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Racconti Erotici Etero

Le foto di Antonella

By 6 Febbraio 2024One Comment

Sono Antonella e al temine dalla scuola, a 16 anni, andai a in vacanza ospitata dagli zii.
Scoprii in breve che la cuginetta Ingrid di 14 non era di grande compagnia.
Dovevo fargli da babysitter e uno di suoi passatempi preferiti era slacciarmi il reggiseno.
La cosa mi scocciava così visto che ho il seno piccolo smisi di metterlo, non c’era molto da reggere, le tettine stavano su da sole ed essendo piccole non tiravano sulle camicette e sulle magliette facendo apparire i capezzoli.
La cuginetta, le cui tette erano appena accennate, prese allora ad accarezzarmi tra le gambe, irritandomi ma qualche volta eccitandomi.
Nell’appartamento di sotto venne in vacanza un ragazzo, Ugo, che si era appena congedato da militare e Ingrid prese a torturare anche Lui.
Ci chiamava in cortile per farci incontrare, era il suo modo ci eccitarsi, sperava di vedere qualcosa tra noi due anche perché subito dopo se ne andava, ma si nascondeva per spiarci.
Non de demmo soddisfazione nemmeno quando io uscii dalla doccia e lo ritrovai in casa. Ingrid lo aveva attirato con una scusa sperando che lui mi vedesse nuda. Invece ero avvolta in un asciugamano.
Un giorno Ugo andò dietro caso a scattare fotografie al ruscello, in un angolo protetto da alcuni alberi. Io incuriosita lo seguii incuriosita, una volta tanto non avevo la cugina rompiballe.
Dopo qualche foto Ugo mi propose di sedermi in riva al ruscello per usarmi come soggetto. Acconnsentii e lo lasciai fare.
Ugo mi inquadrò da diverse angolazioni poi mi propose.
“Rendiamo le foto un po’ più piccanti apri la camicetta di un paio di bottoni.”
“Ma sono senza reggiseno”.
“Non ho chiesto di metterti nuda, e poi non fa bella figura la corsetteria in mostra”.
Mostrare le spalline del reggiseno a altri particolari di biancheria intima non era ancora diventato di moda per cui slacciai due bottoni e mi misi in posa seguendo i suoi consigli.
Intravvidi, dietro la vegetazione, Ingrid, non tanto brava a nascondersi e cominciarono a girarmi le palle. Possibile che io mi ritrovassi perseguitata da quella piaga, forse se gli avessi dato un po’ di soddisfazione mi avrebbe tormentato di meno. Così i bottoni saltati diventarono 3.
Ugo non mi staccò più gli occhi di dosso e nemmeno la macchina fotografica, evidentemente attraverso quella apertura si vedeva qualcosa di interessante, il mio piccolo seno non aderendo alla camicetta lasciava spazio allo sguardo.
Con la scusa di sistemarmi meglio Ugo ne approfitto per accarezzarmi attraverso la camicetta, poi la carezza divenne una vera propria palpata, e visto che non mi ritraevo le dita entrarono anche nella scollatura e quando arrivarono a contatto del capezzolo questo si inturgidì di colpo.
Dopo qualche altra foto cominciò a volermi sistemare in modo più sexy la gonna, in realtà accarezzarmi le gambe.
Volevo fare schiattare d’invidia Ingrid, fargli vedere che quei pochi anni di differenza facevano la differenza tra una donna e una bambina, per cui lasciai fare Ugo anche quando la sua mano cominciò ad accarezzarmi
il cavallo delle mutande, cominciando ad eccitarmi.
Quando ebbi l’orgasmo mi bagnai completamente le mutandine e mi stesi completamente supina sull’erba a cosce spalancate e tette al vento. Quella sensazione di bagnato però mi infastidiva, chiedi a Ugo di sfilarmele: non se lo fece ripetere.
Lo vidi estasiato di fronte alla mia topina, e sentii i suoi baci sulle labbra, poi la sua lingua sul bottoncino e poi un nuovo orgasmo.
Ero completamente andata, e Ugo sopra di me mi baciava il seno.
Ugo sopra di me mi toccava la passera, con le mani, con…
Stava scivolando dentro di me, lo stava spingendo dentro, delicatamente, centimetro dopo centimetro e io ero incapace di oppormi, anzi lo volevo.
Mi riempì completamente e non solo col suo uccello, mi fece godere ancora una volta, più profondamente,
mi fece provare la gioia di essere donna.
Ora la differenza tra Ingrid e me era netta, da donna avrei messo al suo posto una volta per tutte quella piccola mocciosa.

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