L’INIZIO
Alice e Gianni si conobbero in prima media quando erano entrambi ragazzini senza alcuna esperienza, a quella età spensierata il sesso non era assolutamente nei loro pensieri, il massimo a cui portavano le loro fantasie erano i primi baci, il tenersi la mano in pubblico il sedersi sulle gambe del proprio compagno…
La loro storia inizio con non poca difficoltà, infatti gianni era un ragazzino interessato più che altro hai giochi per computer e di carte, fu alice la prima a mostrare un interesse per lui, manifestato come spesso accade a quella tenere età con occhiate furtive fra i banchi di scuola e bigliettini passati dagli amici.
In quel primo anno Gianni si fece trascinare dalle situazione rispondendo ad alice più per noia e curiosità che per vero interesse, la sua ingenuità faceva si che nemmeno capisse che lei voleva essere baciata, ci volle più di un anno affinché trovasse il coraggio necessario per darle il primo bacio.
LA SCOPERTA
Tuttavia dopo quel primo bacio, dato con timidezza nel cortile della scuola, al riparo del parcheggio delle bici, con gli amici che li spiavano, per Gianni si apri un mondo intero, inizio a provare interesse per le ragazze in generale e per Alice in particolare, e non solo, inizio ad interessarsi di tutto ciò che riguardava il sesso, inizio a parlarne spesso con amici e conoscenti.
Ben presto fu la cosa più importante per lui, ed inizio a chiedere ad alice di spingersi sempre oltre, cosi in breve passarono dai baci alle palpate, da principio fugaci e protette dei vestiti, poi sempre più insistenti e scoperte, in breve nei cinema iniziarono a masturbarsi a vicenda, e quando a metà della seconda media i genitori di Alice partirono per le vacanze senza di lei, finalmente gianni riusci a convincerla ad avere un rapporto sessuale.
C’è da dire che questo primo rapporto fu triste, faticosa fu l’erezione e nessuno dei due raggiunse il piacere, fu solo al terzo tentativo che capirono come si faceva e al quarto infine riuscirono ad avere un rapporto completo.
In breve il sesso fu l’unica attività che entrambi desideravano praticare, i voti scolastici ebbero un tracollo, mentre il costo delle telefonate un impennata, i genitori di Gianni lo spinsero a far assumere la pillola ad alice e per quasi un anno le giornate furono scandite dalle 4 scopate al giorno.
IL CAMBIAMENTO
Tuttavia a metà della terza media accadde qualcosa che nessuno dei due avrebbe mai immaginato, e che cambio la natura del loro rapporto per sempre.
Tramite un discorso di alcuni amici comuni Gianni venne a sapere che Alice prima di stare con lui in modo stabile era già stata baciata e forse palpata da almeno un altra persona, quando lo seppe si interesso e chiede ulteriori informazioni, venne cosi a sapere che un ragazzo più grande di loro, un poco di buono più volte ripetente, aveva fermato Alice mentre giocava con la bici vicino alla canonica e l’aveva forzata a baciarlo e l’aveva anche un poco toccata.
Dopo aveva sparso la voce fra gli altri ragazzi del paesello che avevano iniziato a considerarla una puttanella e quando la trovavano da sola ne approfittavano per palparla e baciarla e qualcuno glielo aveva messo in mano, facendoselo menare.
Almeno questo è quello che si raccontava in giro.
Quando Gianni seppe queste cose affrontò Alice chiedendogli perché gli avesse sempre mentito sostenendo che era con lui che aveva avuto tutte le prime esperienze come era avvenuto per lui con lei.
Gianni era ferito e inconsolabile, capiva che in quelle storie almeno la prima parta era vera (anche se Alice negava) e temeva potesse essere vero anche il resto, cosi decise di lasciarla.
Lei davanti a questa decisione scoppio in un pianto disperato, pregandolo di perdonarla e spiegandogli che vivendo lui in città non poteva capire l’atmosfera del piccolo paese e che pur lei andandovi solo nei fine settimana a trovare i nonni ne faceva parte e quelle erano solo storie.
Gianni non le credette e lei sprofondo in un pianto assordate inframezzato solo da singhiozzi strozzati.
Lei continuava a pregarlo di perdonarla, asserendo che avrebbe fatto qualsiasi cosa per farsi perdonare, infine nel piano delle disperazione gli chiese di picchiarla…
A quella richiesta gianni si blocco ma la trovo in qualche modo sensata, le disse che l’avrebbe colpita ma per ben due volte non riusci a colpirla e il tutto si risolse solo con un buffetto, soltanto la terza volta pensando a quello che aveva saputo e alle bugie di lei riusci a colpirla davvero, e vedendola a terra con gli occhi gonfi e supplicanti, pieni di lacrime che lo guardava in ginocchio con la pelle bianca in contrasto con le labbra e la guancia rosse.
Qualcosa in lui cambio e venne sconvolto da un incredibile erezione, la avverò per i capelli e la stesse sul letto, le strappo i vestiti da dosso e la presse con foga come mai prima, spingendo fino a farle male e infine venendole dentro copiosamente.
Quando ebbe finito la costrinse nuovamente in ginocchio e la obbligo a pulirgli il cazzo con la bocca una cosa che prima non le aveva mai chiesto di fare.
In quel momento, mentre lei era a terra, le guance ancora rigate di lacrime, la maglietta stracciata con i seni che fuoriuscivano e le labbra sporche di sborra, entrambi compresero la rispettiva vera natura.
Gianni godette come noi mai e decise di perdonarla, tuttavia le disse che da quel momento il loro rapporto sarebbe cambiato, la fece inginocchiare davanti a lui e le impose di baciare la mano al padrone, lei ubbidì ancora dolorante ma felice di non essere stata lasciata e bacio la mano a quello che non era più il suo ragazza ma il suo padrone.
IL RAPPORTO
Da quel giorno il loro rapporto muto profondamente, ogni occasione era buona per punire Alice, prima erano solo schiaffi ma per le infrazione più gravi si arrivo anche alla cinghia, colpi sempre dati in modo da non rovinare la pelle alla ragazza e lasciare segni visibili da terzi ma che infliggessero abbastanza dolore da impartirle una dura lezione…
Emblematica fu per la ragazza la punizione che subi quando su un tema qualsiasi contradisse il suo compagno d’avanti ad alcuni loro amici.
L’occhiata atroce che Gianni le rivolse fu una premonizione per lei della punizione severissima che avrebbe affrontato.
Quando arrivarono a casa Gianni le disse di calare pantaloni e mutandine e stendersi sul tavolo della cucina, poi le disse di cingere le gambe con le braccia e le infilo un dito nel culo, godendosi la smorfia di dolore che fece la ragazza, poi lo tiro fuori e fece per metterglielo in culo ma prima che la cappella fosse entrata del tutto la ragazza fu vinta dal dolore e si sottrasse.
Questo gesto nuovamente insubordinato fece perdere le staffe a Gianni che l’afferro rozzamente e dopo averla violentemente schiaffeggiata la trascino ancora mezza nuda fino alla porta e la getto sul pianerottolo di peso con ancora le braghe calate, dicendole che non l’avrebbe mai più voluta vedere, e chiuse la porta alle sue spalle.
Dopo più di 40 minuti di pianti e preghiere incessanti i vicini di Gianni gli telefonarono chiedendo di portare la ragazza dentro essendo infastiditi dal rumore continuo.
Gianni ripose il videogames che stava giocando e andò a prendere la ragazza, che sconvolta com’era non riusciva nemmeno ad alzarsi, lui la prese per un braccio le pulì il viso con della carta umida, le fece bere un bicchiere di succo di frutta, ed ella inizio a calmarsi, appena si fu ripresa, le spiego con calma che non poteva tollerare una insubordinazione durante la punizione per un altra insubordinazione, si sarebbe creato un circolo vizioso primo di senso…
La ragazza riprese a piangere ma con più calma e disse:
“mi spiace per prima, ora faro la brava potrai farmi quello che vuoi”
“è tardi adesso anche volessi non l’ho più duro”
in queste parole la ragazzina intravvide una speranza e si misi prontamente in ginocchio…
“oggi non hai ancora sborrato ti faranno male le palle, anche se mi vuoi lasciare devi comunque sborrare, lascia che te lo succhi mentre piango, come piace a te”
lo tiro fuori e inizio a succhiarlo con dolcezza mentre ancora gli cadevano delle lacrime lungo le gote.
La dolce linguetta delle ragazza fece calmare l’animo di Gianni e inturgidire il suo cazzo:
“ascolta, quello che hai fatto è grave, non avresti dovuto, sbagliare è ammissibile ma non lo è rifiutare la punizione, tuttavia potrei essere disposto a perdonarti vista la tua buona volontà, certo deve essere che non accadrà mai più una cosa del genere.”
Lei smise di succhiare e si stese sul letto lasciando i pantaloni a terra, prese le gambe e le porto indietro più che pote, mostrando la figa e il culo.
“puoi mettermelo in culo quando vuoi”
guardo adorante il suo uomo e aspetto di ricevere la giusta punizione.
Gianni si posiziono fra le sue gambe e senza nemmeno uno sputo glielo infilo dentro centimetro per centimetro con fermezza.
La ragazzina soffri molto e si senti profondamente umiliata e per tutto il rapporto distolse lo sguardo dal suo padrone che si divertiva dentro di lei. Tuttavia ne l’umiliazione ne il bruciore al buco del culo potevano celare il grande piacere per non essere stata cacciata.
E cosi quella che pareva essere una punizione occasionale e particolarmente severa divenne presto un abitudine e spesso anche solo per aver parlato a voce alta durate un film veniva spinta nuda contro la parete fredda e sodomizzata senza lubrificante.
Il suo buchetto si allargo ed ella si abituo a fornire quel ulteriore tipo di divertimento al suo padrone senza protestare.
Ebbe qualche difficoltà solo in un altra occasione, quando ad una cena fra amici con altre due coppie, dopo aver finito di cenare si guardo un film in gruppo e ci furono baci e palpeggi, le ragazze degli altri uomini li presenti si rifiutarono di andare oltre, tuttavia Gianni volle mostrare hai suoi amici il controllo assoluto che egli esercitava su Alice e cosi mentre era adagiato sul divano le spinse il capo sul suo fallo, lei oppose resistenza all’inizio bloccata dalla grande vergogna ma al orecchio le disse che se l’avesse umiliato in quel frangente non ci sarebbe stata alcuna punizione ma solo l’abbandono, e fu cosi che la ragazza si fece coraggio ed a occhi chiusi e coperta dai capelli inizio a succhiarlo cercando di non pensare a chi la guardava.
Gianni era eccitato dalla ammirazione e invidia che vedeva negli occhi dei suoi amici e dal fatto che le loro ragazze non ubbidissero a loro come Alice a lui.
Cosi si spinse oltre e le calo i pantaloni prima e poi le mutandine lasciando il suo sesso esposto, la ragazza pianse in silenzio mentre i suoi amici e amiche osservavano il suo culo e la sua figa e il ritmico movimento del suo capo sul fallo del suo uomo.
Continuo fino a venirle in bocca e attese che la ragazza ingoiasse tutto.
Il loro rapporto continuo per altri 5 anni, durante tutte le superiori, la loro storia fu regolata da pochi semplici comandi:
“Fai sempre quello che ti dico quando te lo dico, se scopo un altra oppure se vado a pisciare chiedimi se devi pulirmelo, non esprimere mai un oppinione in contrasto con la mia d’avanti ad altri.
Alla mattina portami la colazione e fammi la cartella, poi vestimi e andiamo a scuola, al ritorna vai da mia nonna a prendermi il pranzo e servimelo, poi svestimi, fammi i compiti se ci sono e alle 15 fammi un pompino alle 17 fatti scopare, se dormo non disturbarmi ma svuotami comunque le palle una seconda volta, il sabato mi divertirò con te almeno 4 volte e la domenica pure”
Queste regole vennero rispettate e il loro rapporto prosegui per lungo tempo.
LA FINE
La storia di Gianni e Alice iniziata in prima media, continuo serenamente fino alla quinta superiore, tuttavia negli ultimi mesi della quinta superiore Gianni ebbe un grave incidente e rischio molto, rimase in un letto per tre mesi, Alice gli rimase acconto per amore e Gianni commosso da tanto affetto, gli disse che non sarebbe più stata considerata una serva ma una fidanzata, inizio quindi a trattarla con rispetto e non la picchiò più, arrivo persino a chiederle come volesse essere presa, ben presto questo accenno di libertà le permise di uscire di casa, praticare scuola guida, trovare un lavoro e vedere il mondo altre la casa di Gianni, cosi la storia fra loro cambiò ed in breve si trovarono ad essere incompatibili.
Dopo cinque mesi di dolorose incomprensioni, alla fine ella in lacrime (ma lacrime diverse da quelle di un tempo) confesso di non amarlo più, Gianni le sorrise e le disse:
“se non mi ami perché piangi?”
lei scosse le spalle non sapendo cosa dire, ma lui comprese che la ragazza piangeva per quella parte della sua vita che finiva.
“va bene lascia che ti dia un premio, per il servizio svolto”
la fece sdraiare e le lecco la figa fino a farla venire, poi si alzo e si pulì con i capelli di lei:
“ora mettiti in ginocchio e succhialo un ultima volta, in modo da ricordare sempre quale è il tuo posto di fronte a me”
Si inginocchio e fece l’ultimo pompino, poi Gianni le pose una mano sul capo (quella stessa mano che le aveva fatto baciare in segno di obbedienza) e le disse:
“ti libero, da adesso non sei più la mia schiva e non devi più ubbidirmi”
Lei si vesti e se ne andò per sempre correndo dal suo nuovo ragazzo con la propria ritrovata libertà.
Quanto vorrei che il live action di disney fosse più simile a questo racconto! Scherzi a parte: divertente, interessante, bel…
grazie amore
Non credo di aver avuto il paicere, ma grazie intanto della lettura.
Leggendo i tuoi racconti continua a venirmi in mente Potter Fesso dei Gem Boi
grammaticalmente pessimo........