Il mio nome è Evelin, ho 30 anni e mi ritengo una donna molto vogliosa. Per questo motivo ho deciso di vivere da sola, sono libera sentimentalmente ma sono felice di uscire con qualche amico, prima per cenare e poi per scopare.
Sono convinta che le donne come me è meglio che non si sposino. Come potrei fare con un marito e forse anche figli a fare sesso in modo libero e senza tabù con tanta piacevolezza?
Vi racconto ad esempio di ieri sera.
Ho invitato Simone, un collega di lavoro un po’timido, ma sono riuscita a farlo sciogliere.
Alle ore 19.00 mi suona al citofono; era appunto il mio amico Simone. Mi ero già preparata con un paio di leggings neri in spandex lucido che evidenziavano molto bene le mie natiche e le mie cosce che modestamente sono molto ben fatte e che mantengo sempre toniche con non meno di un’ora di cyclette tutti i giorni. Ai piedi indossavo un paio di sandali argentati con i tacchi non molto alti. Una maglietta con un bel decolleté, un pizzico di lucida labbra e con i miei capelli lunghi sciolti un po’ che scendevano un po’ di fianco fino alle tette sul davanti.
Sono orgogliosa delle mie curve perché penso che quelle di di una nota starlet americana e di tante attrici porno siano veramente attraenti per i maschi. Un tempo andavano di moda le magre, ora le culone e le ragazze con le cosce grosse ma toniche. I glutei devono essere sporgenti e qualcuna se li ha gonfiati. Io no; i miei sono naturali e la curva del mio corpo è veramente eccitante ed è un invito a guardarmi e non solo.
Quando Simone arrivò a casa mia lo feci accomodare e per metterlo subito in confidenza gli chiesi di levarsi le scarpe e stendersi sul divano per stare comodo dove si sistemò per guardare la TV mentre io ero impegnata in cucina per la cena. Nel frattempo andavo e tornavo dalla cucina molto lentamente con i tacchi che battevano dolcemente sul pavimento. Lui mi aveva già guardata bene. Di ciò me ne sono accorta perché lui aveva già il cazzo rigido sotto i pantaloni forse pensando a quello che poteva succedere dopocena. Non è che lui non mi conoscesse. Al lavoro lui mi guardava e si perdeva nelle mie curve.
Visto che lo avevo messo in confidenza lo chiamai per assaggiare una pietanza che stavo preparando. Non arrivò rapidamente e lo capii perché si coprì con la maglietta la protuberanza dei suoi pantaloni. Facendo finta di niente gli feci un sorriso per fargli capire che avevo afferrato la sua situazione ma che non c’era niente da vergognarsi e quindi toglierlo dall’imbarazzo di vederlo arrapato. I fatti furono che Simone si avvicinò a me mentre prendevo con una mano il cucchiaio; l’altra mano con non chalance la feci cadere morta sulla sua protuberanza denotando un cazzo di tutto rispetto che era già molto duro e che non poche volte portavo sul suo sesso ancora ben custodito finché non passai all’attacco afferrando i suoi testicoli da sopra i pantaloni. Lui durante le mie toccate non faceva nessuna avance per la sua ben nota timidezza ma io da esperta e spigliata donna presi l’iniziativa e decisi che quel cazzo dovevo gustarlo.
Mi rigirai per continuare a cucinare le pietanze e fu così che lui si appoggiò con fare disinibito sulle mie natiche delineate dai leggings aderenti. Le gambe rivestite dal tessuto dei leggings è come se fossero nude; infatti il tessuto aderente le avvolge evidenziando tutte le forme rendendole molto erotiche.
“mmmmmmm Simone! Che bel cazzo che hai!” mentre lui sentendosi in confidenza e senza una mia reazione contraria continuava a sfregare il suo cazzo sempre di più sulle mie natiche. Era quello che volevo.
“aahhh! Siiiii Simone che belloooooo! Mmmmmmhhhh, continua che mi piace” Questo fu il via ai baci sul collo a cui arrivò sollevandomi ai capelli che tenevo sciolti.
Il suo cazzo era sempre più duro che Simone teneva tra le mie natiche affinché lo sentissi voglioso di fare sesso e penetrare nella mia intimità.
Spento il fuoco della cucina mi voltai e gli sbottonai il pantalone. Non portava slip, segno che era venuto da me già predisposto a scoparmi. Apparve così immediatamente il suo cazzo turgido e caldo.
Non mi restò che abbassare i pantaloni e vedere le sue gambe nude. Il suo cazzo svettava nell’aria in attesa che facessi qualche mossa. Risalii con le mani lungo le sue gambe accarezzandole ed arrivai a soppesare delicatamente i testicoli. A quel punto anche io mi sollevai e raggiunsi le sue labbra aperte per un bacio che ci costringeva a incrociare le lingue. Lui allo stesso tempo si dava da fare la sua manina nella mia figa. Mi ero bagnata tantissimo e glielo dissi.
La mia voglia era tanta e i suoi stimoli erano veramente ben fatti e piacevoli. Quindi lo fermai per dirgli di andare in camera da letto.
ci siamo buttati sul letto con me sopra di lui. Spengevo con il bacino sul suo cazzo che non accennava a sminuire la sua rigidità. Poi ci siamo spogliati. Ad entrare per prima sotto le lenzuola sono stata io e lui è rimasto a guardarmi.
Nel guardarlo notai ancora con qualche inibizione e per rompere i suoi ultimi indugi gli tesi una mano prendendo una delle sue e tirandolo verso di me nel letto. Solo allora lo abbraccio e gli appoggio le mie mammelle ancora coperte dal reggiseno. Lo bacio su tutto il collo ed il torace scendendo fino al cazzo mettendolo in bocca per fargli un pompino per un paio di minuti fin quando lui mi fa cenno di smettere. Mi disse che se avessi continuato sarebbe venuto nella mia bocca. Approfitto della pausa per levarmi il reggiseno e lui si stende per andare a farmi una leccata di figa.
Eravamo tutti e due eccitati al massimo.
Resto sdraiata di schiena e allargo le cosce affinché possa leccarmi per bene e vedesse la mia figa nella sua bellezza. Le sue leccate portavano via i miei umori che con la lingua spendeva fino al buco posteriore.
Godevo tantissimo ed ero bagnatissima. Lui non era da meno e il suo cazzo era duro come il ferro.
Delicatamente inizia penetrarmi, piano piano “Aaaaaaahhhhh!!! Mmmmmmmmhhhhhh!! siiiiiiihhhhh Simone mi piace, sbattimi forte”
Cosa che fece senza farselo ripetere pompandomi sempre più forte e in profondità. Era ciò che volevo e classificavo i maschi dal modo in cui mi montavano e Simone si dimostrava un vero maschio da monta. Durante la monta mi piace dire ciò che provo e lo dico a voce alta.
“Simone, amore mio, mi fai impazzire! Scopami! Sbattimi forte! siiiihhhi mi piace tanto! Aaaaaaahhhh!! Mmmmmm. Mi fai impazzire”
Le sue mani intrecciate alle mie e io a gambe aperte ed incrociate sulla sua schiena a godermi il suo cazzo. Il nostro accoppiamento è durato circa mezz’ora e mentre mi godevo quel bel pezzo di carne grosso e caldo nella figa ecco che sento il fluido del suo sperma caldo dentro la figa e lui che rantola e grugnisce.
Non mi spaventò il suo modo di fare; sono abituata a sentire i maschi che vengono ed in lui vedevo che sborrava di gusto e io a per rendergli grazie di quel che mi dava gli stringevo forte le natiche anche con le mani affinché non uscisse tanto rapidamente dalla mia figa.
Mi diede tanta sborra dentro la figa che quando si uscì mi colò fin dietro il mio sfintere bagnandomi le natiche.
Uscito dalla mia intimità si è disteso al mio fianco stordito. L’ho visto così rilassato da pensare che era da tanto tempo che non scopava.
Anch’io restai soddisfatta di questo accoppiamento sessuale con il mio collega di lavoro Simone che sto pensando di riproporlo tra qualche giorno.
La sua sborrata non causerà una mia gravidanza perché mi piace fare sesso quando e come mi pare e pertanto prendo gli anticoncezionali regolarmente
Pubblicato! S'intitola Blocco (E pur essendo di fantasia è ispirato a una sensazione realmente provata). Forse non è il mio…
Ti ringrazio, spero che la continuazione non deluda. Pubblica, pubblica, che sono davvero curioso di leggere il tuo racconto! Sì,…
Prima puntata e già s'intravedono dinamiche mooolto promettenti! Sono intrigato! Se il sito mi permetterà di caricarlo (visto che la…
Sempre intrigante, mai scontata, si riescono ad immaginare le situazioni.
Racconto davvero ben scritto e carico della giusta tensione. Ti va di scambiare qualche opinione? Se vuoi matteomatteini1_2021@libero.it