Fiamme,
che bruciano il tuo corpo,
lo hanno acceso nel profondo,
due braccia attorcigliate e nude,
un brivido che ti accarezza il pube.
Fiamme,
ardenti più del sole,
sulle natiche sublimi,
sui capezzoli sopraffini,
sulle guance rosa,
le senti divorare
le tue belle gambe e pensi
che soltanto
un fuoco di baci
può spegnerle
per trasformarle
in cenere e natura morta.
Allora,
avrai soddisfatto ogni tua voglia.
E la mano felice
regalerà pensieri di passione
alla mente addormentata
nell’idillio,
le caste labbra
avranno sussurrato
promesse di carne
e sensazioni profumate,
le lunghe chiome
avranno incatenato due corpi
all’illusione.
Fiamme,
catene che bruciano
un abbraccio,
poi, soltanto
una gioia
di femminilità e virilità perdute,
di dita adorne d’oro
e di gioielli attorcigliati
a una caviglia.
Il canto del gallo
risveglierà i due amanti
nell’aurora dai meravigliosi manti.
Uh, interessante. Per certi versi il personaggio sembra il me di un po' di anni or sono. Per quel che…
Ti ringrazio, Rebis: al momento il racconto è ancora al primo atto, la comparsa dell'insegnante è quello che viene definito…
Niente da dire: il tuo nuovo racconto è all'altezza di quelli passati. io ho quasi terminato il mio, lo pubblicherò…
Sempre molto bello ed eccitante aspetto il prossimo capitolo spero presto
Ciao! Scrivi pure se ti va alla mail mari19.80@outlook.it