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I RACCONTI DELL’AVVOCATO La terza vendetta – seconda parte

By 9 Settembre 2023No Comments

Per suggerimenti, critiche o altro, potete contattarmi a: fabridm77_2022@libero.it
cerco inoltre una donna scrittrice con cui impostare un racconto “a due mani”, se ci fosse qualcuna interessata…potremmo parlarne!

“pronto per la seconda sessione?” mi chiede R. entrando nel mio ufficio col suo fare fra il prepotente e lo strafottente.
Come al solito, si era messa in tiro per l’occasione, una camicetta sbottonata al punto giusto, una gonna al ginocchio (confesso che mi piacciono di più così che non le minigonne, probabilmente perché fanno tanto segretaria porca) e due belle scarpe col tacco, a risaltare il bel culo che si ritrova.
“ma certo amica mia, io sono sempre pronto” rispondo, posando un fascicolo che stavo facendo finta di consultare: non ci casca più nessuno, ma ogni tanto devo fingere anche io di lavorare.
“ah, la povera F., chissà che le hai fatto domenica vero?” sussurra maliziosa lei, avvicinandosi al sottoscritto.
“adesso lo scoprirai, e sono sicuro che ti piacerà”.
R. mi fa l’occhiolino, sorrise e sposta la mia sedia dalla scrivania.
“ e non ti devo ricordare cosa succede se quello che leggerai ti piacerà vero?” le chiedo.
R. ignora la domanda, ma mi sbottona i pantaloni, tira giù le mutande e mi lascia il cazzo di fuori, che peraltro stava già diventando bello turgido: quella donna ha un potere sessuale su di me che nessuna altra ha e ha mai avuto, non c’è niente da fare, c’è una sintonia di porcaggine indescrivibile fra di noi; poi si gira, si mette a 90 gradi stando sempre in piedi, solleva la gonna lasciando intravedere il tanga che portava, così che la sua calda fighetta ed il suo fantastico culo siano proprio in bella vista davanti a me.
“non toccarmi, vediamo se mi fai bagnare solo con quello che hai fatto alla povera F.” sussurra “e non toccarti, vediamo se reggi alla prova” conclude
Poi prende il cellulare e inizia a leggere da dove aveva interrotto.
“ore 8.30, CIC appena il Porco si sveglia, io stavo ancora dormendo quando sento il suo cazzo entrare nel mio culo di prepotenza, messa di traverso, di mattina presto fa male, non ero abituata, il Porco viene dentro poi si gira e ritorna a dormire”
“secondo me, CIC, CIB e CIC sono comunque una stupidaggine, non si capisce nulla” osservo con fare critico.
R. e F. utilizzavano degli acronimi per comunicare, CIB per “Cazzo In Bocca”, CIF per “Cazzo In Figa”, CIC per “Cazzo In Culo” e, ovviamente, “il Porco” sarei io, ma R. liquida la mia protesta con un gesto secco della mano.
“ore 10.00, gli porto la colazione a letto, mentre il Porco mangia e beve CIB, glielo lecco e spompino per bene, passo la lingua su tutto il cazzo, lo prendo in bocca, ripeto il movimento e gli succhio pure i coglioni, come ringraziamento il Porco mi viene in bocca, è la tua colazione mi dice non sei contenta? Ingoio tutto, poi mi bevo un caffè, macchiato dice lui pensando di essere spiritoso”
R. inizia a fremere tutta, vedo la sua figa che si stava bagnando, ma per il momento taccio e mi godo la visuale che mi offre.
“ore 12.30, in spiaggia il Porco mi dice di tenere le gambe larghe, sdraiata sul lettino eseguo, tutti quelli che passano mi guardano mi sento in imbarazzo ma eccitata”
“ore 12.45, il Porco mi prende per mano, andiamo a fare il bagno assieme, CIF normale in acqua, mi avvinghio a lui e sento il suo bel cazzone entrare con facilità nella mia figa, faccio per un po’ su è giù, lui mi aiuta tenendomi per il culo, usciamo soddisfatti”
“ha detto bel cazzone, vero? Ho capito bene?” chiedo con fare innocente a R., che si gira, vede il mio cazzo bene in tiro e sbuffa.
“perché ne ha visti pochi, probabilmente” mi dice mostrandomi il dito medio.
Poi torna a 90 gradi, sempre con la figa ed il culo davanti alla mia faccia, e riprende a leggere.
“ore 16.50 torniamo a casa, il Porco mi dice pronta per il gran finale, non faccio in tempo a rispondere che mi fa mettere in ginocchio, tira fuori il cazzo e me lo ficca in gola, CIB durissimo, mi scopa con forza e vigore in gola, sputacchio qualche volta e cerco di non vomitare, il Porco me lo infila tutto bene in profondità e poi mi tiene la testa ferma, mi scopa con violenza, muove sia la mia testa che il suo bacino, secondo come più gli aggrada, pensavo di essere abituata ma faccio fatica a reggere l’urto”
“ore 17.05, CIB ancora più brutale, mi mette la testa sul divano, e mi scopa sempre in gola dall’alto in basso, credo di svenire ma reggo, finisce e tossisco e respiro e poi il Porco riprende, si mette a cavalcioni sul divano ed utilizza la mia bocca per i suoi porci comodi, temo che domani avrò male alle mandibole, non sono abituata a prenderlo così e per così tante volte”
R. sospira e mi pare di vedere un piccolo rivoletto scendere dalla sua bella figa, ma non sono sorpreso, le è sempre piaciuto essere scopata in bocca.
“ore 17.15 mi mette a pecora, CIC brutale mi infila il cazzo tutto nel culo senza nessun ritegno o pietà, poi inizia a pomparmi di brutto, urlo e godo ma il Porco non si ferma, anzi”
“ore 17.25, imploro pietà ho il culo rotto ma il Porco non solo non smette, ma continua ad incularmi con più foga e vigore, cambia posizione, mi mette in piedi e mi tira su una gamba, poi mi fa sdraiare a gambe larghe come la troia che sono, ma il risultato non cambia, il suo cazzo entra sempre dentro nel mio didietro, tutto dentro e fino in fondo, fa male ma mi fa godere, ho un orgasmo anale fortissimo”
“orgasmo anale? Ho capito bene?” chiedo con fare innocente a R., che non risponde ma si dimena tutta: se la conosco bene, ha la figa fradicia.
“Ore 17.30 gran finale dice il Porco, mi fa mettere a quattro zampe e mi trascina in bagno, mi appoggia la testa sul water, poi semplicemente mi piscia addosso, sono troppo distrutta per protestare e troppo stanca per reagire, l’idea mi schifa ma mi eccita, mentre ricevo il getto mi strofino le dita sulla figa, ho un altro orgasmo, me ne vergono ma tremo dal piacere. Lavati e vestiti, la festa è finita, mi dice lui dopo essersi fatto pulire il cazzo con la mia bocca”
R. inizia a tremare tutta.
“bastardo” mi dice.
Poi sposta il tanga in modo da offrirmi figa e culo, ma io che avevo intuito come sarebbe andata a finire, mi ero alzato ed avevo già appoggiato il mio cazzo bello dritto sul suo orifizio, pronto all’affondo che di lì a poco sarebbe avvenuto.

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