*la storia è del tutto vera,solo che per ovvi motivi i nomi verranno cambiati.*
Sono Marco,un ragazzo di 17
8 anni palestrato alto e oggettivamente attraente.
Mia zia Marta,36 anni,non altissima ma neanche bassissima,una quarta di seno e un culo nella media
Mia cugina Gaia,alta quasi quanto me,tette sopra la quinta,culo sodo
Un giorno,mia zia chiamò mio padre per cambiare una presa che si era bruciata per un corto dovuto a cavi tutti attaccati insieme,non avendo nulla da fare dissi a mio padre che se non gli andava non ci sarebbe stato problema, perché sarei potuto andare io al suo posto, accettò,presi tutti gli attrezzi che servivano li misi in macchina e mi avviai verso casa loro.
Vidi mia cugina camminare sola per la via che porta alla traversa di casa loro,quindi, ovviamente le chiesi se volesse un passaggio,spiegandole la motivazione della mia visita a casa loro,ovviamente accettò ed entrò.Appena entrata in macchina notai più di prima com’era vestita,aveva un reggiseno nero e una camicetta bianca che le copriva tutto tranne che dalle tette a poco più sotto del reggiseno.Dopo averla guardata mi crebbe un durello che coprii subito con la felpa,mia cugina,furba,mi chiese la felpa con la scusa che mia zia(sua madre)si sarebbe arrabbiata per come era uscita di casa, accettai per non destare sospetto, accostai,me la tolsi e il durello sobbalzò da fuori la tuta,gliela diedi e ripartii nervoso.Arrivammo a casa,scesi portando gli attrezzi ed entrai a casa.Ci salutammo e subito dopo aver abbracciato mia zia le dissi che dovevo andare urgentemente in bagno per un terribile mal di pancia.Mia cugina,vicino a me sussurrò “seh,mal di pancia”,per poi avvicinarsi al mio orecchio e dire “secondo cassetto davanti la vasca”,andai,chiusi la porta e sentii la porta d’ingresso chiudersi,domandai quindi se ci fosse qualcuno,niente,nessuna risposta,quindi mi fiondai in questo misterioso “secondo cassetto davanti la vasca”,aprii e vidi un cassetto gigante con un’asta di legno in mezzo,a sinistra una scritta “Gaia”a destra “Marta”e sotto intimo sparso,mutandine,reggiseno,perizoma,calze(quelle attillate che vanno dal piede a tutta la gamba),sorrisi dalla gioia,solo che non ero contento,visto che non c’era nessuno a casa andai in camera di mia cugina nel cesto dei panni sporchi,con la luce spenta e cercai qualcosa,trovai una mutandina e un reggiseno,la mutandina me la misi tipo mascherina per sentire l’odore della sua vagina,il reggiseno invece misi una coppa a sinistra e una a destra del mio cazzo e iniziai a segarmi,sentii una voce,da dietro di me,”non ti accontenti mai?”,era mia cugina,non era uscita.Mi girai con un sorriso imbarazzato ma anche malizioso,mi sorrise per poi fiondarsi sul mio cazzo e farmi il più bel pompino della mia vita.
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…