Ripropongo dopo molte richieste questo mio vecchio racconto pubblicato su questo sito, molto apprezzato ma lasciato da me inconcluso da anni. Riproporrò i capitoli rivisitati un po’ per volta, andando infine a concludere il racconto. Essenziale per comprendere appieno la storia rileggere il capitolo precedente (Scambio di vite Capitoli 4-5). Per qualsiasi commento, o semplicemente per conoscerci, non esitate a scrivermi a sinaz@outlook.it !
CAPITOLO 6:
Riccardo non sapeva cosa fare. Intrappolato nel corpo dell’amico Lorenzo, si sentiva confuso ma al tempo stesso sollevato. Tutto questo gli dava la possibilità di prendersi una vacanza dalla sua vita stressante, dal lavoro, impegni vari, dalla famiglia, dalla monotonia di tutti i giorni…
“Non deve essere per niente male non fare un cazzo tutto il giorno e non avere particolari preoccupazioni!” pensò cercando di valutare solo il lato positivo. La cosa da fare era soltanto una: godersi pienamente il momento! Erano ormai le 11 ed era ora di svegliare Kristina e dare il via alle danze. Determinato si avvicinò al suo viso, deciso a non porsi limiti, tanto non avrebbe avuto alcuna ripercussione vista la situazione.
Si abbassò le mutande e iniziò a menarsi l’uccello guardando le grosse tette della ragazza. Quando fu abbastanza duro, lo avvicinò alla bocca di lei, iniziando a strusciarlo lentamente sulle labbra. Finalmente lei si svegliò, un po’ disorientata ma, abituata a questi particolari risvegli che spesso le dedicava il fidanzato, iniziò a spompinarlo di gusto. Lui era in estasi, lasciò andare la testa indietro godendosi appieno lo stupendo lavoro di bocca. A sua moglie Lucia non piaceva fare i pompini e sinceramente non era neanche brava (credeva lui), mentre Kristina era una dea, lo sbocchinava lentamente mentre con la mano massaggiava dolcemente i testicoli, facendogli provare sensazioni indescrivibili.
Ad un certo punto lei si staccò bruscamente, interrompendo quel breve viaggio in paradiso, si alzò di scatto e spinse con forza il compagno, che atterrò seduto sul letto giusto giusto nel bordo; a quel punto lei si inginocchiò, lubrificò ulteriormente il cazzo con altre veloci leccate e se lo mise tra le enormi tette, le strinse con le mani attorno all’asta durissima e cominciò una spagnola da urlo. Ad ogni movimento di lei, il cazzo scompariva in mezzo a tutta quell’abbondanza, ricomparendo poi solo per alcuni secondi, giusto il tempo per essere succhiato di gusto, per poi tornare ad immergersi in quel ben di dio.
Era favoloso, non poteva immaginare nulla di meglio in quel momento. Aprì gli occhi per vedere il suo sguardo da maiala, e la trovò con un sorrisetto malizioso da vera troia: cazzo quanto era figa!
Nel mentre, notò che sul comodino di lei era posto un dildo nero di medie dimensioni, probabilmente oggetto dei numerosi giochi erotici che la vedeva protagonista insieme a Lorenzo. Eccitatissimo da questa cosa lo prese in mano, tornò a guardare Kristina negli occhi, le mise il dildo davanti alla faccia e deciso esclamò: “Leccalo”.
Kristina non se lo fece ripetere due volte e, incuriosita per la particolare richiesta, iniziò a leccare e ad insalivare per bene l’oggetto. Quando lo vide ben lubrificato, Riccardo diede un altro ordine: “Ora infilalo tutto nel culo”; l’aveva visto fare spesso nei film porno con i quali si segava una volta ogni tanto, ma mai avrebbe pensato di poterlo dire un giorno, visto anche che la moglie non avrebbe mai acconsentito ad un trattamento del genere. Kristina invece, sorridente e senza battere ciglio, se lo infilò tutto nell’ano con un solo colpo. Era eccitatissimo, con il cazzo che continuava a pulsare tra le tette di lei. Kristina iniziò lentamente a muovere su e giù il dildo dentro al suo culo, mentre con l’altra mano cercava di stringere le tette per non prendere la presa sul cazzo e continuare la spagnola.
Riccardo quando non ce la fece più tolse il cazzo dalla dolce morsa delle tette, indirizzando la sua calda sborrata verso di esse. Kristina, visibilmente soddisfatta per aver portato al piacere il proprio uomo, iniziò a raccogliere quanto più sperma riusciva con le dita, portandosi il liquido alla bocca e assaporandone ogni singola goccia, e alla fine ingoiò tutto, orgogliosa di se stessa: aveva ricevuto la sua colazione a base di cazzo anche quel giorno! Per finire, si tolse il dildo dal culo e cominciò a leccarne ogni centimetro per ripulirlo, mostrando a Riccardo la sua natura da zoccola senza limiti, come l’aveva sempre descritta Lorenzo. Finita l’accurata pulizia, si rialzò in piedi, dando una veloce slinguazzata al fidanzato e dirigendosi fuori dalla stanza, presumibilmente verso il bagno.
In estasi completa, Riccardo si lasciò cadere all’indietro soddisfatto, pensando a come era iniziata bene la mattinata, e con la convinzione crescente che forse quello che gli era capitato non era poi così tanto male. Inoltre era ancora li, nel corpo di Lorenzo, con una splendida bionda ninfomane a pochi metri da lui, e il weekend era appena iniziato…. Con questi pensieri, il cazzo gli ritornò subito durissimo.
CONTINUA…
CAPITOLO 7:
Lorenzo era disteso nel divano; con il telecomando in mano passava svogliatamente da un canale all’altro, senza trovare niente di interessante. Era più interessato al maxischermo costosissimo da 70 pollici rispetto ai programmi tv! Essere ricco era sempre stato uno dei suoi più grandi sogni: il potere, il fatto di potersi permettere tutto grazie ai soldi l’aveva sempre intrigato. Il denaro però era sempre al secondo posto nella sua personale classifica dei desideri, perche al primo c’erano, e ci sarebbero sempre state, le donne.
Il pensiero tornò a Lucia. L’aveva lasciata pochi minuti prima in bagno, a darsi una sistemata dopo che lui le aveva sborrato sul viso; da li a poco infatti si sarebbe svegliata la figlia Francesca, che la notte prima aveva fatto le ore piccole, e non sarebbe stata di certo orgogliosa di vedere sua madre imbrattata di sperma!
A dire il vero non si era ancora preoccupato di come si sarebbe comportato con Francesca! La conosceva fin da quando era piccola, essendo da sempre stato un grande amico di suo padre, ma negli ultimi anni era definitivamente sbocciata: più bassa della madre, sempre snella, ma con un seno più grosso che non esitava mai a mettere in mostra e un culo perfetto, che lui aveva potuto ammirare nelle foto in costume delle vacanze che gli aveva mostrato Riccardo nei mesi precedenti. Il viso dolce come quello della madre, nascondeva in verità una personalità da gran vacca; aveva avuto molti ragazzi negli ultimi anni, vogliosa di cazzo come poche altre alla sua età. Il carattere da bambina viziata, come del resto ci si poteva aspettare da una ragazza nata ricca e cresciuta nel lusso, la rendeva la vera reginetta del quartiere, bellissima e ricca, voluta e corteggiata da tutti, e per questo sempre piena di ragazzi pronti a soddisfarla sessualmente.
Il giorno precedente una delle sue fantasie era potersi trombare insieme madre e figlia, e solo poche ore dopo si trovava nella condizione di poter trombare ripetutamente Lucia nelle vesti di marito, ma impossibilitato anche solo a sfiorare Francesca nelle sembianze del padre. Ma quando la vide, questo ragionamento passò subito in secondo piano: stava scendendo le scale indossando solo delle mutandine in pizzo striminzite, e una canottiera estremamente scollata e troppo corta per coprire sufficientemente il culetto sodo.
“Ciao papi!” Si avvicinò e gli stampò un grosso bacio sulla fronte, quasi strusciandogli le grosse tette in faccia. Lui istintivamente la abbracciò, quasi palpandole il culo, ma ritrasse subito la mano sentendo i passi di Lucia che si stava avvicinando.
“Papà oggi vado da Laura per pranzo così poi studiamo insieme il pomeriggio!” Di sicuro era una cazzata che si era inventata per giustificare l’uscita con qualche ragazzo. Ma a lui poco importava, lo aspettava comunque un pomeriggio fatto di sesso e perversioni con Lucia, che comunque poco aveva da invidiare alla figlia. Francesca fece velocemente colazione e andò in camera a cambiarsi, uscendo frettolosamente poco dopo. Assicuratosi che fosse andata via, si avvicinò furtivamente alla moglie intenta a preparare qualcosa per pranzo, dato che in quei giorni la domestica era assente per malattia.
Le palpò il culo, la fece girare e iniziò a limonarla.
“Amore mi fanno un sacco piacere le attenzioni che mi stai dedicando oggi, ma devo finire di cucinare!”
“Certo Amore ti lascio in pace, ma ad una condizione; se vuoi cucinare in pace, dovrai farlo totalmente nuda”
A quella inusuale richiesta Lucia arrossì: “Ma Riccardo, sai che non posso farlo! Se dovesse tornare Francesca, o se qualcuno venisse a farci visita, come giustificherei il fatto di girare completamente senza vestiti per casa? Abbiamo una certa reputazione, non posso comportarmi come una poco di buono!!”
Lorenzo non prese di buon grado questa risposta! Le donne che era abituato a scoparsi normalmente, erano quasi sempre passivamente ubbidienti e stavano spesso e volentieri a giochi più perversi, il girare per casa nude era il minimo, tanto che per suo volere Kristina doveva rimanere costantemente nuda in sua presenza!
“Lucia, Francesca non tornerà presto, sarà molto impegnata con lo studio, e comunque chiuderemo a chiave la porta, se dovesse arrivare qualcuno avrai tutto il tempo di salire e rivestirti! Quindi ora spogliati che voglio ammirarti in tutto il tuo splendore Amore” cercò di mantenere un tono calmo, dolce e rassicurante, anche se iniziava a innervosirsi: stava rinunciando alla sua ragazza, ad una bomba sexy disposta a tutto per soddisfarlo, che al momento era sicuramente a cavalcioni sopra a Riccardo pronta a prosciugargli anche l’anima, mentre lui si trovava nella situazione in cui la donna (che non amava e che desiderava solo scoparsi il maggior numero di volte possibile) non voleva neanche spogliarsi per compiacerlo.
Vedendola ancora perplessa, perse la pazienza, le si avvicinò di scatto e le strappò via la camicetta con un colpo solo.
“Amore ma che fai? Mi stai facendo paura!”
Forse effettivamente aveva esagerato, ma se voleva trasformarla in una assatanata di sesso in poche ore quella era l’unica strada percorribile.
“Lucia, ora tu salirai sul tavolo e con calma e sensualità mi farai uno spogliarello privato, va bene?”
Intimorita, annuì dopo alcuni secondi: quella reazione esagerata l’aveva spaventata a morte, ma al contempo sentiva la vagina bagnarsi sempre più. Salì sul tavolo di legno massello e, lentamente come le era stato ordinato, iniziò a spogliarsi, nel modo più seducente possibile: si tolse definitivamente la camicia, poi si calò la gonna, rimanendo in calze ed intimo.
“Le calze puoi lasciarle, mi eccitano! Per il resto continua pure, stai andando venissimo, sei uno splendore” disse infoiato.
Lei si slacciò il reggiseno e lo lasciò cadere a terra, poi fu il turno del perizoma, talmente striminzito che quasi sembrava non essere presente. Tolto anche quello era praticamente nuda, con tutti i punti importanti scoperti, ma a lui non bastava.
“Dato che non hai eseguito la mia richiesta al primo colpo, ora dovrai subire una piccola punizione, non mi piace sentirmi dire di no!”
Lei lo guardò impietrita, ma ormai stava giocando e la cosa la eccitava terribilmente, non voleva fermarsi, e con un filo di voce rispose: “Certo amore, sono stata sciocca, dimmi cosa devo fare!”
“Prendi le mutandine che indossavi, e mettile tutte in bocca!!…Su coraggio, fai una pallina, infila tutto in bocca e succhiale, credi che non abbia visto che sono bagnate dai tuoi umori??”
Rassegnata prese il perizoma, fece una pallina e la portò alla bocca: aveva ragione, erano bagnate fradice!
Ma naturalmente non bastava! Doveva cercare di degradarla ancora di più per guidarla al suo nuovo ruolo di troia. Si guardò intorno e trovo subito quello che cercava! Un grosso cetriolo, che probabilmente sarebbe stato preparato per pranzo, era riposto nel ripiano in marmo della cucina; lo prese e lo porse alla moglie: ” Ora voglio che tu te lo metta tutto dentro alla figa, non serve lubrificare tanto sei già un lago!”
Lucia prese in mano il cetriolo e lo guidò preoccupata verso il buco; lo inserì senza troppa fatica, scivolò dentro istantaneamente!
“Ora masturbati e vieni per me”
Avrebbe voluto ribellarsi a queste oscene richieste del marito, ma non poteva farlo, o meglio non voleva! Era troppo eccitata, voleva solo venire per la seconda volta nel giro di poche ore: prese quindi a masturbarsi furiosamente, venendo velocemente poco dopo.
“Bravissima tesoro!! Mi sei piaciuta un sacco, me lo hai fatto diventare durissimo! Ora puoi finire di preparare il pranzo se vuoi, naturalmente puoi stare così con tutte le tue grazie in mostra se non ti dispiace! Ah e quasi dimenticavo! Il cetriolo mi sembra già ben condito così grazie a te, taglialo e servilo senza altri condimenti, che voglio gustarmi il tuo sapore!”
Detto questo tornò in salotto a guardare la tv. Lucia scese dal tavolo e tolse le mutandine dalla bocca. Scesa l’adrenalina dopo l’orgasmo, si sentì incredibilmente sporca e troia. Una lacrima di vergogna scese dal suo viso. Come aveva potuto fare certe cose? Lei non era una puttana, anche se la sua figa bagnata dimostrava esattamente l’opposto!
CONTINUA…
Per qualsiasi commento, o semplicemente per conoscerci, non esitate a scrivermi a sinaz@outlook.it !
Mamma mia ruben, mamma mia... Ti prego, scrivimi a gioiliad1985[at]gmail.com , mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze…
ciao ruben, mi puoi scrivere a gioiliad1985[at]gmail.com ? mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze...
Davvero incredibilmente eccitante, avrei qualche domanda da farvi..se vi andasse mi trovate a questa email grossgiulio@yahoo.com
certoo, contattami qui Asiadu01er@gmail.com
le tue storie mi eccitano tantissimo ma avrei una curiosità che vorrei chiederti in privato: è possibile scriverti via mail?