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Racconti Erotici Etero

BRAMANTI

By 1 Giugno 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Si, il desiderio era folle, lo era altrettanto la decisione ma d’altronde l’istinto a volte ha più ragione della ragione; e così hai deciso, farai quel viaggio con me, quello che dura solo un giorno ma che sembra così lungo solamente considerando i secondi da godersi insieme; la notizia della tua compagnia mi fa veramente felice, la voglia di tenerti accanto è insistente quasi come una dipendenza da eroina; e così dopo quella giornata in cui ci siamo conosciuti torniamo a vederci e stavolta per un tempo che sembrerà infinito, devo dire che mi sento emozionato e tu arrivi sorridendo forse per nascondere quel dolcissimo velo di timidezza che ti contraddistingue sempre; ti do un bacio che prontamente mi ricambi e ho la sensazione che siamo come dei poli opposti continuamente in attrazione; hai deciso di guidare tu e per me va bene almeno mi godrò lo spettacolo che avrò di fianco: una ragazza con un nasino e un viso spettacolare, un corpo da mille e una notte e una simpatia e intelligenza invidiabili: cosa pretendere di più? Il nostro viaggio comincia con le nostre battute che ci scambiamo di solito, scherzando e ridendo, ma dopo un’ora e mezza di viaggio scendiamo a rinfrescarci, ci prendiamo qualcosa e risaliamo in macchina; distrattamente mi giro verso il finestrino per commentare il magnifico panorama e quando torno sulla tua figura mi accorgo delle tue gambe scoperte fino a mezza coscia, già perchè il tuo vestito svolazzante lo avevo notato ma tu furbescamente sapendo che non ti guardavo e per non essere palese lo hai leggermente tirato su mentre ero voltato dicendo: “Oggi non si resiste dal caldo” ma mi accorgo che nel guardarti tu con gli occhi furbetti fai un sorriso malizioso; non nego che mi sento turbare dentro, ho come un polipo allo stomaco e per un attimo mi sorprendi in quanto non mi aspettavo una mossa così; la prima parola che dico è con voce quasi roca ma mi riprendo facendo una battuta e con slancio ti do un bacio sulla guancia ma toccandoti un millimetro della tua dolce bocca e tu sorridi dicendomi di dartene un altro ma ancora più intraprendente proprio mentre ti sto baciando la guancia ti giri di scatto e le nostre bocche si prendono; io ti dico che sei proprio tremenda e scoppiamo tutti e due a ridere ma subito dopo il nostro sguardo è intenso ma pochissimi attimi poichè stai guidando; a quel punto ti dico :”ti dispiace se chiudo gli occhi due secondi?” e tu quasi stizzita mi dici che non c’è problema; dura pochi minuti questa fase di stallo poichè proprio mentre ho gli occhi chiusi la mia mano si muove verso te e comincio a sentire il calore del mio palmo sul tuo ginocchio; deglutisci a fatica ma non dici niente poichè io sono ancora ad occhi chiusi; ti accarezzo la coscia anche se tu tieni strette le gambe e non cedi; io però ho un sonno (vero?) profondo e molta pazienza e continuo ad accarezzarti stringendoti ogni tanto anche la carne, calda e suadente articolando le dita come fossero artigli di un’aquila….già perchè in questo momento ti sento come una preda; continuo imperterrito ella provocazione anche se ogni tanto pur avendo gli occhi chiusi mi scappa qualche smorfia di sorriso; nel silenzio assoluto poichè presi dalla situazione non abbiamo acceso nemmeno lo stereo, ti sento deglutire sempre più spesso e alla fine sento che piano piano, lentamente e devo dire con grande sensualità e assoluta passionalità, che dischiudi un pò le gambe facendomi capire che posso avanzare verso il dono del tuo paradiso; sei sempre più calda mentre avverto il tuo respiro più affrettato ma sei concentrata sulla strada e guardi sempre avanti; il bordo della mia mano avanza lentamente dove sei sempre più desiderosa e sempre più morbida; il respiro è sempre più ansimante e all’improvviso sempre nel mio sonno forzato mi giro sul fianco sinistro e non ti accorgi nemmeno (o forse mi dai il tempo) di accarezzarti con la mano destra e non con la sinistra; il mio sedile è un pò inclinato e lascio la mia bocca leggermente socchiusa come per fingere un sonno ancora più profondo e con la mano destra lascio per un pò quell’eden di fuoco per entrare sotto la tua maglietta e noto che salendo non ho ostacoli sentendo un particolare che a me da sensazioni di estasi: la curva del tuo seno; è paradisiaca la sensazione e accolgo questo sogno nella mia mano accuratamente, sentendo ogni piccolo lembo di pelle fino ad accogliere tutto il bene sulla mia mano; ci gioco molto con il tuo seno palpandolo e tenendo tra le mie dita i tuoi capezzoli sempre più rigidi e caldi ed io sempre nel mio profondo sonno provvidenziale; ti spio vedendoti aprire e chiudere gli occhi continuamente a bocca aperta con un respiro continuo veloce ed eccitato; salgo con la mano fino alla tua bocca attraverso il collo della tua maglietta e accarezzo la tua bocca con le dita ma tu donna più che mani passi la tua lingua attaverso le mie dita con un erotismo mai visto; ma poi ho il desiderio di scendere di nuovo facendoti contrarre i muscoli del ventre e lascio cadere le dita sfiorandoti sensualmente; ripercorro il tuo vestito e tu non sei più indecisa: la mia mano risale lungo le tue gambe calde, accoglienti, con quel calore e quel sapore di donna che hai; mi avvicino sempre di più, ancora di più, tu divarichi ancora quasi pregandomi di sentire la mia pelle……con la mia mano quasi come suonando un pianoforte mi avvicino ancora a te, e sento il tessuto del tuo indumento caldo, un fuoco vulcanico che sembra esplodere; ormai con la mia mano mi sento come un artista che può sentire solo una musica divina e la tua eccitazione scatena anche la mia…….il resto del viaggio sarà indimenticabile;

FRECCIA65

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