Caro T.
come ti ho già accennato, non è che queste… situazioni mi piacciano in modo particolare, anzi. Semplicemente, capitano, e quando questo avviene non mi tiro indietro (o almeno non più, dopo quanto ti ho raccontato l’altra volta). Soprattutto quando ne vale la pena, come per esempio con Nanette e Joel.
Li conobbi nell’83, vicino Bordeaux, in Francia. Ero stato una decina di giorni a Parigi, e avevo deciso, prima di tornarmene in Italia, di andare a dare un’occhiata alla produzione vinicola di quell’anno (era Aprile: il 23 marzo mi ero laureato, e il 26 aprile dovevo sostenere l’esame di stato; nel frattempo, mi concessi una vacanza…).
A La Croix, il villaggio dove mi fermai, c’era un ristorantino (nel quale mi ero fermato a mangiare) che cercava un cameriere per un mesetto o due, in sostituzione di quello che c’era che si era fratturato una gamba. Mi proposi, dicendo che sarei stato disponibile per una settimana e il titolare, tale Claude Perrault, mi prese. C’era un altro cameriere, Joel de Basque,, mezzo francese e mezzo basco, col quale entrammo subito in confidenza. Presi alloggio in una pensione (adesso potevo tranquillamente permettermelo, in genere andavo in campeggio) e la sera stessa attaccai a lavorare (sono abbastanza pratico: a Bari arrotondavo lavorando il sabato e la domenica in pizzeria, oltre che aiutare un fotografo nei vari servizi ‘matrimoni, conferenze, eccetera-). Il ristorante, Le Perigord, si trovava a pochi metri dall’oceano.
Il giorno dopo, nella pausa fra pranzo e cena, io e Joel ci trovammo appoggiati al basso muretto che divideva la strada dalla spiaggia, a fare quattro chiacchiere senza parere. Ad un certo momento l’amico mi indicò una coppietta, sulla spiaggia a 30-40 metri da noi, che stava tranquillamente facendo l’amore, lui sotto e lei sopra (vestiti, ma non c’erano dubbi su quello che stavano facendo).
-‘Che dici, ci avviciniamo?’- propose lui, con una risatina maliziosa.
-‘Ma dai, lasciali stare in santa pace!’- poveretti, non mi andava di infastidirli, o peggio farli interrompere.
-‘Ma no! Non hai capito! Camminiamo da quella parte, e ci sediamo sul muretto per guardarli meglio. Nient’altro.’-
-‘E se loro non fossero d’accordo?’-
-‘Se non volevano essere visti, non l’avrebbero fatto sulla spiaggia a quest’ora. N’est pas?’-
In effetti, il ragionamento non faceva una grinza, e così seppure a malincuore (almeno io) ci avvicinammo; ma anche dal punto più vicino, rimanevano comunque distanti una quindicina di metri. Joel si mise a guardare interessato, io un po’ imbarazzato. Una cosa è guardare un amico o un’amica, magari in casa e da vicino, un’altra è spiare degli sconosciuti; e c’era altra gente sul lungomare, anche se non molta.
-‘Alors? Che te ne sembra?’- mi chiede. Non è che si vedesse un granché, a parte il fatto che lei era una bella pupa.
-‘Beh! Sinceramente, preferivo stare al posto di lui. Je préfère l’action à l’observaction!’-
Joel si mise a ridere. ”Tutti uguali, voi italiani!’-
-‘Mbeh? E questo che c’entra? Perché, voi francesi preferite guardare?’-
-‘Mais non! Ci piace scopare, ma anche guardare ha i suoi lati piacevoli. Ed essere guardati mentre si scopa e più eccitante. Voi invece, sempre al buio… sotto le coperte… sempre nascosti…’- e mimò il gesto di nascondersi.
-‘Calma! Gli altri , non lo so! Ma a me, se qualcuno vuole guardare, non mi importa un accidente. E se ne vale la pena, guardo volentieri, ma non così!’-
-‘Tu staresti a guardare me che scopo?’-
-‘A patto che dopo tocchi pure a me…’-
-‘E ti faresti guardare mentre scopi?’-
-‘Tu procurami una ragazza che ci stia, e poi lustrati gli occhi…’-
-‘Bien! Non ti credo, ma voglio metterti alla prova. Che ne dici di venire stasera a casa mia?’-
E che dovevo dire? La serata si prospettava piacevole, e una buona scopata non si rifiuta mai, soprattutto quando si è giovani (Oddio! Pure adesso, se è per questo. Ma mentre adesso riesco ad accontentarmi anche di altro, all’epoca bastava poco per mandarmi su di giri.).
Joel si informò minuziosamente su tutti i miei gusti, ed io non ebbi problemi nell’elencarli. Tra l’altro, mi chiese se mi piacessero pure i maschi, ed io gli risposi che mi era successo sia di prenderlo che di darlo. Ne rimase alquanto meravigliato.
La sera, verso mezzanotte (era bassa stagione, e alle undici l’ultimo cliente se n’era andato) Joel mi porta a casa sua. Mi offre da bere, chiacchieriamo un po’, rilassandoci, ma non chiama nessuno, né nessuno si fa vedere. Mi viene il dubbio che voglia avere un tète-à-tète e, pur essendo un bel giovane (26 anni, bruno di capelli ‘lunghi, raccolti e legati in una codino- e di pelle, bell’ovale di viso, simpatico e gradevole, 1e70 di altezza, per una settantina di kg di peso, senza pancia e, come scoprii più tardi, quasi completamente glabro), non è che mi aggrada molto, soprattutto considerato che mi ero preparato (psicologicamente) ad altro… In altre occasioni, o se fosse successo in maniera diversa, probabilmente ci sarei pure stato, ma quella sera…
Il dubbio si rafforza quando mi invita a salire di sopra, in camera da letto. Comincio a pensare ad una scusa per andarmene (‘Scusa, caro, ma stasera ho un mal di testa…’ – ti è mai capitato con la tua signora?), poi ragionando col cazzo invece che col cervello penso che magari le pupe sono già in camera, in attesa, anche se non mi sono accorto di quando può aver organizzato la cosa. Meglio andare a vedere, non si sa mai… Posso sempre dirgli chiaro e tondo che a due non mi va, no?
Saliamo in camera sua, apre la porta e…
C’è un letto matrimoniale, e nel letto, intenta a leggere un libro, una simpatica brunetta col classico nasino all’insù (adoro le francesi per quel nasino, mi fa morire…). I due si salutano, poi: ”Angelo, lei è mia sorella Antoinette. Nanette, questo è Angelo, sostituisce Jean per una settimana.’-
Resto un po’ di stucco. Vuole vedermi mentre mi faccio la sorella? Pare proprio di sì! Mah! Contento lui…
Nel frattempo, Joel si è spogliato completamente (io no) e si siede sul letto. Mi toglie ogni dubbio residuo: -‘Chérie, ho chiesto ad Angelo di poterlo guardare mentre ti scopa, e lui ha accettato. Tu che ne dici? Ti va?’- Bello, papale papale, senza tanti giri di parole!
Nanette mi lancia un’occhiata in tralice che mi fa venire un’erezione quasi immediata, e dà una manata al fratello ridendo: -‘Sei sempre il solito porco!’- poi mi fa segno di sedermi sul letto e mi chiede a bruciapelo: -‘Ti va di fare l’amore con me?’- Che domanda scema! ”Mais oui, naturellemente!’- fu invece la geniale risposta.
-‘Tres bien!’- si scopre completamente e, scesa dal letto, si toglie il lungo camicione verde pallido che aveva addosso. Sotto, non ha più niente. E’ più piccola anche di me, attorno al metro e 60, snella, un seno piccolo e appuntito (una prima o una seconda scarsa), belle cosce nervose e un triangolino di pelo che indica la direzione per il paradiso in terra. Mentre mi accingo a levare maglia e camicia, lei mi si avvicina e mi tira giù pantaloni e mutande in un colpo solo. -‘Oh là là!’- si complimenta nel vedermi già in tiro, mi spinge sul letto e si butta a succhiare come una indemoniata. Una cosa che non ti dico!!! Adesso capisco perché lo chiamano ‘bacio francese’!
Forse si accorge che, se continua per un altro paio di secondi, le scoppio in bocca, ma smette quasi subito, e mi dà il tempo di riprendermi un tantino, mentre mi leva del tutto i pantaloni. Ora siamo tutti e tre nudi (non è che ci faccia proprio una bella figura, paragonato al fisico del fratello’)
Poiché sono arrapatissimo, sia per Nanette che mi attizza parecchio, sia per la naturalezza e la spontaneità con cui mi si è buttata addosso, cerco di portarla un po’ per le lunghe, così da calmare un poco i bollenti spiriti; e chiedo se vivono da soli.
Joel fraintende la domanda: -‘Non preoccuparti, siamo solo noi, non ci guarda nessun altro”-
-‘Non hai capito. I vostri genitori, che fine hanno fatto?’-
-‘Ah! Scusa. Papà è a Tolone, con la sua seconda moglie, e mamma è a San Sebastian, dai suoi.’-
Continuiamo a parlare per un po’, e vengo a sapere che, non volendo preferire nessuno dei due genitori, ed essendo entrambi maggiorenni (Nanette ha 23 anni), li hanno convinti a lasciar loro la casa. Lui fa il cameriere fisso, lei lavora al comune, e in aggiunta hanno un discreto assegno mensile del padre, e se la passano discretamente.
Mentre parliamo, Nanette gioca col ciondolo del fratello (gioca alla lettera: lo sposta con un dito da una parte all’altra, ed il coso non ciondola mica tanto). Io li guardo, e la naturalezza con cui lo fa mi mette un po’ in imbarazzo (non è che fra i due…). Poi, evidentemente, non ne può più di chiacchiere, e si riappropria senza mezzi termini del mio pisello, che per fortuna si era un po’ calmato. Lo succhia divinamente, con passione (non dico da professionista, perché una professionista non ci mette passione, lei invece sembra che non voglia fare altro). E Joel, dopo averla guardata un po’, le si mette dietro e comincia a leccarle passerina e culetto (ma siamo sicuri che siano fratello e sorella? Oh, beh! In fondo, che mi frega!).
Per evitare… spruzzi anzitempo, Nanette ha l’accortezza di stringermelo forte alla base, ma lo stesso sto lì lì per esplodere, ed infatti appena lo molla un momento per farselo arrivare in gola…sciuff! Cazzo, ho resistito forse neanche un minuto! Che figura!
Ma Nanette continua quasi come se non fosse successo niente, senza neppure darmi il tempo di riprendermi un momento. D’altra parte, sembra che non ce ne sia bisogno (e non certo per merito mio). Per un po’, continuiamo così.
Poi Joel, che non si è accorto di niente, incita la sorella a montare a cavallo, e lei non se lo fa dire due volte. E’ veramente una puledra di razza (credimi se ti dico che da allora è sufficiente che una ragazza abbia un leggero accento francese per farmi arrapare a morte!). Joel controlla da vicino (da molto vicino) che tutto vada liscio, e continua a giocare con la sorellina aiutandola a muoversi, baciandole un seno, incitandola a voce. Ad un certo punto preme con un dito dalle parti della clitoride, e quella viene! (e a momenti fa venire pure me!)
Joel mi invita a continuare, ormai ha preso il comando della situazione, ed io ubbidisco. Metto Nanette sotto (prima era sopra), e comincio a pompare, adesso posso regolarmi sul ritmo da tenere. Ma Joel prende a sfottermi con una mano i coglioni, spingendoli verso la figa della sorella, quasi volesse far entrare pure quelli. Poi si stende a fianco della sorella e comincia a tirarsi una sega
solenne, a gesti lenti e pieni, guardandola in viso e accarezzandole i capelli. Non c’è incesto fisico, ma praticamente sto scopando per conto terzi (il che mi mette un po’ a disagio. Non mi sembra una cosa… normale. Si, lo so che tutto sommato a me doveva importarmene ben poco, e che se non fossero stati fratello e sorella per me sarebbe cambiato poco, ma non era così!). Piano piano, Joel aumenta la velocità della sega finché ci riempie di sborra. Praticamente nello stesso momento, la sorella viene ancora. Io invece, grazie alla scarica di prima, sono ancora ‘in forma’ e continuo (me lo deve dire lei, di smettere. Ma pare non ne abbia proprio l’intenzione!). Nanette raccoglie con un dito le gocce di sperma e se le porta alla bocca.
Poi attorciglia i polpacci alle mie gambe e mette le mani sul fondoschiena, e mi ‘guida’ dentro di lei dettando il ritmo. Vuole che vada piano, ma fino in fondo, dice che le piace un sacco e che vuole continuare tutta la notte. Stiamo freschi! Mica sono fatto di ferro. E poi, le sue gambe intrecciate alle mie mi trascinano le ginocchia in basso e rende tutto più scomodo e faticoso. Mi fermo qualche secondo per recuperare la posizione, e dato che tutto il mio (scarso) peso è concentrato su quel punto, lei ulula e mi stringe di più. E’ una battaglia, e non so se ne uscirò vivo.
Joel continua a girarci intorno per cercare di non perdere neanche un particolare, parla in continuazione e allunga le mani nelle zone cruciali per palpare il palpabile. Ad un certo punto, per cercare di ‘liberarmi’ dalla doppia morsa di Nanette, mi metto i suoi polpacci sulle spalle e le blocco i polsi sul letto. Joel mostra di gradire, ha una visuale migliore, e sento le sue mani massaggiare tutto, mi mette pure un dito nel culo. E che cazzo! Non si può neanche scopare in pace!
Comincio a sentire la stanchezza, ci dev’essere della kryptonite in giro, e decido di far tornare Nanette sopra. Lei però si mette in una posizione diversa (sicuramente già sperimentata in altre occasioni): si siede su di me con le gambe ben larghe, dandomi le spalle, e si mette le mie mani sui piccoli seni. E’ lo stesso Joel a rimetterle dentro il mio cazzo, e prende a leccare il tutto, uccello e passerina. Evidentemente spettacolo e sapori devono essere di suo gusto, perché dopo un po’ si mette in piedi sul letto, di fronte alla sorella; e lei, inginocchiata sopra di me, gli tira una sega. Non c’è che dire, sono molto ‘affiatati’!
Quando termina l’operazione, si gira e si ‘spalma’ letteralmente su di me, mettendomi le mani sul culo e aiutandomi a spingere; e quando finalmente sto per concludere e le dico di stare attenta, lei per tutta risposta mi ficca un dito dietro e si spinge il cazzo dentro ancora di più, facendomi venire nella figa. E subito dopo viene anche lei!
Sono un po’ preoccupato, e le chiedo perché l’ha fatto. Sai che mi risponde? ”Perché mi piace!’- Va beh! Ma non ho voglia di paternità indesiderate, sono ancora giovane, io! Comunque, mi fa sapere che prende la pillola, speriamo bene!
Sono le due passate. Faccio per rivestirmi e tornarmene alla pensione, sono stanchissimo, Nanette mi ha letteralmente svuotato, ed ho voglia di una doccia calda e di un letto comodo; ma Joel mi invita a restare lì.
-‘Anzi, domani mattina andiamo alla pensione e ritiriamo la tua roba. Vieni a stare qui, ed è inutile pagare una stanza che non usi.’-
Beh! Sarei scemo a rifiutare, non fosse altro che per Nanette. Mi sconfinfera l’idea di una settimana di scopate con lei, mica mi càpita tutti i giorni una francesina così calda. Accetto.
Chiedo se posso fare una doccia. ”Mais oui, naturellemente!’- e mi ci portano. Tutti e due. Probabilmente ne hanno bisogno anche loro. Nanette cammina davanti a me, ha un culetto stupendo. Domani sera…
In bagno, mentre Joel apre l’acqua, ne approfitto per svuotare la vescica (sotto gli occhi della ragazza. Ti sembrerà strano, ma mi sento in imbarazzo. Non potrebbe guardare da un’altra parte? Cerco di non pensarci.) poi aspetto che mi ceda il posto, il piatto doccia non è molto grande. Ma lui non ci pensa proprio: -‘Dai! Vieni! L’acqua è al punto giusto, che aspetti?’- Oh, beh! Entro nel box. E pure Nanette. Adesso stiamo piuttosto strettini. Ma non è meglio fare a turno? Posso aspettare. I due ridono: -‘Ma no! Tutti insieme, è meglio. Ci si diverte di più!’- Ancora? Ma non si stancano mai, questi due?
Pare di no! Nanette si siede a terra e si mette a giocare con la lingua con la punta del mio cazzo; poi se lo cala in bocca, il tutto senza usare le mani, che ha sulle mie chiappe. Mi vuole morto! Ho il sospetto che sia una nuova forma di vampirismo, e chi ne è colpito succhia sperma invece di sangue! Accenno delle deboli (e poco convinte) proteste, peraltro smentite dal mio stesso pisello, che assomiglia all’indice Mibtel: di poco, ma è in rialzo. Nanette ha una boccuccia che lo farebbe rizzare pure ad un morto (io sono lì lì). Joel ride, mi sfotte, dice che sono ‘un petit homme’, ma avrei voluto vedere lui, alle prese con una tipa come Nanette. Oltretutto, è meno fornito di me, che pure non sono dotatissimo. Oltretutto, le due volte che ho scaricato valgono almeno doppio (ti ricordi Troisi, in ‘Ricomincio da tre’?), lui invece si è limitato a due seghe…ma mi sto zitto e mi concentro su Nanette, che è appena riuscita a fare il miracolo. E’, semplicemente, meravigliosa!
Pure l’indice Cac (quello della borsa francese) è in deciso rialzo, e Joel mi chiede se voglio favorire. ”Perdonami, ma non riuscirei a gradirlo’- gli rispondo. Ma c’è chi invece lo gradisce, eccome! Nanette infatti non si fa pregare, anzi non se lo fa proprio dire, e si mette a sucare pure il fratello, pur continuando a tenermi su il ‘morale’ con una mano. E’ una situazione a dir poco imbarazzante! Che mi lascia alquanto perplesso, e mi fa tornare il dubbio che…(per fortuna, risulterà poi infondato. Quella fu infatti l’unica volta che vidi i due in rapporto, per così dire, ‘diretto’).
Comunque, Nanette si prende cura con estrema dedizione di entrambi, portando gli ‘indici’ ad alti livelli; ed è a questo punto che Joel, mentre la sorella cerca di succhiarmi pure il cervello, mi si mette alle spalle. Dato che il box è quello che è, sento che strofina il cazzo sulle mie chiappe e lungo il solco, e le mani della sorella lo massaggiano per benino. A quel punto tu che avresti fatto, nei miei panni (metaforici)?
Io, intuendo (e non ci voleva molto) la sua voglia di sfogarsi, e visto che non più tardi di tre settimane prima avevo dato ‘ospitalità’ a Giacomo per l’ennesima volta (ricordi l’altra lettera?), tiro un sospiro e gli dico che, se voleva, che si facesse pure avanti. Joel, o perché non aspetta che il mio invito, o perché presume che gli sia dovuto, fatto sta che non perde nemmeno il tempo di dire ‘grazie’ (o meglio ‘merci’), e si intrufola senza troppi sforzi nel mio sedere (ormai, purché non sia di dimensioni eccessive, posso ‘ospitare’ tranquillamente, soprattutto ‘anzi solo- se sono ‘in action’, senza risentirne).
Tutto sommato, la cosa mi aiuta a dare l’ennesima soddisfazione a Nanette, che viene, appoggiata alla parete del box, quasi senza bisogno che mi muova (è un po’ scomodo ‘un po’ parecchio- scopare in piedi con uno che ti ‘tampona’ in continuazione; per fortuna non dura tanto…), e poi provvede a mandar giù quel poco di roba che sono riuscito a rastrellare. E finalmente ce ne andiamo a dormire….
Per completezza d’informazione, la settimana è durata 10 giorni, dato che, a richiesta, ho prolungato il soggiorno. E se non fosse stato per l’esame di abilitazione (e per i miei, che non vedevano l’ora di mettersi a riposo ‘meritato-), credo che mi sarei fermato per un periodo mooooooooolto più lungo: il lavoro c’era, e non era affatto male (il padrone pagava di norma 100 franchi, circa 220.000 lire + contributi a settimana ‘di allora, 1983-); vitto (al ristorante) e alloggio (da Joel e Nanette) pure, e gratis; festa tutte le sere, anche se avremmo sicuramente rallentato il ritmo, se mi fossi fermato di più (o forse no…): e che potevo chiedere di più?
Tornando a noi, non tutte le sere Joel si sfogava col sottoscritto, anzi: la sera successiva a quella che ti ho raccontato, Joel invitò un’amica, Danielle detta Dadà, altro bel fiorellino (e ho scoperto che Nanette era parecchio gelosa, anche se fece buon viso a cattivo gioco e mi ‘cedette’ per una volta alla ‘concorrente’), che ci venne a trovare anche un altro paio di volte; e una volta venne a trovarci (invitato da Joel, naturalmente: pare che di tanto in tanto fosse loro ospite) un certo Jovis, un ragazzino di 16 anni, ma molto ben dotato, che si limitò a guardare e a tirarsi una sega in compagnia di Joel. Insomma, fu una ‘vacanza’ molto bella, e molto… densa, durante la quale Nanette fece di tutto (non ricordo, adesso, se lo prese anche nelle narici…).
Ah! Se non fossi dovuto tornare…..
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…