Questo racconto è stato scritto da Cristina, è una sua fantasia.
Sono a New York da tre settimane, lavorare per una multinazionale è stimolante, ma questa alternanza tra Stati Uniti e Italia rende quasi impossibile avere una vita privata.
A Milano vivo nell’appartamento dove stavo col mio ex marito e che il giudice, dopo il divorzio, ha assegnato a me.
È un appartamento molto grande, così ho deciso di dividerlo con un amica e collega, un po’ per non rientrare e trovare sempre una casa vuota, ma anche perché ci vivo, forse, sei mesi all’ anno e così lei può guardarmelo.
Finalmente sono sul taxi che mi porterà in aeroporto e soprattutto sono riuscita a passare all’hotel e cambiarmi.
Basta tailleur, mi aspettano quasi otto ore di volo e voglio stare comoda; ho messo un bel vestitino che mi fa sentire molto femminile, fasciante sul seno e morbido sui fianchi, arriva appena sopra al ginocchio e ho sciolto i capelli; per oggi sono stanca della divisa da donna in carriera.
Sono arrivata, il taxi si ferma, scendo e recupero la valigia e mentre mi dirigo all’ingresso, un tacco s’infila in una fessura, perdo l’equilibrio e vado giù in avanti.
Sto cadendo rovinosamente ma due braccia mi prendono al volo e mi sollevano letteralmente, rimettendomi in piedi.
Mi giro per guardare il mio salvatore e che salvatore!!!
Mi sovrasta di almeno 20 cm ed io sono alta 1.70, fisico possente ma non da palestrato, forse da nuotatore, due occhi verdi magnetici e labbra da paura.
-“Everything is ok?” – mi chiede se sto bene in inglese.
-“ Yes everything is fine, thank you very much” – rispondo.
Mi sorride e se ne va in aeroporto
Lo seguo con lo sguardo rapita, fino a quando lo perdo nella folla; peccato!!!
Vado al check in e poi al gate d’imbarco; il volo è in orario e, finalmente, mi appresto a salire sull’ aereo.
Ho prenotato in prima classe, la società me lo permette, un posto in fondo lato finestrino così non avrò nessuno che mi punta le ginocchia nella schiena e le hostess che continuano a fare avanti e indietro.
Ho scelto un volo notturno, così potrò riposare ed arrivare a Milano in mattinata.
Penso che mi farò un paio di bicchieri di vino bianco e poi dormirò.
Vado verso il mio posto, il volo è quasi deserto; meglio meno rumore per riposare.
Quando arrivo al mio posto non credo ai miei occhi, il mio salvatore è seduto nel sedile accanto!!!
Il cuore mi perde un colpo; è proprio un bell’uomo.
Gli sorrido, tolgo un libro dalla borsa prima di riporla nello scomparto in alto.
Lui guarda il libro e poi le mie cosce che sono in bella mostra davanti ai suoi occhi, mentre con le braccia alzate sto sistemando il bagaglio.
Si alza per farmi accomodare, ma lo spazio è poco e il mio seno struscia sul suo braccio e lui, dal suo sorriso, sembra apprezzare la cosa.
-“Anche tu italiana?” – mi chiede indicando il libro.
-“Sì, sono di Milano, vivo e lavoro lì” – rispondo.
-“Che coincidenza, anch’io”.
Ha in mano un tablet, gli arriva un avviso, mi guarda, mi chiede scusa e torna alle sue attività.
Peccato mi sarebbe piaciuto fare due chiacchiere col bel tenebroso.
Si parte e io mi dedico alla lettura, ogni tanto butto un occhio al mio vicino il quale sembra essere completamente assorto dal suo tablet.
Arriva la hostess a prendere le ordinazioni per un aperitivo e io parto con un bel bicchiere di bollicine, lui mi guarda, sorride e chiede lo stesso.
Arriva la cena che accompagno con un altro bicchiere di bianco fresco; finalmente il bel tenebroso molla il tablet, mi guarda e mi augura buon appetito.
Di poche parole quest’uomo, inizio ad avere dubbi sulla mia femminilità, a quanto pare non suscito il suo interesse, meglio berci sopra e chiedo un altro bicchiere.
Finita la cena continuo a leggere e lui è sempre sul tablet.
Devo andare al bagno, gli chiedo scusa, lui sposta le gambe per farmi passare ed in quel momento l’aereo ha uno scossone e mi ritrovo in braccio al bel tenebroso con il vestito alzato fino ai fianchi e le gambe scoperte fino agli slip.
-“Scu… Scusa…” – balbetto paonazza dalla vergogna, cercando di alzarmi.
-“Aspetta che passi la turbolenza” – mi fa trattenendomi con un braccio.
Vorrei sistemarmi la gonna, ma le sue braccia avvolgono le mie e le mie gambe rimangono in vista.
Non vorrei sbagliarmi, ma sento che qualcosa si muove sotto al mio sedere; si sta eccitando!!!
Mi giro e lo guardo in viso, ma lui non si scompone minimamente.
L’aereo riprende stabilità, mi alzo turbata dal contatto con quest’uomo e vado al bagno.
Mi guardo allo specchio, ho le guance in fiamme e le mutandine bagnate dall’eccitazione.
Che situazione; è così tanto che non faccio sesso che mi basta sentire un cazzo duro sul culo per bagnarmi le mutande, decido di toglierle, le mutandine bagnate mi danno fastidio e io voglio stare comoda.
Mi sistemo e torno al mio posto.
Lui si alza per agevolarmi il passaggio, ma io, volutamente, gli struscio il culo addosso e la cosa sembra divertirlo.
Passano le hostess per darci cuscino, coperta e mascherina per gli occhi e ci avvisano che abbasseranno le luci per agevolare il riposo.
Il mio vicino è sempre preso dal suo tablet.
Io sono stanca di leggere, abbasso il sedile, mi metto comoda, sistemo cuscino e copertina e quando la luce si abbassa mi metto la mascherina.
Beh, devo dire che il vinello ha sortito il suo effetto e lentamente mi addormento.
Mi sembra di sognare sento del calore in mezzo alle gambe, sono eccitata, bagnata.
Oddio sto facendo un sogno erotico?
No sono sveglia e sento delle dita sconosciute che mi carezzano la figa da dietro.
Oddio che bello!!!
Ora sono ben sveglia e chi mi sta toccando lo ha capito; mi accarezza piano, sta aspettando la mia reazione.
Allargo le gambe e sporgo di più il culo e lui mi infila dentro due dita e con il pollice mi stimola la clitoride.
Sono eccitatissima, la mia figa cola come una fontana; non ho tolto la mascherina posso solo intuire che sia il mio vicino, con la mano mi assicuro che la coperta copra le gambe ed il mio sesso.
Godo in silenzio, mordendomi le labbra, un orgasmo lunghissimo e lui non molla finché non sente che mi rilasso.
Toglie la mano, io sollevo la mascherina e… Sì, è il bel tenebroso che mi ha fatto questo bel lavoretto.
Si lecca le dita bagnate dei miei umori e mi guarda intensamente.
La mia mano scivola sotto la sua coperta, il suo cazzo nei pantaloni è durissimo; apro la zip e lo faccio uscire ed inizio a segarlo; questa volta è lui ad abbandonarsi al piacere.
Quando sta per venire, prende un fazzoletto per limitare i danni e gode in silenzio fissandomi.
Tolgo la mano da sotto la coperta e lecco quello che c’è rimasto sopra del suo piacere.
Si avvicina e mi bacia con la lingua.
-“Ti va di giocare ancora?” – mi sussurra sulle labbra.
-“Sì” – rispondo,
Sì ne ho voglia, ho un arretrato di sesso pazzesco e questa situazione è troppo eccitante!!!
-“Sdraiati girata come prima, di schiena” – mi sussurra all’orecchio.
Lui sistema le coperte, spinge la mia gamba verso il finestrino e un suo dito inizia a lavorarmi il culetto.
Prende un po’ di liquidi vaginali, li spalma sulla rosetta dietro ed inizia a penetrarmi col dito.
Non oso fiatare, mi sto facendo diteggiare il culo da uno sconosciuto, del quale non conosco neanche il nome.
Mi sento molto troia, ma lui è veramente bravo e sento il piacere montare nuovamente nel ventre.
Cosa fa? Ha aggiunto un secondo dito… Mi irrigidisco.
Le fa penetrare piano piano, le ruota e sento lo sfintere dilatarsi sempre di più, si muove sempre lentamente e mi penetra a fondo.
Le onde di piacere mi pervadono e godo, stringendo le sue dita col muscoletto posteriore.
-“Mmmhhh…” – mugolo tappandomi la bocca con il cuscino.
Ancora una volta aspetta che il mio orgasmo termini, poi, esce da me e mi accarezza la coscia.
Mi giro, quasi mi vergogno, mi sono fatta masturbare, davanti e dietro, da uno sconosciuto, ma è stato pazzesco, bellissimo!!!
Lui si avvicina mi bacia e mi chiede se vogliamo continuare in bagno.
Mi manca la voce per rispondergli e gli dico di sì con la testa.
-“Vai prima tu e lascia la porta aperta.” – mi dice – “Io verrò quando sono certo che nessuno ci può vedere”.
Vado e lui arriva poco dopo, chiude la porta e mi bacia.
Io gli slaccio i pantaloni, il suo cazzo è durissimo e che attrezzo, bello lungo e di buona circonferenza!!!
Lui mi prende, mi appoggia con la schiena alla parete, mi solleva e posiziona le mie gambe all’altezza della sua vita.
Mi fa scendere sul suo pene che penetra tutto, fino in fondo; non ho mai scopato così!!!
È lui che gestisce l’amplesso, sembro una bambola nelle sue mani, mi riempie tutta, si muove deciso, con foga e l’orgasmo arriva veloce; soffoco l’urlo che mi sale alle labbra sul suo collo.
Si toglie da me e mi fa scendere e girare.
-“Te lo posso mettere dietro? – mi chiede all’orecchio.
-“Si questa notte puoi tutto” – rispondo.
Mi mette alla pecorina facendomi appoggiare al water, si china e lecca il mio forellino, ancora morbido dopo il trattamento di prima, e lo inumidisce ben bene di saliva.
Poi, si mette dietro di me ed appoggia la punta all’ano e piano piano lo mette dentro.
Sento il glande farsi strada in me, seguito da un bel pezzo del tronco.
Si ferma, lo estrae fino alla punta e lo rimette dentro.
Due o tre di questi movimenti e sento il suo pube appoggiarsi alle mie natiche, mentre mi sento riempita all’inverosimile.
Mi incula con meno foga di prima, lascia che il mio ano si abitui alla sua presenza.
Quando sente che lo sfintere inizia contrarsi, aumenta in ritmo e il mio orgasmo anale esplode mentre lui si ferma profondamente piantato in me.
-“Ooohhh… Che bellooo… Godooo… Godo col culooo…” – e stavolta non riesco a trattenere l’urlo.
Torna a muoversi e l’orgasmo si prolunga senza fine, tremo tutta, gambe, braccia, lui mantiene il ritmo fino a che mi riempie l’intestino di calda sborra.
Quando si toglie mi sembra come se una parte di me mi fosse stata asportata.
Sento la sborra colarmi dietro dal buco beante; a fatica mi giro e sedutami sul water mi libero di quello che mi ha messo dentro, mentre lui mi guarda sorridente.
Quando finisco mi fa rialzare e mi bacia intensamente.
Ci rendiamo presentabili, apre la porta, controlla che la via sia libera e ci fiondiamo sui nostri sedili.
Quando siamo seduti, alza il bracciolo e mi fa sdraiare sulle sue gambe, mi copre con la coperta e mi accarezza il viso ed i capelli.
Sono sconvolta e sfinita, ma soddisfatta, chiudo gli occhi e mi addormento.
Mi sveglio di soprassalto, le luci si sono accese e le hostess passano con il caffè.
Sono ancora sulle sue gambe, sorride e mi accarezza il viso.
-“Oddio,” – penso – “è tutto vero non ho sognato, questa notte ho fatto sesso con uno sconosciuto su un aereo”.
-“Buongiorno, va tutto bene?” – mi chiede sorridendo.
Mi metto seduta faccio un attimo di silenzio, lo guardo, gli sorrido, e gli rispondo:”Tutto bene”.
Sento di essere arrossita, lui mi prende la mano e la tiene stretta finché non arriva la hostess con la colazione.
Lui mi guarda, io mangio a testa bassa, sono imbarazzata.
Ma di cosa? Di averlo assecondato o di aver goduto senza ritegno?
Stiamo atterrando a Milano, lui mi prende la mano e la stringe.
-“Mi chiamo Fabio” – mi dice.
Torno ad avvampare e realizzo di aver fatto sesso con uno sconosciuto di cui non sapevo nemmeno il nome.
-“Io Anna”.
-“Anna non voglio scendere da questo aereo e perderti, io oggi sono libero e vorrei stare con te”.
Rimango in silenzio e vedo che lui va in panico.
-“Scusami, sono in imbarazzo, in questo momento per me è più facile scappare” – gli rispondo.
Fabio abbassa la testa e rimane in silenzio ma non mi lascia la mano.
-“Ti aspetta il tuo uomo? ” mi chiede a bruciapelo.
Scoppio a ridere e gli rispondo che non c’è nessuno ad aspettarmi.
Scendiamo dall’aereo e recuperiamo i bagagli, andiamo verso l’area taxi.
Ed io cosa voglio? Voglio perderlo? Si è dedicato più lui a me in poche ore che tutti gli uomini che ho avuto in una vita.
Ci mettiamo in coda per il taxi, lo prendo per mano lui mi guarda sorpreso e gli chiedo di fare il tragitto assieme, mi chiede l’indirizzo di casa.
Mi dice che lui vive dalla parte opposta.
È titubante poi mi guarda e mi chiede di andare a casa sua, la mia risposta è sì.
Tanto spavaldo in aereo e ora ha paura di turbarmi, lo adoro.
Saliamo sul taxi, da il suo indirizzo e partiamo, mi guarda intensamente e la sua mano va sulla mia coscia e risale verso l’alto.
-“Guarda che non ho scordato che sei senza mutandine” – mi sussurra.
Io avvampo e la cosa sembra divertirlo.
Fa salire la sua mano fino alla piega dell’inguine e mi dice che finalmente a casa potremmo urlare quanto vogliamo i nostri orgasmi.
Scoppio a ridere. È vero. Mai stata così silenziosa.
Credo proprio che mi rifarò dell’astinenza patita, a quanto pare l’uomo misterioso vuole farmi divertire; lascio perdere ogni perbenismo, allargo le gambe e lascio che arrivi alla mia figa.
I commenti e i suggerimenti sono ben accetti, scrivetemi pure a miziomoro@gmail.com



Grazie, apprezzo sinceramente ogni parere
Molto ma molto eccitante …
Ti ringrazio, sono felice che ti sia piaciuto 😄
Magnifica continuazione del racconto: una delle due moglie è ormai andata: si è resa conto di aver buttato via i…
ciao i tuoi racconti sono troppo belli, questo è stupendo quando arriverà la parte 2 ? magari a tema spanking