Era qualche settimana che l’avvocato De Mascara vedeva la moglie inquieta, e pur avendo in lei la massima fiducia, cominciò a preoccuparsi. Fu dopo una sera in cui il sesso fatto con la moglie fu del tutto insoddisfacente, che decise di prendere il toro per le corna, e chiarire quella situazione che si faceva sempre più pesante.
‘Cara dimmi cos’hai e non provare a rispondermi che non è nulla.’ esordì l’uomo con piglio deciso.
‘Sinceramente non lo so neanche io.’ rispose Elena dopo aver fatto un lungo respiro ‘Vorrei provare qualcosa di diverso ma non so cosa. E’ che ultimamente le variazioni che mi proponi sono magari intriganti all’inizio, ma poco dopo perdono tutto il loro fascino divenendo banali.’
‘Vuoi farti un amante ?’ chiese Pietro ben sapendo la risposta della moglie.
‘No ! Non è quello che cerco, poi ci sei tu, e non posso certo lamentarmi.’
La conversazione finì li, ma Pietro si rese conto che doveva trovare qualcosa di veramente intrigante per la moglie, o non sarebbe mai uscito da quell’impasse.
Qualche giorno dopo, subito dopo l’ora di pranzo, suonò il campanello della villa dei De Mascara.
Elena di solito non andava ad aprire, ma poiché la governante era in bagno, decise di vedere di persona chi era alla porta.
Dallo spioncino vide che si trattava di un ragazzo dei servizi moto taxi, e aprì la porta.
‘La Signora Elena De Mascara ?’ chiese il ragazzo che non trattenne uno sguardo meravigliato davanti alla bella donna.
‘Si sono io.’
‘C’è questo pacco per lei, basta che mi metta una firma sul modulo.’ disse il fattorino che prese in mano una scatola di dimensioni medie, e la usò per poggiarci il modulo di consegna.
Elena firmò per prendere poi alcuni spiccioli da dare come mancia al ragazzo, il quale la salutò educatamente prima di partire a razzo verso una nuova destinazione.
La donna dopo aver appoggiato il pacco su di un tavolino, prese il biglietto, il cui testo era questo.
‘Cara Elena
ti chiedo d’indossare gli abiti che troverai nella scatola e di recarti subito dopo all’indirizzo scritto dietro il mio biglietto da visita.
con Amore
Pietro’
Elena prese quindi la scatola e si recò in camera, dove la aprì per poi svuotarla sul letto. Notò subito che erano tutti indumenti di color nero, che era anche il suo preferito, e di ottima fattura. Si spogliò completamente e iniziò infilandosi le calze, un paio di autoreggenti molto fini, con ricchi ricami floreali su di un lato, poi prese il body e a quel punto ebbe qualche piccolo problema. L’indumento non solo le lasciava il seno scoperto, limitandosi a girarci intorno con un bordino in pizzo, ma lasciava all’aria anche tutta la sua intimità, avendo uno spacco che iniziava un paio di dita sopra il pube per terminare alla fine dell’incavo delle chiappe. Una volta calzate delle decolté Elena, si guardò allo specchio, quella che vide riflessa era l’immagine di una donna molto sexy e provocante, e non poté fare a meno di compiacere se stessa per la propria bellezza.
La donna prese alla fine un tubino nero, e una volta indossato si recò in garage per prendere la sua macchina.
Durante il viaggio fu affiancata da due ragazzi in scooter, che le fecero degli apprezzamenti non proprio da gentiluomini, ma a lei bastò schiacciare a fondo il pedale della sua spider per lasciarli dietro di se.
L’indirizzo che le aveva dato il marito corrispondeva a una villa appena fuori il centro, quando arrivò al cancello non fece in tempo a scendere che questo si aprì e una voce femminile la invitò ad entrare. Una volta davanti al portone, Elena spense la macchina, e trovandola aperta entrò.
‘C’è qualcuno ? Permesso ”
Una porta alla sua destra si aprì ed arrivarono due ragazze bellissime molto simili. Entrambe portavano i capelli neri a caschetto, e indossavano un corpetto in seta viola, ma quello che colpì di più Elena, è che avevano le calze come le sue.
‘Ti stavamo aspettando Elena, ora seguici.’ disse una prendendole una mano.
‘Posso sapere il nome delle dee che ho vicino a me.’ chiese la donna affascinata da tanta bellezza.
‘Io sono Jana.’ rispose quella che la stava accompagnando ‘E lei è Petra.’
Le due ragazze la condussero in una grande stanza bianca, arredata solo con dei tavolini, un paio di poltrone e una chaise-longue rivestita di pelle. Quando giunsero al centro Petra le sfilò il vestito che poggiò poi su di una poltrona, per poi tornare subito vicino a lei.
‘Anche tu sei molto bella Elena.’ disse Petra con un forte accento slavo mentre le accarezzava un braccio.
‘Ma cosa volete farmi ?’ chiese Elena fingendosi ingenua.
‘Prepararti al dopo.’ rispose Jana prima di baciarla sulla bocca che la donna dischiuse immediatamente, accogliendo la lingua calda e passionale della ragazza.
Elena si sarebbe aspettata che Petra avrebbe continuato a toccarla, e invece la slava si andò a sedersi in poltrona, prima d’accendersi una sigaretta. Jana però non le fece sentire la mancanza dell’altra ragazza, senza mai smettere di giocare con sua lingua cominciò a toccarle tutto il corpo, e quelle mani sapienti la portarono ben presto in uno stato di forte eccitazione. La donna rimase di nuovo stupita quando Jana prese uno strano cilindro, a un primo sguardo sembrava una candela, ma che essere piena di cera, conteneva olio profumato.
‘Cos’è questo ? Non ho mai visto nulla di simile.’ chiese Elena
‘Un olio particolare che si usa caldo, ma stai tranquilla non sentirai alcun dolore.’ le rispose Jana dopo averle immerso dito nel cilindro.
‘Non vedo l’ora di provarlo, e scommetto che tu sei molto brava a usarlo.’
Jana versò allora una piccola quantità d’olio su di un seno di Elena che subito ne apprezzò il calore, ma subito dopo provò ancor più piacere nel sentire la mano della sua amante massaggiarle la parte unta. La donna ebbe un sussulto quando Jana le verso l’olio poco sopra l’inizio dello spacco della passera, già si sentiva calda e bagnata e le dita che le sfioravano la parte più sensibile del suo corpo, la fecero quasi venire.
‘Ti prego mettimi qualcosa dentro, voglio godere.’ implorò Elena sempre più prossima all’orgasmo.
‘Non è il momento.’ le rispose Jana ‘Ora per piacere girati che voglio finire.’
Elena si girò ed abbassò un po’ le spalle per favorire il lavoro di Jana, la quale versò l’olio all’inizio del solco delle chiappe per poi spargerlo sulle natiche. Quando le stimolò il buchetto sfiorandolo con le dita, la donna sussultò di nuovo, ma questa volta Jana la penetrò prima di dietro e poi davanti, facendole avere un breve ma intenso orgasmo.
‘Ora tocca a me.’ disse Elena non appena si fu ripresa ‘Dammi quell’olio che te lo voglio spalmare per bene.’
‘Certamente non vedo l’ora.’
Jana si sdraiò sul tavolino con le gambe ben aperte facendo capire ad Elena che voleva l’olio subito sul sesso. La donna non ebbe nulla in contrario e, dopo averne fatto scendere fin troppo dal contenitore, cominciò a toccarle il pube, con sempre maggior insistenza. Jana era completamente depilata e la sua passera unta eccitò Elena che non seppe resistere alla voglia di baciarla. L’olio aveva un leggero gusto d’arancia selvaggia, mentre le secrezioni della ragazza erano molto più dolci, creando un cocktail che fece letteralmente impazzire Elena, la quale cominciò a leccarla come un’ossessa, assaporando ogni sfumatura di quei sapori.
‘Sii ‘ ancora.’ cominciò a gemere Jana sempre più forte ‘Non smettere ti prego, sei divina…’
Elena allora mise tre dita a cuneo e le fece entrare nella fica ormai spalancata della ragazza, senza accorgersi che Petra si era avvicinata a loro con un paio di dildi in plexiglas in mano.
‘Scopala con questo.’ le disse porgendogliene uno non troppo grande con una piccola protuberanza laterale per la stimolazione del clitoride.
La donna afferrò il dildo che strusciò in mezzo alle grandi labbra di Jana, prima di farlo entrare nella porta del piacere ormai dischiusa. Petra nel frattempo si era accucciata dietro di lei e le infilò dentro il dildo che aveva in mano, una specie di doppio fallo cilindrico di diametri diversi, con sulla punta una palla un po’ più grande.
‘Elena sei proprio un lago !’ le sussurrò all’orecchio Petra ‘E’ entrato tutto senza che lo spingessi.’
‘Siete voi due che mi fate impazzire ! E non sai com’è bagnata Jana, sembra una cascata in piena.’
Petra cominciò a scopare Elena con sempre più forza, mentre lei cercava di far godere Jana col dildo, ma anche con la sua lingua. Ma quando la slava la tirò per i capelli, sodomizzandola brutalmente al contempo, non seppe trattenere tutto il piacere che aveva dentro, e lo urlò senza più alcun ritegno.
‘Ahh così mi fai venire subito ! Mi stai spaccando in due ma mi piace ‘ fammi godere ancora !’
‘Lo sapevo che ti piaceva prenderlo nel culo ! L’hai scritto in faccia che sei una cavalla da monta.’
le rispose Petra spingendole la testa fra le gambe dell’amica ‘Leccala che anche lei vuole godere.’
Elena ebbe diversi orgasmi che le devastarono la mente, la slava la faceva godere senza sosta, ma anche il vedere Jana gemere le dava piacere. Alla fine Petra le spinse con ancora più forza il dildo nel culo facendola venire per l’ultima volta, e la donna si accasciò per terra quasi senza più forze.
Ma la pace per Elena durò ben poco, Jana infatti la sollevò quasi di peso per portarla davanti a Petra, che nel frattempo era tornata sulla poltrona, solo ora aveva messo le gambe sui braccioli lasciando ben aperte le gambe. Elena non notò subito che la slava aveva un piccolo plug in plexiglas nel suo buchetto, ma quando se ne accorse fu come se una nuova forza vitale le salisse dentro.
‘Ma guarda un po’ questa spudorata !’ esclamò la donna indicando il plug ‘Allora anche a te piace prenderlo dietro ! Jana prendi un po’ l’olio che ho proprio voglia di veder godere la tua amica.’
Jana, come se avesse letto nel pensiero di Elena, aveva già preso l’olio e ne verso un’abbondante quantità direttamente sulla fica della slava, che cominciò subito a gemere.
La donna cominciò a giocare col plug, che fingeva di far uscire solo per tenere largo l’ano della slava, sino a quando Jana non le portò due dildi fatti a forma di palline anali ma rigide.
‘Fottile il culo con questi, e mi raccomando nessuna pietà.’ disse freddamente la ragazza.
Elena sfilò il plug ed infilò subito il dildo nelle viscere di Petra, il lungo manico le permise d’usare poca forza e avere allo stesso tempo un risultato sconvolgente per la slava. Jana cominciò poi a schiaffeggiare la fica dell’amica mentre la baciava con passione.
‘Ora ti riempio il culo come dico io.’ disse Elena prendendo l’altro dildo in mano ‘Vediamo se sei davvero puttana come dici.’
Con calma fece uscire mezzo dildo, e dopo averlo immerso nell’olio, cominciò a spingere dentro anche l’altro facendo urlare Petra.
‘No così mi spacchi sul serio !’ implorò Petra ‘Tutti e due dentro no.’
‘Taci che stai già godendo come una vacca, altrimenti te ne metto dentro un altro !’
In effetti tutto il dolore che aveva provato all’inizio di quella strana doppia penetrazione anale, si trasformò pian piano in un piacere assoluto, e alla fine fu lei stessa ad incitare la donna ad andare più forte.
‘Sii mi piace ! Non smettere ti prego ‘ godo oh come godo …’
Quando Petra fu prossima all’apice del piacere, Jana le mise due dita dentro la fica, e la slava finì con lo squitare facendo giungere il proprio orgasmo addosso ad Elena.
‘Cazzo se hai goduto !’ commentò con un sorriso la donna ‘Non mi era mai capitato di vedere una cosa simile se non nei film !’
‘Lo fa sempre quando lo prende parecchio nel culo e poi la masturbo come so io.’ le rispose Jana ‘La prima volta che l’ho vista ci sono rimasta male, poi ci si fa l’abitudine.’
Elena voleva continuare quella discussione quando udì il battito delle mani dietro di lei, si voltò e vide una donna notevolmente alta, e di una bellezza rara. Nonostante non fosse più giovane, la padrona di casa aveva un fisico che le invidiavano parecchie ragazze, portava i lunghi capelli biondi raccolti in una coda che le arrivava a metà schiena. Anche se era vestita in maniera molto sobria, camicetta bianca e gonna nera, era veramente sensuale tanto da sprizzare sesso a ogni suo passo.
‘Ragazze lasciateci sole, è giunto il momento che sia io a occuparmi di lei.’ disse con tono asettico e monocorda.
Jana aiutò Petra ad alzarsi, e senza dire nulla lasciarono la stanza, mentre Elena si era alzata in piedi.
‘E tu chi sei ?’
‘Daria e credo sia il caso che ti tolga quell’inutile body, visto è bagnato fradicio.’
Elena non poté che costatare che le parole dell’altra donna corrispondevano al vero, così si sfilò il body rimanendo con le sole calze.
‘Ho visto che sei una donna calda e passionale.’ continuò Daria ‘Ora ti farò provare qualcosa di diverso e forte allo stesso tempo. Sappi che non ti farò alcun male e che sei libera di andartene quando vuoi.’
‘Con tutta la curiosità che mi hai messo addosso, non vedo perchè dovrei andarmene.’ rispose sorridendo Elena.
‘Allora sdraiati a pancia sotto sulla chaise-longue, allungando le mani verso la testa della sedia.’
Elena trovò molto comoda quella poltrona così particolare, apprezzando l’abbondante imbottitura che quasi si modellava sotto il suo corpo. Una volta sistematasi Daria le legò blandamente le mani dietro lo schienale, chiaro segnale di una dominazione più mentale che fisica, per poi indossare un lungo paio di guanti in lattice che le arrivarono un po’ sopra il gomito. In silenzio prese l’olio caldo e ne verso parecchio fra le natiche di Elena che trovò molto gradevole quel contatto, facendo in seguito scorrere una mano fra il buchino e la fighetta, quasi sfiorandola con la punta delle dita.
Quando Elena sentì un dito forzarle l’ano credette si trattasse di un dolce preliminare, ed inconsciamente spinse il culo in fuori come per facilitare il compito alla padrona di casa. Ma questa ben presto aggiunse un altro dito, e poi un altro ancora ed infine un quarto, aprendo quasi del tutto lo sfintere di Elena, che cominciò a sentire oltre al piacere un discreto dolore.
‘Daria così mi fai male, cosa vuoi sfondarmi come una troia ?’ protestò anche se con poca convinzione Elena.
‘Questo non è ancora nulla, ma stai tranquilla che godrai come non ti è mai successo.’ le rispose Daria versando altro olio appena sopra l’apertura anale ormai aperta.
Muovendo le dita con maestria, Daria le fece entrare tutte e cinque, arrivando a penetrarla sino al polso, mentre Elena gemeva sempre più forte fra sofferenza e piacere. Una volta che la mano fu dentro il culo di Elena, Daria cominciò a muovere di poco le nocche e ruotare il polso di quasi mezzo giro.
‘Sii godoo !’ urlò alla fine Elena ‘Non ho mai provato una cosa del genere ma è fantastica ‘ ti prego toccami la fica ‘ voglio godere ‘ ti supplico fammi venire.’
‘A quello penserà chi verrà dopo di me.’ rispose freddamente Daria ‘Intanto godi col culo, e non dirmi che non ne sei capace.’
Elena capì che sarebbe stato del tutto inutile continuare con la sua richiesta, così si concentrò su quello che aveva, e che non era di certamente poco. La mano di Daria le sembrava pulsarle dentro annullando ogni forma di dolore, e le sensazioni che stava provando erano di gran lunga le più forti mai sentite. Era un mix di piacere, di sentirsi usata e umiliata, ma anche di completezza come se quello fosse l’ultimo livello del suo essere porca.
Solo quando fu scossa dall’orgasmo lasciò liberi tutti i suoi pensieri e si lasciò andare urlando il suo piacere.
Daria lasciò la mano per un po’ dentro di lei, prima di sfilarla molto lentamente per poi togliersi i guanti e sfiorarle la fica.
‘Ora pensiamo a questa, ma non sarò io a farlo, ma lui.’
Elena si girò e vide un uomo coperto da una specie di saio aperto sul davanti, con una maschera che ne celava il volto. Questi senza dire nulla si mise dietro di lei, e con un forte colpo di reni, la impalò facendole entrare nella fica quasi tutto il suo grosso cazzo.
‘Sii finalmente ! Ora fottimi bastardo, voglio essere la tua troia, dammelo tutto ‘ ora !’
L’uomo iniziò a scoparla come una bestia, affondando il suo randello con brutalità animalesca, tirando la donna a se per i capelli, ma sempre mai dire una parola. Parole che invece uscivano in continuazione dalla bocca di Elena
“Ancora … dai bastardo scopami più forte … o non hai mai visto una fica cme la mia ? Devi sbattermi non stare a guardare, voglio godere finocchio che non sei altro !”
Anche se non si poteva certo dire che stava tenendo un ritmo blando, il maschio infilò due dita nella fica della donna, sovrapponendole al suo pene, per farla godere di più.
“Così si così, così mi piace di più. Peccato che tu sia da solo perchè mi farei scopare da un esercito !”
Elena ebbe diversi orgasmi, uno più violento dell’altro, e l’ultimo fu poco prima che anche lui arrivasse al capolinea. Allora lui s’alzò e dopo averle liberato le mani, le ficcò con forza il membro in bocca, riempendogliela subito di sperma.
Proprio mentre Elena si stava gustando quel caldo nettare, il suo occhio cadde su un foruncolo che l’uomo aveva vicino all’ombelico, bloccandosi all’istante.
“Pietro !” disse la donna in preda al panico.
L’uomo allora si tolse la maschera e la guardò in maniera beffarda.
“E chi credevi che fossi Babbo Natale !”
“Ma … ma tu … allora sei stato tu a …”
“Certo amore, ti vedevo nervosa e così ho organizzato questo incontro. Jana e Petra le ho trovate in rete, e sono state subito entusiaste all’idea di farsi una vecchietta come te. Daria invece è una vecchia amica che dopo esser rimasta vedova ha scoperto la sua indole da Mistress.
Ora però non dirmi che ti vergogni per quel che m’hai detto mentre ti scopavo, so che non erano parole vere, in realtà volevi solo del gran cazzo, come del resto è tua abituide.” concluse sorridendo.
“Oh amore, sei il marito migliore che una donna possa desiderare. Tu e le tue amiche m’avete distrutta, ma ho goduto tantissimo e lo devo solo a te.”
I due si baciarono teneramente come due ragazzi al loro primo amore, rimando poi a scherzare in maniera innocente.
Solo quando tornò Daria si ricompesore un po’, e dopo qualche parola con la padrona di casa si rivestirono per tornare a casa.
“Sai amore credo proprio che oggi abbia imparato qualcosa.” disse Elena mentre tornavano alla loro villa “Certo mi piace il sesso saffico, con due come quelle poi ha ancor più fascino, ed anche quel po’ di dominazione che è come il pepe ben dosato in un piatto. Ma quello che mi fai sentre tu non ha pari, sei davvero una fonte inesauribile di piacere.”
“Cara sono io ad esser fortunato ad avere una donna come te, a cui piace mettersi in gioco, e diciamo anche che alla fine preferisce sempre il marito !”
La coppia si mise a ridere a lungo, certamente non avrebbe dimenticato quella giornata così particolare in fretta, ma poi un pensiero venne alla mente d’entrambi senza che però nessuno dei due osassse confessarlo all’altro.
“Ma cosa mi devo aspettare la prossima volta ?”
Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/
Complimenti per la facile lettura e presa diretta
ciao cara,ho letto attentamente il tuo racconto ad alto contenuto erotico, e debbo dirti, per quanto possa sembrare raro, che…
Davvero incredibilmente eccitante, avrei qualche domanda da farvi..se vi andasse mi trovate a questa email grossgiulio@yahoo.com
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