Skip to main content
Racconti Erotici EteroSensazioni

La mia inquilina, una prof universitaria – Quinta parte

By 11 Aprile 2023No Comments

La mattina dopo mi svegliai e guardando l’orologio mi resi conto che era molto tardi, almeno per lei.
Cris dormiva placidamente accanto a me, il suo respiro era regolare e le labbra leggermente socchiuse.
La guardai a lungo e pensai:”Quanto è bella!!!”
Sollevai il piumone e mi beai della visione del suo corpo nudo, dolcemente rilassato nel sonno, accanto a me.

Le poggio una mano sul fianco, le do un bacio sulla spalla e scuotendola leggermente le dico:
”Hei, sono le 9,20, non devi andare all’università?”
Lei apre gli occhi lentamente, mi guarda, realizza ciò che è accaduto.
-”Buongiorno. Non me la sento di andare al lavoro, telefonerò che sto poco bene, mi sostituiranno”.

-“Benissimo, buongiorno”. – e mi chino per baciarla.
Lei gira il viso ed evita il mio bacio sulle labbra.
-“Scusami, ma non ti mettere in testa strane idee di convivenza o amore. Ho da poco finito la relazione con mio marito ed ho molto sofferto. Non voglio iniziare un’altra storia e poi soffrire di nuovo. Ci siamo dati piacere a vicenda, siamo buoni amici, lasciamo le cose come stanno senza coinvolgimenti sentimentali e poi col tempo si vedrà”.
Restai interdetto e deluso a queste sue parole; già immaginavo una vita insieme, starle accanto, dormire con lei, ma mi feci forza e risposi:
” Ok, facciamo come vuoi tu. Ora mi alzo e vado a fare colazione”.

Passarono diversi giorni ed arrivò il weekend.
Era un sabato pomeriggio ed io ero sul divano guardando le prove del Gran Premio di F1, quando la sentii rientrare dalla porta di sotto.

Dal fondo delle scale mi saluta:
-“Ciao, sono tornata, finalmente”.
-“Ciao” – rispondo continuando a guardare la tv.
Dopo diversi minuti la sento salire le scale.
-“Ciao di nuovo.” – mi dice – “Oggi è stata una giornata massacrante, lezioni, riunione, non ne posso più, sono tutta indolenzita, ho male ai piedi, alla schiena, un po’ dappertutto”.
-“Avresti bisogno di un bel massaggio” – le dico.
-“Già, ma qui non conosco nessuno e poi di sabato pomeriggio chi vuoi che trovo”.
-“Se vuoi io conosco un buon massaggiatore che è disponibile anche il sabato pomeriggio”.
-“Davvero? Ed hai il suo numero?”
-“Non è necessario, sono io”.
-“Tu?”
-“Sì. La mia ex, francese, amava farsi massaggiare, così ho seguito un corso, non sono un professionista, ma mi arrangio”.
-“E lo faresti per me?”
-“Dipende se sei disposta a pagare”.
-“Cosa??” – mi guarda stupita
-“E già. Sai anche se non sono un professionista, quando faccio dei massaggi ad amici ed amiche prendo 40 euro l’ora” – rispondo sorridendo.
-“Certo che sei un bel filibustiere,” – e sorride – “va bene ti pago, ma se non sono soddisfatta del lavoro non pagherò”.
-“Vedrai che sarai ampiamente soddisfatta”.
-“E dove ci mettiamo?”
-“Ho un materassino ed un tavolo pieghevole di sotto fatti apposta per lo scopo. Vai in camera tua e spogliati, vengo subito”.
Scendo in garage e prendo l’occorrente per il massaggio, compreso un flacone di olio di mandorle profumato che tengo per queste occasioni.
Per stare più comodo ho indossato un paio di pantaloni da tuta ginnica ed una t-shirt bianca.
Busso alla sua camera ed entro.
Si è spogliata rimanendo in reggiseno e mutandine.
Mentre preparo il tavolo le dico scherzando:
“Come mai il reggiseno? Ti vergogni del massaggiatore?”
-“Oggi lo indossavo e ancora non l’ho tolto”.
-“Strano”. – dico io.
-“Cosa?”
-“Che tu indossassi il reggiseno, di solito non lo porti mai”.
Sento qualcosa di morbido che mi colpisce alla testa: il suo reggiseno !!
Mi metto a ridere e mi giro verso di lei.
Ha le tette al vento e le mani sui fianchi e sorride in atteggiamento di sfida.
-“Così va senz’altro meglio.” – le dico – “Ora stenditi a pancia in giù e cominciamo”.
Sale sul tavolino e si stende con le braccia sui fianchi.
In quella posizione le mutandine si rivelano come un perizoma con un filo interdentale fra i glutei.
-“Ecco appunto” – dico.
-“Cosa?”
-“Niente ammiravo il tuo intimo, ti sta benissimo” – scherzo.
-“Stronzo. Dai inizia che sono tutta indolenzita”.
Le stendo un asciugamano sui fianchi, le verso l’olio sulla schiena, le scosto i capelli e comincio a massaggiarle la nuca, poi le spalle.
La sento molto tesa, le dico che deve cercare di rilassarsi e insisto col massaggio su spalle e nuca finché la sento più sciolta.
Quindi le massaggio le braccia, prima uno poi l’altro, per tutta la lunghezza fino alla mano.
Con le mani percorro più volte la sua schiena dall’alto verso il basso, facendo pressione con i pollici sulla spina dorsale.

Quando arrivo alla parte bassa della schiena, mi dice che è proprio la zona che le fa più male, abbasso un paio di centimetri l’asciugamano e comincio a massaggiare la zona sacrale.
Dopo alcuni minuti le chiedo:
“Come va?”
-“Meglio sono meno indolenzita, continua, sei proprio bravo”.
Le mie mani risalgono lungo la schiena.
Le massaggio i fianchi e risalgo lateralmente fino ai seni e lei ha un sospiro di soddisfazione; ridiscendo lungo i fianchi e comincio a massaggiarle i glutei.
-“Che fai mi massaggi il culo? – mi chiede girando la testa e sorridendo.
-“Anche nel culo ci sono muscoli importanti, specie per la deambulazione” – rispondo.
Si ridistende sospirando.
Continuo per un po’ a massaggiarle i glutei, poi le chiedo di girarsi.
Obbedisce e mettendosi supina, i suoi piccoli seni si adagiano leggermente di lato, i capezzoli son dritti.
Comincio a massaggiare le spalle ai lati del collo, poi scendo e le massaggio i seni, prima di lato e poi risalgo fino ai capezzoli e lei ha un brivido per tutto il corpo.
Scendo a massaggiare il ventre e quando arrivo sopra l’inguine comincio a fare leggere pressioni sull’osso pubico e la sento irrigidirsi.
-“Sono tesa anche lì?”
-“Dappertutto” – rispondo.
Si rilassa e mi lascia fare.
Le chiedo di aprire leggermente le gambe e le massaggio l’interno delle cosce, poi scendo lungo una gamba, il polpaccio è particolarmente duro, quindi mi soffermo a lungo per sciogliere la tensione.
Ripeto la stessa operazione sull’altra gamba.
Poi le sollevo un piede e comincio a premere sulla pianta in diversi punti.
Sul suo viso noto un’espressione di godimento ed un sorriso:
“Mi stai facendo il solletico”.
Dopo aver ripetuto l’operazione con l’altro piede, le mie mani risalgono le sue gambe e si spostano all’interno, verso la zona inguinale, arrestandosi all’incontro con il triangolino del perizoma.
Con due dita ne percorro l’orlo e un leggero brivido attraversa ancora il suo corpo.
-“Come va?” – le chiedo.
-“Benissimo”.
Risalgo verso l’alto e ricomincio a massaggiarle i seni con vigore, poi stringo i capezzoli tra le dita.
Sul suo viso apparve un espressione di godimento ed emette un gemito.
Con una mano continuo a martoriarle i capezzoli, con l’altra scendo lungo lo stomaco fino a raggiungere il ventre e comincio a massaggiarle la figa da sopra il tessuto che sento umido.
I suoi gemiti si fanno più frequenti e più intensi.
La sua mano sfiora il davanti dei miei pantaloni ed incontra il duro della mia erezione.
Mentre scivolo con la mano sotto al perizoma e comincio a massaggiarle la clitoride, lei prende ad accarezzarmi il membro da sopra la stoffa.
È eccitata! Il suo corpo ha dei tremolii inequivocabili !
Scendo con la mano più in basso e le infilo un dito nella figa che trovo completamente fradicia.
Si lascia sfuggire un gridolino di piacere, la sua mano, intanto, abbassa i pantaloni ed impugna il mio membro rigido e inizia a segarlo.
Continuo a masturbarla e a massaggiarle le tette, fino a quando inarca la schiena e accompagnato da un urlo liberatorio, ha uno squassante orgasmo che mi inonda la mano di umore vaginale.
-“Uuuhhhmmm…” – mormora lasciandosi, poi, andare.
Nell’orgasmo la sua mano si è fermata ed io ho una sensazione di frustrazione; sono prossimo, anch’io a venire.
Ciononostante le chiedo:“Come va ora? Ti sei rilassata?”
-“Stupendamente, ora sto proprio bene!!”
Io come risposta la bacio sulla bocca e le sussurro sulle labbra:“Ed io?”
-“Beh, puoi continuare da solo” – mi risponde sorridendo.
Alla mia espressione delusa, continua ridendo:”Scherzavo!!”
Si mette seduta e riprende a segarmi lentamente, guardandomi negli occhi.
Non resisto per molto, sento il piacere salire dal ventre al cervello, respiro affannosamente e finalmente godo.
-“Aahh… sìììì… vengooo!!”
E zampilli di sperma fuoriescono dal mio cazzo finendo sui suoi seni e sul ventre.
Ci guardiamo.
-“Bene, visto che è la prima seduta e che le è piaciuta, per questa volta , a titolo promozionale, non le farò pagare i 40 euro, signora” – le dico sorridendo.
-“Oh no, è stato bravissimo se li è proprio meritati. Ora faccio una doccia e quando salgo per la cena te li porto” – ribatte, anche lei sorridendo.

Era passato un mese ed era arrivato il giorno del mio compleanno; un anno in più…Sigh.
Cris rientrò quel pomeriggio piuttosto tardi; io l’aspettavo con ansia.
Quando sentii la porta di sotto andai subito alla cima delle scale.

-“Cristina” – la chiamo – “Puoi venire un attimo, ti devo parlare”.
Appare in fondo alle scale:”Che c’è?”
-“Hai da fare stasera?”
-“Perché?”
-“Ti vorrei invitare a cena. Oggi è il mio compleanno”.
-“Oohh auguri, non lo sapevo. Va bene, tanto domani non ho lezione,” – poi continua – “Ma non ho nemmeno un regalino”.
-“Non fa niente il regalo per me è il piacere di passare la serata con te”.
Mi sorride:”Sei sempre il solito galantuomo. Ok lasciami il tempo di fare una doccia e prepararmi, poi salgo”.
-“Fai con comodo, ho prenotato per le 9”.
Dopo un’oretta la vedo comparire in cima alle scale.
Rimango incantato.
Indossa un abito da sera corallo, plissettato, lungo a mezza coscia, le copre appena il seno, immancabilmente libero da reggiseno, mettendolo in risalto, le fascia il corpo in vita evidenziando la curva dei fianchi ed il suo culetto rotondo, le gambe inguainate in un paio di calze lucenti ed infine un paio di sandali argento col tacco a spillo in acciaio.

È pettinata coi capelli sciolti e con un trucco leggero che fa risaltare la sua bocca sensuale ed i grandi occhi castani.
-“Hai visto un fantasma?” – mi canzona – “Sei grande per crederci!!”
-“Hai ragione ho visto un angelo..Sei splendida!!”
-“Ti piaccio davvero?” – dice civettuola girando su se stessa per farsi ammirare.
-“Sarò l’uomo più invidiato’..questa sera!!” – rispondo.
-“Dove andiamo?”
-“Questa sera ti porto dal mio amico Carmine, pugliese e pescatore da sempre, che ha un piccolo ristorantino dove si mangia il miglior pesce fresco arrosto delle Marche, credo. È un po’ che non ci vado, speriamo non abbia cambiato”.
-“Magnifico, da buona calabrese, lo sai adoro il pesce”.
Mi prende sottobraccio e ci dirigiamo all’auto.

Al ristorante Cris fece furore; gli uomini non smettevano di guardarla e anche le donne, alcune con invidia, altre l’ammiravano.
La cena si svolse magnificamente, con un bel rombo, quasi ancora vivo, personalmente arrostito da Carmine, con un’insalata dell’orto della nonna, il tutto annaffiato da quasi due bottiglie di Passerina fresca al punto giusto.
A fine cena, Carmine ci portò il caffè ed una bottiglia di amaro.
Sedette al tavolo con noi, raggiunto subito dalla moglie, una bella bionda, con due seni enormi e delle gambe, lunghe, da sballo.
Carmine diede fondo a tutte le sue arti di padrone di casa seduttore, facendo ridere Cris e ricevendo anche un paio di schiaffi da Enza, la moglie.
Tornando verso casa Cris era allegra e civettuola, non smetteva di parlare e ridere alle mie battute e ricordando quelle di Carmine; la Passerina faceva il suo effetto.

Rientrati a casa piroetta su se stessa e si lascia cadere sul divano.
Mi siedo a fianco e lei appoggia la testa sulla mia spalla.
-“Che magnifica serata e che cena favolosa, il pesce era fantastico e poi il tuo amico Carmine è simpaticissimo e che bella moglie che ha !!” Penso di aver bevuto un po’ più del normale, ma sto benissimo”.
Mi giro verso di lei per rispondere e i nostri visi si trovano a non più di due centimetri l’uno dall’altro e così le nostre bocche.
A quel punto, per me, è naturale avvicinare le mie labbra alle sue per baciarla.
Sembra che non aspettasse altro, le sue labbra si schiudono immediatamente accogliendo la mia lingua.
Mi mette una mano sulla nuca rispondendo colpo su colpo ai miei baci ardenti.
-“Mauro… Oohh Mauro… ti stai approfittando di me!! Sono un po’ brilla” – sussurra tra un bacio e l’altro.
Mi viene quasi da ridere !!!
Le mie mani vagano sul suo corpo impossessandosi delle sue tettine che le libero dal vestito.
Comincio a baciarle il mento e poi sempre più giù sul collo, le spalle e finalmente arrivo a lambirle con la lingua un capezzolo.
-‘Siiiiii”!!’ – rantola abbandonandosi al bacio.
Le lecco e succhio alternativamente i seni, i capezzoli durissimi sembrano due ciliegie mature.
La mano, intanto, si intrufola sotto l’orlo del vestito, risale lungo la coscia e trova l’orlo delle calze autoreggenti e poi…più su… il contatto con la sua figa fradicia… non porta le mutandine !!
Comincio ad accarezzarle la clitoride e lei è tutta un fremito.
-“Aspetta” – si alza e fa scivolare il vestito ai piedi rimanendo nuda se si eccettuano le calze e le scarpe; bellissima e sensuale !!
S’inginocchia a i miei piedi liberandomi il cazzo durissimo dai pantaloni.
La sua bocca calda ed umida mi avvolge e la lingua saetta sulla punta e tutto attorno alla cappella gonfia.

Con una mano mi massaggia le palle mentre con l’altra va su e giù sull’asta.
È troppo, dopo una serata di tensione e che la desidero non credo di poter resistere oltre a quel trattamento sublime; Cris si rivela una pompinara da concorso.
Sono prossimo all’orgasmo e le mie gambe cominciano a tremare
Lei percepisce il mio stato di eccitazione e si solleva dal mio uccello.
-“Non venire, ti prego, voglio che mi scopi”.
Mi alzo e la faccio sdraiare sul divano allargandole le gambe a compasso ed affondo la lingua nella sua figa fradicia.
-“Aahh… Sììì…. Siiii leccami… leccami tutta!!”
Non mi faccio certo pregare e comincio a passarle la lingua sulla clitoride gonfia di desiderio, le apro le grandi labbra con le dita per raggiungere l’interno con la lingua e suggere gli abbondanti succhi che ne escono.
Vado avanti per un pezzo facendole raggiungere diversi orgasmi mentre mi implora di scoparla; intanto io calmo un po’ la mia eccitazione.

Poi finalmente l’accontento, mi metto in ginocchio e punto la cappella all’entrata della vagina, la faccio fremere ancora strusciandola tra le labbra della figa poi spingo decisamente ed entro dentro di lei come un coltello rovente nel burro.
Mi sembra di aver immerso il cazzo nella lava bollente tanto la sua figa è calda.
Mi stringe le gambe attorno alla vita cominciando a gemere.
-“Siii’… siii… mmmmh… aaaahhh… ssiiiii’… dai’… scopami bene !!!
-“Prendilo tutto… dai che ti spacco l’utero…ti riempo di cazzo !!!”
-“Siiii’ sono la tua troia… dai sbattimi… fammi godere… ancoraaa !!!”
Comincio a scoparla con un ritmo indiavolato, facendo uscire il cazzo quasi completamente, per poi affondarlo nuovamente fino ai coglioni.
La scopo a lungo finché entrambi esplodiamo in un orgasmo simultaneo.
-“Vengo… sborro… ti riempio la pancia di sborra…vengooo!!!”
-“Sii… dai.. dai riempimi… siii… aaaaahhhh… vengo anch’io… vengoooo!!!”
Le riempio la vagina e l’utero con due, tre violenti fiotti di sborra, poi estraggo il cazzo dalla figa e termino di sborrare sul suo ventre mentre guardo il suo viso stravolto dal godimento.
Mi allungo vicino a lei sul divano, esausto, vedo che si mette una mano tra le gambe per non far fuoriuscire la sborra sul divano, poi si alza e va in bagno.
Dopo qualche minuto torna e si siede accanto a me, sempre nuda.
-“Certo che me ne hai messo dentro un bel po’, non finiva più di uscire”.
-“Scusami non ho saputo trattenermi, il piacere mi ha colto di sorpresa come un fulmine”.
-“Non ti preoccupare da più di un mese ho ricominciato a prendere la pillola” – e mi sorride maliziosa.
-“È stato il più bel compleanno della mia vita !!!”
-“E non è ancora finita, devo darti il regalo”.
Si alza, accende lo stereo, cerca sculettando tra i CD, ne mette su uno e la musica di UNCHAINED MELODY si diffonde nella stanza.
Comincia a ballare davanti a me, magnifica nella sua nudità.
Mi passa davanti ondeggiando e mettendomi il culo davanti al naso, si allontana, fa un paio di giravolte, poi torna, si china e mi rimette il culo davanti al viso.
Nonostante l’orgasmo avuto da non molto, sento il cazzo agitarsi e diventare barzotto.
Continua ballare, le sue curve si muovono piano al ritmo della musica e il mio cazzo è ridiventato duro.
La musica finisce e lei s’inginocchia davanti a me.
Avvicina le dita al membro e lo accarezza dolcemente, passando la mano sui peli pubici, sui testicoli duri e sull’asta tesa.
Lo afferra con decisione iniziando una lenta manovra di masturbazione.
Quasi svengo dal piacere.
I suoi occhi illuminati dalla lampada sono colmi di piacere; una sua mano è tra le gambe, probabilmente si sta penetrando dandosi piacere.
Allungo lentamente un braccio per accarezzarle un seno e lei bruscamente e mi schiaffeggia la mano.
-“Non puoi ancora toccarmi” – dice ridendo.
-“Voglio toccarti!”.
-“Vuoi toccarmi la fighetta?” – mi prende in giro con una linguaccia.
-“Si”.
Si alza in piedi guardandomi negli occhi ed io non posso far altro che guardarla tra le gambe, desiderando di poter possedere ancora quel piccolo triangolo di felicità.
Sale sul divano dandomi le spalle e rimanendo in piedi avvicina il di dietro al mio viso.
-“Ecco il mio regalo.” – mi fa con voce roca – “So che ti piace il mio culo. Allora prendilo, questa sera è tutto tuo fanne ciò che vuoi. Tanti auguri”.
Ho appena un secondo di tempo per intravedere la sua figa e l’ano che lei mi sbatte letteralmente la figa in faccia.
La sento umida e profumata e mi piace moltissimo.
Dimena il bacino sul mio viso ed io sono in paradiso.
Sento il suo odore divenire sempre più forte, è terribilmente eccitante; mi passa la figa sulle guance, il naso e la bocca, facendomi impazzire.
Si china in avanti e appoggiandosi sulle mie ginocchia mi struscia sul naso l’ano, che emana un odore diverso ma ancora più eccitante.
Non resisto e tiro fuori la lingua e rendendola rigida cerco di farla penetrare nel buchetto palpitante.
Cristina gode del mio tocco grugnendo di piacere e spinge di più indietro avvolgendomi il viso tra le chiappe.
Con una mano prendo il succo che fuoriesce dalla sua figa e lo spalmo sull’ano, con il dito forzo dolcemente l’anello dello sfintere, lo sento allentarsi ed il dito viene come inghiottito.
Mi concentro sul buchino, avvicino il viso e lascio colare un’abbondante dose di saliva.
Uso l’altro dito e la penetro con entrambi, comincio un lento entra e esci finché sento il muscolo rilassarsi ed ammorbidirsi.
Non ne posso più, devo possederla.
Mi alzo, l’afferro per la vita e la rovescio sul divano.
La prendo per i fianchi e la metto a pecorina, poi mi fiondo tra le sue chiappette e prendo a leccare forsennatamente il buchetto, che palpita voglioso.
Quando lo sento ben bagnato, mi alzo e con un sol colpo le infilo il cazzo fino in fondo alla figa fradicia; voglio farla attendere ancora !

Prendo a pomparla con vigore e lei mugola ed urla di piacere.
-“Aahh siii… così scopami a fondo… oddio come godooo !!!”
Con le mani divarico le natiche e avvicino il pollice all’ano palpitante e lentamente, mentre continuo a scoparla, infilo la prima falange.
Continuo a scoparla e comincio a ruotare il dito e a farlo uscire e rientrare.
Lo sfintere ormai è allentato e pronto, e quando tutto il dito entra ed esce con facilità lo estraggo, sfilo il cazzo dalla sua figa e lo punto contro l’ano dilatato.
La sento irrigidirsi, gira il viso e mi dice:”Fai piano, ti prego. È tanto che non lo faccio. Non farmi male”.
Mi chino sul suo collo, lo bacio, le bacio le spalle e le sussurro:”Tranquilla, ti amo troppo per farti del male”.
Mi raddrizzo e torno ad appuntare la cappella sul buchino.
Una leggera pressione e la punta della cappella entra in quel buco stretto e caldo, un’altra spinta e tutto il glande entra.
-“Ah.. aah… fa male… fermati!” – dice in un rantolo.
Mi fermo in attesa che il suo culo si abitui al corpo estraneo, poi, quando la sento rilassarsi. comincio a far uscire e rientrare lentamente solo la cappella.
Non si lamenta più e pian piano i suoi mugolii diventano di godimento, allora, ad ogni spinta, comincio a penetrarla sempre più in profondità fino a che sento le mie palle sbattere contro la sua figa.
Passo una mano davanti al suo ventre e prendo ad accarezzarle la clitoride.
Il trattamento le piace e lei mugola sempre più forte-
-“Oohh sìì… adesso è bello… mi piace… continua voglio godere”.
Le afferro le tette e stringo i capezzoli, che sono duri come sassolini, tra dita e accelero il ritmo, inculandola.
Ora il mio cazzo entra e esce dalle sue viscere con foga ed il suo culo emana un odore che mi entra direttamente nel naso e penetra nel cervello facendomi arrivare al limite della sopportazione; sto per godere.
-“Daii… oraaa… sto per godereee… oddio sto godendo col culoooo… sììììììììì“
Sento lo sfintere contrarsi intorno all’asta e mi lascio andare, scaricando una bordata di sperma nel suo intestino.
-“Sìììììì… godooooo… ti godo… ti riempio il culooooo…”
-“Sìììì… ti sento… riempimi… OOhh godo anch’ioooooo…”
Tremando si appoggia alla spalliera del divano ed io mi accascio sulla sua schiena col fiatone.
“Oddio che goduta. Credo di non aver mai goduto così tanto in vita mia”.
Io sono ancora appoggiato alla sua schiena e non rispondo tanto sono stremato.
Lei gira il viso e mi guarda preoccupata:” Hei, stai bene?”
-“Mai stato meglio in vita mia, mi devo riprendere, non sono più un giovanotto”.
-“Beh per essere un vecchietto non te la cavi poi tanto male”. – dice ridendo.
Le do una sonora pacca sul sedere e mi sfilo dal suo culo con un rumore liquido.
-“Sto colando, mi hai riempita, vado in bagno”.
Nonostante la porta chiusa sento i rumori che fa nel bagno per espellere ciò che le ho riversato nell’intestino e se non fossi stremato quei rumori mi ecciterebbero di nuovo.
Quando esce mi fa:
-”Mi sento tutta indolenzita, davanti e dietro, mi hai proprio distrutta!!”
-“Però ti è piaciuto”.
-“Da morire, Ho goduto come non mai”.
-”Grazie del regalo”. – le dico ridendo.
-“Già, buon compleanno, anche se ormai è passato, è l’una e mezza”.
-“Dormi con me stanotte?”
-“Mmmhhh, va bene, però non ti far venire altre idee, sono stremata”.
-“Tranquilla,” – rispondo ridendo – “anche se volessi non ce la farei”.
C’infiliamo nel letto, lei si gira a cucchiaio contro di me, io l’abbraccio intorno alla vita e ci addormentiamo di botto.

FINE QUINTA PARTE, CONTINUERÀ
I commenti e i suggerimenti sono ben accetti, scrivetemi pure a miziomoro@gmail.com

Leave a Reply