Così passate le vacanze natalizie due giorni prima che ricominciasse la scuola io e mamma facemmo ritorno a casa.
Gli ultimi giorni di vacanze alla casa in montagna non fummo importunati né da Michele né dai miei compagni di classe e ci limitammo a filmare l’ultima “sceneggiatura “ che i ragazzi ci avevano lasciato.
Fortunatamente era molto semplice rispetto a quello che ci avevano chiesto in precedenza , infatti consisteva nel riprendere mamma mentre nuda, ad esclusione di scarpe e calze, passeggiava sotto un lampione nella piazza del paese.
Naturalmente girammo di notte e per fortuna non fummo visti da anima viva , mamma per arrivare al luogo dove avremmo girato il filmino indossò anche una pelliccia.
Giunti nel luogo deputato se la tolse ed io iniziai a riprenderla con la telecamera,girai i soliti 5 minuti di filmato inquadrandola da tutte le posizioni.
Come al solito mamma appena fu nuda andò subito in calore e non si limitò a farsi riprendere passivamente dalla telecamera , ma iniziò a interpretare la parte di una prostituta che adescava i suoi clienti sotto quel lampione.
Infatti nonostante dalla “sceneggiatura “ non fossero previsti dialoghi , lei disse qualche battuta :
– Sono la signora Patrizia Z. e come potete vedere nel tempo libero mi prostituisco –
– Per cento euro l’ora faccia ogni cosa mi si chiesto , senza limiti –
– Sono ricca e non lo faccio per soldi , gli incassi saranno devoluti al convento delle suore …… –
In pratica confessava ai suoi aguzzini i suoi più reconditi desideri.
Quando finimmo di girare era evidente il suo stato di eccitazione ,ormai queste umiliazioni a cui era costretta sottostare la stimolavano parecchio ed infatti, appena arrivati a casa andò a cercare immediatamente il cazzo di plastica che aveva comperato al sexy shop (vd.racconto 2) e con quello iniziò a masturbarsi incurante della mia presenza .Era chiaro che era rimasta stregata da questa situazione e aveva ormai perso quei freni inibitori, che ne avevano fatto quella donna pia e timorata di Dio fino a 15 giorni prima.Ora invece stava uscendo la sua calda natura che per tanti anni aveva represso e nascosto agli occhi di tutti.
Gli bastò poco per raggiungere un orgasmo liberatorio che la placò trasformandola nuovamente nella seria ed austera signora che era sempre stata.
– scusa Ernestino , ma non ho saputo trattenermi – mi disse severa e poi aggiunse
– sono stanca e vado a letto tu scarica il filmato nel computer ed invialo ai ragazzi –
Come dicevo gli ultimi tre giorni di vacanza nella casa in montagna li passammo nella maniera più tranquilla e serena possibile.
Ad osservare mia madre ed il suo comportamento sembrava impossibile che quello che era accaduto in questa vacanza potesse essere vero, infatti aveva ripreso il suo atteggiamento serioso ed austero e non accennò mai parlare con me dei fatti accadutici durante la vacanza.
Sembrava quasi che il tutto fosse stato solo un brutto sogno invece che la dura realtà , a cui fummo immediatamente riportati, appena tornati a casa dalla montagna.
– pronto signora Patrizia – era Antonio al telefono
– Volevo complimentarmi con lei per la qualità dei filmati che ci avete inviato – disse il porco con il tono che si usa per fare i complimenti alla cuoca per una torta ben riuscita
– Sa io ed i ragazzi non vediamo l’ora di godere nuovamente delle sue grazie , ma prima vogliamo sottoporla a qualche prova nuova – e senza attendere risposta alcuna proseguì nella sua esposizione
– So che domani si recherà alla processione del Santo patrono , le è consentito di indossare i suoi soliti abiti da “suora” ma sotto di questi dovrà indossare la biancheria intima da troia che ha comperato nel suo ultimo soggiorno in montagna-
– Oltre a questo dovrà seguire la processione con un cetriolo in fica ed una carota in culo , verremo domattina verso le dieci ad addobbarla per le feste , io e i ragazzi – e si fece una grassa risata
– Ma siete impazziti – rispose stizzita mamma
– Signora è inutile che le ricordi che siamo in possesso di alcuni filmati come dire , compromettenti – disse sarcasticamente il bastardo
– Ci vediamo domani alle dieci a casa sua – e senza attendere repliche riattaccò
Era ricominciati l’oltraggio e le umiliazioni, ma era nelle loro mani e ormai non poteva rifiutargli nulla anche se era cosciente che prima o poi sarebbe scoppiato lo scandalo e comunque la cosa segretamente le piaceva pure.
Alle dieci in punto i ragazzi suonarono al citofono della nostra villetta.
– siamo noi con gli addobbi – disse Antonio al citofono
Salirono tutti e sei in casa , andai io a riceverli alla porta .
– ciao grassone è in casa quella zoccola della tua signora mamma ? – mi chiese uno dei ragazzi
– arriva subito – dissi io
I ragazzi entrarono in soggiorno e immediatamente fece il suo ingresso anche la mamma.
Era vestita di tutto punto con il suo abito grigio ,composto da giacca e gonna con quest’ultima che arrivava almeno 15 cm sotto il ginocchio.Calzava un paio di mocassini con tacco largo lungo 3-4 cm , se avesse avuto la cuffia in testa sarebbe sembrata appunto una suora.
– come è castigata la signora Patrizia – disse uno dei ragazzi
– già in paese deve far vedere che è una santa donna – gli fece eco un altro
– già ma adesso controlliamo come è vestita sotto la signora – disse Antonio
Così le si avvicinarono e in un attimo le tolsero la gonna scoprendo la biancheria intima da puttana che aveva indossato.
Infatti rispettando le consegna mamma aveva indossato le calze nere sorrette da giarrettiere e un tanga anch’esso dello stesso colore .
– ma guarda che strano abbigliamento ha la signora Patrizia , fuori suora sotto puttana – disse Antonio tra le risate generali
– brava signora vedo che ha mantenuto le promesse, ora è tempo che noi manteniamo le nostre- disse mentre estraeva dalla tasca del giubbotto due vibratori
– vedi ieri le avevo detto che l’avrei farcita con degli ortaggi , ma ho cambiato idea e le inserirò in entrambi gli orifizi questi due giocattolini –
– Sa sono radiocomandati e azionando questo si mettono a vibrare – disse mentre azionando l’aggeggio che metteva in funzione i due vibratori.
Mamma era quasi assente mentre il bastardo dava la sua dimostrazione .
Così le fecero allargare le gambe e senza troppi preamboli gli cacciarono in fica ed in culo i due vibratori , che tra l’altro erano di buone dimensione 22 cm di lunghezza per 4 cm di diametro.
Naturalmente mentre introducevano i due oggetti si accorsero che mamma fosse completamente fradicia di umori
– signora Patrizia lei è proprio una cagna ninfomane –
– non fa in tempo a mostrare la fica che va subito in calore – commentarono i ragazzi
Quando ebbero introdotto i due oggetti le tirarono su le mutande e giù la gonna e la invitarono a camminare.
– Su signora cammini con naturalezza , non vorrà che i parrocchiani si accorgano che la signora Patrizia Z. va dietro la processione con un vibratore in culo ed un altro in fica ?? –
– Non riesco a trattenerli dentro – disse la mamma
Poi i ragazzacci azionarono il radiocomando mettendo in moto i vibratori mamma si bloccò nel suo incedere e sul viso apparvero strane espressioni che tradivano il piacere che stava provando.
Ma come aveva detto non riusciva a trattenere i vibratori che fuoriuscirono uno di seguito all’altro cadendo per terra.
– la troia ha fatto le uova – commentarono sghignazzando i ragazzi
– ve lo dicevo che non riuscivo a tenerli dentro – disse supplichevole la mamma
– bisogna chiuderle fica e culo con del nastro adesivo – intervenne Antonio
– Su troia alzati la gonna ed allarga le cosce – disse sempre Antonio con tono che non ammetteva repliche
Cos’ le rificcarono in culo ed in fica i due oggetti e poi le applicarono una strisciata di nastro adesivo, di quello marrone da pacchi, che le partiva dall’ombelico e finiva dietro oltre l’osso sacro chiudendogli entrambi i buchi e fasciandolo come una cintura di castità .
Per sicurezza gli applicarono altre due strisciate di nastro analoghe una sopra l’altra e dopo avergli nuovamente tirato su le mutande e giù la gonna la esortarono nuovamente a camminare ed azionarono nuovamente i radiocomandi.
Questa volta grazie allo stratagemma i vibratori rimasero al loro posto riempiendo entrambi i buchi .
Naturalmente una volta verificata la tenuta i ragazzi spensero i vibratori e invitarono mamma ad uscire per recarsi in parrocchia , da dove fra una mezzora sarebbe partita la processione.
– vede signora, ogni tanto le faremo vibrare i cazzoni che ha infilato in fica e su per il culo, questi radiocomandi hanno una portata superiore a 500 metri – le comunicarono sadicamente i ragazzi
– stia attenta a non godere mentre prende la comunione – disse uno dei ragazzi
– già ve la immaginate la Signora Patrizia Z. pia donna e madre integerrima che ha un orgasmo mentre è genuflessa davanti alle reliquie del Santo –
– Vi prego non fatemi commettere sacrilegi – li scongiurò mamma
– Zitta troia tu farai quello che ti diciamo noi , altrimenti sai come potrebbe andare finire –
Così mamma rassegnata indossò anche il cappello con la veletta ed uscì di casa per raggiungere la macchina ed io insieme a lei .
Mentre i ragazzi sulle loro macchine ci precedettero dirigendosi anche loro in parrocchia da dove sarebbe partita la processione.
Infatti al nostro arrivo li trovammo li in prima fila ad attenderci.
Mamma con i due oggetti in corpo fece una certa fatica sia ad entrare in macchina che ad uscirne e proprio al suo arrivo si precipitarono ad ossequiarla tutti i notabili della cittadina , sindaco in testa.
Proprio mentre stringeva le mani per salutare tutto il codazzo di notabili , che i bastardi azionarono per qualche secondo il radiocomando mettendo in azione i vibratori e provocando forti emozioni e parecchi imbarazzi a mia madre . Ma grazie proprio alla veletta, riuscì a celare ai presenti i turbamenti che scuotevano il suo corpo e soprattutto quel languido sguardo che le veniva quando era in stato di eccitazione.
Le carogne si divertivano a torturarla azionando i vibratori solo per pochi secondi per poi spegnerli immediatamente.
Mamma si quando partì la processione mi volle al suo fianco e si appoggiò al mio braccio eravamo in prima fila appena dietro il prete i ragazzi erano poche file più dietro da dove potevano osservare l’incerto incedere della loro troia.
Per tutta la processione si limitarono a azionare solo un paio di volte il radiocomando , io me ne accorgevo dalla pressione con cui mamma artigliava il mio braccio.
La mamma era veramente in uno stato pietoso credo che avrebbe voluto sicuramente raggiungere l’orgasmo , ma nello stesso tempo lottava con tutte le sue forze per celare il suo stato di libidine.
Durante la messa i ragazzi continuarono con qualche sporadica e breve attivazione dei vibratori , che aveva il solo scopo di mantenere alto il suo stato di eccitazione.
Ma quando si mise in fila per la comunione , i ragazzi ha casa gli avevano ordinato di farla , aumentarono la frequenza e la durata delle attivazioni dei vibratori portandola sempre più vicina all’orgasmo , fino a farglielo raggiungere pochi secondi prima di ricevere l’ostia.Infatti proprio mentre era prossima al prete che dava le ostie consacrate si fermò , facendo passare avanti alcune donne ed iniziò ad ansimare , ma trattenne le manifestazioni del suo orgasmo in maniera veramente mirabile ,infatti ad esclusione di me e dei sei ragazzi nessuno si accorse di quanto stava accadendo alla signora Patrizia Z.
Il suo fermarsi prima di ricevere la comunione fu scambiato dai più per un lieve malore, questo suo rallentamento durò solo un paio di minuti poi si inserì nuovamente nella fila e prese la sua comunione, per poi andare ad inginocchiarsi per terra non in raccoglimento spirituale, come cedettero tutti, ma per smaltire l’accumulo di tensione che l’orgasmo o per meglio dire il tentativo di sopprimerlo , gli avevano procurato.
Come ormai le succedeva sempre più spesso da un lato era inorridita per il sacrilegio a cui l’avevano costretta e da un altro aveva goduto molto di quella stessa situazione.
Finita la funzione mamma sbrigò frettolosamente i convenevoli di saluto adducendo ad un fantomatico mal di testa e riuscì a togliersi di torno tutti quanti , creando disappunto in molti uomini ,che approfittavano di ogni occasione per fargli una corte molto discreta ma insistente.
D’ altronde mamma è una donna estremamente attraente ed i suoi modi seri ad austeri non erano bastati per scoraggiare i suoi tanti ammiratori.
Naturalmente i bastardi mentre la mamma salutava il prete , i colleghi della giunta comunale e qualche altra pia donna , azionarono nuovamente il radiocomando creando così altri problemi alla mamma che comunque , come dicevo, adducendo ad un suo lieve stato di malore riuscì a liberarsi e fare ritorno a casa , dove trovammo ad accoglierci in giardino i sei ragazzi , mamma li fece entrare subito a casa anche per evitare che qualcuno li notasse
– allora signora Patrizia cosa si prova ad avere un orgasmo mentre si sta facendo la comunione? – le chiesero i ragazzi con cattiveria
– bastardi mi avete fatto commettere un sacrilegio – disse mamma decisa e proprio mentre lei affermava questo Antonio azionò ancora il radiocomando
La mamma iniziò a contorcersi a pregarlo di smettere con quel supplizio ma il ragazzo alternò vibrazioni e momenti di stasi fino a portare mamma ad uno stato di eccitazione prossimo all’orgasmo e proprio in questo attimo che fermò nuovamente i vibratori
– ti prego continua non mi lasciare in questo stato – disse la troia ormai senza alcun ritegno
– ma non ti basta mai puttana , più te ne diamo e più ne vuoi –
– ma adesso basta con i cazzi di plastica , togliti la gonna – ordinò il suo aguzzino
Mamma obbedì al perentorio ordine di Antonio e si tolse la gonna e a questo punto uno dei ragazzi gli strappò con gesto deciso il triplo strato di nastro adesivo facendola urlare per il dolore.
– guarda sul nastro sono rimasti alcuni peli di fica di questa troia – commento il ragazzo che aveva strappato il nastro
– conserviamoli li potremo esporre insieme a quelli di quelle troiette che ci siamo scopati quest’anno in questa città –
– già ti immagini esporre in bacheca a scuola i peli di fica con la foto della proprietaria – disse sghignazzando un altro dei ragazzi
– già pensa come scoprirebbero che razza di puttane sono le pie donne di questa città –
– su signora ci restituisca i cazzi di plastica – disse Antonio in tono canzonatorio mentre azionava il radiocomando
Adesso senza che il nastro adesivo ne impedisse la fuoriuscita gli oggetti di plastica vibrando fuoriuscirono dai buchi di mamma e caddero a terra.
– adesso raccoglili troia e puliscili con la lingua – le dissero in coro i ragazzi
mamma anche stavolta ubbidì e raccolse i due vibratori e diligentemente con la lingua li netto dalle secrezioni di cui erano cosparsi, mentre veniva investita dai soliti turpiloqui.
– dai puttana lecca bene i cazzi di plastica che poi ti facciamo sucare quelli di carne –
– sta donna diventa sempre più puttana- e poi rivolgendosi a me
– hai visto Ernestino, che razza di puttana è tua madre –
– gli e lo dica Signora Patrizia a suo figlio che razza di scrofa si ritrova per madre –
Poi le fecero togliere il vestito di dosso lasciandogli addosso solo le calze ed il cappello con la veletta , le fecero cambiare le scarpe basse che indossava con quelle con il tacco a spillo che le avevano regalato in montagna (vd.racconto 1) .
– visto ragazzi che inginocchiatoio che ha questa bigotta in casa – disse uno dei ragazzi vedendo quello strano mobile , per una casa privata , che stava nel nostro salotto
– su signora vada ad inginocchiarsi –
L’inginocchiatoio era davanti ad una mensola dove vi erano alcune immagini sacre , la mamma lo usava tutte le sere mentre recitava il rosario, i ragazzi lo avevano spostato in mezzo alla sala .
Come ordinatogli la mamma andò verso tale mobile e vi si inginocchiò.
Antonio nel frattempo si era tolto i calzoni ed esibiva il suo maestoso cazzo in erezione , standosene di fronte a mamma che invece era in ginocchio, con i gomiti appoggiati al banchetto dell’inginocchiatoio e le mani giunte, come se fosse in preghiera.
L’immagine era veramente sconvolgente : una donna praticamente nuda, ad esclusione di alcuni particolari che la rendevano ancora più oscena , inginocchiata in preghiera davanti ad un ragazzo poco più grande di suo figlio, che gli sventolava davanti al viso un enorme cazzo in erezione.
Il ragazzo agitava il cazzo davanti alla faccia della donna e di tanto in tanto la colpiva sempre col cazzo sul viso
– to beccati sto colpo di cazzo troia , stack , stack – diceva Antonio mentre alzando la veletta colpiva con la grossa cappella il viso di mamma
– guardate prega davanti a sto cazzo la signora – disse Antonio continuando a colpire la mamma in quell’insolita maniera
– apri la bocca troia e tira fuori la lingua – continuò sempre Antonio
Mamma obbediente protese la lingua fuori dalla bocca e rimase in attesa, in ginocchio e con le mani giunte, come se attendesse che un prete le infilasse in bocca un’ostia.
Invece Antonio le ficco in bocca il suo enorme bastone, gli mise una mano dietro la nuca ,come per tenerla ferma, gli spinse il cazzo fino in gola e la tenne così per una trentina di secondi.
Mamma aveva la bocca completamente spalancata e nonostante tutto il grosso cazzo gliela tappava completamente.Respirava affannosamente e rumorosamente dal naso allargando in maniera innaturale le narici .
– Antonio attento che la soffochi – disse ridendo uno dei ragazzi
– Non ti preoccupare adesso gli faccio prendere fiato – gli rispose Antonio mentre tirandola per i capelli gli sfilava il cazzo di bocca
Il cazzo sfilato dalla bocca di mamma dondolava davanti al suo volto , lei sempre compitamente con le mani giunte tentava, protraendo in avanti la testa , di abboccare nuovamente al grosso membro.Ma il ragazzo strattonandola per i capelli la allontanava dal cazzo rendendo vani i suoi sforzi o brandendo il nodoso cazzo con l’altra mano come fosse un manganello, la colpiva ripetutamente sul viso , tra le sguaiate risate di tutto i componenti il branco.
– lo vuoi in bocca troia eh?? –
– e io te lo sbatto in faccia stack-stack –
Poi di colpo glielo infilo nuovamente in bocca spingendoglielo fino in gola per poi ,sempre dopo una trentina di secondi , tornare ad estrarglielo ed a colpirla a colpi di cazzo in faccia.
Ripeté più volte tale procedimento fino a quando allo spasimo dell’eccitazione intimando alla mamma di rimanere con la bocca aperta e sempre a mani giunte , prese a segarsi davanti al suo viso.
Il primo schizzo di sborra colpì mamma ad un occhio, poi il bastardo aggiustò la mira e i successivi getti finirono direttamente nella bocca spalancata di mamma .
Finito di godere il capo banda fece posto ad un suo compare che come il suo predecessore si masturbò davanti al viso di mamma , che nel frattempo era rimasta nella medesima posizione e con una chiazza di sborra che le colava dall’occhio lungo lo zigomo sinistro.
Il ragazzo probabilmente eccitato dall’osceno spettacolo iniziò quasi subito a godere ed anch’egli con il primo schizzo colpì il bel viso di mamma e con i successivi le riempì la bocca di caldo sperma.
Così tutti e sei i ragazzi si alternarono di fronte all’inginocchiatoio e tutti e sei eiacularono sul volto e nella bocca di mamma, che alla fine aveva una vera e propria maschera di sborra stesa sul viso.
A questo punto Antonio le abbasso la veletta e la fece aderire al viso ricoperto di sperma inzaccherandola completamente.
– questo cappellino lo devi portare a lavare al lavasecco che c’è in piazza – disse Antonio a mia madre
– ma è completamente intriso di sperma , come potrò giustificare tale macchie – tentò di protestare mamma
– cazzi tuoi – fu la lapidaria risposta del ragazzo
– comunque era mettiti alla pecorina che ti inculo – aggiunse con strafottenza e cambiando discorso
Mamma scese dall’inginocchiatoio e si mise a quattro zampe al centro della stanza , Antonio che ormai aveva il cazzo nuovamente poderosamente in tiro le andò dietro e puntandole la cappella sulla rosellina con una forte spinta iniziò a sodomizzarla.
– tieni troia piglialo in culo sto cazzone –
– si tesoro ma fai pianino che ce l’ hai veramente grosso – belò la troia mentre una smorfia di piacere le adornava il volto sotto la veletta
– La troia sta godendo , dovresti vedere che facce che fa mentre l’inculi – disse uno dei ragazzi rivolgendosi ad Antonio
– Si lo so , lo sento da come contrae il buco del culo intorno al mio cazzo –
La inculò per circa mezz’ora facendola godere più di una volta e quando giunse il suo momento di godere estrasse il cazzo e gli sborrò sul bel culo bianco.
Uno dopo l’altro i ragazzi incularono tutti mamma e tutti come il loro capo le sborrarono sulle belle chiappe, alla fine il mappamondo di mamma era completamente cosparso di sperma e lei giaceva semisvenuta sul pavimento.
A questo punto i ragazzi si ricomposero ed uscirono di casa
– Andiamo, per oggi ci siamo divertiti abbastanza – disse Antonio ai suoi amici e poi rivolgendosi a mamma , che era sempre riversa sul pavimento
– Ricordati di portare il cappello a lavare al lavasecco in piazza – e poi aggiunse
– Non provare a lavarlo tu prima di portarlo , hai capito troia ? –
Senza attendere risposta presero la porta ed uscirono di casa.
Io a questo punto che ero stato in disparte a menarmi l’uccelletto mi recai dalla mamma e l’aiutai a rialzarsi.Ormai sia lo sperma che le copriva il volto ed il sedere che quello che inzaccherava la veletta era seccato formando una crosta dura.
La accompagnai in bagno dove dopo per prima cosa si fece un bidè con acqua fredda per lenire il dolore che i sei cazzoni le avevano procurato profanandole il culo , per non parlare del vibratore durante la processione.
Dopo si fece una bella doccia e indossato l’accappatoio venne in cucina ed insieme preparammo la cena.
Mentre cucinavamo mi esternò le sue preoccupazioni per la storia del cappello da portare a lavare
– si capisce che la veletta del cappello è intrisa di sperma – mi disse preoccupata
– cosa vuoi che ne sappiano di macchie di sperma , quelle due vecchie bigotte delle signorine GRAZZIOTTIN –tentai di rassicurala
– speriamo – rispose laconicamente lei
In effetti le signorine GRAZZIOTTIN erano due attempate signorine di oltre 60 anni che gestivano la lavanderia in piazza.
Erano pure piuttosto bruttine ed erano dedite solo al loro lavoro e alla vita di parrocchia , infatti erano tra le principali collaboratrici di mamma.
L’indomani mattina verso le 9 del mattino mamma prima di passare in parrocchia passo alla lavanderia e consegno il cappellino da lavare
– buongiorno signora Patrizia – disse una delle proprietarie della lavanderia
– buongiorno signorina Anna – rispose mia madre
– le do questo cappello con veletta , il mio figliolo la fatto cadere nell’impasto che avevo fatto per la torta –disse mentendo spudoratamente la mamma
– allora questa è crema rappresa – disse l’anziana signorina
– speriamo che si possa pulire – disse la mamma fingendosi preoccupata
proprio mentre stava per uscire dalla lavanderia comparve dietro il bancone Rodolfo il nipote delle signorine GRAZZIOTTIN il quale tolse di mano alla zia il cappello e lo osservò attentamente poi sorridendo indugiò il suo sguardo su mamma.
– buongiorno Signora Patrizia , che strane torte che prepara – disse mentre con lo sguardo radiografava la mamma
– buongiorno Signor Rodolfo – rispose mamma quasi balbettando mentre usciva
Le preoccupazioni di mamma era molto fondate infatti Rodolfo era, come ho già detto, il nipote trentatreenne delle signorine GRAZZIOTTIN e 5 anni prima era stato condannato per aver sequestrato e violentato 2 donne madre e figlia ed era stato condannato a 10 anni di carcere .
Adesso era a casa per una licenza premio , ottenuta grazie alle intercessioni del vescovo che era in buoni rapporti con le sue care ed anziane zie.
Purtroppo mamma non si sbagliò infatti, non fece in tempo a tornare a casa, che ricevette la telefonata di Rodolfo.
– Pronto signora Patrizia , sono Rodolfo – disse un uomo dopo aver sentito all’altro capo del telefono la voce di mia madre
– Volevo parlarle a riguardo delle macchie della veletta del suo cappello –
– Non vedo cosa ci sia da dire – rispose mamma
– Io credo che ci sia molto da dire , cara signora – replicò immediatamente l’uomo
– Pensi se facessi giungere questo suo cappello alla giunta comunale – fece una pausa e poi proseguì
– Sa loro, non sono ingenui come le mie care zie e ci metterebbero poco a capire che le macchie rapprese su quella veletta ,altro non sono che sperma seccato –
– E non una sborrata sola – ci tenne a precisare l’uomo
Mamma era rimasta paralizzata dalla paura ,infatti era cosciente che a ricattarla non fosse un uomo qualsiasi ma un maniaco sessuale condannato per aver stuprato una signora quarantenne e sua figlia quindicenne.Ma facendosi coraggio gli chiese:
– cosa vuole da me signor Rodolfo-
– Niente che non mi possa dare cara signora –
– Sa io sono 5 anni che sto in galera e questa è la mia prima licenza –
– Come potrà facilmente immaginare sono cinque anni che non tocco una donna e lei signora è da sempre stata la protagonista delle mie fantasie erotiche più estreme –
– Quindi è presto detto questa sera verso le 10 io verrò a farle visita a casa sua –
– Si faccia trovare o per lei saranno guai seri –
– Ma ce mio figlio in casa con me – tentò di protestare mamma
– Cazzi suoi signora , risolva il problema come meglio crede , ci vediamo stasera alle dieci – e senza attendere conferme riattaccò il telefono .
Così mamma cedette anche a questo ricatto,ormai le persone che approfittavano del suo corpo stavano diventando parecchie e come ho già detto questa situazione stava iniziando in qualche maniera a piacergli, anche se a me voleva far credere il contrario.
Infatti mi spiegò che con riluttanza aveva dovuto cedere anche a questo ricatto
– vedi caro Ernestino non posso permettere che Rodolfo mandi il cappellino alla giunta comunale , si accorgerebbero sicuramente la natura delle macchie –
– ti immagini lo scandalo ? Non mi resta che fare buon viso a cattivo gioco-
– certo – risposi ipocritamente io pregustandomi lo spettacolo che la mammina mi avrebbe offerto quella sera
Infatti mamma mi disse che sarei stato presente all’incontro tra lei e quell’uomo.
La troia si preparò molto accuratamente all’incontro con il suo nuovo amante , andò pure dal parrucchiere per rinnovare la messainpiega.
Si fece anche manicure e pedicure dipingendo le unghie si dei piedi che delle mani di un rosso acceso.
Indossò la biancheria che le avevano fatto comprare i ragazzi ed un nuovo vestitino tanto aderente quanto scollato e che le arrivava quindici centimetri buoni sopra il ginocchio e le scarpe erano dotate del ormai tradizionale , per lei , tacco da 13 cm
Insomma sembrava una troia che aspettava il cliente, ma con la smania di una ragazzina al suo primo appuntamento.
Alle dieci in punto Rodolfo suonò alla nostra porta e mamma si affrettò a farlo entrare in casa.
– prego entri signor Rodolfo – disse mamma mentre lo introduceva in casa
– come è sexy signora Patrizia – disse l’uomo evidentemente colpito dall’abbigliamento e dalla bellezza di mamma
– sappia che cedo al suo ricatto contro la mia volontà – volle precisare mamma che evidentemente voleva stuzzicare l’uomo
Quando l’uomo notò la mia presenza chiese spiegazioni a mia madre
– ma non doveva risolvere lei questo problema ? – chiese Rodolfo alla mamma
– non si preoccupi il ragazzo starà buono buono in angolo – disse e poi aggiunse
– si comporti pure come se non ci fosse –
– contenta lei , anzi l’idea di fottermi la madre mentre il figlio ci guarda mi gusta parecchio –concluse l’uomo facendosi una risata
Quindi si accomodò sul divano ed invitò mamma a farsi ammirare
– su signora Patrizia mi faccia vedere come è messa sotto il vestito –
– e tu ragazzino goditi lo spettacolo di quel troione di tua madre che si spoglia – disse rivolgendosi a me
Mamma iniziò a muoversi come una troia consumata camminando roteando su stessa mostrandosi in tuo il suo splendore.
Muovendosi come un felino in gabbia si avvicinò all’uomo seduto sul divano e dandogli le spalle lo invitò a slacciargli la cerniera che chiudeva l’abito.
L’uomo si alzò e visibilmente eccitato gli tirò giù la cerniera , mamma fece un passo in avanti e fece cadere il vestito ai suoi piedi mostrando le sue splendide cosce , la schiena ed il bel culo bianco ”coperto”, solo da un minuscolo tanga.
L’uomo anche per la sua lunga astinenza non seppe resistere e da dietro abbracciò mamma
– sei solo una grandissima troia , sei una grandissima troia – ripeteva l’uomo mentre gli strappava di dosso sia reggiseno che mutandine
Adesso mamma era completamente nuda, ad esclusione di scarpe e calze, in balia di quell’uomo che nonostante i tacchi che lei indossava , la sovrastava di oltre 10 cm e che infoiato la palpava dappertutto mentre tentava di estrarre dai pantaloni il suo cazzo.
Era un cazzo di notevoli dimensioni ed era duro , enormi vene gonfie di sangue ne solcavano la superficie,rendendolo simile ad un nodoso bastone.
Mamma si butto in ginocchio nel tentativo di abboccare a quella splendida nerchia , ma dovette desistere da tale proposito ,in quanto l’uomo aveva per il momento ben altri progetti.
Infatti la sollevo di peso e la pose violentemente sul divano, alla pecorina .
Quindi senza troppi complimenti puntò la cappella sulla fica di mamma e la penetrò
– si troia te lo sto ficcando in fica , lo senti il mio cazzone dentro la tua fica –
– oh come è grosso il suo cazzo signor Rodolfo , mi sento riempire tutta –
– ti piace il cazzone di Rodolfo vero troia ?? –disse di rimando l’uomo
– guarda ragazzino come si gode il mio cazzone nella fica quella splendida puttana di tua madre – questa volta rivolgendosi a me
L’uomo la fotteva con veemenza e la mamma godeva senza più alcun ritegno
– senti come ti fotto troia si brava muovi il culo –
– si Signor Rodolfo mi riempia tutta di sborra , mi faccia il pieno mi ingravidi –
– si puttana ti riempio la fica di sborra , ti faccio fare un parto plurigemellare –
E sbuffando e spingendo come un toro esplose in un’enorme sborrata che riempì la fica di mamma che ha sentire la sperma che le riempiva l’utero ebbe l’ennesimo orgasmo.
I due amanti giacquero sul divano inanimati per alcuni istanti , poi l’uomo fu il primo a riprendersi e probabilmente per la lunga astinenza a cui forzatamente era stato costretto esibiva già una nuova e superba erezione.
Forte di questa sua rinnovata potenza prese mamma per i capelli e la fece inginocchiare ai suoi piedi mentre lui si accomodava sul divano
– adesso troia è arrivato il momento di prendere il cazzo in bocca –
– dai fammi vedere le tue arti da succhiacazzi –
Ma visto che mamma era ancora in uno stato di semi incoscienza , penso di farla riprendere a colpi di cazzo .
Infatti aveva impugnato l’enorme membro e con questo la schiaffeggiò fino a farle riprendere conoscenza.
– dai troia puliscimi il cazzo con la tua lingua –
– leccami il bastone che poi ti faccio fare i gargarismi con la sborra –
L’odore del cazzo e colpi che Rodolfo le infieriva la fecero riprendere e la troia si diede subito da fare per compiacere il suo amante.
Infatti inginocchio davanti al suo padrone abboccò allo splendido cazzone e iniziò a sbocchinarlo con tutta la passione di cui era capace.
L’uomo mugolava ed lanciava insulti nei confronti della mamma
– che succhiacazzi , bocchinara –
– sei solo una puttana svuota coglioni –
– continua così troia , si infilatelo fino in gola che ti innaffio le tonsille con la sborra –
L’uomo non resistette molto alle arti di pompinara di mamma e le scaricò in bocca una quantità industriale di sborra , mentre con una mano le spingeva la testa fino a farle ingoiare per intero i 26 centimetri del suo grosso cazzo.
Mamma fece sfogare nella sua bocca il suo amante e poi come una serva devota con la lingua gli pulì accuratamente e amorevolmente il bastone, mentre l’uomo anche dopo l’orgasmo seguitò a coprirla di insulti.
– che puttana , che puttana che sei Patrizia –
– Ho sempre pensato che fossi una troia , ma neanche nelle mie più fervide fantasie ho mai immaginato che lo fossi fino a questo punto –
– Penso che io te ci divertiremo parecchio cara la mia troia –
Rimasero in fermo e silenzio per qualche minuto, lui seduto sul divano , lei in ginocchio e con la testa appoggiata sulle gambe di lui.
Poi lui iniziò ad esporre un suo piano
– Sai in galera una volta ogni quindici giorni possiamo ricevere la nostra compagna per scopare e tu protesti venire a trovarmi offrendoti per tale scopo – disse Rodolfo ormai placato dall’ultimo orgasmo
– Certo la legge prevede che solo la sposa legittima possa svolgere tale mansione , ma se fai divertire il direttore ed il capo delle guardie , vedrai che chiudono un occhio
– Ma lei è pazzo , pensi che scandalo se si venisse a sapere – osservò la mamma
– E chi lo deve venire a sapere, io sono detenuto a Palermo e se vieni laggiù a farmi da troia in questo paesino del veneto dove vivi non lo verrà a sapere nessuno – e dopo una studiata pausa
– Mentre se non vieni penso che in questo paesino del veneto sapranno quanto è troia la signora Patrizia Z.
– Adesso ho fame , preparami qualcosa da mangiare troia – disse l’uomo ponendo fine alla discussione
Mamma si alzò nuda com’era e sculettando sui suoi altissimi tacchi a preparare qualcosa da mangiare per il suo nuovo amante.
Apparecchiò la tavola nel salone e lo fece accomodare , lo servì e rimase per tutto il tempo che l’uomo mangiava in piedi, accanto lui .
L’uomo mentre mangiava e beveva con gusto di tanto in tanto le palpava il culo le cosce o qualunque parte fosse stata di suo gradimento, sembravano la servetta ed il suo padrone.
Finito di mangiare l’uomo ruttò rumorosamente e si alzò da tavola .
Il suo bastone aveva ripreso vigore e lo fece notare alla mamma :
– senti troia come mi è tornato duro il cazzo – disse prendendogli una mano e mettendola attorno al suo cazzo
– adesso completo l’opera e te lo metto nel culo sto bel cazzone – disse facendosi una risata e poi, rivolgendosi a me
– che dici giovanotto me la inculo quella vacca di tua madre ?? –
– ma ce l’ ha troppo grosso per mettermelo li , la prego desista da questo suo proposito – cinguettò mamma
l’uomo si fece un’altra risata e fece piegare mamma a 90 gradi facendola appoggiare al tavolo ancora apparecchiato dove aveva appena mangiato
– non ti preoccupare troia questo è l’attrezzo adatto per aprirti il culo – disse mentre sputava un pò di saliva sulla cappella
– fai un respiro profondo troia che inizio a trivellare –
E con un colpo secco introdusse quasi metà del suo bastone nel culo ormai allenato di mamma.
– visto puttana che il cazzone entra nel tuo culo rotto –
– oh signor Rodolfo mi sta squartando – recitò la mamma
– non dire cazzate troia , lo sento che sei allenata a prendere cazzi nel culo – e diede un’ulteriore spinta che gli permise di introdurre per intero l’enorme cazzo nello splendido culo di mamma
L’uomo rimase per qualche attimo immobile in modo da far abituare la donna al nuovo ospite , poi dapprima lentamente poi in crescendo di intensità iniziò a pistonare il cazzone nel culo ormai sfondato di mamma .
Questa volta l’uomo grazie alle sborrate precedenti riuscì a durare per oltre mezzora durante la quale inculò mamma con veemenza.
– toh troia prendilo in culo –
– visto che l’ hai preso tutto rottainculo che non sei altro –
– si signor Rodolfo mi spacchi tutta , senza pietà – rispose lei perdendo ogni ritegno
Mamma naturalmente venne più di una volta e l’ultima proprio mentre il signor Rodolfo gli farciva l’intestino di calda e densa sborra.
L’uomo appena finito di godere si rivesti quasi subito , mentre mamma rimaneva esausta e riversa sulla tavola , lungo le cosce le colava un rivolo di sperma .
– di a quella troia di tua madre che domani torno in carcere – disse l’uomo rivolgendosi a me e poi prosegui
– la contatterò io per farle sapere quando deve venire laggiù a svuotarmi i coglioni –
Poi diede una sonora pacca sul culo di mamma
– vado troia –
ed uscì da casa nostra.
Ormai le persone di cui mamma era o sarebbe stata la troia aumentavano a ritmo esponenziale.
Infatti appena si riprese dall’inculata a cui l’aveva sottoposta Rodolfo squillò il telefono :
Era Michele il proprietario del sexy shop (vd. racconto 2 e 3) che le proponeva o per meglio dire le ordinava di raggiungerlo per il prossimo fine settimana, aveva in serbo una bella sorpresa per lei.
Continua………
adolfozenetti@virgilio.it
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…