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Racconti Erotici Etero

Il seno di Sabrina

By 21 Marzo 2023No Comments

Sono sempre stato un ragazzo timido, pur essendo insieme a Sabrina da diversi anni ci è voluto del tempo prima che capisse che avevo un grosso debole per i suoi meravigliosi seni, dentro di me sapevo che mettendomi davanti al naso le sue tette avrebbe ottenuto da me qualsiasi cosa, come sotto l’effetto di un’ipnosi. Ma ovviamente l’orgoglio maschile e la timidezza mi hanno impedito di confidarglielo direttamente… c’è voluto del tempo, ma inevitabilmente alla fine lo ha capito e da quel giorno la nostra vita di coppia è cambiata… in meglio per entrambi.

Vi descrivo brevemente l’oggetto del mio desiderio, cioè le sue morbide tette: non vorrei deludervi, ma non si tratta di un seno enorme, ma di una bella terza abbondante/quarta sì! Non si tratta di un seno sodo come quelli finti che riempiono la rete dei siti porno, ma di un seno VERO, morbido, gonfio e pesante. Non ho detto cadente, ma la caratteristica che mi eccita di un seno è poterlo prendere in mano, soppesare, sentire la quantità della carne che lotta contro la forza di gravità, ed il seno di Sabrina è proprio così. Non trovo grande attrazione per i seni troppo piccoli, anche perché sembrano fissi, inchiodati lì; le sue tette invece trasmettono le vibrazioni anche minime del suo corpo, si muovono, dondolano, ciondolano, sembrano voler richiamare lo sguardo sempre su di loro. Infine i capezzoli, direi grossi come un dito mignolo, praticamente impossibile da nascondere sotto qualsiasi costume, anche se non eretti; quando si induriscono non c’è tessuto che tenga per la mia gioia, io che li conosco molto bene riesco a scovarli anche sotto i maglioni di lana.

Non è mai stata una ragazza esibizionista, ma tutte le volte che rimane sola con me cerca in tutti i modi di di portare la mia attenzione sulle sue morbide tette. Sa che vado in estasi se le vedo muoversi sensualmente sotto la maglietta, prive di costrizioni e di inutili reggiseni, per questo in casa non li indossa quasi mai. I primi periodi che stavamo insieme teneva il reggiseno spesso anche a dormire, ma con il passare del tempo la notte sotto le coperte è definitivamente sparito, e si è visto sempre più di rado anche durante il giorno, e non vi dico che gioia per me vedere i due grossi bottoni premere sulla stoffa delle magliette, un richiamo sessuale meraviglioso!

Sia ben chiaro, non si è mai vestita o atteggiata da troia fuori casa, e questo suo comportarsi sempre da “santarellina”, ma eterna provocatrice, mi provoca delle potenti erezioni, delle quali lei ovviamente si accorge, ma fa finta di niente, in modo da tenermi sotto controllo, in perenne eccitazione, perché è inutile negarlo, le piace condurre il gioco e vedere il suo uomo sbavare per lei, la eccita terribilmente!

Così è capace di girare per casa con un paio di braghette corte leggere e sopra una semplice canottiera rosa, non troppo aderente, con una generosa scollatura, e sa che il mio sguardo inevitabilmente cade spesso là in mezzo… Mi porge la tazza della colazione piegandosi sul tavolo di fronte a me ed ecco che la forza di gravità fa il resto: le pesanti mammelle stirano la stoffa e aprono una voragine tra i due seni ed il mio sguardo è là dentro, si perde là dentro, questione di un paio di secondi, infiniti, quello che basta per risvegliare il mio amico tra le gambe… lei sorride sorniona, sa che ha ottenuto l’effetto desiderato ed i suoi capezzoli tradiscono la sua eccitazione, sembrano volere bucare la stoffa rosa.

“Cara ti prego ho bisogno di scaricare un po’ di tensioni… sai a cosa mi riferisco… e il tuo atteggiamento non fa altro che peggiorare la situazione.”
“Dai tesoro, voi uomini pensate sempre a quello… e poi ti ho già scaricato due giorni fa!”
“Ma io ho voglia anche ora, ti prego è tutta la mattina che giri senza reggiseno, ormai lo sai che effetto mi fanno le tue tette in libertà!”
“Dai pisellino, preferisci che mi metta il reggiseno e una bella maglia larga? Così forse si placano i tuoi bollenti spiriti? E’ questo che vuoi?”
“No! Per carità! Così ti adoro!”
“Ecco vedi lo sapevo… devi cercare di controllarti un po’ di più. Io ti offro questi piacevoli spettacolini, ma tu vedi di non essere precipitoso, trattieniti.”
“Eh su Sabrina, sono passati due giorni, mica due minuti, e mi pare che ti sia anche piaciuto parecchio là fuori sul tavolo in soggiorno!”
Lo vedo, i capezzoli iniziano ad essere belli duri, si sta eccitando, le piace essere desiderata, le piace giocare, ma le piace tenere in mano le redini del gioco…
“Dai pisellino mi piace eccome, ma tieni duro… ops scusa, termine inappropriato, resisti, non so quanta cremina riuscirei a tirarti fuori dopo solo due giorni… E ti ricordo che sei venuto non una, ma due volte! Dai facciamo passare almeno una settimana, la scusa che devi scaricare non attacca!”

E’ vero, a lei piace vedermi esplodere i miei orgasmi quando sono pieno, quando le palle sono belle cariche, quando i getti sono intensi e lo sperma copioso, conta il numero delle mie contrazioni e sa che se passa meno di una settimana non può avere il massimo da me. In altre parole, se non faccio una bella sborrata, non rimane del tutto soddisfatta. Ma quando mi concede di scaricare, allora non è sufficiente una sola volta, ma almeno due o tre, a quel punto il suo obiettivo è quello di svuotarmi, mi vuole esausto.

Ma ecco che si avvicina a me e mi struscia una tetta sul braccio, facendo finta di niente, come se mi avesse urtato accidentalmente, e il mio cazzo è sempre più duro, lei lancia uno sguardo fugace tra le mie gambe e sorride soddisfatta… ha ottenuto il suo scopo. Si gira di scatto, si mette perfettamente di fronte a me e con una rapida mossa incrocia le braccia davanti a sé. Le tettone sono schiacciate, il solco tra i seni è ora evidentissimo, infine afferra la maglietta ai lati del bacino e la solleva fino a sfilarla completamente dalla testa… le sue tette sbattono libere proprio di fronte al mio viso, io sono in estasi.

“Dai amore, leccami i capezzoli, che mi hai fatto venire una voglia… così se ti concentri su altro magari tutta quella tensione ti passa.” E sorride nuovamente. Ha vinto. Non mi faccio pregare ed immergo il viso nei suoi morbidi globi, mordo i suoi capezzoli scuri, li lecco, prima uno, poi l’altro, a tratti succhio forte aprendo il più possibile la bocca e lei apprezza, ansima, sussurra dei “sììì” che mi spronano a continuare. Ogni tanto con una mano cerco di afferrare e stringere una tetta, ma non riesco ad avvolgerla completamente, è troppo grande, pizzico il capezzolo, lo torco delicatamente tra pollice ed indice… lei è definitivamente partita, Ma non si accontenta…

“Alzati” mi intima.

Io mi alzo dalla sedia, lei come se fosse la cosa più normale del mondo si china, mi sfila pantaloni e mutande con una rapida mossa, ora il cazzo duro e grosso è davanti al suo viso, prende le sue meravigliose mammelle ed inizia una lenta spagnola, che mi fa andare al settimo cielo.

“Ehi sia ben chiaro, guai a te se vieni, oggi le tue palle non sono belle piene, quindi non è il momento!”
“Ma Sabrina, come fai a chiedermi questo? Mi stai facendo impazzire e mi chiedi di non venire?”
“Ok, allora smetto? E’ questo che vuoi? Non vuoi che mi prenda cura di te con le mie belle tettone?
Ed aumenta provocatoriamente il ritmo del su e giù…
“Ah non smettere, no!”
“Lo sapevo porcellino… vedi che ti piace… allora visto che sono brava ti faccio godere ancora un pochino, ma prima di raggiungere il punto del non ritorno avvisami, che smettiamo subito, ok?”

Maledizione, quale situazione più grottesca… E’ lei che decide tutto, ma sembra che sia io quello che dice cosa deve essere fatto e fino a quando! Mi sto godendo una morbida spagnola, ma sarò io che dovrò decidere quando smettere… Lei è brava a stimolarmi, sa come deve indugiare sulla cappella, ma sempre delicatamente, sa che bastano pochi minuti per portarmi al culmine.
L’orgasmo sta per arrivare, lo sento montare, ancora un paio di su e giù e le inondo le tette, ma lei non vuole questo e io la assecondo, le ubbidisco, perché le piace, perché mi piace, e lei sa che sono in suo potere, si fida, sa che la fermerò appena in tempo, che non la tradirò!

“OK OK ora fermati!” Maledizione perché lo ho detto…

Lei si blocca istantaneamente, sa perfettamente che un solo su, o un solo giù, di troppo, sarebbero fatali.

“Ah guarda che tensione che hai raggiunto, è bellissimo, la cappella è diventata scurissima e si vedono molto bene tutte le vene!” E si allontana dal mio cazzo osservandolo con soddisfazione e continuando a massaggiarsi le tette. “Forse era meglio che mi fermassi prima, ma lo hai voluto tu… Amore sei stato bravissimo, ora però io sono davvero eccitata, guarda che bel cazzo paonazzo che mi trovo davanti! Vero che mi lecchi per benino la micia, che ho voglia di godere… io posso, vero?!”

Si alza e mi piazza senza tanti complimenti le tette sul viso, e muovendo il busto le fa ciondolare dandomi dei morbidi schiaffi alle guance… Secondo voi cosa posso fare io?

“Tesoro mettiti sul tavolo e apri le gambe, che ti faccio sbrodolare di piacere!”

E lei esegue, come se fossi io ad ordinarlo… ma ancora una volta ha vinto lei! Dopo pochi minuti è tutto uno spasmo sotto i miei colpi di lingua, non smette di massaggiarsi le tette e di stuzzicarsi i capezzoli, io sotto rimango di marmo, ma felice, pregustando la prossima volta che mi concederà una nuova serie di sontuose sborrate!

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