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Incontro al buio

By 7 Febbraio 20242 Comments

Ero incazzata nera.
Al mare con il mio ragazzo, la notte andiamo a letto. Per il caldo sono completamente nuda e lui vedendomi mi sale sopra, me lo mette dentro e viene dopo un paio di spinte Poi si gira e si addormenta.
Io resto insoddisfatta e incazzata.
Mi alzo e vado in balcone, sempre nuda, e mi accendo una sigaretta: ho bisogno di scaricarmi.
“Corpo da gran gnocca.” Mi sento dire, e la voce viene dal balcone di fianco.
È il vicino che mi guarda alla luce della luna e di quella dell’accendino. Anche lui è nudo e anche in tiro, evidentemente il mio corpo nudo ha fatto effetto su di lui.
Lo guardo e gli rispondo: “Anche tu non si male. Anche tu a fumare per sfogarti?”
“No, sono solo sul balcone per il caldo. Sono qui con amici ma sono l’unico sveglio”
Solo con altri ragazzi… potrei pendermi la giusta soddisfazione.
Mi giro verso di lui in modo da mostrarmi per bene, la luce è abbastanza per fare vedere il corpo, ma non per il viso che so non essere bello.
“Perché ti devi sfogare?”
“Il mio ragazzo mi ha scopato e mi ha lasciata insoddisfatta.”
“Vuoi che ti soddisfi io?”
“Aspettami alla porta del tuo appartamento, tieni la luce spenta, vengo li da te.”
Muovo con accortezza per non inciampare, prendo le chiavi e dopo essermi accertata che non ci sia nessuno in corridoio, sempre al buio mi presento alla porta bussando.
La porta si apre, ne esce una mano che mi trascina dentro, poi al buio, un abbraccio, un bacio, le mani sul seno. Lo abbraccio anche io, gli metto le mani sul culo, sento le sue tra le gambe, mi massaggia la patacca, poi mi spinge verso il tavolo, mi ci appoggia e appena spalanco le gambe mi penetra.
Dentro fino in fondo e poi dai su e giù come un pistone in un cilindro. Il tavolo cigola sotto i colpi.
Godo e mi scappa più di un gridolino, poi lui viene.
“Che fai?” chiede una voce dietro di lui.
“Vieni che c’è da divertirsi.” Risponde lui.
È un suo amico che si è svegliato e sceso dal letto nella penombra mi si avvicina, mi vede stesa sul tavolo a gambe aperte, sfodera l’attrezzo e lo infodera in me.
Non è il solo, si svegliano uno ad uno, ormai non bado più a fare silenzio e nemmeno loro.
Uno mi infila la patata da dietro, uno ancora da davanti, uno lo infila nel culo, qualcuno mi lecca i capezzoli nel frattempo ….
Quando rientro grondo sbora da tutte l parti. Cazzo che vendetta.

Brutta come sono voglio proprio vedere che faccia faranno domani quando mi vedranno alla luce del sole.

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