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Silvia una vita da troia parte quarta

By 23 Giugno 2023No Comments

Da quasi un mese non avevo più notizie di Silvia, mi aveva scritto che doveva fare assistenza notturna ad una sua cugina in ospedale e non aveva mai il tempo di scrivermi, poi oggi mi sono arrivate le sue mail.
Caro Gladius, sono stanca , ma questa te la devo raccontare , potevo già farlo tre giorni fa ma ho aspettato gli sviluppi della cosa.
Domenica notte ho fatto assistenza a mia cugina in ospedale come ormai da parecchio tempo, erano circa 23 quando compare alla porta un infermiere mai visto , un bell’uomo sui 40 e più alto almeno 1.75 moro capelli corti-
Io ero seduta accanto al letto, lui mi saluta e mi dice che era di turno e se avessi avuto bisogno potevo suonare e lui sarebbe venuto,, e mentre lo diceva mi lanciava un lungo sguardo indagatore e malizioso.
Tu mi conosci ormai , io sono una donna sempre vogliosa, anche se ero un po’ stanca ho pensato di provare a provocarlo in qualche modo , sentivo dentro di me che lo volevo, un sesto senso mi diceva di provarci,, al limite mi avrebbe risposto di no.
Così dopo mezz’ora ho suonato e appena arriva gli faccio notare che dalla boccetta della flebo il liquido scendeva troppo lentamente e mentre glielo dicevo mi ero sporta un po’ verso l’asta che sorreggeva tutto , in modo da farmi ammirare.
Mi ero inchinata in modo che lui notasse il mio culo sporgente fasciato da una gonna nera molto aderente che mi arrivava ben sopra il ginocchio, e una blusetta a bottoni che avevo aperta quel tanto da far mostrare quasi completamente il seno, come al solito non indossavo l’intimo.
Mentre controllava quello che gli avevo chiesto ,mi da una bella sbirciata alle tette e poi mi dice che se avevo ancora bisogno lui era due porte più avanti .
Era come se mi avesse detto ,anche se non suoni vieni tu a dirmi se hai bisogno di qualche cosa, gli ho risposto con aria maliziosa che così avrei saputo dove trovarlo in caso di bisogno, mi lasciò con un sorriso e uscì dalla camera.
Io già mi stavo bagnando pensando che erano già 4 giorni che non scopavo , e se ci avessi provato ero sicura che qualcosa con lui avrei combinato, mi accarezzavo le tette e poi dopo un po’ non ce la feci più, mi alzai e uscita dalla camera feci quei quattro passi fino al suo ufficio.
Chiesi piano permesso e lui mi invitò ad entrare, era sdraiato su un lettino e leggeva un libro appena mi ha vista si è alzato e mi ha chiesto se avessi bisogno di qualche cosa.
“Si veramente sarei io che ho bisogno di altro ,di rilassarmi un po’ sono giorni che sto qui a passare le notti a fare assistenza, ho un marito che non vedo da giorni .
Lui si avvicina e mi dice”, forse ho capito tutto ,la possibilità di rilassarsi c’è , anch’io ho una moglie che lavora in turni diversi dai miei, non in un ospedale ma in una ditta di trasporti. Lo interrompo, mi avvicino e gli metto all’improvviso una mano sulla patta “ allora noi abbiamo bisogno di una bella scopata” e gli faccio sentire le mie tette tutte addosso al suo petto mentre lo cingo al collo.
Lui mi stringe con una mano sui fianchi ed porta l’altra sul mio culo , ci baciamo a lungo con le lingue che si intrecciano, gli apro la patta dei pantaloni, mi abbasso ,tiro giù la cerniera e faccio uscire il cazzo ancora non del tutto duro ma già il doppio di quello del mio maritino.
Lo guardo estasiata mi avvicino lo bacio e con la lingua lo percorro tutto verso il basso fino a solleticargli le palle, insalivo, lecco, succhio e rilecco una palla alla volta poi risalgo lentamente fino a toccare con la punta della mia lingua la cappella e me la lavoro con la lingua e le labbra succhiandola dolcemente più e più volte ,per poi ingoiare più cazzo che potevo, un cazzo che adesso era duro svettava in tutta la sua lunghezza.
Avevo trovato un cazzo maestoso e non l’avrei lasciato andar via per nulla al mondo, gli feci un pompino lunghissimo, me lo gustavo come un bel gelato caldo che non si scioglieva mai.
Lui mi teneva la testa ma senza forzare , io ne volevo il più possibile fino in gola, lo sentivo ansimare e mi diceva di fare piano perché non voleva ancora sborrare, gli piaceva troppo quello che gli stavo facendo.
Fummo interrotti dal cicalino di una stanza, lui si ricompose e corse via per rispondere alla chiamata, quando tornò mi trovò nuda , non avevo perso tempo lo volevo in fica ma anche in culo anche se , capivo che li più di tanto non si poteva fare
Si tolse i pantaloni me lo ridiede in bocca e dopo averlo spompinato di nuovo un po’ “ Dai scopami a pecora sfondami la figa, fammi godere ma poi devi anche mettermelo nel culo, lo pretendo mi piace da impazzire”
Non perse tempo, lo sentii entrare tutto nella mia fica completamente fradicia , fino allo sbattere dei suoi coglioni sulle mie chiappe , mi montò a lungo, ogni tanto rallentava per poi ricominciare più forte: Aveva chiuso la porta e , cercavamo e io mi tappavo anche la bocca e ansimavo dal piacere che quel grosso cazzo mi trasmetteva, per fortuna nessun altro chiamò e fu una scopata molto lunga che mi fece venire da farmi venire due volte mentre lui continuava a sbattermi, poi gli presi il cazzo in mano e lo indirizzai sul mio buchetto.
“Adesso mettimelo in culo ma di botto , devi spaccarmi, allargamelo tutto mi piace così voglio subire violenza e piacere allo stesso tempo e poi mi monti quanto vuoi, si bravo c’è l’ho tutto in culo , che bel cazzo mi sento in culo, dai monta la tua troia, tappami la bocca ma scopami il culo come si deve fammi tua troia, come mi piace ”.
Venivo di continuo, non so quanto continuò a stantuffarmi ,sentivo come un fuoco dentro poi si sfilò dicendo che stava per venire, ed io lo presi in bocca per finirlo , volevo la sua sborra e non passò molto tempo che mi sentii i suoi schizzi in gola e sul palato .
“Ingoia tutto, io sono sano mi controllo periodicamente puoi stare tranquilla” così mentre lo guardavo negli occhi ingoiai tutto a piccoli sorsi e poi ripulii tutto palle cazzo e cappella, che goduta ci voleva proprio.
Ci lasciammo con la voglia di rifarlo , lui mi disse che quella era stata la sua notte fortunata avendomi conosciuta , e che sarebbe stato di turno di nuovo il mercoledì ma che se non avevo nulla in contrario se ci potevamo vedere prima fuori dall’ospedale , perché poteva avere tutto il pomeriggio libero prima di iniziare il suo turno.
Io con il maritino cornuto avrei potuto fare tutto quello che volevo , e gli dissi che per me andava bene qualsiasi ora del pomeriggio, e poi aggiunsi “ spero che il tuo cazzo resista tutto il tempo perché io non lo voglio vedere moscio , e per me è meglio anche farlo con più cazzi , voglio venire di continuo , solo così mi placa la fame che ho dentro.
Mi guardò “ sei proprio sicura di ciò che hai detto ?” ed io guardandolo e dandogli un buffetto sulla guancia e avvicinandomi all’orecchio “provare per credere “.
Ci demmo appuntamento in un bar vicino l’ospedale alle 14.30 del mercoledì’, lui fu puntuale, prendemmo un caffè ed io gli chiesi dove saremmo andati.
Mi disse che aveva un collega che abitava li vicino e che ci aspettava “Sa tutto e dato che a te piace stare in compagnia di più cazzi ci sarà anche un altro suo cugino. “Bene ti sei dato da fare bravo , isto che avevi capito tutto , cosa aspettiamo non vedo l’ora di fare anche la loro conoscenza”.
Mentre andavamo in auto da loro, mi chiede” ma con tuo marito hai tutta questa libertà ?” Con la gonna corta sopra il ginocchio che tirai su fino a fargli vedere il perizoma a filo indossato al contrario gli dissi toccandomi la fica “.questa è mia e la do a chi mi pare e anche il culo ,poiché che ho un marito che ce l’ha piccolo e non mi riempie a dovere, lui sa tutto di me , mi vuole bene ed è perfino contento che provi piacere con chi me lo sa far provare . Ho anche sempre fame di cazzo e ne voglio tanti e tutti grossi”
Lo dicevo mentre mi stavo infilando tre dita nella figa e guardavo il suo pacco che mostrava una grossa erezione.
Arriviamo a destinazione e mi trovai, di fronte mi sono trovata tre uomini, fisicamente molto prestanti che mi salutarono con entusiasmo ho pensato subito a quando mi avrebbero riempito tutti i buchi.
Brindiamo con uno spumantino ghiacciato, poi n poco tempo ci spogliammo, le loro mani erano dappertutto e mentre mi facevano infiniti complimenti, mi trovai i loro cazzi durio in mano e che mi strofinano in culo tra le chiappe, le mie tette prese d’assalto dalle loro fameliche bocche , mi ciucciarono i capezzoli sino a farmi impazzire , due tre quattro dita in fica mi tastavano il clitoride e me lo pizzicavano, fino ad entrare tutte dentro.
Altre due dita si fecero strada nel mio culetto , io mi torcevo dal piacere, smanettando un cazzo dopo l’altro e poi pompini a non finire, mi scoparono in bocca. fino al punto di sborrare e riempirmi tutta ordinandomi di ingoiare, e mi gustai una sborrata dietro l’altra.
Mi dicevano che ero una troia che dovevo ingoiare tutto.
Poi ci fu una pausa di qualche minuto per fare riprendere loro le forze, io ero distesa sui loro tre corpi all’altezza dei loro cazzi , quando li ho sentiti risvegliare ho ricominciato con lenti lunghi pompini fino a farli tornare belli duri, uno l’ho tenuto in bocca , gli altri li ho fatti avvicinare; stavo a gambe aperte ( loro erano messi di schiena sul letto) e uniti tra loro ed io mi sono calata infilandomene uno in figa ed uno tutto in culo contemporaneamente e appoggiandomi al maschio che stavo spompinando , mi sono fatta un interminabile su e giù su quei grossi cazzi , uno in figa e l’altro in culo.
Con un cazzo in bocca succhiato a ventosa con le mani appoggiate sul suo culo mi alzavo e abbassavo sugli altri due cazzi che restando uniti mi sbattevano uno in figa e l’altro nel culo, gemevo in preda ad orgasmi ripetuti e che mi facevano partire completamente di testa.
Ogni tanto uscivo del tutto per poi rinfilarmeli di botto nei miei buchi ormai completamente allargati, questi cazzi sapevano la strada da soli e mentre mi rientravano in coppia succhiavo anche di più il cazzo che avevo in bocca.
Si diedero il cambio sempre in questa posizione , io ero la femmina che dominavo il maschio e lo facevo gemere di piacere , abbiamo continuato un tempo che mi sembrò infinito, alla fine ci stendemmo sul letto io in mezzo a loro che però non erano venuti la seconda volta, così mi misero poi alla pecorina sul letto e mentre mi facevo scopare in bocca col cazzo che entrava sino in gola ee io con lingua e labbra li facevo morire di piacere.
Uno che mi teneva le mie bene allargate coi miei polpacci sulle sue spalle e il suo cazzo tutto ben piantato ora in figa ora in culo e venivo sbattuta senza sosta.
“Si dai ancora spaccatemi il culo slabbratemi la figa ,continuate a farmi godere, vengo, vengo mmm mi fate morire porci.”
“Dai troia prendi anche il mio senti che cazzo ti sfondo tutta, ti riempio.”
Tutti e tre mi sborrarono chi in culo chi in figa, il tempo è volato alla svelta è proprio vero quando ti piace troppo una cosa il tempo vola.
Era giunto il momento di darsi una bella ripulita sotto la doccia dove tutti insieme ci lavammo e io ne approfittai per ciucciarli ancora un po’,.
Poi arrivò il momento di andare, io in ospedale per l’assistenza alla mia parente, loro ognuno al suo lavoro.
L’infermiere non era quella sera di turno e ci siamo salutati, li ho baciati tutti in bocca ringraziandoli dei bei momenti che mi avevano fatto passare, ci siamo salutati con la promessa di rivederci ancora , ci siamo scambiati il numero dei cellulari e ognuno per la propria strada-
Mentre salivo le scale dentro l’ospedale sentivo il mio culo e la mia fica ancora allargati, mi dava un piacere stringere le chiappe quasi a ricercare quei cazzi che per tutto il pomeriggio poco fa si erano fatti i propri comodi dentroi miei buchi che ho sempre vogliosi e resi dipendenti dal cazzo.
Arrivata alla camera mi sedetti un po’ stanca ma molto appagata e dopo poco tempo mi addormentai per qualche minuto, al risveglio mi dissi” chissà se qui dentro trovo qualche altro grosso cazzo pronto a penetrarmi per bene in figa e culo.” Ero scesa da poco da quei tre cazzi e già pensavo a qualche altro da farmi. MA CHE TROIA CHE SONO DIVENTATA .
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