò fuori la testa dalle coperte di scatto e aspettò un secondo a protestare, anche se la testa le faceva ancora male!

– Non se ne parla proprio, voi siete matte!

— Non mi farete nessun clistere!

Floriana avendo già visto lo sguardo accondiscendente dell’amica cercò di convincere Giulia.

– Guarda Giulia che ti farebbe proprio bene, è successo anche a me di doverlo fare e sono stata molto meglio!

Giulia conosceva bene quella pratica, Viola gliel’aveva fatto un paio di volte che non riusciva ad andare di corpo, ma non lo aveva mai fatto davanti ad estranei e sarebbe stata una cosa troppo imbarazzante!

Viola invece riteneva che l’idea dell’amica fosse proprio buona e in un attimo le disse di andare a prendere tutto l’occorrente dal mobiletto del bagno.

– Sono d’accordo Flo’! Vai in bagno per favore a prenderlo. È dentro una bacinella con del sapone apposta. Rimpila di acqua calda e scioglici dentro un po’ di sapone.

Giulia non credeva alle sue orecchie. Le volevano seriamente fare un clistere per punirla?

– Viola ti prego scusami!

— Viola ti prego mi vergogno!

Cercò di convincerla in ogni modo con un ultimo disperato tentativo.

Viola invece, ormai terminato di preparare anche la seconda siringa, non volle sentire ragioni.

– Senti Giulia, oggi non è davvero il caso di protestare!

— Lo stiamo facendo anche per farti stare meglio! Piuttosto inizia a toglierti le mutande che facciamo la prima iniezione.

Proprio un secondo prima di uscire dalla stanza per andare a recuperare tutto il necessario per il clistere, Floriana diede un ultimo sguardo a quelle due siringhe pronte sulla cassettiera, notando quanto una delle due fosse insolitamente piena per tutti i 5ml.

L’idea che la sorella della sua amica venisse punita per tutte le varie mancanze di rispetto la convinceva sempre di più. Ogni tanto a queste ragazze bisognava fargli capire come comportarsi.

Ma l’idea che lei sarebbe stata spettatrice di questa particolare punizione iniziava ad eccitarla in po’!

Per fortuna il bagno era esattamente accanto alla camera di Giulia e sapendo dove trovare tutto il necessario cercò di fare il prima possibile per non perdere nemmeno un secondo.

In effetti sotto al lavandino c’era quella grande peretta bianca appoggiata dentro ad una bacinella in plastica insieme ad una saponetta neutra e un tubetto di lubrificante.

Sembrava proprio che qualcuno la usasse spesso vista l’organizzazione piuttosto maniacale!

Non poté fare a meno di notare di nuovo la dimensione della cannula. Sarà stata lunga almeno 15 centimetri e grossa più di un suo dito.

Era molto più grande di quella che toccò a lei quella volta e si immaginò subito quante proteste avrebbe generato in Giulia!

Aprì subito l’acqua calda e lasciata la saponetta dentro la bacinella la riempì il più possibile, a occhio e croce sarà stato un litro d’acqua.

Provò la temperatura dell’acqua solamente con la mano e una volta appurato che fosse sufficientemente calda ma non troppo, iniziò a sciogliere con le mani la saponetta finché l’acqua non divenne biancastra e opaca.

Si ricordava ancora che quando fecero a lei il clistere le venne detto che la temperatura dell’acqua doveva essere circa quella corporea e l’acqua all’interno del catino sembrava proprio opaca come quella della sacca che toccò a lei. Tolse la saponetta e la appoggiò sul lavandino. Le sembrava perfetto!

Dopo aver messo la cannula del clistere a testa in giù dentro la bacinella piena d’acqua e preso il tubetto di lubrificante in mano fece rapidamente ritorno in quella cameretta che si sarebbe trasformata rapidamente in un ambulatorio.

Non era ancora rientrata in camera per portare tutto il necessario per il clistere quando riconobbe subito l’odore dell’alcol che si usava per disinfettare. Quell’odore così intenso che lei aveva sempre associato alle punture.

La scena che trova rientrata in camera è assolutamente indimenticabile.

Giulia se ne stava sdraiata sul letto col suo bel sedere scoperto e la sorella intenta a farle la prima iniezione, ovvero il plasil che avrebbe aiutato a far passare il mal di stomaco e la nausea.

Se in qualche modo Floriana era un po’ attratta dalle iniezioni, questa immagine rasentava la perfezione. Giulia era una ragazza piuttosto alta con due belle gambe che terminavano in un bel sedere rotondo. La sua pelle da diciottenne rendeva quel fondoschiena perfetto per delle iniezioni.

Viola aveva appena piantato l’ago dopo aver gentilmente disinfettato la natica destra della sorella. Ormai aveva parecchia esperienza e una mano molto delicata.

Impugnò saldamente lo stantuffo della siringa e iniziò a far entrare i pochi millilitri di medicinale. Giulia forse più per far scena che per altro emise qualche piccolo gemito di dolore forse sperando che la sorella le risparmiasse la seconda siringa.

Viola abituata alle sue lamentele non ci fece caso e completò l’iniezione somministrando tutti i 2ml a Giulia.

Floriana invece a quei piccoli gemiti di dolore ci aveva fatto caso eccome e pensando a quanto si sarebbe lamentata con quella grande cannula che di lì a poco avrebbe ricevuto; iniziò a sentire un piccolo senso di eccitazione.

Giulia, rimasta nuda sul letto in attesa della seconda puntura, guardò subito cosa aveva portato Floriana e non poté fare a meno di notare quella grande peretta che stava appoggiata in verticale sulla cassettiera. Era molto più grande di qualsiasi cosa le fosse mai entrata nel sedere e le si gelò il sangue pensando che l’avrebbero usata di lì a poco su di lei.

– Voi siete fuori di testa! Non esiste che usiate quel coso.

–Viola ti prego… non hai mai usato una cannula così grande!!

Sbottò tirandosi un po’ su di scatto!

Viola che già aveva la seconda siringa in una mano e il cotone idrofilo nell’altra venne anticipata dall’amica.

– Giulia smettila di fare la bambina!

Le disse quasi strillando.

– Se siamo qui adesso è per colpa tua. Avremmo preferito essere in spiaggia. Anziché frignare dovresti ringraziare tua sorella che si prende cura di te!

–Alle ragazze come te servirebbe una bella sculacciata, proprio come si faceva una volta!

Viola assolutamente d’accordo con Floriana rincarò la dose.

– Floriana ha ragione! Se non fossi tornata a casa di nuovo ubriaca adesso non saremmo qui!

–Adesso fai la brava, mettiti giù che ti faccio la seconda iniezione.

Giulia rossa di vergogna e non in ottima forma non riusciva più a trovare le forze per ribattere e riuscì solo a dire un timido “uffa” rigirandosi a pancia sotto pronta a ricevere la temuta iniezione di vitamina.

Viola si avvicinò di nuovo al sedere della sorella e iniziò a massaggiarle delicatamente la parte alta della natica sinistra con il cotone idrofilo imbevuto di alcol.

Il freddo sulla pelle fece venire un piccolo brivido lungo la schiena di Giulia che irrigidì leggermente il muscolo.

Viola conoscendo quella reazione le disse di rilassarsi e iniziò a toccare delicatamente con i polpastrelli l’area dove iniettare, poi con il solito gesto deciso piantò l’ago nel sedere della giovane ragazza.

Giulia, ormai in balia della situazione, cercò di rimanere ferma aspettando che il liquido iniziasse a entrare, ma appena la sorella iniziò a premere sullo stantuffo per far penetrare quel liquido rosso, la poverina iniziò a sentire un bruciore terribile.

– AAHHHAAA Brucia Brucia!!
— Ti prego toglila non resisto!!

Viola sapeva che la sorella avrebbe reagito in quel modo.

In quella siringa infatti oltre ai classici 3ml di mix vitaminico, già un po’ doloroso di suo, aveva aggiunto altri 2ml di acqua per iniezioni. Le era capitato di usare la soluzione sterile una volta su di lei un po’ per gioco un po’ per provarne l’effetto e ancora si ricordava quanto le fece male il sedere dopo quella puntura che si era fata da sola!

Non era la prima volta che si divertiva a rendere le iniezioni un po’ più dolorose del normale e questa volta che sua sorella si era comportata davvero male non esitò a riempire completamente quella siringa mischiando i due liquidi, creando un mix che sarebbe risultato una vera punizione per Giulia.

Viola continuando a premere lentamente il composto dentro al sedere della sorella, cercò di tranquillizzarla.

– Giulia fai la brava, siamo a metà.

Ma il dolore per la poverina era davvero terribile e continuò a strillare piangendo come una bambina per tutti quegli interminabili cinque millilitri.

Finalmente il liquido entrò tutto e Viola sfilò lentamente l’ago dalla natica della sorella applicando subito il cotone idrofilo sul punto dell’iniezione per poterle fare un bel massaggio per distribuire bene il liquido.

Giulia, con gli occhi gonfi di lacrime e il sedere ancora terribilmente dolorante continuava a piagnucolare durante il massaggio, sapendo che il peggio doveva ancora arrivare e che quelle due le avrebbero fatto quel clistere, fregandosene delle sue lamentele.

Floriana infatti dopo essersi gustata quella dolorosissima puntura non aspettava altro che vedere come Viola le avrebbe gestito il clistere.

Infatti appena appoggiata la siringa vuota e il batuffolo di cotone sulla cassettiera non perse un attimo nell’iniziare ad organizzare la seconda e non meno difficile parte della visita.

– Giulia adesso mettiti comoda sul letto a pancia in giù.

— Mettiti casomai il cuscino sotto la pancia…

Quella posizione avrebbe aiutato Viola nell’inserimento della cannula, rendendo più accessibile l’orifizio della ragazza, ma sarebbe stata sicuramente molto più imbarazzante!

Giulia ancora nuda sul letto e leggermente rannicchiata su un fianco, non voleva farsi vedere da Floriana in quella posizione e soprattutto mentre le veniva fatto un clistere e tentò una timida protesta.

– No Viola ti prego! Mi vergogno!!

Floriana, rimasta tutto il tempo a fianco della diciottenne a gustarsi lo spettacolo che le stavano offrendo, cercò di tranquillizzarla e di aiutarla a mettersi nella posizione richiesta dalla sorella.

– Giulia stai tranquilla, ti conosco da quando sei nata, siamo tra donne… dammi il cuscino che ti aiuto…

Disse con voce calma e rassicurante.

Le appoggiò una mano sulla spalla come gesto di consolazione mentre con l’atra sfilò gentilmente il cuscino da sotto la testa di Giulia per poi iniziare ad aiutarla a mettersi in posizione.

La guidò gentilmente nei movimenti e dopo averle fatto alzare leggermente il bacino le mise il cuscino sotto la pancia portando così il sedere della giovane ragazza già in posizione per il clistere.

Non poté’ fare a meno di notare quanto quella posizione potesse essere imbarazzante per una ragazza di 18 anni, completamente nuda e ora con i genitali e il forellino praticamente alla mercé delle due ragazze.

Se da una parte capiva il disagio di Giulia, dall’altra invidiava parecchio l’amica che di lì a breve avrebbe infilato la grossa cannula dentro quel culetto punendola cosi per le svariate mancanze di rispetto.

Si sedette sul letto al fianco della malcapitata sapendo che di lì a breve avrebbe avuto bisogno di conforto.

Viola intanto soddisfatta della collaborazione della sorella aveva riempito con il liquido saponato la peretta e dopo averne attentamente lubrificato la cannula si avvicinò alla sorella armata di clistere.

Viola sapeva però che quella peretta richiedeva due mani per essere schiacciata adeguatamente in maniera da spremere bene tutto il liquido e tutte le volte che l’aveva usata aveva sempre fatto un po’ fatica. L’inserimento e il successivo svuotamento risultavano un po’ complessi usando una sola mano se avesse dovuto usare l’atra per allargare le natiche della paziente di turno.

Oggi però per sua fortuna c’era l’amica Floriana e pensò che sarebbe stata felice di aiutarla in questa procedura.

– Flo’ ho bisogno del tuo aiuto.

Floriana scattò sull’attenti, non aspettando altro…

– Certo Viola, cosa devo fare?

– Siccome questa peretta è un po’ grande, potresti tenere il sedere di Giulia leggermente aperto?

Non appena sentite quelle parole a Floriana si illuminarono gli occhi e in un attimo appoggiò le mani sulle natiche della povera ragazza.

Giulia si sarebbe voluta sotterrare dalla vergogna. Non era pudica in generale, ma questo era davvero troppo, così anzi che collaborare, appena sentì le mani di Floriana sulla pelle, strinse le natiche opponendo resistenza e pregando la sorella di non farle il clistere.

Floriana capendo l’imbarazzo di Giulia cercò di convincerla gentilmente, dicendole che avrebbero fatto prima e sarebbe finito tutto più in fretta.

Viola invece, questa volta stanca delle proteste della sorella la minacciò!

– Giulia, apri bene quel sedere o finisce che ti sculaccio come ha detto Floriana!

Giulia sentendo le parole adirate della sorella rilassò i muscoli delle natiche che iniziarono ad aprirsi con l’aiuto delle mani di Floriana.

Impugnando bene i due glutei con le mani e non trovando più resistenza Floriana aprì il sedere della ragazza in una maniera quasi oscena, esponendo completamente il giovane forellino ormai prossimo a ricevere la cannula.

Viola, quasi sorpresa di quanto Floriana non avesse indugiato nell’allargare il culetto della sorella, si era già avvicinata tenendo in mano la grossa peretta. Aiutandosi infatti con entrambe le mani appoggiò finalmente la cannula allo sfintere e dopo aver detto a Giulia di rilassarsi iniziò a premere in maniera da farla entrare.

Giulia però un po’ per le dimensioni della cannula e un po’ per la tensione iniziò a sentire parecchio dolore iniziando subito a lamentarsi.

– UUUU AHIA Viola… mi fa male!

— Basta ti prego!!

Viola inizialmente non curante delle lamentele della sorella continuava a spingere per fare entrare il grosso tubo di plastica ma dovette desistere notando quanto la sorella fosse tesa e stretta.

– Giulia cerca di rilassarti…

— Adesso ti lubrifico un po’ il sedere, così sentirai meno male.

Dopo aver appoggiato la pera sul comodino si allungò verso la cassettiera e prese il tubetto di gel lubrificante con il quale aveva lubrificato la cannula.

Ne fece cadere un’abbondante goccia proprio sul forellino della sorella che appena sentito il freddo del gel inarcò la schiena.

Con il dito medio iniziò a cospargerlo delicatamente sullo sfintere facendo morire di vergogna Giulia.

Se ne stava lì immobile mentre Floriana le teneva aperto il sedere e la sorella la toccava in un posto così intimo, come solo pochi ragazzi avevano fatto!

Le ennesime proteste non tardarono infatti ad arrivare. Viola infatti aveva deciso che per favorire l’inserimento della cannula e dilatarla un po’ sarebbe stato meglio lubrificarla anche internamente.

Iniziò così ad infilare il dito medio nel sedere della poverina proprio sotto gli occhi attenti di Floriana, rendendo il tutto estremamente imbarazzante.

– Viola NO! Ti prego… non cosi!!

— MI vergogno!! Ti prego!!!

Sua sorella, seppur in maniera molto professionale ed attenta, le stava penetrando il sedere, così come forse non aveva mai fatto.

Quel movimento così delicato ma allo stesso tempo invasivo di quel dito dentro di lei le iniziò a generare vampare di calore che non riuscì a capire se si trattasse di estremo imbarazzo o forse di leggera eccitazione.

Quella che invece era sicuramente eccitata era Floriana! Lo spettacolo offertole dalle due sorelle era assolutamente incredibile. Non si sarebbe mai immaginata che Viola sottoponesse Giulia a certi trattamenti così delicati proprio davanti a lei né tantomeno si sarebbe immaginata che vedere una ragazza di quell’età subirli, come se fossero una punizione, l’avrebbe eccitata tanto.

Forse il caldo della stanza o forse l’eccitazione ma si sentiva tutta un bollore e avrebbe voluto tantissimo toccarsi, gustandosi quella scena che stava accadendo i suoi occhi.

Dopo quasi un minuto di lubrificazione Viola tolse il dito dal povero sedere pronta però a tornare alla carica con la cannula.

Aveva già praticato parecchi clisteri e sapeva quanto l’inserimento della cannula fosse un momento molto delicato.

Con un lento ma costante movimento iniziò a fare entrare la cannula dentro il sedere della sorella che a differenza di qualche istante prima non oppose più nessuna resistenza, forse grazie alla meticolosa lubrificazione forse ormai rassegnata a ricevere l’ennesimo imbarazzante trattamento.

Non era il primo clistere che Giulia riceveva dalla sorella, anzi, da quando la sorella aveva iniziato la scuola di infermieristica, le era capitato di riceverne per un motivo piuttosto che per un altro.

Non li amava tanto, come probabilmente nessuna ragazza della sua età, ma specialmente quando Viola usava la sacca appesa, la sensazione che provava quando il liquido caldo le iniziava a riempire la pancia non la trovava affatto male.

Quel liquido caldo che Viola infatti iniziò a fare entrare lentamente, spremendo con entrambe le mani il bulbo della peretta.

La prima era andata ma Giulia sapeva che purtroppo non sarebbe stata l’unica e infatti la sorella, una volta tolta la cannula dal sedere si avvicinò di nuovo al catino per riempire la seconda dose.

– Giulia ti farò tre perette cosi da farti circa un litro.

— Cerca di fare la brava!

Giulia non fece nemmeno in tempo a rispondere alla sorella che sentì Floriana allargarle nuovamente le natiche in maniera da facilitare l’inserimento della lunga cannula.

Era imbarazzatissima e forse per paura di perdere un po’ di liquido dal sedere ma questa volta tornò ad opporre un po’ di resistenza, contraendo un po’ il buchino.

Questa volta però la sorella infermiera non si fece tanti scrupoli e con un movimento deciso le infilò nuovamente il lungo tubo dentro al sedere che le fece emettere un gemito di dolore. La seconda dose di liquido caldo iniziò ad entrare riempendole ancora di più l’intestino, trasformando quello che prima era quasi piacere in leggeri crampi.

A peggiorare ulteriormente la situazione ci pensò Viola che una volta vuotata bene la pera in gomma, iniziò a muovere leggermente la cannula all’interno del suo culetto in maniere da distribuire meglio il liquido.

Giulia ormai completamente in balia degli eventi, con la faccia nascosta tra le mani, iniziò a emettere dei gemiti a metà tra dolore e piacere.

Sarebbe voluta scappare, ma Floriana oltre a tenerle aperto il sedere non le permetteva nemmeno di muoversi. Viola diede l’ultimo attimo di pace alla sorella e tolse nuovamente la cannula dal sedere.

Floriana molto concentrata sul suo ruolo lasciò nuovamente la presa facendo così richiudere le natiche di Giulia e seguì attentamente con lo sguardo l’amica intenta a caricare nuovamente la peretta. Se da un lato sperava che questa scena non finisse mai, dall’alto non vedeva il momento che Viola portasse a termine questa serie di clisteri in maniera da rimanere finalmente sola e potersi toccare.

Il rumore del risucchio dell’acqua la riportò alla realtà. L’amica dopo aver caricato nuovamente il bulbo, applicò ulteriore lubrificante alla cannula, sapendo che il terzo e ultimo inserimento non sarebbe stato facile. Floriana la guardò avvicinarsi di nuovo armata di peretta e con non poca gioia aprì nuovamente il sedere della povera diciottenne, pronta a gustarsi il terzo e ultimo supplizio.

Viola però dall’alto della sua esperienza sapeva che il terzo inserimento sarebbe stato il più difficile, considerando il fatto che la sorella iniziava ad essere piena e istintivamente non avrebbe di certo rilassato i muscoli.

Così prima di penetrare nuovamente il giovane sedere, con il dito ancora coperto del gel usato per lubrificare la cannula, iniziò a toccare di nuovo Giulia sul forellino in maniera da rendere poi più facile l’inserimento della lunga cannula.

Il piacevole tocco durò solo qualche istante, fino a quando la poverina sentì nuovamente quel tubo entrarle nel sedere.

L’unica resistenza dovuta alla paura di perdere del liquido fu subito battuta dal lubrificante e dalla mano decisa di Viola, che non esitò a fare entrare i quindici centimetri di cannula per poi iniziare a spremerle dentro l’ultima ma non meno sofferta dose di liquido.

Quel terzo di litro circa di acqua calda e sapone, che se la prima volta risultò quasi piacevole, ora spremuto energicamente dentro di lei dalla sorella, le iniziò a procurare dei fortissimi crampi e una terribile sensazione di andare in bagno.

– Viola ti prego fammi andare non resisto!

Disse tenendo la testa ancora nascosta nel cuscino.

Ma la sorella era abituata alle proteste delle varie pazienti e sapendo che il clistere per fare effetto doveva essere trattenuto per qualche istante lo ricordò con fare professionale a Giulia, tenendole però questa volta la cannula infilata nel sedere onde evitare spiacevoli perdite.

Infatti, per essere sicura che il liquido rimanesse all’interno e si distribuisse bene nell’intestino, Viola un po’ sadicamente oltre a lasciare la cannula all’interno la iniziò a muovere lentamente un po’ dentro e fuori e un po’ in senso rotatorio, generando in Giulia una sensazione mai provata!

Se da una parte i crampi dovuti all’acqua saponata erano parecchio dolorosi, quel modo in cui la stava penetrando, le stava generando qualcosa di simile a dell’eccitazione.

Si sentiva violata da quella cannula dentro al culetto e l’imbarazzo di riceverla poi sotto gli occhi di qualcuno che non fosse solo la sorella era terribile.

Non era la prima volta che le veniva fatto un clistere, ma questa volta era diverso, non sapeva nemmeno lei cosa le stesse succedendo, ma di certo quello che sentiva era un principio di eccitazione confermato dal fatto che si stesse bagnando!

Viola forse conscia di tutto ciò, la riportò coi piedi per terra e dopo circa un minuto, che a lei era sembrato un’eternità, la liberò, togliendole quell’oggetto dal sedere.

Una volta libera dalle due donne Giulia si tirò su’ dal letto velocemente e senza nemmeno rivestirsi corse nel bagno situato di fianco alla camera da letto.

Se Giulia non era sicura che quella sensazione provata fosse eccitazione o meno, Floriana era invece certa di essere estremamente eccitata!

L’essere stata spettatrice attiva di quella punizione le aveva fatto crescere un’eccitazione raramente provata prima e non vedeva l’ora di trasformarla in puro piacere.

Voleva scappare in camera e rimanere sola, ma allo stesso tempo voleva essere sicura che quella ragazza diciottenne, coetanea di tante sue alunne, ricevesse la più adeguata delle punizioni.

Riteneva che una vecchia e cara sculacciata avesse sempre il suo effetto correttivo e così una volta alzatasi dal letto sul quale era seduta a bloccare Giulia durante i clisteri, cercò di convincere l’amica dell’efficacia della punizione vecchio stile.

Viola che invece di questa materia non era molto esperta ascoltava le ragioni dell’amica con grande interesse.

In effetti, pur conoscendo di cosa si trattasse, non ne aveva mai fatto uso con Giulia, forse pensando fosse più un ruolo genitoriale quello di punire le ragazze indisciplinate.

Ma in effetti, così come riteneva che certe pratiche mediche potessero trasformarsi in punizioni, proprio come appena successo, una bella sculacciata sarebbe forse stata la giusta conclusione di quel pomeriggio all’insegna della disciplina.

Floriana, ora soddisfatta della breve conversazione avuta con Viola, voleva a tutti i costi ritirarsi in camera sua, proprio a fianco di quella di Giulia e non volendosi intromettere ulteriormente nelle questioni tra le due sorelle, usò la scusa di volersi riposare un po’ prima di andare in spiaggia.

Dopo aver ricevuto i ringraziamenti di Viola, si avviò verso la porta ma Floriana subito prima di uscire dalla stanza, prese in mano quell’oggetto che ben conosceva e che se ne stava appoggiato sulla cassettiera proprio a fianco delle due donne.

Era una spazzola per capelli, di quelle in legno, col manico affusolato e il retro piatto.

Era la spazzola per capelli di Giulia, ma Floriana conosceva bene quale fosse il secondo utilizzo di quell’oggetto apparentemente innocuo.

Le era capitato infatti che qualche anno prima un ragazzo, con qualche passione strana, la usasse sul suo sedere nudo proprio per un giochetto erotico!

Quanto l’avrebbe voluta usare lei sul sedere di Giulia!

Si ricordava ancora quanto bruciasse sul sedere nudo e una volta presa in mano guardò l’amica sorridendo maliziosamente e colpendosi un paio di volte il palmo della mano le disse:

– Mi raccomando, fai la scelta giusta!

Viola sorrise e le disse di non preoccuparsi.

Fece appena in tempo ad entrare in camera sua che sentì Giulia uscire dal bagno e tornare in camera dalla sorella.

Poverina, mai si sarebbe immaginata mentre era nel bagno a liberarsi di quei clisteri che le due ragazze più grandi di lei stessero proprio discutendo su come punirla ulteriormente!

Giusto il tempo di togliersi il vestito e rimanere in costume da bagno, che Floriana iniziò infatti a sentire le due sorelle discutere un po’ animatamente e grazie alla vicinanza delle due camere e forse ai muri piuttosto sottili, riuscì a capire come Viola fosse realmente intenzionata a sculacciare l’indisciplinata sorella.

Il suo consiglio aveva funzionato e l’idea che la ragazza sarebbe stata sculacciata a breve la stava facendo impazzire.

Non resistette un secondo di più e si avvicinò con l’orecchio al muro.

Viola fu subito chiara con la sorella, infatti appena rientrata in camera non perse nemmeno un secondo per dirle che intestazioni avesse.

Giulia ancora un po’ scossa da quanto le fosse appena successo, non ebbe nemmeno il tempo di tornare a infilarsi le mutandine che si ritrovò in piedi davanti alla sorella, seduta sul letto e con sguardo serio, pronta a farle una bella ramanzina.

Viola la stava minacciando di raccontare tutto ai genitori, comprese tutte le altre volte che loro non si erano accorti di nulla delle sue innumerevoli marachelle.

Non credeva alle sue orecchie, sua sorella la stava trattando come una bambina, ma peggio ancora, la stava mettendo davanti a un bivio, a una scelta, essere svergognata davanti ai genitori o farsi sculacciare?

Nemmeno Floriana non credeva alle sue orecchie!

Come era giusto fare in queste situazioni, Viola stava spiegando alla sorella indisciplinata il motivo per cui una punizione sarebbe stata più che meritata, generando ovviamente le proteste della giovane sorella.

Ma Viola non voleva sentire ragioni. L’avrebbe punita.

Le suppliche di Giulia ovviamente non tardarono ad arrivare ma ebbero ben poco effetto, dopo pochi istanti infatti Floriana sentì la fatidica frase, che tanto la eccitava, pronunciata proprio dall’amica.

– Forza Giulia, mettiti sulle mie ginocchia!

Quelle parole furono come una scossa elettrica.

Avrebbe voluto anche vedere quella scena ma allo stesso tempo non riusciva più a resistere e con un gesto veloce si tolse la parte sotto del costume da bagno, rimanendo così mezza nuda, libera di dare sfogo al piacere.

La mano destra finì in un amen tra le gambe e mentre continuava a rimanere in piedi attaccata al muro per gustarsi ogni attimo le dita iniziarono a toccare le sue intimità.

Con una sincronia quasi perfetta il suo dito si posò sul clitoride proprio quando il primo colpo si abbatte’ sul sedere di Giulia.

Viola non aveva mai sculacciato nessuno fino a quel giorno, ma sicuramente aveva guardato qualche video a tema, visto come stava impartendo quella punizione alla sorella.

I colpi arrivavano forti e decisi, uno per natica, con un ritmo tale da non far resistere la poverina più di qualche istante senza lamentarsi.

Il suo giovane sedere stava diventando colpo su colpo sempre più rosso e il bruciore sempre più difficile da sopportare. A ogni colpo iniziò a corrispondere un piccolo gemito di dolore. Un dolore che non aveva mai provato, in una situazione completamente nuova per lei, estremamente imbarazzante.

I colpi di Viola si facevano sempre più forti e dolorosi ormai sempre più difficili da sopportare e quelli che erano gemiti si trasformarono in suppliche.

– Viola basta ti pregooo!! Brucia! Bastaaa

Strillava Giulia dimenandosi e sbattendo le gambe.

Ma Viola non curante delle proteste della sorella continuava imperterrita a punirla assestando colpi su colpi sulle povere natiche, ricordando con voce seria alla malcapitata il perché stesse ricevendo quella severissima e inaspettata punizione.

Era intenzionata a darle una severa punizione e non si sarebbe certo fermata ora davanti alle prime proteste e tentativi di liberarsi. Così per far sì che la sorella non si muovesse le bloccò le gambe con le sue e le fermò il polso dietro la schiena impedendole così di ribellarsi proprio come aveva visto fare in qualche film sulla disciplina inglese.

Giulia si sentiva completamente preda di Viola e il peggio, suo malgrado, doveva ancora arrivare.

Sentì la sorella fermarsi per un attimo, ma sapeva dentro di lei che non sarebbe stata quella la fine e infatti con la coda dell’occhio la vide impugnare quello che immaginava sarebbe stato uno strumento molto doloroso.

Viola infatti in un secondo aveva impugnato la spazzola sua spazzola per i capelli.

Floriana si stava godendo e immaginando ogni singolo momento così in piedi senza mutandine con l’orecchio accostato alla parete.

Con le gambe leggermente divaricate si passava gentilmente le dita sul clitoride ormai turgido e bagnato andando di tanto in tanto a infilare un dito dentro.

Voleva gustarsi il più possibile quel momento immaginando quella indisciplinata ragazzina punita a dovere sulle ginocchia della sorella e finalmente anche quel momento tanto desiderato e arrivò.

Sentì infatti Giulia esclamare quelle parole che la fecero letteralmente impazzire.

– Viola no! la spazzola no ti prego!!

L’amica aveva ascoltato il suo consiglio e sapeva che di li a poco le lamentele e gli strilli di Giulia si sarebbero fatti ben più insistenti.

Non seppe più resistere e così si sdraiò sul letto che fortunatamente era proprio appoggiato alla parete che divideva le due camere. Era giunto il momento di godere. Quante volte si era masturbata pensando a delle ragazze severamente punite!

Viola aveva infatti iniziato a colpire il povero sedere ormai in fiamme senza pietà, affondando un colpo per natica con estrema regolarità.

Non si sarebbe di certo fermata davanti alle suppliche della sorella che ormai non faceva altro che urlare ad ogni colpo singhiozzando per il dolore e la vergogna. Dentro di sé contava i colpi, che aveva deciso sarebbe stati almeno cinquanta.

Il pianto di Giulia misto al rumore del legno che si abbatteva sulle povere natiche erano musica per le orecchie di Floriana, che se ne stava sdraiata sul letto a pancia in su, con le gambe completamente divaricate intenta ad ascoltare e a toccarsi con la mano la sua vagina perfettamente depilata e vergognosamente aperta.

Sapeva che purtroppo quello spettacolo non sarebbe durato ancora molto, vista la quantità di colpi ormai ricevuti da Giulia!

Chiuse così gli occhi immaginando di essere lei ad avere quel giovane sedere a disposizione, quanto si sarebbe divertita…

Non poteva più resistere e iniziò a masturbarsi sempre più intensamente. Con le dita di una mano si allargò bene le labbra in maniera da scoprire completamente il clitoride ormai rosso e gonfissimo mentre con l’altra iniziò a massaggiarlo gentilmente.

Quelli che erano sospiri iniziarono a trasformarsi in veri e propri gemiti di piacere che aumentavano con l’aumentare del massaggio clitorideo.

Quei gemiti di piacere si mescolavano all’unisono nell’aria con le urla di dolore della ragazza nella stanza accanto.

Rivedeva davanti a lei quell’immagine di Viola intenta a penetrare il sedere di Giulia con quel grosso clistere!

Quei pensieri così perversi e vividi iniziarono a generarle brividi di piacere fortissimi che esplosero in uno stupendo e fortissimo orgasmo, facendola urlare di piacere fino a non sentire nemmeno più cosa stesse succedendo oltre quel muro.

Delle scosse di piacere le attraversarono il corpo per parecchi secondi per poi piano piano rallentare facendo tornare il respiro normale.

Dalla stanza di Giulia non arrivavano più lamentele e l’unica cosa che sentì fu il rumore della porta che si chiudeva.

Rimase nel letto sdraiata a pancia in su ancora con le gambe aperte, pensando a quella diciottenne probabilmente anche lei sul letto ma col sedere rosso e dolorante.

Pensò a quella punizione appena successa di cui aveva avuto la fortuna di far parte sperando che non fosse stata l’ultima.

Sperando che Giulia tornasse di nuovo a casa ubriaca, a caccia casomai di una nuova punizione del giorno dopo.

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