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Racconti Erotici Etero

“Innocenti” evasioni

By 21 Ottobre 2022No Comments

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Quella sera faceva molto caldo. Eva e Marco avevano cenato con pizza e birra in terrazza e poi avevano deciso di vedere un film perché era troppo presto per andare a letto. Mentre Marco si era sistemato sul divano, Eva era andata un momento in camera, aveva ancora quel vestitino a fiori del pomeriggio ma era stretto e voleva mettersi comoda. Aveva lasciato la porta socchiusa, mentre si stava cambiando…. si sfilò il vestito, era già senza reggiseno, e decise di liberarsi anche della brasiliana, voleva essere totalmente libera, tolse anche i sandali, le piaceva un casino camminare per casa scalza e indossò una canotta chiara che metteva in evidenza la forma delle tette e delineava chiaramente i capezzoli sempre appuntiti, sempre rigidi, con l’aureola scura evidente; mentre sotto aveva indossato una gonnellina larga, corta e leggera che metteva in evidenza il culo sodo che lei metteva sempre in fuori per provocare, si era abituata a camminare così, le veniva naturale, da puttana.
Mentre faceva quest’operazione non si era accorta che dalla fessura della porta Marco la stava osservando impaurito perché non voleva farsi scoprire, avrebbe fatto una magra figura, ma eccitato e non riusciva a staccare lo sguardo bramoso. Mentre guardava si stava toccando il cazzo che si era nel frattempo indurito. Il piacere lo stava pian piano inondando ma per un rumore fu costretto a staccarsi e fece ritorno in soggiorno, si sedette e cercò di calmarsi e nascondere il cazzo sotto i bermuda, si vergognava troppo per quello che aveva fatto.
Intanto, era entrata anche Eva in soggiorno, era scalza, aveva raccolto i lunghi capelli biondi in una coda, e vedendo il cuginetto un po’ rosso in viso, forse qualcosa lo turbava? decise che voleva iniziare a divertirsi. Si sedette dapprima su una poltrona di fronte a lui che era sul divano e mentre proponeva il film da vedere, parlando con indifferenza, volutamente mise le gambe in modo che lui potesse vedere che era senza mutandine, voleva che lui vedesse la sua figa che iniziava a bagnarsi. Lui ebbe un sussulto.
Poi Eva si sedette vicino a lui sul divano con la scusa di fargli vedere una cosa sul cellulare mentre la sua mano scivolava sulla sua gamba fino quasi all’inguine ma non gli toccò le palle, voleva solo farlo morire.
Erano entrambi eccitati, Eva per il gioco di seduzione, lui perché sentiva una donna vicino, gli odori della sua figa ormai si spandevano per la stanza, c’era odore di sesso.
Si misero a vedere finalmente il film, stravaccandosi sul divano, Eva pian piano avvicinò i suoi piedi nudi alle sue gambe che erano stese su un puff fino a stenderli sopra. Eva iniziò a strusciarsi con i piedi addosso alle sue gambe. La gonna copriva a malapena le sue cosce avidamente guardate da Marco. Era un film divertente quindi ad ogni risata Eva si muoveva, agitava la gonna, muoveva i piedi e li spingeva contro quelli di Marco, sembrava una vacca in calore. Decise di togliergli i calzini, sporgendosi in avanti verso il puff ma così facendo, si sollevò con il culo che era coperto solo a metà dalla gonna troppo corta. Marco credette di scoppiare in quel momento, vide la fessura del culo e sotto la figa come un grosso fico maturo e bagnato, un grappolo scuro tutto da succhiare e da leccare.
Ad ogni movimento il cazzo di Marco si gonfiava, si induriva, si faceva sempre più evidente sotto i bermuda ed Eva così si eccitava sempre di più. I piedi di Eva ormai facevano su e giu’ sulle cosce di Marco fino ai piedi,. Era immobile perché impaurito, non sapeva cosa fare, ma l’eccitazione stava aumentando, il suo cazzo infatti diceva altro. Diceva che era voglioso, che stava per scoppiare!
Si alzò di scatto e scappò in bagno, non fece in tempo a chiudere la porta che sborrò, non ce la fece più a trattenerla, i fiotti erano caldi e densi data la sua giovane età, sentì invadersi di un piacere intenso in tutto il corpo, fu bellissimo.
Quando rientrò in soggiorno, il film era ormai finito. Decisero di andare a dormire.
Eva nella sua camera e Marco si fermò sul divano con i soli boxer addosso.
Nel letto Eva si girava e rigirava, non riusciva a prendere sonno, aveva voglia di cazzo. Iniziò a masturbarsi per calmarsi un po’ e provare ad addormentarsi ma niente, era bagnata, era vogliosa, si ficcò due, tre dita nella fica per darsi più piacere mentre con l’altra mano si massaggiava le tette e si strizzava i capezzoli, quello sinistro era più sensibile, ogni volta che lei lo strizzava o qualcuno lo succhiava, lei sentiva un brivido lungo la schiena fino al buchino del culo. Che goduria…
Decise di alzarsi per bere. Andò in soggiorno, si avvicinò al frigorifero e la luce illuminò il suo corpo perfetto, Marco vide in controluce il corpo perfetto di Eva che indossava solo un babydoll nero di pizzo e velo, vide la forma delle tette appuntite di profilo, la forma del culo rotondo, le gambe lunghe ed emise un gemito di piacere. Il cazzo di nuovo non gli dava tregua, duro come un marmo.
Stavolta Eva decise di avvicinarsi a Marco, voleva farlo sborrare e esaudire il suo desiderio di cazzo. Si mise a cavalcioni sopra di lui, prese l’asta in mano, era già eretta e durissima, non c’era bisogno neanche di fargli una sega, e se lo infilò nella figa…era grosso e si sentì piena, iniziò a muovere il bacino, a cavalcarlo, mentre lo incitava a toccargli le tette inarcando la schiena. Furono secondi velocissimi, entrambi gemevano di piacere, Marco non durò neanche 5 minuti, sborrò nella sua figa, lei si alzò subito perché voleva finire di pulirlo con la bocca, era così avida di sperma, voleva berne a tutti i costi.
Poi stremati si addormentarono finalmente sul divano.

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