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La moglie dell’ingegnere – 6. La sua lingua

By 17 Febbraio 2022No Comments

Quando scivola fuori da me, mi lascio cadere di fianco, regalo una carezza di gratitudine al suo sesso intriso dei nostri succhi poi, come un automa, mi alzo e mi dirigo verso il bagno: sono costretta a girare intorno al letto, e questa mia breve sfilata è accompagnata dallo sguardo trasognato del ragazzo che non mi molla un attimo, mentre con un certo imbarazzo sento piccoli rivoli di sperma scorrermi lungo le cosce.

In bagno, mi guardo allo specchio con la curiosità che si ha guardando per la prima volta una persona sconosciuta: aria vagamente inebetita, sorriso soddisfatto, capelli in disordine, guance rosse, e capezzoli ancora insistentemente eretti come a reclamare nuove carezze. Un altro ruscelletto di sperma scende, riportandomi alla realtà. Mi siedo sul bidet e lavo via le tracce di lui con una delicatezza struggente e vagamente insinuante: il contatto dell’asciugamano regala al mio clitoride un sussulto di piacere imprevisto.

Prima di tornare di là indosso un accappatoio di cotone bianco leggerissimo, di quelli che piacciono a me, stretto da un nodo in vita. Lui sta ancora fissando la porta dalla quale sono scomparsa pochi minuti prima, sempre con quel sorriso incantato e quello sguardo che mi spoglia.

Tende una mano fuori dal letto e io, come ipnotizzata, mi avvicino fino a sfiorarla con le ginocchia. Scosta i lembi dell’accappatoio e comincia a risalire l’interno delle cosce con una lentezza intollerabile. Allargo piano le gambe a favorire la sua esplorazione e i suoi occhi si piantano sfacciati sul monte di Venere appena nascosto da un rado cespuglietto biondo. Rabbrividisco quando il taglio della sua mano mi sfiora le grandi labbra. Poi gira di colpo il palmo verso l’alto e con gesto deciso chiude la mano sul mio sesso.

Una stretta salda, possessiva, rassicurante. Muove piano il medio massaggiandomi lievemente le grandi labbra che si gonfiano… anche tra le sue gambe mi sembra di scorgere un accenno di inturgidimento e mi sorprendo fiera di me stessa per l’eccitazione che gli provoco. Intanto, con la sinistra scioglie la cintura dell’accappatoio e lo apre leggermente: il suo sguardo sale ancora a carezzarmi lascivo la pancia, l’ombelico, i seni e il collo… oddio, mi sto davvero bagnando… sento un gemito di pura lussuria uscirmi dalle labbra.

Ora la sua stretta sul mio sesso turgido si fa più decisa. Mi attira verso di sé, spinge leggermente verso l’alto e mi fa salire in ginocchio sul letto. Con la mano libera costringe la mia gamba a scavalcare il suo corpo: sono di nuovo su di lui, che attira piano il mio basso ventre verso il suo sorriso, sempre più vicino… ma cosa vuol fare?

Di colpo le sue mani afferrano il mio fondo schiena e tirano decise: ho appena il tempo di percepire il suo respiro caldo tra le cosce, poi la sua lingua si tuffa nella mia intimità… oddiosanto, mi sarò lavata bene?

La sua lingua corre piano sulle grandi labbra, si intrufola a cercare le pieghe tenere delle piccole labbra e giocherella con loro, forza leggermente l’apertura della vagina ormai gocciolante, torna fuori e ricomincia mentre i miei sospiri si fanno sempre più profondi. E non c’è più bisogno che le sue mani spingano in avanti il mio bacino: ora sono io a schiacciarmi sulla sua bocca avida mentre lui si dedica alle tette, ai capezzoli sempre più duri e vogliosi.

Sento la lingua correre veloce sul mio taglio d’amore per tutta la sua lunghezza… sempre più su… sempre più su… fino a trovare il clitoride in un capogiro di libidine che mi costringe ad afferrami alla testiera del letto per non cadere.

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