La tua voce
è un afflato senza parole
che nel suo dipanarsi
è un cortometraggio a luci rosse.
Mi parli di lui
di te
dell’amore rubato
delle lacrime stillate
e del tuo sesso arido che contiene
il suo
E poi nel tuo dire
sento di me….
e del desiderio di lasciarti sfiorare
sfiorire
una risposta umida
alle labbra asciutte
dei tuoi pensieri
E ormai la sento colare
la pioggia del tuo piacere
il sapore del tuo piccolo seno
i palpioti del tuo ventre
che mi accoglie
E’ un rapimento
e pensare è una violenza
ai pensieri
mentre ti nutri
a morsi
di me
della mia essenza
che cala, gocciola, cola
sul collo sensuale
tra i seni che ansimano….
Quanto invidio Sabina
Perché no, dimmi come fare
Complimenti aspetto il prossimo capitolo. Magari possiamo scriverci in privato
grazie.
ahahaha vero. che figuraccia. Grazie per la segnalazione