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Racconti Erotici Etero

12. SHINE ON YOU CRAZY DIAMOND

By 18 Ottobre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Venerdì, venerdì sera ore 21; eccomi a R. in un parcheggio buio, mentre aspetto che lui mi raggiunga con la sua auto. Ci siamo sentiti la mattina, per metterci d’accordo sul nostro incontro, una scusa per uscire, per incontrarlo, dopo cinque mesi. Gli ho scritto che ora è tutto diverso, che sarebbe stato diverso, gli ho scritto che sono cambiata, il cuore l’ho messo via, ora avremmo potuto divertirci. Eccolo, arriva con la sua auto, io scendo dalla mia, e salgo sulla sua. Ci salutiamo, un effetto strano rivederlo dopo cinque mesi, coi capelli più lunghi. Ci dirigiamo verso casa sua. Scendiamo silenziosamente ed al buio ci infiliamo nel portone del suo garage; con una pila mi fa strada, illuminando le scale che portano nel suo appartamento.
“Eccomi ancora qui”, gli dico, “non pensavo che ci avrei più messo piede a casa tua.” In realtà mi sentivo come se non ne fossi restata lontana per tutti quei mesi: a casa sua mi sento a mio agio, lui è ospitale, e l’atmosfera è sempre molto intima, col fuoco acceso, l’odore di fumo misto a quello della cucina, lo stereo che va (i Pink Floyd ci danno dentro) e le luci soffuse. Ci togliamo le scarpe, per stare più comodi ed io mi accoccolo sul divano.
“Che bevi?”, mi chiede.
“Tu che bevi?”
“Birra!”
“A me la birra non piace…”
“Vino bianco?”
“Sì!”
Dal frigo tira fuori da bere, un paio di bicchieri e mi versa il vino. Io sorseggio, lui si siede su una sedia davanti a me e cominciamo a parlare della nostra vita, di come procede, dei cambiamenti, del lavoro. Lui ha la capacità di mettermi subito a mio agio, ridiamo, scherziamo, beviamo, gli strappo la sigaretta di mano, per impedirgli di fumare. Poi ci accomodiamo sul tappeto ai piedi del divano, sento il vino che comincia a fare effetto.
“Ecco il nostro tappeto party; oggi ho preso questi per te!”, mi dice, tirando fuori dal pensile della cucina una scatola di biscottini assortiti, “So che questi ti piacciono!”
“Sì, è vero, grazie, dai mangiamoli insieme!”
Ci sediamo sul tappeto a gambe incrociate, coi nostri bicchieri, lui accende una candela e la sistema accanto a noi. Continuiamo a parlare, a ridere, a scambiarci piccoli baci come se cinque mesi non siano mai passati, con la complice confidenza di sempre. Io prendo un bastoncino di cioccolato in bocca, stringendolo fra i denti, mi avvicino a lui, che morde l’altra estremità. Mi sento eccitata, lo sono da quando ho messo piede in casa sua, probabilmente lo sono da tutto il giorno. Siamo insieme, senza bisogno di dire nulla, di trovare scuse, siamo lì, per il sesso, per fare del piacevole sesso. Ci baciamo, mi avvicino a lui e gli accarezzo le spalle.
“Non devi preoccuparti, non avere paura di me, non sono più innamorata…Sono qui per il sesso, solo per il sesso…” gli sussurro all’orecchio e poi gli sfioro la guancia con le labbra.
Riprendiamo a baciarci, ad occhi chiusi, sempre più profondamente, ci assaporiamo. L’alcool fa cadere le ultime inibizioni; lui si toglie i pantaloni e mi sfila la maglia. Mi accarezza il seno, mi scosta il reggiseno e scende a succhiarmi e leccarmi i capezzoli.
“MMMhhhh…”, sento il piacere darmi alla testa, mentre gli accarezzo i capelli ancora umidi dalla doccia.
Lui si toglie la felpa, mentre io gli sfioro il torace con le labbra. Abbiamo voglia, io ho così tanta voglia di sentirlo dentro di me, sento i brividi che mi percorrono il corpo, voglio che le sue mani da chitarrista mi sfiorino ovunque…Ci baciamo, bramosi, mentre lui con un dito si fa strada nei miei slip, alla ricerca del mio calore.
“Sei bagnatissima…”
“Sono eccitatissima, ho una tale voglia di te…mi fai impazzire…”
Lui insiste col dito, penetrandomi la fica, prima lentamente e poi più velocemente; io comincio a lanciare gridolini di piacere.
“Sssshhhh, ci sentono…”
“Dai, non urlo, non sto urlando…”
Lui mi fa alzare, mi porta verso il tavolo della cucina e mi mette a novanta.
“Sììì, finalmente, dai infilamelo nel culo, ti prego, ne ho una voglia pazzesca!!!”
“Lo infilo dove voglio io!”, mi dice lui con un tono che non gli ho mai sentito.
Sento il suo cazzo contro le mie natiche, lo sento duro che si insinua nel mio calore di femmina, che si muove lento, sinuoso dentro di me. Lui mi tiene schiacciata contro il tavolo, mi stringe i polsi e mi lecca la schiena.
“AAhhhhh, sì daiii, cosììì!!!”, è più forte di me e comincio a gridare.
Si ferma, e mi ripete di non urlare, poi riprende ed io ricomincio a godere, mentre lui cerca di zittirmi tenendomi la mano davani alla bocca; ma io scuoto selvaggiamante la testa, per liberarmi della sua mano e per ciucciargli le dita. Si ferma ancora, sento qualcosa che mi cola lungo le cosce, possibile che sia io che grondo per il piacere?
“Sei fantastico…” gli dico.
“E’ bello sì e tu mi ecciti molto, ma il fatto che gridi mi blocca, ci sentono, facciamo troppo casino qui. Andiamo, vieni in macchina con me, ci imboschiamo da qualche parte, così puoi sfogarti…”
“Nooo, voglio restare qui, dai mi piace tanto stare qui…”
“Ma se gridi, mi tocca smettere…”
“Ti prometto che non urlo…dai, vieni qui da me…”. Il mio tono è estremamente lascivo e languido, a causa della forte eccitazione e del vino.
Mi metto a quattro zampe sul tappeto, e lui mi è dietro, col cazzo duro.
“Dai, adesso infilamelo nel culo, lo sai quanto mi fa godere il tuo cazzo nel culo…dai!”
Lui lo appoggia dietro, a forzare lo stretto buchetto del mio ano, che però oppone resistenza. Allora lo infila davanti, lo lubrifica abbondantemente nella mia fica grondante e poi lo appogia di nuovo dietro, cercando di infilarlo bagnato nel buco del mio culo. Questa volta l’ingresso è facilitato ed io sento dei brividi pazzeschi, che mi fanno rizzare i capelli in testa per quanto è bello…Quanto mi mancava il suo cazzo nel culo, solo lui riesce a farmi provare un piacere così sconvolgente.
“Sìììììì, daiii, cosììì, mi fai impazzireee!!!”, comincio a dimenarmi selvaggiamente, a muovermi per sentirlo sempre più dentro. Ma lui si ferma. Sto di nuovo urlando, senza controllo.
“Io godo in questo modo…” cerco di giustificarmi.
“Lo so e sta cosa mi eccita da morire, sentirti urlare per il piacere, ma ci sentono, poi domani mi fanno una testa così.”
“Ho voglia di te…”
Mi avvicino a lui e glielo prendo in bocca per un po’, mentre con la mano gli massaggio i testicoli. Lo sento gemere. Lui si toglie, mi dice di vestirmi, e di scendere con lui in auto. Io sono titubante, mi piace stare lì in casa sua, al calduccio; ma lui insiste.
“Vedrai, ti faccio godere ancora di più in macchina, so io come, lascia fare a me…”
A malincuore ed a fatica mi infilo i jeans e la maglia, lui mi prende per mano e scendiamo giù. Saliamo in auto e lui guida per qualche minuto, imboscandosi in un prato. Spegne il motore, mi guarda, ci baciamo con passione e poi ci spostiamo sul sedile posteriore; mi spoglia, mi accarezza di nuovo la fica, sempre bagnatissima, me la sfiora con la lingua, poi sale e mi pizzica i capezzoli, quasi a farmi male.
“Qui puoi urlare quanto vuoi, non ci sente nessuno…”
Mi è di nuovo addosso, ancora il suo calore, il suo sapore, i suoi baci.
Poi mi fa girare e me lo appoggia un po’ davanti ed un po’ dietro. Io sono fuori ormai, non capisco più nulla, sento solo un gran piacere, sento le cosce umide, il sedile bagnato. Entra, col suo cazzo duro entra ripetutamente dentro di me, lo infila nella fica e nel culo, e poi mi lavora con le dita, io vedo le stelle e finalmente posso gridare, urlare e dimenarmi quanto mi pare.
“Sììììì, è fantastico, dai dai daiiiii!!!”
Lui spinge, spinge a fondo, mi trapana, instancabilmente, solo lui sa come farmi godere di culo.
Ci stiamo possedendo, lui mi sta possedendo come un animale da monta, sono sua, mentre urlo per il piacere, mentre mi scuoto e mi dimeno selvaggiamente, sotto i suoi colpi poderosi.
“Ssìììììììììììììììììì, cosììììì, non mi fai capire più niente cosììììì, daiiiii!!!”
“Ti piace, eh, ti piace così?”
“Sì, sfondami il culo, sono tuaaa!!!”
Sono al massimo dell’eccitazione, anche lui lo è, siamo al limite. E’ fantastico, tutto incredibilmente fantastico. Siamo liberi di godere come ci pare. Ci abbracciamo al culmine, stanchi, io ormai senza voce.
Non so esattamente che cosa sia successo in quei momenti, so solo che ogni mia inibizione è caduta sotto i suoi affondi, che con lui sono diversa da come sono sempre. Lui mi fa sentire diversa, libera di godere come va a me.
“E’ tardissimo!”, gli dico, rompendo quell’incanto.
“Accidenti, quasi le due! Dai rivestiamoci, ti accompagno!”
Lui si rimette alla guida, io mi appoggio a lui, la mia mano scende in mezzo alle sue gambe. E’ stato bellissimo. Sesso bellissimo. Ci scambiamo un bacio molto intimo.
“Quando arrivi a casa, mandami un messaggio, così so che è tutto a posto.” Mi raccomanda lui.
Io sono cambiata, mi dico, ma certe cose non cambiano mai. Scendo sorridendo dalla sua auto e risalgo sulla mia, la serata è finita, è volata via, domani sarà un altro giorno, domani avrò gli occhi gonfi e sarò senza voce. Ma domani avrò qualcosa di bello da ricordare, e domani spererò che succeda ancora. La mia fame di lui non si è placata.

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